Sugestão de citação: Antonio Piazza (Ed.): "Num. 78", em: Gazzetta urbana veneta, Vol.4\078 (1790), S. 621-628, etidado em: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Ed.): Os "Spectators" no contexto internacional. Edição Digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2641 [consultado em: ].


Nível 1►

Num. 78

Mercordì 29. Settembre 1790.

Nível 2► Metatextualidade► Siamo interrogati con una breve anonima Lettera in cui mal celasi l’ingiusto risentimento per qual ragione nulla dissero i nostri foglj del passaggio, e dimora in Vicenza della Reale Austriaca Arciduchessa Maria Elisabetta. Rispondiamo.

Perchè da Vicenza non ci venne una riga nemmeno d’informazione, e per non parlare a caso bisognava tacere. Scrissero da Verona, e da Padova, e furono serviti. Ora, perchè si vegga non essere colpevole il nostro silenzio, nè mai distratta la nostra attenzione a tutto ciò che appartiene a questa Gazzetta, ristampiamo l’Articolo del Nuovo Postiglione impresso nel Foglio dello scorso Sabbato sull’accennato argomento. ◀Metatextualidade

Vicenza 23 Settembre.

“S. A. R. l’Arciduchessa di Austria Maria Elisabetta Sabbato sera giunse quì da Padova, sotto incognito. In detta sera fu al Teatro, tutto illuminato a cera, dove il celebre Sig. Babini rappresentò il Pigmalione, susseguito da un Ballo della Signora Carolina Pitrò, accompagnato dal canto dello stesso Babini. Si diedero dopo i soliti Balli, ed il secondo Atto dell’Opera Buffa. Nel giorno seguente fu dato un Pallio, le Forze d’Ercole, ec., e la sera fu l’A. S. R. al Teatro illuminato, dove si replicò dal Babini, secondato dalla Pitrò, il Pigmalione con applauso singolarissimo dell’A. S. R., avendo l’Attore entusiasmato tutti gli numerosissimi Spettatori. Lunedì mattina l’Arciduchessa ha proseguito il suo viaggio per Verona, ed Inspruck.” ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Lettera a Noi.

Conegliano 23 Settembre 1790.

“Il Nob. Sig. Ottavio Cristofoli di questa Città, già noto per varie utili produzioni del suo ingegno, distintamente in Agricoltura, ha inventata una nuova forma di Sediolo, la quale tra molti pregi ha singolarmente quello, di conciliare insieme la maggiore sicurezza e comodità della Persona colla minore fatica del Cavallo. Due anni di continue prove sotto gli occhi del Pubblico rendono certa la buona riuscita del Ritrovato; sicchè sembra ormai, che se ne possa ragionevolmente formare un oggetto di comune utile Moda. E di fat-[622]to in qualche luogo, e specialmente in Treviso, si stanno attualmente fabbricando molti Sedioli, sulla forma appunto da esso Sig. Cristofoli ideata.

Questa notizia deve interessare almeno i Dilettanti di Sediolo, i quali in Terra-Ferma sono assaissimi, e Voi perciò, se v’aggrada, spargetela fra loro col mezzo dei Vostri fogli. Io intanto ho il piacere di essere ec.” ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Avviso Tipografico.

