La Gazzetta Veneta: N. 28

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N.° 28.

Sabbato addi 10. Maggio 1760. Che contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’ cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.

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BElla cosa parrebbe a me per esempio, quand’uno per la via è stanco, o non ha voglia d’andare avanti, o lo coglie la notte, ch’egli non avesse ad andare innanzi a forza fino a casa sua; ma che tutte le case fossero in comune. Oh! Si dirà tu puoi andare ad una Taverna, o ad una Locanda. È vero; ma quivi s’ha a spendere. Non sarebbe forse una buona usanza, ch’io pagassi il fitto d’una casa, questa servisse anche ad un altro, e che quella d’un altro pagata da lui, servisse anche per me, secondo l’opportunità e l’occorrenza; e secondo le faccende, che s’hanno a fare oggi in una contrada, e domani in un’altra.

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Narração geral

M’è venuto questo pensiero in mente nell’udire quello, che fece Domenica di sera un’Uomo dabbene per caso, il quale trovandosi verso una cert’ora di notte carico il capo dalla nebbia del vino; e pieno di sonno, come un Tasso, andava attenendosi alle muraglie, e camminando, come si dipingono le saette. Vede, o sente a tasto un uscio aperto, entra, e come può sale una scala, va in una stanza, trova un letto, e senza star a vedere s’egli sia il suo, o no, si spoglia fino alla camicia, si corica fra le lenzuola, e comincia a russare a sua consolazione. Avea frattanto una Signora che in essa casa dimorava dato la cena a due figliuolini; onde preso il lume, e predicando a quelli che fossero buoni la notte, se n’andava tutta cheta per mettergli a dormire appunto in quella stanza dove senza nessun sospetto dormiva l’uomo sdrajatosi a caso. L’entrare della Donna, il vedere il letto occupato, il mettere uno strido altissimo, e il prendere i due putti, e uscire fu un tempo solo. Va alla finestra grida accorri Uomo, i putti piangono come disperati. Tutta la vicinanza che farà? che vuol dire? Presto arme, spuntoni, archibusi. Corrono all’uscio della Donna, salgono le scale a squadre, e giunti in sala udito dell’Uomo nella stanza pensano a chi dee andare avanti. Finalmente due pian piano mettono il capo dentro, e vedendo che il nemico dormiva, vanno là, e gridano; tu se’morto: ed egli russa per risposta. Allora seguono tutti e fanno un romore e uno schiamazzo, che si sarebbe destato il sonno. Non ne fu nulla, ch’egli seguì a dormire. Chi gli piglia le mani, chi le braccia, chi scuote di quà chi di là, egli mugola un tantino, sbadiglia qualche volta, ma avea gli occhi cuciti. Giunge frattanto a casa il marito della Donna, e trovato quivi l’esercito, e saputo il caso, che quasi da tutti in una volta gli fu detto, accostasi al letto, e conosce l’Uomo. Egli sapea la sua usanza; e dice: Voi credete aver quì a fare con un’ Uomo di carne e di ossa; ma egli è fatto di doghe e cerchj. Pigliatelo su, e sbrigatimi il letto di grazia. Che s’ha a fare? dove s’ha a mettere, dicono i circostanti? In un magazzino a terreno, dice il Padrone. Mettono dunque nel magazzino un materasso; e quattro de’più vigorosi e massicci de’compagni, non senza che altri cinque o sei ajutassero con una mano, prendono l’addormentato, e come un sacco lo portano giù, e lo coricano ove dovea stare; che non si sapea se il materasso era lui, o egli il materasso, stando tuttadue fermi ad un modo. Socchiudono la porta ridendo, e ognuno va a’fatti suoi. Vanno a dormire, passa la notte, e la metà del giorno vegnente ancora, prima ch’egli apra gli occhi. Quando piace al Cielo si sveglia, e non sa dove sia; se non che il Padrone della casa che lo conoscea, l’avvisò di quanto era accaduto, ridendo; e domandatogli come avea fatto, rispose, ch’avea tolta quella per la sua casa propria; e che avendovi trovato una porta, una scala, una camera, e un letto, come nella sua, era degno di scusa. Nel capitolo de’beoni si legge, che andati due conci dal vino a dormire, si risvegliarono il giorno dietro verso le ventitre ore. Disse uno all’altro, io credo che sia tardi, va e apri una fenestra. Il compagno va, apre, e dice: ancora non si vede lume. E avea ragione, perchè in cambio d’una fenestra, avea aperto un armario. Tornarono a dormire tutto il restante del dì, la notte vegnente, e una buona parte del terzo giorno ancora.

