Spettatore piemontese: Num. 16

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Niveau 1

N.o 16.

Citation/Devise

Motus doceri gaudet Jonios
Matura Virgo, & fingitur Artubus
Jam nunc, & incestos Amores
De tenero meditatur ungui.

14. Agosto 1786.

Niveau 2

Fra le altre Liberali Arti la Poesia, Pittura, Scultura, Musica (oltre al comune Riguardo che hanno alla Mente, sia inquantochè giudica della Perfezione loro il raffinato Criterio; sia, perchè imitando ognuna d’esse la Natura, per questo stesso partecipano tutte, qual più qual meno, della Proprietà comune d’Insegnare) altra non meno evidente Relazione preservano esse all’uman Cuore, inquantochè, potendo cogli Oggetti da loro nel proprio modo imitati commoverlo, eccitano in esso degli Affetti, dove i Semi fermentano del buono, o del cattivo Costume. Quanto alle tre prime egli è chiaro, che i Ritratti (siano dalla Penna, o dal Pennello, o dallo Scarpello effigiati) debbono allettar l’Occhio dei risguardanti altramente, se rappresentano Venere~i ignuda, che riceva il Pomo d’Oro da Paride~i; o Pallade~i armate che al Tempio di Gloria guidi Alcide~i. Altra sensazione ecciterà Leda~i vezzeggiante col Cigno amatore; altra desterà Pilade~i risolto di morire per l’Amico Oreste~i. Mentre Apolline~i di Dafne~i che già ramificasi in verde Alloro; o si dipinge Pane seguace di Siringa, che già tremola Canna s’agita al soffiar del Vento, gli Esempli di lascivia squarciano il dilicato Velo del Pudore. Ma quando si atteggia Antigone~i or raccogliendo afflitta le fraterne Membra nella furtiva Sepoltura; or dirizzando pietosa le cieche Vestigia del desolato Padre, le lagrime di Pietà, che l’Atto esemplare elice, confermano l’innata sensibile Disposizione dell’umana Tenerezza. Quanto è differente il Linguaggio d’Enea~i con Didone~i nell’Antro; da quello del medesimo Eroe, che Padre, Figlio, e Moglie con i Penati Dei portando trae fuori delle Fiamme voratrici dell’incendiata sua Patria! Sacrificano il Tutto, Antonio~i ai piedi di Cleopatra~i; Regolo nell’Atto di rimbarcarsi diveltosi a forza dal Seno dei piangenti Amici. Ma mentre insegna il primo ad infemminirsi nell’affascinante Trasporto d’una vergognosa Mollezza; inspira il secondo Spiriti maschi d’una rigida Magnanimità, tonandosene l’Eroe Schiavo trionfante a provocar l’Ira crudele degl’irritati suoi Padroni. In somma l’effigiate Immagini delle tre energiche Sorelle eternizzano nei sempre vivi Esempli i Simbolici Precetti di Valore, o d’Effeminatezza, di Costanza, o di Viltà, d’umana Compassione, o d’efferata Barbarie: ed i Simolacri ognora spiranti di Zelo, d’Amicizia, di Patriotismo, d’Amor Conjugale, o Paterno; e d’ogni eroico Atto di Fortezza, Sofferenza, Generosità, Lealtà, Fede effigiati dalle Arti sovradette star possono Eccitatori perpetui d’emulatrici Scintille. Siccome viceversa l’istessa loro Energia animar puote col medesimo Successo di Corruzione i gà troppo persuasivi Esempli della Scuola d’Iniquità. – Riguardo poi alla Musica, basta dire, che or santa, or mezzana con indifferente Efficacia può servire l’istessa alla Devozione de’Templi; ed alla Lascivia de’Teatri: inspira il Coraggio agli schierati Eserciti nell’Attacco; ed anima gli Occhi, e le Membra ad allettanti Espressioni di Mollezza nella Danza: e può eccitar ad impugnare ora la Spada; ora la Tazza. Quindi è che Platone~i nella Repubblica sua, delle due Parti della Musica ammise quella che edifica; escluse quella che corrompe. – Ciò che indussemi a premettere quanto sopra fu l’Intenzione di soddisfare (nella parte d’Analogia colle quattro altre Arti suddette) alla Domanda fattami del mio parere intorno alla Danza, Arte Ginnastica lodata da’molti, e da’molti biasimata: della quale i Riguardi sono, Pratica di Civile Educazione, Disinvoltura, Costume, Privati, e Pubblici Divertimenti, Figura, e Pantomima. – L’aggraziata Armonia dei cadenzati Movimenti, ai