N. 69 Gasparo Gozzi Moralische Wochenschriften Angela Fabris Editor Alexandra Fuchs Editor Alexandra Kolb Editor Sara Stregar Editor Angelika Hallegger Editor Ingrid Scherk Editor Teresa Petrovitz Editor Institut für Romanistik, Universität Graz 15.12.2016 o:mws.5554 Gozzi, Gaspare: La Gazzetta veneta. Venezia, 1760 La Gazzetta Veneta 1 069 1760-10-01 Italien Ebene 1 Ebene 2 Ebene 3 Ebene 4 Ebene 5 Ebene 6 Allgemeine Erzählung Selbstportrait Fremdportrait Dialog Allegorisches Erzählen Traumerzählung Fabelerzählung Satirisches Erzählen Exemplarisches Erzählen Utopische Erzählung Metatextualität Zitat/Motto Leserbrief Graz, Austria Italian Menschenbild Immagine dell'Umanità Idea of Man Imagen de los Hombres Image de l’humanité Germany Dresden Dresden 13.73832,51.05089 Italy 12.83333,42.83333 Liechtenstein 9.53333,47.16667 Italy Trento Trento 11.12108,46.06787

N.o 69.

Sabbato addi 1. Ottobre 1760.

Che contiene

Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.

Giacchè alcuni seguono a mandarmi qualche Notizia intorno al viaggio di S. A. R. non manco, e non mancherò di quando in quando di darne avviso, vedendo di far cosa gradita al Pubblico.

Giovedì a’18. di Settembre circa il mezzo giorno arrivò in Trento S. A. R. Madama Isabella, preceduta da molti Postiglioni, che suonavano le cornette, a’quali venivano dietro in una Carrozza i grandi Ufficiali della Casa Reale: nella seconda il Sig. Principe di Lichtenstein, con altri distinti Cavalieri; e nella terza Carrozza vedevasi poscia la Reale Principessa con una Dama, fiancheggiata dalla marcia di varj Arcieri a cavallo, vestiti di scarlatto trinato d’oro, con la spada in mano sfoderata: continuando poscia un corteggio di 52. Carrozze occupate da varie Dame e Cavalieri, e dal restante della sua Corte. In tal maniera entrò la Principessa Reale per la Porta di Santa Croce nella Città, conducendosi per le vie principali verso il Castello, ove alla porta del Giardino, che custodita era dalle Guardie del corpo de’Signori Bersaglieri in due laterali ben disposte linee divise, venne incontrata da S. A. Reverendiss. Monsignor Francesco Felice Vescovo, e Principe de’Conti degli Alberti d’Enno ec. che preceduto dall’Illustriss. e Rever. Capitolo, e dalla scelta numerosa Nobiltà de’Cavalieri, e Gentiluomini con magnifica gala vestiti, servì, ed accompagnò S. A. R. seguita da Dame, e Gentildonne, concorse in gran numero, e ugualmente in gala, fino all’appartamento superbamente adornato, in esso Castello destinatole; mentre che salutata veniva con lo sparo di molti cannoni, in qualche distanza preparati. Si trattenne ivi alcun poco, e indi si ritirò, avendo accordata a S. A. Rever, la richiesta udienza in cui venne complimentata, come seguì successivamente dall’antedetto Capitolo, e dipoi dall’Illustrissimo Magistrato Consolare, che in abito all’Austriaca si presentò, e poscia dalle riferite Dame, e Gentildonne, le quali furono da lei ammesse al bacio della mano, pria pure accordato nelle rispettive Udienze a’predetti Rever. Capitolo, e Civico Magistrato. Passò appresso all’allestito magnifico pranzo sotto un maestoso baldacchino, stando quivi presenti sempre le Altezze loro Principe di Lichtenstein, e quel di Trento, con la Nobiltà, che si ritrovò in Corte. Indi ritiratasi la Real Principessa ne’suoi appartamenti, si diede principio alla gran tavola, splendidamente imbandita, a cui intervennero le loro Altezze con numerosa Nobiltà nella gran Sala, la quale oltre la Maestà della sua archittetura, si vide in tal festoso giorno oltremodo adorna di Pitture recentemente collocate in ben lavorate cornici di stucco a rilievo dorate, e d’altri preziosi ornamenti, che la rendevano veramente degna dell’altrui maraviglia; e tutti gli altrui appartamenti del Castello in ogni parte erano con singolar pulitezza forniti. Finito il pranzo S. A. R. privatamente, col seguito d’alquante Carrozze, in mezzo ad un infinito Popolo, che per tutto il lungo giro della strada, che al Sagro Tempio conduce formavagli doppia spalliera, si portò alla visita del Santiss. Crocifisso nella Cattedrale, alla cui entrata le venne offerita l’acqua benedetta da S. A. Reverendiss. poco prima quivi arrivata accompagnata dall’Illustriss. Reverendiss. Clero, e Capitolo, indi ricevuta la benedizione del Venerabile, si trasferì alla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore, per vedere quella sì bene intesa, e regolata fabbrica, e per godere le voci, e i concerti di quell’Organo contanto famoso appresso tutte le Nazioni. Restituitasi alla sua residenza, ed essendo sopraggiunta la notte, vide incontanente quella in tutta la sua ampiezza e lunga estensione, internamente, ed esternamente illuminata di Torce, qual era pure la Città tutta, e singolarmente il Palazzo Civico, la cui facciata tutta coperta di Damaschi, vedevasi fregiata con Ritratti di S. A. R. e del Real Serenissimo Arciduca suo Sposo sotto la Ducal Corona. Nel corso di sì lieto giorno si fecero sentire parimenti le tre differenti scariche di mortaj, che in gran quantità distribuiti erano sulla piazza maggiore del Duomo: udironsi le continue voci di festevoli viva, sparse per tutte le Contrade della Città, resa felice pel glorioso soggiorno di sì qualificata Principessa, ed ebbesi campo d’applaudire alle instancabili premure di S. A. Reverendiss. Vescovo, e Principe, affinchè negli ossequj, che a quella dovuti erano, restasse, in quanto fosse possibile, appieno servita S. A. R. che poi nel giorno susseguente, sotto uno sparo, uguale al primo si partì da Trento per la volta di Bolzano.

