Référence bibliographique: Antonio Piazza (Éd.): "Num. 102", dans: Gazzetta urbana veneta, Vol.3\102 (1789), pp. 809-816, édité dans: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Éd.): Les "Spectators" dans le contexte international. Édition numérique, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2423 [consulté le: ].


Niveau 1►

Num. 102

Mercordì 23 Decembre 1789.

Niveau 2► Metatextualité► Siccome il Sig. Lonvaglia è uno Scrittore da sapersi difendere, così nel la seguente Lettera s’apre un campo al suo ingegno di ben esercitarsi. Ha qualche giorno, che ricevuta l’abbiamo conoscendo in essa quella mano cortese dalla quale una volta ci venivano egregiamente descritte le Cause, vantaggio di cui rammentiamo col maggiore rincrescimento la perdita.

Riserbiamo al Foglio venturo un’altra Lettera dello stesso Sig. Lonvaglia, che ci pervenne nella scorsa settimana. ◀Metatextualité

Tergo

Al Pregiatiss. Signore
Il Sig. Lonvaglia.
Ricapito dal Sig. Gazzettiere
Urbano Venezia
Per una Villa poche miglia distante dalla Patria di Tito Livio.
Intus vero.
Pregiatiss. Sig. Lonvaglia

Che uno stimolo d’amor proprio da voi medesimo confessato, v’abbia indotto a cercare di render celebre e conta la società vostra, io non voglio, o Signore, attribuirvelo a biasimo. Tutta la gente illuminata, e i più severi Moralisti medesimi omai convengono nel gran principio, per cui venne a torto imputato al Rochefoucault, che lo scoprì il primo, di aver veduto gli uomini troppo al bujo; voglio dire, che il gran movente di tutte le umane azioni, unico e uguale in tutti, egli è l’amor proprio: e che solo dalla diversa sua direzione al bene o al male, la virtù ne deriva, o il vizio. Sareste quindi stato anzi degno di applauso, se presentando al pubblico l’idea d’una Società che diretta dal buon senso, dalla vivacità, dallo spirito, avesse saputo scuotere il monotono giogo dei trattenimenti delle altre; offerto avreste ad un tratto e un soggetto di lode per voi, e un’ottimo esemplare pegli altri, che conciliasse i due essenzialissimi punti: lectorem delectando, pariterque monendo.

Ma voi, con que’due vostri articoli ai Numeri 95. e 97. dell’Urbana Gazzetta, tentato avete, o Signore, di vender lucciole per lanterne: e quest’è appunto quello, che muove un’onest’uomo a prender le difese del pubblico, ed a farvi comprendere non aver questo la cispa agli occhi, per rimanere estatico alle milantate maraviglie.

