Cita bibliográfica: Cesare Frasponi (Ed.): "Lezione CXL", en: Il Filosofo alla Moda, Vol.3\140 (1728), pp. NaN-92, editado en: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Los "Spectators" en el contexto internacional. Edición digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4997 [consultado el: ].


Nivel 1►

Lezione CXL.

A Dormiglioni.

Cita/Lema► Verùm opere in longo fas est obrepere somnum.

Hor. A. P. 360. ◀Cita/Lema

Nivel 2► Metatextualidad► Quando un Uomo ha scoperta una nuova sorgente di trastullo, viene da questo strassinato più lontano di quello si figurava. Li miei Corrispondenti hanno pigliata la palla al balzo: ed in occasione del mio Foglio sopra una Partita di Buffoni, hanno portate le loro speculazioni ad un segno, che non averei mai aspettato.

Ecco la seconda Lettera, che ha prodotta, da me ricevuta nell’ultima posta. Tutto ciò, ne posso dire, è che gira sopra un fatto noto à tutto il mondo. ◀Metatextualidad

Nivel 3► Carta/Carta al director► Sig. Filosofo

Voi avete divertito il pubblico, con un Foglio, sopra le Buffonerie: siete venuto alla Ciuffoleria, e passato allo sbadigliamento; ora mi pare, che sarebbe assai naturale il transito anche al Dormire; per questo vi offro il seguente avviso. Saranno due mesi, in circa, che [89] venne distribuito per le nostre Contrade, e fù posto, con qualche addizione, anche nelle Gazette. Eccolo parola per parola.

Nivel 4► Satire► Nicola Arto che dormì l’anno passato nell’Ospitale di S. Bartolomeo; ha disegno di Dormire quest’anno all’insegna del Gallo, e della Boticella: Dopo essermi spedito del fatto, ritrovo che il detto Nicola viene sorpreso, tutti gli anni, da un accesso periodico di sonno, che incommincia il primo di Agosto, e finisce agli undici.

Nel I. di detto mese gli pesano gli occhi – nel 2. pare assopito – nel 3. si mette a sbadigliare – nel 4. principia a sognare – nel 5. profondamente si addormenta – nel 6. si sente à ronfare – nel 7. si volta nel Letto – nell’ 8. ripiglia il suo primo luogo – nel 9. estende le braccia – nel 10. a mezza notte, in circa, si risveglia – nell’ 11 dimanda un poco da bere. ◀Satire ◀Nivel 4

Ho cavato questo dettaglio da un giornale di certo bell’Ingegno, che ha fatte delle premesse di questo insigne Dormiglione, di cui vuol’ essere lo storiografo. Ve ‘l trasmetto, non solamente, perche contiene le azioni di Nicola Arto; ma eziandio perche rappresenta, al naturale, la vita di molti onesti Uomini del nostro Paese, che si restringe a sbadigliare, a sognare, e estendere le braccia, a voltarsi dall’al-[90]tra parte, a dormire, a bere, ed a simili altre occupazioni degne del loro rango. Io non dubito; mio Sig., che se voleste, potreste dare un simile avvertimento a molte persone distinte; e far sapere al Pubblico che il tale Gentiluomo, o il tale Cittadino che dormì nella Està passata in Campagna, verrà a dormire, quest’inverno, in Città. Il male stà, che i più assopiti della nostra specie sono Uomini assai onesti, che vivono in pace coi loro vicini, nè mai disturbano le Comunità. Questi sono veri Galavroni senza pungolo; io bramerei, di tutto cuore, che molti de’ nostri spiriti turbolenti, inqueti, e ambiziosi volessero almeno per qualche tempo, cambiare giro, con questi buoni signori; e mettersi nella Società di Nicola Arto se si potesse addormentare un piccolo numero di Teste che potrei nominare piene di nuovi partiti, e di astuzie, non dubito che il sonno ridondasse al risposto di molti Particolari, ed ance in vantaggio del Pubblico.

Ma per ritornare a Nicola Arto, io credo mio Signore vi parerà cosa molto straordinaria, che un Uomo si guadagni il vitto col dormire; e che il sonno tenga luogo d’industria. E pure è cosa certa, che l’Inverno passato Nicola adunò di che vivere per un anno intero. Ho di più inteso, che, quest’ [91] anno ha di già fatta una lunga dormita, concui [sic] si è assai rinfrancato. I Poeti si stimano molto per avere dormito sul monte Parnasso, ma non ho mai inteso, che abbino guadagnato un soldo: all’opposto il nostro Nicola guadagna più col sonno, che colla fatica; e si può dire di lui, con più giusto titolo, di quello si dicesse di Omero che avea de’ sogni d’oro. È vero che Juvenale parla d’un Marito Dormiglione, che fabbricò la sua fortuna ronfando; ma lo rappresenta come immerso in un sonno chiamato dal volgo un dormire da Cane; o supposto, che dormisse da vero, la moglie vegliava, e si occupava nelle sue onorate facende. Il vostro Ingegno, che si diletta moralizare sopra ogni sorta di sogetto, puole ricavare, da questa circostanza, qualche cosa di utile; e indicarci questi Uomini, che in vece di arrichirsi con una onesta industria, si raccomandano al favore de’ qualche Grande, studiando di guadagnarlo colle dissolutezze, e cogli eccessi, ne’ quali con essi loro si immergono, benche non sempre li sortisca.

Finalmente, mio Sig., debbo farvi sapere, che uno de’ più celebri scrittori, alla moda, sta occupato a darci il sonno di questo meraviglioso Dormiglione, ed’ un dettaglio ch’è passato nella di lui Fantasia, nel tempo di si lungo sonno, il che non puo non es-[92]sere che d’una grand’estensione. Ne ha già spediti trè giorni, e tre notti, che, per quanto mi viene detto, comprendono tutto ciò ch’è accaduto di più considerabile ne’ quattro primi Imperj del mondo. Se può rinunciare allo spirito di Satira, o à suoi tratti pungenti, la sua opera non lascierà d’essere ben ricevuta; ma dubito molto abbi la forza di astenersene; almeno un suo stretto Amico, mi ha detto in confidenza; che parla di Nembrotte, con un poco di libertà. sono &c. ◀Carta/Carta al director ◀Nivel 3 ◀Nivel 2 ◀Nivel 1