Citazione bibliografica: Antonio Piazza (Ed.): "Num. 61", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.4\061 (1790), pp. 482-488, edito in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Ed.): Gli "Spectators" nel contesto internazionale. Edizione digitale, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2624 [consultato il: ].


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Num. 61

Sabbato 31. Luglio 1790.

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In Morte

Del Maresciallo Laudon

Del Signor Giuseppe Marini

Sonetto

Poichè stancò sì de la Fama il suono

Laudon pugnando, e fu la sparsa omai

Belgrado al suol de’ German bronzi al tuono

Fè brillar de la Croce augusta i rai:

Asceso del Tonante all’aureo trono

Non per caduco allor, disse, sudai,

E se i rubelli tuoi vinsi e domai

Tutto, Signor, di tua virtù fù dono.

Lietamente Jekova al sen l’accolse;

Vieni, e riposa quella man, che vinse

Gli empi, e saziar poteo l’ira superna;

Disse, e crollò l’Olimpo, e quai non colse

Da trionfo terren, corona il cinse

In sul celeste Campidoglio eterna. ◀Livello 3

In Padova

nel recitno del prato della valle
L’estati dell’anno 1790.
Si rappresenteranno drammi giocosi per musica
il primo de’ quali avrà per titolo
Il Conte di bell’umore
Musica del Celebre Sig. Maestro Marcello di Capua
Li atlri da destinarsi

Attori

Prima Buffa assoluta

Sig. Anna Maria Negri

Primo mezzo Carattere Primo Buffo Caricato

Sig. Felice Simi Sig. Tommaso Carmanini

Seconda Buffa

Sig. Violante Pugnetti

Altro Primo Buffo Caricato

Sig. Domenico Negri

Altra pirma Buffa

Sig. Metilde Pugnetti.

Li Balli saranno composti, e diretti dal Sig. Luigi Olivieri

eseguiti dalli seguenti Ballerini

Primi Ballerini

Sig. Luigi Olivieri sudd. Sig. Luigia Pardini Olivieri

Primi Grottteschi assoluti

Sig. Gennaro Torelli Sig. Felicita Ducot.

Primi Grotteschi fuori de’ Concerti

Sig. Gio: Battisa Ponci Sig. Margherita Rossi Torelli

Terzi Ballerini

Sig. Giovanni Capra Sig. Paolo Tosoni Sig. Francesco Ferialdi

Sig. Margherita Ducot Sig. Teresa Capra Sig. Margherita Regini

Primi Ballerini fuori de’ Concerti

Sig. Ferrante Pardini Sig. Laura Carlini

Titoli de’ Balli

Primo Ballo Secondo Ballo

ARtur, e Fannj Gelosia per Gelosia

Lo Scenario sarà d’invenzione e direzione del Sig. Antonio Mauri.

Il Vestiario sarà di ricca, e vaga invenzione del Sig. Giovanni Monti Milanese.

Le Recite avranno il loro principio la sera del dì 31. Luglio, e proseguiranno sin tutto Settembre.

Agli amatori della Italiana Poesia.