[810] Non crediate però, ch’io voglia fare una minuta critica delle vostre espressioni: mentre tutto anzi m’obbliga a restringermi soltanto al massiccio. Ommetterò per questo di farvi riflettere, ch’egli è uno sbaglio di locuzione il dire, che il mancar al Sig. Gazzettiere, dopo ch’egli vi compatisce, sarebbe doppio delitto; poichè così resterebbe delitto, tuttochè semplice, anche il mancare allorchè non potesse soffrirvi: nè dirò che dimostriate con questo d’esser ignaro de’primi principj di legge, supponendo che la promessa vi stringesse anche avanti d’esser accolta: nel mentre che i contratti anco benefici non sono compiuti, che quando sia intervenuta l’accettazione. Lascierò pur di osservare, che se al Sig. Olivo non piaciono gl’inchini, perchè gli sembrano sconciature alla Chinese, non dovea vietare gl’inchini alla Padrona; giacchè quelli delle Signore donne non sono prostrazioni al suolo, nè sconciature di persona: o al più vi rimetterò all’Opera sulle Riverenze anunciata nel Giornale intitolato il Caffè: ove apprenderete a distinguere le diverse loro spezie, le riverenze verticali, le perpendicolari, le paralelle ec. ec. Non rifletterò nemmeno il ridicolo di quel passo, ove qual sorprendente cosa allegate, che nella vostra società la Padrona istessa è dispensata da ogni sorta di riverenze, quasichè per costume le Padrone s’inchinassero a proprj servi, o domestici. Tralascierò ancor di avvertire la vostra contraddizione, ora dando ragione al Sig. Olivo, che non soffre la ricerca intorno alla sua salute; ora attribuendogli il torto, con dire che compatite queste sue scappate impetuose: mentre chi ha ragione non abbisogna dell’altrui compatimento. Non dirò neppure, che mentre noverate le persone comprese in una società saputa, erudita: egli è un degradarla contando formalmente nel numero d’esse una bambina di circa due anni; poichè a suo tempo potrà esser questa bensì un soggetto di ricreazione per la società, e come un trattenimento di essa; ma non mai un di quei membri costituire, che la società stessa compongono. Tacerò parimenti, che là dove dite, che parlando bene di alcuno non v’ha tra voi chi ardisca di aggiungere un di que’ma maliziosi, che l’invidia vorrebbe pur suggerire: dovrebbe in vece esser detto, che nessun di voi è tentato ad aggiungere un di que’ma maliziosi, che l’invidia suole ad alturi suggerire; seppur non volete che sembri, che l’invidia alberghi ancora tra voi, e che la sola mancanza di coraggio la faccia restar mutola, malgrado i suoi sforzi. Passerò per ultimo (per tacere del resto, giacchè la preterizione ha omai trascorsi i limiti di una figura) il seccentismo di quella metafora veramente disgustosa agli umani moderni orecchi, con cui le galanti Signore assomigliate vengono alle farfalle; e i veli, i nastri, le cuffie, le veglie, e la stolta moltitudine si assomigliano al lume, intorno a cui si volteggiano: metafora che non osserva nemmeno la legge di analogia, avvegnacè si prende per fuoco ciò che dovrebbe in vece servirgli di pascolo. Nò, nò: rien du tout: majora canamus:

Apostrofe. Io però, Sig. Gazzettiere, non mi sento in caso di progredir più oltre la parodia, quando non sia prima certo, che voi non la rigettiate. Vi mando perciò questo pezzo: e vi prometto, che quando lo vegga accolto, vi giungerà il compimento per l’ordinario seguente.

Ai cortesi Leggitori.

Un Libretto, che ha per Titolo: Pronostico Meteorologico, o sia Giornale per l’anno 1790, in cui si espone la costituzione del Cielo in questo Clima Vene- [811] to: Vi si aggiunge lo stato diurno delle Maree di questo Golfo, che fu pubblicato recentemente colle stampe di Modesto Fenzo, merita d’esser reso comune per la sua singolarità. Non è questa un’Opera, come quasi tutte le altre in tal genere, che sia parto o dell’ignoranza, o dell’azzardo, o dell’impostura. La Scienza Meteorologica, ch’è la scienza dei Filosofi più illuminati dei nostri giorni, forma la base del mentovato Pronostico. L’Autore e nella Prefazione, e nei Discorsi da esso sparsi qua e là, illumina e ricrea nello stesso tempo il lettore, mentre ad esso somministra anche i più solidi fondamenti per conoscere la verità delle sue predizioni. È utilissimo il libro a qualunque classe di persone, e per conoscere le mutazioni e vicende dell’Aria nell’estensione del Veneto Clima, e per sapere lo stato diurno delle Maree. Da tali piccioli e brevi, ma ragionati Elementi ebbero origine le scienze più grandi, che in progresso divennero dimostrative. L’Autore avendo segnato il suo Giornale col Num. I. mostra evidentemente di voler tessere in seguito, oltre gli accidenti di cadauna Annata, anche una serie di cognizioni Meteorologiche. Riuscirà il Libro vantaggioso specialmente agli Agricoltori, Mercanti, Genti di Mare ec., poichè l’Autore ebbe in mira tutti questi oggetti particolari con singolare precisione e diligenza.

