Zitiervorschlag: Antonio Piazza (Hrsg.): "Num. 64", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.3\064 (1789), S. 505-512, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2385 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Num. 64.

Mercordì 12 Agosto 1789.

Ebene 2► Metatextualität► Ecco il promesso aneddoto inglese relativo alla plausibile azione del Servitore del Signor Menegatti. ◀Metatextualität Ebene 3► Exemplum► Nel 1765. il Lord Williams Campbelle, terzo genito del Duca d’Argyll, Capitano di Vascello, essendo con molte Dame a una partita di pesca sul Tamigi, intese qualcun che gridava, e dimandava un battello. Ne passarono alcuni appresso il sito da cui partivano quelle grida, ma niuno arrestossi. Finalmente si seppe, da un uomo giunto alla punta dell’Isola, che qualche meschino affogavasi. Il Lord Campbelle innoltrasi col suo battello, e in effetto s’accorge, che qualcuno dibattevasi in fondo dell’acqua. Spogliasi colla maggior fretta, gettasi nella riviera, e và a cercare a sedici piedi di profondità lo sventurato che realmente annegavasi, ed era fortemente arrestato dal grosso tronco d’un albero. Il Lord durò molta fatica a staccarnelo, ma potè a nuoto condurlo sulla sponda della riviera. Fecegli subito cavar sangue, e le sue favorevoli cure lo richiamarono in vita.

Era questo un domestico del Lord Palmerston.

Tal fatto venne riguardato da alcune persone come uno sforzo di robustezza; ma chiunque ha l’anima sensibile lo riguarderà come un bel tratto d’umanità. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Questo saggio delle qualità morali d’una delle più colte e stimate Nazioni moderne d’Europa, ricca d’individui che la onorano nelle Scienze, nell’Arti, nell’amor Patrio, nella generosità, nel socievole amore, fu riportato da’Fogli pubblici alla luce de’quali colà non isfuggono le private azioni che di memoria son degne; e che tra noi alcuni leggendole torcono il naso biasimandole come inezie da condannare all’obblio.

Padova li 7. Agosto 1789.

Eccole una relazione della nostra [506] Opera. Musica che non piace. Prima Buffa sufficiente se cantasse le sue Arie Buffe e non sostituisse a queste delle Serie. Primo mezzo Carattere che ha una bellissima voce, e molt’abilità. Primo Buffo buono. La seconda e terza Buffa cattive, e li due altri Buffi passabili. Li Balli sono cattivi, in conseguenza si dice male anco di tutti li Ballerini. Orchestra buona se tutti tendessero all’unione. Vestiario cattivo, bella illuminazione, e decorazioni meschine. Esito cattivissimo, ed eccone qualcuno dei principali motivi: tutti si adattano facilmente passando da una cosa passabile ad una migliore, ma dalla magnifica, come fù l’Opera per la passata Fiera, a questa vi è troppa differenza. La situazione del Recinto è lontana per tutti in conseguenza a molti incomoda, oltre la strada, poichè terminando l’Opera un’ora dopo mezza notte, l’ora è troppo tarda in questa Stagione. Dall’essere il maggior numero de’Palchi in potere di persone che solo pensano al loro proprio profitto succede che nelle sere che vi sarebbe maggior concorso molti tralasciano di andar all’Opera per cagione delli prezzi troppo esorbitanti de’Palchi. Presto, dicono, vedremo un nuovo Ballo, e quanto prima un nuovo Dramma che ha per titolo Le Gare Generose Musica del Sig. Paisiello: attenderemo dunque l’esito di tali cambiamenti; ma a mio credere se l’Amor Patrio destasse questi nostri Sig. Concittadini ad animar gl’Impresarj con de’buoni ufficj, e con una cinquantina di zecchini, per qualche ripiego, allora le cose migliorerebbero di molto. Si assicuri che sono

Di lei ec. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Sig. Gazzettiere.

