Zitiervorschlag: Gasparo Gozzi (Hrsg.): "N. 58", in: La Gazzetta Veneta, Vol.1\058 (1760-08-23), ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fabris, Angela / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.3668 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

N.° 58.

Sabbato addi 23. Agosto 1760.

Che contiene

Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’ cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.

Ebene 2► Ebene 3► Allgemeine Erzählung► La notte della passata Domenica scoppiò una folgore sopra il Pio luogo della Pietà, e benchè non facesse danno veruno, pure empiè di spavento tutte le Femmine che vi dimorano. Una d’esse vide nella Stanza, dov’ell’era a letto coricata, un grande incendio ampliatosi in un momento per tutto, e trovossi attorniata da una subita fiamma, tanto che le pareva d’essere già in cenere; e lo stesso avvenne nella Stanza d’un’altra. Il romore di queste due congiunto allo scoppio della folgore fece risvegliare tutte l’altre, le quali, atterrite, e non sapendo nel principio di che, uscirono di letto, senza pensare che nulla aveano indosso, e si trovarono tutte ad un tratto in un luogo gridando ajuto insieme con l‘altre due, che aveano avuto lo spasimo da vicino, ed erano sbucate anch’esse dalle camerette loro, tutte stordite. Saputa la cosa, e veduto, che non v’era stato danno alcuno; ma che già non si vedea più indizio di fuoco; ringraziorono (sic.) il Cielo della loro ventura. Per quanto poscia usassero diligenza a ricercare quali spezzature, o nelle muraglie, o nel tetto, o in altro luogo avesse fatte la folgore, non fu mai possibile, che rinvenissero segno veruno nè picciolo, nè grande; ma solamente trovarono lo smalto, le cornici de’quadri, e l’altre masserizie delle due stanze dov’era entrata la folgore tutti coperti di certi minuzzoli di ruggine d’un colore ferrigno, con certe punte alquanto rilucenti; e di questi io n’ho veduto una porzione, ch’era stata in una cartuccia ricolta. ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3

Se i Ladri potessero sospettare, che i Bambini nel ventre della Madre avessero intorno qualche poco d’oro, o d’argento, io credo, che gli caverebbero loro fuori delle viscere per rubargli. Non è crudeltà che uguagli quella di sì pessima generazione quando pensano di poter acquistare qualche cosa, e le lagrime, e lo spasimo altrui sono a loro una dolcezza, purchè ne possano trarre alquanti pochi quattrini. Ebene 3► Allgemeine Erzählung► Pochi dì fa, una Femminetta, che dimora nelle vicinanze di San Polo, per isfuggire il caldo d’una casipola, che bolliva per la state, uscì passate le ventiquattr’ore, e chiese ad una sua vicina una picciola Fanciulletta per condurla seco, e con un’altra Donnicciuola sua amica si diede pian piano a camminare pel Campo, a cianciare, e a prendere aria. Avea la Fanciulletta al suo fianco, e in tal guisa camminando adagio adagio, s’abbattè in alcuni Uomini da lei conosciuti, co’quali cominciò a ragionare di varie cose. Finito il ragionamento, e spiccatasi dagli Amici, non vede la Fanciullina, che al suo fianco era poc’anzi. Ne domanda all’altra Femmina. Dov’è? L’altra non ne sa nulla. Credono, che la sia andata poco oltre, guardano quà, colà; l’è sparita. Comincia il tremito del cuore. Vanno alla casa della Madre per vedere se vi fosse andata. Non la trovano. La Madre con le mani ne’capelli comincia a stridere: ne vanno in traccia piangendo, e chiedendo. Una squadra di Donne informate del caso entrato d’orecchio in orecchio si movono tutte, e come bracchi qual va di quà, qual va di là e cerca, e narra il caso in fretta con maraviglie, ed esclamazioni, tanto che, picchiavasi a tutte le case, s’entrava in ogni uscio aperto, e cercata era la Fanciullina per ogni buco; e il suo nome chiamato da tutti i lati. In questa. Eccoti venire a casa il Padre. Domandano a lui se l’ha veduta. Egli risponde, che no; e si sbigottisce. Cresceva sempre più il dolore; tanto che, come si fa in que’casi, ne’quali l’affanno va al cervello, andava ognuno senza saper dove; e spiccatisi alcuni dalla Contrada dov’erano, e allontanatisi di là cercando, e chiamando, giunti verso San Marco udirono una Fanciulletta, che disperata, e sola piangeva. Andarono incontro alla voce di quella; e trovarono la perduta Bambina, spogliata di certe poche dorerie, che l’avea agli orecchi, e d’altro; e quindi ricoltala, la riportarono alla Madre. ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3

