Spettatore piemontese: Num. 6

Permalink: https://gams.uni-graz.at/o:mws.5482

Nível 1

N.o 6.

Citação/Lema

E questa Greggio, e l’Orticel dispensa
Cibi non compri alla mia parca Mensa.

13. Giugno 1786.

Nível 2

Nível 3

Narração geral

Nível 4

Diálogo

Come potete vivere felicemente (dissi ad Agrifilo~i dopo gl’insignificanti Complimenti della Visita) in questa vostra Villa distante dai Commodi della Capitale? – La vostra Interrogazione mi fa supporre (risposemi egli) che necessarj alla Felicità della Vita voi giudichiate il Fracasso, e gl’Intrighi delle Strepitose Città. – Io stimo solamente (soggiunsi tosto ad unico Intento d’impegnarlo a discorrere sopra un Genere di Vita da lui professamente abbracciato per Elezione) che l’Uomo socievole sia tutt’altrove scollocato che nella Società. Come inoltre (continuai) degli Agi delle Arti, che principalmente nelle Città riseggono, gioirebbe commodamente un Uomo, che vivesse segregato alla Campagna? Ma l’Argomento, o caro mio Agrifilo~i, che dee aver maggior forza sul vostro Cuore, è questo. Ad ognuno è nota la virtuosa, e patriotica vostra Propensione: Ora qual Campo più acconcio della Città trovar voi potete dove si eserciti la vostra Beneficenza, Sensibilità, Compassione: i vostri Talenti medesimi, la vostra Costanza, Fede, Saviezza; ed in una parola quel vostro Zelo, che tanto v’anima ad impiegarvi a pro’de’vostri simili? – Il Genere di Vita ch’io meno ( mi rispos’egli sorridendo, ed alzandosi da sedere) può prevalersi dei Commodi d’Utilità delle Arti, senz’aver bisogno degli Agi del Lusso proccurati dalle Arti medesime. E se, parendovi d’esser riposato abbastanza, piacevi venirne meco nel quì vicino Passeggio, vi mostrerò ad evidenza d’occhi, che (ben lontano dal considerarmi quivi separato Membro della Società, per cui tutti nati siamo) non posso trovarmi in Situazione migliore ad esserne (come amichevolmente di me supponete) non disutile Membro.
– Una Collina fertile d’ognintorno crescea gentilmente a formare sopra ariosa Eminenza capace Area da abbracciare (oltre la netta Magione, e Giardino d’Agrifilo~i) un agroppato Casaletto di semplici Abituri contadineschi con Cappelletta campestre. Intorno al Giardino, che vago all’occhio olezzava soavemente di Fiori eletti, d’Erbe utili e rare, e di fruttiferi Arboscelli, aggiravasi ombroso Stradone sotto folta Verzura d’intralciati Rami d’un Boschetto da un lato; dall’altro sotto continuo Pergolato di pampinose Viti. Noi fummo quivi ben tosto, dove parte il Rezzo, parte un Venticello, perpetuo Abitatore di quell’aperta Cima, lasciavaci appena accorgere del Mattino già declinante verso il Meriggio. –

