Zitiervorschlag: Antonio Piazza (Hrsg.): "Num. 73", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.4\073 (1790), S. 577-582, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2636 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Num. 73

Sabbato 11. Settembre 1790.

Udine Primo Settembre 1790.

“Costituito al Tribunale della Verità, e della Ragione l’Autore delle due Lettere d’Udine inserite nella Gazzetta Veneta ec. nè volendo lasciar senza risposta il Costituto con Forense malizia esteso, che si trova nella Gazzetta medesima al n. 68. col nome di Alberto Cavos Impresario, protestando prima alle avanzate espressioni, e poco civili del Costituto stesso, nonchè all’abuso delle parole dell’Autore, alterandole nel loro vero senso; Non curandosi poi, nè degnandosi di redarguire quanto con aperto mendacio sta nel Costituto medesimo espresso, non fa per tutta risposta che interrogare il Sig. Cavos: Se fuori dell’occasione della Fiera condurrebbe in questa Città una sufficiente compagnia d’Opera, e per qual ragione non voleva accettar l’Impresa se non gli veniva accordata una Corsa di Barberi dopo terminata la Fiera per trattenere più lungamente i concorsi Forastieri? Tanto istò annotarsi ec.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Signor Gazzettiere.

Brescia li 4. Settembre 1790.

“Frà le notizie, ch’ella fedelmente suol dare al Saggio Letterato Pubblico non è men degna quella, che le sono per esporre. Giovedì 2. Settembre nella gran Sala di Casa Albani a S. Giorgio si tenne dal maggior numero (soggiornando alcuni in Villa) degli Accademici Leali del Suol Cenomano una pubblica, e solenne Accademia Sulla Resa di Belgrado. Le Poesie erano in gran quantità, non però nojose agli astanti: anzi, mercì l’eleganza dell’espressioni, la sublimità, e naturalezza de’ componimenti, e la modulazione della voce, che rendeva maggiormente brillanti i versi, riscontrano tutte & simul & scorsim sumptæ un universale applauso. L’Illust. Sig. Faustino Zucchini Prencipe, e Fondatore dell’Accademia Leale si distinse dagli altri col suono di flauto, con un componimento mandato alle Stampe, e col ringraziamento in Lingua Spagnuola; ed il Rev. Sig. D. Andrea Zecchi Chierico con un sonoro, ed elegante Sonetto in stampa, quale meritò un Eco universale, e con un ammirabile Egloga, che imitava il Scenico. Questi furono que’ due [578] dai quali fu composta la suddetta Accademia Sulla Resa di Belgrado. Il Sig. Faustino Bendiscioli Accademico da poco ascritto (olte (sic!) li sopraddetti) nel recitare rapì gli animi degli ascoltanti maravigliosamente.

È pregata inserire la memoria nella sua Gazzetta Urbana. Protestandomeli fedelissimo, sono”

Un Anonimo Bresciano. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Metatextualität► Questa Lettera ci è giunta in carta fina color di rosa languido. Era meglio che fosse in carta ordinaria ma col franca in testa. ◀Metatextualität

Essendosi dall’Armi Austriache vinto Belgrado, al Servia e molti altri Paesi.

Sonetto

In cui si chiude l’Argomento della solenne Accademia umiliata al Merito Imparegiabile dei Nobili Signori Conti Girolamo Fenaroli Pietro Caprioli vigilantissimi Presidenti della fiorente Accademia Leale.

Ebene 3► Il piè rivolge inver l’Odrisia Luna

Con l’Austria armata l’Alemanno Alcide

A cui forza non manca, e la Fortuna,

E Marte ognora a suoi desiri arride.

Alto valor nel seno, e spirto aduna,

E benchè d’anni onusto, a chi non vide

L’annoso crin, l’ispida faccia, e bruna,

Rassembra nel pugnar nuovo Pelide.

Dove scorre il Danubio egli s’accampa:

Stragi, e morti minaccia all’Ottomano,

Che d’ira freme, e pel furore avvampa.

