La Gazzetta Veneta: N. 34

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N.° 34.

Sabbato addi 31. Maggio 1760. Che contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.

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Metatextualität

Ci sono alcuni, i quali credono, che le novellette da me scritte ne’presenti Fogli sieno spremute dal mio capo, e mi fanno l’onore d’attribuirmi maggiore facoltà inventiva di quella, che ho. Io però non dico veruna cosa, che non mi sia stata narrata dagli Amici, o da Persone, che per affetto alla Gazzetta colla voce, o con polizze cercano d’impinguarla. Vero è, che molte Storie le lascio indietro, perchè me ne capitano alle mani di quelle, che debbono rimaner chiuse in eterno; e altre che sono sembrate belle per le circostanze, che le vivificavano sul fatto, riuscirebbero una cosa morta in iscrittura. Eleggo per questa volta una notizia, la quale può essere di qualche ammaestramento, assicurando, ch’è cosa certissima, e che le Persone sono a me note; ma non ne dirò di più, per varie ragioni.
Sogliono alcuni Padri valersi co’loro figliuoli d’una certa massima, cioè che non importa loro d’essere odiati, purchè ne vengano temuti; non sapendo, che la sola amicizia, ed intrinsichezza gli farebbe amare, e ubbidire; e che laddove non è amore, e domestichezza, nasce la malizia, la simulazione, la dissimulazione, la bugia, e talora la licenziosità, e la scostumatezza. Chi può star volentieri con le Persone temute? Di quà eccoti i figliuoli star più volentieri con ogni altra Persona anche la più vile, ed abbietta, che col Padre; e spesso aprire ad un Servo quel cuore, e quell’anima, che tengono chiusa con mille chiavi dinanzi agli occhi paterni.

Metatextualität

A questi giorni dunque è avvenuto il caso, che dirò.

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Exemplum

È in una certa Contrada un cert’Uomo, il quale ha sei figliuoli, quattro maschi e due femmine, a’quali non ha mai data una buona parola dalle fasce fino al giorno d’oggi, che sono già grandicelli. Guardagli sempre accigliato, e in cagnesco, borbotta, rinfaccia, e non fanno mai cosa che gli piaccia. Se gli vede ridere sgrida, se stanno malinconici fa lo stesso, in breve non è mai soddisfatto. Pochi giorni fa trovatigli insieme, che ragionavano, preso sospetto, che dicessero male di lui, comandò loro rigidamente, che non parlassero più, minacciando chi di loro avesse aperto la bocca d’un gravissimo gastigo. I poveri giovani tremando si stettero tutti mutoli, non solo poche ore, ma più d’un dì, avendo intorno sempre la spia d’un Servo, che per rendersi benevolo il Padrone era peggiore di lui. Finalmente non potendo essi più comportare tanto silenzio, incominciarono fra loro ad inventare un linguaggio di cenni, e con tale invenzione ad alleggerire la loro doglia. E tanto andarono avanti, che in ciò si ricreavano, e maravigliavansi a vedere, che mille attucci d’occhi, di testa, e di mani poteano servir loro di parole; sicchè quasi aveano oggimai più piacere di parlare in questa guisa, che nell’altra. Ma lo sciagurato Servo, parendogli di fare un bell’atto, avvisò d’ogni cosa il Padrone, dicendogli ch’erano Bertucce, e civette, e che con la malizia aveano trovato il modo di disubbidirgli; di che il Padre montato in collera, credendo veramente, che si dovesse chiamare disubbidienza quella, ch’era necessità, con terribili parole, con minacce, e con qualche gastigo ancora disse, che volea essere ubbidito; e che da indi in poi intendea, che non solo non parlassero, ma che non facessero atti, nè altro. Rimasero i poveri giovani, come può credere ognuno, e poco mancò, che non gli cadessero tramortiti dinanzi; pure facendogli un inchino col capo fra il sì, è (sic.) il no, come quelli, che non sapeano se fosse atto vietato, promisero d’ubbidire. Venne intanto l’ora dell’andare a tavola, onde sedendo tutti in cerchio, e prendendo il cucchiajo in mano, vedendosi divenuti a guisa di statue, uno di loro mirò gli altri in viso, poi fermati gli occhi nel Padre si diede a piangere; e gli altri tutti vedendo il pianto di lui fecero lo stesso senza potersi ritenere. Il Servo aperse la bocca, e disse: Bella ubbidienza... e volea andare avanti; ma non sò da qual movimento tratti tutti in una volta balzarono su, e senza sapere, che si facessero gli furono tutti intorno con le pugna, co’morsi, e con le strida, che quasi lo rovinarono, sicchè appena il Padre lo potè salvare dalle loro mani; e da quella Scena finalmente commosso, licenziò il Servo, abbracciò e baciò i figliuoli, gli rassicurò, pianse con loro teneramente, e scambiò la natura sua.

