N. 29 Gasparo Gozzi Moralische Wochenschriften Klaus-Dieter Ertler Herausgeber Angela Fabris Mitarbeiter Alexandra Fuchs Mitarbeiter Alexandra Kolb Mitarbeiter Julia Marx Mitarbeiter Ingrid Scherk Mitarbeiter Angelika Hallegger Mitarbeiter Teresa Petrovitz Mitarbeiter Sarah Lang Gerlinde Schneider Martina Scholger Johannes Stigler Gunter Vasold Datenmodellierung Applikationsentwicklung Institut für Romanistik, Universität Graz Zentrum für Informationsmodellierung, Universität Graz Graz 20.07.2019 o:mws.5514 Gozzi, Gaspare: La Gazzetta Veneta. Venezia, 1760 La Gazzetta Veneta 1 029 1760-05-14 Italien Ebene 1 Ebene 2 Ebene 3 Ebene 4 Ebene 5 Ebene 6 Allgemeine Erzählung Selbstportrait Fremdportrait Dialog Allegorisches Erzählen Traumerzählung Fabelerzählung Satirisches Erzählen Exemplarisches Erzählen Utopische Erzählung Metatextualität Zitat/Motto Leserbrief Graz, Austria Italian Liebe Amore Love Amor Amour Amor Theater Literatur Kunst Teatro Letteratura Arte Theatre Literature Arts Teatro Literatura Arte Théâtre Littérature Art Teatro Literatura Arte La Giudecca 12.32657,45.42526 Italy 12.83333,42.83333 Italy Vicenza Vicenza 11.5475,45.54672 Italy Venice Venice 12.33265,45.43713

N.° 29.

Mercoledì addi 14. Maggio 1760.

Che contiene

Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.

Nella città di S . . . . ..  pochi giorni sono avvenne un caso, che merita per la sua rarità di essere in questo luogo notato. Due fratelli, de’quali tacerò il nome, per un certo rispetto, e ch’io chiamerò Maggiore, e Minore per intelligenza del fatto, amavansi cordialmente, e con vero fraterno amore. Costumava il Minor d’essi in una casa, preso d’amore d’una fanciulla bella, e garbata, e in ogni cosa uguale di condizione a lui, e questa non meno amava esso giovane di quello, che da lui fosse amata. Desiderava egli più che ogni altra cosa del Mondo, d’avere la fanciulla per moglie, e già glielo avea detto mille volte; ma rispettando la volontà del Maggiore, dicea, ch’egli attendeva solo la risoluzione di lui, e che prima volea sapere se forse egli avesse intenzione d’ammogliarsi, della qual cosa non era però l’altro ancora deliberato, e stavasi fra il sì, ed il nò facendo le sue considerazioni. In questo mezzo venne il Maggior fratello dal Minore nella casa della fanciulla introdotto, perchè a poco a poco conoscesse le qualità di lei, e la conoscesse degna d’essere sua Cognata, se un giorno gli avesse spiegata la sua volontà, ed il suo amore. Ma la prudenza umana, dov’è giovinezza, non può prendere così giuste misure, che non vengano dalla passione alterate: imperciocchè da non minor fuoco amoroso fu soprappreso il nuovo fratello, di quello che ardesse nel seno al più giovane già innamorato. Occultava il maggiore quanto sapea le sue concepute fiamme; finchè un giorno chiamato il minor fratello segretamente a sè, gli disse, ch’egli avea deliberato d’ammogliarsi. Qual si rimanesse il giovane al tristo annunzio non si potrebbe dire a bastanza, vedendo, che se il Maggiore prendea moglie, con difficoltà sarebbe riuscito a lui di sposare la sua cara Donna; ma pure facendo di necessità virtù, così turbato lodò il Fratello della presa risoluzione, e gli domandò conto della sua scelta. Non rimase nè morto, nè vivo, quando udì che la Donna era quella medesima ch’egli amava più del suo cuore, e traendo un profondo sospiro, non senza molte lagrime, che non potè più ritenere, narrò al fratello il suo lungo amore, i pensieri, e il rispetto che avea avuto per lui, e gli si raccomandò caldamente, che non volesse vederlo a morire. Il fratello Maggiore caramente abbracciandolo, e baciandolo con molto affetto gli disse: Fratel, mio, io non voglio, che tu creda, che quell’amore, ch’io t’ho portato fino a quì sia stato amore di parole. Va, e prendi la Donna tua per isposa, che quella, ch’io ho fino a quì amata con intenzione di averla per moglie, l’amerò io da quì in poi qual Cognata, e te avrò per carissimo fratello più, che avessi giammai. Qual fosse l’allegrezza, e la gratitudine del Minor fratello, non c’è lingua, che la potesse dire, e per abbreviarla, fra pochi giorni si fecero le nozze belle, e grandi, e fu la novella Sposa alla casa del marito condotta. Il Cognato con larghi presenti si fece seco onore, e per cinque, o sei giorni altro non vi fu che allegrezza, e consolazione. Una sera, che gli Sposi erano nella loro stanza, odono a picchiare leggiermente l’uscio, e domandato chi era, rispose il Fratello, che gli aprissero. Gli viene aperto, entra, e guardando fiso, ed immobile la Cognata, e quella chiedendogli che volesse, egli affermando sè essere onesto, e vero Cognato, le domandò di grazia, che d’un sol bacio in fronte ne lo appagasse, di che mostrandosi ritrosa la giovane, ed egli assicurandola tuttavia, che onest’uomo era, e Cognato suo, e dall’altra parte animandola il proprio marito a consentire, così fec’ella come l’uno e l’altro volea. Ma non potendo il Cognato spiccar le braccia da lei, e cominciando il Fratello a dolersi, questi lasciata la Donna, pregò l’uno, e l’altra per carità a non odiarlo, a volergli bene, e che stessero certi della sua lealtà. Indi voltatosi per uscire della stanza, gli pregò che la chiudessero, e che s’egli mai più picchiasse, non gli aprissero. E così fu fatto. Di là a mezzo quarto d’ora bussa di nuovo; il Fratello domanda chi è; e questi risponde. Non aprite, no, ma io torno a rassicurarvi, che sono onest’uomo, e leale, ch’amo l’uno, e l’altra, e per carità prego l’uno, e l’altra a non odiarmi, e ripeteva, non m’odiate per carità. Levasi il Fratello, quasi dubitando di quello, che dovea essere, ma non fu a tempo, perchè l’altro sparatosi una pistola nel capo, si privò di vita, ed empiè tutta la casa di passione, e d’orrore.

La Pellegrina Prima

Al Signor Pietro Marcuzzi.

Non posso tacere il grande obbligo, ch’io ho ad una garbata Giovane, e di molto spirito, la quale in una compagnia pochi dì fa difese il Mondo morale dall’assalto d’un valentuomo, che negava l’età dell’oro essere mai stata nel Mondo. Ella dicea sì, egli no, e so ch’ella addusse molte cose in mia difesa, degne del suo pronto ingegno, e della sua galante immaginativa. Vi prego dunque stampate in carattere majuscoletto queste poche parole: Signora Mia, chiunque voi vi siate, io vi ringrazio mille volte:

L’età dell’oro però, che alcuno crede non esservi mai stata non solo vi fu, ma, in qualche luogo è anche al presente. Per tutto dov’è semplicità di costumi, rustichezza, capannelle in cambio di case, farina di Grano Turchesco cotta in acqua, latte, e frutte in cambio d’altre vivande, quivi è l’età dell’oro. Quasi in tutti que’Paesi, ne’quali penetrarono gli scopritori Portoghesi, e Spagnuoli trovarono una immagine di tale età, e fra gli Otentotti dura ancora in gran parte. Parrà cosa da ridere, s’io dirò, ch’anche in Venezia veggo in alcuni una similitudine di que’tempi. Quando i putti senza mutande nuotano la State, non è quella la età dell’oro? ove si balla al suono d’un ciembalo incartato co’sonagli, e si cantano certe canzoni quali escono fuori delle gole, veggo un raggio di que’tempi. Di quà trovo chi mangia cocomeri per via, di là chi con un aghetto cava fuori d’una nicchia la sostanza di certe chiocciolette marine, e se ne pasce saporitamente. In certe Contrade ci sono alcune femminette, che fanno questa funzione tutto il giorno, vivendo alla carlona, con certe pianelle, che battono loro nelle calcagna, arruffate i capelli così fra il nudo, e il vestito. Se parli loro rispondono a diritto, e a traverso naturalmente. Eccoti uno squarcio dell’età dell’oro. Ma che ne sappiamo noi, a cui il decoro de’bottoni, e degli ucchielli di stame, o d’argento, o d’oro, l’armonia degli strumenti musicali di mille sorti, il disagio de’piattelli, delle forchette, e de’bicchieri hanno tolto via affatto dalle nostre cervella le idee della semplicità? La fame ci avvisa nello stomaco quando dobbiamo mangiare, e noi aspettiamo d’essere avvertiti dagli oriuoli, e abbiamo trinciato, e minuzzato il tempo in ore, minuti, secondi, e attimi per sapere fino a quando s’ha a visitare l’innamorata. Pensate voi quando si fanno tali visitazioni col mezzo degli oriuoli, se ci rimane più idea dell’età dell’oro? ho finito.

A S. Biagio alla Giudecca, era da molto tempo in quà, che un calzolajo per dispiacere di veder un figliuolo ammogliatosi di sua testa, fantasticava sopra questo matrimonio, e non se ne potea dar pace. Lunedì presa una sua vestetta di sotto, e attaccata una manica di quella ad un grosso chiovo sotto le travi, e ravviluppatasi l’altra intorno al collo annodata come potè, si lasciò cadere giù col corpo, e s’affogò a grandissimo stento.

Al signor N. N. a Vicenza.

Signore incognito, noi dunque ci facciamo all’amore senza conoscerci? Ella mi scrive privatamente, e vuole ch’io le risponda in pubblico. Tanta è la sua gentilezza, che mi convien farlo. S’ella mi dirà il nome suo, mi farà cosa molto grata. Perchè non debbo aver cara l’amicizia di Persona, che m’usa tanta cortesia? Sono intanto necessitato a dirle, che non ho nome Pietro, ma ho il nome d’uno de’tre Re Magi, e non sono fra loro nè Baldassarre, nè Melchiorre, ma il terzo.

Risposta ad un’altra polizza d’incognito.

Ella vuol versi burleschi da me, ed è gran tempo, ch’io ho lasciato tale esercizio. Sono però obbligato alla sua molta cortesia verso di me, e alla sua buona maniera. S’ella desiderasse qualche cosa, mi darebbe l’animo, non potendo io, di farla servire da altra Persona. Attenderò suoi avvisi; e sono di cuore.

Stassera si rappresentano, come saprà ognuno, l’Opere a San Luca, e a San Samuelle. Un Forestiere di qualità e di garbo, ha fatto una riflessione, in una bottega, che mi fo lecito di dirla. Si maravigliò, che l’Adriano in Siria da lui più volte veduto in altri luoghi, sia recitato in due Teatri ad un tempo. So, disse, che il Dramma non si conta più, ma che la novità sta nella Musica. Io credo però, che una Poesia nuova desti ne’Maestri di Musica nuove idee, e gli stimoli di più. Un Autor nuovo sente le passioni in altra forma, e in altra forma le veste, e tocca in altra forma i Maestri. Egregj sono i Drammi dell’Autore dell’Adriano; ma tante volte sono stati di note vestiti, ch’egli è impossibile, che sopra le stesse parole si possa trovare tanta diversità, che col variare piaccia; e in certi piaceri la variazione è il capo principale. Così disse il Forestiere, e parendomi, che nel suo ragionare ci fosse buon senno, ne fo parte al Pubblico.

Cose da vendere.

Il Sig. Carlo Scapino Librajo di Padova, vedendo, che col benefizio di questo Foglio ha esitati quasi tutti i Libri notati nella Gazzetta 2S. aggiunge i seguenti.

Si ferma ancora in Venezia giorni quattro; dʼalloggio alla Locanda della Croce di Malta a S. Casciano.

Ugolini Blasii Thesaurus Antiquitatum Sacrarum. Fogl. Vol. 21. Ven. leg. Oland.

Ughelli Ferd. Italia Sacra. Fogl. Vol. 9. Ven. car. max. leg. Oland.

Cimiteri di Roma pubblicati daglʼAutori di Roma sotteranea. Fogl. Vol. 2. Roma 1737. fig. leg. Oland.

Aedium Farnesiarium Tabulae depictae Carolo Caraccio. Fogl. Romae 1753. leg. Oland.

Phinostrati Lemni Opera gr. lat. Par. 1608. leg. Fran.

Palladio Andrea Archittetura con la traduzione Francese. Fogl. Vol. 8. Ven. 1740. leg. Oland.

Beleori Pitturae Antiquae Cryptarum Romanarum, &Sepulchi Nasonis. Fogl. Romae leg. Oland.

Launoii Joannis Opera omnia. Fogl. Vol. 10. Coloniae Agrip. 1731. leg. Oland.

Menologium Graecorum jussu Imperatoris Basilii. Fogl. Vol. 3. gr. lat. Urbini 1727. leg. Oland. fig.

Constitutio Unigenitus Theologicae propugnata. Fog. Vol. 4. Romae 1721.

Bianchini Inscrizioni Sepulcrali deʼLiberti e Servi. Fogl. Roma 1727. fig. leg. Oland.

Villani Gio: Matteo e Filippo Storie. Fogl. Vol. 2. Milano leg. Oland.

M. Rousset les interéts, & les Pretensions des Puissances dʼEurope. Quart. Haye 1736. Vol. 2. leg. Oland.

Rumphii Lueradi Thesaurus Imaginum Piscium, Testaceorum, Cochlearum &c. Fogl. Lugd. Batav. 1711. leg. Oland.

Begeri Lauren. Hercules Ethnicorum ex variis Antiquitatum Reliquis. Fogl. leg. Oland. fig. (addiecit) Numosmata Moduli maximi Ludovici XIV. Eleuther. 1704.

Jonstonii Joannis de Quadrupedibus. Fogl. Amstel. 1657. fig. leg. Oland.

- De Piscibus & Cetis. Fogl. Amstel. 1657. fig. leg. Oland.

- De Exanguibus Aquaticis. Fogl. Amstel. 1665. leg. Oland.

- De Avibus. Fogl. Amst. 1657. leg. Oland.

-De Insectis, de Serpentibus & Draconibus. Fogl. Amst. 1657. leg. Oland.

Cavoldo Giacomo Historia di Venezia MS. Fogl. Vol. 2. leg. Oland.

Erasmi Coterd. Adagiorum. Fogl. Basil. Ap. Frob. 1546. leg. Oland.

Contarini Nic. Historie Veneziane MS. Fogl. Vol. 3. leg. Oland.

Plutarco Vite. Quart. Vol. 2. Giolito 1560. leg. Oland.

Possevino Gio: Dialogo dellʼonore. Quart. Giolito 1543. leg. Oland.

Dolce Lod. Vita di Carlo V. Quart. Giolito 1561. leg. Fran.

Caracciolo Pasqu. La gloria del Cavallo. Quart. Giolito 1585. leg. Oland.

Strabone Geografia. Quar. Venez. 1562.

D. Diacono Chiesa dʼAcquileja. Ottav. Giolito 1548. leg. Oland.

Girardacci Cherub. Storia di Bologna. Fogl. Vol. 2. leg. Oland.

Boccalini Trai. Bilancia politica. Quart. Vol. 3. leg. Oland.

Clerici Paolo. Coltura delle Piante. Quart. leg. Oland.

Hippocratis Opera omnia gr. lat. cum Foesio. Fogl. Vol. 2. Geneve 1657. leg. Oland.

Niceta Coniate Historia. Quart. Ven. 1562. leg. Oland.