Il reo Divan soccorso presta invano

Al Trace infido, poichè ovunque stampa

Orme del suo valore il gran Germano. ◀Ebene 3

Trattandosi dall’Accademia Leale la Presa di Belgrado

MADRIGALE

Umiliato al Merito Impareggiabile dei Nobili Signori Conti Girolamo Fenaroli Pietro Caprioli vigilantissimi Presidenti della medesima.

Ebene 3► Son del tonante Giano

Le cupe, e ferree porte

A danni, e a gran terror dell’Ottomano

Aperte, e cruda morte

Teme il crudel, nè già paventa invano.

Ove scorre il Danubio il fulminante

Bronzo rimbomba ovunque, e il reo turbante

Ei fa tremar. Al fine suo malgrado

All’Austro il Munsulman cede Belgrado. ◀Ebene 3

In attestato di profondissima stima Faustino Zucchini Fondatore, e Principe dell’Acc. Leale.

Ebene 3►

Biglietto.

Brief/Leserbrief► “In vantaggio del bene comune, il Chirurgo Dot. Giuseppe Annibale Virardi (inventore della tanto rinomata Acqua Stitica per fermare qualunque Emorragia) non lascia di ricordare a questo rispettabile Pubblico la sna (sic!) Polvere Antifebbrile, la quale ha facoltà di fermare con una, o due dosi, qualunque ostinata febbre periodica, purchè non sia doppia quartana per cui ve ne abbisognano alle volte tre dosi. Può egli assicurar il Pubblico, che universale fu il buon effetto in quelli, che ne fecero uso l’anno scorso, e che se alcuno non lo provò, devesi attribuirlo all’inosservanza del metodo prescritto nella ricetta, e non mai all’inefficacia del rimedio. Per tal motivo si offre di nuovo gratuitamente a chiunque volesse esserne istruito prima [579] di far uso di detta Polvere; potrà rivolgersi al suddetto o alla sua abitazione in Corte del Rimedio, o alla Bottega di Caffè all’insegna del Dose sotto le Procuratie Nove. Il desiderio che ha di giovare a’ suoi simili lo persuade che ogn’uno vorrà piuttosto tentare la propria guarigione con una, o due dosi di detta Polvere, che non può mai nuocergli, (siccome lo mostra l’esperienza di mille e più persone che l’hanno tolta) che soffrire per più mesi, e forse qualche anno (ad onta dell’uso di più libbre di China con non indifferente spesa, e molta nausea) tali febbri, che ostinatamente tengono oppressi quelli, che ne sono dalle medesime aggravati.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Lunedì della settimana presente, seguirono gli accennati illustri Sponsali del Sig. Armand figlio del Duca di Polignac nel Palazzo che tiene in affitto questa numerosa rinomata Famiglia apartenente alle NN. DD. Eredi Gradenigo, situato sul Terraglio in Villa di Carpenedo, fabbrica di bella e maestosa apparenza, a cui riccamente vi corrisponde l’interno nella magnificenza, e buon gusto de’ fornimenti.

Avendo già la giovinetta Sposa Olandese abbiurati gli errori del Calvinismo, e ricevuta la cresima dalla nostra Chiesa, si strinse in vincolo nuziale nella Cappella del Palazzo suddetto ove celebrò la sacra funzione S. E: Reverendissima Monsignor Marini Vescovo di Treviso. Vi fu Messa in Musica del celebre Maestro Piccini eseguita da valorosi Professori.

Successero al rito nuziale, e al compimento dell’Ecclesiastica Solennità gli atti gratulatorj agli Sposi de’ ragguardevolissimi Convitati, tra i quali distinguevansi le LL. EE. Ambasciatori a questa Repubblica Serenissima. Dopo qualche tempo di ricreazione si servì una lautissima mensa da cui la maestà e la grandezza non esclusero la piacevole giocondità. V’erano ad altre distinte tavole i nobili molti fanciulli delle Famiglie Polignac, i Suonatori, alcuni Schiavoni non militari ma vestiti a gala, che servirono d’una spezie di Nobil Guardia al Palazzo, e altra gente di servizio. Festeggiavano intanto lo Sposalizio faustissimo i Comici d’una Compagnia volante, con Rappresentazione eseguita sul palco eretto ad un canto del Palazzo, e dall’altro nel lor casotto di tela intrecciavano scene ridicole le Marionette ove il nasuto Pulcinella fece le solite riscossioni di bastonate sonore sulla pelata sua zucca, al cui rimbombo accompagnansi tante saporite risate di certi spettatori affollati. De’ saltatori, e degli altri ciurmatori e buffoni trattenevano la gente concorsa, co’ loro esercizj. Si dava a bere gratis vino nero e bianco a chi ne chiedeva, ed è ben da credere, che a queste botteghe non mancassero mai avventori.