Benchè molti per verità i Poeti sieno, che questo secolo illustrarono coi luminosi loro componimenti sicchè sembri non potersi aspettar di vantaggio in ogni genere della più bella e più perfetta Poesia; contuttociò non si dubita punto che tra i primi e più gentili e più colti contar non debbasi il chiarissimo ed immortale Girolamo Pompei Gentiluomo Veronese, che due [483] anni sono rapì la morte nel fiore della virilità con dolor sommo non men della patria, che della letteraria repubblica. Quindi si crede di far cosa grata al pubblico col esibirgli ristampate le Poesie già vulgate da esso vivente, e le altre inedite, unitamente alle Dissertazioni ed Orazioni di lui. Conciossiachè le già stampate per la somma loro eccellenza così rare divennero oggimai, che col desiderio rimangono moltissimi letterati di farne acquisto, e quelli che a tempo ne fecero la provigione sono ora ansiosissimi di assaporarne le altre ancora, che non vider la luce. E per verità meritan esse pure d’essere mostrate al pubblico, essendo come quelle bellissime, benchè forse non sia stata data l’ultima mano ad esse dal loro autore. E per dirne qualche cosa onde vie più invogliare il pubblico, saper deesi, che in tanto pregio ascesero le pastorali di lui Canzoni presso i dotti universalmente, che lo stimaron degno non d’altro nome che di Teocrito Italiano, non ritrovandosi d’infra tutte le pastorali Canzoni nè le più eccellenti, nè le più semplici, nè tutto insieme le più oneste, e in tutte le loro parti con eccellenza e perfezion somma eseguite. Imperocchè se l’invenzion si consideri, che al dir d’Aristotile si è l’anima del poeta, non potea essere più naturale, come quella che non d’altronde è tratta che dai greci fonti, come vuole Orazio della poetica, avendo il N. A. sempre mai avuto a schifo quei torbidi fonti che d’oltre i monti scendendo cotanto guastano quel buon gusto, che è la gloria degli antichi scrittori. Se poi riguardo abbiasi alla disposizion delle parti, che è la seconda non men lodata parte che a buon poeta convenga, chi più di lui in ogni composizione, sia pur lunga, o breve, procede con più bell’ordine, e più chiaramente? Chi più di lui con tanta simmetria e proporzione dispose le parti al tutto e il tutto alle parti? Chi più di lui seppe unire un sommo giudicio alla finezza dell’arte e dell’ingegno? Ma quanto poi non risplende egli nella elocuzione, la principal dote, secondo l’opinione di molti, e il primo pregio del singolare poeta? Nella sceltezza delle parole, e nella loro collocazione, fu egli sì attento e religioso osservator del buon gusto, che a chi legge, non già parole, ma gemme sembrano con bell’ordine legate in oro. Fu egli finalmente meraviglioso nell’armonia dei carmi, che non saprebbesi dire qual altra musica più dolce fosse e soave. Quello che delle pastorali Canzoni si è detto, si vuol detto ancor delle altre sue poesie e delle Tragedie, nelle quali le qualità sopradette meravigliosamente risplendono. Riguardo poi alle Traduzioni, o sien dal greco o dal latino, oltre essere inerentissimo, è ancora chiaro ed elegante. In somma in ogni genere di poema si scorge sempre mirabile e tutto insieme felice. Ma non solo fu egli poeta egregio, ma fu ancora oratore eloquente. Le sue orazioni sembrano lavori a filagrana, e da tenersi tra le cose più preziose. Questi i motivi furono precisamente, che invogliarono gli Eredi Moroni Stampatori in Verona ad intraprendere a loro spese la nuova edizione dell’opere di sì illustre letterato. Saran esse divise in sei volumi in ottavo. Nel primo saranno le prime pastorali Canzoni con alcuni Idilj di Teocrito e di Mosco greco-italiani colla vita dell’Autore scritta egregiamente dal dottissimo P. Don Francesco Fontana Barnabita, e colle testimonianze di varj celebri letterati.

Nel secondo si leggeranno le nuove Canzoni pastorali con altri volgarizzamenti dal greco col loro originale a fronte.

Nel terzo l’Eroidi di Ovidio tradotte in versi rimati col loro testo latino.

[484] Nel quarto la Ipermestra, la Calliroe, Tragedie già vulgate, dietro alle quali verrà la Tamira inedita.

Nel quinto le poesie inedite. E nel sesto le Dissertazioni e le Orazioni.

Se ne faranno due cento copie in carta reale per servire i primi che si associeranno, le altre in carta più inferiore. La correzione sarà esatta, i caratteri belli. A dir breve confidano gli Eredi Moroni che sarà un’edizione, che aggradirà al pubblico in tutte le sue parti. Il prezzo per li Signori Associati sarà di soldi quattro per ogni Foglio di pagine sedici in forma d’ottavo grande da pagarsi alla consegna d’ogni Tomo, il primo de’ quali è già sotto il Torchio.

Avviso susseguente.

Gli Eredi di Marco Moroni Stampatori, e Libraj in Verona hanno con le loro stampe pubblicato il Tomo primo delle Opere del Ch: Girolamo Pompei Gentiluomo Veronese, in forma di ottavo grande di pagine 248. adorno del ritratto, e della Vita del chiarissimo Autore scritta egregiamente dal dottissimo Padre Don Francesco Fontana Barnabita.