Nível 4

Diálogo

La Prospettiva di questo vostro Soggiorno (dissi ad Agrifilo~i) veramente m’incanta. – Certo (rispos’egli) voi vedete qui il più bel Libro d’Agricoltura, che mai esister possa. – Libro! (L’interrogai con apparente sorpresa) – La Natura (ei mi soggiunse) del nostro Clima tutta intiera quinci svelasi all’Occhio nelle varie sue Produzioni. Miratela da questa parte germogliar fuori selvaggia sopra il sassoso Dorso di que’concatenati Gioghi in Quercie, Roveri, Elci, Pini, Frassini, Cerri, Olmi, Castagni, Abeti, Faggi, Bossi, e mille altri silvestri Fusti. Più ammanzata da quest’altra parte, (benchè pur montuosa,) soffre il Vomero; ed ammantasi di Biade, di Legumi, di Viti, e di Fruteti. I verdi Paschi laggiù nella flessuosa Valle sono intersecati dai ramosi Salci, e dagli alti Pioppi. Ma quindi poi la Pianura~i immensa ad ambe le Sponde del serpeggiante Po~i offre alla vista Campi, Praterie, ed Arboreti senza fine. – Se questo è il vostro Libro più istruttivo (ripigliai io allora) sarebbe desiderabile, che n’insegnaste ad interpretare i Caratteri. – Non basta di aver occhi (soggiunse tosto Agrifilo~i) per distinguere la Diversità dei Terreni? osservare i Siti? annotare l’Indole delle Piante? Io vantomi d’aver docilitato i Poderi miei al lor quasi Massimo Prodotto con la sola Osservazione diligentemente seguitata di questi semplici principj. Quindi le mie Messi di Frumento, Segala, Orzo, Vena, Melica, Miglio sopra proprj, e benapparecchiati Terreni (ove improvvisto Accidente nol vieti) mi si maturano rigogliose, ed abbondanti. Nè mai mi avviene, che i male scelti Viticci intisichiscano sterili sopra ricalcitrante Suolo. Ma, facendo cooperare in tutto il suo vigore alle mie Ricolte la ben ispiata Natura, Verziere, Vigna, Campo, Prato, Bosco ricompensano con corrisposta Aspettazione l’incessante mia Cura: la quale (per isvelarvi schiettamente il mio Secreto) in conformazione delle Massime sovraesposte non è intesa a meno, che a convertire tutto il vegetativo Nutrimento del Terreno a me appartenente nelle più idonee, e più utili Produzioni. – Contento del Profitto dei Vegetabili al nostro Clima naturalizzati non rischiereste voi (gli richiesi) alcun Tentativo nelle preziose Vegetazioni Esotiche? – L’opinione mia (risposemi) intorno a quest’Articolo è, che unicamente sollecita la rurale nostra Economia d’ottenere in maggior Copia, e Qualità quanto volentieri ci accorda una benigna Natura, ristringa le brame nostre a veder colmi di Biade i nostri Granai, di Vini le nostre Canove, e di vario Genere di deliziose Frutta i Solari nostri. Non sono il Riso, e l’Oliva fuori in tutto de’nostri Confini. Ma i Magazzeni compressi dalle copiose Ricolte dei preziosi Bozzoli attraggono aurea corrente a disalterar la Sete dell’avido Contadino. Che dirò del Lino, e del Canape, Generi con la Manufattura tanto apprezzabili? Questi importanti Articoli con molt’altri (Bestiame, ed Ortaggi principalmente) sono bastevole Guiderdone della diligente Cura del nostro Agricoltore: senzachè Tentazione lo distolga ad arrischiar Opera, Spesa, Tempo, e Terreno in Esperienze di dubbiose Coltivazioni. Mentre però determino io così riguardo la generale Economia Campestre, lodo anzi sommamente se alcun commodo Dilettante (come son io); od alcuna Società, che si proponesse per lodevole Scopo l’Incoraggiamento dell’Agricoltura, volessero sopra proprj Terreni a proprie Spese appianire all’Arte la Via di mietere profittevoli Raccolte di nuove Produzioni. Molti Vegetabili di prezioso Provvento nella Drogheria, come Croco, Garanza, e somiglianti: molte Alcaline Piante, il cui Prodotto importato ci costa; esportato forse ci frutterebbe? Che dirò di nuove oleose Bacche introdotte! Che d’alcune filabili cotonose Ciocche! O d’alcuni sugosi Vegetabili da ripurgarsi in inzuccherati Estratti? Che se ultimamente attenta Coltura offerì agli attoniti Droghieri Rabarbaro Inglese emolo del Cinese quanto non dee sperare l’Italo nostro Clima? – Oh mio caro Amico (seguitò sempre Agrifilo~i animandosi viepiù nel suo favorito Tema) quale delle vostre Cittadinesche Arti può paragonarsi con l’Agricoltura nel beneficare il Genere Umano? Come potete voi pensare smembrato dalla Società chi proccura alla Società stessa il necessario suo Sostentamento? Chi può impiegarsi più utilmente a pro del Pubblico bene che l’Agricoltore? Io (per darvene una Prova) ridussi non difficilmente ogni Giornata di mie Possessioni a rendere tre volte più di quanto soleva per lo addietro rendere. Quale immenso Vantaggio ugual Diligenza non accrescerebbe per lo Stato sopra Ventimilioni di Giornate! Quale Fondo d’aumentabile Popolazione! Quale dilatato Cerchio d’attive Manufatture? Od estesa Circonferenza d’Interno, e d’Esterno Commercio! – Quai Mezzi giudichereste voi più efficaci (stimai utile d’interrogarlo quì) per accrescere il Provvento del Suolo? – Alcuni (risposemi egli) dipendono dalla Prudenza Legislativa. Altri provvenienti da’Società Promotrici dell’Agricoltura, dispartiti in due Classi, abbracciano i Premj, e le Esperienze. – Ma, giacchè odo il Campanello che c’invita a Pranzo, la non agevole Discussione serviracci di non disutile Pomeridiano Trattenimento.

Torino presso G. M. Briolo
stamp. e lib. della r. accad. delle scienze
con permissione.