Uno splendido Festino divertiva la nobilissima adunanza, e l’illuminazione esterna, e i fuochi d’artifizio trattenevano gli spettatori al di fuori, quando a un tratto tutto restò sospeso da un cominciato incendio, che minacciava la rovina di quel Palazzo, e sparse intorno la confusione, lo scompiglio, e il terrore. La prontezza de’ ripari potè in breve tempo arrestare e smorzare il fuoco appiccato alle travi: onde con que’ danni che son inevitabili in simili tristi casi, si superò il pericolo, e riebbero corso i notturni spettacoli, ma senza la prima ilarità, che gli animi agitati non han potuto riacquistare sì presto.

Nel giorno seguente maritate si sono nella Chesa di Carpenedo le quattro Contadine dottate dal Sig. Duca di Polignac padre dello Sposo, ed ebbero l’altissimo onore d’essere poi servite a tavola da’ primi Personaggj, che decorarono la Festa del dì precedente. Vi furono Balli la sera divisi in diverse Classi ma senza rigore d’etichetta onde le Spose di campagna messe al paro si [580] videro alternativamente delle più nobili Signore, e nella solennità de’ loro Sponsali godettero d’una passeggiera eguaglianza con Persone della più alta Sfera. Furono anche quella notte i notturni divertimenti interrotti, e disturbati da una dirotta pioggia; ma si ripiegò al disordine col sostituire a’ luoghi disegnati le coperte Barchesse illuminate, che per i loro ornamenti facevano bella vista.

Così ebbero compimento i passatempi di vario genere, che solennizzarono lo splendido Matrimonio.

Ebene 3►

Suicidio.

Exemplum► Il M. R. Padre Orfeolo Morasiuti C. R. S. di questo Convento della Salute in età d’anni 50, uomo di soda pietà, e di religiosi costumi, soggiacque ott’anni sono a grave malattia da cui mai perfettamente riebbesi, dando non di rado, segni di scemamento di cervello, onde i Religiosi suoi Confratelli ebbero sempre tutte le attenzioni, e la cura di sua salvezza; tanto più che in quest’ultimo tempo perduta aveva quasi tutta la vista. Otto, o dieci giorni son corsi dacchè a tavola nel Refettorio fu preso da una spezie di convulsione per cui sarebbe caduto senza un pronto sostegno. Prima di lasciarsi condurre nella sua Cella passeggiò affannato e smanioso nel Refettorio. Guidato poi a letto gli si prestarono i più validi soccorsi della Medicina, e della Chirurgìa da’ quali non fu sollevato, restando per qualche giorno in un’agitazione cruciosa che faceva pietà. Successe a questa una quiete assoluta ed un cupo silenzio, che fecero sospettare a’ Professori che l’avevano in cura di qualche trista meditazione. Ciò inteso dal P. Superiore ordinò alla sua custodia due Laici con espresso comando d’una continua vigilanza sopra di lui onde l’uno non se gli allontanasse neppure un momento se l’altro non restava, e destinando le ore di muta per loro riposo, e per la successione d’altri.

