Citazione bibliografica: Cesare Frasponi (Ed.): "Lezione CXXVIII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.3\128 (1728), pp. 19-24, edito in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Gli "Spectators" nel contesto internazionale. Edizione digitale, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4985 [consultato il: ].


Livello 1►

Lezione cxxviii.

Agli Autori di grossi volumi, ed a quelli de’ Fogli volanti.

Citazione/Motto► Magnum volumen, saepe magnum malum.
Calli machus apud Athen. L.111. c
.5. ◀Citazione/Motto

Livello 2► Metatestualità► Un Autore, che pubblica grossi volumi, ha molto vantaggio sopra quello, che non vi dà, se non Trattati separati, ed un Foglio dopo l’altro non si aspetta di ritrovare niente di considerabile in un grosso Tomo se non al fine di qualche longo, e nojoso preambolo, di certe cose comuni che dispongono la mente de’ Leggitori a ciò che dee seguire. Che dico? Gli Autori hanno stabilito per massima, che debbono qualche volta trascurare se stessi; perche, il più severo Leggitore non è sempre attento, e passa molte cose ad un’Uomo che scrive opere di longa lena, e questo ha dato occasione al famoso proverbio: Livello 3► Citazione/Motto► un grosso libro è sovente un gran male. ◀Citazione/Motto ◀Livello 3

All’opposto quelli, che pubblicano i [20] loro pensieri sopra Fogli volanti, e per cosi dire a bocconi, non hanno veruno di questi vantaggi. Bisogna, che subito entrino in materia, e scrivono in sostenuto, e vivo stille, senza di questo le nostre carte sono gettate in disparte e siamo trattati da fatui, ed insipidi. Fà di mestieri, che le parti del nostro Discorso sieno bene unite, e che il soggetto sia tutto nuovo, o lo doventi col giro della espressione. Se i Libri de’ nostri migliori scrittori dovessero essere così dettagliati al Pubblico; e sciascuna Pagina fosse sottoposta al gusto di quaranta cinquanta milla Persone, è molto da temere, vi si ritroverebono una infinità di espressioni poco polite, de’ riflessi treviali, e deli argomenti deboli, che passano all’ingrosso col rimanente. In oltre, benche certi Foglj volanti possano essere composti con pezzi di Relazione, con semplice abbozzi; o con progetti irregolari, si vorrebbe sovente, che ciascuno racchiudesse una specie di Trattato; e che la sodezza de’ pensieri, o la loro abbondanza, vi supplisse al mancamento della estensione. Vi bramerebbe, che il Carattere d’un Fantastico, o d’un Fanatico vi fosse portato a termine, che vi si sviluppasse un assunto, senza cadere in alcuna di quelle Tautologie, o amplificazioni, che si perdonano alle opere più diffuse. La Maggior parte de’ scrittori di morale [21] sieguono nelle loro ordinazioni il metodo di Galeno; le loro ricette sono copioso. Ma uno scrittore ristretto de stare alla pratica de’spargirici, e dare a poche gocce la virtù d’un bicchiero pieno di pozione. Se tutti i Libri fossero cosi ridotti alla loro quinta essenza, vi sono delle opere ben voluminose, che si ridurrebbero ad un Foglio volante. Tutti gli scritti d’un secolo non occuperebbono, che poche carte, per non parlare di qualche millione de’ volumi che si annientirebbono.