Guicciardini Fran. Historia dʼItalia. Fogl. Vol. 2. Venez. leg. Oland.

Davila Ar. Cat. Historia delle Guerre civili. Fogl. Vol. 2. Venez. leg. Oland.

Trissino Italia Liberata. Ottav. Gianicolo leg. Oland.

Gori Ant. Fran. Musaeum Etruscum. Fogl. Vol. 2. Florentinae 1737. leg. Oland.

Causaei Mich. Ang. Musaeum Romanum. Fogl. Vol. 2. Romae. 1746. leg. Oland.

Musaeum Crotonense. Fogl. Romae 1750. leg. Oland.

Musaeum Odelcalchum. Fogl. Vol. 2. Romae 1751. leg. Oland.

Pedrusi li Cesari in ovo. Fogl. Vol. 10. Parma leg. Fran.

Polyphili Hypnerotomachia humana omnia. Fogl. leg. Oland.

Un Quadro rappresentante il Transito di S. Giuseppe con figure Istoriche, il tutti travagliato a punta di ago, con soaza di veluto incassato in un Specchio di 7. quarte, cosa degna di una Galleria, chi desiderasse farne acquisto lo troverà da Francesco Colletti Strazzarol al Ponte deʼServi, il quale tiene anche facoltà pel contratto.

Libri nuovi fuori di Venezia.

Da Berna sono capitate alquante copie del seguente Libro Novelle curiose, ed interessanti in proposito degli affari del Portogallo ec. Traduzione dal Francese. In Berna nella Stamperia della Suprema Regenza Elvetica 1760. in quarto. Tomo primo.

In due qualità di carta è stampato questo Libro, grande, e picciola, e insieme si dà una famosa carta Topografica del Paraguai, con diligenza, e nobilmente intagliata in rame, e miniata, la quale col Tomo in carta grande vale lire dodici, e separata da sè lire cinque.

In carta picciola vale con la tavola lire dieci.

Vendesi la detta Opera da Pietro Bassaglia Librajo in Venezia in calle degli Stagneri al segno della Salamandra; il quale ha anche altri Libri da vender per conto del Librajo suo corrispondente di Berna, da noi altre volte in questo foglio notati; e che nell’avviso di Berna dispensato da esso Bassaglia si leggono.

Case da Fittare.

Casa dʼaffittar del Sig. D. Antonio Bigontina e Anzolo Borzolini, posta in calle longa della Regina in faccia Cà Negri appresso il Lucatelli dalla polvere di Cipro appresso Cà Lazzari fu di abitazione. Chi la desiderasse parli con li sudetti, che lʼaveranno amobigliata con tutte le sue comodità.

Casa dʼaffittar allʼAngelo Raffael, paga allʼanno Duc. 60.

Chi la vuole parli al Sig. Gasparo Ronconella Librajo in calle dei Savoneri a S. Polo.

Appartamento in primo Soler guarda sopra Merceria con Sala, e tre camere pulitamente amobigliato, paga dʼaffitto allʼanno D. 120.

Chi lo volesse prendere in affitto parli con il Signor Filippo Lanzarotti caffettier in Merceria.

Casa grande dʼaffittar a Oriago in faccia Cà Corner, paga allʼanno Ducati 100.

Al Traghetto a S. Gregorio casa dʼaffittar, paga allʼanno D. 240.

Chi applicasse ad una buona camera con cammino alla Francese, ben dipinta, con terrazzi nuovi, e lucida, per fornirla poi a suo piacere, vicina alla Chiesa deʼSS. Apostoli, in casa di persone oneste, le quali desiderano persona Religiosa, o Secolare, ma che fosse sola, parli al Sig. Pietro Bassaglia Librajo in calle degli Stagneri al segno della Salamandra.

Legni arrivati.

Adì 6. Maggio. Pieligo, Patron Zorzi Prodanzan, venuto da Piran, con 10. cai Oglio.

Detto. Pieligo, Patron Francesco Ghezzo, venuto da Muscoli, con 132. Stera Farina zala. 2. Sacchi detta Bianca.

Detto. Trabacolo, Patron Silvestro Silvestri, venuto da Zara, con 10. Rodoli Rassa. 25. pelle Fuine. 4. cai Oglio. 372. Libre Rame Vecchio. 5. Sacchi Meglio. 1. Rodolo Bedena in più cavezzi.

Detto Pieligo, Patron Iseppo Bergamin , venuto da Marcasca, Brazza, Sebenico, e Zara, con 1400. Ocche Ferro Grezzo. 1. Fag. Galla. 10. Bar. Susini. 54. cai Sardelle Salate. 4. cai Oglio. 1. Balla Bechine, e Boldroni a refuso.

Detto. Pieligo, Patron Mattio Brazzetti, venuto da Sebenico, e Zara, con 4. cai Oglio. 10. Mazzi Ferro Grezzo a refuso. 2. Rodoli Rassa, e Bedena a refuso. 2. Bar. Susini. 1. Fag. Bechine, e Boldroni.

Detto. Pieligo, Patron Anzolo Balielo, venuto da Segna, con 4. colli, e 5. Fag. Cera zala. 1. Fag. Cera, e coladure. 900. Remi di Agere. 130. Subi. 100. Stanghe da calesso. 2. Bar. Miel. 1. Fag. pelle di Lepro. 350. Mazzi Doghe. 1. Rodolo Rassa, e Bedena in più cavezzi. 300. Libre Rame Vecchio. 2. Bar. Seo.

Detto. Pieligo, Patron Domenico Paronito, venuto da Ragusi, con 352. Sacchi Lana. 68. Schiavinotti. 7. Fag. pelle di Lepro. 250. Mazzi Cordoani. 50. pelle Chiusoline. 4. Miera Ferro Grezzo. 1900. Libre Ferro Vecchio, e Vero rotto. 1. Fag. Rame Vecchio a refuso. 3. Fag. Scarnuzzi. 4. cai Oglio. 5. Rodoli Rassa in più cavezzi.

Detto. Polaca nominata Madonna dei Carmini, e S. Giuseppe, Capitan Mattio Pezetta, manca da Santa Maora, 15. giorni Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 188. Mozza Sal. 10. car. Oglio. 40. Stara Semenza di Lin. 15. Stara Fasioli. 24. Bar. Vin. 200. Libre Formaggio Salato.

Detto. Polaca, nominata SantʼIseppo, Capitan Antonio Nordio, manca da Santa Maora, 16. giorni Parcenevole D. Conte Demetrio Petrulli con 178. Mozza Sal. 7. car. Oglio.

Detto. Marciliana, nominata Madonna del Rosario, e le Anime del Purgatorio, Patron Francesco Nordio, manca da Corfu, 13. giorni Parcenevole D. Bartolo Pelanda, con 50.

Botte, e 7. car. Oglio. 102. Miera, e Libre 980. Valonia.

Detto. Pinco nominato Madonna della Assunta, Patron Giacomo Tasso Genovese, manca da Alicata, li 12. Aprile, raccomandato a sè medemo, con 1500. cantara cenere in Sacchi a refuso.

Detto. Pieligo, Patron Antonio Pavan, venuto da Sebenico, con 130. Stera Formento.

Detto. Pieligo, Patron Christofolo Lucovich, venuto da Castel Novo, con 79. Balle Lana. 1026. pelle Chiussoline. 3. colli Grana. 1. collo Cera. 1. Fag. Sacchi Vodi. 1. Fag. pelle di Gatti Salvatichi.

Detto. Pieligo, Patron Zanin di Grassi, venuto da Capo dʼIstria, con 6. cai Oglio. 1. Saccho cera. 1. Fag. detta Brusata. 4. car. Salamora.

Detto. Trabacolo, Patron Pasqual Sbutega, venuto da Cattaro, e Castel Novo, con 247. Balle Lana, e 1. Fag. 40. Mazzi, pelle 1760. cordoani, e Moltonine. 6. Rodoli Rassa in più cavezzi. 4. Fag. Seda. 4. Fag. Grana. 2. casse, e 3. Fag. cera zala. 2. Fag. pelle di Gatto Salvatico, e pelle di Lepro. 5. Fag. Sacchi vodi.