Mercordì p. p. alle ore 13 v’era uno d’essi di guardia; l’ammalato giaceva in profonda quiete, ond’egli s’allontanò pochi passi fuori della sua Cella per dir due parole ad uno di que’ Religiosi. Al rientrarvi vide sopra il davanzale d’uno de’ balconi il Padre Morasiuti colle gambe fuori in atto di precipitarsi. Corse per afferrarlo ma egli vi si sottrasse lanciandosi in istrada ove miseramente accoppossi. Avea avuti due gironi prima que’ maggiori spirituali soccorsi, che prestare gli si potevano negli intervalli di qualche schiarimento di mente. Diedesi sepoltura al suo conquassato cadavere nella Chiesetta sotterranea di quel Convento, e Giovedì nella grande si federo i suoi funerali. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Sig. Gazzettiere

Treviso 9. Sett. 1790.

“Sabbato 4 corrente, andò in Scena, in questo Nobile Teatro Dolfin, la Comica Compagnia di Luigi Perelli, che con universal applauso, fa molto incontro, a fronte che abbiano sostituito altre Commedie delle stabilite, a motivo di essersi ammalata la prima Donna: ma si crede che per sabbato reciterà.

Per il prossimo Autunno si stà attendendo una buona Compagnia di Opera Seria, in questo Nobile Teatro Astori, quale sarà tutta impresa del celebre Signor Onorato Viganò.

Suo Associato. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Cause.

Un altro Cliente trattò nella scorsa settimana la propria Causa ma collo stesso destino del Bergamasco.

Fu questo certo Bortolo Aquilante da Rovigno contro il Sig. Paolo Bulla [581] qu: Antonio che assunse Giudizio, attesa la morte del di lui Padre, alli 12 Decembre 1788.

Era seguito un Contratto tra il quondam Signor Antonio Bulla e Compagni Partitanti Generali del Pubblico Fontico dei Corami di questa Città, e il suddetto Bortolo Acquilante per la vendita a questo accordata, del Corame dello stesso Fontico nelle Città di Rovigno, Parenzo, e Valle dal dì 10 Feb. 1771 a tutto il tempo di questa Condotta spirante coll’Agosto 1778. contratto diviso in sette capi nel sesto de’ quali obbligati si sono li Signori Partitanti di consegnare 300 corami all’Acquilante da pagarsi sei mesi prima del termine della Condotta colla pieggieria in simul & insolidum del Rovignese Patron Gregorio Davanzo il cui valore, come dall’atto di consegna de’ 12 Feb. 1771 M. V. ascese a L. 19943.8.

Al primo Agosto 1776 ottenne il qu: Sig. Ant. Bulla Lettere di Citazione del Magistrato Eccellentiss. alle Beccherie contro l’Acquilante e suo pieggio Davanzo, e d’Inventario delli Corami invenduti appresso il sud. Acquilante, che per riscontro di quel Reggimento di Rovigo de’ 14 Agosto si ridusse a due Corami interi, ed alquanti pezzi, tra i quali alcuni quarti, e moltissimi pezzi minuti.

Alli 3 Settembre seguì al Magistrato sud. sentenza absente in tre capi contro l’Acquilante. Un Costituto di segno del Partito, Lettere esecutive a Rovigno ottenute da esso, pagamento di spese dell’Avversario per la Sent. absente, di lui Comandam. Avvogaresco per presentaz. di carte con sospensione, esecuzione del medesimo, lievo di sospensione all’Avvogaria a favore de’ Partitanti, ed altri Costituti al Magistr. alle Beccherie per nome dell’Acquilante furono gli atti che prolungarono la forense contesa sino al primo Ottobre 1777.

Dall’Invent. e stima de’ Mobili di Casa dell’Acquilante apparve la summa di L. 252 li quali mobili furono bollati per il Creditore.

Patron Polo figlio del debitor Bortolo si costituì in Officio a Rovigno contraddicendo al Bollo di quegli effetti come preventivamente ad esso assegnati da suo Padre per il matrimonio a cui era per passare.

Si rivolse il Partito contro il Pieggio Davanzo con Costituto, contro del quale egli protestò 25 giorni dappoi, perchè fu annotato mentr’egli non era a Venezia.

In Scrittura con Conversi de’ 24 Luglio 1777 l’Acquilante disse nel Primo: Che il Bulla non poteva professare verso di lui alcun credito, se prima non manifestava (il che ne’ Libri presentati non appariva) a chi fossero stati consegnati li Corami messi a partita di suo debito.

