Sugestão de citação: Antonio Piazza (Ed.): "Num. 103", em: Gazzetta urbana veneta, Vol.3\103 (1789), S. 817-824, etidado em: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Ed.): Os "Spectators" no contexto internacional. Edição Digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2424 [consultado em: ].


Nível 1►

Num. 103

Sabbato 26 Decembre 1789.

Nível 2► Metatextualidade► È questa la Lettera accennata nel precedente Foglio a noi diretta dal Sig. Lonvaglia in data 13 cor. ◀Metatextualidade

Nível 3► Carta/Carta ao editor► Il vedere enunziato nella vostra Gazzetta (n.97.) uno scritto opponente la risoluzione di quel benedetto Problema del Medico mi ha fatto desistere dal continuarvi la mia narrazione. Io sospettava che un qualche Dottorino alla moda, o un qualche seguace (terziario) od Avvocato de’Cerretani avese per interesse o per cieca credenza presa la loro difesa. Non è un miracolo il trovare quà e là di tal gente nociva al pubblico bene, come neppure sono rari certi begli spiriti, che credono far pompa de’loro talenti nel sostenere un qualche assurdo e dannoso paradosso. Quanto s’ingannano i miserabili Giangiaccopi de’nostri giorni! Finalmente mi giunse lo scritto, benchè quattro giorni più tardi del solito, e vidi che l’Autore non intendeva di parlare di me, almen direttamente, che nel suo poscritto. Codesto amico dell’Orefice Sig. Petussa se la prende un poco perchè io abbia ripetuto per esteso le proposizioni e i generali cenni del primo, che intese di risolvere il detto programma. Vorrebbesi forse dire ch’io l’abbia fatta, da plagiario? Non lo crederei, perchè un cenno non e un trattato, nè un’opera, tuttocche per completa risoluzione io non voglia far passare nè meno quella mia lettera scrittavi. Vi vorrebbe altro a trattare come va quella faccenda. Se poi fosse codesto Signore un di que’tali, che le utili verità ripetute ed esposte in maggior lume infastidiscono, fate grazia di dirgli. . . . Ma nò non gli dite niete; Mens moveat cimex Pantilius?

Non lascio però d’avvertir voi, che siete imparzialissimo, che non s’intese mai di deridere la Medicina in sè stessa, ma bensi quella tanta gente cattiva, che è indegna di professarla, e che su tali materie noi tutti conserviamo sempre lo stesso parere sani o malati che siamo.

L’occasione di questo cicaleccio fece che il Sig. Olivo ci tenne un lungo discorso, e ci pose sotto il rilfesso un certo vizio, che domina assai più che negli altri nel nostro secolo. Vedete amici miei? Egli disse, appena vien [818] oggi detta o pubblicata una qualunque vantaggiosa cosa, sbalza fuori gente da ogni banda, che cerca di minorare il merito, e il buon effetto. Al dì d’oggi non si sentono che romorose lagnanze, che il tale il tal’altro, per quanto possegga genio e sapere, ha ripetuto ciò che dissero e fecero mill’altri prima di lui; ma intanto guai! che si procurasse d’approfittare delle sue utili ripetizioni. Non v’è ramo di arte, nè di scienza umana che sfugga questa spezie di pestifero morbo. Sei tu Poeta? Omero, Virgilio, Milton t’hanno prestati i materiali, t’hanno fornite l’immagini. Sei tu pittore? Quella tua azione l’hai presa da Rafaello, da Guido, da Coreggio. Vuoi tu toccare il costume? tutti i barbuti Filosofi dell’antichità, non che gli imberbi sapienti d’oltramonte hanno detto lo stesso migliaja di volte prima di te. In somma sia tu Matematico, Medico, scrittore, o quello che diacine tu vuoi, non credere di dire nè d’inventar mai cosa, che non ci si rimproveri d’essere già stata trovata e detta le mille fiate. Ma dico io la Natura non è ella, e non fu sempre la stessa sì nel fisico che nel morale? Quol meraviglia perciò s’essa si presenta a più d’uno sotto il medesimo aspetto? E s’avrà per questo a dileggiare colui, che più d’un’altro ne ricerca a fondo i fenomeni, e ne sviluppa meglio le proprietà, o torna a ripetere a comune vantaggio, ciocchè il vizio vorrebbe pur seppellire nell’obblio? Ma l’invidia quì non si ferma soltanto. Un libro moderno vaglia egli quanto sa valere non ha ad essere preferito ad un opera antica benchè di nessuna importanza. La erronea testimonianza d’un’uomo morto mille anni addietro ha da smentire quella di tutto il mondo vivente. Libitina sacravit. Gli elogj non sono che di rado per chi vive sia pur egli il più grande benefattore dell’uman genere. Un morto che avrà fatto del male li deve riscuotere in sua vece. “Pour humilier les vivants, que d’eloges prodighès aux morts” diceva a ragione un grand’uomo (L’Homme. Chap. 13. Sept. 8.)

