Il Filosofo alla Moda: Lezione CLXXXIX
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Niveau 1
Lezione CLXXXIX.
Alle mogli che fanno spese eccessive per l’esercizio delle loro qualità virtuose.
Citation/Devise
Nullum à labore me
reclinat otium.
Hor. Epod. XVII. 24.
Niveau 2
Niveau 3
Lettre/Lettre au directeur
Sig. Filosofo. Si come credo,
che questa sia la prima querela di tale natura cosi voi
siete il primo, a cui mi sia capitata la occasione di
poterla indrizzare. Quando saprete, che io posseggo una
sanità vigorosa, e robusta, unita a’ beni considerabili
di fortuna che non ho veruna violente passione; e che
tengo una moglie amabile, virtuosa, a cui non manca nè
spirito, nè buon naturale; e da cui ho già ricevuti
molti Figliuoli, da quali posso promettermi perpetuato
il mio nome, fino alla posterità più lontana,
concluderete subito, che sono il più felice Uomo del
mondo. Non ostanti tutte queste belle apparenze, mi ritrovo tanto al di sotto di tale eloggio,
che temo di vedermi in rovina. Una sorta di eccesso, che
da qualche anno si è introdotto nelle Famiglie illustri,
che sieguono le mode, mi priva d’ogni dolcezza, e mi
rende il più miserabile Uomo, che si ritrovi sopra la
Terra.
Vi avrò senza dubbio annojato, col racconto de’
miei dommestici aggravvj, ma mi accorderete, che sarebbe
stato difficile d’essere più breve, se rifletterete al
Paradosso, che avevo intrapreso di sostenere, nel
principio della mia Lettera; e che non è doventato, se
non troppo, una verità manifesta. Vorrei, con tutto il
cuore, che il Pubblico se ne approffitasse, e che tal’
esempio valesse, a preservare le Donne virtuose a
ciascuno di que’ mancamenti, ne’ quali è caduta la mia.
Questi si riducono visibilmente a trè. Il
Primo è l’essersi abbandonata verso gli ogetti di
propria stima, e d’avere impiegata questa tutta in cose,
le quali non sono se non l’ornamento esterno del suo
sesso. Il secondo viene dal non avere ella distinto ciò,
che conviene ai differenti stati di questa vita. Il
Terzo finalmente è l’abbuso di alcune qualità
eccellenti, che, rinchiuse dentro i loro termini giusti,
avrebbono formata la Felicità della sua Famiglia; e che
per un eccesso vizioso, ne sono oggi il veleno, e la
minacciano di totale rovina Sono &c.
Niveau 4
Hétéroportrait
Mia moglie, ch’era
l’unica Figlia, e l’ogetto di tutte le premure
d’una madre indulgente, apprese, fino da teneri
anni, tutti gli esercizj, che dipendono da una
buona, e come si dice, bella Educazione. Ella
canta, balla, sono Liutto, e di Clavicembalo;
dipinge assai gentilmente. Intende il Francese, al
pari della propria lingua. È bravissima in tutte
le domestiche scienze; sa candire i frutti, col
zuccaro, e col sale, e coll’aceto, sa tutto ciò
che riguarda la pasticceria; sa ricamare, ed è in
eccellenza perita in tutte le opre, che si fanno
coll’ago. Fin quì, direte, che non ho di che
lagnarmi; ma sospendete la vostra decisione sino,
che mi estenda un poco più, sopra tutti codesti
articoli, ed allora mi persuado sarete del mio
parere. Non dovete immaginarvi, che io la biasimi,
perche possegga tutte le belle qualità accennate;
nè perche si compiaccia di metterle in opra; il
solo abbuso è quello, che condanno. Ciò che non
era destinato, che ad un onesto divertimento, è doventato la essenziale, e la
unica occupazione di tutta la sua vita. Ne’ sei
mesi, che stiamo in Città, dallo spuntare del
giorno, fino quasi al mezzodì, impiega tutta la
mattina nell’esercitare le differenti maestre, che
impegna a venire, ogni giorno della settimana, a
fine di riparare le perdite cagionate della sua
assenza, negli altri sei mesi, che passiamo alla
Campagna; ed essendo queste le più accreditate
della Città, debbono essere pagate, con
profumatezza. Cosi potete giudicare fin dove
ascendano le spese di tutti gli articoli mentoati.
Pare, che la Pittura non dovesse costare gran
cosa; ma la maniera, con cui la pratica riesce un
buon’accrescimento di spesa; converrete voi stesso
quando saprete, che dipinge ventagli, per tutte le
sue Amiche, e che fà i Ritratti, in miniatura, di
tutte le sue Parenti; ed i primi non debbono
essere montati, che da più celebri, e però, più
dispendiosi artifici del Paese. Vi è ancora di
peggio: già vi ho detto, ch’ella è molto esperta
nelle opere di ago; e la somma, che impiega,
ogn’anno in richami è quasi incredibile: oltre
quello destina a proprio uso, mantolline, sottane,
Pettorine, Faccioletti, Borse, grembialetti:
nodrisce quattro Donne Francese, che si occupano a
riccamare quantità di mobili superflui, come
Trappunte Tolette; tapezzerie da
Gabinetto; Tendine da letto, e da Finestre,
Portiere, Padiglioni, e Tamborini. S’immagina, che
questa sua economia, perche si fa tutto in Casa,
ed ella vi mette qualche volta la mano, ed è in
questo sì fissa, che non vi è speranza
d’illuminarla. Mai finirei se venissi alla spesa,
che fà ogni anno in superflue provviggioni. Non
contenta di avere di tutto, ne vuole in tutte le
maniere; e con questa idea, studia un Libro di
Ricette, ereditario nella sua Famiglia; perche
sappiate, le sue Avole sono state molto celebri
nel buon maneggio, ed una si è resa immortale, per
avere dato il suo nome ad un eccellente Collirio,
ed a due sorte di Boldoni non ardisco parlarvi di
tutti li suoi preparativi in medicina, o in
Farmacia: Onguenti, impiastri, Confezioni,
Polveri, Cordiali, Retafia, Persico, acquavita di
tutte le sorte, fino di Ciregi; acque di Fiori, ed
una infinità d’altre Distillazioni. I vini poscia
artifiziosi non hanno numero. Il Caffè, e il
Cioccolato, ed il Thè, d’ogni sorta, pajono
bagatelle, ma la singolare, maniera di condirle,
coll’aggion a de’ vasi, chiccare, Tavole & c.
servono ad ingrossare il conto più di quello
s’immagina. Con tutto ciò, non saprei terminare
senza farle giustizia sopra un capo,
in cui è considerabile lo sparagno: non debbo
toglierle nè il dovuto onore: parlo in riguardo a’
suoi Figliuoli, tutti confinati, e maschi, e
femine in una grande stanza più rimota di tutta la
Casa, con buoni cattenacci alle Porte, e Ferrate
alle Finestre, sotto gli occhj d’una vecchia, ch’è
stata custode di sua Nona. Ivi fanno la loro
residenza da un capo all’altro dell’anno; e si
come non viene mai loro permesso di vedere gli
esteri, saggiamente crede la mia sposa, sia
inutile il fare spesa veruna ne’ loro abiti, e
nella loro educazione. La di lei Figlia maggiore
non saprebbe fin’ ora, nè leggere nè scrivere, se
il Bottigliere, il quale è Figlio d’un Notajo di
villa, non le avesse insegnata quella sorta di
scrittura, che s’impiega nelle Cancellerie, per
ingrossare gli atti.