Zitiervorschlag: Antonio Piazza (Hrsg.): "Num. 61", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.3\061 (1789), S. 481-488, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2382 [aufgerufen am: ].


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Num. 61.

Sabbato Pr. Agosto 1789.

Ebene 2► La sera de’ 28. p. sc. s’è aperto a Padova il Recinto in quel Prato della Valle colla rappresentazione del primo de’ tre Drammi giocosi, che colà si daranno nella presente stagione, il quale è intitolato Gli amanti alla prova, posto in musica dal Signor Maestro Caruso.

Dopo tanti susurri (dicesi in una Lettera famigliare) abbiamo finalmente campo di godere con più silenzio l’Opera e i Balli. Li suonatori componenti la passata Impresa sostengono quest’ancora nè trascurano mezzo alcuno di divertire questa Città.

Posdomani, come s’è avvisato, entrerà in possesso della sua dignità il nuovo Parroco di Sant’Agnese. Seguendo l’usato metodo diamo la promessa infrascritta serie de’suoi predecessori.

Serie de’Piovani della Chiesa Parrocchiale, e Collegiata di Sant’Agnese di Venezia.

1081. Pietro

1321. Marco Semitecolo.

1346. Filippo Boldù.

---- Francesco Dolfino cogrominato Pepolo, passato poi Piovano delle Tre Baseleghe, avendo permutato con

1362. Niccolò Semitecolo era prima alla Pieve della sud. Villa

1369. Domenico Tirapelle

1371. Giovanni de Prado

1386. Stefano ..........

1394. Antonio de Sotagreda

1447. Cristoforo Fontana.

1461. Antonio Angeli da Fiorenza

1464 Niccolò Tomei

1478. Filippo Salvi

1484. Filippo Pellazago fu prima Piovano di S. Croce.

1486. Girolamo Paresi.

[482] 1507. Vettor Bianco

1540. Francesco de Conti Canonico di S. Marco.

1547. Francesco Patriarca

1552. Paolo de Gregorj fu prima Piovano di Malamocco.

1554. Girolamo Contini

1576. Gio. Battista Rosa

1605. Gasparo Martini

1626. Michiel Laurano, morì di peste

1630. Bartolommeo Zarabin

1648. Vital Bognolo

1658. Leon Cosmo

1672. Stefano Dionise

1674. Domenico Borghetti dopo 50. anni di Piovanato celebrò solenne Messa in rendimento di grazie.

1735. Salvator Bertella

1745. Gio. Francesco Zucchi Canonico della Patriarcale.

1768. Giacomo Ceselin

1785. Gio. Battista Mazari, morto in Este, e sepolto in quella Chiesa de’Cappuccini.

1789. Francesco Balbi.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Sig. Gazzettiere.

Verona li 27. Luglio 1789.