quali forma il Corpo la Danza col ripetuto Esercizio, conciliando la Leggiadra alla Sanità, la Grazia alla Robustezza: e la Devincolazione delle Membra in Atteggiamenti decorosi, espressivi, naturali, ch’ella proccura col lieve costo d’alcuna non ingrata fatica, fecero accogliere la Danza presso tutte le Nazioni, apprezzatrici del Decoro, fra le facoltà distinte sovraintendenti ad una raffinata Educazione. Nel che, oltre al Buongusto che sceglie, crederei quasi aver avuto parte la Natura che spinge. Infatti non solo è la Danza di tutte le Popolazioni Barbare, o Colte; ma la natia Indole d’ogni Popolo trapela naturalmente per essa: e siccome il Decoro, l’Armonia, la Dignità, e la nobile Espressione sono i Caratteristici della Danza eletta delle Coltivate Nazioni; così la Barbarie degli Ottaiti, Ottentotti, Caffri, Lapponi, ed attri Selvaggi prorompe fuori nelle strane Distorsioni, bruschi slanci, e grotteschi Contraffacimenti delle Danze loro. Qual cosa inoltre meglio della Danza scopre una Nazione (nonchè un Individuo) naturalmente grave, o leggiera? seria, o buffonesca? – La Danza adunque solleticata, dirò così, dal Prurito della Natura, e formata dall’Arte sopra le Regole dell’Armonia, non può dirsi d’avere in se stessa viziosa Qualità alcuna riguardo al Costume, non più che la Musica, Pittura, Scultura, Poesia, ed altre Arti somiglianti. Essa però, che d’Indole sua può chiamarsi innocente Sfogo dell’Allegrezza, plausibile Esercizio di Disinvoltura, efficace Specifico di Salubrità: Essa, che proccura alle Membra Leggiadria, Garbo, Robustezza; allo Spirito Rilassamento, Giocondità, Conforto: Essa, lodevole Indizio di Civile Educazione, dolce Trattenimento di giuliva Moltitudine insieme radunata, ed Anima principale dei Privati, e Pubblici Divertimenti; Essa non pur innocente, ma pregevole in sua Natura; può divenir nociva attese le Circostanze. Ma se nella (così volgarmente chiamata) Borea, nella Monferrina (spezie di Forlana) nella Corrente, o Contradanza, o Allemanda, o Inglese, e medesimamente nel Minuetto, e nella Ciaccona veggonsi Scontri, Fughe, Inseguimenti, Abbracci, Intrecci, Proffili, Positure, Atteggiamenti, Occhiate, Vezzi, Espressioni, Compressioni da far palpitare l’anziosa Madre, che vede in simil Tresca arrossirsi il Pudore della ben guardata sua Fanciulla, Colpa dee dirsi piuttosto dell’Artefice, che dell’Arte: il quale travestisce le Grazie del Decoro nelle Sirene~i di Lascivia. Nel che peraltro deesi osservare, che nel generale moderno Costume una più rassodata Verecondia meno risentesi agl’Incentivi di allettante Impudicizia; ed i Vezzi di Lascivia sono scambievolmente accolti, e resi, come Formalità di Maestria. Cosicchè, (per istrano Paradosso) viene ad essere di maggiore Sfacciataggine Antidoto preservativo picciola Dose d’Impudenza! – Le Pantomime sono Rappresentazioni in Danza gestiente: le quali, come il Drammatico Genre, imitando Azioni d’ogni Sorta, Tragiche, Comiche, Pastorali, Satiriche, atte sono ad eccitare ogni Passione. E come possono trarre dai Cuori sensibili Scintille d’Eroismo per l’Impressione dell’Esempio animato; così le vive Immagini d’adescante Corruttela dall’avid’occhio bevute nell’espressiva Esecuzione possono introdurre nel Costume il più penetrante Veleno. Ma chi mai danna l’Uso del Cibo, perchè può suffocare! Dell’Acqua, perchè può annegare? Del Ferro, perchè può uccidere? – Siano adunque le Pantomime ingegnose aggradito Spettacolo nella Varietà delle Imitazioni Sceniche. Ma non abusi o l’Inventore, o l’Attore del Buongusto, o della naturale Verecondia degli Spettatori. – Riguardo poi all’inesausta Miniera, onde scaturisce alle Ricerche dell’Invenzione la Varietà di sì applaudito Piacere, io mi propongo di ragionarne, quando tratterò della Miniera medesima delle Composizioni Drammatiche.
Torino presso G. M. Briolo
stamp. e lib. della r. accad. delle scienze
con permissione.