Questo utile Libretto che a ragione si può chiamare il Giornale per tutto lo Stato Veneto, si vende da Domenico Occhi in Merceria sotto l’Orologio all’Insegna dell’Unione legato in cartoncino al prezzo di soldi quindici.

Venezia 19 Decembre 1789.

In Senato 19. cor.

Conserv. delle Leggi. m. 12.

s. Annibale Gambara

In M. C. 20 detto.

Pod. a Brescia luogo di s. Nic. Contarini 3zo, che non accettò, Reggim. con pena dura m. 16. Elez. dello Scrutinio confermata dal M. C.

s. Marco Balbi Primo qu. Gir. M.

Castel. a Castelnovo dura m. 24

s. Giul. Pasqualigo di s. G. And.

F. s. Ang. Cicogna di s. Giov.

Avvocato ai Consigli.

s. Paolo Muazzo di s. Giorgio.

F. s. Lor. Pasqualigo di s. G. And.

Auditor Novo.

s. Vinc. Morosini qu. Ant.

F. s. Xav. Mosto qu. Lor.

Giudice al Forestier.

s. Leon. Ant. Bembo di s. Pietro Ant.

F. s. Giac. Tiepolo qu. Alm.

Camerlingo di Comun va in Senato con v. m. 16.

s. Giov. Venier di s. Aurelio.

F. s. Giustinian Lor. Cocco Primo.

Prov. al Cottimo di Londra.

s. Ang. Barbaro di s. Nic.

F. s. . Franc. Pizzamano qu. Dom.

Esattor alle Ragion Nuove.

s. Ben. Ant. Balbi qu. Ant.

F. s. G. Ant. Corner qu. Cam.

Prospetto dell’Accademia eseguita la sera della scorsa Domenica nel Casino d’Orfeo a San Benedetto.

Prima Parte

Sinfonia del Sig. Stamitz.

Aria del Sig. Francesco Gafforin

La Musica del Sig. Cimarosa.

Sinfonia del Sig. Ditterz.

Cavatina

Del Sig. Anrea Martini

La Musica del Sig. Sarti.

Sinfonia del Sig. Haidn

Aria del Sig. Matteo Babbini

La Musica del Sig. Bianchi.

Sinfonia del Sig. Stamitz.

Aria della Sig. Brigida Giorgi Banti

La Musica del Sig. Guglielmi.

Sinfonia del Sig. Haidn.

Duetto

Della Sig. Banti, e

Del Sig. Martini.

[812] La Musica del Sig. Bianchi.

Fine della Prima Parte.

Seconda Parte

Concerto del Sig. Capucci.

La Musica del suddetto.

Aria del Sig. Matteo Babbini

La Musica del Sig. Paisello.

Sinfonia del Sig. Stamitz.

Rondò

Del Sig. Andrea Martini.

La Musica del Sig. Giordani.

Sinfonia del Sig. Haidn.

Rondò

Della Sig. Brigida Giorgi Banti

La Musica del Sig. Cimarosa.

Sinfonia del Sig. Ditterz.

Terzetto

Cantato dalli Signori

Brigida Giorgi Banti

Andra Martini

Matteo Babbini.

La Musica del Sig. Bianchi.

Fine della Seconda Parte.

L’orchestra
Fu composta da varj Sign. Socj, e Dilettanti del Casino.

Mane. 19. cor.

Causa in Terzo Consiglio alla Quarantia Civil Vecchia, trà il Nob. Sig. Co: Spiridion Perulli da una, e la Sig. Antonia Fovel Zuccato dall’altra.

