Sabbato 11 Luglio 1789.
senz’alterazioni, a norma delle circostanze. Finalmente non è dovere di
ripetere fuori di tempo degli elogj già accordati al merito altrui, per secondar le premure di chi
non si conosce. Il nostro eccitamento di cui siamo rimproverati ingiustamente, non è per avere delle
notizie che non interessano che qualche particolare, e secondano le sue viste, ma di quelle che
ponno piacere ed esser utili a tutti.
Frequenti sono i motivi ch’abbiamo d’accusare l’altrui indiscretezza fu questo punto. Si tace, si tace, ma non si può tacer sempre, nè tener ferma la massima d’una costante dissimulazione, e d’un perpetuo silenzio, perchè il dir qualche cosa, se non varrà a convincere del loro torto i nostri accusatori potrà prevenire almeno quei che pensano al loro modo onde non molestarci con ineseguibili commissioni, o con indiscreti rimproveri vibrati a man salva da chi non si fa mai conoscere.
E però sappiasi che la spesa di due soldi per il franca a una Lettera non
accorda a tutti il diritto di vederla
pregovi del vostro parere dir dovrebbero mi raccomando alle
vostre lodi.
Fosse per dolcezza d’animo, o per non farsi inimici, un gran Poeta del nostro Secolo, conoscitore perfetto del cuore umano, e delle sue dominanti passioni, a cui ricorrevasi come all’Oracolo della Poesia, s’era ridotto a lodar tutto ciò che mandavaglisi in luogo di giudicarlo, e tanti dozzinali Scrittori che prendevano per giusti dovuti elogj il ricambio d’urbani uffizj espresso in Lettere famigliari, le premisero all’edizione delle lor opere come salvocondotti e presidj contro la critica, e la censura pubblica. Sciocchi! Il lume di Sole che traeste a fronte delle spazzature del vostro volgare ingegno, non ha fatto che maggiormente scoprirne la loro sozzura. Bisogna far conto di quei che sindacano ragionevolmente, non di quei che lodano per costume. Al paradiso della gloria letteraria non si giunse senza passare per il purgatorio della correzione; e quei che soffrir non vogliono il suo tormento non godono altri applausi che quelli che danno a se stessi in casa propria mentre il Popolo li fischia al di fuori, come il pazzo descritto dal citato Orazio.
Il Re Amico, e la condusse a termine
senz’ordine, senza condotta, senza rispetto alle prescritte unità, dove soltanto balena qualche
lampo d’ingegno, che abbaglia ma non illumina il suo soggetto. La lesse agli amici suoi con della
vivacità, e dell’energia, che servì molto bene a farla comparire quale non era alla parzialità degli
stessi. Fu da loro chiamata un capo d’opera, sollevato alle stelle il suo autore, coperto di bacj,
stretto d’amplessi. Si giurò che l’Italiano Teatro non aveva mai avuto un pez-Cromwell. L’autore lo nega assolutamente, se ne vanta inventore, e a spada tratta sfida il suo
avversario a provagli il contrario, il che egli fa col seguente Articolo.
“Un Signore, di fresca età, interamente dedicato agl’interessi di Carlo, un giorno andò a riverirlo. Il Protettore, col solito suo sangue freddo, lo ringraziò di quella visita, lo stimolò a lasciarsi vedere da lui, quanto più spesso potesse, e l’avvertì di non avere con Carlo Stuard commercio alcuno. Vi giuro sull’onor mio, risposegli il Cavaliere, che io non lo veggo mai”.
“Essendo ritornato da lì a non molto, Cromwel gli strappò il suo cappello di mano, ne scucì con un coltello la fodera, e dentro vi ritrovò molte lettere indirizzate agli amici di Carlo. Che vergogna! esclamò Oliviero. In questo modo i gentiluomini Inglesi rispettano l’onore? Non m’avete voi promesso di non veder mai Carlo Stuard? Io non l’ho punto veduto, dissegli il Cavaliere. Và benissimo, soggiunse Cromwel; ma chi spense il lume? Voi, o Carlo?”
“Bisogna credere, che Cromwel avesse una spia in qualche persona, che viveva col Re, da cui
seppe, ch’egli aveva smorzati i lumi, quan- il giovine Lord tornò a visitarlo, dopo la proibizione
del Protettore”.
Se verrà recitata, egli dice, o stampata, si vedrà se nel giudicarla sono stato maligno ed
ingiusto. Non posso desiderar questa prova senz’augurare al Pubblico una noja da stancare la sua
sofferenza. Il giovine autore mi ha detto freddamente, dopo aver intesa la mia opinione, ch’egli non
avrà fortuna se non cangia Paese, perchè nessuno è Profeta in Patria. Io gli risposi, che se non
partirà con migliori capitali troverà la sua Patria per tutto il Mondo.