Per l’Estrazione 27. Settembre 1760. in Venezia.

Introito.

Di Venezia-L. 203762:10

Di Terra Ferma-L. 71314:10

Di Capo d’Istria, e Rovigno-L. 1945:

L. 277022:sono Duc. 44680 g. 23

Numeri Estratti 89. 13. 84. 48. 56.

Vincite.

Ambi con l’Augmento D. 13640

Terni simili-D. 23725

Estratti-D. 770

D. 38135

Qualità, e quantità de’Terni

N. 1-di D. 3000

- 3- di D. 1000

- 3- di D. 500

- 2- di D. 250

- 4- di D. 200

- 8- di D. 150

-18-di D. 100

-19-di D. 50

-15-di D. 25

N. 73

La ventura Estrazione sarà li 20.Novembre 1760.

A pena uscirono questi numeri, che una femmina moglie d’un materassajo n’andò ad una certa via prossima alla Corte di Cà Barozzi, correndo, che la parea invasata; e quivi trattosi lo zendale indietro, e ondeggiandole di quà, e di là dalle guance certi capelli, che da parecchi giorni innanzi non erano stati attastati da pettine, incominciò a gridare, come una Trombetta. Donne, o Donne, uscite, fuori, abbiamo vinto; il Lotto è nostro. Penetrò la voce ad un tempo negli orecchi di dieci femminette, e s’udirono ad un tratto dieci strida d’allegrezza. Aprironsi finestre, si spalancarono uscii, si scesero scale, e tutto fu un tempo. Tutte furono intorno alla beata Messaggiera. Chi traeva fuori Polizze di quà, chi di là. Furono fatti i riscontri da un Barcajuolo trovatosi quivi per caso, che intendeva l’abbaco, e fu vero, che fra dieci Donne, le aveano vinto diciannove Ducati per una. Da dieci gole cominciarono le allegrezze. Furono ricordati i sogni, e le combinazioni, che fatte aveano; incominciaronsi tutte a baciare, ed avventarsi al collo l’una dell’altra, che parea si volessino rodere. Aveano intorno le amiche, un codazzo di fanciulli che saltavano, e stridevano. Una fruttajuola fra l’altre beneficata dalla fortuna, preso con l’ugne un grembiale alquanto logoro, che avea innanzi, ne fece mille squarci, dicendo: va maladetto. Ecco il tempo, ch’io ti scambierò in un nuovo. Ecco il tempo, ch’io provvederò la Bottega mia di frutte, sicchè i figliuoli miei non andranno più intorno con le ceste, perdendo il fiato, e il gorgozzule per le Contrade a posta di pochi quattrini di fava. Un altra gittò via da sè le pianelle, e promettendosene un pajo di ricamate, la cominciò a ballare in peduli; e un Barcajuolo, che quivi era si prese sotto le braccia una certa grassotta, che parea Nana, e cominciò ad alzarla, e abbassarla, come si fa del pestello in un mortajo. Per accrescimento della solennità giunse il Marito della fruttajuola, il quale avea vinto anch’egli da sè cinque ducati, e fu raddoppiato il furore. Si promisero cene, colizioni, feste, e da quel dì in quà è sbandita la tristezza da quella calle, nè si parla più d’altro, che di giocondità, e di tesori.