Metatextualität► “Supponendo, che discara non vi sia una materia, che oltre l’essere forse opportuna per completare il vostro foglio, può servire al Pubblico per maggiormente cautelarsi da un Mondo ingannatore, mi prendo la libertà di qui farvene l’esposizione. ◀Metatextualität Ebene 4► Exemplum► Arrivati in questa Città li primi di questo mese tre giovinastri, dietro lor lingua, e denunzia, Piemontesi di Nazione, con ristretto equipaggio, ma sufficientemente forniti, al disotto di cinque lustri d’età, e tutti di buon aspetto, e maniera, presero alloggio presso questo Sig. Lorenzo Zilotti, Oste a S. Nazzaro, uomo di perspicace ingegno, e che unisce ad un ottimo gusto tutti gli numeri d’un galant’uomo. In questo lor soggiorno i Giovani suddetti non hanno mancaro di trattarsi assai bene, e di pagarne l’oste alla giornata senza dibattergliene un soldo, mostrandosi anche generosi col Cameriere, cui pel caffè lasciarono que’resti di valuta, che l’Albergatore, per lo meno di venti soldi quasi ogni volta, gli dovea rendere. Tutti e tre irreprensibili nel loro contegno si divertivano onestamente coll’osse, e con altri, giocando, e passeggiando la Città; uno però di questi, che facea vista di attratto, e guasto da due celtica guardava per lo più la camera, che era appunto contigua a quella dove il Padrone teneva il tesoro. Questi ebbe l’abilità nel decorso di questo tempo di rilevare con pasta il modello della serrature, di farne la chiave, d’introdursi nella Camera, di levar ivi anche il modello di quella, che assicurava lo scrigno, di farne egualmente la chiave, e di levarvi lire 3000. una scatola d’argento, e 6 paja calzette fine di seta, senza rumore, e senza il minimo indizio. Seguito il latrocinio giovedì scorso a 21. ora, mentre l’oste con altri giocando si divertiva, scesero gli degni tre Ospiti le scale, e sortendo di casa con tutta quiete, ed indifferenza: vedendo l’Albergatore infervorato nel giuoco, lo salutarono cortesemente, chiedendogli, se avesse comandi, che andavano alla Posta. Di fatto vi andarono, e fatti subito attaccare due cavalli ad una sedia da Posta partirono per Castelnuovo, dando al Postiglione la mancia d’un ducato d’argento anticipato acclò vieppiù affettasse la corsa. Mosso il buon [483] oste da un interna agitazione, che gli dava un presentimento della sua disgrazia, non vedendo comparire alla solita ora li tre Forestieri, passò a rivedere la sua camera, e lo scrigno, e si trovò dell’anzidetta summa derubato. ◀Exemplum ◀Ebene 4 Questa è la vera descrizione del fatto.

Verso la metà del corrente, volendo alle 11 di mattina celebrar messa nel Duomo questo Illmo Sig. Canonico Conse, l’Accolito, che lo serviva portò sull’altare il calice d’oro, preparato, e restituendosi alla Sagrestia per levare il Celebrante, venne rubato il calice, quantunque in Chiesa vi fossero diverse persone. Si sospetta, che fosse uno delli tre sunnominati, perchè com’ egli era, fu fedelmente descritto, ma v’ha qui motivo di sospettare ancora sopra altro Soggetto forestiero, che dà molto di che pensare, e che darà forse motivo, Dio nol voglia, di somministrare nuova materia al vostro foglio. Prego il Cielo, che ben secondi la vostra impresa, vivete felice, e credetemi.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Metatextualität► Giacchè, per accettar necessariamente le anonime Lettere, che indiritte ci vengono, i nostri fogli contengono la storia funesta degli umani delitti di questo Stato, potessero essi almeno inspirare un orror salutare, o salvare delle innocenti persone dalle insidie de’malvagi. Veramente se alcuni prestato avessero orecchio a certe relazioni, ch’ebbimo il coraggio di pubblicare a tal lodevole oggetto, caduti non sarebbero nelle reti tese da un celebre impostore, che usurpasi de’nomi illustri per ingannare il Mondo. Gl’indizj espressi nella riportata Lettera di Verona potranno fare aprir gli occhi a taluno onde sottrarsi al pericolo d’esser assassinato da’tre giovani viaggiatori, come lo fu l’oste. E prescindendo ancora dal rischio particolare della loro maliziosamente ingegnosa condotta, avrà ognuno nel caso seguito una nuova lezione per non fidarsi dell’apparenza, e per vegliare su’passi di chi non si conosce.

Questo solo fine di poter rendere utile il nostro lavoro ci scema l’amarezza di riferire sì spesso delle notizie spiacevoli: e la rettitudine della nostra intenzione ci farà certamente ottenere perdono dalla clemenza di chi è destinato a punire i delitti narrati in queste pagine, se mai la loro descrizione, o per mailizia, o per ignoranza ci venisse dall’altrui penna poco fedele, e inesatta. ◀Metatextualität

Giovedì pros. scorso prese la veste della sua dignità il nuovo Avvogadore N. H. Gius. Bonlini, e nel suo Uffizio all’Eccellentissimo Consiglio di Quaranta C. V. - diede un saggio applaudito di repubblicana eloquenza. Risposegli con egualmente ammirata facondia il N. H. Lauro Costantin Querini contraddittore del predetto Consiglio.