Detto. Martegao, nominato Madonna di Borsò Patron Giorgio Uraco, manca da Chiarenza, 12. giorni raccomandato a sè medemo, con 4500. pezze Formaggio Moriotto compreso il Rotame. 2. cassette Mana.

Detto. Pieligo, Patron Antonio Scagliarin, venuto da Zara, con 10. cai Oglio. 460. Pezze Formaggio Salato.

Detto. Pieligo, Patron Piero Vianello, venuto da Palaciol, con 122. Stara Farina zala.

Detto. Nave Atta nominata Madonna della Pace, e S. Giambattista, Capitan Zuanne Picello, manca da Costantinopoli li 22. Marzo, delli Castelli di Costantinopoli li 2. Aprile, e dal Zante li 24. detto, Parcenevole D. Giacomo Bara, con 415. Balle Lana pelada. 34. Balle detta Traschila. 93. Balle Montonine. 6. Balle Vacchette di Moscovia. 2. casse Goma. 6. casse Mastici. 3. car., 8. Bar., e 1. cassetta Droghe. 41. Balla, 2. Fagotti, e 7. Ballette pello di Gambello. 1. casssetta Bagatelle. 402. cantara Lume di Rocca. 4205. pelle cuori salati. 6. casse, e 4. cassoni caminetti. 22000. Detti Bronzini a refuso. 13. Bar., 4. Bariletti, e 1. Barilotto Vetriol di Cipro. 3. Rodoli Bottane. 1. casson, e 10. casse Terraglie. 1. cassa Vetri di cristal per transito. 14800. Chiccare, e piatelli a refuso. 8. Fagoti Telarie. 1. Fagotto Seda. 175. cogome a refuso. 1550. Lengue Fumate.

Detto. Pandora, Patron Zorzi Balarin, venuto dalla Brazza, con 7. cai Vin.

Detto. Pieligo, Patron Andrea Pavani, venuto da Rimani, con 3. Miera, e mezzo Giesso. 12. ceste Formagiele. 1. Sporta Lume di Otton. 200. Libre Ferro vecchio. 1. Fagotto Rame vecchio.

Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.

A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.

In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.

Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.

In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.

Con Privilegio.

Prezzi delle Merci in Venezia addi 9. Maggio 1760. A peso sottilo, in sorte con tara 10. per 100

Aloe Epatica D. 60 C.

Socotrina D. 75 C.

Caccao di Caracca D. C.

di Portogallo D. C.

Caffè d’Alessandria D. 44 C.

Carpo Balsamo G. 16 lib.

Cassia Fistola D. 60 C.

Coccole di Levante D. 55 C.

Coloquintida D. 32 C.

Fol. Sien. D’Ales. intera D. 38 -- 40 C.

minuta D. 10 C.

Gomma Ammoniaco D. 60 C.

Arabico D. 25 C.

Aspalti G. 5 lib.

Assafetida fina D. 75 C.

mezzana D. 60 C.

Elemi D. 65 C.

Galbana G. 22 lib.

Hedera G. 16 lib.

Laudano D. 30 C.

Mastici G. 16 lib.

Opoponago D. 5 e m. lib.

Serapin G. 46 lib.

Draganti D. 35 C.

Incenso ff. Dam. D. 22 -- 24 C.

mezzan D. 15 -- 18 C.

Hermodactyli D. 10 C.

Legno Lentisco G. 2 lib.

Noce Vomite D. --- C.

Oppio Thebaico G. 55 lib.

Radice Salappa G. 12 lib.

Ipocheacana G. 40 lib.

Reobarb. di Persia D. 3 -- 5 lib.

Turbiti D. 34 C.

Zedovaria D. 26 C.

Sal Armoniaco D. 50 C.

Seme Cataputiae maj. G. 12 lib.

Cinae G. 26 lib.

Spigo Nardo D. --- lib.

Sugo Liquerizia D. 12 C.

Tamarinti D. 16 C.

Tutia d’Alessandria D. 35 C.

Vitriol di Cipro D. 18 C.

A peso sottilo, senza tara.

Alume di Rocca di Cività Vecchia D. 50 m.

di Constant. min. D. 47 m.

Anesi di Puglia D. 60 m.

Asfor d’Alessandria D. 16 -- 20 C.

di Romagna D. 15 C.

Biacca fina D. 8 e m. C.

del Plaitner D. 12 C.

Canfora G. 22 lib.

Cantarelle nove G. 30 lib.

Conditi di Cedro, Naranzi, Naranzini sol. 24 lib.

Coralli rossi G. 6 lib.

bianchi G. 8 lib.

Cremor di Tartaro D. 78 m.

Endigo Guatimalo D. 200 -- 350 C.

Bagadeto D. 140 C.

Barbados D. 160 C.

Essenza di Bergamotto G. 40 lib.

Cedro G. 48 lib.

Naranzi G. --- lib.

Rosmarin G. 5 lib.

Fiori di Rosmarin G. 20 lib.

Gomma Dragant. electa G. 30 lib.

Mira cernita G. 25 lib.

mastici cerniti G. 20 lib.

Sandaraca cern. G. 10 lib.

Grana Alkermes D. 90 -- 100 C.

Lacca di verzin in ballett. D. 25 C.

di Fiorenza D. 2 -- 3 lib.

Magisterio di Salappa L. 22 lib.

Scamonea L. 37 lib.

Mechio can L. --- lib.

Mandole commune D. 75 m.

ambrosine D. --- m.

amare D. 70 C.

Manna Calabrese G. 9 lib.

canelata G. 18 lib.

Minio fin D. 10 C.

Mitridato ff. G. 16 lib.

Mumia D. 28 C.

Oglio Gelsomin G. 14 lib.

di mandole dolci G. 5 -- 6 lib.

di sasso rosso D. 14 C.

bianco D. 14 C.

Pestacchi novi rotti G. 6 lib.

Pignoli novi rotti L. 50 C.

Polvere viperina D. 4 lib.

Radice Turbiti cernit. D. 30 C.

Mechio can G. --- lib.

Sapone di Venezia D. --- m.

Seme di Artichiocco G. 16 lib.

di Caoli fiori L. 22 lib.

di Majorana G. --- lib.

di Cedro G. --- lib.

Sbruffi di vetro colorati L. 40 C.

Smalto da Orefici sol. 50 lib.

Sponze fine G. 9 -- 22 lib.

da Cavallo G. 14 lib.

in retagli D. 10 C.

Storax in lacrima D. 4 e m. lib.

liquida D. 16 C.

di Cipro ff. D. 15 lib.

Sugo Ipocistidos G. 12 lib.

Terra sigillata rossa G. 4 lib.

bianca G. 4 lib.

Theriaca Veneta, secondo l’Insegna G. 16 -- 20 lib.

Tornasol, rosso, turchino, ec. G. 6 lib.

Uva passa D. 8 -- 9 il staro.

Zafferan D. 3 e m. lib.

Zuccaro verzin D. --- C.

Con tara 4. libre per Balla, e 2. e mez. per 100.

Gottoni di Cipro D. 22 - 23 C.

di Smirne D. 17 -- 18 C.

di Salonicchio D. 18 -- 19 C.

A peso sottilo con tara 2. per 100.

Cera Levantina D. 34 C.

di Polonia D. 33. C

A peso grosso.

Carobbe L. 15 C.

Cordovani del Seraglio sol. 58 lib.

di Croja sol. 52 lib.

Dattoli d’Alessandria D. 12. C.

Galla di Soria D. 290 m.

d’Istria D. 130 m.

Gambello di Smirne D. 80-90 C.

di Costantin. D. 55 C.

di Persia D. 140-160 C.

Gesso di Bologna D. 2 C.

Herba Epithytimum G. 6 lib.

Oglio Laurin D. 15 C.

Pietra Pomice D. 20 m.

Radice Dictamni D. 25 C.

Ireos D. 5 C.

