Référence bibliographique: Cesare Frasponi (Éd.): "Lezione CCC", dans: Il Filosofo alla Moda, Vol.5\300 (1729), pp. NaN-328, édité dans: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Éd.): Les "Spectators" dans le contexte international. Édition numérique, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4870 [consulté le: ].


Niveau 1►

Lezione CCC.

A‘ dispregiatori dello stato matrimoniale.

Citation/Devise► Qui ad castitatem, & virtutem ducit amor, dignè ab hominibus inquirendus.

Eurip. Odeip. V. 17. ◀Citation/Devise

Niveau 2► M’informo, di tempo, in tempo, dell’accoglienza, che incontrano le mie Lezioni, ed ho con piacere inteso, che quelle sopra il matrimonio sono generalmente ben ricevute. In fatti un mio Amico di Cancellaria mi dice, che ultimamente, si sono spedite in maggior numero le matrimoniali licenze. Intendo pure vi sono varj Giovani, e belli Damerini risoluti di abbracciare, la prima occasione per diventare Padri di Famiglia. Uno di questi mi scrive, che stà sul punto d’impegnarsi in tale felice stato, quando io lo assicuri, come fò qui, che puole anche dopo essersi ammogliato, stare allegramente co’ suoi compagni; e che non deve avere rossore nel mostrare tenerezza verso una Donna, che si rassegnata a’ suoi voleri per [322] lo rimanente di tutti i suoi giorni.

Ho ricevute altre Lettere sopra tale proposito, nelle quali vengo accusato, che vogli fare una Rivoluzione nel mondo galante, e bandire dalla Società buona parte dello spirito della vivacità, e delle ingegnose facezie, che regnavano nel passato secolo. Si lagnano di più, perché in avvenire un Giovane non avrà rossore d’avere cambiato stato, nè rimarrà più sconcertato dalle burle de’ suoi Amici, nè costretto a confessare di non essersi ammogliato, che per godere la Dote d’una ricca Ereditiera, ò di far credere, che la maltratti, per non attraersi il ridicolo nome di tenero Sposo.

Se mi è permesso dire il mio pensiero circa una infinita di composizioni, che una volta erano frà di noi in voga, e che si reputavano gioviali, spiritose, e galanti; sono tali, che si crederebbe vi foste una cospirazione frà i begl’Ingegni di quel tempo, per esigliare tutti i legitimi dal nostro paese. Lo stato del matrimonio serviva di ordinario soggetto ad ogni sorta di Buffoni, e di Commedianti, come pure a tutti gli spegazzatori di Satire, e di Libelli, che si esercitavano nel vibrargli contro i loro maligni colpi. Non vi era graziosa adunanza, in cui non se ne facesse una specie di Accademia giuoosa [sic] . Codesti cri-[323]tici di buon umore, aveano fra di loro deciso, che il titolo di modesto non significasse se non uno Sciocco, e quello di buono verso il medesimo tempo, incominciò a diventare sospetto, ed arrischiò d’essere impiegato a significare un minchione.

Il fine, che mi sono proposto in tutti i miei Scritti, è stato di ristabilire la giusta idea delle cose. L’hò di già tentato sopra il punto del matrimonio. Molte Lezioni hanno girato sopra di questo, e voglio quì aggiognere delle nuove osservazioni.

Pare che i nostri Gentiluomini ben fatti, e politi, non ritrovino niente di più indispensabili, nè di maggiore rillievo per loro, dell’essere innamorati. Niveau 3► Citation/Devise► Un Cavalliere errante, dice il celebre Don Quiziote, senza Innamorata è come un Albero senza foglie, ◀Citation/Devise ◀Niveau 3 e fra di noi, un uomo alla moda, che non sospira presso qualche Bella, viene riputato d’animo dozzinale ed incolto. Abbiamo una infinità d’Innamorati in Prosa. Tutti li nostri verseggiatori sono tali di professione; appena vi è un Poeta, sia buono, ò cattivo, che non abbia qualche Dolcina reale, ò finta, per esercitare la sua vena.

Se l’amore dà qualche delicato piacere, la conjugale amicizia, deve senza dubbio recarlo più vivo, più raffi-[324]nato, e di più longa durata. Non vi è paragone tra la ridicola brama diatraere [sic] gli occhi d’una Donna, di cui non diventate schiavo, che per oziare, ò perdere il tempo, senza forse conoscerne, che i delineamenti del volto; ed un’attenzione regolare, e sincera di rendervi stimabile in qualità di Amico, e di Amante presso di quella che avete scelta per fedele compagna nel rimanente de’ vostri giorni. La prima è una sorgente di leggerezze, di artificj, di finzioni, e forse di crudeltà; il più, che se ne riporta è una specie di educazione, ne’ cerimoniali, e ne’ balli, che danno alla persona l’aria più disinvolta. L’altra è la radice di molte sode virtù, e di molte graziose qualità; coltiva lo spirito, ed allo stesso tempo, influisce maniere polite. La Passione verso una Innamorata, quando anche si presuma sincera, si rassomiglia troppo all’ardore della Febbre; ma quella, che si ha per la moglie, è simile al calor naturale.