In Senato

Giovedì 30. Luglio.

Rev. e Regol. alla Scrittura, dura mesi 24.

s. Zuanne Emo.

Prov. alle Artiglierie dura un anno.

s. Alvise Marin.

Ebene 3►

Risata
per una dimostrazione ingegnosa.

Raccolta a socievole ricreazione, in certa Città di questo Mondo, una dozzina d’uomini colti, con sei donne di [484] quelle che si dicon di spirito, si tenne varj discorsi, e si moralizzò sulla depravazione de’costumi, e sulle cause dell’illanguidito commercio, e della povertà nazionale. Tutti piangevano sulle calamità de’tempi correnti, ed esageravano la prosperità di que’ trapassati. Un solo vi fu tra loro che non s’accordò in opinione, e s’accinse all’impegno di provare ch’essi godevano d’un bene non conosciuto da’loro antenati. Demostene (diss’egli) asserì che a’tempi felici della Grecia l’oro, e l’argento eran armi probite. Noi siamo in questo caso, e si oserà di alzar de’lamenti contro il sentimento del Padre della greca eloquenza? ◀Ebene 3

Estratto di una lettera di Padova de’ 29 corrente.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Se nell’anno passato S. E. la Signora March. Spinola nell’occasione di solennizzare la festa di San Giacomo alla Manderiola luogo di sua villeggiatura due miglia da qui distante, si fece grandissim’ onore per la ben nota generosità del suo grand’animo, e per quelle ingenue cordiali maniere, che tanto crescon di pregio quando si accoppiano colle persone del suo rango, nell’anno presente ella non solamente rinnovò con eguale splendidezza il festoso invito, e trattamento principesco, ma superò con sorpresa di quanti v’intervenero quello che fece nell’anno precedente.”

“Domenica 26. corrente fu il giorno di tanta solennità. Colà celebrate furono molte messe con una in musica eseguita da più scelti professori di questa Città. Fu il concorso numerosissimo; e dopo la sacra funzione ebbero lautissimo pranzo a diverse tavole più ordini di persone.”

“La notte fu colà passata in allegra veglia. La gente nobile ballò distinta dalla villereccia, a cui l’eguaglianza dello stato accordò quel trattenimento giocondo, che nasce dalla libertà ne’passatempi socievoli.”

“Unendo la prellodata nobilissima Dama alla generosità del suo cuore la squisitezza del gusto ha sempre saputo farsi ringraziar ed ammirare meritomente da’que’tanti, ch’hanno goduto, e in Venezia ed altrove de suoi festosi trattenimenti, come avvenne nel recente onde abbiamo parlato.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Un Signor Padovano, che ha goduto di quel brillante spettacolo, ne parlava con somma lode ad un frequentato Caffè, e caratterizzava il buon gusto de’Cavalieri, e delle Dame ne’vestiti co’quali alla Festa comparvero. Un cinico rabbuffato, che stava con altri ad udirlo, il quale dell’eredità di sua famiglia non conserva che un vano titolo, e dopo aver consumate in pochi anni delle facoltà considerabili, s’è ridotto a’cencj, e allo squallore della miseria, dandogli una torva occhiata profferì con un maligno sorriso: Misero chi al Mondo non sa farsi stimare che per l’abito che lo copre! A questa botta diede quel Signore, senza punto scaldarsi, in risposta: Più misero quello, che per non aver nemmeno un buon abito và soggetto al disprezzo del Mondo, e non può intervenire dove tanto si gode!

Si estese il dialogo, ed il cencioso allegò in sua difesa il verso del Tasso

Non copre abito vil la nobil luce.