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Narração geral

Un Giovane, che avea più voglia di godere, che d’altro, vivendo spensieratamente, tanto fece, che fu o cacciato, o si fuggì dalla casa paterna molti anni fa. E sì co’suoi mali portamenti fece, che nè il Padre, nè la Madre gli scriveano più, nè voleano sentirne parlare. Coll’andare degli anni il Padre infermò, e di quella malattia si morì, senza che nessuno ne desse notizia al Figliuolo, il quale l’intese da altre Persone;

Metatextualidade

e come colui, che avea il cervello sopra la berretta, scrisse alla Madre questa Lettera, la quale m’è pervenuta alle mani, e io la do al pubblico qual essa è puntualmente. È diretta alla Madre.

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Carta/Carta ao editor

Signora, e Padrona Colendiss. So ch’è passato all’altra vita il nostro Amico, al quale io voleva bene; e mi dispiace che la nuova mi fu data da altri, e non da V. Signoria. Ho fatto quello, che si deve fare per il debito, che corre verso un’Amico uscito dal Mondo. Mi dispiace più per lei, che ha perduto una buona amicizia. Con tutto ciò si consoli, e procuri di passarsela; che il tempo rimedia a tutto. Io non ardisco d’esibirmi, perchè so che non sono inteso, come persona che può giovar poco; essendo io solo a questo Mondo senza sapere ch’io sia. Basta pazienza. Intanto ella sappia, ch’io son pronto a servirla in tutto quello, che potrò, e se vuole mi comandi, che mi troverà sempre apparecchiato a far quanto posso per lei. Suo buon Servitore, e Amico
N. N. Mulo, e bastardo della Casata
cioè della sua.
Chi sa quante lagrime avrà costato costui al Padre, e alla Madre; e pure a lui pareva ancora d’aver ragione.
Questa è la preoccupazione del vizio invecchiato, che fa travvedere tutte le cose.

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Retrato alheio

Quando si dice Zingari sa ognuno le loro usanze di rubare quel, che possono per le campagne, e in tutti i luoghi dove passano. Le villanelle semplici, vedendo que’visi negri, arsicci, e cotti dal Sole, e que’capelli arruffati, oltre alla loro astuzia di saperlo dare ad intendere, credono, che sieno tutti strologhi, e si fanno indovinare le cose avvenire, e tengono per vere le loro predizioni, come se le vedessero. E mentre, che stanno attente al futuro, spariscono loro i polli, le camice, e altre cose; e tuttavia si dimenticano prima il danno, che le profezie di questa genia vagabonda di gente.

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Narração geral

Non bastò tuttavia a’dì passati ad una Zingara di rubare le cose senz’anima, ch’ella furò da’fianchi alla propria Madre una fanciulletta di sett’anni bella, e garbata, e seco ne la condusse. Si trovò per avventura costei pochi giorni fa in una Terra non molto di quà discosta; e camminando in una Piazza, con essa fanciullina, a quanti gliene chiedevano, dicea essere sua figliuola. Non poteano le persone credere, che di sì sozza strega fosse uscita quella gentile ragazzetta, e morivano di voglia di saperne il vero. Trovaronsi quivi peravventura (sic.) alcuni personaggi autorevoli, i quali toltale la giovanetta da lato, e condottala ad una bottega di Caffè, con certe galanterie datele per la gola, cominciarono a domandarle chi ella fosse, e ad esaminare la sua condizione. Essa disse di cui era figliuola, e che quella donna le avea fatta bere una certa polvere, che l’avea renduta mezza balorda. Per la qual cosa venne di subito ritenuta la Zingara; e in una prigione rinchiusa; e la fanciulla co’suoi liberatori n’andò a pranzo all’Osteria. Mentre che pranzavano, ecco di subito entrare nell’Osteria un cieco, il quale con altissime strida, incominciò non solo a querelarsi d’aver perduta, com’egli diceva, la figliuola, ma che la moglie sua fosse stata incarcerata. Di che si venne in cognizione, ch’egli avea avuto mano nella fraude, e fu mandato a far compagnia anch’esso alla sua buona femmina nelle carceri, e la figliuoletta venne restituita alla sua vera Madre, da quelli, che l’aveano ritrovata.