Non credo già, la difficoltà nel formare de’ fogli distaccati come questi abbi distolti gli Autori dal communicare i loro pensieri al Pubblico nella stessa maniera, ma stupisco non vi sieno poco più che i Gazettieri, i quali sieguano questo metodo, come se non fosse meglio l’istruire nella saviezza, e nella virtù che nella Politica, e nelle novelle. Se i Filosofi, ed i grand’Uomini dell’Antichità, che si sono tanto affaticati per la istruzione degli altri, e per renderli più saggi e migliori di quegli erano avessero avuta la comodità delle stampe, non vi è dubbio, che non le avessero impiegate nel così distribuire al Pubblico le loro lezioni. I nostri Fogli volanti riescirebbono d’un gande profitto, se non tendessero, che a spargere il buon senno ne’ Popoli; ad illuminare la loro mente, ad [22] animargli alla virtù, a dissipare le loro afflizioni, ed a sollevare le loro malinconie, con innocenti divertimenti. Quando la notizia delle cose virtuose, ed oneste, in vece d’essere rinchiusa ne’ Libri, occultata nelle Bibliotecche, o ne’ Gabinetti, fosse esposta, in questa maniera al pubblico sì che si esaminasse con attenzione in tutte le Società; e servisse di trattenimento a tutte le Tavole, io non potrei rattenermi di riflettere sopra il seguente luogo de’ Proverbi dove Salamone dice: Livello 3► Citazione/Motto► sapientia foris praedicat; in plateis dat vocem suam; in capite turbarum clamitat; in foribus portarum urbis profert verba sua dicens; usquequo parvuli diligitis infantiam; & stulti ea quae sibi sunt noxia cupient; & imprudentes odibunt scientiam? Convertimini ad correptionem meam en proferam vobis spiritum meum, & ostendam vobis veba mea. C. 1. 20. 21. 22. 23. ◀Citazione/Motto ◀Livello 3 Metatestualità► Il presente Foglio non è se non per chi intende il Latino, e perciò lascio di tradurre questo passo, sul timore di sminuirne la energia. ◀Metatestualità

La quantità delle Lettere, che ricevo da Persone dell’uno e dell’altro sesso, che, per quanto posso accorgermi dalla maniera, con cui scrivono, hanno buonissimo sentimento. Non m’incoragisce poco a proseguire il mio disegno. Il mio Librajo pure mi avvisa, che l’esito de’ miei Fogli cresce di giorno in giorno: a sua istanza conti-[23]nuerò le mie campagnuole speculazioni, sino alla fine di questo mese. Ho parimente inteso a dire, che molte Persone hanno fatta una raccolta separata de’ miei Fogli, sopra l’ingegno; sopra le opere; sopra punti di morale, e sopra soggetti, che dipendono dalla immaginazione o Fantasia.

Ne sono del tutto mortificato, quando alle volte veggo i miei Fogli rigettati da Genti, che non hanno ne Letteratura, ne gusto. Vi sono delle nuvole sì folte, delle quali rimane sì offucato l’intelletto della maggior parte degli Uomini, che non vi è quasi caso di farvi penetrare la luce si può dire di loro con Vergilio: Nox atra cava circumvolat umbra: Che sono circondati, cioè, dalle tenebre, e dalla Notte.

Livello 3► Fabel► A questa sorta di menti ottuse si dee applicare la Favola della Giovane Talpa, la quale, dopo avere consultati molti Periti per rimediare alla debolezza de suoi occhi, fù provveduta finalmente d’un pajo di occhiali; ma quando volle servirsene, sua madre le disse con molta saviezza. “che gli occhiali ponno essere di qualche soccorso agli Uomini, ma ch’erano inutili ad una Talpa. Non pubblico dunque i miei giornalieri Fogli a favore delle Talpe. ◀Fabel ◀Livello 3

Oltre quelli che sono Talpe per ignoranza; ve ne sono altri, che lo sono [24] per invidia. Se è vero il Proverbio di Plauto: Homo Homini Lupus, si può dire, in generale, che un Autore, è una Talpa verso dell’altro. Non sanno scuoprire cosa di bello nelle loro vicendevoli opre; Non hanno occhi, che per osservare, e dispreggiare i diffetti. È vero, che s’accorgono della luce, come si è detto degli animali, che loro si rassomigliano; ma quella idea di luce riesce loro penosa, chiudono subito gli occhi, e si ritirano in una oscurità volontaria. Ho gia sorpresi due, o tre Individui di codesta generazione tenebrosa, e maligna, ed ho rissoluto di farne una Filza e di produrli tutti in uno de’ miei Fogli, acciò servano d’esempio a tutte le Talpe dello stesso peso. ◀Metatestualità ◀Livello 2 ◀Livello 1