Avviso

Il Librajo Veneto Pietro Bassaglia, in Merceria di S. Salvatore in calle de’Stagneri, al segno della Salamandra.

Il Tomo V. della Storia delle Operazioni Militari è finalmente uscito alla luce. La tardanza non derivò da me, ma dall’Autore; il perchè in nome del medesimo prometto, che i Tomi seguenti usciranno colla più immaginabile sollecitudine, assumendosi egli tal impegno col Pubblico, il quale ha compatita la sua fatica, ed è concorso abbondevolmente a favorirla. Questo Tomo V. contiene la relazione storicha (sic.) delle guerresche azioni seguite dal cominciamento del mese di Settembre del 1758. e si estende fin alla metà d’Aprile del 1759. Egli è stampato colla solita accuratezza, e va adorno di sei Tavole incise in rame, che rappresentano le Battaglie date, e gli assedj intrapresi entro questo spazio di tempo, fra cui è notabile la diligente pianta di Dresda colla dimostrazione dell’incendio de’Borghi. Il Tomo VI. conterrà i successi Militari dalla metà del mese d’Aprile del 1759. fin al Marzo dell’anno presente; ed egli sarà pure arrichito di parecchie accurate e nobili Tavole, dimostrative delle principali operazioni di Guerra.

Per le pochissime Copie, che mi rimangono dell’Opera, essendo spirato il tempo dell’associazione, il prezzo de’Tomi sarà di lire sette e mezza l’uno di moneta Veneziana legati alla Rustica, e lire 7. da legare. Con questa occasione rendo avvertiti i dilettanti della Storia delle cose correnti Militari, che dalle mie Stampe è uscito il Tomo primo delle Vite e Memorie storiche spettanti ai Generali, ed altri Uffiziali di nome, che cessarono di vivere durante la presente guerra. L’Opera è bellissima, fatta da me trasportare dall’idioma Tedesco nell’Italiano; e posso assicurare, che quelli, che ne vorranno fare l’acquisto la troveranno ottimamente scritta, e piena di curiose notizie relative non solo a questa, ma anche alle scorse guerre. Fra le vite dei Generali contenute in questo Tomo I., che saranno circa cinquanta, i Leggitori troveranno un particolar piacere scorrendo quelle del Maresciallo Schvverin, del Generale Manstein, del Maresciallo Keit, del Principe Francesco di Brunsvvick, e del famoso Partitante Meyer. Queste Vite recheranno non poco lume alla Storia Militare, ed anzi ne sono come una parte costitutiva della medesima. Il prezzo di questo Tomo I. è di lire due e mezza di moneta Veneziana. Nel mio Negozio trovansi ancora alquanti esemplari politamente legati dell’Atlante Geografico comprendente il Teatro delle (sic.) presente Guerra. È composto di nove Tavole Miniate, e vale lire quattordici. Egli e (sic.) necessario per l’intelligenza dei fatti seguiti, che nella mia Storia si leggono, e di que’, che anderanno succedendo fino alla pace. Tutte queste Tavole si danno anche a parte, o unite a certi piccioli libriccioli, che contengono la descrizione dei Paesi in ogni Tavola compresi. Vagliono ognuno lire due.

Persone, ch’esibiscono la loro capacità.

Vi sarebbe Persona, tra i 40. e 50. anni, la quale è stata in qualità di Maestro di Casa, e di Ajutante di Camera, e s’esibisce per servire in simili qualità, a chi ne avesse bisogno. Più precisa notizia ne darà il Sig. D. Giuseppe Tamburini, che stà di casa in campo, dietro alla Chiesa di SS. Apostoli.

Case da Fittare.

Casa d’affittar al Ponte di Kà Barozzi in Contrada di S. Moisè con Portico dipinto, e lumiere di cristallo, una camera grandissima, o sia cameron a Stucchi; altre due camere con li muri forniti, Credenza con suoi Armari, Tavole, e un casson per Letto, altra camera fornita di cuori con camino, altro picciolo camerin fornito egualmente. Nel Portico, oltre le Porte, vi sono ancora le Antiporte per l’Inverno, finestre all’Inglese, due delli camini fodrati di Piastrelle, caneva, Magazzen da legne, altro da fassi, sotto Scala da carbon, Pozzo, Entrata, e Riva, un camerin sopra pochi gradini di legno, e Terrazza. Una camera tra la cucina, e credenza divisa a Tavole riquadrate. Una resta per libero passaggio, altra per camera sufficiente da letto, ed un picciolo camerin.