Il prezzo per li Signori Associati è di L. 3:10. Venete restando a lor carico le spese di porto. Li altri cinque Tomi che rimangono saranno pubblicati uno ogni due mesi.

Livello 3► Lettera/Lettera al direttore► Signor Gazzettiere.

Treviso 27. Luglio 1790.

“Essendo in jeri state fatte solenni estraordinarie funebri esequie nella Chiesa de’ Santi Quaranta, fu dell’Ordine Nobile di questa Città, in onore del Conte Giordano Riccati a spese del detto Nobil Ordine, venne fornita Cal Maggiore con de’ Ritratti dell’illustre, e noto Defunto, non che con quantità d’Iscrizioni, e Sonetti allusivi alla di lui esemplare pietà, ed alla di lui sana dottrina.

Furonvi certi spiriti, non si sà se più pregiudicati, che spregiudicati, a’ quali diedero nel naso siffatte estraordinarie replicate rimostrazioni alla virtù ed al merito dedicate del Riccati suddetto: di maniera che si posero a declamare in certo modo contro gli autori di esse tacciandoli di fanatismo.

Tale strano pensare diede a molti motivo di scrivere.

Tra i varii parti, eccone uno, che sebbene non de’ più felici, ma de’ più moderati, si brama venisse da Lei posto su la Gazzetta.

Oltrecchè farammi Ella col condiscendere un sommo piacere, farà cosa grata a tutti li miei Concittadini, a riserva di que’ cinque, o sei, che sì male la intendono.”

N. N. ◀Lettera/Lettera al direttore ◀Livello 3

Livello 3►

Sonetto

Perchè la Nobiltade in un ridutta

Dell’insigne Girodano alla grand’alma

Priegando in mesto tuon e pace, e calma,

Non usitati onor oggi tributa;

Perchè da grave doglia oppressa, e frutta

Al di Lui Nome, ed onorata Salma

Corone intreccia, e l’aspro dul ne calma

Co’ mesti carmi la Cittade tutta,

Da quattro menti corte, ed offuscate

Da reo Livor, che lor is legge in cera

Di fanatismo ancor verran tacciate?

Nè si rispetta una Cittade intera

Che sol virtute onora? o cecitate!

Gente cui si fa notte innanzi sera! ◀Livello 3

Eletti dagli Eccellentissimi Signori Procuratori di Supra

Per Sotto Canonico Rev. D. Gio: Battista Crovato

Per Diacono Rev. D. Antonio Gastaldis.

Per Suddiacono Rev. D. Niccolò Giara.

Li Sei Agosto prenderà possesso in S. Marco di Canonico il Rverendissimo D. Giacomo da Ponte.

Metatestualità► Da una Gentildonna d’una Città suddita di Terraferma (così si è sottoscritta) ricercato ci viene se v’abbia un’Operetta Inglese intitolata L’Esercizio del Ventaglio; se questa sia stata tradotta nelle nostra Lingua, o almeno nella francese da lei mediocremente intesa, e cortesemente ci stimola a darle qualche pronta risposta, supponendoci instrutti su questo punto in vista de’ molti aneddoti inglesi che all’opportunità de’ quesiti compariscono su questi Foglj.

Possiamo dirle che sotto il titolo d’Esercizio del Ventaglio, al tempo che il celebre Addisson occupavasi negli articoli dello Spettatore gli fu mandata una Lettera di cui ora facciamo la traduzione ad oggetto di servirla, e persuasi che non ispiacerà neppur alle altre Signore, che leggono questa Gazzetta. La materia viene in acconcio, perchè il corrente Luglio discreto sin oltre la sua metà ci fa stemprar in sudori ora che prende congedo per dar luogo all’Agosto, che probabilmente non ci tratterà meglio: ed uno stromento che rinfresca merita adesso d’essere celebrato. ◀Metatestualità

Livello 3► Lettera/Lettera al direttore► Signore.

Satire► “Le donne fanno talvolta più prodezze col loro Ventaglio, che gli uomini colle loro spade. Affine dunque, che sappian esse ben maneggiare quest’arma, io ho stabilito un’Accademia, per instruirvi le Fanciulle nell’esercizio del Ventaglio, secondo l’aria, ed i movimenti, che son oggidì più di moda, e che alla Corte si praticano.