“In mezzo alla moltiplicità delle tante Opere, che veggonsi innondare il nostro Secolo, vantano, non v’ha dubbio, pregio infinito quelle che dirette sono a distruggere gli errori dei Filosofi, a combattere gl’increduli; egualmente che a spargere i lumi del vero sapere e della fondata dottrina. L’insigne Raccolta degli Apologisti della Religione, dall’original Francese del chiarissimo Signor Ab. Gauchat, tradotta nell’idioma Italiano, uscita in Roma sotto gli auspicj del Regnante Sommo Pontefice Pio VI, e ristampata in Venezia da Carlo Palese, non può che meritare la stima e l’approvazione dei saggi e dotti Letterati. Siccome da questo nostro degnissimo Pastore, a cui è dedicata, fu riconosciuta utile e necessaria, e perciò raccomandata la lettura ad ogni ordine di Persone, ai Religiosi, ai Direttori delle anime, ai sacri Oratori, così si dà presentemente avviso al Pubblico, che col Tomo XIX, recentemente uscito, è stata ridotta al suo termine la prima delle Opere di detta Raccolta col nuovo titolo: La Religione difesa contro gl’Increduli, ad oggetto di separarla dalla Raccolta suddetta; non potendosi porre in dubbio che riuscir non debba universalmente grata un’Opera , la quale non solo sostiene i diritti sacri di Religione, e contempla la sana Morale, che abbraccia ancora i più vaghi rami di Letteratura, e con somma erudizione, e con profondo criterio analizza e confuta le produzioni di varj genj, i quali forse per far pompa d’ingegno, e per solo spirito di rendersi singolari hanno scritte cose ripugnanti al loro proprio sentimento. Fra queste ritrovansi i Pensieri di Pascal,il Poema di Pope, le Lettere Persiane di Montesquieu, l’Enriade di Voltaire, la Storia Universale, quella del Secolo di Luigi XIV; il Poema della Pulcella di Orleans, lo Spirito delle Leggi, la Storia Naturale di Buffon, la Nuova Eloisa, e l’Emilio, o sia l’Educazione di Rousseau, ed altre fino al numero di settantatre sopra materie interessanti, dotte e piacevoli.

Saranno dispensati i Tomi di questa edizione perfettamente corretta; nitida, e resa migliore assai della Romana, che mancano ad alcuni delli Signori Associati, i quali sono pregati di procurarseli onde perfezionare la loro Opera, e non lasciare allo Stampatore, con troppo grave suo danno, Tomi scompagni, al Negozio di Gio: Ant. Curti qu: Vitto Librajo alla Nuova Sorte in Merceria di S. Giuliano, e rilasciati questi al stabilito tenue prezzo di Associazione, come pure dallo stesso trovar si potranno le poche restanti copie di detta insigne Opera.

In Senato 25 corr.

2 Savj alla Mercanzia mesi 24.

s. Zuanne Minotto.

s. Iseppo Albrizzi.

Sopra Prov. alla Gisut. Nuove mesi 12.

s. Z. Antonio Crotta.

Savio agli Ordini.

s. Niccolò Duodo.

In M. C. 26 detto.

Conte a Grado mesi 16.

s. Fort. Ant. M. Balbi qu: Ant.

. s. Gir. M. Badoer di s. Zne.

Pod. e Cap. a Bassan. Mesi 16.

s. Giac. Tiepolo qu: Almorò.

. s. Ag. Pizzamano qu: Zorzi.

[623] Auditor Novo, mesi 16.

s. Andrea Dolfin qu: Vic. fu 40.

. s. Tom. Soranzo qu: Ag.

Giud. al Mag. dell’Esaminador mesi 16.

s. Cam. Benzon.

. s. Marin Marin di s. Gir.

Sopra Atti và in Senato con voto mesi 16.

s. Gir. Savorgnan fu Rap. a Verona.

Pieggio s. Girolamo Balbi.

. s. Leonardo Valmarana.

Offiz. al Sopra Gastaldo mesi 16.

s. Anz. Barbaro di s. Ag.

. s. Dom. Pasqualigo qu: Lor.

Signor di Notte al Criminal mesi 12.

s. Zuanne Cicogna qu: Anz.

. s. Polo Michiel.

Prov. al Cottimo di Londra mesi 16.

s. Z. Alv. Mosto qu: Lor.

. s. Dan. Balbi qu: Lod.

Offiz. all’Estraordinario mesi 16.

s. Giac. Lor. Soranzo di s. Piero.

. s. Z. Ant. Muazzo di s. Zorzi.

Offiz. al Dazio del vin mesi 16.

s. Lor. Cappello qu: Silvan.

s. Alv. Morosini qn(sic.): Ant.