Metatextualidade

Avendo udito, che alcuni si rimasero con gran curiosità per sapere se la Barca nominata nel foglio 27. entrasse nel Magazzino o non v’entrasse; mi convenne informarmi, e intesi che veramente non potè entrarvi, ma che mal concia rimase di fuori.
Cose da vendere. Carlo Scapino Libraro di Padova, stà al Leone dʼOro, oltre glʼaltri Libri come da suo Catalogo, esibisce glʼinfrascritti da darsi alli primi onesti Compratori che volessero farne acquisto. Il detto si ferma in Venezia giorni dieci; dʼalloggio alla Locanda della Croce di Malta a S. Casciano. Chi volesse parlare con lui potrà farlo avvisato. Muratori Lud. Rerum Italicarum Scriptores. Fogl. Vol. 28. leg. Oland. - Ejusdem Thesaurus inscriptionum. Fogl. Vol. 4. leg. Oland. - Ejusdem Antiquitatum Italicarum. Fogl. Vol. 6. leg. Oland. - Dello stesso Antichità Estensi. Fogl.Vol. 2. leg. Oland. Baronii Caesaris Annales Ecclesiastici, cum continuatione Raynaldi &c. Fogl. Vol. 38. Lucae leg. Oland. Augustini S. Aurelii Opera Omnia. Fogl. Vol. 12. leg. Oland. Bollandi Acta Sanctorum. Fogl. Vol. 42. leg. Franc. Cartesii Renati Opera. Quart. Vol. 9. Amstel. 1692. Chrysostomi S. Joannis Opera omnia gr. lat. Fogl. Vol. 13. Ven. leg. Oland. Critici Sacri in Vetus & Novum Testamentum. Fogl. Vol. 9. Amstelodami 1689. leg. Fran. - Thesaurus Philologicus, sive Sylloge Dissertationum &c. Fogl. Vol. 2. Amstel. 1701. leg. Oland. Fabritii Alberto Bibliotheca Greca. Quarto. Vol. 14. Hamburgi 1708. leg. Oland. S. Hieronymi Opera omnia. Fogl. Vol. II. Veronae leg. Oland. Flavii Josephi Opera gr. lat. Fogl. Vol. 2. Amstelod. 1726. leg. Oland. Labbei & Cossartii Sacrosanta Concilia. Fogl. Vol. 21. Ven. leg. Oland. - Mansi Supplementum. Fogl. Vol. 6. leg. Oland. Leti Gregorio: La maggior parte delle sue Opere. Vol. 70. Si daranno tutte unite senza separazione. Corp universel Diplomatique. Fogl. Vol. 16. Amstel. 1726. leg. Fran. - Supplement. Fogl. Vol. 4. Amstel. 1739. leg. Fran. - Supplement par Barbeyrac. Fogl. Vol. 2. Amst. 1739. leg. Fran. - Le Ceremonial Diplomatique. Fogl. Vol. 6. Amst. 1739. leg. Fran. Sigonii Caroli Opera omnia. Fogl. Vol. 6. Mediol. leg. Oland. Daniello Scapino fratello del sopraddetto, tiene da vendersi una Carozza Berlina prima da Reggimento, fornita di Velluto cremese in opera, pitturata e dorata, con fogliami ed intagli a tutta moda, del valore di ducati mille e trecento. Chi volesse acquistarla potrà parlare al sopraddetto Fratello. Marco Pelli Veneziano Incisore in Rame abitante in Borgo Loco S. Lorenzo di questa Città. Fa noto al Pubblico che dopo una lunga fatica, ha compita lʼincisione a bollino del Ritrato (sic.) somigliante, grande al naturale del Regnante Sommo Pontefice Clemente XIII. Per chi bramasse farne lʼacquisto il suo prezzo Stampato in carta Papale val Lire 6. Il medesimo Stampato in carta più piccola Lire 4. Sono pure stati incisi dal medesimo le quì descritte Teste Sacre dipinte dal celeberrimo Gio: Battista Piazetta, anche di queste chi volesse farne lʼacquisto il suo prezzo, e di Sol. 50. lʼuna, che potranno portarsi alla