A soddisfazione d’una ricerca, e per seguire l’intrapreso metodo diamo la nota delle Cariche
ministeriali dell’attuale Reggimento di Brescia di S. E. Alessandro Albrizzi
Capit. e Vice. Podestà, coperte da questi illustrissimi Signori, che si conciliano l’amore, e la
stima di quella magnifica Città, e san degni d’un sì ottimo Rappresentante.
Vicario Sig. Girolamo Perrucchini
Giud. al Malefizio Sig. Ant. Fortis
Giud. alla Ragione Sig. Fel. Lanzi
Canc. Pretorio Sig. Paolo Gambaroni
Canc. Prefettizio Sig. Marco Paleocopa
Da’torchi di Gio. Antonio Curti qu. Vitto è già uscita la
promessa Commedia Il Pittore Naturalista ossia lo specchio
delle umane passioni del Barone Ottone Ghemingher tradotta dal tedesco,
ch’ebbe tanta fortuna alle rappresentazioni che ne fece la Comica Compagnia di questo Teatro a
Sant’Angiolo.
E il Tomo IV delle nuove Lettere Inglesi ovvero Storia
del Cavalier Grandisson, che viene ad essere l’ottavo Volume delle Opere del celebre Richardson. Il nono sarà il tomo quinto della Clarissa,
ch’è sotto il torchio.
Questo Librajo il cui Negozio è nella Merceria di S. Giuliano vicino al Caffè di Menegazzo non cessa di somministrare copiosa materia a’dilettanti delle Opere di
sentimento, che formano la delizia de’leggitori sensibili.
Da Brescia 9 Luglio 1789.
“Li due fatti esposti nella sua Gazzetta num. 53 con lettera in data di Brescia, in cui si dichiarano due uomini stati ne’giorni scorsi mortalmente feriti, sono su tal punto alterati, giacchè non furono che lievemente offesi. Il primo di questi, fumante dal vino al momento che con certo puntone venne di ferro colpito, siccome difficilmente reggevasi in piedi cadde a terra, e da fiero accidente sorpreso fu dallo stesso Chirurgo creduto spirante, ma dileguatosi Bacco tra l’ombre notturne, la seguente mattina era in istato, se li fosse piaciuto di sortire dall’Ospitale. L’altro poi offeso dal Sarte con forbice, non lo fù che di semplice lacerazione. Sia detto a gloria della verità.
La indefessa, e costante vigilanza, che scorgesi in questo umanissimo nostro Rettore, sempre più
ci conferma nella concepita speranza di godere nel saggio suo Governo una perfetta tranquillità.
Altra di Brescia nella stessa data
Certo capo muratore abitante in fondo alla contrada di Ronconfettora
solito ubbriacarsi ogni sera, che nelle ore cadde s’immagina di esser uffiziale marciando con un
palozzetto al fianco ha sempre mai da contendere colli affittuali di sua casa nella quale esso
parimenti abita, nè vi è sera che non si odino schiamazzi, e rumori grandissimi per il soverchio
vino di cui sempre è ripieno. Capitato a casa la sera del dì suddetto sette corrente incominciò a
vituperare, ed a percuotere secondo il solito alcune sue affittuali dalle quali voleva del soldo in
anticipazione d’affitti per il che accorsa al rumore persona che di là passava procurò d’acquietare
il riscaldato muratore, ma fattosi questi maggiormente baldanzoso dato di mano ad un trombone, che
sempre tiene in cucina, carico per altro di sola polvere, lo scaricò contro la suddetta persona
mediatrice, la quale trattener non potendosi diede tanti pugni nella faccia a detto Capo Muratore,
che trovasi tutto contraffatto, nè valse a sottrarsi dalla tempesta l’esclamar come fece con voce
sonora, esser egli un ufficiale.
Costui una sera gonfio di vino passando con la di lui moglie dalla Beccheria di San Giuseppe verso le ore 4 voleva che la stessa stendesse il collo su di un zocco di detta Beccheria, assicurandola desiderare soltanto di tagliarle la testa; agli urli della quale accorsa gente del vicinato risparmiarono l’orrida scena.
A momenti avrà il dettaglio de’virtuosi che agiranno nell’opera seria che si sta preparando per
la prossima fiera, non risparmiando il nostro Impresario Rossi spesa, nè fatica onde riesca lo
spettacolo grandioso, e magnifico in ogni sua parte.
Sig. Gazzettiere Stimatiss.
Vicenza 6 Luglio 1789.
“Ho letto mal volontieri nella sua Gazzetta num. 53 una lettera in data di Vicenza 2 corr., e con ragionevole presunzione devo dire esser stata piuttosto scritta da un Emulo della mia Patria, che da un Patriotto.
