Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCXXIII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.4\223 (1728), S. 181-185, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4563 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione ccxxiii.

A chi vuole cattivarsi le Persone.

Zitat/Motto► Bene colligitur hæc Pueris, & muliericulis, & servis, & servorum simillimis Liberis esse grata. Gravi vero homini, & ea quæ siunt judicio certo ponderanti probari posse nullo modo.

Cic. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► HO fatta qualche volta fra me stesso rifflessione alle frascherie, e bagatelle, che danno credito agli Uomini, non solamente nelle cose indifferenti, e generali, ma eziandio negli affari di grande rillievo. Si osserva quando si tratta di qualche popolare elezione, fino dove gionga la diligenza nel salutare le intere file di donne vecchie, di bere co’ plebei, e di mettersi a livello de’ più vili, nelle stesse cose più basse, cioè ne’ loro grossolani divertimenti; si osserva, dico, l’attenzione a tutto ciò che puole condurre una Persona a guadagnare i voti. Il prostituirsi, ed accomodarsi all’umore del volgo, è forse il più sicuro mezzo per innalzarsi nel mondo, e comparirvi con fasto. Non accade se non istudiare la [182] inclinazione di quelli, che si pratticano, e pigliarli per il loro debole, per ottenerne ciò che si brama. Non vi è bisogno nè di bel talento, nè di grande virtù per incontrare il genio, anche delle più distinte Persone. La Superbia mascherata o nell’una, o nell’altra maniera, è il veicolo più ordinario, che fa oprare gli Uomini. Basta scuoprire, la parte in cui uno crede sorpassare gli altri; profondergli, in quella occasione gli elogj, né mai entrare in concorenza con lui sù quel punto, se ne sarà tutto ciò che si vuole. Ebene 3► Exemplum► La intesa male un Segretario di stato in Europa, come ho letto, dove non mi sovviene. Servia un Principe, che pretendea d’esser eccellente nella frase Latina, e perciò scriveva frequenti Lettere in tale idioma. Questo Monarcha, un giorno, gliene mostrò una diretta ad un altro Principe, e sotto la ombra di chiedergli il suo parere, ne ricercava gli Elogj. Il Consigliero fedele, non si contenne solamente nel criticare certe troppo avvanzate espressioni, ma vi notò di più alcune frasi poco latine, ed osservò che gli altri dispacj non l’occuparono, gran cosa, nel rimanente di quella sera.

Che che ne sia; il Segretario ritornato à Casa, chiamò suo Figlio, gli raccontò quanto era passato, e gli disse, che si doveano apparecchiare di abbandonare ben presto quello Stato, perche il Rè, [183] disse, sà che meglio di lui intendo il latino. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Questo grave sbaglio in un ministro di stato dee servire di Lezione a tutti quelli, che cercano di fabbricare la loro fortuna. Si dee, in oltre, stare attenti all’umore ed al genio di quelli, che si corteggiano. Non vi è dubbio, che un Uomo di buon senno, elevato sopra gli altri non si nausei nel vedere tutti que’ vili Schiavi, che lo attorniano, pronti ad applaudirgli colla ciera e co’ cenni subito che apre la bocca, o non li dispregi nel proprio cuore. E una piacevole Commedia il vedere un superiore, il quale non parla, che a sensi interrotti, e mette alla tortura l’attenzione de’ suoi umili ammiratori; non sanno che concepirne, se debbano con un picciolo sorriso, o nò approvare. Tutte codeste arie rispettose non si spacciano, che ne’ corteggi. In altri luoghi chi vuole piacere a certe Persone, ed ottenere la loro grazia, non si dee restringere al solo esterno. Se state in campagna, ed avete desiderio di essere capo di un Partito, o di fare il capo Popolo, un buono stomaco, una voce alta ed una rustica allegria vi avvanzeranno di molto; purche sappiate ben traccanare, e bere a competenza.

Metatextualität► Dopo avere insinuato, che la maggior parte degli Uomini, si lasciano guidare dalla sciocca vanità che li domina, ne porterò quì un esempio. ◀Metatextualität Ebene 3► Exemplum► Si tratta d’un [184] vecchio, che vivea, sono quarant’anni in circa; era di umore sì rotto, e litigioso, che nissuno ardiva ascostarsegli, ma si portava ad’un certo Ridotto, dove sfidava tutto il mondo, a tutti giuochi di Tavole, Sbraglino, Scacchi, Dama &c. perche in qualità d’Uomo allevato negli Impieghi, pretendea d’essere proprio, e negli affari, e ne’ divertimenti.

Il mezzo di cattivarlo era il riceverlo nelle sue ore di ozio, e porgerli occasione di trionfare nell’uno, o nell’altro degli accennati giuochi. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Vi è un altro metodo più efficace di guadagnare gli Uomini che le Persone civili e polite chiamano, fare una onestà, ed il volgo l’intitola: corrompere co’ Regalli. Giusta la mia idea; ritrovo, che un dolce Biglietto di rimessa, in questo caso, riesce più gallante d’ogni altra specie sonora. È vero che vi sono de’ Fastidiosi, che non vogliono accettare nè Biglietti, nè specie. Tutto ciò, che posso dire in ordine a questi, in qualità di Uomo, che una volta si è dilettato d’Alchimia, egli è, che una parte della materia per doventare fluida richiede un ingrediente, ed un altra parte ne dimanda un altro, e che non ve n’è alcuna, la quale non possa sciogliersi, o con questo, o con quello. Così la virtù troppo rigida nel cedere, o alla Carta, o all’Oro, si liquefarà, con [185] tutta dolcezza, infusa in un liquore. Certi vini esquisiti, Rosolini, Cioccolate, e altre gallanterie proprie del Paese, da cui sì trasmettono, calmano, ogni giorno, i più spinosti affari; la dove il loro valore sarebbe mille volta rigettato con isdegno. Ma per non venire ad’un più longo dettaglio sopra i mezzi, che servono a guadagnare le Persone, e fanno vedere, che la più austera virtù è corruttibile, o si attacchino co’ regalli, o s’investiscano colle dominanti passioni; cerchiamo qualche spediente per rivoltarli dalla parte dell’onore, e della sincerità. Quando un’uomo è persuaso, che la minima breccia fatta al proprio candore lo ferisce, e rovina in qualche maniera la sua esistenza, l’amore proprio doventa virtù, il bene, e il male saranno i soli oggetti, ch’egl’approverà, o condannerà; e chi sarà torto ad’un altro, gli comparirà sì reo come se fosse insultato egli stesso. Io non veggo altro spediente per rendersi amabile con equità, e per ottenere la grazia degli uomini assennati con vero onore. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1