Sì, soggiunse il ricco, ma colla nobil luce non si compra nè pane nè companatico. Volle rifarsi anche da questo colpo il meschino, ma soppraffatto da replicati ingegnosi sarcasmi si eresse [485] in aria di gravità, e pretese rispetto da chi non contava un nobiltà dell’antichità della sua, esibendosi a provarlo colla ramificazione d’un gran albero genealogico da coprire tutta quella bottega. L’opulente Signore conservando il suo sangue freddo gli disse: che i suoi alberi non eran di carta, ma che ne aveva nelle sue campagne molte migliaja di fruttiferi. Alle risa de’circostanti s’accese maggiormente lo sdegno del povero irritato, e forse, o per non parer vile, o perchè avesse veramente il coraggio di sostenere una sfida, conchiuse protestando d’esser offeso, e di volere una soddisfazione da Cavaliere. La soddisfazione, che posso darvi, prese a dire il suo faceto avversario, è quella di condurvi meco a pranzo dove staremo allegri e faremo la pace colla bottiglia alla mano. Molte voci gridarono un bravo a coro, e le palme sonanti fecero in quel Caffè un chiasso da Teatro. Scompose allo strepito degli applausi lo sfidatore il corruccio della sua faccia, e lasciandosi uscire un modesto sorriso dalle labbra digiune accettò benignamente l’invito secondando l’unanime consiglio di quanti erano presenti alla comica scena, onde s’empì bene la pancia, ed affogò ne’vini la tristezza da cui è dominato.

Metatextualität► Colla notizia delle feste alla Manderiola ci venne anche questa derivante dalle medesime. Sia poi storica od inventata, in questo non rispondiamo. L’abbiamo collocata su queste pagine per dare in essa una lezione a que’tanti che disprezzano ciò che non ponno avere, e far conoscere a quali mortificazioni và soggetto l’orgoglio fondato sulla nobiltà della nascita congiunta all’estrema miseria. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Carissimo Sig. Gazzettiere.

Treviso 30. Luglio 1789.

“Mi rincresce moltissimo, che voi crediate ciò, a cui mai ci ho pensato. Voi trattate la mia lettera, in data dei 26, per seria, e credete ingiustamente ch’io voglia dar giudizio assoluto opposto alla vostra opinione. Rivolgete piuttosto tal lagnanze a chi vuol con più calore sostenere la causa del Signore. Assicuratevi, ch’io mai ho pensato neppure di lagnarmi, che voi pensate al contrario di me; sarei in vero molto più sciocco di quel chi io sono, se avessi pensato così. La chiusa della suddetta mia lettera vi deve certificare di ciò, ed assicurarvi, che il mio carattere è vario da quelli, che attaccandosi ad ogni mezza parola cercano di cozzarla con chi che sia.

Aggiungeste in oltre alcuni riflessi sulla Morale, condannando l’oprar del Proprietario dell’Utia; in vero dire in via Cavalleresca, e in via di Morale anch’io convengo con voi: ma Varj dell’uom sono i pensieri, e l’opre.

In quanto poi che il fatto non sia vero, o pure immaginato, vi assicuro della di lui certezza, e precisione; un’occhiata alla lettera del sostenitore della Causa, quel suo caldo zelo per la verità non vi convince abbastanza della verità del fatto? Or bene dunque, come dovete credere veritiero il caso nato, così mi dovete credere di sentimento sincero e tutto vostro. Addio”

Un vostro Associato. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

[486] Ebene 3► Brief/Leserbrief► Al cortese Forense incognito che ci favoriva della descrizione delle Cause.
Signore.

Sino dal primo del p. p. Giugno fu da voi favorito di cortese risposta il nostro pubblico eccitamento per godere della continuazione delle vostre grazie. Assicurati in essa che per l’avvenire farete ogni sforzo per secondare colle nostre le altrui premure, stiamo in attenzione, ora che il Foro è riaperto, delle vostre bellissime soddisfacenti informazioni. Se mai però delle nuove indispensabili cure v’impedissero, come in prima, d’esercitare a prò nostro quella predilezione con cui onorate chi vi si raccomanda, non vi rincresca almeno di notificarcelo, perchè in tal caso, come meglio potremo si servità da noi al desiderio de’dilettanti di Cause, non certamente sì bene come voi farlo potreste, ma con maggior pena, e metodo meno chiaro ed interessante. Piuttosto che ommettere un articolo, che molto importa per molti, saremo costretti in tal caso ad assumere la fatica dalla quale la vostra bontà ci sollevò per tanto tempo, senza scordare a tal uopo quanto vi dobbiamo per il passato se fosse estinta dalla vostr’attesa risposta ogni speranza d’aver anche in avvenire i soccorsi della vostra erudita penna. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Notizie Sacre.