Molte, varie sono le maniere dello spendere; ma quelle mi sembrano più lodevoli, che s’usano a vantaggio della pubblica decenza in edifizii, e in altre cose che hanno un lungo, e durevole onore. Ebene 3► Exemplum► Il Sig. Abate Conte del Medico stimolato da un nobile desiderio, e dalla sua pietà, volse l’anima ad arricchire, e adornare la Chiesa di San Casciano con notabile spesa; ed ha fatto in essa rizzare un Altare tutto intonacato di marmi finissimi di vario genere, e squisitamente macchiati, e lisciati. Non minore fu il suo studio, e il dispendio nella Sagrestia della detta Chiesa. Non si può vedere cosa più arricchita di bei marmi, d’armadii con finezza lavorati, e di buone pitture. Nel mezzo d’essa Sagrestia il Sig. Conte ricordevole di quella fine, che dee avere ogni uomo; fece apparecchiare a sè, e a’suoi un Monumento. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Ebene 3►

Risposta ad uno, che chiede come si debba contenere un Giovane, il quale voglia acquistar fama nelle buone Lettere.

Brief/Leserbrief► A’que’tempi, ne’quali si viveva all’anticaccia, e come dire a caso; ne’quali, quando uno volea acquistarsi onore dello studiare, dimenticavasi di sè, e d’ogni cosa sua, per istarsi giorno, e notte con gli occhi in sui Libri; altre erano l’usanze da quelle, che sono oggidì, per guadagnarsi un nome onorevole, e chiaro. Ma la cosa a que’dì era lunga, e si dovea andare per difficile, e rotto cammino: e pochi erano coloro, che salissero alla cima del monte, dove la dottrina spargeva le sue grazie, e i suoi doni. A’nostri giorni abbiamo abbreviato il viaggio, e aperta una via piana, e facile da camminarvi, come chi dicesse sulla bambagia, senza altro pensiero, fuorchè quello di dare de’gombiti nello stomaco, o degli urti ne’fianchi altrui, procurando di tenere indietro chi troppo gagliardamente corresse, e di tirare qualche archibusata a chi troppo rapidamente spiegasse l’ale. Per la qual cosa se cotesto suo giovane amasse di tirarsi presto innanzi, ed averne onore; si faccia un buon provvedimento di motti, e berte contra i suoi concorrenti, e se n’empia per modo il cervello, che gli fiocchino dalla lingua come gragnuola, e gli dica a tempo, o fuori di tempo, che non importa. Ricordisi che non basta il dir male d’altrui; ma ch’egli bisogna dall’altro canto dire un gran ben di sè medesimo, e tenere a mente, che Orazio, e Ovvidio dissero l’uno, e l’altro che nè fuoco, nè tempo, nè altra calamità poteano far isparire dal mondo l’opere loro. E s’egli non può imitare in altro cotesti due celebrati Scrittori gl’imiti in questo. Non sudi il sangue delle vene a comporre, ma faccia ogni cosa in furia, e in fretta; perchè la squadra in mano, e il compasso toglie il fuoco allo scrivere; e i difetti fanno meglio risplendere le bellezze de’componimenti, essendo stato un tempo grande arte l’usar l’arte, e non darne indizio, all’incontro d’oggidì, che per non inciampare nell’usarla si crede cosa più sicura il non averla. Quelli che si chiamano i buoni Autori gli lasci da parte, per non prendere il colore da quelli, perchè si direbbe, ch’egli è imitatore, e rubacchia da questo, e da quello. Faccia capitale di sè stesso, e del suo cervello, e voli dove quello ne lo porta. Molte altre particolarità potrei dirle; ma le taccio per al presente. Imito i Maestri che non danno tutte le lezioni ad un tratto; ma poche per volta. Questi sono i principii generali, e con essi prometto fama, ad esso giovane. Egli è vero, che il fine della vita non si chiude in tal modo con molto concetto di letteratura. Ma che importa questa vanità ultima, o la gloria d’un Epitaffio? ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Avviso