L’altro giorno ritrovandomi a una Conversazione di persone di discreto talento, osservai sopra d’un tavolino in serie i Numeri della vostra Gazzetta, e cadutomi sotto l’occhio quello del Nro. 59. vi lessi la Ricerca “Se stante la nuova Legge dell’Eccelso C. di X. del p. p. Maggio in proposito di Assessori, e Cancellieri, che richiama alla sua esecuzione tutte le Leggi sull’argomento, giurandosi da un tale un Posto d’Assessore, stia inibito ad un suo Parente, e Cognato giurare alcuna delle Cancellerie Pretoria, o Prefettizia nello stesso Reggimento”. Io non sono nè Curiale, nè Leggista; ma nullaostante servendomi del mio solo criterio, qualora rifletto che tutte le Leggi provvidamente emanate in questo proposito tendono all’oggetto del miglior servizio della Giustizia, e perchè questa venghi amministrata con onore, ed illibatezza, togliendo ogni motivo che potesse in qualunque modo alterare i migliori suoi effetti, così trovo esser assolutamente incompatibile che essendo un tale per Giudice, possa un suo Parente esser Cancelliere, giacchè niente più potrebbe temersi che la colusione, e la dannata intelligenza nell’esercizio della Giustizia medesima tra il Giudice, ed il Ministro; nè io faccio differenza alcuna tra il Cancelliere Pretorio e Prefettizio, giacchè come nelle Pretoree, così anche nelle Prefettizie vi sono di quelle materie dove entra la Corte, o sia gli Assessori. Con detta occasione mi è venuto il pensiero di dar un’occhiata alle Leggi sul già detto proposito, e quando devo dirvi la verità mi sono assai compiaciuto che col provvido recente Decreto dell’Eccelso Cons. di X. sieno state [507] richiamate alla sua esecuzione, giacchè così non avrà più luogo la sconvenienza di vedersi continuar per più Reggimenti in quella stessa Città o lo stesso Assessore, o lo stesso Cancelliere, e molto meno si sentirà abbandonato d’alcuno di questi tali sotto mentiti pretesti il Reggimento che copre per passar in un’altro, nient’altro contemplandosi che li propri particolari interessi, abuso che si era ormai fatto troppo vizioso; giacchè pur troppo è vero che un tanto nobile Impiego, e sì decoroso in cui tutt’altro dovrebbe aver luogo che la forza, e le male arti nell’ottenerlo, in oggi il si vede ridotto alla maggior dejezione, vedendosi per lo più destinati gli inonesti, ed inesperti a fronte degli onorati, e capaci, non sapendo, nè potendo questi coltivar quelle strade che sogliono dalla maggior parte oggi calcarsi per sortirne l’intento; ed eccone il vero motivo per cui si vedono quasi dimenticate tante provvide leggi. Voglia il Cielo che la provvida recente legge toglia finalmente tanti abusi, ammettendo la grazia ne’soli Casi che dalla Sovrana Sapienza saranno per tali indubitatamente considerati, e vaglia ugualmente a togliere insieme l’abuso d’ammettersi a questi essenzialissimi Impieghi persone assolutamente dalle leggi escluse, onde abbia di nuovo a vedersi coperti come lo era un tempo da persone per onore, per probità, per virtù, per natali capaci di esercitarli a sempre miglior servizio della Giustizia, e decoro del Principato. Possano ancora servir d’esempio li non mai abbastanza lodati C. Colonna, e Sig. Vicenzo Cogo vero modello di probità, integrità, e sapere, e giustamente onor, e lustro degli Assessori. Accettate quali essi si sieno gli miei riflessi dettati da un cor sincero.

Mi vi protesto
Vostro Obb. Aff. per sempre
N. N. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Addì 6 Agosto 1789.

Benchè si ostenti il contrario, il tenore di questa Lettera fa sospettar d’un occulto risentimento. Sembra che l’autor d’essa ingrandisca il mal attuale per render più necessario il bene, che produrrà certamente la recente Sovrana Legge accennata. Senza far torto a’due chiari nomi proposti all’imitazione, crediamo di giustizia l’asserire, che ve ne sono degli altri indicanti persone, ch’esercitano sì nobili uffizj colla maggior dignità, e che proporsi potrebbero per modelli del loro Ministero.

In Senato. 8. Agosto.

Aggiunto a’Censori. m. 24.

s. Filippo Balbi.

2. Savj all’Eresia. m. 24.

s. Pietro Zusto.

s. Ant. Zen di s. Renier.

In M. C. 9 detto.

Capitano in Golfo giusta la Parte m. 48.

s. Bernardin Soranzo q. Ag. il Governatore de’condannati.

Fin. s. Lio Bembo q. Nic.

Prov. e Cap. a Legnago m. 16. c. p.

s. Dom. Balbi di s. Franc.

Fin. s. And. Longo q. Vic.