“Le Signore che portano i Ventaglj nella mia Scuola, sono disposte in battaglia due volte al giorno nella mia gran sala, ove le instruisco a maneggiar le lor armi, ed a fare l’esercizio sotto questi comandi.

Prendete i vostri Ventaglj.

Spiegate i vostri Ventaglj.

Scuotete i vostri Ventaglj.

Deponete i vostri Ventaglj.

Riprendete i vostri Ventaglj.

Agitate i vostri Ventaglj.

Per l’esatta osservazione di questo piccol numero di comandi semplici, una donna d’un mediocre spirito, che si applichi per sei mesi con qualche attenzione a questo esercizio, potrà dare al suo Ventaglio tutte le grazie di cui questa macchinetta alla moda può esser capace.

Ma ad oggetto, che i miei lettori possano formarsi una giusta idea di questo esercizio, mi sia permesso di qui spiegarglielo in tutte le sue parti.”

“Allorchè il mio Reggimento di Fanciulle e di Donne è ordinato in battaglia, e che ognuna ha la sua arma alla mano, tosto che loro addrizzo il comando di preparar il loro Ventaglio, ognuna scuote il suo verso di me con un sorriso, ne dà un colpo sulla spalla di quella, ch’è alla sua dritta, si tocca i labbri coll’estremità d’esso, si lascia cadere il braccio che lo sostiene, e tiensi pronta a ricevere un altro comando. Tutto ciò si eseguisce a Ventaglio chiuso, ed ordinariamente non vi s’impiega ch’una settimana per ben apprenderlo.”

“Il secondo movimento è quello per cui ciascuna spiega il suo Ventaglio: nel quale si osservano molte pic-[486]cole variazioni, delle aperture che fannosi a gradi, delle positure deliberate, con numero di separazioni volontarie, cagionate dal Ventaglio medesimo, e che non s’imparano bene che nello spazio d’un mese. Questa parte dell’esercizio è agli spettatori più ch’ogn’altra aggradevole, perchè discopre ad un tratto un infinito numero d’Amorini, di ghirlande, d’altari, d’uccelli, d’Arco-baleni, e d’altre belle figure che si spiegano alla lor vista, mentre ch’ogni persona del Reggimento ha un quadro alla mano.”

“Allorchè io dò il comando Scuotete i vostri Ventaglj, fann’esse uno stridor generale, che si potrebbe sentir molto lontano se il vento fosse favorevole. È questa una delle parti più difficili dell’esercizio; ma io ho molte Signore alle mie lezioni, che entrate nella mia Scuola non sapevano vibrare un colpo di Ventaglio, che si potesse sentire da un capo all’altro della camera, e ch’ora possono col medesimo fare tanto strepito quanto una pistola da tasca. Affine però che le Fanciulle non vibrino mal a proposito i loro colpi, nè in luoghi ove la decenza lo vieta, loro insegno a qual soggetto un tal romore può essere di stagione. Oltre a ciò ho immaginato una spezie di Ventaglio, col quale una Figlia di sedici anni, per mezzo d’un pò d’aria racchiusa sott’uno de’ più larghi bastoni, può far tanto strepito quanto una donna di cinquant’anni con un Ventaglio ordinario.”

“Dopo che i Ventaglj sono così dischiusi, il comando che viene in seguito è: Deponete i vostri Ventaglj. Insegno quì alle Signore a privarsene di buona grazia, come fanno allorchè d’esso si disimbarazzano per prendere un mazzo di carte, racconciare un favorito, rimettere una spilla che si staccava, o applicarsi ad altra cosa di simile importanza. Come non trattasi in questo caso che di gettare un Ventaglio d’una maniera pulita, sopra una lunga tavola destinata a quest’uso, si può agevolmente apprendere questa parte dell’esercizio in due giorni, come se vi s’impiegasse un anno.”

“Il femminino mio Reggimento non è appena disarmato, ch’io l’obbligo di fare alcune ronde attorno della mia camera; e tosto ch’io grido: Riprendete i vostri Ventaglj, a guisa delle Signore che guardano il loro orologio dopo una lunga visita, corron esse in folla ad armarsi, e ciascuna rimettesi al suo posto meglio che può. Questa parte dell’esercizio non è difficile, purchè una donna vi applichi bene il suo spirito.”