Adi 15. di Settembre S. A. R. la Serenissima Sposa di Parma arriverà in Mantova, dove le sarà fatta una Festa di Ballo nel Pubblico Ducal Teatro. Adi 16. Si fermerà in Mantova, e la sera le si darà una Cantata. Adi 17. si partirà da Mantova, e proseguirà il suo viaggio fino ad Halla. Adi 18. Arriverà a Trento.

Nota de’Personaggj di Corte, che accompagnano S. A. R. la Serenissima Sposa da Casal maggiore a Vienna.

Il Principe di Lichtenstein col suo seguito, come di sotto. Il Maggiordomo Maggior Conte di Salm. Il suo Cameriere. La Maggiordonna maggiore. La sua Donzella. 2. Gentildonne di Camera. 2. Dame di Corte, con le loro Donzelle. 1. Generale delle Poste con il suo Cameriere. 2. Ciambellani con loro Camerieri. 1. Dama di Corte. 2. Cameriere, con le loro Cameriere. 1. Donna di Camera. Madama de Mercier, con la Figlia, ed una Cameriera. Il Confessore. Il Cappellano di Corte. Il Proto Medico. Il Camerier Regio Imperiale. 3. Paggi col loro Istruttore, e loro Servitore. 1. Forrier di Corte col suo Scrittore. 1. Uffiziale della Cassa col Scrittore. 1. Ajutante di Camera. 1. Portiere. 1. Servitor della Cappella. 1. Lavandaja di Corte colla sua Serva. 1. Chirurgo di Corte col suo Ajutante. 2. Tappezzieri. 2. Sotto ajutanti di Camera. 1. Sergente con 12. Arcieri. 8. Servitori di Corte. 4. Aiduchi. 4. Sarti per le Dame.

Seguito del Sereniss. Principe di Lichtenstein.

Gentiluomo Baron Lischenkohl. Il Medico del Principe. Il Chirurgo. Il Cappellano. 2. Paggi. Il Cancelliere. 3. Camerieri. 2. Cuochi. 1. Sotro Cuoco. 8. Servitori. 1. Credenziere. 1. Confetturiere.

Persone dell’uffizio supremo delle Poste.

Mastro di stalla col suo servitore. 2. Uffiziali di Posta. 1. Porta Lettere. 7. Mastri di Posta, e Corrieri. 2. Postiglioni di Corte. 2. Detti Postiglioni. 3. Mastri di Carrozze. 1. Lavorante marescalco. 1. Lavorante sellajo. 61. Postiglioni, i quali devono condurre per tutto.

Persone dell’Economia di Corte.

Riveditore di conti. 1. Scrittore. 1. Bottigliere. 1. Giovine di lui. 1. Custode degli Argenti. 2. Giovani sotto di lui. 1. Credenziere. 3. Giovani. 3. Confetturieri. 2. Detti Giovani. 1. Canevajo. 1. Detto Giovine. 1. Confetturiere. 1. Detto Giovine. 1. Spenditore. 1. Fornajo di Corte. 1. Detto Giovine. 1. Ispettor di Cucina.

Cuochi.

Capi. 6. Mastri. 2. d’arrosto. 2. di Pasticceria. 6. Garzoni. 2. Facchini.

Cose da vendere.

Opiata per pulir li denti, e render odorifero e grato il fiato. Si vende da Simon Gelsomini dalle Galanterie, sotto le Procuratie Vecchie, all’Insegna dell’Umiltà.

