La Gazzetta Veneta: N. 61
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Livello 1
N.° LXI.
Mercoledì, addi 3. Agosto 1760.
Che contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’ cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.Livello 2
Una Persona andata da Venezia a Parma per suoi affari, scrive alcuni Articoli in Lettere ad un suo Amico, i quali mi sembrano degni d’essere quì pubblicati.
Domenica nel Pio luogo dell’Ospitaletto fu cantato l’Oratorio accennato nel Foglio Num. 59. Riuscì universalmente applaudita la Musica, la quale venne con molta perizia da tutte quelle Giovane eseguita. Sopra l’altre però ne venne lodata la Sig. Fiorina Vendramin, la cui maniera nel canto ha sempre un incontro fortunato. Si replicherà, come dicemmo a dì otto del Mese corrente.
Gl’ingegnosi allievi del Sig. Giambattista Talamini Martedì prossimo 9. corrente, giorno dell’Ingresso Solenne di Sua Eccellenza Tommaso Quirini Procurator di San Marco, esporranno alla loro nota Bottega sul Ponte di Rialto una Fiorita di loro invenzione, e da loro interamente eseguita. Io son certo, che così periti Artefici non potranno mostrare al Pubblico altro, che produzioni di quella squisita industria, che ha preso gli animi, con la sua bella, e gentile imitazione, alla maggior parte delle Nazioni del Mondo.
Secondo i capi sono i diletti che si prendono. Dirà uno la tale, e la tal cosa è a me un fastidio, e un’altro non può vivere se non l’ha. Il giuocare a carte, per esempio, a chi parrà un dispetto; e v’ha chi vorrebbe essere piuttosto senza denti, che senza le carte in mano. Ci sono Uomini i quali al vedere il Frontespizio de’Libri sbadigliano col polmone spalancato, e se ne leggono due righe dormono, alcuni altri si rompono la schiena a leggere, e a scrivere dì e notte. Io non so chi abbia ragione. Ognuno la intende secondo che vuole. Ho sentito a dire un gran male del bere, e tuttavia ci sono genti, che fanno della gola una pevera, e berrebbero una vendemmia; vada il cervello come vuole.
Cose rare da vendere.
Una raccolta di Quadri originali di famosi Autori, di circa trecento pezzi, è da vendere.
Chi vi applicasse potrà vederne il Catalogo nella Bottega di Paolo Colombani, Librajo.
Case da vendere.
Casa da vendere, posta in Contrada di S. Gerolamo, chi volesse acquistarla parli con quel dal Caffè, in Campo a Santa Marina, che sarà pienamente informato.
Libri da vendere.
Livello 3
Lettera/Lettera al direttore
Parma~i adi 19. Luglio 1760.
Jeri fui a vedere il gran Trussau, cioè l’Equipaggio della Reale Infanta, venuto giorni sono da Parigi. Esaminandolo attentamente si vede da qual casa ella venga, e in qual casa se ne vada. Esso consiste in tre Tavolette da acconciarsi, una d’oro, l’altra d’argento dorata, e l’altra di metallo dorato; ma con lavori così belli, e di tanta squisitezza, che non ho mai veduto cosa somigliante. Tralascio la finezza della biancheria, sì d’ottantaquattro dozzine di camicie fornite di merli sontuosissimi, come delle lenzuola anch’esse di merli fornite. Grandissima è la quantità degli abiti d’oro, e d’argento; e ve ne sono otto di tele d’India col contorno di merlo finissimo alto una quarta e mezza, e poi tante altre cose ricche e belle, che sono indicabili per la quantità e varietà, tanto che fanno maraviglia a chiunque le vede.
Livello 3
Lettera/Lettera al direttore
Parma~i adi 19. Luglio 1760.
Livello 3
Lettera/Lettera al direttore
Adi 26. detto.
“Noi andiamo accostandoci alle feste accennate. Giunge giornalmente una gran quantità di Forestieri Bresciani, Modonesi, Mantovani, Piacentini, e altri, tutti Cavalieri, che sfoggiano nobilissimi abiti. Jeri vi fu Gala a Corte, essendo il giorno di San Luigi, e si videro abiti di straordinaria ricchezza. Domenica fu consegnata la Sala, per farvi la guardia, agli Alabardieri. Questà è una Compagnia tutta di Giovani Mercanti, e altri. Il Capitano, e gli Uffiziali sono Cavalieri, vanno vestiti di scarlatto rosso, con camiciole, e paramani blò guerniti d’oro.
Sono essi al numero di 100. e con le Alabarde faranno Guardia alla Sala. Nella Camera contigua all’Anticamera sono le Guardie del corpo: alla Porta da basso v’è la Guardia de’Soldati; e in Corte la Guardia degli Svizzeri.
È arrivata quasi tutta la Corte del Principe di Linchtenstein (sic.). Si mobilia il Palazzo; e adi 28. arriverà egli ancora. Jeri alle ore 23. arrivò l’Inviato del Re Sardo.
Il giorno de’20. giunse di Spagna il Regalo della Regina Madre, consistente in un Bochè di brillanti di smisurata grandezza. S’attende pure il regalo del rimanente dall’accennata Corte. Il Re di Francia spedì in questa Settimana il suo Regalo, ed è Oriuolo di ripetizione tutto tempestato di brillanti col suo Ritratto: due Boccette, Forbici, e tutti gli arnesi, che porta un Astuccio, contornati di brillanti. La Reina Moglie mandò un Fiore da testa, la Delfina un contorno di brillanti da testa, e i Nastri per le braccia contornati di brillanti; e l’altre Zie della Sposa unitamente mandano una sontuosa Bottoniera di grossi brillanti. Di quanto anderà di mano in mano succedendo la renderò avvisata ec.