Offiz. al Formento a Rialto mesi 16.

s. Nic. Corner qu: Z. Franc.

. s. Cam. Corner di s. Giac.

Brescia 26 Settembre 1790

“Una straordinaria funzione in onore della Santissima Croce, che con apparato maestoso oggi si celebra nella Chiesa Parrocchiale della Terra delle Fornaci tre miglia fuori la Porta di S. Nazaro di questa Città, ha tirata a sè una quantità grande di questi Cittadini per la curiosità della funzione, che sarà condecorata anco da una sceltissima Musica per impegno assunto da questo nostro Sig. Professore Rubinelli, il quale è stato anche il donatore della preziosa autentica Reliquia alla Chiesa suddetta ed il promotore insieme di questa sacra e strepitosa Funzione. Jeri sera vi furono dei fuochi d’artifizio. E la vigilanza della Cavalleria nonostante un tale tumulto vi mantiene il buon ordine ec.” ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Altra di Brescia della med. data.

Nível 3► Carta/Carta ao editor► “Credeva di poter leggere sulla vostra Gazzetta la vera descrizione dell’enorme misfatto succeduto da due e più anni nella nostra Valle Camonica, e solamente nello scorso mese svelatosi: ma sebbene il fatto sia certo, e notorio, nessuno ha osato parteciparvelo. Pure ad ammaestramento de’troppo semplici e buoni mariti io mi credo in dovere di farvene un succinto racconto, rimettendomi sempre alla censura di chi ne fosse maggiormente informato. Eccolo perciò tal quale si riferisce da tutti.

Nível 4► Exemplum► Certo D. P. P. del Pian di Borne, in quel tempo era C . . . . . a Cevo altra Terra di detta Valle, ed avendo delle corrispondenze con certa Giovine, dopo varie vicende ottenne di farla sposare ad un suo Figliozzo della Terra suddetta di Pian di Borno. Illegalmente congiunti da esso C . . . . . in vece del P. . . . . . . trovandosi la Donna malcontenta della povertà del marito separossi dal medesimo, provata l’invalidità del matrimonio; ma dopo poco di tempo per opra di chi avea interesse nell’unione de’medesimi vennero di nuovo riuniti in legittimo matrimonio, sostenute avendo la Donna tutte le necessarie interrogazioni del Par. solite darsi in spezialità nei casi simili. Poco tempo stettero in Pian di Borno, perchè la moglie indusse il marito a trasferirsi alla suddetta Terra di Cevo dove tuttora vi dimorava il C . . . . . Accortosi il marito un giorno, (ma troppo tardi) di certa confidenza tra sua moglie e l’amico volle leggermente sgridarla. Ella riferì il successo a chi non dovea, e quì fu ordito il complotto di levargli la vita. Introdotti i conjugi [624] nella Casa del sud. D. P. P. , niun mal suspicante l’ignaro marito, mentre al fuoco mescolava la Polenta gli venne dato un colpo maestro di scure a martello sul capo, e steso morto a terra. Subitamente lo strascinarono in cantina, dove sotto la scala v’era un’adattata fossa a tal uopo preparata, indi umato il cadavere con arte sopraffina seppero uguagliare