Chi v’applicasse parli col Sig. Giacomo Zannini venditor da Carte da gioco sotto le Procuratie Vecchie.

Casa d’affittar in Contrada di San Giacomo dall’Orlo in Campiello delle stroppe, vicino a Kà Capello, paga all’anno Duc. 24.

Le chiavi sono dal Caffettiere nel Campo vicino.

Appartamento Nobile fornito d’affitto con Riva in casa, in calle della Madonna a Sant’Angelo.

Chi lo vuol vedere parli col Marangon in detta calle, attacco al Taglia Pietra.

Case da Fittare fuori di Venezia.

Casin d’affittar a Sant’Artien sulla Regia strada della Carrozza, di nuova fabbrica con stalla da quattro Cavalli, casa da Gastaldo, Rimessa, Teza, Pozzo, Casette, con sue corte, e Giardinetto, paga d’affitto Duc. 70.

Un’altro casino d’affittar pur di fabbrica nuova sulla stessa strada, con stalla da sei cavalli, casa da Gastaldo, Teza, Rimessa, caneva, e ogni altro suo comodo, con corte, e un Pezzo di Terra, paga di fitto all’anno Duc. 110.

Chi vuole tanto questo Casino quanto il primo parli col Sig. Paolo Colombani Librajo in Merceria.

Legni arrivati.

Settemb. Pieligo, nominato S. Antonio di Padova, e le Anime del Purgatorio, Patron Nadal Dabinovich, manca da Durazzo 13. gironi, raccomandato a sè medemo, con 800. Stera Semenza di Lin. 25. Stera Formento per Transito.

Detto. Nave, nominata Giustizia, Capitan Pietro Vander Meer Olandese, manca da Cork in Irlanda li 12. Giugno, e da Napoli li 19. Agosto raccomandata a sè medemo, con 121. Botta Buei Salati. 202. Cantara cenere.

22. Detto. Tartana, nominata Redentor, Spirito Santo, e la Madonna del Carmine, Capitan Nicolò Lucovich, manca da Ceffalonia li 7. Settembre, e da Corfù li 8. detto, raccomandata a Capitan Marco Lucovich, con 28. cai Oglio. 96. cai Moscato. 7. Fag. Cebibo. 35. Barile, e 2. car. Miel. 370. Fag., e Fag. Uva passa.

Detto. Pieligo, Patron Cristofolo qu: Luca Lucovich, venuto da Cattaro, con 1800. pezze Formaggio Moriotto. 2439. pezze detto Morlaco. 18. Miera Castradina. 6. Miera Scodano. 55. Mogliazzi, e Masteladi Fighi. 2. cassette, e 1. Fagottin cera zala. 1. Fag. Rame vecchio.

Detto. Pieligo, Patron Nicolò qu: Giacomo Lazari, venuto da Castel Novo, con 850. Stera Semenza di Lin.

Detto. Pieligo, Patron Battista Padoan, venuto da Ravena, con 800. Sera Pignoli in Scorzo a refuso.

Detto. Pieligo, Patron Antonio Macla, venuto da Ravena, con 700. Stera Pignoli in Scorso a refuso.

Detto. Pinco, nominato Madonna del Lauro, e S. Francesco di Paula, Patron Michiel Caffiero Napolitano, manca da Reggio 20. giorno, raccomandato a sè medemo, con 60. Miera Cedri. 4. Miera Limoni.1. Botta Limoncelli in acqua. 200. Ossi di Bue.

Detto. Londra, nominata Madonna di Borsò, Patron Spiro Mettasa, manca dal Zante 28. giorni, raccomandata a D. Alessandro Rastopolo, con 235. Fag. Uva passa. 29. car. Miel. 3. cassette Cera.

25. Detto. Tartana, nominata Madonna del Rosario, e Sant’Antonio di Padova, Capitan Piero Radimiri, manca da Salonichio 44. giorni, e dal Zante 16. giorni, raccomandata a D. Cristofolo Radimiri, con 370. Balle Gotton.

Detto. Nave, nominata Madonna del Carmine, e S. Francesco di Paula, Capitan Giambattista Zane, manca da S. Maura li 19. Agosto, e da Corfù li 3. Settembre, Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 278. Mozza Sal. 5. Miera Noselle. 400. Stera Semenza di Lin. 3. casse Coralli. 2. cassette Grana.