Nel 2do. di difetto di consumo lo attribuisce alla cattiva qualità de’ Corami mandatigli, e alle negative di consegna d’altri sulle sue ricerche, ed alla vendita di Corami fatti da altre persone, che li ebbero dal Sig. Bulla, ne’ luoghi di privativa per esso Acquilante: onde per questi tre punti chiede in Converso risarcimenti.

Nel 3zo. chiede d’essere repristinato nella sua Condotta a tenore del Contratto 1771.

Nel 4to. che sii sentenziato il Sig. Bulla a risarcirlo di tutti li discapiti ch’egli avesse, e fosse per avere da detta mal pretesa decadenza sino al tempo che venisse repristinato juxta liquidationem fiendam. Proponendo a giustificare li seguenti Capitoli.

Primo. Che gli furono consegnati corami di cattiva qualità.

2do. Che varie volte furono negati Corami del Partito a persone spedite dall’Acquilante.

3zo. Che ne’ luoghi di privativa ad esso assegnati nella Scrittura 1771 furono venduti da altre persone Corami dati dal Sig. Bulla.

La vanità, e mal fondata pretesa d’un [582] attacco sì fulminante risultò da’ due Giudizj, che saranno quì riportati, onde si stima inutile il riferirne le ragioni a difesa della Scrittura risponsiva nel primo Capo della quale chiedesi che l’Acquilante sia sentenziato nella summa di L. 1261. 10 per Corami avuti e non pagati. Nel 2do che sii sentenziato in L. 2117. 6 in adempimento al debito di consumo. Nel 3zo che sii sentenziato in L. 19943. 8 per li Corami avuti e da esso distratti. Si dimanda in oltre la rejezione degli altri Capi di Converso avversarj.

Seguì a’ 3 Ottobre 1777 Sentenza di tutti e tre gli Eccellentiss. Prov. & Aggiunti alle Beccherie, e furono i Prestantissimi Senatori Stef. Magno, Giac. Miani e Gir. Diedo con cui restò il debitore sentenziato nelle tre riferite summe, rejetti tutti gli altri Capi delle sue pretese.

In conseguenza di questo Giudizio il Sig. Ant. Bulla instò per il Mandato reale e personale contro dell’Acquilante, senza pregiudizio però delle sue ragioni contro del Pieggio Davanzo, e quello fu spedito per la sua esecuzione a Rovigno. Nello stesso giorno 13 Ottobre 1777 sulla instanza del sud. Sig. Bulla fu intimata al Davanzo la soddisfazione del debito dell’Acquilante verso il Pubblico Fontico; e nel seguente giorno 14 seguì l’Appellaz. Avversaria all’Eccellentiss. Cons. di 40 C. N: Al pr. Aprile 1778 nacque Spazzo di Levo di Sospensione a favore Acquilante con 15--6 7 in tutti li 7 Capi. Assunse giudizio in luogo del defunto suo Padre il Sig. Paolo Bulla a’ 12 Sett. 1788. e trattate le sue ragioni il giorno sei cor. dinanzi al sud. Cons. Eccellentiss. contro la mal appoggiata popolar eloquenza dell’Acquilante oratore della sua Causa, seguì a di lui danno con disparità di voti il Laudo di tutti 7 li Capi.

Avvocati al Laudo Ecc. Silvestrini e Orlandi.

Interv. Ecc. Gius. Fossati.

In Senato

Giovedì 9. cor.

Sopra Prov. alle Biade mesi 12.

E. Ales. Ant. Barziza.

Rev. e Reg. sopra Dazj mesi 24.

E. Eranc. Vendramin qu: Nic.

Presid. alla Milizia da Mar. m. 12.

E. Lorenzo Moro.

Savio per la Settimana ventura.

E. Pietro Barbarigo.

Posdomani 13 cor. alle Scuole Pubbliche di questa Città nella contigua Chiesa detta de’ Gesuiti si terra la solita annuale Accademia, che avrà principio alle ore venti e mezza.

Notizie Sacre 8. Settembre.