Metatextualität

Scrivo tutto questo fatto per ordine di lui medesimo, il quale desidera, che possa essere di qualche giovamento.

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Exemplum

O virtuosa qualità del Vino, che rende gli uomini Filosofi, e senza pensieri. Ci maravigliamo di Diogene, che dormiva in una Botte, e ci par gran cosa a leggere di Crate, che dormisse sul mantello per le vie dove s’abbatteva. I libri ci tacciono se bevessero, o no. Due sere fa un Filosofo moderno, pieno di zuppa, giunto vicino alla Piazzetta, e parendogli d’essere a casa sua, si spogliò fino in camicia, e postosi sulla terra co’suoi panni addosso per coltrici, dormì saporitamente fino alla mattina. La natura non ha bisogno di piume, di lane, o d’altre morbidezze. Il Vino maestro della verità fa conoscere anche questa.

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Exemplum

Un certo Jacopo calzolajo abitante in corte del Trappolin a S. Marciliano, mandò un garzone ad accompagnare a casa sua Cognata; il quale ritornando indietro cadde in acqua alla Misericordia, e vi rimase affogato.
Avviso A Signori Letterati essere uscita alla luce l’Opera del celeberrimo P. Roberto Personio Gesuita Inglese intitolata Le tre Conversioni dell’Inghilterra dal Paganesimo alla Religione Cristiana. Questa con ammirabile felicità dall’Originale Inglese è stata tradotta nell’Idioma Italiano dal Sacerdote Fiorentino Signor D. Francesco Giuseppe Morelli. L’Opera è divisa in tre Tomi in quarto di bellissima edizione Romana. Nel primo Tomo dopo una egregia lettera del Traduttore alla Nobilità Italiana intorno all’Opera, ed un succinto ragguaglio della vita, ed appostoliche fatiche per la Nazione Inglese del Personio, comincia l’Opera; la quale con profonda dottrina, e vasta erudizione fu scritta dall’Autore contro il Cavalier Francesco Hastingo, e contro la falsa Istoria della Chiesa Protestante scritta dal Predicante Giovanni Fox, o sia Volpe. Il primo Tomo è diviso in due parti; nella prima si mostrano tre Conversioni nell’Inghilterra in tre diversi tempi dal Paganesimo alla Fede Cattolica Romana, e che tal Fede da quel tempo è continuata nell’Inghilterra per tutte l’età fino al giorno presente. Nella seconda parte egli ricerca il principio, lo stato, e il progresso di età in età della Chiesa Protestane dal principio del Cristianesimo fino al tempo della Regina Elisabetta contro tutta l’Istoria Ecclesiastica del prefato Predicante Giovanni Volpe, ove egli pretende vanamente dimostrare, che la sua Chiesa Protestante sia discesa dagli Appostoli. Il secondo Tomo esamina i primi sei mesi del Calendario de’nuovi Martiri, e Confessori Protestanti, Formato, e posto dal Predicante Giovanni Volpe nel principio del secondo volume dell’Istoria della sua Chiesa; venendo lo stesso paragonato col Calendario Cattolico, e coi Santi ivi contenuti; e nel fine ha la Relazione della Conferenza seguita davanti a Enrico IV. Rè di Francia nell’anno 1600. tra il Vescovo d’Evreux, e Plessis Mornay, riputato il S. Agostino degli Ugonotti, intorno al corrompere e falsificare le sentenze degli Autori; di che il Plessis fu apertamente , e vergognosamente convinto, e in appresso ha la difesa della suddetta Relazione contro i ridicoli sutterfugi, e dell’istesso Plessis in Francia, e del suo Avvocato Matteo Sucliffo Predicante in Inghilterra. Il terzo Tomo esamina gli altri sei mesi del Calendario Protestante, come ancora diverse altre materie concernenti il medesimo Calendario, e la Storia Ecclesiastica del detto Predicante Giovanni Volpe; e nel fine ha la revisione delle dieci pubbliche Dispute, o Conferenze tenute in Inghilterra tra i Cattolici, e i Protestanti, dentro lo spazio di quattro