Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCXII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.4\212 (1728), S. 119-126, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4552 [aufgerufen am: ].


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Lezione ccxii.

Agli aggitati dalle disgrazie.

Zitat/Motto► Non possidentem multo vocaveris
Recte beatum: rectius occupat
Nomen beati, qui Deorum
Muneribus que sapienter uti,
Duramque callet pauperiem pati,
Dei usque letbo flagitium timet.

Hor. L. IV. od. IX. 45. 50. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Metatextualität► HO più volte avuta ocasione di produrre il bel sentimento di Seneca: che una Persona la quale combatte contro la cattiva fortuna, e si elleva coll’animo sopra di essa, e un obietto degno dell’attenzione de’ Dei, e che lo rimirano con piacere. Parlerò oggi, a miei Leggitori d’una grande Avverscità sostenuta coraggiosamente da una privata Famiglia. ◀Metatextualität

Ebene 3► Exemplum► Un ricco mercante dopo essere vissuto in buona riputazione venne dalle continoate disgrazie ridotto molto al basso.

Si dà una certa modestia, che accompagna sempre la povertà, quando nasce dalla pura sfortuna, e non da proprj falli. Questo l’obligò à mettersi sopra un piè conforme alla situazione, in cui si trovava, più tosto di ricorrere a suoi [120] Amici per sostenere il credito d’un bene che in realtà non vi era. La di lui moglie virtuosa, e di buon senno, si portò, in questa occasione, da eroina, mai comparve, come allora, si dolce, e sì amabile a suoi occhi.

Ben lontana dal rimproverargli la perdita della propria Dote, che non era mediocre; o di avere rifiutati i molti buoni partiti a di lui favore, raddoppiò tutti i segni della sua tenerezza, mentre egli stesso gemea, in sua presenza, e le mostrava la propria costernazione per avere rovinata la migliore di tutte le Donne. Quando giognea à Casa non aspettato, ed era sorpresa bagnata di lagrime, cercava subito di asciugarle, e di riceverlo con aria serena. Per dimminuire le loro spese inviarono una Figlia in Campagna presso un Gastaldo da bene, che avea sposata una serva di Casa. La Giovane, che si era avveduta del cattiva stato in cui si ritrovavano gli affari della Famiglia, e ne temea la totale rovina, impegnò un Amica, a darlene di tempo in tempo, tutto il possibile ragguaglio. Amabile (così lo nomaremo) era nel fiore della sua età, e della sua bellezza, quando un Signore di grande portata, che sovente nelle sue partite di Caccia, si trattenea presso quel Gastaldo, doventò appassionatamente innamorato di lei. Erà Cavalliere generoso, ma che a cagione della cattiva educa-[121]zione, avea conceputo dell’antigenio al matrimonio. Si che formò il dissegno di assaltare la virtù di Amabile, benche non giudicasse a proposito di subito palesarlo.

La Innocente creatura, che non diffidava ritrovò la di lui Persona grata a’ propj occhi; si lusingò pure, nel vedere, che si aumentava la di lui passione, di potere, ben presto ristabilire la decaduta fortuna della sua Famiglia, con un matrimonio sì vantaggioso. Un giorno, che si portò a visitarla, ritrovatala tutta piangente, a cagione d’una Lettera dell’amica, che l’avvisava dell’ sorprensione di tutta la facoltà di suo Padre, l’Amante, appena scuoperta, benche con qualche stento, la cagione del suo dolore, le fè la dissegnata, ardita proposta. Non si puol’ esprimere la vergogna, che ne provò la meschina. Delusa di tutte le sue speranze, senza vigore di proferire parola, fuggì e si rinchiuse nella propria stanza. Ed egli sorpreso, spedì subito un espresso al di lei Padre, colla seguente Lettera.

Ebene 4► Brief/Leserbrief► Mio Sig,

“All’udire la vostra disgrazia, ho esibita a vostra Figlia una vitalizia pensione di mille scudi all’anno, se volea essere mia, e di più tutta la [122] somma, che vi abbisogna per liberarvi delle angustie. Vi dirò francamente, che il mio dissegno non è di sposarla. Quando siate prudente la impegnerete, colla vostra auttorità a non essere sì delicata, e ad approffittarsi della occasione, di ristabilirvi con tutta la vostra Famiglia, e rendersi ella stessa felice. Sono &c.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 4

Questa Lettera caddè nelle mani della madre di Amabile, che l’aprì, e la lesse, con altretanta sorpresa, con quanto dolore. Ella non giudicò a proposito, spiegarsi col messaggiero, che priegò di ritornare la mattina vegnente, e gli consegnò una Lettera per sua Figlia del seguente tenore.

Ebene 4► Brief/Leserbrief► Mia Carissima Figlia.