sua abitazione, avendo il Privilegio dellʼEccellentissimo Senato, e sono le seguenti. S. Giovanni Nepomoceno. S. Filippo Neri. S. Vicenzo Ferrerio. S. Luigi Gonzaga. S. Giuseppe. La Madonna. S. Franceso Regis. S. Francesco di Paula. Il Redentor. SantʼAntonio di Padova. S. Francesco Borgia. S. Giovanni della Croce. Tutti grandi al naturale, e così del medesimo Autore un Cristo. Una Cassetta con entro Istromenti Matematici manifatture dʼInghilterra. Cioè Compassi di proporzioni e ad uso, altri per Trasportar, Bossola morta, Bosola graduata, Traguardi, Semicircoli, Squadre, Righe ec. Chi bramasse farne lʼacquisto parli con Giacomo Vallegia Caffettiere all’Insegna del Redentore sotto le Procuratie Vecchie. Uno Specchio di nove quarte. Uno dʼotto quarte, e mezza. Uno di sette, e mezza. Due di sette. Due di sei quarte tanto per lunghezza quanto per altezza. La persona che se ne vuole spropriare ha lasciato le notizie al Ponte di Barba Fruttariolo al venditore di Frutti. Chi bramasse di comperare novanta travi dʼolmo di lunghezza da venti aʼventicinque, e fino aʼtrenta piedi sʼabbocchi con Marco Colleucci Fruttarolo alla stesso Ponte, il quale ha tutta la facoltà dʼesitargli. Vi è Persona che vuol vendere tre case, due in S. Marta in calle Baghella; una paga allʼanno Duc. 10. è una Duc. 7 e unʼaltra casa in Padova Duc. 15. Chi le volesse parli col Barbier di S. Gio: Grisostomo. Il Sig. Domenico Zanetti. Cose ricercate. Chi avesse il Dizionario Latino intitolato: Basilii Fabri Thesaurus Eruditionis Scholastica, dʼuna dellʼEdizioni che furono fatte in Lipsia e Francfurt, dallʼanno 1690. fino al 1711. o quella che uscì nel 1749. in Lipsia, e volesse venderla ad un prezzo onesto, ne dia notizia al Sig. Paolo Colombani Librajo, chʼè pronto il comperatore. Case da Fittare. Casa dʼaffittar in Contrada di S. Gio: Decollato in faccia il Campo, con Riva dietro il Campo; paga allʼanno Duc. 180. Le chiavi sono da Antonio Gariboldi in Salizada suddetta. Casa dʼaffittar in Contrada di San Trovaso sopra Canal Grande, vicina al campo della Carità; paga allʼanno Duc. 250. Zuccaro fin Lir. 12. Caffè Lir. 12. Le Chiavi sono dalla Furlana ivi vicina. Casa dʼaffittar a S. Soffia in calle del forno, ristaurata tutta di nuovo con tutte le sue commodità. Le chiavi sono dirimpetto a detta casa. Case da Fittare fuori di Venezia. Casa in Treviso in Contrada di San Martin alla Scorzeria, con Riva sul Sile; paga allʼanno Duc. 45. Chi la volesse capiti a Cà Gradenigo al Ponte di Cà Foscari. Legni arrivati. Adì Primo Maggio. Pinco nominato Madonna del Lauro, e San Francesco di Paula, Patron Michiel Cassiero Napolitano, manca dallʼAugusta li 18. Marzo, da Messina li 7. Aprile, e da Brindesi 10. giorni, raccomandato a sè medemo, con 61. Sacco Noselle. 1. Barilotto Uva. 90. Sacchi Erba Sumaco. 20. Botte Sugo di Limon. 10. Sacchi, e 1. Sacchetto pestachi. 600. cantara Cenere in Sacchi a refuso. 409. Pezze Formaggio. Detto. Bracera, Patron Giacomo Scolin, venuto da Trieste, con 106. Sacchi Cera zala. 3. Sacchi pelle di Gatti Salvatichi. 1. Bar. Chiodi. 