anni in due cambiamenti di Religione sotto il Rè Odoardo, e la Regina Maria, intorno ad alcuni punti principali di Fede, e in specie del Sacramento dell’Eucaristìa, e del Sacrifizio della Messa. L’Opera in somma non può esser nè più dotta, nè più erudita, nè più ?nriosa, ed interessante, e però, come applauditissima altrove: così degna da andar tralle mani de’Signori Letterati Italiani. La suddetta Opera si vende Paoli 36. La troveranno in Firenze alla Bottega del Sig. Angiolo Barchesi Librajo alla Condotta. La troveranno pure in Parma al Negozio degli Eredi Monti in Borgo Riolo. Il Proprietario della suddetta Opera, è alloggiato alla Locanda delle tre Rose a S. Paternian. Persone desiderate. In un Paese ricco, e popolato; ma lontano di quà oltremare si desidera un Religioso di dottrina, e di sapere, il quale sia atto ad introdurvi il buon gusto delle Lettere, e ad allevare la gioventù negli Studii. Si vorrebbe, ch’egli usasse alcuni metodi più presti dei consueti nell’insegnare la Lingua Latina, che avesse cognizione di Scrivere correttamente in Italiano, e in breve una perizia di tutto quello, che appartiene alle buone lettere principalmente. Se alcuno vi fosse, il quale avesse tale attività, si proponga alla Bottega di Paolo Colombani Librajo in Merceria, che n’avrà notizia delle circostanze più minutamente; e vedrà se il trattato gli possa essere giovevole, per poter scrivere a chi ne fa la ricerca, e stabilire quanto occoresse per soddisfazione dell’una parte, e dell’altra. Persone, ch’esibiscono la loro capacità. Persona di età d’Anni 31. di non ordinario talento, d’onesta nascita, ed indole, e laureata in Legge, che per Anni 4. continui fece pratica nel Foro Veneto, ed esercitando in seguito da lungo tempo con riputazione la Profession di Avvocato in Terraferma fu per il più spedita à Venezia, ed ivi impiegata da molto particolari per commisioni di Affari importanti di Collegio, e di Foro, che è capace di ordinar Carte. ed Archivj, formar Catastici colla Lettura anco di antico, o sia Gotico Carattere, di preparar Cause, e rintracciar Carte a quelle confacenti, e che in ultimo e esperta per il maneggio di qualunque interesse, e per la direzione d’ogni Azienda, obbligata da circostanze straordinarie, ricerca l’incontro di qualche provedimento, ed occupazione. Concorrerebbe perciò ad impiegarsi in qual si sia Offizio corrispondente, e massime di Coadiutoria, Secretaria, ed Agenzia di Affari di Luoghi Pii, Università, o Famiglie, a quali promette singolar vantaggio del suo impiego, esibendo in fatto riscontri di sua Abilità, oltre le convenienti Informazioni; le quali, a cui piacerà, saranno domandate al Signor Paolo Colombani Librajo in Merceria all’Insegna della Pace. Cose perdute. Chi avesse ritrovato un cagnuolo di razza Bolognese di pelo bianco, con l’orecchie nere forate con due fori per una, bianco sulla testa fra l’uno, e l’altro orecchio, la groppa di pelo nero, con bella coda folta di pelo bianco, e la cima un poco nera (questo Cane ha più colori dell’Arcoceleste) e la gola con pelo assai lungo, lo porti al Caffettiere in Campo a Santa Marina, che gli saranno date lire otto di cortesia. Fu perduto adì 21. di questo mese alle ore tredici in circa, in faccia alla Chiesa di San Salvatore in Merceria. Libri nuovi fuori di Venezia. Poesie di Rosmano Lapitejo Pastax Arcade, ed Accademico eccitato ora per la prima volta raccolte, e in un solo volume stampate. Bergamo 1760. Presso Pietro Lancellotti. in 8. Copresi di sotto al nome di Rosmano Lapitejo il Padre Giampietro Riva, Cherico Regolare Somasco di Lugano. Felicissimamente audace è questo Poeta, il quale dietro a’vestigj del Chiabrera si move, e innalza il suo volo. Un