Detto. Pieligo, Patron Domenico de Rossi, venuto da Spalatro, Sebenico, e Zara, con 3. cai Oglio, 5. Miera Fighi. 10. Bar. Uva Seccha. 1. Rodolo Rassa in più cavezzi.

Detto. Pieligo, nominato Madonna del Rosario, e Sant’Antonio di Padova, Patron Stefano Radimiri, manca da Cefalonia 23. giorni, e da Corfù 15. giorni, raccomandato a sè medemo, con 182. Fag., e Fagottini Uva passa.

Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.

A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.

In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.

Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.

In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.

Con Privilegio.

N.o 69. Sabbato addi 1. Ottobre 1760. Che contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico. Giacchè alcuni seguono a mandarmi qualche Notizia intorno al viaggio di S. A. R. non manco, e non mancherò di quando in quando di darne avviso, vedendo di far cosa gradita al Pubblico. Giovedì a’18. di Settembre circa il mezzo giorno arrivò in Trento S. A. R. Madama Isabella, preceduta da molti Postiglioni, che suonavano le cornette, a’quali venivano dietro in una Carrozza i grandi Ufficiali della Casa Reale: nella seconda il Sig. Principe di Lichtenstein, con altri distinti Cavalieri; e nella terza Carrozza vedevasi poscia la Reale Principessa con una Dama, fiancheggiata dalla marcia di varj Arcieri a cavallo, vestiti di scarlatto trinato d’oro, con la spada in mano sfoderata: continuando poscia un corteggio di 52. Carrozze occupate da varie Dame e Cavalieri, e dal restante della sua Corte. In tal maniera entrò la Principessa Reale per la Porta di Santa Croce nella Città, conducendosi per le vie principali verso il Castello, ove alla porta del Giardino, che custodita era dalle Guardie del corpo de’Signori Bersaglieri in due laterali ben disposte linee divise, venne incontrata da S. A. Reverendiss. Monsignor Francesco Felice Vescovo, e Principe de’Conti degli Alberti d’Enno ec. che preceduto dall’Illustriss. e Rever. Capitolo, e dalla scelta numerosa Nobiltà de’Cavalieri, e Gentiluomini con magnifica gala vestiti, servì, ed accompagnò S. A. R. seguita da Dame, e Gentildonne, concorse in gran numero, e ugualmente in gala, fino all’appartamento superbamente adornato, in esso Castello destinatole; mentre che salutata veniva con lo sparo di molti cannoni, in qualche distanza preparati. Si trattenne ivi alcun poco, e indi si ritirò, avendo accordata a S. A. Rever, la richiesta udienza in cui venne complimentata, come seguì successivamente dall’antedetto Capitolo, e dipoi dall’Illustrissimo Magistrato Consolare, che in abito all’Austriaca si presentò, e poscia dalle riferite Dame, e Gentildonne, le quali furono da lei ammesse al bacio della mano, pria pure accordato nelle rispettive Udienze a’predetti Rever. Capitolo, e Civico Magistrato. Passò appresso all’allestito magnifico pranzo sotto un maestoso baldacchino, stando quivi presenti sempre le Altezze loro Principe di Lichtenstein, e quel di Trento, con la Nobiltà, che si ritrovò in Corte. Indi ritiratasi la Real Principessa ne’suoi appartamenti, si diede principio alla gran tavola, splendidamente imbandita, a cui intervennero le loro Altezze con numerosa Nobiltà nella gran Sala, la quale oltre la Maestà della sua archittetura, si vide in tal festoso giorno oltremodo adorna di Pitture recentemente collocate in ben lavorate cornici di stucco a rilievo dorate, e d’altri preziosi ornamenti, che la rendevano veramente degna dell’altrui maraviglia; e tutti gli altrui appartamenti del Castello in ogni parte erano con singolar pulitezza forniti. Finito il pranzo S. A. R. privatamente, col seguito d’alquante Carrozze, in mezzo ad un infinito Popolo, che per tutto il lungo giro della strada, che al Sagro Tempio conduce formavagli doppia spalliera, si portò alla visita del Santiss. Crocifisso nella Cattedrale, alla cui entrata le venne offerita l’acqua benedetta da S. A. Reverendiss. poco prima quivi arrivata accompagnata dall’Illustriss. Reverendiss. Clero, e