Il Nob. Sig. Conte Spiridion Perulli per un di Lui Credito di Ducati mille e prò decorsi verso l’Eredità del qu. Nadal Zucchini che dipende da Istromento di Livello 1751. fece li 8. Maggio 1785. precorrer Estragiudiziale per l’affrancazione che rimasta senza effetto ha dovuto Sentenzar a Legge per apprender li Beni obbligati. Fece li suoi atti di apprensione per il Sopragastaldo di una Volta sotto le Procuratie Vecchie affittata ad’uso di Casin a S. E. la Sign. Marachesa Spinola, e di tali atti ne avanzò le Notizie Ex abundanti al Sig. Daniel Fovel ch’era il Possessore avendola esso coperta per un Credito Vitalizio lasciatoli dal detto Zucchini Testator, di Duc. 400. annui da esserli corrisposti dagli Eredi. Dopo tutti gli atti di stride, e vendita alli Pubblici Incanti li 12. Xbre. 1786. il Sig. Conte Perulli riportò anche il suo possesso per la rendita delli Duc. 70. in ragion di affitto come prescrivono le Leggi. Fece li suoi Traslati e pagò anche le Decime, e praticò il Comandamento a Sua Eccellenza Spinola de Recognoscendo. Dal Sig. Daniel Fovel, in ordine a questi atti e cose seguite, furono esatti alcuni mesi di affitto ad esso liberati dal Conte Perulli come spettanti in ragguaglio al tempo delle Intromissioni; ed osservò il silenzio per tre mesi. Mosso a promover una Questione al Conte Perulli, perchè non possa abitar Esso la Volta, che tener volea per proprio uso, li 27. Marzo 1787. gli intimò un’Estragiudiziale, ove introdotte cose offendenti l’onesto carattere del Perulli, gli fu esibito il pagamento del suo credito, e che debba dimetter ogni azione sopra essa Volta.

Li fu risposto in risoluto modo, e che dopo l’esecuzion delle Leggi non era in grado da una imcompetente figura di acettar obblazioni. Ne derivò da questo che li 17 Aprile 1787. si vide intimata al Sig. Daniel Fovel una Estragiudiziale per parte di S. E. Marchesa Spinola eccitandolo a far in modo che il contratto di affittanza per anni dieci non abbia a restar soggetto a novità, pretendendo il Conte Perulli non permessi vantaggi e lucri. Da questa ne derivò la presentazion di una Dimanda per parte Fovel al Sopragastaldo li 2. Maggio 1787. con la quale si contesta il seguente effetto. Sarà con l’implorato Taglio della vendita del Possesso, Intromissioni, Polizza d’incanto & atti tutti alla vendita relativi fermato e deciso ch’ [813] essendo io pronto come mi sono esibito a restituire il suo capitale di Duc. 1000. con li prò &c. Ella debba dimetter ogni pretesa sopra essa volta onde resti in mio Dominio e Padronìa, e possi adempir al contratto d’affittanza fatta con Sua Ecc. la Sig. Marchesa Spinola; e con ciò restar esente da que’ulteriori danni e pregiudizj che mi vengono minacciati, e che l’equità del Giudice non vorrà certamente permetter a solo di lei indebito Lucro.

Fu con Scrittura risposto dal Conte Perulli come conveniva con l’appoggio delle Leggi, protestò alle convinte accuse d’indebito Lucro inconvenienti al noto carattere dello stesso, non vere infatto & incompatibili nella precaria figura del Fovel: instò dell’informe Dimanda La Regiezione.

Due Spedizioni Absenti a favor Perulli seguirono, che appellate queste al Superior ch’è il Giudice medio per Legge, per parte dell’Interv. Sig. Giusto Casilini difensor del Fovel fu poscia fatto il Deposito di Duc. 1272:14 per il Credito Perulli, presi questi a Livello dal Fovel li 12. Aprile 1787. dal Sig. Pietro Combi per anni due con l’Ipoteca della Volta in questione. Furono introdotte con costituto dal Fovel delle ragioni di esser esposto con la Marchesa Spinola a pretese di risarcimenti per Miglioramenti, ma con apposito Costituto del Conte Perulli 30. Agosto 1787. fù sollevato assumendosi esso ogni risponsabilità a proprio carico per qualunque pretesa di S. E. Spinola e ciò per convincer gli affettati timori.

Li 3. 7bre. 1787. si trattò la causa al Superior con Repliche, nacque sentenza, di Laudo di tutti tre que’prestantissimi Senatori a favor del Conte Perulli.