Egli ha proceduto con troppo mordace censura contro un affare, che merita lode.
Da principio mi mosse quasi a sdegno, ma ponderando poi la cosa colle mie riflessioni, trovai l’Autore degno più di compassione, che di biasimo, caratterizzandolo di cervello garrulo, e bizzarro, ed inesperto, capace soltanto d’intraprendere il pellegrinaggio di S. Servolo.
La prima lettera, inserita nel numero stesso della sua Gazzetta de’ 4 corrente, chi la scrisse fu
uomo prudente, abbenchè qualche piccolo sba-
Nell’anno passato, se le sovviene, io l’ho servita più volte de’dettagli dei nostri pessati spettacoli senza esagerazione, attaccato soltanto alla verità.
Mi prendo dunque la briga d’informarla co’medesimi sentimenti anche della presente nostra Opera, per ismentire nel tempo stesso l’ingiusta calunnia dell’anzidetta fastidiosa lettera 2 corr.
La Musica è bella, spiritosa, e bene eseguita dalla scelta numerosa truppa di professori componenti l’Orchestra. Il primo uomo, e la prima donna eseguiscono assai bene le loro parti. Il primo Atto non può essere più spettacoloso adattato al carattere del Dramma, e non per Opera buffa, come scrisse quel degno Signore, che con ridicola censura tacciò d’antichità anche la nuova invenzione del celebre Pittore Sig. Cav. Fontanesi, che riscosse tanti applausi nelle più cospicue città d’Europa, e che in tanta ristrettezza di tempo fece i Scenarj di quest’Opera, che sorprendono tutti i spettatori.
Il Sign. Babbini al solito canta con tanta soavità e leggiadria, che rapisce tutto l’uditorio. Il duetto del medesimo col Sig. Roncaglia è una cosa rara; e le loro arie piacciono a dismisura. Il Vestiario tutto nuovo è veramente magnifico. I Balli, rapporto all’invenzione, non incontrano gran fatto, ma i Ballerini sono di una bravura tale, che riscuotono grandi applausi.
La Musica del Ballo è assai brillante. In somma abbiamo uno spettacolo degno d’esser veduto. Li molti Forestieri, che quì si portano, restano contentissimi. Eccola servita colla solita mia sincerità. E pieno di stima riverendola sono
Antonio ScopinoSul Corso.
Divisione delle Mercanzie venute col Trabacolo di Patron Gabriele
Scarpa il dì 25 del passato Giugno, posto nella lista stampata al numero
52.
Al Signor Giuseppe Reali
Origano Fagotti 5.
Al Signor Menachen Vivante
Valonia migl. 105 e lib 229.
Oglio cai 10.
Al Signor Elia Todesco
Oglio cai 5.
Al Signor Stefano Renzoli
Detto cai 4.
Alli Signori Marco Malta e Jacob Semo
Detto cai 5.
Al Sig. Daniel Maurogonato
Detto cai 2.
Alli Signori Isacco Ancona e Salamon Costantini
Detto cai 2.
Al Signor Jacob Mulli
Detto cai 5.
Al Signor Pietro Favro
Detto cai 2.
Al Sig. Ang. Papadopoli
Detto cai 3.
Al Sig. Emanuel Jacur
Detto cai 2.
Alli Signori Costantino e Fratelli Catriva
Detto cai 5.
Al Sig. Benedetto Ciatto
Al Sig. Franc. Zenembissi
Detto cai 2.
Portata e Grazie del Patron e Marinari.
Detto Carattelli 5.
Cipolle cagnine num 1500
Vetro rotto lib. 1500
Di quelle venute lo stesso giorno da Corfù e Durazzo sul Pielego di Patron Biagio Petovich
Ad Islam Casapra
Lana Balle 7.
Ad Islam Craja
Detta Balle 20
A Sali Carrazzini
Detta Balle 7.
Cera colli 9.
Al Sig. Giovanni Tarma
Lana Balle 46.
Cordovani e montoni Balle 25 in pelli 5 mila.
Al Sig. C. Nat. Yripcovich
Detti Balle 27. Pelli 5341
Al Sig. Menachem Vivante
Oglio cai 30.
Portata del Patron e Marinati
Oglio Carattelli 6.
28. Giugno.
Polacca Capitan Giovanni Babassi venuto dal Zante
Al Signor Giov. Domeneghini
Oglio cai 33.
Al Sig. Demetrio Damigliano
Detto cai 36.
Al Sig. Giorgio Gasparacchi
Detto cai 15.
Al Sig. Salamon Costantini
Detto cai 3.
Al Sig. Giovanni Rastopolo
Detto cai 3.
