Zitiervorschlag: Francesco Grassi (Hrsg.): "Num. 5", in: Spettatore piemontese, Vol.1\05 (1786), S. 31-36, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.3607 [aufgerufen am: ].


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N.o 5

Zitat/Motto► Parva leves capiunt Animos . . . . ◀Zitat/Motto

12. Giugno 1786.

Ebene 2► Ebene 3► Exemplum► Leggerio rimpatriò dopo un Viaggio di parecchi anni avendo vedute le principali Città dell’Europa. Dotato d’un Ingegno vivace in apprendere le Circostanze più brillanti d’ogni Soggetto, ci recò seco lui una Provvisione d’Idee, che servono a maraviglia a ravvivare l’ametta Società. Le Gentildonne Maritate, o Vedove spesse volte nell’udirlo risero via i Vapori loro; e le Damigelle non poterono dissimulare la lor Soddisfazione nel ricevere da lui i Rudimenti della pellegrina Galanteria. Chi poteva invero essere insensibile alle interessanti Nozioni di Leggerio? Se parlavasi d’Acconciatura di Capelli, Madama N. N. fu la prima (diceva egli) ad ostentare al Palai Royal la nuova Foggia di Tuppè, che usasi al presente. Ma siccome le belle Idee non si colpiscono di primo tratto, non fu che nella seguente sera, che nel Palchetto della Sala dell’Operà rialzò alquanto i Ciuf-[32]fetto; diede nuove Proporzioni ai Ricci lateralmente pendenti; e vi aggiunse le Treccie, e gl’Innanellamenti di dietro: ed ogni Ciocca di Capelli fu fin d’allora modellata dans tous les Charmes del più squisito Bon-Goùt. – Egli sapea la Storia de’Colori: nè avveniva mai ch’egli parlasse con Signora vestita un po’di Moda, che non ispiccasse da qualche Nastro, Fiore, Nodo, Rosetta, Guarnimento, Collana, Braccialetto alcun Racconto piacevole, e galante: molte del Belsesso essendo forzate d’ammirare che Leggerio avesse sopra le lor Chiome, sulle Guancie, e Seno loro, alla lor Cintola, e fino nel Lembo della lor Veste, e sopra le Scarpette loro un Repertorio copioso di Aneddoti di Corte, di Teatro, di Ballo, di Ridotto, di Mascherata, di Pubblico Passeggio. – A questi Talenti plausibili aggiungeva ancora Leggerio altri non meno ragguardevoli, come quello di cantare, o fischiare con Garbo le più moderne Ariette; quello di passeggiare il Minuetto con rimarchevole Leggiadria; quello di presentarsi aggraziatamente ad un Circolo di Dame; di porgere un Ventaglio caduto con disinvoltura ec. – Non è maraviglia, che con tanto poderose Prerogative attraesse Leggerio per preferenza sopra di se gli [33] Sguardi del Belsesso generalmente. – Ora il suo principale Scopo era di fissare nella sua Persona la Scelta di gentil Damigella, Erede di considerabile fortuna; e sì per non comune Avvenenza di Corpo, che per egregie Doti dell’Animo giudicata uno de’migliori Partiti. – Ebene 4► Fremdportrait► Rimasta era Flaminia (così appellavasi la giovine Damigella) senza Padre fino dai più teneri suoi anni: ed aveva, durante la sua Educazione, trovato nel Cuore della Madre tutta l’Indulgenza d’una tenera Amica. La quale contenta d’aver formato il Cuore, e raddirizzato i Desiderj nella crescente Fanciulla con averle illuminato l’Intelletto sopra ciò che dovea, o non dovea pregiarsi, non volea del resto apparire di violentarne in maniera alcuna l’Inclinazione. – ◀Fremdportrait ◀Ebene 4 Il Brio di Leggerio non aveva mancato di far impressione sul Cuore ancor nuovo di Flaminia: nè ella dovea essere (così le parve) insensibile alle Attrattive d’un Carattere, che tanto visibilmente incontrava gli Applausi della maggior parte del suo Sesso. – Visitava pure così di quando in quando la Casa di Flaminia Sofronimo: il quale stato anch’esso Viaggiatore, e ritornato in Patria piuttosto riservato, e pensivo dava non poco Risalto col suo serio Contrasto alla Vivacità [34] galante dell’applaudito Leggerio. La Madre di Flaminia, che non apponevasi nell’Estimazione del Merito de’due Rivali, vide essere omai opportuno di soccorrere alla Passione ognidì più crescente della Figliuola. E, presa l’opportunità della Stagione, già Ella con la Figlia trovavansi sole alla Campagna. – La vostra malinconica Solitudine mi fa Compassione (disse non senza le sue Mire la Madre a Flaminia). Ma ho ben io già provvisto, che in tempo non più lungo di domani noi avremo qui Compagnia a ravvivare un poco le taciturne nostre Passegiate. – Non sarebbe meglio (rispose Flaminia immaginando tuttaltro che quanto la Madre avea intenzione di proporle) essere noi stesse le Arbitre o dei nostri Silenzj, o dei nostri Colloquj, che di doverci astringere a secondare l’Umore di Compagnia sovente disaggradevole? – Io mandai per Leggerio (soggiunse tosto la scaltra Madre fissandola). Ma, se pur giudichi meglio lo starcene sole, non sia disagevol cosa il contramandarlo. – Al nome di Leggerio tinsesi Flaminia così d’improvviso Vermiglio: ed osservò alla Madre, che il contramandarlo richiesto potrebbe dargli motivo di giusta offesa. – Venne pertanto Flaminia il giorno appresso; e trattenuto [35] dalla Madre sagace in continuata Dimora, ebbe assai tosto esausti tutti i Topici del suo Spirito. Già, ripetendo, dispiegato erasi più volte intiero intiero agli Occhi di Flaminia, e della Madre. Tutti i suoi Racconti, Facezie, Motti, Galanterie già erano state più volte rinversate fuori. I Toni, le Ariette, le Cadenze divenute erano famigliari perfino alla Fantesca, ed allo Sguattero di Cucina; ed i Salti, i Frizzi, le Cavriole, ed i gestiti Atteggiamenti erano scimieggiati a gabbo dal malizioso Lacchè davanti la Giannina. In somma divenuto insopportabile alle Signore, ed egli stesso annoiatissimo se ne volò non ritenuto a maledire il contegnoso Sossieguo dell’esaltata Matroneria nell’Assemblea di Modisca, di Vezzosia, e di Risillo. – Io ho disposto (disse allora la Madre a Flaminia) di far venire Sofronimo così per pura Curiosità. – Noi vedremo se v’ha Diversità di Carattere!