Vostro Padre, ed io riceviamo una Lettera da certo Signore, che pretende di esservi Amante. Egli insulta colla proposizione che ci fa, alle nostre disgrazie. Questa, se venisse accettata, non lascierebbe d’immergerci in uno stato assai più crudele di quello, a cui siamo ridotti. Come può immaginarsi il Barbaro, che il più tenero di tutti i Padri, e la più tenera di tutte le Madri, siano capaci di abbandonare alla vergogna ed alla infamia la migliore di tutte le Figlie, per sovvenire a’ loro bisogni?

[123] “Egli è un indegno, e crudele artifizio, il proporci un tale progetto, quando crede, che la necessità possa ridurci al tutto . Ma non vogliamo mangiare il nostro pane alle spese del nostro Onore: Così v’incarrichiamo di non avere il mimio riguardo al nostro stato, e di evitare la insidia, che si tende alla vostra virtù. Non siate troppo sensibile alla nostra disgrazia. Gli affari non sono sì rovinati come forse vi si rappresenta. Il tutto passerà bene se piacerà a Dio, ed avrò occasione di porgervi buone nuove.

Mentre stavo scrivendo, una Persona ha battuto alla Porta, e mi ha fatta, in un sovrassalto, lasciare la penna. Non sò per quale segreto impulso vi dicessi; che i nostri affari piglierebbono migliore piega. È venuta a pagarci un vecchio debito di cui non facemo conto di sorte. Oh! mia cara Figliuola vi dirò il tutto. Sono stata molti giorni senz’avere quasi un soldo ridotta di somministrare al vostro povero Padre tutto il danaro, che aveo potuto adunare. Piangereste, senza dubbio, se sapeste il luogo dove si ritrova; ma siate persuasa che ben presto sarà liberato. La crudele, e indegna Lettera del vostro amante gli avrebbe dato un colpo mortale, se io non mi fossi pigliata la cura di sottrarla à suoi [124] occhi. Io non ho altra compagnia, che quella della mia picciola Fantolina, che mi sta osservando attenta mentre vi scrivo, e chiama a calde lagrime, la sua cara Sorella; Si e posta in cuore che siate ammalata, perche ha scuoperto, che sono in pena per voi. Ma non crediate già che io quì rinovi le mie ammarezze per affliggervi. Questo non è il fine, tengo solamente in mira l’esortarvi a non renderle insopportabili con una vile compiacenza mille volte peggiore di tutto il rimanente. Sopportiamo coraggiosamente una Prova, che non abbiamo da noi medesimi attratta; ed arricordatevi, che vi è un essere invisibile, che ci può liberare per altra via che quella dell’indegno sagrificio del vostro onore. Dio vi guardi, mia cara Figliuola, dalla tentazione. Sono &c.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 4

Benche l’espresso dell’Amante avesse promesso di consegnare la Lettera alla Giovane, la pose in mano del suo Padrone, sul riflesso gli sarebbe caro il presentargliela di propria mano.

Il Padrone ansioso di sapere il successo del suo Progetto, la dissigilò, ed in disparte la lesse. Non restò meno sorpreso nel vedervi un ritratto si naturale della virtù afflitta, che nel ritrovarvi la ripulsa delle sue proferte. Rissoluto però di non sopprimere la Let-[125]tera, la risigillò, con diligenza, e la portò alla Giovane, che, per quante istanze le facesse, mai volle vederlo, sino che non seppe avere egl’una Lettera di sua madre da consegnarle. Ne potè dargliela se non, à condizione, che non escirebbe di camera per leggerla, egli le fissò gli occhj in volto per osservare tutti i di lei movimenti. La commozione, ch’ella provò a tale lettura impresse nuove dolcezze sopra la sua beltà, e quando si dileguò in lagrime ne meno egli potè rattenerle, ne tralasciare di palesarle, che egli stesso l’avea letta; indi le soggionse ch’era pronto à riparare l’errore commesso. Metatextualität► I miei Leggitori non rimarranno infastiditi nel vedere qui la seconda Lettera, che scrisse alla madre di Amabile. ◀Metatextualität

Ebene 4► Brief/Leserbrief► Mia Sig.

“Sono confuso, nè mai perdonerò a me stesso, se non ottengo il vostro perdono di quanto nella ultima mia vi scrissi. Non vi era niente di più lontano dal mio pensiero, che di aggiognere afflizione all’afflitto, e se me lo fossi immaginato non sarei caduto in quell’errore, che cercherò di emmendare, se Dio mi dà vita, pigliando la qualità di vostro Figlio. Voi [126] non potete essere sfortunata, avendo Amabile per vostra Figlia, Nè più lo sarete, per certo, quando sia in mio potere prevenirlo. Sono &c. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 4

Spedì la Lettera, e ben presto dopo si portò egli stesso alla Città per accompiere quanto avea rissoluto. Colla sua generosità, e col soccorso effettivo, che diè al Padre della sua Innamorata, lo pose in istato di ristabilire i suoi decaduti affari. Sposò, in poche parole, Amabile, ed ebbe così la doppia soddisfazione, di rimettere una onesta Famiglia piena di buone qualità, e di rendere se stesso felice, con una moglie virtuosa, e bella. ◀Exemplum ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1