Scorze di Naranze seche L. 36 C.

Limon L. --- C.

Sebesten G. --- lib.

Seme Strafusaria D. 14 C.

Cetrulli L. 35 C.

di Melon L. 74 C.

Cucumeri L. 60 C.

di Peonia G. 5 lib.

Finocchio L. 45 C.

Trementina di Cipro D. 16 C.

Uva di Lippari L. 35 C.

Calabria L. 47 C.

Damasco L. 48 C.

Cevole squille G. 2 il pezzo

Damaschini gialli L. 6 il pez.

Moscato bianco L. 7 e m. il s.

Scovette L. 20 C.

Stinci marini G. 1 il pez.

Vipere secche G. 3 il pez.

Vin d’Alicante L. 10 il secc.

di Cipro L. 14 -- 18 il s.

Ad utilità universale, oltre alla solita Gazzetta, per non aggravare il Foglio, si darà ogni mese la nota della maggior parte delle mercanzie, e questa senza spesa veruna. Se alcuno avesse qualche altra merce da suggerire per vederne il prezzo, favorisca di lasciarne la nota, in uno de’luoghi soliti.

N.° 29. Mercoledì addi 14. Maggio 1760. Che contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico. Nella città di S . . . . ..  pochi giorni sono avvenne un caso, che merita per la sua rarità di essere in questo luogo notato. Due fratelli, de’quali tacerò il nome, per un certo rispetto, e ch’io chiamerò Maggiore, e Minore per intelligenza del fatto, amavansi cordialmente, e con vero fraterno amore. Costumava il Minor d’essi in una casa, preso d’amore d’una fanciulla bella, e garbata, e in ogni cosa uguale di condizione a lui, e questa non meno amava esso giovane di quello, che da lui fosse amata. Desiderava egli più che ogni altra cosa del Mondo, d’avere la fanciulla per moglie, e già glielo avea detto mille volte; ma rispettando la volontà del Maggiore, dicea, ch’egli attendeva solo la risoluzione di lui, e che prima volea sapere se forse egli avesse intenzione d’ammogliarsi, della qual cosa non era però l’altro ancora deliberato, e stavasi fra il sì, ed il nò facendo le sue considerazioni. In questo mezzo venne il Maggior fratello dal Minore nella casa della fanciulla introdotto, perchè a poco a poco conoscesse le qualità di lei, e la conoscesse degna d’essere sua Cognata, se un giorno gli avesse spiegata la sua volontà, ed il suo amore. Ma la prudenza umana, dov’è giovinezza, non può prendere così giuste misure, che non vengano dalla passione alterate: imperciocchè da non minor fuoco amoroso fu soprappreso il nuovo fratello, di quello che ardesse nel seno al più giovane già innamorato. Occultava il maggiore quanto sapea le sue concepute fiamme; finchè un giorno chiamato il minor fratello segretamente a sè, gli disse, ch’egli avea deliberato d’ammogliarsi. Qual si rimanesse il giovane al tristo annunzio non si potrebbe dire a bastanza, vedendo, che se il Maggiore prendea moglie, con difficoltà sarebbe riuscito a lui di sposare la sua cara Donna; ma pure facendo di necessità virtù, così turbato lodò il Fratello della presa risoluzione, e gli domandò conto della sua scelta. Non rimase nè morto, nè vivo, quando udì che la Donna era quella medesima ch’egli amava più del suo cuore, e traendo un profondo sospiro, non senza molte lagrime, che non potè più ritenere, narrò al fratello il suo lungo amore, i pensieri, e il rispetto che avea avuto per lui, e gli si raccomandò caldamente, che non volesse vederlo a morire. Il fratello Maggiore caramente abbracciandolo, e baciandolo con molto affetto gli disse: Fratel, mio, io non voglio, che tu creda, che quell’amore, ch’io t’ho portato fino a quì sia stato amore di parole. Va, e prendi la Donna tua per isposa, che quella, ch’io ho fino a quì amata con intenzione di averla per moglie, l’amerò io da quì in poi qual Cognata, e te avrò per carissimo fratello più, che avessi giammai. Qual fosse l’allegrezza, e la gratitudine del Minor fratello, non c’è lingua, che la potesse dire, e per abbreviarla, fra pochi giorni si fecero le nozze belle, e grandi, e fu la novella Sposa alla casa del marito condotta. Il Cognato con larghi presenti si fece seco onore, e per cinque, o sei giorni altro non vi fu che allegrezza, e consolazione. Una sera, che gli Sposi erano nella loro stanza, odono a picchiare leggiermente l’uscio, e domandato chi era, rispose il Fratello, che gli aprissero. Gli viene aperto, entra, e guardando fiso, ed immobile la Cognata, e quella chiedendogli che volesse, egli affermando sè essere onesto, e vero Cognato, le domandò di grazia, che d’un sol bacio in fronte ne lo appagasse, di che mostrandosi ritrosa la giovane, ed egli assicurandola tuttavia, che onest’uomo era, e Cognato suo, e dall’altra parte animandola il proprio marito a consentire, così fec’ella come l’uno e l’altro volea. Ma non potendo il Cognato spiccar le braccia da lei, e cominciando il Fratello a dolersi, questi lasciata la Donna, pregò l’uno, e l’altra per carità a non odiarlo, a volergli bene, e che stessero certi della sua lealtà. Indi voltatosi per uscire della stanza, gli pregò che la chiudessero, e che s’egli mai più picchiasse, non gli aprissero. E così fu fatto. Di là a mezzo quarto d’ora bussa di nuovo; il Fratello domanda chi è; e questi risponde. Non aprite, no, ma io torno a rassicurarvi, che sono onest’uomo, e leale, ch’amo l’uno, e l’altra, e per carità prego l’uno, e l’altra a non odiarmi, e ripeteva, non m’odiate per carità. Levasi il Fratello, quasi dubitando di quello, che dovea essere, ma non fu a tempo, perchè l’altro sparatosi una pistola nel capo, si privò di vita, ed empiè tutta la casa di passione, e d’orrore. La Pellegrina Prima Al Signor Pietro Marcuzzi. Non posso tacere il grande obbligo, ch’io ho ad una garbata Giovane, e di molto spirito, la quale in una compagnia pochi dì fa difese il Mondo morale dall’assalto d’un valentuomo, che negava l’età dell’oro essere mai stata nel Mondo. Ella dicea sì, egli no, e so ch’ella addusse molte cose in mia difesa, degne del suo pronto ingegno, e della sua galante immaginativa. Vi prego dunque stampate in carattere majuscoletto queste poche parole: Signora Mia, chiunque voi vi siate, io vi ringrazio mille volte: L’età dell’oro però, che alcuno crede non esservi mai stata non solo vi fu, ma, in qualche luogo è anche al presente. Per tutto dov’è semplicità di costumi, rustichezza, capannelle in cambio di case, farina di Grano Turchesco cotta in acqua, latte, e frutte in cambio d’altre vivande, quivi è l’età dell’oro. Quasi in tutti que’Paesi, ne’quali penetrarono gli scopritori