tanto bene il suolo, che nessuno se ne sarebbe accorto. Non vedendolo più a comparire, i parenti dell’interfetto non mancarono di cercarne conto alla moglie, quale bravamente se ne scusò coll’allegare di non sapere nè anche lei dove fosse andato, quando bene gito non fosse sul Trentino a fare il cavallante come più volte avea dimostrato il desiderio. Mosso pertanto da un vero amor Paterno s’indusse il di lui genitore a portarsi anche sul Trentino per averne traccia, ma deluso nelle sue speranze, e pieno di tristezza dovette ritornarsene a Casa colle mani vuote. In vista perciò di tante inutili ricerche il buon Padre diede parte alla Giustizia della mancanza di suo Figlio; ma nulla si potè raccogliere dall’incoato Processo, perchè il fatto era troppo recondito. Non vuole però Iddio, giusta le sue promesse, lasciare impuniti certi misfatti atroci, ne anche in questo Mondo. Sicchè innamoratasi perdutamente la giovane Vedova d’anni 17 circa in un Pastore, a questi avea già promessa la mano: ma ricusando il Parroco, ed a ragione, di ricevere il mutuo consenso, qualora constare non si facesse la morte del primo Marito, dessa era per impazzire; quand’ecco un giorno parlando col Pastore dissegli tali parole: mio marito è veramente morto, avendolo ucciso il  . . . . . . , e se a me nol credete andate in cantina del nuovo C. . . . di Cevo, e sotto la scala lo troverete. Inorridì il Pastore a tale racconto: ma sul momento determinossi anche di abborrirla in vece d’amarla a scanso d’un egual trattemnto, e prudentemente in vece partecipò alla Giustizia il fatto la quale fece catturare la Donna, e tentare la retenzion del reo; ma questi ebbe tempo poi di ritirarsi in istato estero a Cepine cioè poco lungi da Bormio; e intanto avendo la Donna confessato il tutto mandò quella Curia a far la perquisizione in cantina del nuovo C. . . dove fu trovato il cadavere del miserabile interfetto giusta la confession fatta dalla vedova. Questa trovasi tuttora carcerata a Breno: ma a momenti sarà trasferita in Città per subirne i rigorosi esami e riceverne il premio delle sue bravure. Capitando poi in queste forze anche il buon C. . . può star certo anch’esso di riportarne quel castigo, che sarà meritato. ◀Exemplum ◀Nível 4 Questo tragico esempio dovrebbe far aprire gli occhj a molti, e persuaderli a non fidarsi de’birboni che si fingono semplici.” ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Sogliono in questa Città accordarsi delle numerose Compagnie d’uomini, o donne, o degli uni, e dell’altre formate, le quali contribuendo giornalmente, o settimanalmente un tanto per testa, godono in capo all’anno in una o due giornate la summa raccolta facendo de’pranzi, o delle cene a queste Osterie, o alla Giudecca, o ne’siti di Terra-ferma i più vicini e opportuni. Hanno il loro depositario che riceve i soldi, li custodisce, e al tempo destinato spende, paga, e tien conto.