Un Battellone longo piedi 43. e largo piedi 7. col suo Tiemo nuovo tutto intagliato, e dipinto, con 4. specchi grandi alti oncie 27. e larghi oncie 29. circa; con le sue porte, parimenti con li specchi alti oncie 29. e larghi 9. con due Timoni uno da mare, e altro da Brenta, con la sua ribola intagliata, con remi, forcole, albori, e bandierole, vele, alzane, e un fero da prova, e una coronella, cattenelle, e cozzoli di laton, e ferro da buttar a fondi con la sua gomena, alzana per attaccar il Cavallo, e sue bocche porte, e due serene a prova indorate con oro di Zecchino.

Di più la sua Tavola con le sue banchette, con suoi stramazzeti di felpa in opera, e sue coltrine di seta, e colla commoda; in somma tutto a perfezione, e con tutto il suo bisognevole.

Chi volesse applicarvi, parli col Signor Lorenzo Zanon Murer, abita in Rio Marin, nella calle ultima per andar al Ponte della Latte.

Cose perdute.

Adì 20. Agosto. Fu perduto un’Anello di Diamanti di bella vista, chi lo ritrovasse lo porti alla Bottega di Paolo Colombani, che vi saranno li contrassegni, con dieci Zecchini di cortesia.

Libri da vendere.

Libri che si trovano appresso il Signor Giambatista Pasquali.

Saggio sullo Scorbuto di Mare, in cui si propone un metodo facile di curar questa malattia anche in Mare, e di preservar l’acqua dolce per qualunque lungo viaggio, del Sig. Addington. Livorno 1760. 8.

Essai sur l’Etat du Commerce d’Angleterre. a Londres 1755. 12. Vol. 2.

Lettres Persanes, augmentes du Temple de Gnide. a Londres 1759. 12. Vol. 2.

L’Esprit des Loix. a Amst. 1758. 12. Vol. 4.

Histoire du droit public Ecclesiastique Francois. a Londres 1740. 12. Vol. 2.

Dissertation sur la difference des deux Anciennes Religions, la Grecque & la Romaine par M. l’Abbè Coyer. a Londres. 1750. 12.

Essai sur l’Histoire du droit Naturel. a Londres 1757. 8. Vol. 2.

Locke du Gouvernement Civil. a Amst. 1755. 12.

Essai sur l’Histoire des Belles Lettres & des Arts par M. de Carlencas. a Lyon 1749. 8. Vol. 4. avec fig.

Discours & autres Ouvrages par M. D’Aguesseau. a Amst. 1756. 8. Vol. 2.

Lettres Provinciales de Lovis de Montalte avec les Notes de Guillaume Wendrock. a Amst. 1753. 12. Vol. 4.

Elemens de Physique par Jean Locke. a Amst. 1757. 8.

Discours sur les Avantages des Sciences & des Arts. a Geneve 1752. 8. Milton les Oevres. a Paris 1757. 12. Vol. 3.

Histoire & Commerce des Antilles Angloises. 1758. 12.

Libri che si trovano appresso il Signor Paolo Colombani.

Storia universale provata con monumenti, e figurata del Bianchini. Roma 1697. 4.

Keill introductio ad veram Physicam & Astronomiam. Mediolani. 1742. 4.

Tha Philosophical Transactions 1760. 1720. T. 2. 4.

Clerici Historia Ecclesiastica. Amst. 1716. 4. grande.

Montaigne les essais par Coste. T. 3. 4. grande. Paris 1725.

Gemme antiche figurate del Rossi con le sposizioni del Maffei T. 4. Roma 1707. 4.

Vita di Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo 4.

Abrahami Gorlaei Dactyliothecae, seu anulorum, Sigil. Graecorum, & Romanorum explic. Gronovii Tom. 2. Lugduni Batavorum 1707.

Baillet Jugements des Seavans revùs, &corrigès par Mons. de la Monnoye Tom. 8. Paris 1722. 4.

Discorsi di Scipione Ammirato, sopra Tacito Fiorenza. Per i Giunti. 1598.

Crescimebeni Storia della Volgar Poesia

Tom. 6. Ven. 1731.

Case da Fittare.

Casa d’affittar in Contrada di S. Trovaso sopra canal, contigua al campo della Carità, paga all’anno Duc. 250. Regalie Zuccari Lir. 12. e Caffè Lir. 12.

Le chiavl (sic.) sono dalla Friulana ivi Vicina.