Al Mag dell’Esaminator.

s. Marin Marin di s. Gir.

Luogo di s. Ant. Morosini el. 40 criminal

Cons. a Corfù di Suppositi. m. 24.

s. Daniel Dolfin Pr. q. Ant.

Sopra Camere

s. Leonardo Correr di s. Z. Fr.

[508] Fin. s. Zuanne Bolani.

6 del Cons. di Pregadi.

s. Pietro Gradenigo

s. Dom. Marcello q. Vettor

s. Ang. Boldù q. Zuan.

s. Ang. Morosini q. Gir.

s. Franc. M. Crotta q. Fil.

s. Tom. Soranzo Pr. q. Tom.

Libri Nuovi.

“Giornale Poetico, o sia Poesie inedite d’Italiani viventi. T. III. 1789. Venezia presso il Marcuzzi. A quest’ora cento e trentadue sono gli autori che compongono i detti tre Tomi. Gli associati al Parnaso Italiano, che amarono finora i poeti morti, debbono per analogia di genio e di studio amare nel Giornale Poetico i poeti viventi. Ecco i nuovi nomi, ch’entrano in questo volume: i Signori Minucci, Pinelli, Rosmini, Calvi, Aldini, Hercolani, Tondini, Sabbionato, dal Mistro, Bertola, Coccapani, Fantoni, Godard, Grillo Cattaneo, Monti, Ceretti, Cerati, Ab. Ferrari, Bar. de’Ferrari, Fenaroli, Giovio, P. Morari, Rubbi.

Paoli otto per gli autori, paoli dieci per li non autori. Tomi quattro annui, e si distribuiscono dai principali Libraj.”

Brescia 9 Agosto 1789.

“Questa mattina sul far del giorno furono assaliti da una truppa di assassini sopra il pubblico Stradone che da Salò porta a Brescia, li Signori Silvestro Bontempi, e di lui moglie li quali oltre ad esser derubati del contante, orologio, fibbie, ed altri effetti che seco avevano, furono anche severamente battuti da questi iniqui che infestano il pubblico Regio Stradone.

Il Sig. Bontempi è un uomo pieno di coraggio, ma come mai da sè solo cimentarsi con simil sorta di canaglia?” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Altra di Brescia nella medesima data.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Dimani giorno di S. Lorenzo seguirà giusto il consueto il pubblico ingresso in Fiera del nuovo Nostro Rappresentante, e vi sarà in detta sera illuminazione a giorno, e festa di Ballo dopo l’Opera in questo Nostro Teatro.

In detta Fiera si fa vedere da un Nostro artefice Bresciano una guglia di legno da lui ideata, e lavorata alla perfezione, che gli costa una somma esorbitante, ma siccome la stessa non serve che per ripostiglio di chicchere da Caffè, e di bicchieri per servizio di 36 persone, così niente interessa la pubblica curiosità, e pochi osservatori sin ora ha potuto avere al suo Casotto. Questo artefice ha venduto quanto aveva per detta guglia e diverse statuine dorate che formano l’adornamento di essa. Ed il di lui ritratto al naturale fatto da esso fare, e che si trova esposto su la porta di detto Casotto, move a riso qualunque persona per la balordaggine del medesimo che dovrà ridursi alla mendicità quando però in se reversus, non si presti al suo antico mestiere di Fallegname abbandonando il Ciarlatianismo non certamente a lui convenevole, e con la solita stima mi segno.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Paragrafo di Lettera di Verona in data 6 corrente.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Quì è voce comune, che il già da me accennatovi, derubato Oste Lorenzo Zilotti, siasi portato a Brescia in traccia dei tre saputi di lui Ospiti; che [509] riuscito gli sia di ritrovarne due; che a sua istanza sieno imprigionati; e che conseguito abbia (che Dio lo voglia) due terzi del latrocinio sofferto. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Paragrafo d’altra Lettera di Brescia nella data suscritta.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Li giorni scorsi è arrivato in questa città un Ciarlatano vestito di nero, molto ben cincinnato, il quale suonando il suo Tamburino, ha l’arte di tirar a sè tutti li Pazzi; di fatti quasi tutti li giorni passeggiando per la Città, More Pecudum aveva seco un affumicato stuolo di questi tali: essendo tempo di Fiera non è meraviglia, che anche Arlecchino e Pulcinella venghi a far ridere li Bresciani.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Se, nostro malgrado, riportiamo sì spesso delle notizie di Brescia, che fanno piangere, non è poi giusto, che si dia l’esclusiva a quelle che fanno ridere. Gli amici degli uomini saranno più contenti di queste frivolezze, che del sanguinoso orror de’misfatti. Così Dio voglia, come lo speriamo, che in avvenire siano più rare le occasioni di funestare chi legge. Con questa lusinga divertiamoci intanto coll’ammirar noi pure la bella Guglia di legno, e le galanti figurine dorate, e dalle Valli Cenomane il tamburino e stenda il suo suono sino alle rive dell’Adria, e ballar faccia i cani vagabondi della nostra Piazza.