Nível 3► Exemplum► Il cassiere d’una di queste Società era un falegname, che probabilmente goder doveva d’un’ottima riputazione se fu scelto al deposito de’denari. Siccome la gente, che concorre a simili patti non è certamente di quella che villeggia, o divertesi spesso in Città, così uno di questi giorni preceduto da’desiderj d’un anno, è per essa una vita di cui parlasi e prima, e nel goderla, e dopo averla goduta. Basta immaginarsi una quantità d’uomini, e donne di basso rango avvicinate al momento di tanta letizia per vedere a parte a parte le comiche scene d’ [625] apparecchio che sossopra mettono le Famiglie, le quali poi s’uniscono nella generale azione di strepitosa allegrezza.

La Malcontenta è un luogo in riva del Brenta alla cui Osteria vanno proverbialmente que’ch’han perduto i denari ne’giorni dell’Estrazioni del Lotto Pubblico. La scelse per il gran pranzo destinato alla vicina scorsa Domenica, il Mastro Marangone, e fu colà a dare le sue ordinazioni con qualcun altro de’Socj. Noleggiò una delle Peote più grandi, e volle dal barcajuolo la sua caparra, che fu di Lire 10.

Può credersi che alcune di quelle donne dormito non abbiano la notte del Sabbato per mettersi bene all’ordine, e correr ad udire la prima Messa; che altre abbiano sognato il divertimento che promettevansi, che tutto fosse in cento parti movimento, faccenda, discorso come se si trattasse d’un lungo viaggio. Erano giù tutti gl’Individui della Compagnia d’un sesso e dell’altro, parte imbarcati, e parte a terra alla Peota vicini, e non mancava che il loro Capo falegname cui tutti attendevano con impazienza. Corre l’uno e l’altro a cercarlo chi quà, chi là, e non si trova. Comincia a manifestarsi il disgusto, e l’irritamento contro della sua negligenza. Arriva sua Moglie ed intrepidamente avvisa, ch’egli era partito per Trieste la notte precedente cogli stromenti dell’Arte sua onde colà stabilirsi. Che aveva collocate tutte le sue speranze nella Estrazione del Lotto seguita il dì innanzi, per rifarcire la cassa intaccata; che la Fortuna sempre ingiusta e sorda a’voti de’poveruomini, l’avea abbandonato, e costretto a rifugiarsi sott’altro Cielo per salvarsi dalle altrui persecuzioni, e nascondere la sua vergogna.

Fu questo per quella povera Gente delusa un colpo di fulmine che a ciel sereno la sbalordì. Tosto che la sorpresa diede luogo ad un loquace risentimento venne fuori da quelle bocche quanto può suggerir l’ira, e il dolore: ma dopo aver detto e detto tutti tornarono alle lor Case, il barcajuolo in vece di guadagnar il nolo accordato perdette le lire 10 di caparra, l’Oste caricato di provvigioni aspettò tutto il giorno la compagnia senza mai vederla, e per tante persone divenne critico e nero un giorno ch’esser doveva de’più belli della loro vita. ◀Exemplum ◀Nível 3

Non è questo il primo esempio de’pericoli, che corrono i denari nelle mani de’poveruomini; ma servirà forse ad illuminare le Compagnie di questa fatta per non fidarsi in avvenire di chi non abbia del suo, e non mettersi al rischio di ridurre tutto il spasso alla Malcontenta in quel senso che s’usa parlando de’giuocatori sfortunati di Lotto.

Nível 3► Carta/Carta ao editor► Signor Gazzettiere

“Mi capitò fra le mani una Lettera scrittami tempo fà da un dotto Amico; e credo in acconcio di farvene un dono. Bertoldo, se la memoria non mi tradisce, morì per la gola. Quanti però tuttodì non si espongono a rinnovar l’infausta tragedia, sol con cambiare in funghi le rape e i fagiuoli! Ora sul veleno appunto de’funghi versa il foglio che vi presento.

La salute e la vita sono la base di tutti i beni. Son esse alla felicità quel, ch’è ne’drappi il fondo, rispetto a’ricami. Un Articolo adunque tendente a preservarle, ha ben dritto d’esser accolto in una Gazzetta come la vostra, appunto al bene altrui consacrata. Concorrete pertanto a difender la vita e la salute a’vostri Fratelli; ciò che tornerà ancora in vostro personal interesse, colla conservazione, e sempre maggior meritata moltiplicazione degli Associati.” ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Nível 3► Amico.

Liberatemi finalmente da tutte le scolastiche seccature, non è difficile in tro-[626]var tempo opportuno per iscrivere qualche cosa, che serva almeno per tener viva fra noi qualche letteraria corrispondenza. Siamo pervenuti all’effimera stagione de’funghi. La piazza di Vicenza si vede ogni mattina innondata da una strepitosa moltitudine di essi, e saranne molto più quella di Venezia. Non v’è però ignoto, che queste pianticelle prodotte dai loro proprj minutissimi semi, osservati da Pietro Antonio Michieli Fiorentino, producono effetti perniciosissimi nelle persone, che di quelli si cibano; e che ne restano talvolta avvelenati. Pure questo cibo è desiato ogni girono da Papi e Imperatori. Vedete là Tiberio Cesare cruciato da dolori dopo mangiati i funghi, esalare lo spirito. Papa Clemente VII il sa; ma vuole ogni giorno tal vivanda alla sua mensa, finchè egli stesso, per quanto alcun pensa, avvelenato ne muore. Immaginando dunque questo pericolo, a cui voi potete esporvi, e molto premendovi il vostro vivere, voglio darvi alcuni rimedj preservativi, ed anche curativi; se mai, dopo d’averne mangiati, vi succedesse questa disgrazia. Gran passaggio, direte voi, dalle comete1 ai funghi? È vero; ma tanto mi cale la vostra vita, che non temo di fare l’immane saltum dal cielo in terra, anche a costo di rompermi il collo. Incominciamo dunque.