Portoghesi, e Spagnuoli trovarono una immagine di tale età, e fra gli Otentotti dura ancora in gran parte. Parrà cosa da ridere, s’io dirò, ch’anche in Venezia veggo in alcuni una similitudine di que’tempi. Quando i putti senza mutande nuotano la State, non è quella la età dell’oro? ove si balla al suono d’un ciembalo incartato co’sonagli, e si cantano certe canzoni quali escono fuori delle gole, veggo un raggio di que’tempi. Di quà trovo chi mangia cocomeri per via, di là chi con un aghetto cava fuori d’una nicchia la sostanza di certe chiocciolette marine, e se ne pasce saporitamente. In certe Contrade ci sono alcune femminette, che fanno questa funzione tutto il giorno, vivendo alla carlona, con certe pianelle, che battono loro nelle calcagna, arruffate i capelli così fra il nudo, e il vestito. Se parli loro rispondono a diritto, e a traverso naturalmente. Eccoti uno squarcio dell’età dell’oro. Ma che ne sappiamo noi, a cui il decoro de’bottoni, e degli ucchielli di stame, o d’argento, o d’oro, l’armonia degli strumenti musicali di mille sorti, il disagio de’piattelli, delle forchette, e de’bicchieri hanno tolto via affatto dalle nostre cervella le idee della semplicità? La fame ci avvisa nello stomaco quando dobbiamo mangiare, e noi aspettiamo d’essere avvertiti dagli oriuoli, e abbiamo trinciato, e minuzzato il tempo in ore, minuti, secondi, e attimi per sapere fino a quando s’ha a visitare l’innamorata. Pensate voi quando si fanno tali visitazioni col mezzo degli oriuoli, se ci rimane più idea dell’età dell’oro? ho finito. A S. Biagio alla Giudecca, era da molto tempo in quà, che un calzolajo per dispiacere di veder un figliuolo ammogliatosi di sua testa, fantasticava sopra questo matrimonio, e non se ne potea dar pace. Lunedì presa una sua vestetta di sotto, e attaccata una manica di quella ad un grosso chiovo sotto le travi, e ravviluppatasi l’altra intorno al collo annodata come potè, si lasciò cadere giù col corpo, e s’affogò a grandissimo stento. Al signor N. N. a Vicenza. Signore incognito, noi dunque ci facciamo all’amore senza conoscerci? Ella mi scrive privatamente, e vuole ch’io le risponda in pubblico. Tanta è la sua gentilezza, che mi convien farlo. S’ella mi dirà il nome suo, mi farà cosa molto grata. Perchè non debbo aver cara l’amicizia di Persona, che m’usa tanta cortesia? Sono intanto necessitato a dirle, che non ho nome Pietro, ma ho il nome d’uno de’tre Re Magi, e non sono fra loro nè Baldassarre, nè Melchiorre, ma il terzo. Risposta ad un’altra polizza d’incognito. Ella vuol versi burleschi da me, ed è gran tempo, ch’io ho lasciato tale esercizio. Sono però obbligato alla sua molta cortesia verso di me, e alla sua buona maniera. S’ella desiderasse qualche cosa, mi darebbe l’animo, non potendo io, di farla servire da altra Persona. Attenderò suoi avvisi; e sono di cuore. Stassera si rappresentano, come saprà ognuno, l’Opere a San Luca, e a San Samuelle. Un Forestiere di qualità e di garbo, ha fatto una riflessione, in una bottega, che mi fo lecito di dirla. Si maravigliò, che l’Adriano in Siria da lui più volte veduto in altri luoghi, sia recitato in due Teatri ad un tempo. So, disse, che il Dramma non si conta più, ma che la novità sta nella Musica. Io credo però, che una Poesia nuova desti ne’Maestri di Musica nuove idee, e gli stimoli di più. Un Autor nuovo sente le passioni in altra forma, e in altra forma le veste, e tocca in altra forma i Maestri. Egregj sono i Drammi dell’Autore dell’Adriano; ma tante volte sono stati di note vestiti, ch’egli è impossibile, che sopra le stesse parole si possa trovare tanta diversità, che col variare piaccia; e in certi piaceri la variazione è il capo principale. Così disse il Forestiere, e parendomi, che nel suo ragionare ci fosse buon senno, ne fo parte al Pubblico. Cose da vendere. Il Sig. Carlo Scapino Librajo di Padova, vedendo, che col benefizio di questo Foglio ha esitati quasi tutti i Libri notati nella Gazzetta 2S. aggiunge i seguenti. Si ferma ancora in Venezia giorni quattro; dʼalloggio alla Locanda della Croce di Malta a S. Casciano. Ugolini Blasii Thesaurus Antiquitatum Sacrarum. Fogl. Vol. 21. Ven. leg. Oland. Ughelli Ferd. Italia Sacra. Fogl. Vol. 9. Ven. car. max. leg. Oland. Cimiteri di Roma pubblicati daglʼAutori di Roma sotteranea. Fogl. Vol. 2. Roma 1737. fig. leg. Oland. Aedium Farnesiarium Tabulae depictae Carolo Caraccio. Fogl. Romae 1753. leg. Oland. Phinostrati Lemni Opera gr. lat. Par. 1608. leg. Fran. Palladio Andrea Archittetura con la traduzione Francese. Fogl. Vol. 8. Ven. 1740. leg. Oland. Beleori Pitturae Antiquae Cryptarum Romanarum, &Sepulchi Nasonis. Fogl. Romae leg. Oland. Launoii Joannis Opera omnia. Fogl. Vol. 10. Coloniae Agrip. 1731. leg. Oland. Menologium Graecorum jussu Imperatoris Basilii. Fogl. Vol. 3. gr. lat. Urbini 1727. leg. Oland. fig. Constitutio Unigenitus Theologicae propugnata. Fog. Vol. 4. Romae 1721. Bianchini Inscrizioni Sepulcrali deʼLiberti e Servi. Fogl. Roma 1727. fig. leg. Oland. Villani Gio: Matteo e Filippo Storie. Fogl. Vol. 2. Milano leg. Oland. M. Rousset les interéts, & les Pretensions des Puissances dʼEurope. Quart. Haye 1736. Vol. 2. leg. Oland. Rumphii Lueradi Thesaurus Imaginum Piscium, Testaceorum, Cochlearum &c. Fogl. Lugd. Batav. 1711. leg. Oland. Begeri Lauren. Hercules Ethnicorum ex variis Antiquitatum Reliquis. Fogl. leg. Oland. fig. (addiecit) Numosmata Moduli maximi Ludovici XIV. Eleuther. 1704. Jonstonii Joannis de Quadrupedibus. Fogl. Amstel. 1657. fig. leg. Oland. - De Piscibus & Cetis. Fogl. Amstel. 1657. fig. leg. Oland. - De Exanguibus Aquaticis. Fogl. Amstel. 1665. leg. Oland. - De Avibus. Fogl. Amst. 1657. leg. Oland. -De Insectis, de Serpentibus & Draconibus. Fogl. Amst. 1657. leg. Oland. Cavoldo Giacomo Historia di Venezia MS. Fogl. Vol. 2. leg. Oland. Erasmi Coterd. Adagiorum. Fogl. Basil. Ap. Frob. 1546. leg. Oland. Contarini Nic. Historie Veneziane MS. Fogl. Vol. 3. leg. Oland. Plutarco Vite. Quart. Vol. 2. Giolito 1560. leg. Oland. Possevino Gio: Dialogo dellʼonore. Quart. Giolito 1543. leg. Oland. Dolce Lod. Vita di Carlo V. Quart. Giolito 1561. leg. Fran. Caracciolo Pasqu. La gloria del Cavallo. Quart. Giolito 1585. leg. Oland. Strabone Geografia. Quar. Venez. 