Le Cause di puntiglio arrivano al sommo grado. nè sì facilmente chi le sostiene si acquieta, nè chi n’è l’offeso può cedere.

Li 4. Settembre 1787. fu annotata Appellazione al Coll. Eccell. de’XXV. di essa Sentenza per parte Fovel dall’Interveniente Sig. Giusto Casilini e li Primo Ottobre ottenuto dal Conte Perulli il Pender non fu disputata la Causa in Terzo Consiglio perchè cadente li 10. tempo di Villeggiatura, ma gli fu con Parte del Collegio riconcesso il Pender per li 25. Aprile.

Chi dirige questo Argomento ha creduto di far annotar li 5. Aprile 1788. un Costituto di Assunzion di Giudizio, al Collegio de’XXV. della Sig. Antonia Fovel Zuccato abitante a Padova Sorella del Sig. Daniel Fovel per difender al Taglio la Causa di suo Fratello. Di un tal Costituto fu citato per Depennazione per parte del Conte Perulli ma disputata con troppa confidenza la Causa, e senza alcuni lumi e carte nacque sentenza avanti li Capi di esso Collegio di due & uno a favor della Fovel Zuccato, quale appellata dal Conte Perulli al Consiglio Serenissimo di 40. C. V. ottenuto da esso il Pender nel passato Ottobre, e riconcessoli con parte il primo Decembre cadente in Terzo Consiglio fu disputata la Causa con il maggior impegno d’ambe le parti, e le dispute principali furono le seguenti.

Metatextualité► (Il resto Sabbato) ◀Metatextualité

Jeri coll’Eccellentissimo pieno Collegio alla ballottazione per Governatore alla Messeteria radunati si sono gli Eccellentiss. Signori Deput. ed aggiutni alla Prov. del denaro, Governatori dell’Entrate Pubbliche, Offiziali alla Messeteria, ed Inquisitor Aggiunto alle Acque, ma niuno de’concorrenti rimase eletto.

[814] 12 e 26 Gian Ant. Buffetti

16 e 22 Dom. Contarini

16 e 22 Girolamo Balbi

9 e 29 Spiridion Battaggia

17 e 21 Sebastian Salimben

14 e 24 Vincenzo Franzago

Ricercato ci viene in Lettera anonima di Treviso, per qual ragione nulla dicasi su questi Fogli de’trattenimenti accademici delli Signori Rinnovati, i quali sogliono ne’correnti giorni aprire la loro sala a de’superbi spettacoli.

Sappia l’Incognito da cui è diretta tale dimanda, che questa splendida Società è agitata dal doloroso affanno d’esser vicina a perdere il suo più bell’ornamento nella cara vita della N. D. Teresa Venier. Soggetta già da lungo tempo a de’gravi incomodi, ch’ella sofferse con forza di temperamento, e di spirito, fu a prendere l’acque a Valdagno, che probabilmente le nocquero. Cadde malata a Vicenza dove stette non poco tempo, poi passò a Padova per ricevere da que’celebri Professori tutti i possibili ajuti dell’arte medica. Il suo male è nell’utero, ma non s’ebbe mai una deffinizione di esso. Ora le si gonfia estremamente il ventre, e le stà in violenza di tensione, e durezza, ora si ritira e le resta vizzo e cadente. Martire d’acuti dolori non ha la misera, che de’ brevi risposi, e la sua esistenza è divenuta un supplizio.

Trasportata da Padova in questa Città furono inutili le più assidue paterne cure di chi veglia ad assisterla. Un peggioramento notabile minaccia il termine de’suoi giorni, nè resta qualche speranza che in una crisi benefica con cui la Natura ci serbi una vita cotanto amata da’suoi Socj accademici, da’Filarmonici in generale, e così utile a tante infelici persone, che da lei furono continuamente beneficate.

Niveau 3► Lettre/Lettre au directeur► Sig. Gazzettiere Stim.

Verona li 19 Dec. 1789.