Ebene 3►

Moralità.

Exemplum► Un giovinastro scialacquatore, che in poco tempo consumò la pingue eredità paterna arricchendo delle donne che l’anno amato furiosamente sin ch’ebbe danari, e sfamando de’parsiti, de’buffoni, degli adulatori, che in canzone lo misero quando non potè più nutrirli, era solito a perorare col veleno su’labbri contro l’ingratitudine, e insegnava per massima a non far del bene, per non avere del male. Motteggiava cinicamente que’ch prestavan denari, che concorrevano ad opere di pietà, che allargavano la mano co’poveri. Vantavasi di non avere moltiplicato il numero degl’ingrati con alcun benefizio, e che le sue spese non erano che il pagamento de’propri divertimenti.

Ritornato da un viaggio che affrettò la sua miseria, ricorse pochi giorni sono ad un Ricco benefico per una prestanza di soldi. Ricordandosi questo Signore delle dottrine, che sparse egli aveva nelle conversazioni quando nel mar della vita navigava col vento in poppa, affettò una serietà che non era propria del suo naturale, e gli disse: io non ricuserei di soccorrervi se non temessi di meritarmi i vostri rimproveri operando contro le vostre massime. Voi avete insegnato che facendo bene si ha male; che le beneficenze moltiplicano gl’ingrati, e più volte deriso m’avete, perchè ho detto uno di que’sì, ch’ora vorreste da me. Anima dura! Il Cielo vi ha punito. Soffrite la pena di quelle ripulse, che tante volte i poveri ebbero da voi.

Arrossì al grave suono di queste parole, il Prodigo rovinato, gli corse qualche lagrima agli occhi, e stava in atto d’andarsene allorchè il Benestante pietoso arrestollo, e noverando la metà della summa, ch’ei chiesta avevagli, ve ne fo un dono, disse porgiendogliela; voi non potete restituir nulla, e non vi metto al caso d’una mancanza. Non esigo la vostra riconoscenza: il mio compenso è la soddisfazione di far bene a chi n’ha bisogno: [510] mostratevene degno col pentirvi delle dannate massime delle quali un tempo faceste pompa. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Se questo esempio avrà qualche utile influenza su’costumi di certi scialacquatori, che non hanno anima, che per i loro vizj, ci sarà di gloria l’averlo riferito.

Non è rimasto senza risposta il nostro pubblico eccitamento per avere dal cortese Forense la continuazione de’suoi favori, o una dichiarazione ch’uscir ci faccia d’ogni speranza. Non v’ha in essa nè una decisa confortatrice promessa, nè un’assoluta negativa.

La sua cognizione, la sua penna avrebbe potuto somministrar al presente Foglio una bella descrizione dell’importante Causa trattata l’altr’jeri a questo Eccellentissimo Consiglio di XL. C. N. tra il Nob. Sig. Conte Faustino Lecchi di Brescia e la Nob. Signora Contessa Conforti Lecchi sua cognata. La questione non era tale da poter agevolmente, e con prestezza ricavarla dalle stampe, ed esporla chiaramente per sola opera nostra. Metatextualität► Per ciò fummo consigliati d’abbandonare l’idea conceputa; e attendere la descrizione dall’altrui mano. Se questa ci verrà la daremo nel prossimo venturo Num. ◀Metatextualität

Intanto riferiremo il Giudizio. Al Taglio num. 25. al Laudo 8. N. S. 1.

Avvocati al Taglio per la Nob. Sig. Cont. Conforti Lecchi come Proc. di suo Marito.

Eccell. Cromer e Gallino.

Interrut. Sig. Faccini.

Interv. Sig. Marchetti.

Al Laudo per il Nob. Sig. C. Faustino Lecchi.

Eccellenti C. Gius. Alcaini e Stefano Stefani.