“L’agitazione del Ventaglio, è l’ultima parte ed il capo d’opera di tutto l’esercizio; ma se una donna impiega bene il suo tempo, ella può divenir abile nello spazio di tre mesi. Io non lo insegno che ne’ giorni canicolari, e ne’ gran calori della estate; perchè non ho appena detto: Agitate i vostri Ventaglj che l’aria è piena di grati zeffiri che molto rinfrescano, e che in ogn’altra stagione dell’anno, potrebber essere pericolosi per le Signore d’una costituzione dilicata.”

“V’ha un’infinita varietà di movimenti da osservarsi nell’agitazione del Ventaglio. Suddividesì in agitazione adirata, in modesta, in festevole, e in amorosa. In una parola, non v’ha quasi alcuna mozione di spirito, che non ecciti un’agitazion convenevole nel Ventaglio. ; di modo che subito che veggo quella d’una femmina disciplinata conosco s’ella sia di buon umore, se faccia la brusca, o sia confusa. Vidi qualche volta un Ventaglio sì stizzoso, che avrebbe corso pericolo l’amante che lo aveva irritato, se trovato si fosse a portata del vento da esso eccitato. Talvota ne vidi alcuno sì lnaguido per l’amor della Dama, che sono stato contentissimo, che l’amante si trovasse molto lontano. È quasi inutile di quì aggiungere che un Ventaglio è contegnoso, o cicisbeo se-[487]condo il naturale della persona che portalo. Voi finalmente saprete, che dopo lunghe osservazioni, io composi, in favor delle mie Scolare un Trattatelo che ha per titolo: Le Passioni del Ventaglio, e ve lo comunicherò, se credete, ch’esser possa al Pubblico di qualche uso. Del resto, io farò giovedì prossimo una rassegna generale, ove farete il ben venuto, se vi piacerà onorarla di vostra presenza. Sono &c. ◀Satire

P. S. Io insegno alli Giovani l’arte di far la corte a un Ventaglio, e per evitare la spesa, ho un numero di piccoli Ventaglj semplici destinati a quest’uso.” ◀Lettera/Lettera al direttore ◀Livello 3

Dalla critica sparsa in questa Lettera apparisce, che in proposito di galanteria le donne son donne per tutto. La falsa idea che hanno tanti e tanti della serietà Inglese esclusiva della vivacità di spirito, della leggerezza de’ capriccj, e dell’Arte Amandi, non solo dal riportato scritto, ma da un’infinità d’altri di gravissimi Autori di quella Nazione viene direttamente smentita.

Metatestualità► Si desidera, che sia posto in questo Foglio il conto d’avviso compreso nella Memoria stampata del Sig. Architetto Checchia con cui accompagnò il suo Disegno e Modello. ◀Metatestualità

Nobilissimi, Signori Presidenti, ed Aggionti.

“Per esecuzione del loro Invito, e dell’impegno assuntosi colla Scrittura 6. cadente di dichiarazione delli Disegni, e Modello eseguiti dall’insufficienza del loro divoto Servitore Pietro Chechia Architetto, con tutte le avvertenze dovute al solidità, alla robustezza, ed alla più perfetta esecuzione dell’opera, umilia di presente il conto d’avviso delle spese, che separatamente devono incontrarsi in cadauna delle Parti del fabbricato disegnate, e modellate, ed altre occorrenti all’intiero compimento di tutto esso Fabbricato. E prima

Fabbrica comprendente gl’Atrj, Vestibulo, Botteghe interne con Pozzo, Camerini ed ogni altro luogo, con Scale di Pietra conducenti nella gran Sala da Ballo, e nelle stanze per la Conversazione, Logge, e Coperto, tutto eseguito con ottimi Materiali, cioè nel Pian Terreno di cotto coll’occorrenti Pietre vive, stabelidure di Marmorino, Legnami di Larice, e Ferramenta: Nel di sopra, tutto con Stucchi a Disegno, o Pittura come meglio piacesse; per cadaun genere di Materiali, e fatture di qualunque sorte ascenderà il suo totale valore a Ducati – D. 57086 Il Teatro giusto il Modello Architet. con Pilastrini di pochissimo rilievo per non impedire la vista de’ Palchi, nè franger l’armonia delle voci, con soffitta a mezza veta di Cantinelle, Scenario con tutte le occorrenti macchinazioni per qualunque spettacolo. Al di sotto con Machine Idrauliche conducenti l‘acqua in qualunque angolo del Teatro fino nel soffittone occorrendo, nel qual soffitton, vi saranno tutti li comodi desiderabili per li Pittori.

