Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCCXIII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.6\313 (1730), S. 5-12, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4742 [aufgerufen am: ].


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Lezione cccxiii.

A quelli, che cercano riposo senza mai ritrovarlo.

Zitat/Motto► Quamvis digressu veteris confusus amici,
Laudo tamen.

Juv. Sat. III. I. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Io credo, che la maggior parte delle persone incomincino a stabilirsi nel Mondo, colla rissoluzione di allontanarsi dal tumulto degli affari, e menare una vita tranquilla subito, che ne avranno buon’aggio. La disgrazia è, che cerchiamo sempre qualche pretesto di ritardare la essecuzione di tale dissegno, fino che la morte lo fa sventare, e ci toglie dal [6] Mondo. Frà tutti gli uomini, che formano questo bel progetto, non ve n’è alcuno, che abbi tanta pena nel distaccarsi dal Mondo, quanto quelli, che sono invecchiati nel duro travaglio di accumulare ricchezze. Sono sì attenti al guadagno, e sì occupati da quest’ unico desiderio, che riesce difficilissimo, diano altra inclinazione all’ animo, e lo rivolgano a que’ obietti, che, malgrado la loro convenienza con tutti i periodi della vita, quadrano, sovra tutto, coll’ ultimo. Ebene 3► Exemplum► Orazio ci descrive un Vecchio usurajo sì allettato da’ piaceri della vita campestre, che adunò tutto il suo danaro, per comprarsi un podere; ma quale fù l’esito? Pochi giorni dopo diè ad interesse il detto danaro. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Sono caduto in questa concatenazione di pensieri in occasione Ebene 3► Allgemeine Erzählung► d’un’ trattenimento, che ebbi, la settimana passata, col mio illustre Negoziante N., il quale ha tanta eloquenza, tanto buon senno, e tanta probità, che provo sempre un vero piacere nell’udirlo a parlare. Si come [7] eramo ammendue insieme, oggi i soli membri, che restano della nostra Società, mi dipinse molte Scene della vita laboriosa, ed attiva, con altri giri, che, una volta, avrebbe intitolati colpi di buona fortuna, e adesso, nella situazione in cui si ritrova, li chiama grazie, favori del Cielo, e benedizioni, che Dio si compiace di spandere sopra la onesta industria degli uomini. “Dovete sapere, soggiunse, mio caro amico, che sono così avvezzo a rimirami sotto la idea di Creditore, e di Debitore, che regolo sovente i miei conti con Dio, sul medesimo piè. In tale caso, quando rivolgo gli occhi al Debito, vi ritrovo sì grande numero di partite, che lamia aritmetica si confonde, ma quando esamino il Credito; appena vi ritrovo una sola partita. In tanto, benchè persuasissimo, che il mio Creatore non mi dee niente, e che io gli debbo il tutto, sono rissoluto d’ impiegare tutti i miei sforzi nel regolare con esso lui i [8] miei conti. Non vi sorprenda, per tanto, mio caro Amico, se udite a dire, che io meno una vita più ritirata, e se più non mi vedete a questa Adunanza. ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3

Metatextualität► Malgrado la perdita me ne risultava, non potei, che approvare sì buona rissoluzione. Questo morigerato Signore si è dopo spiegato, con più diffusione colla seguente Lettera, che ora ricevo. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Mio Caro Filosofo