Capitolo, indi ricevuta la benedizione del Venerabile, si trasferì alla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore, per vedere quella sì bene intesa, e regolata fabbrica, e per godere le voci, e i concerti di quell’Organo contanto famoso appresso tutte le Nazioni. Restituitasi alla sua residenza, ed essendo sopraggiunta la notte, vide incontanente quella in tutta la sua ampiezza e lunga estensione, internamente, ed esternamente illuminata di Torce, qual era pure la Città tutta, e singolarmente il Palazzo Civico, la cui facciata tutta coperta di Damaschi, vedevasi fregiata con Ritratti di S. A. R. e del Real Serenissimo Arciduca suo Sposo sotto la Ducal Corona. Nel corso di sì lieto giorno si fecero sentire parimenti le tre differenti scariche di mortaj, che in gran quantità distribuiti erano sulla piazza maggiore del Duomo: udironsi le continue voci di festevoli viva, sparse per tutte le Contrade della Città, resa felice pel glorioso soggiorno di sì qualificata Principessa, ed ebbesi campo d’applaudire alle instancabili premure di S. A. Reverendiss. Vescovo, e Principe, affinchè negli ossequj, che a quella dovuti erano, restasse, in quanto fosse possibile, appieno servita S. A. R. che poi nel giorno susseguente, sotto uno sparo, uguale al primo si partì da Trento per la volta di Bolzano. Per l’Estrazione 27. Settembre 1760. in Venezia. Introito. Di Venezia-L. 203762:10 Di Terra Ferma-L. 71314:10 Di Capo d’Istria, e Rovigno-L. 1945: L. 277022:sono Duc. 44680 g. 23 Numeri Estratti 89. 13. 84. 48. 56. Vincite. Ambi con l’Augmento D. 13640 Terni simili-D. 23725 Estratti-D. 770 D. 38135 Qualità, e quantità de’Terni N. 1-di D. 3000 - 3- di D. 1000 - 3- di D. 500 - 2- di D. 250 - 4- di D. 200 - 8- di D. 150 -18-di D. 100 -19-di D. 50 -15-di D. 25 N. 73 La ventura Estrazione sarà li 20.Novembre 1760. A pena uscirono questi numeri, che una femmina moglie d’un materassajo n’andò ad una certa via prossima alla Corte di Cà Barozzi, correndo, che la parea invasata; e quivi trattosi lo zendale indietro, e ondeggiandole di quà, e di là dalle guance certi capelli, che da parecchi giorni innanzi non erano stati attastati da pettine, incominciò a gridare, come una Trombetta. Donne, o Donne, uscite, fuori, abbiamo vinto; il Lotto è nostro. Penetrò la voce ad un tempo negli orecchi di dieci femminette, e s’udirono ad un tratto dieci strida d’allegrezza. Aprironsi finestre, si spalancarono uscii, si scesero scale, e tutto fu un tempo. Tutte furono intorno alla beata Messaggiera. Chi traeva fuori Polizze di quà, chi di là. Furono fatti i riscontri da un Barcajuolo trovatosi quivi per caso, che intendeva l’abbaco, e fu vero, che fra dieci Donne, le aveano vinto diciannove Ducati per una. Da dieci gole cominciarono le allegrezze. Furono ricordati i sogni, e le combinazioni, che fatte aveano; incominciaronsi tutte a baciare, ed avventarsi al collo l’una dell’altra, che parea si volessino rodere. Aveano intorno le amiche, un codazzo di fanciulli che saltavano, e stridevano. Una fruttajuola fra l’altre beneficata dalla fortuna, preso con l’ugne un grembiale alquanto logoro, che avea innanzi, ne fece mille squarci, dicendo: va maladetto. Ecco il tempo, ch’io ti scambierò in un nuovo. Ecco il tempo, ch’io provvederò la Bottega mia di frutte, sicchè i figliuoli miei non andranno più intorno con le ceste, perdendo il fiato, e il gorgozzule per le Contrade a posta di pochi quattrini di fava. Un altra gittò via da sè le pianelle, e promettendosene un pajo di ricamate, la cominciò a ballare in peduli; e un Barcajuolo, che quivi era si prese sotto le braccia una certa grassotta, che parea Nana, e cominciò ad alzarla, e abbassarla, come si fa del pestello in un mortajo. Per accrescimento della solennità giunse il Marito della fruttajuola, il quale avea vinto anch’egli da sè cinque ducati, e fu raddoppiato il furore. Si promisero cene, colizioni, feste, e da quel dì in quà è sbandita la tristezza da quella calle, nè si parla più d’altro, che di giocondità, e di