entusiasmo continuo guidato dalla ragione dà forza all’intelletto, e a’sentimenti di questo Scrittore, che possiede tutte le cognizioni mitologiche a perfezione, squisitamente la lingua Italiana, e l’arrichisce con molte voci parcamente ripiegate dal Latino. Le cose affacciatesi a pena alla sua fantasia divengono vivissime immagini, e quali le comprende tali le spiega, cioè con vocaboli pieni di colore, e di forza, che dipingono, e presentano agli occhi. Grazioso, piacevole, vigoroso, e nerboruto è quando gli piace, e piuttosto quando l’argomento il richiede; e sa fino discendere alle facezie, come lo mostrano alcuni suoi Capitoli scritti ad imitazione del Berni, e il primo canto del Bertoldo, già dettato da lui. Oltre a molte gravi Canzoni, che in esso Libro si leggono, trovi dieci Sermoni, e un Poemetto, ne’quali puoi vedere, quanto senza l’ajuto della rima, si possa sostenere il verso Italiano, co’nobili concetti, e con la purità dello stile, impresa più difficile di tutte, e nella quale tuttavia alcuni ingegni di questo Secolo riescono. Se la Poesia non è dettata con tutto il fervore, e con quella grandezza, che usa il Padre Riva, si tralasci; e tengasi a mente quello che dice Cicerone: Di quelle Arti, in cui non si cerca necessaria utilità, ma solamente un certo libro passatempo d’animo, oh come siamo accurati Giudici, e quasi quasi troppo sottili, e fastidiosi! Se gli Oratori non sono buoni affatto, le liti e le quistioni delle quali si tratta, fanno che gli Uomini debbono in pubblico sofferirgli, ma non siamo così sofferenti nel comportare chi recita male in Teatro; (Cic. de Orat. Lib. I.) è (sic.) puoi vedere il passo d’Orazio: Mediocribus esse Poetis Non homines, non Di, non concessere columne. Quando si parla in versi, prometti tacitamente di dilettare. Ci vuole squisitezza. Rosmano Lapitejo conobbe tale importanza; e soddisfece i suoi Lettori. Case da Fittare. Casa Nova d’affittar che sarà vuota nella metà del prossimo Mese di Giugno, con tutto il bisognevole, in Salizada a S. Franceso della Vigna, dirimpetto Kà Contarini porte di ferro, paga all’anno Duc. 45. Chi la vuole parli con il Sig. Giovanni Crema, abita per ora in detta Casa. Camera fornita d’affittar in Contrada di San Marcuola su la fondamenta dei Ormesini in calle de Ka Calleri, paga all’anno Duc. 25. Chi la volesse, parli con il Sig. Giacomo Casaril in Merzeria all’Insegna del Turin di Savoja Barettino. In Corte della Malvasia a S. Angiolo, vi è un Appartamento d’affittare con tre lochi, quale sarebbe ottimo per Casino, o per Avvocato; con stucchi, terrazzi nuovi, pergoli, scala di pietra, camino alla Francese, il tutto con gran proprietà. Case da fittare fuori di Venezia. Casin d’affittar in Villa della Rescosa sotto la Mira, sopra la Brenta Vicino a Kà Zaguri, paga all’anno D. 52. Chi vi applicasse parli con il Sig. Paolo Colombani Librajo a S. Salvatore, all’Insegna della Pace. Casino d’affittar al Taglio della Mira, paga all’anno Duc. 30. e libre dieci zuccaro. Chi vi applicasse parli con l’Agente del N. H. s. Giacomo Correr a S. Gio:Decolato. Cose da vendere. Se vi fosse ancora chi applicasse all’acquisto d’uno Schiopo lungo, leggiero e di perfetta qualità, potrà vederlo, e contrattare col Schiopetiere in calle dei Fuseri, quale ne avrà la comissione di venderlo. Case ricercate. Si ricerca un Palazzino in affitto a Mestre, posto in buona situazione, di prezzo di cinquanta o sessanta ducati annui; e questo sia colle due adiacenze, cioè con Stalla, Rimessa per carrozze e Caneva. La Persona che volesse fare codesta affittanza, parli col Strazzarol a’piedi del Ponte sulla Fondamenta de’Servi. Legni arrivati. Adì 22. Maggio. Sambechin nominato Madonna di Cipro, Capitan Leonardo Giani, manca da Costantinopoli li 10. Febraro, da Salonichio li 10. Aprile, da Miconi li 30. detto, e da Corfù li 10. Maggio, raccomandato D. Michiel Presacachi, con 4. Fag. cera zala. 904. cantara Lume di Rocca. 