Mi è venuto spesso in mente, che se le Lettere scritte alle mogli da mariti, di buon naturale, si paragonassero con quelle, che i Galanti scrivono alle loro Innamorate, le prime non ostante la inugualità dello stile superarebbono di molto [325] le altre. L’Amicizia, la tenerezza, e la costanza, espresse in maniera semplice, e naturale, hanno più nobile eloquenza di tutti gli trasporti amorosi, di tutti gli stravaganti elogj, e di tutte le vili adorazioni d’uno schiavo impazzito. Se fossimo ammessi a furegare [sic] nel gabinetto della Bella Narcisa, frà l’ammasso di lettere de’ suoi differenti ammiratori da lei tutte custodite colla medesima cura, quante ne ritroveressimo la lettura delle quali solleverebbe assai più il cuore d’ogn’altro, di quello, che vi è lusingato? Ma il saggio Benovole, la di cui conversazione è sì piena di gajosità, e di buon senno, scriverebbe certamente in altro stile alla sua moglie, ch’è il degno obbietto delle sue tenerezze. In particolare in pubblico, ed in tutte le occorrenze, comparisce ornato di tutte le qualità convenienti ad una Persona onesta. Fuori viene stimato, e rispettato da tutti, e nella propria casa adorato, gode felicissima la quiete. La compiacenza, che vi gusta, divenuta abbituale, risplende nel di lui volo, communica vivacità al di lui animo, e staggiona tutta la sua Conversazione. Quelli pure che lo conoscono, senza averlo mai praticato dentro la sua Famiglia, partecipano le dolci influenze del felice stato, in cui si ritruova [sic] : alme-[326]no, s’egli è il più fedele di tutti gli amici, ed il più gradevole di tutti i compagni, si deve in gran parte all’essere il migliore, ed il più amato di tutti i mariti.

Sì begli esempj della vita domestica apportano sensibilissimo piacere a chi li vede. Quando due Persone di buon genio, e di buon cuore, sono unite, non solamente negli stessi affari, e nelle stesse inclinazioni, ma eziandio nel gusto per le medesime qualità, per gli stessi piaceri, e divertimenti, pare non possa lo stato conjugale innalzarsi a maggiore felicità. Plinio il Giovane uomo de’ più ben fatti, e Scrittore de’ più politi, che fossero al suo tempo, ci ha lasciata in una Lettera scritta ad Ispulla Zia di sua Moglie, una delle più graziose opere in questo genere, che io abbia mai lette. Metatextualité► Voglio quì porgerne la traduzione, che servirà di chiusa alla mia Lezione; nè dubito non convengano meco i Leggitori, che l’Amore conjugale, non vi sia dipinto in maniera delicata, e naturale, come un ornamento civile, e virtuoso. ◀Metatextualité

[327] Niveau 3► Lettre/Lettre au directeur► Plinio ad Ispulla

Persuaso che siate di buonissimo naturale, che amaste tanto vostro Fratello quanto egli vi amava; che sua Figlia non ha solamente ritrovato in voi un amore di Zia, ma tutta la tenerezza del Padre, che ha perduto, voglio dirvi cose che infinitamente vi piaceranno. Vostra Nipote punto non degenera. Ogni giorno si mostra degna di suo Padre, degna di suo Avolo, e degna di Voi. Niveau 4► Hétéroportrait► Ella ha molto spirito, molto ritegno, e molta tenerezza per me, segno d’un’assai pura virtù. Ama pure le Lettere: il desiderio di piacermi è stato quello, che ha rivolte le sue inclinazioni a questa parte. Tiene sempre nelle mani le mie opere, nè cessa di leggerle, e di studiarle a memoria. Non potete immaginarvi nè la sua inquietezza quando parlo nel Foro, nè la sua allegrezza dopo, che ho perorato. Incarica sempre qualcheduno di portarsi con diligenza, a riferirle quali applausi abbia io ricevuti, e qual sia stato l’esito della causa. Se mi accade di leggere qualche mia Composizione in pubblico, s’ingegna di ritrovarsi un luogo, dal quale, dietro una portiera, avvidamente ascolti le lodi, che mi vengono date. Canta i miei versi, ed ammaestrata dal [328] solo amore, il più eccellente di tutti i Maestri, fa ridire al suo Liuto quanto esprime colla propria voce. ◀Hétéroportrait ◀Niveau 4 Ho dunque ragione di promettermi, che il tempo non farà che strignere di più in più, la nostra unione; mentr’ella non ama in me, nè la gioventù, nè la figura, che di giorni in giorno, smarriscono, ma la gloria, che mai si perde. E che altro potevo io aspettare da una Persona, educata sotto i vostri occhi, formata colle vostre Lezioni, che non ha appreso se non cose virtuose dal praticarvi, e che da vostri perpetui Elogj verso di me, ne ha contratto il suo amore? I vostri sentimenti per mia Madre, che rispettavate al pari della vostra; e la parte che pigliaste nella mia educazione, vi hanno accostumata nel vantarmi fino dalla mia più tenera fanciullezza, e nel promettere, fin d’allora della mia Persona tutto ciò che la mia Sposa, oggi s’immagina. Vi ringraziamo, a gara. Io perche ella è mia Moglie: Ella perche io sono di lei marito. Ammendue perche avete unite due Persone fatte l’una per l’altra. ◀Lettre/Lettre au directeur ◀Niveau 3 ◀Niveau 2 ◀Niveau 1