25. Luglio S. Giacomo Apostolo.

Chiesa alla Zuecca uffiziata dalli PR. PP. Serviti, fabbricata per ordine di Marsilio da Carrara Signore di Padova, chiamata in tempo passato di Santa Maria Novella. Fu col suo testamento dotata dal suddetto di molte rendite in Utuendone in Commissari gli Procuratori di S. Marco; onde ogni anno in tal giorno interviene ad ascoltar messa nella Chiesa medesima l’Eccellentis. Procurator Cassiere della Procuratia di Ultra, e vi si porta processionalmente alla sua visita la Scuola Grande della Carità.

Nella Chiesa Par. di S. Giuliano v’è un altare consecrato al suddetto Santo ove in tal giorno l’arte de Strazarioli o fra Rigattieri, che lo ha in protettore celebra la sua Festa il Gastaldo attuale di quest’arte è il Signor Domenico Fasiol.

Jersera ricevute abbiamo 3. Lettere di Brescia in data delli 30. passato Luglio.

La prima, che ci costò soldi cinque contiene un caso che non vogliamo narrare. Chi lo scrisse gettò la carta, e lo soffra in pace come da noi si soffre l’inutile spesa.

La seconda franca ravviva la questione rancida, e ripetuta su questi fogli intorno all’originalità, o alla copia del Rondeau.

Che farò nel mio dolore

Se non trovo in te pietà?

Supplichiamo lo scrittore di essa a volerci dispensare del riprodurre fuori di tempo delle contese, che interessare non ponno, che la sua particolare ragione, se questa stà dal suo canto.

La terza egualmente franca, perchè scritta da chi c’intese, ed ha la dovuta convenienza, a noi propone un Opuscolo felicemente tradotto dallo Spagnuolo intitolato L’Antiflauto, Operetta di Don Pedro di Cifuentes.

Essa è, dicesi, di poche pagine, interessante, e piacevole, e se volete [487] inserirla poco a poco sulla vostra Gazzetta, sarò pronto a mandarvela.

Accetteremo il dono, ma senza impegno di farne un tal uso, e colla libertà di potercene dispensare a norma delle future circostanze.

Tanto abbia in risposta chi si dichiara nostro costante assocciato.

Capi dell’Eccelso Cons. di X. per il mese presente

s. Cristof. Ant. Loredan

s. Zuanne Minotto

s. Antonio Boldù.

Capi del Cons. Eccellentissimo di 40. C. N.

s. Niccolò Balbi

s. Gian. Ant. Foscarini

S. Gir. Ant. Bragadin

Del Cons. Eccel. di 40. C. V.

s. Franc. M. Soranzo

s. Seb. Manolesso

s. Marco Molin

Del Coll. Ecc. de’XXV.

s. Filippo Acquisti

s. Giac. Condulmer

s. Pietro Giov. Semitecolo

Del Coll. Ecc. de’XV.

s. Alessandro Dolfin

s. Alvise Diedo

S. Antonio Loredan

Li Capi di questi Consigli e Collegj durano mesi 2. cioè Agosto corrente e settembre v.

Savio del Consiglio per la particolare amministrazione della settimana ventura

s. Pietro Zen

Consiglieri di sopra cioè ch’entrano nell’Eccellentis. Collegio per mesi 4. comincianti col presente Agosto.

s. Giambatt. Benzon

s. Odoardo Collalto

s. Alessandro Barziza

Capi superiori del Cons. Eccellenti s. di 40. Criminal ch’entrano in Collegio per il corrente Agosto e venturo Settembre.

s. Zuanne Bressa

s. Pietro Veronese

s. Gius. Falier

Sarà da noi fedelmente annunziato d’ora innanzi il cangiamento personale di queste dignità a’tempi oportuni, il che potrà essere di comodo qualche volta a taluno, e di risparmio all’occorrenza di qualche fastidiosa ricerca.