Cominciò il Giovine a rendersi commendabile per una rispettosa Modestia. Il suo modo di conversare era piuttosto sensibile, che vivace: ed una riflessiva Dilicatezza teneva in lui luogo d’uno svaporoso Brio. Senz’Affettazion Manieroso, addestrato era nell’Azione in tutti quegli Esercizi, [36] che arguiscono civile Addisciplinamento: nei quali occupava egli costantemente tutte le sue ore private. Ed allorachè trovavansi insieme, preso destramente dalle Signore medesime il Tema, sopra cui amavano d’essere trattenute (siccom’era d’ogni Cosa istruttissimo) vi disvillupava delle Cognizioni così interessanti, che non mai si stancavano di udirlo. E togliendo la Varietà a’suoi Discorsi ora dalla Natura, ora dalla Morale, ora dall’Istoria, ovvero dalla Favola; ora dalle Bellezze o Poetiche, o di Musica, Pittura, Scultura, e delle altre Arti: e ragionando con perizia d’Agricoltura, di Giardineria, di Caccia, Pesca, Botanica, e somiglianti, rendeva loro preziosissime, e brevi le ore della Tavola, della Passeggiata, e della Veglia. Tantochè conciliatosi a poco a poco il Favore di Flaminia colla piena Connivenza della Madre, finì la Villeggiatura in un felicissimo Matrimonio. Udito ciò Leggerio, per picca (com’egli disse) accasossi anch’esso con Risilla – Come l’Idea d’amendue i Matrimoniali Maneggi può con ragione interessare il Favore di differenti Partiti, ne darò all’occasione l’esatta dipintura. ◀Exemplum ◀Ebene 3 ◀Ebene 2

Torino presso G. M. Briolostamp. e lib. della r. accad. delle scienzecon permissione.