Spettatore piemontese: Num. 2
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N.o 2.
Citação/Lema
. . . . Et simili frondescit Virga Metallo.
22. Maggio 1786.
Nível 2
Nível 3
Exemplo
Quando Platone~i, a richiesta di Dionisio~i, passò a fare qualche soggiorno nella città di Siracusa, dicesi, che la Venerazione, che la sola presenza d’un tant’Uomo ispirava, fosse di tale Efficacia, che alla Corte, nella Città, nei Teatri, ed in tutti i Luoghi Pubblici, così bene come nelle private Famiglie, al Fasto facesse tosto succedere la Modestia, alla Crapola la Temperanza, la Dolcezza alla Rusticità, all’Ozio la Diligenza, e tanto i Cortigiani, quanto i Borghesi all’Occhio osservatore del Filosofo famoso componessero il Costume, e le Maniere in una forma lodevole, e decente: Cosicchè avesse molta ragione di dire il sovranominato Saggio accommiatandosi dagli Amici: vado a guarir la Sicilia, che parisce mal di capo.
Metatextualidade
Resta, ch’io dia ora qualche notizia di me stesso al mio Lettore: la cui Curiosità voglio soddisfare nella più piena maniera, che mi sia possibile.
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Autorretrato
Quanto a me non ho difficoltà alcuna di confessare liberamente, che porto Bocca, Naso, Occhi, Orecchie, Mento, Collo dove sogliono portarlo gli altri Uomini; e che la mia statura può estendersi al sommo dalla cotenna del Capo fino all’estremità del Calcagno: ed in fine che amo estremamente di sorbir Uova fresche, quando ne posso avere. Dirò inoltre, per non lasciar ignorare Circostanza alcuna sul mio particolare, che consulto alle quattro Stagioni l’Almanacco per intendere dove si riduce al Passeggio la gentil Brigata. Nè colà solo proccuro di ritrovarmi co’miei Occhiali: ma intervengo costantemente ai Teatri, ai Caffè, ed alle Botteghe tanto dei Librai, quanto degli Speziali. Dovunque abbiavi qualche Concorso di Popolo o per Solennità, o per altro curioso accidente, i miei Occhiali sono ivi molto affaccendati: ed ad esempio ancora del glorioso mio Antecessore cerco d’immischiarmi in tutte le Società così de’Novellisti, come de’Letterati. Onde la mia Fisonomia è oramai famigliare, e cognita in tutti i Ceti di Persone. – Vien quà, Occhiale (mi disse balbuziando lunedì a sera un onesto Artigiano un pò allegro di Bottiglia.) Facciamone una alla Mora di questo qui da dieci? – Giudicai essere quello il tempo di disimpegnarmi: guardai l’Orologio: pagai il mio scotto al Giovine di Bottega; e diedi la buona sera all’Amico di buono Umore. Tra’Negozianti molti m’offerirono gli Articoli del lor Commercio al maggior Ribasso possibile; e me ne promisero buona Derrata, ove volessi incaricarli di mie Commissioni.
Metatextualidade
Ma il maggiore equivoco, ch’io abbia ancora cagionato, si rileva da una Lettera fattami trasmettere da una Signora, che si sottoscrive Gelasina: il cui Contenuto prometto di dare in alcuno de’seguenti Fogli. – La Risposta alle Osservazioni contenute in questa Lettera conchiuderà il presente Numero.
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Carta/Carta ao editor
Caro Spettatore
Credovi persuaso, ciò che indur possa il Pubblico a mirar con occhio benigno l’Intrapresa vostra, essere (oltre la Sceltezza di pellegrine Cognizioni) una Scrupolosità somma nella Proprietà di Lingua ad Imitazione dell’Autore, di cui seguite la Traccia. Ora permettetemi d’osservare nel primo vostro Foglio, che, dove dite d’aver ritrovati que’certi Occhiali, voi non adoprereste nella sua propria Significazione il Verbo ritrovare, se gli Occhiali, smarriti pria, non intendeste, che vi fossero di nuovo capitati tra le mani: tanto importando il vero senso di tal Vocabolo. Non fatemi trovare ne’vostri Fogli di somiglianti inesattezze; e v’assicuro, che mi ritroverete sempre uno de’più zelanti Incoraggiatori.
Pretto Italiano.
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Narração geral
Gli anzidetti Occhiali, dopochè, in possesso del Celebre Inglese, dal gran Cairo, dove gli servirono nel misurar le famose Piramidi, fecero con lui tragitto in Inghilterra, colà ebbero ben tosto aguzzate le Lenti loro all’ultima sottigliezza nella dilicata Disamina delle tante Bellezze d’ogni genere, che adornano le vaghe sponde del Tamigi. Dotati que’Cristalli d’una Natura di tutto esploratrice, il visuale lor Raggio diriggevasi senza Limiti (trovandosi cavalcione ad un Naso che sapea ben secondarlo) verso tutti i più attraenti Oggetti. Basta dire che non vi fu Insegna di Bottega nell’ampia Capitale di quel Britannico Regno, che non sia stata più volte irraggiata da’quei cristallini Riflessi. Ma questi de’miei Occhiali furono i più bei giorni di Gloria! – Perduto il primo lor Padrone, che tanto cospicuamente girar faceali in così ampia Circonferenza, più umil Sorte capitar li fece in mano d’Antiquario, che ristrinse l’Attività loro ad una sola Categoria d’Oggetti. È vero che col mezzo loro interpretaronsi Medaglie Ebraiche, Puniche, Greche, e Latine: che si spiegarono Enimmi, Cifre, Geroglifici sopra Tavole, Lapidi, Avelli, Basi, Contorni, Festoni dal Tempo corrosi: che si restituirono al vero lor senso Statue, Busti, Torsi, Bassirilievi: e che per essi, Camei, Armille, Collane, Urne, Vasi, Corazze, Celate, Brocchieri preservarono il pregio di loro Antichità. Ma quel lucido loro Splendore corse gran rischio in quella Ruggine, Rottami, e Scabrosità d’appannarsi, se più prospero Fato non avesseli in terzo luogo cavalcati sul Naso di Iosco Damerino, che tenendoli in perpetuo moto sopra certi lucidi Oggetti ridusseli ben presto nella pristina Fulgidezza. Accrebbe eziandio l’acume degli avventurieri Occhiali il quarto lor Possessore: il quale essendo Politico di Professione, volea con essi (come già col Galileano Telescopio il famoso Maurizio di Nassovia~i) portare l’ardito sguardo oltra Mari, Monti, Provincie, Regni, ed anche Continenti. Ed ecco onde poscia giacendo indegnamente negletti fra’ vili Rimassugli, io ne divenni con la Custodia loro, (dove in noti Caratteri scritte appresi le precedenti Notizie, e molte altre Cose, di cui a suo tempo farò il Pubblico partecipe) il quinto felice Possessore.
stamp. e lib. della r. accad. delle scienze
con permissione.