Cambj

Venerdì 31. Luglio

Lione 57. e un 3zo.

Parigi 57 e un 3zo.

Roma 63 e un 8vo.

Napoli 115.

Livorno 100. e 3. 8vi.

Milano 155.

Genova 91 e 3 4ti.

Amsterdam 92. e un 4to.

Londra 48 e mezzo.

Augusta 103.

Vienna 197.

Continuazione de’Bastimenti arrivati.

22 Luglio.

Nave Cap. Niccolò Pascusich Raguseo manca da Tripoli li 17. Giugno rac. a sè med. con un fag. pennacchi 10. fardi e 12 fardetti Sena 58. bot. 57. giare 5. cai e 2. carat. oglio 1. fag. [488] pelli cremisi e pennacchi 1. fag. pelli di lepre 4. bal. pel. bazzane 1. balla spongie 8. gruppi d’oro 1. balla e 1. fag. cordovani 70. pezzi duri in un gruppo.

Piel. P. Silv. Rosada da Piran con 170. mog. di sale.

23. Detto Piel. P. Niccolò Vianello da Piran con 155. mog. di sale.

Peota P. Ant. Zenaro da Sinigaglia con 6770. formaggelle 112. presciutti 1. sac. galla 9. botticelle fescia abbruciata 2. casse acqua di Nocera 100. lib. lime.

Piel. P. Dom. Rosada da Piran con 117. mog. di sale.

Piel. P. Ant. Ortolani dalle Case abbruciate con 12300. formaggielle.

D’Affittare.

Casa con tutte le sue comodità in Tiscina a S. Samuel. Le chiavi son appresso il parrucchiere in detta Piscina.

Casa in 2. Appartamenti con tutte le sue comodità, pozzo, terrazzi, e finestre rinnovate, e bottega d’affittare, posta in Contrada di S. Barnaba in Calle delle Botteghe. Le chiavi sono dal venditor di Tabacco in detta calle.

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Casa in Contrada di S. Simeon Grande contigua al Palazzo di S. E. Renier Zen alla Riva di Biagio divisa in un primo Appartamento comprendente 3. camere, tinello, e cucina, e nel secondo superiore di 2. camerini ed una soffitta grande ad uso di telaj. Vi sono in oltre 2. magazzini, pozzo, e corte grande. Annuo affitto duc. 66. Le chiavi son appresso il Custode del Palazzo suddetto.

Altra in Contrada di S. Canzian in Corte Nuova in Biri. Il primo Appartamento è di tre camere, portico, e cucina; il secondo di 2. camere e cucina. Questa pure ha 2. magazzini, pozzo, ed anche riva in casa. Annuo affitto duc. 64.

Ha le chiavi il Sig. Vicenzo Ferrari abitante vicino alla sud. casa.

Una terza dello stesso Eccellentis. Padrone in Contrada di S. Marcilian in Corte Trapolina divisa in 2. camere grandi, tinello, portico, cucina, due camerini, due magazzini, entrata, e riva in casa. Annuo affitto duc. 66.

Le chiavi son custodite dalla Signora Verocai, che abita nella stessa corte.

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Chi lo avesse d’affittare per 3. mesi dirigasi dal Caffettier Francesconi detto Florian sotte le Procuratie Nuove.

Prezzi delle Biade.

Formento a l. 32.

Surgo Turco dalle 16. alle 17.

Segale a l. 18.

Miglio a l. 17.

Risi da 34. ai 35. duc al m.

Morti.

N. H. Lorenzo Barbaro d’anni 86. della parte di S. Gregorio.

L’Illustris. Signora Marianna Bernardo moglie dell’Eccellente Sig. Avvocato Stefano Stefani. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1