1. Balletta Telle. 9. Botte Spiga. 6. Fassi Azzali. Detto. Bracera, Patron Giusto Scolin, venuto da Trieste, con 1. Botta Colla Todesca. 154. Balle Tabacco di Albania. 9. Botte Spiga. 10. casse Azzali. 20. Mazzi Lamarini. 3. Bar. Ferrarese. 1. Balla Telle. 2. Bar. padelle. 1. Bar. Falze. 28. Bar. Chiodi. 1. Bar. Abiti Usati. Detto. Bracera, Patron Stefano Ragusin, venuto da Trieste, con 11. casse Azzali. 4. Bar. Fil di Ferro. 1. Balla Telle. 5. Bar. Feramenta. 12. Bar. Chiodi. 1. Bar. Orzo Todesco. 8. Bar. Bande Stagnate. 5. Bar. Argento vivo. 2. Bar. Cera zala. 1. Bar. Fil di Rame. 1. Car. Tamisi. 12. pezzi piombo. 1. cassa Limoni. 1. car. Cortelli caravani. 1. Bar. Cortine. 1. Pacco Bulgari. 5. Bar. Sortiti. Detto. Pieligo, Patron Antonio da Zara, venuto da Rovigno, con 12. cai, e 1. Barila Oglio. Detto. Tartanon, Patron Nicolò Nassimben, venuto da Pesaro, con 7. Balle Libri. 4. Balle pelle di Volpe. Detto. Trabacolo, Patron Gerolemo Rasol, venuto da Zara, con 4. cai Oglio. Detto. Pubblica Fregata nominata San Vincenzo Ferrerio, Capitan Lunardo Armeni, manca da Corfù li 22. Aprile diretta dal N. H. Zuanne Cassetti Governator della Pubblica Fregatta, con la sola Provigion della Pubblica Fregatta. Detto. Nave nominata Duca di Toscana, Capitan Guglielmo Malone, Inglese, manca da Bristol li 22. Febraro, raccomandata a sè medemo, con 559. Bar. Cospettoni. 170. Bar. Bottiro Salato. 110. Botte Retrigerio. Detto. Pubblica Gaetta, Patron Michiel qu: Vicenzo Lucovich, venuto da Cattaro, e Mulata, con 250. Pezzette Formagio Salato. Detto. Gondola, Patron Giacinto Menetto, venuto da Ancona, con 17. Sacchi Galla. 8. casse, e 2. Bar. Gripola. 3. Sacchi detta in Polvere. 4. Bar. Scoazze da Oresi. Detto. Pieligo, Patron Giacomo Ragusin, venuto da Trieste, con 16. Fassi Lamarini. 12. Botte Spiga. 1. Bar. padelle. 1. Bar. chiodi. 2. car. Cera zalla. 1. car. Galla. 5. car. Oglio. 183. Balle Tabacco di Albania. 3. Balle, e 1. Fagotto Telle. Detto. Bracera Patron Iseppo Taolato, venuto da Trieste, con 100. Sacchi Cera zala. 1. Bar. Ottoni. 5. Bar. chiodi. 5. casse Feramenta Lavorata. 1. Bar. Telle. 1. Bar. Otton, e Fil di Otton. Detto. Pieligo, Patron Silvestro Rosada, venuto da Palma, con 430. Stera Formento. 200. Stera Formenton. Detto. Bracera, Patron Tommaso Guglielmo, venuto da Parenzo, con 4. cai Oglio. Detto. Pinco nominato Immacolata Concezion, e San Michiel, Patron Michiel Maresca Napolitano, manca da Marsala li 6. Marzo, e da Palermo li 16. detto, raccomandato a sè medemo, con 2036. cantara Cenere. 13. Fagotti Pasta. 11. Barille Tarantella. Detto. Pieligo, Patron Mariano Guidi, venuto da Rimani, con 50. Miera Solfere a refuso. 3. ceste Formagielle. 1. cassetta cera. Detto. Pieligo, Patron Gerolemo Doria; venuto da Ravenna, con 4. Sacchi Fen Greco. 211. Stera Formento. 1. Fagotto Libri. 165. Stera, e mezzo Formenton. 16. Bar. Miel Bianco. 1. cassa Vin. 1. cassa, e 1. Baul Drappi da Uso. 2. Sacchi Cera, coladure, e 1. Sacchetto detta. 1. cassetta Biancaria usata. Detto. Pieligo, Patron Fortunato Sambo, venuto da Primier, con 92. Mazzi Canevo. Detto. Pieligo, Patron Onorato Dinelli, venuto da Zara, con 3. cai Oglio. 