Interv. Sig. Maello.

Furono ammirate le dispute di questi quattro eloquentissimi Avvocati: ma in particolare quelle de’valorosi Signori Cromer e Gallino la cui pregiata facondia ebbe il fondamento, e il fiato della ragione, come ad evidenza lo mostra un sì solenne Giudizio.

Allo Scrittore d’una Lettera de’6 corrente, che comincia: Ecco nuova materia pel vostro Foglio.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Stimatissimo Signore.

Col più vivo rincrescimento parte ciparvi dobbiamo d’aver letto, e creduto quanto da voi ci fu scritto elegantemente, ma di non poter istamparlo. Amico degli uomini, come vi dimostrate nelle affettuose vostre espressioni, dovete esser cortese d’un generoso compatimento verso chi penetrato da’vostri sentimenti medesimi s’affligge della necessità di non comunicarli al Pubblico. Credete al rammarico di chi vi stima, e si protesta ingenuamente senza conoscervi

Vostro affezionatissimo Servitore. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Si sà da una Lettera particolare, che il nostro Eccellentissimo Cav. e Proc. Pesaro Ambasciator estraordinario alla Corte di Spagna per questa Serenissima Repubblica, trovandosi a Lione negli ultimi giorni dello scorso Luglio, per allontanarsi dal centro degli orrori di quelle popolari rivoluzioni, deviò proseguendo il suo viaggio dal disegnato cammino, e lasciando a parte Parigi passò a Madrid per altra strada ove sarà giunto a’tre del mese presente, secondo le misure, che da lui prese si sono.

Bastimenti Arrivati

13. Luglio 1789.

Pinco Cap. Lorenzo Conforti, da Livorno colle seguenti mercanzie agl’infracritti Signori.

Pietro Biondini, una Botticella di Pietra Romana.

Niccolò Sala, due casse e mezza oglio di Lucca.

Cristof. Pedrocchi 2 cas. e mezza detto.

Gir. di Gius. Rubbi, oglio di pesce fusti dieci.

Giam. Guizzetti Gomma Botte 1

Pietro Capellis Caccao Bot. 1.

S. E. G. Leonardo Rivedocchi vino casse 1.

Eman. Jacur mandole sac. 26. Eredi di Gius. Rubbi dette sac. 22

Gius. Reali Droghe carat. 1. Giminiano Cozzi terra Bianca una partita.

Pietro Scipioni, polv. di Cocciniglia ca. rat. 1.

Giamb. Tonola Marmi cas. 7.

Giorgio Barbaria un vaso di rame. Occioni e Milesi una cassetta specchi di ritorno.

Chi presenterà, Aringhe bianche bar. 110. pietre da sarti bar. 1. Aringhe bar. 10 Droghe cas. 2 mandole sac. 14.

27. Detto.

Polacca Cap. Silv. Bevilaqua, da S. Maora, e Corfù.

Con 249. mog. e mezzo di sale all’Eccellentis. Mag. del sale.

Portata del Cap. e marin. oglio carat. 11.

34. Detto.

Polacca Cap. Gius. Gargiullo, da Trapano.

Alli Sig. Angeloni e Gheno sale salme 336.

Port. Cap. e Marin. punte d’ossi di bue m. 1.

Pol. Cap. Gasp. del Cilento da Trapani.

Alli Sig. Angeloni e Gheno sale salme 304. Trabacolo Pat. Zac. Supisich. da S. Maora.

Al Mag. antidetto sale mog. 160 e 28 misure.

Piel. P. Biagio Florio dal Zante con carico d’oglio a’seguenti nomi.

Pietro Florio cai 18

Giov. Domeghini 34

Rech. e Lamminitz 15

Dem. Damigliano 18

Biagio Lazari 3

Jacob Jacur 2

Sal. Costantini 2

Ant. Molena 2

Daniel Bonfil 10

Eman. Jacur 2

Summa cai 106

e 7 Carattelli di portata P. e Marin.

Piel. P. Fil. Radimiri da Paxò.

A chi presenterà oglio Botti 67 carat. 8 e bar. 17.

Port. del Pat. e Marin. Carat. 7.

2 Agosto

Polacca Cap. Saverio Caffiero da Trapani.

Alli Sig. Angeloni e Gheno sale salme 304.

3 Detto.

Bergantino La Risoluzione Capit. Cristiano Visman Ven. da Amsterdam

Alli Signori

Gius. Treves qu. Eman. Lino grezzo pacchi 25.