Qual danno, amici miei, da tali abusi dettati dall’invidia, e favoriti dall’universale pigrizia! La grande ignoranza che ancora ci predomina ve ne sia di prova. Il miglior premio all’altrui merito è la comune estimazione, e quando questa manca lo spirito languisce, e le ali stesse del genio infraliscono. Ora chi vorrà esporre ad un incerto evento il frutto di sue fatiche! a qual pro? Chi vorrà impallidire dì e notte sui libri per far del bene ai suoi simili, se la noncuranza, e benespesso il disprezzo, è l’amara ricompensa che gli si riserba? L’immensa turba de’scrittorelli da mestiere, stanno ad occhi aperti per pungere, per dilaniare, per annichilare il vero merito. Essi lusingando l’umore dominante ne traggon partito, e colla loro critica ingiusta persuadono la gente oziosa ed inerte, ch’essa non è meno stimabile de più grand’uomo della terra ch’essi vilipendono. Di quà ne viene lo scoraggimento alla gioventù, di quà ne vielne, che ognuno ama meglio a viversene nell’ignoranza, che correr dietro a celebrità, di quà ne viene che così pochi sono gli uomini illustri nel nostro secolo Filosofico, nel nostro secolo dei Saggi. Il ricco, che potrebbe aprirsi la via anche fra queste spine, vien dall’adulazione e dal comune esempio convinto che senza fatica.

Nível 4► Citação/Divisa► Clarus erit, fortis, justus, sapiens . . . . ,

Et quidquid volet. (Orat. Sat. 3. lib. 2.)

Per chi poi si ritrova in povertà di stato, oltrecchè, come diceva Giuvenale

Haud facile emergunt quorum virtutibus obstat

[819] Res angusta domi (Sat. 3.) ◀Citação/Divisa ◀Nível 4

immaginiamoci come debba andar la faccenda nella presente costituzione, con una mal sicura speranza di ricompense e di gloria. Ma quali mezzi per opporsi a tali disordini? . . . . Tutto il nostro trattenimento di jerisera verò su questo importante soggetto; ed il Sig. Olivo proseguì a dirci delle cose stupende, ch’io però non vi scrivo, perchè ci vorrebbe altro che il vostro foglio per capirle tutte. Egli sfogò un poco il suo livore anche contro quella razza di bassa gente, che si fa suo ciocchè sente o vede fatto dagli altri suoi contemporanei. Oh quanto bene menò egli la frusta! Eccovi come ci ha tratti fuor di via il Cicaleccio di quel M. . . . . . ma non è forse anche il mio un Cicaleccio? Gioverebbe il chiamare così questo scritto perchè aveste a scusarmene. Riprenderò il filo un altro giorno. Frattanto ricevete i cordiali saluti della nostra società, e credetemi

Dal solito luogo
Il vostro Lonvaglia. ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Proseguimento della Causa Perulli.