tesori. Avviso Il Librajo Veneto Pietro Bassaglia, in Merceria di S. Salvatore in calle de’Stagneri, al segno della Salamandra. Il Tomo V. della Storia delle Operazioni Militari è finalmente uscito alla luce. La tardanza non derivò da me, ma dall’Autore; il perchè in nome del medesimo prometto, che i Tomi seguenti usciranno colla più immaginabile sollecitudine, assumendosi egli tal impegno col Pubblico, il quale ha compatita la sua fatica, ed è concorso abbondevolmente a favorirla. Questo Tomo V. contiene la relazione storicha (sic.) delle guerresche azioni seguite dal cominciamento del mese di Settembre del 1758. e si estende fin alla metà d’Aprile del 1759. Egli è stampato colla solita accuratezza, e va adorno di sei Tavole incise in rame, che rappresentano le Battaglie date, e gli assedj intrapresi entro questo spazio di tempo, fra cui è notabile la diligente pianta di Dresda colla dimostrazione dell’incendio de’Borghi. Il Tomo VI. conterrà i successi Militari dalla metà del mese d’Aprile del 1759. fin al Marzo dell’anno presente; ed egli sarà pure arrichito di parecchie accurate e nobili Tavole, dimostrative delle principali operazioni di Guerra. Per le pochissime Copie, che mi rimangono dell’Opera, essendo spirato il tempo dell’associazione, il prezzo de’Tomi sarà di lire sette e mezza l’uno di moneta Veneziana legati alla Rustica, e lire 7. da legare. Con questa occasione rendo avvertiti i dilettanti della Storia delle cose correnti Militari, che dalle mie Stampe è uscito il Tomo primo delle Vite e Memorie storiche spettanti ai Generali, ed altri Uffiziali di nome, che cessarono di vivere durante la presente guerra. L’Opera è bellissima, fatta da me trasportare dall’idioma Tedesco nell’Italiano; e posso assicurare, che quelli, che ne vorranno fare l’acquisto la troveranno ottimamente scritta, e piena di curiose notizie relative non solo a questa, ma anche alle scorse guerre. Fra le vite dei Generali contenute in questo Tomo I., che saranno circa cinquanta, i Leggitori troveranno un particolar piacere scorrendo quelle del Maresciallo Schvverin, del Generale Manstein, del Maresciallo Keit, del Principe Francesco di Brunsvvick, e del famoso Partitante Meyer. Queste Vite recheranno non poco lume alla Storia Militare, ed anzi ne sono come una parte costitutiva della medesima. Il prezzo di questo Tomo I. è di lire due e mezza di moneta Veneziana. Nel mio Negozio trovansi ancora alquanti esemplari politamente legati dell’Atlante Geografico comprendente il Teatro delle (sic.) presente Guerra. È composto di nove Tavole Miniate, e vale lire quattordici. Egli e (sic.) necessario per l’intelligenza dei fatti seguiti, che nella mia Storia si leggono, e di que’, che anderanno succedendo fino alla pace. Tutte queste Tavole si danno anche a parte, o unite a certi piccioli libriccioli, che contengono la descrizione dei Paesi in ogni Tavola compresi. Vagliono ognuno lire due. Persone, ch’esibiscono la loro capacità. Vi sarebbe Persona, tra i 40. e 50. anni, la quale è stata in qualità di Maestro di Casa, e di Ajutante di Camera, e s’esibisce per servire in simili qualità, a chi ne avesse bisogno. Più precisa notizia ne darà il Sig. D. Giuseppe Tamburini, che stà di casa in campo, dietro alla Chiesa di SS. Apostoli. Case da Fittare. Casa d’affittar al Ponte di Kà Barozzi in Contrada di S. Moisè con Portico dipinto, e lumiere di cristallo, una camera grandissima, o sia cameron a Stucchi; altre due camere con li muri forniti, Credenza con suoi Armari, Tavole, e un casson per Letto, altra camera fornita di cuori con camino, altro picciolo camerin fornito egualmente. Nel Portico, oltre le Porte, vi sono ancora le Antiporte per l’Inverno, finestre all’Inglese, due delli camini fodrati di Piastrelle, caneva, Magazzen da legne, altro da fassi, sotto Scala da carbon, Pozzo, Entrata, e Riva, un camerin sopra pochi gradini di legno, e Terrazza. Una camera tra la cucina, e credenza divisa a Tavole riquadrate. Una resta per libero passaggio, altra per camera sufficiente da letto, ed