Metatextualité► Un fatto succeduto non molto da qui distante, e che forse non vi sarà ancora giunto a notizia, merita luogo nella vostra Gazzetta. ◀Metatextualité

Niveau 4► Exemplum► La sera del Venerdì 11. corrente un miglio, e mezzo distante dalla Villa di Dolcè, fù assalito da sei Masnadieri, (e dicesi ad’un ora, e mezza di notte) un certo Cevesano Carrettiere, partito da Bolzano col suo carico per queste parti. Questo infelice, fù tratto a forza fuori di strada; e legato strettamente ad una pianta gli fù levato di dosso la poca somma, ch’aveva. Uno degli assassini, restò presso lui con un trombone alla stomaco, fino a tanto, che gli altri cinque andarono a visitare sù la strada corrente la sua carretta, sopra cui trovarono, e s’impadronirono d’un Bariletto, contenente due mila Tallari in spezie, che lo spaccarono, e chiamando il loro Compagno, si dividerono con il contante il peso, e si diedero alla fuga. Il povero conduttore, restò così legato fino a tanto, che passando vicino a lui casualmente un buon uomo, lo pose in libertà, l’accompagnò fino al vicino luogo di Dolcè, dove prese riposo, e si ristorò.

Quella summa di soldo era diretta a questa onorata Dita Gio: Battista Curti Negoziante in Sete. ◀Exemplum ◀Niveau 4

Serva questo caso d’esempio a tanti mal cauti Conduttori, che viaggiano di notte, e soli in strade pericolose, quando sanno d’aver nel loro Carico, merci preziose, o danaro.

Vi riverisco distintamente, e mi protesto.

Vostro fedele Assocciato
. . . . . ◀Lettre/Lettre au directeur ◀Niveau 3

[815] Copiose furono l’elemosine, offerte dalla pietà de’Signori, e del Popolo di questa Città a benefizio de’poveri, che rimasero in estrema miscria per l’incendio de’28. p. p. raccolte nella scorsa Domenica nelle Chiese de’SS. Ermarogra e Fortunato, si S. Giuliano, di S. Polo, e di S. Giovanni in Bragora. Unite a queste i soccorsi del Serenissimo Principe, del defunto N. H. Giulio Corner, del Nob. Casino detto di S. Samuele, di S. E. Giulio Contarini, che diede cinque mila lire, e d’altri Corpi e Individui che generosamente concorsero all’opera di misericordia, la summa ascese ad un segno da potere partitamente ristorare quelle desolate famiglie. È di un gran conforto alle medesime, ed a chiunque gode della retta amministrazione degli affari, che riguardano il sollievo de’miserabili, la sicurezza che nel caso presente la distribuzione abbia ad essere regolata da maturi esami, e imparzialmente proporzionata a’bisogni su’quali si stese la benefica mano del Principe, e quella della Nazione con onorevole esempio.

Resto de’Bastimenti.

Nave C. Pietro Petrina manca da Cipro li 27 Ag. e da Alessandria li 15 Ot. e dal Zante li 18 Nov. Parc. Sig. Giamb. Tamossi con 436 pezzi piombo, 62 cai vin di Cipro, una bal. seta, 188 coffe nitron, 9. carat. sugo di cedro, 13 bal. e 9 fardi Caffè, 15 cas. Pipe, una bal. cera.

Tartana L’Amabile Maria Capit. Seb. Renò Francese manca da Marsiglia li 9 Nov. rac. al Sig. Gius. Carminati, e Figli con 556 fardi cenere, 8 bar. liquori 4 pez. legno Camp. 15 tavole Legno del Nord, 300 cantara legno Brasiletto.

10 detto.

Nave il Padre Amoroso Cap. Carlo Rossin manca da Cipro li 27 Ag. e da Alessandria il primo Set. Parc. Sig. Dom. e Frat. Rossin q. Dom. con 2 bal. lino, 164 bal. e 11 fardi caffè, 134 ballotti gotton, 130 coffe nitron, 110 cai e 45 bar. vin di Cipro, 32 bal. e 12 scaf. zaffroni, 2 cassoni Santuarj, 8 scaf. incenso, 6 scaf. gomma, 3 scaf. cannella, 4 Scaf. droghe, 2 fag. telarie, un fag. coltre; Di ritorno una cas. manifatture a lume, e una cassettina telarie.