Gli Avvocati al Taglio per il Conte Perulli sostennero essere improcedibile l’assunzion di Giudizio mentre non può aver azione la suddetta Sig. nella proposizion del Fratello, che pretende la ricupera della Volta per sè stesso in sua proprietà, e padronia, e non per il fidecomisso che se l’avesse voluta per il fideicomisso a creditor pagato, a stride chiuse, con atti consumati, non avrebbe per Legge potuto esercitar la Prelazione, competendo solo la ricupera agli eredi Fideicomissarj qualora siano stati ceduti volontariamente, o con accordi li Beni del fidecomisso. Che poi il fideicomisso dipendente dal Testator Zucchini non poteva verificarsi che sopra quanto rimaneva detratti li debiti tra quali quello del Credito Perulli notificato prima che il debitor disponga. Che non sarebbe espedibile la Causa in Terzo Consiglio per ordine mentre l’azion di detta Sig. sarebbe quella di gradi di aspettativa condizion a casi forse non verificabili, e come tale non viene perchè assume il Giudizio in Specialità, e poi si unisce all’altra specialità del fratello, che pretende la Volta in Questione per sè, e non per il fideicomisso. Che comparisce una tal’assunzione procurata senza stimoli Giudiziari, e senza notizie, e diretta a far tramontar il Pender concesso. Che neppure vi fu coraggio per parte di detta Signora di far preceder una Sentenza a Legge sopra il Testamento per riportarsi almeno a questa nel tentativo dell assunzione di Giudizio. Che la Volta qualora sortisse mai Giudizio a favor del Sig. Daniel Fovel diverrebbe in dominio e padronia dello stesso, ma quella dovrebbe passar in proprietà del Combi ch’esborsò il Capital depositato colla special ipoteca di essa volta, ma per l’affrancazione tempo due anni li quali sono già trascorsi. Che se dettai Signora pretende aver il zelo mal vantato di preservar al fideicomisso la volta potrà sempre scapricciarsi in confronto degli atti seguiti essendole espressamente fatta una riserva in Giudizio. Che finalmente comparisce l’idea ed il Concerto di voler far star le ragioni di un creditor pagato cogli atti legali, tentando che trionfi la delusione, e l’Forensi tentativi. Furono fatte poi le dispute con colori ed estraodinario impegno, mentre questo Argomento impegnava il Sig. Conte Perulli per delicatezza, per ragion, e Giustizia, assai più che se si avesse trattato di Causa di stato.

Per parte degli Avvocati al Laudo fù sostenuto poter assumer Giudizio la Signora Fovel Zuccato mentre ha in-[820]teresse trattandosi di essa esser Erede Fideicomissaria in aspettativa, che basta trattarsi del fondo Fideicomisso perchè qualunuqe avente interesse può entravi coll’Assunzione, è che nella vertente Causa di Merito si decide che la volta passar e rimaner debba in dominio del Conte Perulli. Ch’è giusto e conveniente che debba il benefizio che deriverebbe al creditor per le intromissioni al Cinque e mezzo per cento colle Leggi del Sopragastaldo, essere delli Eredi. Che la Causa di Merito decide essere legali gli atti del Conte Perulli, dunque la riserva alla Signora Fovel Zuccato diverrebbe vana, e delusoria. Che la volta rimarrebbe dell’Eredità mentre il dominio e padronia del Sig. Daniel Fovel non può far altro effetto che quello del suo Titolo di Possessor Legatario vitalizio. Che il Combi verrebbe affrancato. E che l’assunzion di Giustizio fu necessaria e regolare, non cambiando in ordine nè la Pendenza, nè in merito la proposizion del Sig. Daniel Fovel, ed esser perciò giusto e conveniente, che resti la volta in Questione agli Eredi qualora il Conte Perulli niente perda avendo il suo pagamento imputando al Sig. Conte Perulli essere un puntiglio il sostener la questione. Anche questi Avvocati sostennero la Causa con estraordinario impegno, ma rimasero le loro fatiche senza il desiderato effetto, perchè nacque lo spazzo di Taglio a favor del Nob. Sig. Conte Perulli come segue.

Al Taglio 20

Al Laudo 12

Non Sincere 0

Avvocati Al Taglio per il Perulli

Silvestrini in prima disputa

Steffani in terza disp.

Facini Interrutor

Tabacchi Interv.

Avvocati al Laudo

Gallino in seconda disp.

Sola in quarta disp.

Gozzi Interv.

Il Serenissimo Principe fa sapere, ed è per ordine degl’Eccellentis. Signori Presidenti sopra gli Offizj deputati dal Consiglio Eccellentissimo di XL. al Criminal

Appoggiati da replicate Leggi al loro Eccellentissimo Offizio il governo, e direzione delli tre Banchi del Ghetto instituiti in questa Serenissima Dominante dalla Pubblica Sovrana Autorità, al massimo caritatevole oggetto di mantenere il pronto necessario soccorso della misera Popolazione, negli urgenti bisogni della vita, fu dall’Eccellenze Loro resa nota all’Eccellentissimo Senato, che per effetto delle regolate Discipline, con le quali viene presentemente diretta la di loro amministrazione, oltre il fondo fissato per il giornaliero suffragio della Povertà, e senza che manchi Dinaro nei Banchi stessi al suo sovvenimento, vi si attrovi una giacenza di Soldo senza alcuna disposizione.