A chi presenterà
Detto cai 4.
Portata del Capit. e marin.
Detto Caratelli 17
Valonia m. 18
Limoni num. 600
Una sporta d’erbe medicinali
Un migliajo cipolle cagnine.
Piel. Pat. Matteo Lucovich venuto da Santa Maura.
Al Mag. Eccellentiss. al Sal, Sale moggia 156 e misure 10.
Al Sig. Jacob Jacur
Sem. di Lino staja 845.
Piel. P. Giorgio Sbutega venuto da Santa Maura
Al sud. Eccellentiss. Magistrato
Sale moggia 169 e misure 9.
30 Detto
Nave nominata Il buon Consiglio Cap.
Dom. Daltin ven. da Genova e S. Maura.
Allo stesso Eccellentiss. Magistrato
Sale moggia 268.
Al Signor Antonio Duodo
Legno Campeggio Pezzi 2655
Zuccaro casse 3.
Al Sig. Giuseppe Treves qu. Eman.
Zuccaro casse 50.
Al Sig. Giacomo Pezzi
Sale di Spagna Bar. 8.
Del Capitano
Oglio cai 22
A chi presenterà
Caccao Bar. 8
Zuccaro Botti 3.
2 Luglio
Trabacolo Patron Giorgio Caime venuta da Santa Maura e Corfù
Al predetto Eccellentiss. Magistrato
Sale moggia 146 e misure 6.
Al Signor Giovanni Lazzaro
Oglio cai 8
Alli Signori Scataglia e Gervasoni
Detto cai 3.
Al Signor Menachem Vivante
Detto cai 1.
Al Capit. Domenico Daltin
Detto cai 3.
Detto cai 4.
3 Detto.
Cipolle cagnine m. 1.
Checchia nominata La Foruna Capit. Franc. Paolo
Fedrigo venuto da Salonicchio e Zante.
Alli Signori Spiridion Taraculli e Niccolò Vianello
Tabacco comune Balle 200.
Detto Gingè Balle 40.
Al Signor Cristofolo Martini
Detto Balle 160
Detto comune Balle 100
Detto Caradà Balle 50
Detto Negrocopo Balle 34.
Portata del Capit. e marin.
Moscato d’uva passa cai 5
Ferramenta vecchia lib. 400.
Checchia Cap. Ang. Favro venuto da Santa Maura
Al Mag. Eccellentiss. predetto
Sale moggia 202 e moggetti 19
Al Sig. Simon Carminati
Cera colata Ballotti 1
Portata del Capit. e marin.
Oglio carattelli 5.
4 Detto
Piel. Pat. Giov Verona venuto dalla Canea e Corfù
Al Sig. Marco Verona
Oglio cai 37
Al Sig. Salomon Costantini
Detto cai 1.
Al Sig. Ang. Papadopoli
Detto cai 9
Al Sig. Giov. Heinzelmann
Detto cai 7
Al Sig. Jacob Mulli
Detto cai 4.
Al Sig. Panno de Cristodolo
Detto cai 3.
Alli Signori Fratelli Catrivà
Detto cai 7.
Al Sig. Menachem Vivante
Detto cai 14.
Al Sig. Emanuel Jacur
Detto cai 10.
Al Sig. Bart. Rizzotti
Detto cai 2.
Al Sig. Biagio Lazzari
Detto cai 6
Portata dal Patron e marin.
Detto carat. 7.
Pielego Pat. Luca Radonisich venuto da Patrasso
Al Sig. Nat. Radonisich
Formaggio Moriotto pezze 6400 compreso rottame. 5 Detto.
Pielego Pat. Giorgio Lazzari venuto da Santa Maora
Al prefato Eccellentiss. Magistr.
Sale moggia 80
Portata del Pat. e marin.
Oglio caratteli 3.
6 Detto.
Pinco Capit. Antonio Longone venuto da Catanea e Messina
Al Signor Giacomo Mini
Cenere in sacchi e alla rinfusa cantata 1834.
Mandole sacchi 39
Limoni casse 12
Oglio di Lino arnasi 2
Al Sig. Giov. Heinzelmann
Pistacchj sacchi 24
A chi presenterà
Sugo di Limon Botti 3.
Portata del Capit. e Marin.
Pasta fagottini 4 e 10 ceste
Oglio di Lino arnasi 2
Limoni m. 4
Mandole sacchi 10.
Lione 57 e mezzo. Parigi 57 e mezzo. Roma 63 Napoli 115 e 3 4ti. Livorno 100 e 5 8vi.
Milano 155. Genova 91 7 8vi. Amsterdam 92 e un 4to. Londra 48 e mezzo. Augusta 102 e mezzo. Vienna
197 e 3 4ti.