Giuseppe Reali Droghe Ballette 2.

Giambat. Passalacqua Tintura bar. 1 Droghe bot. 2 e un pacchetto.

Gio. Cor. Rech Thè Balle 1. Emanuel Costa Caccao Bot. 1 Legno Santa Marta pezzi 239 Legno giallo pezzi 22.

Agl’Illmi. et Eccellentis. Signori Sopra Prov. all’Adice e Deput. alle Valli Veronesi carte cassette 1.

Chi presenterà. Droghe bot. 1 Legno pezzi 6365. Salnitro bot. 9. Legno pezzi piccoli 62 Caccao bal. 50 ballette 12 e 2 botti. Schellak una cassetta. Quina Ballette 1. Radice di Galangà Bal. 7 Thè cassette 3. Rubbia bot. 1 Lino grezzo 4 bot. e una cassa. Oglio di Vitriolo 4. cassette.

4 Detto.

Checchia nom. Pomona Capit. Roberto Gilbert ven. da Bristol.

Al C. Bonomo Algarotti piombo panni 2400.

A chi presenterà Terraglie Coffe 16 e una botte.

5 Detto.

Piel. P. Franc. Berengo, da Corfù.

Alli Signori

Cristof. Martini Specie Greca Bal. 32

Zuanne Lazzaro Filati colli 4.

Giov. Cristodolo detti col 14 e un fag.

Attanasio Carisinò detti colli 12 mostre fagottini 1 Sengonia col. 14.

Gregorio d’Anastasio detta col. 12.

Alessandro Dimo detta col. 16.

Cristof. Teocari detta col. 3.

Attanasio Cottovochi, Cordovani colli. 2

Portata Patr. e Marin. Oglio carat. 5.

Arti.

Si fa palese, che in questa Contrada a S. Lio in Calle del Lotto dalla Tedesca, abitano due Artefici, che nella costruzione di Piani-Forti, e Clavi-Organi all’uso inglese, ragionevolmente si lusingano di render paghi li desiderj di qualsiasi Professore, che ne bramasse l’acquisto, ed oltre l’averne sempre di pronti si compromettono in poco tempo di lavorarne degli altri, corredati di quattro cinque, e più Registri in corrispondenza al genio di chi ne avesse mestieri. Si esibiscono questi ancora a ristaurarne, ed anche se fia d’uopo aumentarne i Registri a quelli che in ciò fossero defficienti, previa la conveniente mercede.

È volata a noi d’oltremare la nuova, che un ricco Padrone il quale spende tesori venne a rissa con uno de’suoi servitori per cosa, in fatto d’interesse, di pochissima importanza. Offeso forse da qualche temeraria risposta passò dalle parole ai fatti, e gli regalò un manrovescio, che aprì per l’anello, che aveva in dito, una preziosa ferita sulla faccia a quel servo. Tutti siamo di carne, e quando duole pochi son quelli che rifarsi non vogliano. Però colui montando sulle furie s’avventò contro il suo Padrone, e caricollo di calcj, e di sonanti cazzotti, e ucciso avrebbelo se mancato non fossegli un’arma, e se dagli altri servitori non veniva frenato.

Non è questo il primo caso, che faccia conoscere il pericolo a cui s’espongono tra noi que’Padroni, che vogliono trattare i loro servi da schiavi, e bastonarli come si fa in certi Paesi d’Europa.

Notizie Sacre.

6. Agosto. La Transfigurazione del Corpo di G. C. Vi fu esposizione per carta in S. Salvatore. Oratore D. Arcangelo Poleti. Nel dì seguente la Congregazione celebrò solenne Messa, musica del celebre Sig. M. Bianchi.

Nella Chiesa di S. Geremia si cantò il giorno 7. il Te Deum per l’esaltazione alla Sacra Porpora Cardinalizia di S. E. Lod. Flangini.

D’Affittare.

Casa e bottega vicina al Caffettiere a San Stefano.

Le chiavi sono appresso il Signor Girolamo Biffi.

Chi vi applicasse parli col M. R. Diacono Titolato di S. Vitale.

Casa con sue comodità in Contrada di S. Salvatore in Calle delle Acque. Annuo affitto Duc. 200. e libbre dieci di caffè.

Le chiavi sono dal Sig. Antonio Fumi sarto in detta calle. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1