Non c’è dubbio per l’ultime fatte analitiche esperienze, che il veleno de’funghi non consista nelle uova, o ne’vermetti che dentro di essi ficcano, e depongono i vermi, o le farfalle; ovvero in quel fetido stomachevole liquor seminale, che spruzzano le madri nel deponere i figli, o le uova, il quale per avventura serve a tener lontane le altre bestiole dal cibarseli. È dunque il veleno de’funghi veleno d’insetti, a cui se piaccia aggiungere il piscio, o la bava d’altri venefici animali, ciò non repugna alla nostra asserzione. Liberate i funghi da qualunque insulto d’animale, e lo troverete buono, ed innocente; che che in contrario ne dicano Ipporate, Galeno, ed altri. Non voglio quì esporvi quelle ragioni, che indussero un recente Sperimentatore a stabilire tale il veleno de’funghi per non esser troppo lungo; e poi una tal cognizione non sarebbe al presente per noi di tanta utilità. Meglio è dunque passar tosto al rimedio preservativo. ◀Nível 3

Metatextualidade► Il resto Sabbato. ◀Metatextualidade

Continuazione del Carico della Nave Olandese.

Al Sig. Giuseppe Reali can. casse 1 Droghe 2 bal. un ballotto, una botte casse 5 e un bar.

AlSig.(sic.) Francesco Sanzogno canella cas. 1 pacchi 2 fardi 6 un bar. e un pacchetto. Legno da tintura pezzi 220 Cannella casse 2 Pepe fardi 2 Garofolata botti 1 Legno pezzi 3215 e un Pacchetto.

Al Sig. Antonio Zorzi Droghe balle 1 Vino cassette 1

Al Sig. Ab. Morelli Bibliotecario Pub. Libri Pacchetti 1

Al Sig. Giuseppe Treves Cannella cassette 2.

Al Sig. Sebastian Viatto stagno pezzi 20 ottoni barili 1

Al Sig. Marco Tonolo Droghe col. 5 Colla di Balena barili 1

Al Sig. Giuseppe Plebani Orzo bot. 4 Legno da tintura pez. 500 Pepe garofolato 2 bot. Pepe fardi 6 Caccao fardi 18 Garofoli barili 1 Sete da pennelli barili 2 Droghe fardi 2.

[627] Al Sig. Eman. Costa Caccao bot. 2 Cannella casse 3 Legno pez. 240

Al Sig. Cristofolo Martini Caccao bot. 2 Cannella casse 1

Al Sig. Francesco Cobres Droghe bot. 5 e un bar.

Al Sig. Girolamo Manfrin tabacco bot. 4

Al Sig. Daniel Bonfil tele casse 1

Al Sig. Gio: Battista Tamossi Droghe Pacchetti 1

Al Sig. Valerio Codalunga Lino balle 4

Al Sig. Pietro Scipioni Gazanze una botte, Mostre una cassetta, Legno giallo pezzi 95. Oglio di Vitriolo 6 casse. Legno S. Marta pezz. 456.

A chi presenterà detto pezzi 2168 e un pacchetto. Libri 2 pacchetti. Caccao una bot. Legno g. 11 pezzi. Tele una cassa. Cannella 4:casse e una cassetta. Tint. gialla 2 bar. Thè una cassetta. Oglio di Vitriol una cassetta. Droghe 3 bal. e un pacco. Pepe 2 bal. Penne una cassetta. Pipe 8 cas. Stagno 132 pezzi.

11 Detto. Piel. P. Gio: Rovere da Trieste con una bot. Colla. 3 bar. Ottoni. Una cassetta minerali. Una cas. terlisi. 26 pez. piombo. 2 bar. ferramenta: 2 col. merci. 11 baze fil di ferro.