Conosciuto opportuno dall’Eccellentissimo Senato di rendere fruttante l’indicato Capitale, onde per tal mezzo vieppiù aumentato l’annuo Prò dipendente dagl’imprestiti dei Banchi suddetti destinato a sconto dei Debiti della Ebraica Università, verso dei Particolari, e del Pubblico, così per Tansa, e Taglion, che per resto Capitale di Reffufura, siano maggiormente assicurati li fondi occorrenti al pronto soccorso del misero Popolo assentì col suo Decreto 19. del corrente, che sia in facoltà di questa Presidenza, il poter estendere dalli Duc. 6, sino alli Duc. 9. il Bollettino dei Banchi surriferiti, nei soli casi che sembrassero opportuni alla Presidenza medesima,

Metatextualidade► (Il resto Mercoledì) ◀Metatextualidade

In Senato

Mercordì 23 Decembre.

2 Inquisitori all’Arsenale per mesi 36

s. Alv. Morosini qu. Barbon V.

s. Seb. Ant. Crotta.

Si riballotterà la concorrenza per Governatore alla Messeteria dall’Eccellentissimo Collegio e Magistrati uniti, giovedì sarà il 31 corrente.

Si dice, che ritirato siasi uno delli sperimentati al concorso, e che si siano ad esso dichiariti due nomi nuovi.

Nel seguente Sonetto si troveran gli affetti dell’Amor Patrio, che renderanno scusabili le negligenze dell’ingegno.

Nível 3►

Sonetto

Allusivo agli affari della Corsica, che come madre amorosa richiama Paoli suo figlio.

Dell’Abate COLONNA.

Torna alla Patria in seno: ecco il tuo Regno

Che le luci ver Te ne tien sospese,

E fu la sponda di letizia in segno

Muove gli accenti colle braccia stese.

Per te d’Apollo nella Scuola apprese

A germogliare ogni Cirnense ingegno,

Per te tua madre a sospirar s’intese

Strappatogli dal sen Figlio sì degno.

Odi, o Paoli, eccheggiar d’applausi i venti

E volgendo in ver l’Anglia ogn’uno il ciglio

Te ne attende ciascuno ad occhj spenti.

Torna, ti applaude ogn’un, cessò il periglio:

Odi dè figli tuoi mesti gli accenti,

Ah! Sì vedrotti un’altra volta o Figlio. ◀Nível 3

Teatri.

Il Dramma, che si rappresenterà domani sera nel nobile Teatro Giustiniani a S. Moisè, è intitolato Riccardo cor di Leone tratto dall’Originale Francese di M. Sedaine, e messo in musica dal Sig. Ferdinando Robuschi celebre Maestro Parmigiano. Fu ridotto a Commedia per musica per uso del suddetto Teatro.

Essendosi fatti alcuni cangiamenti nella Compagnia Musicale si stima bene di riprodurre la nota degli Attori che li faccia conoscere a chi lesse la prima.

Primo Buffo il Sig. Giovanni Morelli Prima Donna seria La Sig. Maria Caraci Caravoglio.

Prima Buffa la Signora Carolina Perini.

Primo Mezzo Carttere [sic.] il Sig. Antonio Beccari.

Seconde Buffe la Sig. Metilde Pugnetti, e la Sig. Teresa Giurini.

[822] Altra Parte la Signora Pugnetti minore.

Secondo Buffo il Sig. Gius. Amici

Secondi mezzi caratteri il Sig. Luigi Galli, e il Sig. Franc. Fava.

Il vestiario d’invenzione del Sig. Giuseppe Prezil.

Lo Scenario tutto nuovo del Sig. Larenzo Sacchetti.

Gli Argonauti in Colco o sia La conquista del Vello d’Oro, ha per titolo il Dramma serio, con cui sarà questa sera riaperto il Nobilissimo Teatro a S. Samuele. È opera originale del Sig. A. Sograffi stampata a sue spese con insolita magnificenza d’edizione, e dedicata alle LL. EE. Domenico Michiel qu. Ant. K. e Conte Antonio Piovenne Presidenti del sudetto Teatro.

Distribuzione delle Parti.

Sommo Sacerdote di Ecate il Sig. Giuseppe Benigni.

Eeta Re della Colchide il Sig. Federico Scacchetti.

Medea filgia di Eeta Sacerdotessa d’Ecate la sig. Elisabetta Mara Schmeling.

Calciope altra figlia d’Eeta vedova di Frisso la Sig. Maria Catenaccio.

Gsasone Condottiere degli Argonautì il Sig. Matteo Babbini.