1562. D. Diacono Chiesa dʼAcquileja. Ottav. Giolito 1548. leg. Oland. Girardacci Cherub. Storia di Bologna. Fogl. Vol. 2. leg. Oland. Boccalini Trai. Bilancia politica. Quart. Vol. 3. leg. Oland. Clerici Paolo. Coltura delle Piante. Quart. leg. Oland. Hippocratis Opera omnia gr. lat. cum Foesio. Fogl. Vol. 2. Geneve 1657. leg. Oland. Niceta Coniate Historia. Quart. Ven. 1562. leg. Oland. Guicciardini Fran. Historia dʼItalia. Fogl. Vol. 2. Venez. leg. Oland. Davila Ar. Cat. Historia delle Guerre civili. Fogl. Vol. 2. Venez. leg. Oland. Trissino Italia Liberata. Ottav. Gianicolo leg. Oland. Gori Ant. Fran. Musaeum Etruscum. Fogl. Vol. 2. Florentinae 1737. leg. Oland. Causaei Mich. Ang. Musaeum Romanum. Fogl. Vol. 2. Romae. 1746. leg. Oland. Musaeum Crotonense. Fogl. Romae 1750. leg. Oland. Musaeum Odelcalchum. Fogl. Vol. 2. Romae 1751. leg. Oland. Pedrusi li Cesari in ovo. Fogl. Vol. 10. Parma leg. Fran. Polyphili Hypnerotomachia humana omnia. Fogl. leg. Oland. Un Quadro rappresentante il Transito di S. Giuseppe con figure Istoriche, il tutti travagliato a punta di ago, con soaza di veluto incassato in un Specchio di 7. quarte, cosa degna di una Galleria, chi desiderasse farne acquisto lo troverà da Francesco Colletti Strazzarol al Ponte deʼServi, il quale tiene anche facoltà pel contratto. Libri nuovi fuori di Venezia. Da Berna sono capitate alquante copie del seguente Libro Novelle curiose, ed interessanti in proposito degli affari del Portogallo ec. Traduzione dal Francese. In Berna nella Stamperia della Suprema Regenza Elvetica 1760. in quarto. Tomo primo. In due qualità di carta è stampato questo Libro, grande, e picciola, e insieme si dà una famosa carta Topografica del Paraguai, con diligenza, e nobilmente intagliata in rame, e miniata, la quale col Tomo in carta grande vale lire dodici, e separata da sè lire cinque. In carta picciola vale con la tavola lire dieci. Vendesi la detta Opera da Pietro Bassaglia Librajo in Venezia in calle degli Stagneri al segno della Salamandra; il quale ha anche altri Libri da vender per conto del Librajo suo corrispondente di Berna, da noi altre volte in questo foglio notati; e che nell’avviso di Berna dispensato da esso Bassaglia si leggono. Case da Fittare. Casa dʼaffittar del Sig. D. Antonio Bigontina e Anzolo Borzolini, posta in calle longa della Regina in faccia Cà Negri appresso il Lucatelli dalla polvere di Cipro appresso Cà Lazzari fu di abitazione. Chi la desiderasse parli con li sudetti, che lʼaveranno amobigliata con tutte le sue comodità. Casa dʼaffittar allʼAngelo Raffael, paga allʼanno Duc. 60. Chi la vuole parli al Sig. Gasparo Ronconella Librajo in calle dei Savoneri a S. Polo. Appartamento in primo Soler guarda sopra Merceria con Sala, e tre camere pulitamente amobigliato, paga dʼaffitto allʼanno D. 120. Chi lo volesse prendere in affitto parli con il Signor Filippo Lanzarotti caffettier in Merceria. Casa grande dʼaffittar a Oriago in faccia Cà Corner, paga allʼanno Ducati 100. Al Traghetto a S. Gregorio casa dʼaffittar, paga allʼanno D. 240. Chi applicasse ad una buona camera con cammino alla Francese, ben dipinta, con terrazzi nuovi, e lucida, per fornirla poi a suo piacere, vicina alla Chiesa deʼSS. Apostoli, in casa di persone oneste, le quali desiderano persona Religiosa, o Secolare, ma che fosse sola, parli al Sig. Pietro Bassaglia Librajo in calle degli Stagneri al segno della Salamandra. Legni arrivati. Adì 6. Maggio. Pieligo, Patron Zorzi Prodanzan, venuto da Piran, con 10. cai Oglio. Detto. Pieligo, Patron Francesco Ghezzo, venuto da Muscoli, con 132. Stera Farina zala. 2. Sacchi detta Bianca. Detto. Trabacolo, Patron Silvestro Silvestri, venuto da Zara, con 10. Rodoli Rassa. 25. pelle Fuine. 4. cai Oglio. 372. Libre Rame Vecchio. 5. Sacchi Meglio. 1. Rodolo Bedena in più cavezzi. Detto Pieligo, Patron Iseppo Bergamin , venuto da Marcasca, Brazza, Sebenico, e Zara, con 1400. Ocche Ferro Grezzo. 1. Fag. Galla. 10. Bar. Susini. 54. cai Sardelle Salate. 4. cai Oglio. 1. Balla Bechine, e Boldroni a refuso. Detto. Pieligo, Patron Mattio Brazzetti, venuto da Sebenico, e Zara, con 4. cai Oglio. 10. Mazzi Ferro Grezzo a refuso. 2. Rodoli Rassa, e Bedena a refuso. 2. Bar. Susini. 1. Fag. Bechine, e Boldroni. Detto. Pieligo, Patron Anzolo Balielo, venuto da Segna, con 4. colli, e 5. Fag. Cera zala. 1. Fag. Cera, e coladure. 900. Remi di Agere. 130. Subi. 100. Stanghe da calesso. 2. Bar. Miel. 1. Fag. pelle di Lepro. 350. Mazzi Doghe. 1. Rodolo Rassa, e Bedena in più cavezzi. 300. Libre Rame Vecchio. 2. Bar. Seo. Detto. Pieligo, Patron Domenico Paronito, venuto da Ragusi, con 352. Sacchi Lana. 68. Schiavinotti. 7. Fag. pelle di Lepro. 250. Mazzi Cordoani. 50. pelle Chiusoline. 4. Miera Ferro Grezzo. 1900. Libre Ferro Vecchio, e Vero rotto. 1. Fag. Rame Vecchio a refuso. 3. Fag. Scarnuzzi. 4. cai Oglio. 5. Rodoli Rassa in più cavezzi. Detto. Polaca nominata Madonna dei Carmini, e S. Giuseppe, Capitan Mattio Pezetta, manca da Santa Maora, 15. giorni Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 188. Mozza Sal. 10. car. Oglio. 40. Stara Semenza di Lin. 15. Stara Fasioli. 24. Bar. Vin. 200. Libre Formaggio Salato. Detto. Polaca, nominata SantʼIseppo, Capitan Antonio Nordio, manca da Santa Maora, 16. giorni Parcenevole D. Conte Demetrio Petrulli con 178. Mozza Sal. 7. car. Oglio. Detto. Marciliana, nominata Madonna del Rosario, e le Anime del Purgatorio, Patron Francesco Nordio, manca da Corfu, 13. giorni Parcenevole D. Bartolo Pelanda, con 50. Botte, e 7. car. Oglio. 102. Miera, e Libre 980. Valonia. Detto. Pinco nominato Madonna della Assunta, Patron Giacomo Tasso Genovese, manca da Alicata, li 12. Aprile, raccomandato a sè medemo, con 1500. cantara cenere in Sacchi a refuso. Detto. Pieligo, Patron Antonio Pavan, venuto da Sebenico, con 130. Stera Formento. Detto. Pieligo, Patron Christofolo Lucovich, venuto da Castel Novo, con 79. Balle Lana. 1026. pelle Chiussoline. 3. colli Grana. 1. collo Cera. 1. Fag. Sacchi Vodi. 1. Fag. pelle di Gatti Salvatichi. Detto. Pieligo, Patron Zanin di Grassi, venuto da Capo dʼIstria, con 6. cai Oglio. 1. Saccho cera. 1. Fag. detta Brusata. 4. car. Salamora. Detto. Trabacolo, Patron Pasqual Sbutega, venuto da Cattaro, e Castel Novo, con 247. Balle Lana, e 1. Fag. 40. Mazzi, pelle 1760. cordoani, e Moltonine. 6. Rodoli Rassa in più cavezzi. 