12 Detto. Piel. P. Luca Dabinovich manca dalla Canea li 24 Luglio rac. al Sig. Luca Radimiri con 74 c. Oglio.

13 Detto. Pinco Cap. Arcangelo Cassiero Napoletano manca da Marsala li 15 Agosto rac. a se medesimo con 300 salme di Sale al Sig. Corticelli e Comp. Port. Cap. e Marin. Cenere cantara 100 Limoni m. 4 Tarantela bariletti 8.

Pinco Cap. Giuseppe Caffiero Napolitano manca da Trapani li 9 Agosto raccomandato a se medesimo con 243 salme di Sale al Corticelli e 750 mazzi sughero a’Conti Fratelli Revedin.

Polacca C. Girolamo Jovovich manca dal Zante li 28 Luglio e da Corfù lì 7 Agosto. Parc. Sig. Angelo Papadopoli con 154 bot. e 10 cai Oglio. 8 m. e mezzo Legno di Liquerizia. Una cassetta radice di Aristologia. Una cassa cera v. 1500 lib. Valonia. 1500 lib. Vetro r.

Bergantin Cap. Niccolò Berengo manca da Corfù il primo Settembre Parc. Sig. Angiolo Papadopoli con 84 bot. e 22 carateli Oglio. 3 carateli erbe medicinali.

Chec. Cap. Gaetano Picello manca da S. Maora li 21 Agosto e da Corfù li 28 Parc. Sig. Antonio Molena con 200 mog. Sale e 12 cai Oglio.

Polacca Cap. Bortolo Zorzi Bernetich manca da Lisbona li 7 Luglio. Parc. Sig. C. Niccolò Bianchini.

Al medesimo Zuccaro casse 84 a’Signori Conti Revedin Vin carateli 2 Zuc. casse 35 al Sig. Valentin Comello casse 19 e fescj 1 al Sig. Gio: Cor. Rech casse 30 al Sig. Gio: Comello casse 20 al Sig. Francesco Nado Salsaperiglia fardi 6 al Conte Bonomo Algaroti Legno Fernabuco tocchi 1454. Del Cap. Garofolata fina bal. 1 ordinaria fardi 1 Zuc. casse 5 A chi presenterà detto casse 71 Rabarbaro casse 1 Port. e Grazie Caccao sac. 12 Zuc. fesceti 2.

Piel. P. Francesco Cnrti(sic.) da Rimini con 5 m. gesso & altro.

Piel. P. Mario Orlandini da Visinada con 14 bote allume di rocca.

Piel. P. Battista Frizierio da Primier con una botte rame v. 3 bal. asfor. 14 bal. Anici.

Peota P. Fel. Furlan da Trieste con 120 mastelle pece ricotta.

Brac. P. Giov. Magnaron di Trieste con 10 bot. tabacco, una cassetta cand. di sevo, 4 col ottoni.

13 detto. Chec. Cap. Gio: Ant. Boegan manca da Lisbona li 7 Luglio, Parc. Sig. Val. Comello.

Al Sig. Cor. Rech vino una bar. zuc. cas. 100 alli CC. Fr. Revedin caccao sac. 123 Rabarbaro cas. 1 zuc. verzin cas. 21 Mascabà cas. 18.

Al Signor Marco Garganego detto cas. 10 verzin cas. 10.

Al Sig. Is. Plebani detto cas. 2 vino cas. 1.

[628] Al Signor Val. Comello zuc. cas. 19 Salsaperiglia panieri 13 Robe da uso volumi 8 vino cas. 1 Caccao sac. 57 zuc. verzin cas. 96 Mascabà cas. 1.

Al Sig. Gio: Heinzelmann Gotton bal. 12 al Sig. Is. Belusco di Trieste vino bar. 3 al Sig. Gio: Ant. Castagnè bar. 3 a S. E. March. di Pombelle cas, 1 al al Sig. Pietro Cappellis cas. 7.

Del Cap. Zuc. diversi una cassa e un fescio, garofolata ciurli 12.