3003. Pezzi Carne porcina Salata. Detto. Pieligo, Patron Nicolò Maraspin, venuto da Zara, con 500. Stera Formento. Detto. Pieligo, Patron Bastian Rismondo, venuto da Sebenico, con 225. Stera Formento. 4. cai Oglio. Detto. Tartana nominata Madonna del Carmine, e SantʼAntonio di Padova, Capitan Santin Anselmo Genovese, manca da Terra nova 23. giorni, e da Cottron 15. giorni, raccomandata a sè medemo, con 2000. cantara Cenere in Sacchi a refuso. pezze Formaggio. 1. Arnaso Oglio. Detto. Nave nominata San Spiridion, Capitan Zuanne Riosa, manca da Santa Maora li 8. Aprile, Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 395. Mozza Sal. 8. car. Oglio. Detto. Pieligo, Patron Pasqualin Zanco, venuto da Sebenico, e Zara, con 4. cai Oglio. 172. Pezze Formaggio Morlacco. Detto. Pieligo, Patron Iseppo Giorda, venuto da Fiume, con 148. Rodolfi Rassa. 102. Bar. Sufini. 14. Bar. Miel. 1. Fag. Cera zala. 100. Libre Seo. 2. Miera Ferro, e Vero vecchio. 45. Remi di Agere. 2. Schizze Carne Salata. Detto. Nave nominata Madonna del Rosario, SantʼAntonio di Padova, e le Anime del Purgatorio, Capitan Giambattista Filetto, manca da Smirne li 11. Febraro, e dal Zante 20. giorni, e da Corfù 11. giorni, Parcenevole D. Giuseppe Picherni, con 292. Balle Gotton. 15. Balle, e 2. colli Filadi. 8. Balle detti Rossi. 25. Balle Lana. 5. Bar. Goma Draganti. 2. colli Grana. 11. Balle di pello di Gambello. 2. Bar. Droghe. 1. Botta Vin. 30. colli, e 1. Fag. Seda. 326. Sacchi di Zenia in colli 3. 8. colli Zenie. 2. Carateletti Miel. 1. Fagotto Tellarie. Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 9. Maggio 1760. Lione Ducati- 59 1/8 Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno. Bolzano Soldi- 133 ½ per un Scudo da Carantani 93. Roma Scudi Oro Stampe 62 2/3 per Ducati 100. Banco. Napoli Ducati Regno 121 ½ per Ducati 100. Banco. Firenze Scudi- 80 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco. Livorno Pezze da 8/r 104 ¾ per Ducati 100. Banco. Milano Soldi- 155 ¼ per un Scudo di Soldi 117. Imperiali. Genova Soldi- 94 ¾ per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco. Anversa grossi- 94 per un Ducato Banco. Amsterdam grossi- 91 per un Ducato Banco. Amburgo grossi- 91 ¼ per un Ducato Banco. Londra Sterlini- 51 ¼ per un Ducato Banco. Augusta Taleri- 98 1/3 per 100. Ducati Banco. Vienna Fiorini- 188 per Ducati 100. Banco.

Avviso.

Il Foglio delle Merci, che il Gazzettiere s’obbligò di dare ogni mese, uscirà Mercoledì, non potendosi avere esatto, fin da giù a qualche giorno. Si manca della diligenza nel pubblicarlo, per usarne nn’altra (sic.) più utile. Lunedì uscirà il Foglio secondo della Congrega de’Pellegrini. Si vende da Paolo Colombani.

Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.

A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian. In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo. Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo. In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore. Con Privilegio.