Un Casino d’affittar con Giardino posto alla Zuecca di Venezia al Lago Scuro. Chi volesse applicarvi parli con l’Uomo che abita in detto Giardino.

Casa a S. Canzian vicino a Kà Vidman con Magazen grande da Merci in due Soleri, ora affittata fino al primo Ottobre venturo al Sig. D. Gio: Battista Cadorin, avvertendo, che volendo essa Casa anche prima è facile che il Cadorin la cedi, e chi desiderasse vederla potrà parlare con il Sig. Florian sotto le Procuratie Nuovo, paga d’affitto all’anno Duc. 185. e Regalia Zuccaro fino Lir. 18.

Casa d’affittar in Contrada di S. Luca dietro la Chiesa in calle detta Morosina, paga all’anno Duc. 76.

Chi desiderasse vederla parli con il Sig. Florian sotto le Procuratie Nove.

Casa d’affittare di nuovo restaurata, con terrazzi nuovi, e tutte le sue comodità in Barberia delle Tole, paga all’Anno Duc. 110.

Le chiavi sono in Barberia delle Tole dal Marangon vicino alla detta casa.

Case da Fittare fuori di Venezia.

Un Casino d’affittar in Mestre dietro ai Capuccini, con alquanti Mobili per uso, fuorchè letti, e batteria di Cucina; con Barchessa nella quale vi è un competente Granaro, Caneva fornita di due Tinazzi cerchiati di ferro uno di tenuta di quindeci e più mastelli, e l’altro di otto in circa; Stalla per quattro Cavalli, Rimessa, e luogo per Piante, casa per Gastaldo, e Forno; il tutto in buon stato. Vi è poi un Brolo di Campi tre ben videgati, dal quale si suol fare mastelli dodeci Vino, e Carra sei Fieno, con Giardino dirimpetto al suddetto Casino fornito d’Alberi di varj frutti distinti, e con ventiquattro Piante di Agrumi scieltissimi, paga all’Anno Duc. 50.

Il ricapito è dal Sig. Pietro Martini Speziale in Campo a S. Canziano, all’insegna delle due Colonne, il quale ha la libertà di trattare, e darà tutte le informazioni necessarie.

Legni arrivati.

Adì 17. Agosto. Tartana, nominata Natività del Signor, e la Madonna del Rosario, e Sant’Antonio di Padova, Capitan Elia Camenarovich, manca da Salonichio 66.giorni, raccomandata a sè medemo, con 365. Balle Gotton. 2. Fag. Filadi.

Detto. Marciliana, Patron Zuanne Franco, venuto da Brindesi, Grotte Mare, e Fermo, con 82. cai Oglio. 12. Fagottini, e coffe Pasta.

Detto. Tartanon, Patron Francesco Nascimben, venuto da Ancona, e Pesaro, con 1181. Pezze Formaggio Salato a refuso. 6. Botte catrame. 4. Sacchi cera. 18. Sacchi Polvere di Gripola. 29. Balle Lana della Campagna di Roma. 1. Bar. Fessa Brusata. 1. cestella Piatti. 1. cassa Specchi.

Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 22. Agosto 1760.

Lione Ducati- 59 ½ Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno.

Bolzano Soldi- 133 per un Scudo da Carantani 93.

Roma Scudi Oro Stampe 63 1/8 per Ducati 100. Banco.

Napoli Ducati Regno 121 ½ per Ducati 100. Banco.

Firenze Scudi- 80 3/8 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco.

Livorno Pezze da 8/r 104 ¼ per Ducati 100. Banco.

Milano Soldi- 155 ½ per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.

Genova Soldi- 94 ¼ per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco.

Anversa grossi- 95 per un Ducato Banco.

Amsterdam grossi- 90 ½ per un Ducato Banco.

Amburgo grossi- 85 ¼ per un Ducato Banco.

Londra Sterlini- 52 ½ per un Ducato Banco.

Augusta Taleri- 99 ½ per 100. Ducati Banco.

Vienna Fiorini- 191 ¼ per Ducati 100. Banco. ◀Ebene 2

Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.

A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.

In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.

Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.

In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.

Con Privilegio. ◀Ebene 1