“S. Adriano Martire; un miglio discosto da Burano esisteva altra isola Denominata Costanziaco, ma dalle crescenze dell’acqua e dall’aria insalubre fu del tutto abandonata (sic!); esisteva una Chiesa e un buon Monastero di Monache dedicato al Santo Martire ma abbandonata dalle suddette Monache la Chiesa ed il Monastero furon trasportate al Monastero di San Girolamo di Venezia. Ora non esiste che piccola Chiesa e un gran Cimiterio circondato di muro dove vengono trasportate dalla Dominante le ossa spolpate de’ Defonti estratte da’ Sepolcri. Viene eletto dal Magistrato alla Sanità un Cappellano a celebrare ogni giorno Messa. Vi era concorso in detta Isola cominciando dalla Prima Domenica di Maggio e terminando all’ultimo di Settembre; cioè ogni Domenica si portava una Divota Compagnia di 33. Persone unite a molti Religiosi e nella suddetta Chiesa, che ha tre Altari, venivano celebrate molte messe a sollievo de’ Defonti e poi tutto l’Officio de’ morti con la sua solenne cantata Messa, e la Processione attorno al Cimiterio. Furon queste compagnie soprresse l’anno 1785.”

Continuazione de’ Bastimenti arrivati in questo Porto e lor carico.

29. Agosto Bat. P. Pasqualin Vianello da Trieste con un m. e mezzo limoni.

Nave Capitan Simon Cossovich da Costantinopoli, Smirne e Zante con

80. bal. Gotton

18. bot. cera gialla.

36. bal. Filati bianchi

84. ballotti e 2. sac. detti 1193. cuoj salati.

Un fagotto Dimiti.

200. Cant. e 116. m. Vallonia.

8. bal. Gambello.

3. barili droghe.

4. C. e 80. bar. Petimè.

11. Bal. rifiuti di Gambello.

2. Bal. Telarie.

Una Bal. Bordati.

Un fag. Fazzolettami.

Un fag. coltre.

1400. Lingue salate.

5. carat. Oglio.

Nave C. Domenico Daltin da S. Maora con 290. mog. di sale.

38. C. Oglio.

Primo Settembre. Checchia Capitan Cristofolo Cossovich da corfù con 106. bot. e 10. carat. Oglio.

Brac. P. Antonio Privilegj da Rovigno con 22. bar. ton cotto.

Brac. P. Antonio da Piran da Spalato con

31. colli cera gialla

2. Balle pelli Tosoni

4. rot. Ross ain più cavezzi

Un casson seta cruda.

2. Detto. Piel. P. Ant. Ballarin da Ravenna con

7. colli Anici

10. colli Zafferan

Un collo Siminella

2. colli seme di Papagallo

Una cas. e un sac. pignoli

Una Bal. pel. Agnelline bianche

Una Bal. di seta

Un pacchetto Libri.

Nave Capitan Gio: Battista Raffo Genovese, da Genova colla sola provvision

3. Detto. Brac. P. Gir. Moretto da Trieste con

6. bar. arg. vivo

6. colli cera gialla

2. casse Acqua di Boemia

Un carat. ferro v.

6. cassette acciaj.

2. barili Falci.

50. m. e 240. lib. pece della Vallona.

Piel P. Anzolo Vivian da Trieste con 30. arnasi oglio.

Brac. P. Giov. Magnaron da Trieste con

2. bar. Colofonio

7. bot. e un fag. cera gialla

6. casse Oglio di Vitriolo.

Una cassetta Acqua di Cilla

17. sacchi Filati.

20. pezzi piombo.

4. cassette acciaj

4. bot. tabacco et altro.

Tartanon P. Vic. Mondaini da Pesaro con

7. m. e 100. sac. Gripola

6. bal. strazze colorate

3. bal. pelli Finimenti

Una bal. seta grezza & altro.

Di partenza.

Bergantino Cap. Giorgio Lombardo Veneto con cannoni 12 e marinari 16 per Salonichi e Costantinopoli entro il mese cor.

Cambj 10 cor.

Lione 55.

Parigi 54 e un 4to.

Roma 64 e 3 4ti.