4. Fag. Seda. 4. Fag. Grana. 2. casse, e 3. Fag. cera zala. 2. Fag. pelle di Gatto Salvatico, e pelle di Lepro. 5. Fag. Sacchi vodi. Detto. Martegao, nominato Madonna di Borsò Patron Giorgio Uraco, manca da Chiarenza, 12. giorni raccomandato a sè medemo, con 4500. pezze Formaggio Moriotto compreso il Rotame. 2. cassette Mana. Detto. Pieligo, Patron Antonio Scagliarin, venuto da Zara, con 10. cai Oglio. 460. Pezze Formaggio Salato. Detto. Pieligo, Patron Piero Vianello, venuto da Palaciol, con 122. Stara Farina zala. Detto. Nave Atta nominata Madonna della Pace, e S. Giambattista, Capitan Zuanne Picello, manca da Costantinopoli li 22. Marzo, delli Castelli di Costantinopoli li 2. Aprile, e dal Zante li 24. detto, Parcenevole D. Giacomo Bara, con 415. Balle Lana pelada. 34. Balle detta Traschila. 93. Balle Montonine. 6. Balle Vacchette di Moscovia. 2. casse Goma. 6. casse Mastici. 3. car., 8. Bar., e 1. cassetta Droghe. 41. Balla, 2. Fagotti, e 7. Ballette pello di Gambello. 1. casssetta Bagatelle. 402. cantara Lume di Rocca. 4205. pelle cuori salati. 6. casse, e 4. cassoni caminetti. 22000. Detti Bronzini a refuso. 13. Bar., 4. Bariletti, e 1. Barilotto Vetriol di Cipro. 3. Rodoli Bottane. 1. casson, e 10. casse Terraglie. 1. cassa Vetri di cristal per transito. 14800. Chiccare, e piatelli a refuso. 8. Fagoti Telarie. 1. Fagotto Seda. 175. cogome a refuso. 1550. Lengue Fumate. Detto. Pandora, Patron Zorzi Balarin, venuto dalla Brazza, con 7. cai Vin. Detto. Pieligo, Patron Andrea Pavani, venuto da Rimani, con 3. Miera, e mezzo Giesso. 12. ceste Formagiele. 1. Sporta Lume di Otton. 200. Libre Ferro vecchio. 1. Fagotto Rame vecchio. Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie. A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian. In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo. Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo. In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore. Con Privilegio. Prezzi delle Merci in Venezia addi 9. Maggio 1760. A peso sottilo, in sorte con tara 10. per 100 Aloe Epatica D. 60 C. Socotrina D. 75 C. Caccao di Caracca D. C. di Portogallo D. C. Caffè d’Alessandria D. 44 C. Carpo Balsamo G. 16 lib. Cassia Fistola D. 60 C. Coccole di Levante D. 55 C. Coloquintida D. 32 C. Fol. Sien. D’Ales. intera D. 38 -- 40 C. minuta D. 10 C. Gomma Ammoniaco D. 60 C. Arabico D. 25 C. Aspalti G. 5 lib. Assafetida fina D. 75 C. mezzana D. 60 C. Elemi D. 65 C. Galbana G. 22 lib. Hedera G. 16 lib. Laudano D. 30 C. Mastici G. 16 lib. Opoponago D. 5 e m. lib. Serapin G. 46 lib. Draganti D. 35 C. Incenso ff. Dam. D. 22 -- 24 C. mezzan D. 15 -- 18 C. Hermodactyli D. 10 C. Legno Lentisco G. 2 lib. Noce Vomite D. --- C. Oppio Thebaico G. 55 lib. Radice Salappa G. 12 lib. Ipocheacana G. 40 lib. Reobarb. di Persia D. 3 -- 5 lib. Turbiti D. 34 C. Zedovaria D. 26 C. Sal Armoniaco D. 50 C. Seme Cataputiae maj. G. 12 lib. Cinae G. 26 lib. Spigo Nardo D. --- lib. Sugo Liquerizia D. 12 C. Tamarinti D. 16 C. Tutia d’Alessandria D. 35 C. Vitriol di Cipro D. 18 C. A peso sottilo, senza tara. Alume di Rocca di Cività Vecchia D. 50 m. di Constant. min. D. 47 m. Anesi di Puglia D. 60 m. Asfor d’Alessandria D. 16 -- 20 C. di Romagna D. 15 C. Biacca fina D. 8 e m. C. del Plaitner D. 12 C. Canfora G. 22 lib. Cantarelle nove G. 30 lib. Conditi di Cedro, Naranzi, Naranzini sol. 24 lib. Coralli rossi G. 6 lib. bianchi G. 8 lib. Cremor di Tartaro D. 78 m. Endigo Guatimalo D. 200 -- 350 C. Bagadeto D. 140 C. Barbados D. 160 C. Essenza di Bergamotto G. 40 lib. Cedro G. 48 lib. Naranzi G. --- lib. Rosmarin G. 5 lib. Fiori di Rosmarin G. 20 lib. Gomma Dragant. electa G. 30 lib. Mira cernita G. 25 lib. mastici cerniti G. 20 lib. Sandaraca cern. G. 10 lib. Grana Alkermes D. 90 -- 100 C. Lacca di verzin in ballett. D. 25 C. di Fiorenza D. 2 -- 3 lib. Magisterio di Salappa L. 22 lib. Scamonea L. 37 lib. Mechio can L. --- lib. Mandole commune D. 75 m. ambrosine D. --- m. amare D. 70 C. Manna Calabrese G. 9 lib. canelata G. 18 lib. Minio fin D. 10 C. Mitridato ff. G. 16 lib. Mumia D. 28 C. Oglio Gelsomin G. 14 lib. di mandole dolci G. 5 -- 6 lib. di sasso rosso D. 14 C. bianco D. 14 C. Pestacchi novi rotti G. 6 lib. Pignoli novi rotti L. 50 C. Polvere viperina D. 4 lib. Radice Turbiti cernit. D. 30 C. Mechio can G. --- lib. Sapone di Venezia D. --- m. Seme di Artichiocco G. 16 lib. di Caoli fiori L. 22 lib. di Majorana G. --- lib. di Cedro G. --- lib. Sbruffi di vetro colorati L. 40 C. Smalto da Orefici sol. 50 lib. Sponze fine G. 9 -- 22 lib. da Cavallo G. 14 lib. in retagli D. 10 C. Storax in lacrima D. 4 e m. lib. liquida D. 16 C. di Cipro ff. D. 15 lib. Sugo Ipocistidos G. 12 lib. Terra sigillata rossa G. 4 lib. bianca G. 4 lib. Theriaca Veneta, secondo l’Insegna G. 16 -- 20 lib. Tornasol, rosso, turchino, ec. G. 6 lib. Uva passa D. 8 -- 9 il staro. Zafferan D. 3 e m. lib. Zuccaro verzin D. --- C. Con tara 4. libre per Balla, e 2. e mez. per 100. Gottoni di Cipro D. 22 - 23 C. di Smirne D. 17 -- 18 C. di Salonicchio D. 18 -- 19 C. A peso sottilo con tara 2. per 100. Cera Levantina D. 34 C. di Polonia D. 33. C A peso grosso. Carobbe L. 15 C. Cordovani del Seraglio sol. 58 lib. di Croja sol. 52 lib. Dattoli d’Alessandria D. 12. C. Galla di Soria D. 290 m. d’Istria D. 130 m. Gambello di Smirne D. 80-90 C. di Costantin. D. 55 C. di Persia D. 140-160 C. Gesso di Bologna D. 2 C. Herba Epithytimum G. 6 lib. Oglio Laurin D. 15 C. Pietra Pomice D. 20 m. Radice Dictamni D. 25 C. Ireos D. 5 C. Scorze di Naranze seche L. 36 C. Limon L. --- C. Sebesten G. --- lib. Seme Strafusaria D. 14 C. Cetrulli L. 35 C. di Melon L. 74 C. Cucumeri L. 60 C. di Peonia G. 5 lib. Finocchio L. 45 C. Trementina di Cipro D. 16 C. Uva di Lippari L. 35 C. Calabria L. 47 C. Damasco L. 48 C. Cevole squille G. 2 il pezzo Damaschini gialli L. 6 il pez. Moscato bianco L. 7 e m. il s. Scovette L. 20 C. Stinci marini G. 1 il pez. Vipere secche G. 3 il pez. Vin d’Alicante L. 10 il secc. di Cipro L. 14 -- 18 il s. Ad utilità universale, oltre alla solita Gazzetta, per non aggravare il Foglio, si darà ogni mese la nota della maggior parte delle mercanzie, e questa senza spesa veruna. Se alcuno avesse qualche altra merce da suggerire per vederne il prezzo, favorisca di lasciarne la nota, in uno de’luoghi soliti.