Argo uno de’quattro figli di Frisso architetto della Nave il Sig. Pietro Gherardi. Ombra di Friso il Sig. Giacomo Bobbis.

La musica del celebre Sig. Maestro Gius. Gazzaniga Accademico Filarmonico di Bologna.

Intorno ai Balli ecco quanto dice

Al rispettabile pubblico di Venezia
Onorato Viganò

Seguendo io con tutto lo spirito, e l’attenzione a servire il venerato Pubblico di questa Inclita Metropoli nell’Impresa a me addossata, e che m’onora, nel Nobilissimo Teatro in San Samuele, adempisco all’impegno preso di esporre il secondo Dramma la sera de’dì 26 del corrente tratto dalla antica Mitologia, e da’fatti di Medea, e di Jasone di nuova composizione poetica, di nuova Musica del rinomato Sig. Maestro Giuseppe Gazzaniga, e di gran spettacolo.

Ho destinato di dare consecutivamente nel corso del Carnovale tre Balli eroici Pantomimi, tratti dal celeberrimo Poema del Tasso, relativi per altro principalmente alle azioni di Rinaldo, e d’Armida, e con quegl’episodj che sono fedeli al Poema, e che non disturbano la chiarezza delle gesta de’due Eroi principali.

Siccome il Dramma di Jasone, e Medea ingombra l’angusta Scena con una moltiplicità di decorazioni, e siccome egli è adorno di parecchie Danze analoghe, così mi trovo in una necessità indi spensabile [sic.] di chiudere lo spettacolocon [sic.] un solo Ballo eroico pantomimo, che sarà la prima parte delle tre da me scelte nel detto Poema. È certo ch’io non mancherò nel corso de’due successivi Drammi del Carnovale di dare alternativamente i miei Balli destinati con la possibile novità, nè di innestare de’secondi Balletti comici quando le circostanze me lo concedano.

Qualunque sia per essere l’esito delle mie applicazioni, se sarà salva [823] la generale favorevole opinione, mentr’io non ho risparmiato nè spesa, nè assiduità, nè fatica per ben servire un Pubblico meritevole d’ogni sacrifizio, lo ascriverò a mia somma fortuna.

L’Opera del Nobilissimo Teatro a S. Benedetto è, come s’avvisò, Zenobia di Palmira del Sig. Ab. Sertor, ridotta a tre Atti, perch’era in due, e accomodata alla presente rappresentazione dall’erudita penna del Nob. Sign. Mattia Butturini,

Il Primo Ballo Tragico d’invenzione, e direzione del Sig. Giuseppe Trafieri, è intitolato Mastino della Scala Capo del Popolo Veronese tratto dalla Tragedia di S. E. March. Giov. Pindemonte, che sulle nostre Scene ed altro ve fu più volte recitata con pubblico aggradimento ed applauso. Gli episodj, e le variazioni, dice il Trafieri, furono da me credute necessarie onde intrecciare, e ridurre in Ballo l’istesso argomento.

Distribuzione delle Parti.

Mastino il Sig. Giovanni Montiticini.

Tebaldo de Monticoli il Sig. Gaetano Gioja.

Clotilde de Pigozzi la Sig. Elena Dondi.

Scaramello de Scaramelli il Sig. Gius. Trafieri.

Giulia amica di Clotilde la Sig. Teresa Mezzorati Monticini.

Onorio Uffiz. delle Guardie di Mastino il Sig. Leopoldo Campigli.

Damigelle di Clotilde le Signore Laura Carlini, e Carolina Blanchener.

La Musica del Ballo del Sig. Vittorio Trento.

Riaperti sei Teatri a’varj loro Spettacoli goderà il Pubblico delle loro gare, e degli sforzi che faranno per soddisfare il suo genio, de’quali renderemo giusto conto ne’foglj venturi.

Da’torchj del Signor Dionigi Ramanzini in Verona è uscito il solito Almanacco per l’anno 1790. con diverse notizie Astronomiche adattate all’uso comune, del celebre Sig. Cagnoli, il cui erudito Proemio spiega chiaramente la teoria della Terra, e alcune dottrine astronomiche, che ne rende grata ed utile la lettura.

Si trova vendibile al prezzo di Lire una al Negozio di questo Librajo Sig. Perlini a S. Giuliano al Ponte de’Ferali.

Col piccolo Almanacco intitolato Serva Sua stampato in Valtellina per il prossimo anno 1790. ci son giunte queste quattro righe.