Brac. P. Giov. Predanzan da Piran con 20. m. limoni, 15 m. arancie dolci, 5 m. di garbe.

Forastieri a questa Locanda dello Scudo di Francia

Il Signor Principe Vittorio de Roban Guemenò Luogotenente di Vascello di S. M. il Re di Francia.

Il Sig. Cavaliere De Gualy

Il Sig. Cavaliere De Chefontaines

Il Sig. De Lignot

Il Sig. De Buffy

Il Sig. D’Elmar

Il Sig. Vasquin

Il Sig. Eman. Nanì

Il Sig. Gauclier

Il Sig. Olivier

Tutti questi Francesi

Il Sig. Odoardo Austen Gentiluomo Inglese.

Il Sig. Conte Gius. Arangoni, e il Sig. Massari di Ferrara con loro seguito.

Il Nobile Sig. Giacomo March. Manzini nuovo Avvocato di questo Foro d’anni 24, l’altr’jeri estratto a sorte trattò all’Eccellentissimo Collegio de’XXV. un Lievo di Pena per comando di [816] quegli Eccellentissimi Capi. Servendo a’Sovrani comandi seppe ingegnosamente spogliare, della consueta odiosità un tale offizio, e difendendo l’onorata Dita de’Nobili Signori Fratelli Pezzoli di Bergamo contro il Sig. Bonotti di Crema, fu preso a pieni voti il Lievo suddetto dall’Eccellentiss. Collegio.

Col Sonetto sopra l’anno corrente del Reverendiss. Sig. Arciprete D. Celestino Bonvicini di Vicenza, riportato nel Foglio precedente ci è giunto anche il seguente in lode del

Laudon per la presa di Belgrado.

Rende munita, e forte Gibiltera

Quinci ardua rupe e quindi l’Oceano.

Belgrado pur, cui Sava, ed Istro serra,

Sicuro è schermo all’Ottoman Sultano.

Tuona Crillon: l’inespugnabil Terra

Assal: ma avventa sue saette invane,

Che navi, e genti arde, sbaraglia atterra

L’Anglo, ed insulta all’orgoglioso Ispano.

Guata Laudon Belgrado, e varca l’onda

Fulmina: è vinta già la rocca, e al fato

Soggiace estremo l’ostil turba immonda.

D’Austria il gran duce, è ver, Anglo guerriero

Non affrontò: ma che potrebbe armato,

Contro Laudon anche Eliote altero!

Jeri la N. D. Venier ebbe un miglioramento, che molto interessa un gran numero di persone inquete per il suo stato. Sarà di nostra somma consolazione se nel Foglio venturo potremo riconfermarlo, e spargere con qualche fondamento delle speranze sulla sua guarigione.

P. S. Oggi cattive nuove.

D’affittare

Osteria, stallo, e Adiacenze, a Fusina.

Chi vi applicasse parli con li Agenti delli NN. HH. Fratelli Pesaro.

Casa con mezzadi, magazzini, [...] in Casa, ed altre comodità, in Contrada di S. Cassan in Calle della Regina.

Chi v’applicasse si porti a Cà Minelli a S. Paternian.

Morti

S. E. il Sig. Franc. Donà qu. Marco Leonardo della Parocchia di S. Tommà nato a’10 Apr. 1725.

Ricapiti per le Notizie ed Assocciazioni di questo Foglio.

A S. Bartolommeo in calle stretta dal Colombani Librajo.

A S. Giuliano dal Curti Librajo appresso il Caffè di Menegazzo.

Si paga un Zecchino all’anno anticipato, o diviso in Semestri, ed ogni Assocciato è servito due volte alla Settimana alla sua abitazione, o ricapito.

Le Assocciazioni si ricevono in qualunque tempo. ◀Niveau 2 ◀Niveau 1