un picciolo camerin. Chi v’applicasse parli col Sig. Giacomo Zannini venditor da Carte da gioco sotto le Procuratie Vecchie. Casa d’affittar in Contrada di San Giacomo dall’Orlo in Campiello delle stroppe, vicino a Kà Capello, paga all’anno Duc. 24. Le chiavi sono dal Caffettiere nel Campo vicino. Appartamento Nobile fornito d’affitto con Riva in casa, in calle della Madonna a Sant’Angelo. Chi lo vuol vedere parli col Marangon in detta calle, attacco al Taglia Pietra. Case da Fittare fuori di Venezia. Casin d’affittar a Sant’Artien sulla Regia strada della Carrozza, di nuova fabbrica con stalla da quattro Cavalli, casa da Gastaldo, Rimessa, Teza, Pozzo, Casette, con sue corte, e Giardinetto, paga d’affitto Duc. 70. Un’altro casino d’affittar pur di fabbrica nuova sulla stessa strada, con stalla da sei cavalli, casa da Gastaldo, Teza, Rimessa, caneva, e ogni altro suo comodo, con corte, e un Pezzo di Terra, paga di fitto all’anno Duc. 110. Chi vuole tanto questo Casino quanto il primo parli col Sig. Paolo Colombani Librajo in Merceria. Legni arrivati. Settemb. Pieligo, nominato S. Antonio di Padova, e le Anime del Purgatorio, Patron Nadal Dabinovich, manca da Durazzo 13. gironi, raccomandato a sè medemo, con 800. Stera Semenza di Lin. 25. Stera Formento per Transito. Detto. Nave, nominata Giustizia, Capitan Pietro Vander Meer Olandese, manca da Cork in Irlanda li 12. Giugno, e da Napoli li 19. Agosto raccomandata a sè medemo, con 121. Botta Buei Salati. 202. Cantara cenere. 22. Detto. Tartana, nominata Redentor, Spirito Santo, e la Madonna del Carmine, Capitan Nicolò Lucovich, manca da Ceffalonia li 7. Settembre, e da Corfù li 8. detto, raccomandata a Capitan Marco Lucovich, con 28. cai Oglio. 96. cai Moscato. 7. Fag. Cebibo. 35. Barile, e 2. car. Miel. 370. Fag., e Fag. Uva passa. Detto. Pieligo, Patron Cristofolo qu: Luca Lucovich, venuto da Cattaro, con 1800. pezze Formaggio Moriotto. 2439. pezze detto Morlaco. 18. Miera Castradina. 6. Miera Scodano. 55. Mogliazzi, e Masteladi Fighi. 2. cassette, e 1. Fagottin cera zala. 1. Fag. Rame vecchio. Detto. Pieligo, Patron Nicolò qu: Giacomo Lazari, venuto da Castel Novo, con 850. Stera Semenza di Lin. Detto. Pieligo, Patron Battista Padoan, venuto da Ravena, con 800. Sera Pignoli in Scorzo a refuso. Detto. Pieligo, Patron Antonio Macla, venuto da Ravena, con 700. Stera Pignoli in Scorso a refuso. Detto. Pinco, nominato Madonna del Lauro, e S. Francesco di Paula, Patron Michiel Caffiero Napolitano, manca da Reggio 20. giorno, raccomandato a sè medemo, con 60. Miera Cedri. 4. Miera Limoni.1. Botta Limoncelli in acqua. 200. Ossi di Bue. Detto. Londra, nominata Madonna di Borsò, Patron Spiro Mettasa, manca dal Zante 28. giorni, raccomandata a D. Alessandro Rastopolo, con 235. Fag. Uva passa. 29. car. Miel. 3. cassette Cera. 25. Detto. Tartana, nominata Madonna del Rosario, e Sant’Antonio di Padova, Capitan Piero Radimiri, manca da Salonichio 44. giorni, e dal Zante 16. giorni, raccomandata a D. Cristofolo Radimiri, con 370. Balle Gotton. Detto. Nave, nominata Madonna del Carmine, e S. Francesco di Paula, Capitan Giambattista Zane, manca da S. Maura li 19. Agosto, e da Corfù li 3. Settembre, Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 278. Mozza Sal. 5. Miera Noselle. 400. Stera Semenza di Lin. 3. casse Coralli. 2. cassette Grana. Detto. Pieligo, Patron Domenico de Rossi, venuto da Spalatro, Sebenico, e Zara, con 3. cai Oglio, 5. Miera Fighi. 10. Bar. Uva Seccha. 1. Rodolo Rassa in più cavezzi. Detto. Pieligo, nominato Madonna del Rosario, e Sant’Antonio di Padova, Patron Stefano Radimiri, manca da Cefalonia 23. giorni, e da Corfù 15. giorni, raccomandato a sè medemo, con 182. Fag., e Fagottini Uva passa. Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie. A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian. In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo. Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo. In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore. Con Privilegio.