E quantunque al conseguimento dell’armonia delle voci confluir molto debba per fatto incontrovertibile la curva del Teatro medesimo; tuttavia trattandosi d’un oggetto tanto esenziale ed interessante, perchè questa immancabilmente risulti si costruirà ex abbundantis varie opere morte (nei siti opportuni colle regole più certe della Fisica esperimentale, e con le avvertenze dovute a toglimento dell’Eco) onde poterne di esse anche gradatamente occorrendo far uso in qualunque tempo, e grado abbisognasse un tale soccorso. Tutta questa fabbrica esattamente completa con doppie Scene eseguite da mano maestra ascenderà il [488] valore de’ Materiali, e mani d’opera tutte a D. 68250.

Il fabbricato de’ Camerini per comodo de’ Virtuosi, abitazione per il Custode, luoghi per li Figuranti, Sartoria, e luogo per l’Illuminazione ascenderà a D. 6000.

Il nuovo Canale, coll’altra porzione del Rio Menuo da allargarsi, e tutti due profondarsi piedi sei, e più occorrendo al di sotto del comune, con sue Fondamente, Rive di Pietra viva con li due Ponti, il tutto solidamente eseguito importerà Duc. 9000. Finalmente la Casa da costruirsi giusto il Modello in tre Soleri con Loggia, Riva tutta di vivo, Intrada con Magazzeni, e Pozzo, nobilmente completa ascenderà il totale valor della medesima a Duc. 14000.

Tutte queste Parti sive fabbricati raccolte, ed eseguite in forma laudabile dalli più esperti, ed intelligenti Censori ascendono alla discreta summa di Duc. 154336. (non comprendesi però in detta summa la spesa del disfacimento, nè il valore de’ materiali vecchj) summa che considerata colla grandiosità dell’opera tutta, spera il Chechia di non meritar la taccia d’aver smarrite le viste d’Economia; sussistente nell’impegno di farla constare più dettagliatamente occorrendo per qualunque confronto fosse creduto da loro Nobilissimi, e Signori tutti a’ quali col dovuto rispetto si umilia

Umil Dev. ed impegnatiss. Ser.

Pietro Checchia Archit.

Venezia 26. marzo 1790.

Savio in settimana per la pros. v.

s. Francesco Foscari.

Avviso

Giambattista Grollo manifesta al Pubblico d’aver riaperta in Treviso la Locanda detta dell’Imperator. È questa ridotta in ottimo affetto pel maggior comodo dei Signori Forastieri, essendosi rinnovate le Camere, rifatte le Scuderie, e formata una Rimesssa per le Carrozze. Chiunque vorrà far l’onore di prendervi alloggio, sarà servito a suo piacere.

Cambj 30. Luglio cor.

Lione 55 e un 4to.

Parigi 55 e mezzo.

Roma 64. e 3 8vi.

Napoli 115 e mezzo.

Livorno 101 e un 4to.

Milano 153. e mezzo.

Genova 90 e 3 4ti.

Amsterdam 94.

Londra 49 e un 8vo.

Augusta 102 e 3 4ti.

Vienna 198.

Prezzi delle Biade.

Formento vecchio a l. 23.

Nuovo a l. 21.

Sorgo Turco a l. 12.

Segala a l. 15.

Miglio da l. 12. a 13.

Risi da duc. 134. a’ 37 al m. ◀Livello 2

Ricapiti per le Notizie ed Assocciazioni di questo Foglio.

A S. Bartolommeo in calle stretta dal Colombani Librajo.

A S. Giuliano dal Curti Librajo appresso il Caffè di Menegazzo.

Si paga un Zecchino all’anno anticipato, o diviso in Semestri, ed ogni Assocciato è servito due volte alla Settimana alla sua abitazione, o ricapito.

Le Assocciazioni si ricevono in qualunque tempo. ◀Livello 1