Napoli 119 e mezzo.

Livorno 102.

Milano 153.

Genova 89 e mezzo.

Amsterdam 94 e 7 8vi.

Londra 49 e un 8vo.

Augusta 103.

Vienna 198 e mezzo.

Prezzi delle Biade.

Formento da l. 21 a 23-

Sorgo Turco da l. 11 a 11:10-

Segala da l. 13:10 a 14-

Miglio a l. 12:-

Risi da 34 Duc. a 36 al m.

Ultimi arrivi in questo Porto.

Bergantino Capit. Vicenzo Padovan dalla Sicilia.

Polacca Cap. Pietro Casola Napoletano, da Palermo e Trapani con sali.

Nave Inglese Li due Fratelli venuta da Londra.

Nave Olandese La Risoluzione venuta da Amsterdam.

È arrivato a Trieste il Capit. Marc’Antonio Bonicelli.

Alla bottega del Signor Andrea Camerini a S. Bartolommeo si vide annunziata la morte del Piovano di San Simeon Profeta con queste parole:

Humanitatem explevit Reverend. D. Carolus Orsetti Plebanus Ecc. Par. & Collegiatæ S. Simeonis Prophetæ hujus Urbis.

Un raro avvenimento nell’ordine della generazione non dev’essere taciuto da questi Foglj.

La moglie del Caffettiere a S. Maria Zobenigo è dotata d’una virtù sì prolifica, che dopo aver dati al Mondo due gemelli ad un parto, ora s’è sgravata di tre bambine perfette, sane, e ben nutrite, che hanno una settimana di vita e son oggetto di compiacente meraviglia a chi le vede in una cuna raccolta.

Nell’Eccellentiss. Pien Collegio per Capitano di Nave Pubblica

Francesco Gianxich con pienezza di voti.

Console a Civita Vecchia.

Signor Domenico Bandiera riconfermato a pieni voti.

“La sera delli 26 Agosto alla Porta del Teatro di Bergamo fu ritrovato da un Soldato della Guardia uno spillone di Brillanti, chi però l’avesse perduto potrà rivogliersi a Bergamo al Capitano Antonio Paravia d’Infanteria che colà trovasi in guarnigione, quale avuti li riscontri precisi, e la dovuta cauzione si farà un impegno di renderlo.”

Dopo aver pubblicate su questi Foglj varie poetiche Composizioni a lode dell’immortale Maresciallo de Laudon diamo i seguenti Avvisi tipografici per chi amasse di leggere la sua Vita, e le gloriose militari sue imprese.

Da’ Torchj del Signor Bertarelli in Milano è uscita la Storia compendiosa della vita e delle Azioni Militari del Maresciallo di Campo Austriaco Barone Ernesto Gedeone de Laudon in 8vo di pag. 64 con in fronte il Ritratto.

A Torino il Signor Francesco Prato Librajo diede in luce un’altra Istoria della Azioni Militari del suddetto Maresciallo Barone di Laudon scritta dal Signor Ab. Francesco Beccatini aggiuntavi La Storia Militare di Belgrado sino al suo ultimo Asedio degli 8 Ottobre 1789. in 8vo di pag. 146.

La mattina de’ 25 Agosto procedenti da Caglieri in undici gironi di viaggio giunsero nel Porto di Livorno due Veneti Legni da guerra: cioè La Sirena Nave di 64 cannoni e 480 uomini d’Equipaggio comandata da S. E. Tom. Condulmer Almirante delle Navi, e la Pallade Fregata di 36 can. e 260 uomini comandata dal Governator di Nave S. E. Venier. ◀Ebene 2

Ricapiti per le Notizie ed Assocciazioni di questo Foglio.

A S. Bartolommeo in Calle Stretta dal Colombani Librajo.

A S. Giuliano dal Curti Librajo appresso il Caffè di Menegazzo.

Si paga un Zecchino all’anno anticipato, o diviso in Semestri, ed ogni Assocciato è servito due volte alla Settimana alla sua abitazione, o ricapito.

Le Assocciazioni si ricevono in qualunque tempo. ◀Ebene 1