33. Rodoli, e 1. Fag. Telarie. 2. Fagotti Filadi. 1. casson caminetti. 1. Fag. calze. 380. Balle, e 30. Ballotti Gotton. Detto. Fregadon nominato Madonna del Rosario, e le Anime del Purgatorio, Capitan Mattio Tarabochia, manca da Santa Maora 18. giorni, Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 275. Moza Sal. 6. car. Oglio. 50. Bar. e car. Vin. 100. Pezzette Formaggio. 2. car. Vin da Scopulo. Detto. Pieligo, Patron Zuanne Radich, venuto dalla Brazza, con 10. cai Vin. 1. Rodolo Rassa, e Bedena in più cavezzi. 2. Sacchetti Gripola. Detto. Pieligo, Patron Tommaso Radovich, venuto da Cattaro, e Zara, con 238. Mazzi cordoani, e Montonine. 1. Fag. Rame vecchio. 1. Fag. cera zala. 350. Plache da Salizzo. 4. cai Oglio. 4. Rodoli Rassa in più cavezzi. 15. Miera Pegola dura. Detto. Tartanon, Patron Domenico Pagliarin, venuto da Pesaro, con 7. Balle Fenimenti. 8. casse Acqaa (sic.) di Nocera. 8. casse Veriol Romano. 1. Fag. Arnesi. 2. Balle Pelle di Gatti Salvatichi. 1. Balla Pelle di Volpe. 1. Balla Libri. 1. cesta Formagielle. 1. cesta carne Salata. Detto. Pieligo, Patron Antonio Gregorio, venuto da Primier, con 46. Mazzi canevo. Detto. Trabacolo, Patron Michiel Grandich, venuto da Zara, con 5. cai Oglio. Detto. Trabacolo, Patron Bartolo Supisich, venuto da Zara, con 4. cai Oglio. Detto. Trabacolo, Patron Gregorio Calich, venuto da Pago, con 130. Mozza Sal. Detto. Pieligo, Patron Iseppo Balielo, venuto da Spalatro, e Zara, con 150. Oche Ferro. 1. Fag. cera. 1. Sacchetto Sponze. 2. Rodoli Rassa in più cavezzi. 1. cassa candelle di Seo di Tramesso. 5. cai Oglio. Detto. Pieligo, Patron Giacomo Balielo, venuto da Spalatro, e Zara, con 167. Mazzi, e 7. Pelle cordoani. 150. Mazzi, e 4 Pelle Montoni. 37. Schiavinotti. 4. cai Oglio. 1. Rodolo Rassa in più cavezzi. Detto. Pieligo, Patron Gasparo Guadagnin, venuto da Sebenico, con 4. cai Oglio. 458. Pezze Formaggio Salato. 4. Rodoli Rassa, e Bedena in più cavezzi. 1. Fag. Becchine, e Boldroni a refuso. 3. Mazzi Ferro Grezzo a refuso. 1. Fagotto cera Brusata. 1. cassetta candelle di Seo di Tramesso. Detto. Gondola, Patron Zamaria Picello, venuto da Ancona, con 97. Rubbi Formento. 22. Sacchi Polvere di Gripola. 17. casse Acqua di Nocera. 1. cassetta Libri. 1. Pietra di Giesso. Detto. Pieligo, Patron Andrea Rossi vennto (sic.) da Palma nova, con 400. Stera Formento. Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 30. Maggio 1760. Lione Ducati- 60 Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno. Bolzano Soldi- 133 3/4 per un Scudo da Carantani 93. Roma Scudi Oro Stampe 62 7/8 per Ducati 100. Banco. Napoli Ducati Regno 121 per Ducati 100. Banco. Firenze Scudi- 80 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco. Livorno Pezze da 8/r 104 ¼ per Ducati 100. Banco. Milano Soldi- 156 per un Scudo di Soldi 117. Imperiali. Genova Soldi- 94 ¼ per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco. Anversa grossi- 94 ½ per un Ducato Banco. Amsterdam grossi- 90 ½ per un Ducato Banco. Amburgo grossi- 90 3/4 per un Ducato Banco. Londra Sterlini- 51 1/3 per un Ducato Banco. Augusta Taleri- 98 ¼ per 100. Ducati Banco. Vienna Fiorini- 188 3/4 per Ducati 100. Banco.

Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.

A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian. In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo. Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo. In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore. Con Privilegio.