Voi sapete, che i nostri amici della Società non cessavano di schernirmi, quando parlavo della mia ritiratezza, e mi applicavano il Proverbio: Che un Mercante non è mai soddisfatto, se non guadagna ancora qualche cosa di più. Con tutto ciò, posso oggi farvi sapere, che ve n’ è uno al Mondo, il quale crede avere guadagnato abbastanza, e ch’ è ben rissoluto di passare il rimanente de’ suoi giorni nel godimento di ciò che possiede. Voi avete una idea sì favorevole del mio cuore, che è quasi inutile il dirvi, qualmente io chiamo godere il mio l’impiegarlo a [9] pubblico benefizio. La maggior parte di questo mio è stata, fin’ora, volubile, ed incostante, esposta a’ flutti del Mare, ed alle rivoluzioni del Negozio, ma l’ho in qualche maniera fissata per l’avvenire, coll’ acquisto di beni stabili, e Terre sode. L’ho posta al coperto dall’incertezza del Traffico, de’ Venti, e delle Tempeste. Questo mi somministrerà occasione d’ essere caritatevole a mio modo; di fare cioè affaticare li miei vicini, e mettergli in istato di vivere, a loro aggio, colla industria. I miei Giardini, le mie Peschiere, le mie Terre, i miei Pascoli, faranno i miei Ospitali, o più tosto i miei Arsenali, né quali ho rissoluto di mantenere quantità di bisognose Persone, che oggi muojono di fame. Tengo una grand’ estensione di Terre incolte, che possono lavorarsi. Di queste ne ho già destinate, altre alla cultura, altre ad esser chiuse, altre a’ Boschi, ed altre ad essere dissecate. In somme, già che ho buona parte della superficie del nostro Paese, voglio render-[10]la bella, al pari d’ogn’ altra, di questi contorni. Almeno non vi farà palmo di Terra, che non sia coltivata nella maniera, che tornerà più a conto del Padrone. Se quando facevo il mio traffico per Mare, l’avevo disposto in maniera, che non vi era un Vento della Bussola, il quale non ispignesse qualcheduno de’ miei Vascelli a’ nostri Porti; mi lusingo, che diventato Campagnuolo, regolerò sì bene tutte le cose, che ogni spruzzo di Pioggia, ò i Raggi del Sole non cadranno mai sulle mie Terre, senza migliorarne qualcheduna, ed ajutarla a produrre i frutti della Stagione.

Voi sapete, in oltre, che ho sempre creduta male impiegata la vita, che non è utile per qualche verso agli altri. Ma, quando vado a passeggiare solo a Cavallo, a fine di pigliare aria ne’ contorni della mia Casa, vengono molti altri pensieri ad occuparmi la mente. Parmi, che un uomo della mia età possa ritrovare molto da fare presso di sé, ò voglia mettere il proprio animo in [11] calma; ò apparecchiarsi per l’altro Mondo, ò famigliarizarsi colla Morte. Vi dirò, per tanto, che oltre il mezzo di rendermi utile al Pubblicò, di cui vi ho già parlato, ricerco attualmente un commodo sito per fabbricarvi una casa, alla quale applicherò buone rendite annuali, per mantenervi una dozzina di vecchi operaj, che non faranno più in istato di lavorare. Quale piacere non farà il mio l’andare a far orazione con uomini della mia età, che meco penseranno più tosto a disporsi per ben incontrare la morte, che ad occuparsi nelle cure, e negli imbarazzi di questa vita? Mi sovviene d’avere appreso in Collegio, una buona Sentenza, la quale dice, che il fine corona l’opra: Voi sapete, meglio di me s’ella è di Virgilio, ò di Orazio, ma io non cerco, che di applicarmela. Se i vostri affari vi permettono di venire a pigliare, qualche volta, meco l’aria della Campagna, vi ritroverete un Appartamento a vostra disposizione; e vi mangiarete Manzo, Vitel-[12]lo, e Castrato delle mie Pasture; Selvaticine de’ miei Boschi; esce de’ miei Viari; e Frutti de’ miei Giardini. Potrete uscire di Casa, e ritornarvi, senza che alcuno si formalizi di voi. Voi sarete, in somma, sì ben venuto, quanto potete aspettarlo da ec.

F. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Metatextualität► Nel rimanente già, che i Membri della mia società sono tutti dispersi, consulterò nel primo giorno, à miei Leggitori sopra un progetto, che mi è venuto in mente, per istabilirne un’altra. ◀Metatextualität ◀Ebene 2 ◀Ebene 1