Nível 3► Carta/Carta ao editor► Monsieur.

On vous prie de donner votre avis, & votre jugement sur l’Almanaque Serva Sua. Si quelques Coates ont besoin d’èclaircissement on vous on envoyera aussi la chiave della Serva sua pour les gens d’èsprit, & pour les sots.

Anonyme ◀Carta/Carta ao editor ◀Nível 3

Sì può argomentare dello spirito di questa graziosa Operetta già nota da alcuni anni, e applaudita sotto il medesimo titolo, dal testo di Boileau che leggesi nel frontispizio.

C’est un mauvais mètier que celui de mèdir Pourtant y faut mèdir

Metatextualidade► Daremo nel Foglio venturo un qualche saggio della medesima ringraziando in tanto il cortese Anonimo che ce l’ha regalata. ◀Metatextualidade

Oggi, giorno di S. Stefano Protomartire, Sua Serenità interviene alla Messa nella Chiesa di S. Giorgio Mag-[824]giore, poi tratta a lauto Banchetto nel suo Ducale Palazzo la Serenissima Signoria, le Presidenze, li Quarantuno Nobili che lo hanno eletto, e gli attuali Eccellentissimi Savj del Consiglio, e di Terraferma.

I lavori in cristallo del Sig. Antonio Codognato hanno dato una nuova prova dell’eccellenza, e della fertilità del suo ingegno, ed universalmente sono riusciti più grati degli altri in simil genere, perchè rappresentavano al naturale i divertimenti, e gli spettacoli del nostro Carnovale. Caccie di tori, balli sulla corda, teatri in azione, mascherate, baccanali, la macchina del Giovedì Grasso, le forze de’Niccolotti, e de’Castellani, le schiere delli Artigiani che in tal giorno solennizzano la funzione, tutto a parte a parte vedevasi, e si ammirava per l’armonica distribuzione, per la bellezza delle figurine, per i loro atti di vita, e per quel pittoresco apparato, che caratterizza il genio felice d’un tanto Artefice. Senza essere sedotti dall’amor proprio al veder secondato dal docile suo talento quel pubblico eccitamento, ch’egli ebbe da noi di trattare argomenti, che riguardino la nostra Istoria, ed i nostri costumi, ma per sentimento di pura stima accresciuta da questo colpo d’occhio della singolarissima sua bravura, gli tributiamo le nostre ingenue congratulazioni accompagnate dalle lodi d’un infinito numero di persone, che jersera, e questa mattina videro sulle divise tavole nella Sala de’Banchetti lo splendido principesco apparecchio.

A questa nobile Società di Dame del Casino detto di S. Samuele fu rubato in argenteria il valore di 150. zecchini.

Savio in Settimana per la pross. ven.

s. Zaccaria Valaresso.

Forastieri a questa Locanda dello Scudo di Francia

S. E. il Sig. Conte Gio: Girolamo Rossi di S. Secondo di Parma, Patrizio Veneto.

S. E. la Sig. Contessa Marianna Vajni di Parma.

La Circolare a stampa, e la manoscritta Risposta, che indiritte ci vennero per essere impresse su questo Foglio esigono dalla nostra convenienza un assoluto silenzio.

Cambj Giovedì 24 corrente.

Parigi 56 Roma 63 Napoli 116 Livorno 99 e 3 4ti Genova 91 e 3 4ti. Amsterdam 92 Londra 48 e 3 4ti. Augusta 102 e mezzo. Vienna 197 e mezzo.

Prezzi delle Biade

Formento da L. 35 a 35.10

Sorgo Turco da 16. a 16.10

Segale a L. 22. circa

Fag. bianchi a L. 21.

Miglio a L. 17.

Risi da Duc. 37 a 37:12 al m.

Milanesi a 35.

Degli Ogli

Di Corfù a Duc. 130. di Zante 122 Mosti 122.

Commedie per questa sera.

A S. Luca. Il Mostro Turchino favola chinese colle Maschere.

A S. Angiolo L’Amore per la prima volta innamorato o sia La forza della Natura.

A S. Gio: Grisostomo Li Spagnuoli in Africa o sia l’amore in schiavitù trionfante de’suoi tiranni Rappresentazione Eroi-comica dell’Autore del Ferdinando Cortes mai più rappresentata.

Morti

S. E. il Sig. Renier Ferro della Par. di S. Moisè nato à 4. Gen. 1714. ◀Nível 2 ◀Nível 1