A chi presenterà zuc. diversi cas. 65 garofolata ord. Pan.66 Fina pan. 12 zuc. verzin cas. 28 mascabà cas. 27 zuc. cas. 10 Drogherie ciurli 179 Grazie del Cap. e Mar. caccao sac. 12.

Metatextualidade► Il resto Sabbato. ◀Metatextualidade

Il Fracastoro eccellente Astronomo, e Poeta langue nella memoria di molti, e quello ch’è peggio nell’animo de’suoi concittadini. Mosso da vivo desiderio d’illustrare un tanto merito, e ripieno d’amor di Patria ha tessuto l’Elogio d’un sì grand’uomo l’eruditissimo Cav. Gio: Bat. da Lisca in un Poemetto intitolato: La Tomba di Fracastoro. Sarà riprodotta nel v. Foglio di Sabbato la Prefazione in cui si vedrà sviluppato il suo genio, e verrà in appreso un Saggio de’versi suoi da far conoscere quanto vaglia in Poesia questo nobile dottissimo Autore.

Addizione all’Articolo Malcontenta.

Di 30 persone era formata la Compagnia quasi tutte sul fiore di gioventù; tra esse de’mariti e moglj; il restante Ragazze da’15 a 17 anni. Lo sborso settimanale era di 8 soldi per testa. Il Capo avea nelle mani L. 700 c.

Abbiamo da relazione Ms. che fu noleggiato un Burchiello da un amico del Capo sud. ma che il Padrone del med. non diede caparra, anzi la volle lui di L. 16: che questo Burchiello era pronto alla riva del magazzin da vino in Birri con 4 Suonatori che servir dovevano al Ballo; e che alla scoperta del tradimento vi fu una sollevazione in quella Contrada ove le donne, e le putte sanno parlare come avrebber saputo sagrificare al loro sdegno chi le ha ingannate, se in que’momenti di delusione lo avessero avuto nell’unghie.

“Chi sapesse dar traccia d’un Orologio d’oro di mezzana grandezza di Ph. Therrot & Achard, Num. 972 con smalto rappresentante due amanti, che si accostano all’Ara; tosto verificata, conseguirà cinque Ducati d’arg. di cortesia anche se fosse in pegno sui Monti, o altrove.

Il Proprietario è stato spogliato in tale incontro anche di un Tabarro color viola mischio.

Ricapito al Caffè di Mori S. Moisè.”
Castel-Franco.

“È morto l’Organista della Chiesa di S. Liberale. L’Organo è recente opera del celebre Signor Calido. L’onorario dell’Organista ascende a Duc. ottanta, oltre altri venti detti per alcune annue funzioni. Vi sono dei Scolari, ed altre fonti di estranee utilità. Se vi fosse qualche persona, che volesse aspirare potrà rivogliersi a’Sindici delle Scuole di quella Chiesa. Un Sacerdote sarà provisto di Messa giornaliera, e godrà del benefizio degl’incerti della Chiesa stessa.”

Arrivi in questo Porto.

Checchia Cap. Luigi Vianello dall’Isole con oglj.

Cap. Vicenzo Dabinovich dalla Vallona con oglj.

Cap. Franc. Vianello d’Ant. e Cap. Nadal Bernetich da Corfù con oglj.

Cap. Filippo Vianello da Cefalonia con uve passe e moscati.

Da Salonichi è arrivato a Trieste il Capit. Pietro Gagriza.

Da Venezia, e Livorno è arrivato a Genova il Capit. Ant. Penesich.

Da Smirne arrivò a Trieste il Capit. Cristof. Collovich.

D’Affittare.

Jus di far Pistoria e vender pane in tutte le Gambarare eccettuato il quarto Bosco. Chi vi applicasse si porti alla Fattoria di S. E. Pietro Canal a San Barnaba. ◀Nível 2 ◀Nível 1

1Lo scrivente avea poco prima tenuta pubblica conclusione d’Astr onomis(sic.).