Livello 3
Lettera/Lettera al direttore
Adi 26. detto.
Nota delle Carrozze, e persone a Cavallo che nel viaggio di sua Altezza la Serenissima Sposa debbono servire di seguito da Casal maggiore fino a Laxemburgo~i.
Quattro Postiglioni che suonano le Cornette, e insegnano le Strade. Una Carrozza per servigio della Serenissima Sposa a sei Cavalli. Due Maestri di Posta a Cavallo. Due Arcieri a Cavallo. Un Postiglione a Cavallo. Un Landò per il Maggiordomo Maggiore a sei. Un Mastro di Posta a Cavallo. Una Carrozza per le Dame a sei. Una Berlina a sei. Un’altra Carrozza per le Dame a sei. Dietro a queste un Mastro di Carrozze. Tre Cocchj per le Dame, tutti a sei. Una Carrozza pel seguito del Maggiordomo Maggiore a sei. Una per due Gentildonne Cameriere a sei. Quattro Carrozze, e un Calesse, ventisei Cavalli. Una Carrozza per gli Ufficiali della Casa a sei. Una Carrozza per l’ajutante di Camera a sei. Una Carrozza, e un Calesse. Dieci Carrozze da quattro persone, sessanta ?Cavalli. Due Carrozzini. Due Carri da Equipaggio a sei. Tre Carrozze a sei. Una Carrozza per le Dame di riserva a sei. Un Mastro di Carri a Cavallo. Due Brongard per gli effetti di Cucina a sei. Due pel bagaglio a sei. Due Carrozze per gli Equipaggi de’Cavalieri a sei. Due Brongard per le Dame di Corte a sei. Una Carrozza d’Equipaggio a sei. Una d’Equipaggio de’Paggi; un’altra d’Equipaggio, e una di seguito degli Ufficiali di Posta tutte a sei Cavalli. Un Carro d’Equipaggio a sei. Un Calessse per gli Ufficiali di Posta. Un Mastro delle Carrozze a Cavallo. Un sellajo, e un maniscalco a Cavallo. Un Cocchio per quattro Mastri di Posta a quattro. Un Cocchio per un Fornajo di Corte con tre Cavalli. Venti Cavalli di riserva. La summa di tutti i Cavalli da tirare è di trecento, e venticinque, e quella de’Cavalli da Cavalcare di sedici.Livello 3
Racconto generale
Lunedì mattina della settimana presente andò una numerosa compagnia d’uomini da Venezia a Campalto, per sollazzarsi in que’luoghi. Dappoichè dunque ebbero con molta festa, e ridere insieme pranzato, uscirono verso il far della sera; e n’andarono così di brigata pe’Campi, risoluti di spiccare dell’uve quante potevano, e prendersi anche questo spasso a spese di chi avea lavorati i terreni. I Coltivatori de’Campi veduta quella frotta di persone, che pareano la grandine avventarsi alle loro sostanze con tanta furia, procurarono di spaventarli prima con le parole; ma veduto, che non giovavano, diedero mano a zappe, vange, forche, pale, e altre arme rusticane, e furono loro addosso. I guastatori provveduti di coltella fecero fronte, si riscaldò la battaglia, e rimasero sul campo sette uomini morti, fra l’una parte, e l’altra, e parecchi feriti.
Metatestualità
Chi non crederebbe, che questa istoria mandatami in iscritto con tutte queste circostanze fosse vera? Molti me la confermarono, ma con altre varietà; finalmente una Donnicciuola venuta da Campalto Martedì mattina, mi giurò, che Lunedì nel Paese suo fu quieto ogni cosa, e che non vi furono zuffe, nè altro che bene, e riposo.
Livello 3
Racconto generale
Arrecano Lettere di Livorno, per la via di Ferrara, che nell’acque vicine ad Alessandria, la Pollacca del Capitano Simon Zagattin partita di quà per quella volta, e accompagnata dalla Naveatta capitanata da Agostin Petrina, sconcertata da una gagliarda burrasca poco prima sofferita, si sciolse, e andò a fondo, non essendosi d’essa salvato altro, che gli uomini; i quali trovarono rifugio nella Nave del Petrina. Circa venticinquemila ducati di perdita si contano in calle della Sicurtà; oltre a quella di molti interessati.
Livello 3
Esempio
Di quest’umore è un Giovane, il quale uscito di casa pochi dì fa si stette con una brigata di Compagni all’Osteria, fino a tanto, che venne la notte, e non sapeva più dove si fosse. Fu dagli Amici condotto come un azzoppato fino all’uscio della casa, i quali stimando, che quivi fosse oggimai sicuro lo lasciarono. Egli suonò la Campanella, ma essendo la sua famiglia a dormire, non venne udito. Borbottò lunga pezza all’uscio, e non potendosi più reggere sulle ginocchia, andato oltre pochi passi, pensò di coricarsi sulla via, che gli parve forse una camera; e così fece. Il sonno non guarda alle Stanze, ed è un dono veramente del Cielo, che benefica cui vuole in ogni luogo. Gli suggellò dunque le palpebre, e sì gliele tenne chiuse, che la mattina si risvegliò a pena; e si trovò manco il mantello, il cappello, e la parrucca; toltagli da alcuni uomini prudenti, i quali pensarono, che uno il quale dorma per le strade, debba andare mal vestito.