Zitiervorschlag: Antonio Piazza (Hrsg.): "Num. 92", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.3\092 (1789), S. 729-735, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2413 [aufgerufen am: ].


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Num. 92

Mercordì 18 Novembre 1789.

Ebene 2► Domenica si raccolse la prima volta, dopo l’Autunnale Villeggiatura, il Serenissimo M. C. alle seguenti elezioni.

15 Nov. 1789.

Capitan a Verona dura m. 16. Reggim. con pena. Elez. dello Scrutinio conferm. dal M. C.

s. Marc’Ant. Michiel qu. Zuanne

Luogo di s. Gir. Silvio Martinengo che non accettò.

Prov. alle Biade. Và in Senato con Voto m. 16.

s. Polo Donà qu. Pietro, fu del Cons. dell’Aggiunta al Pregadi, ed ora in attualità del Reggimento dell’Arsenale.

Pieggio s. Giac. Zustinian di s. Lor.

Finisce s. Bart. Mora Primo.

Giud. al Mag. del Forastier.

s. Cristof. Moro.

Fin. s. Zuanne Bon qu. Gir.

Uffiz. alla Ternaria Nuova.

s. Franc. Mosto qu. Giac.

F. s. Mat. Soranzo qu. Z. Tom.

Prov. al Cotimo di Londra.

s. Alv. Minio qu. Alv.

F. s. Luca Minio qu. Pietro.

Uffiz. al Formento a Rialto.

s. Bernardin Pizzamano qu. Nic.

fin. s. Marc’Ant. Barbaro

Prov. alla Giustizia Nuova.

s. Gir. Bragadin qu. Franc.

Fin. s. Nuzio Balbi qu. Marchiò.

Nell’accennare il meditato delitto contro il Veneto Avvocato, s’è ridetto quanto i Fogli nostri politici avevan asserito intorno al Feld-Maresciallo Klebek, non per vaghezza d’uscire da’confini prescritti a questa Gazzetta, ma per valersi d’un esempio recente sui pericoli di chi ha dell’oro. Come però non s’è verificato il funesto avvenimento così a disinganno di chi lo ha letto siamo in dovere di riportare la seguente Lettera di Vienna de’29. Ottobre.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Si sparse jeri in questa Capitale, che nel ritornare il Tenente-Feld-Maresciallo Klebek all’Armata, fossegli avvenuta, cammin facendo, la maggiore delle disgrazie sulla sua vita; ma oggi con piacere universale viene a rilevarsi per totalmente falsa questa novella, ed a sapersi al tempo stesso con certezza il di lui felice arrivo in ottimo stato di salute al suo destino. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Sulla disgrazia accaduta al Capit. Caminarovich di cui questi Fogli hanno [730] parlato, ecco una Lettera circostanziata, che la ratifica, e mette in chiaro.

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Il giorno 19. Settembre si appiccò il fuoco nel carico della Polacca Madonna del Rosario e S. Giovanni Battista, Cap. Marco Caminarovich Veneto, procedente da Salonicchio per Trieste. In distanza di 15. miglia dall’Isola di Corfù, il Capitano sbarcò sopra un Bastimento raguseo, col quale incontrossi, le armi, i bagagli dell’equipaggio, e dieci colli in circa di merci; e procurò poscia di affondare la Polacca nella spiaggia di S. Giovanni di Giro ossia a Lemata presso l’Isola di Corfù. Non riuscendogli il tentativo, perchè il Bastimento era carico di generi leggieri, gettò alla spiaggia li Coroni ed altri effetti che avea sopra coperta; e quindi avvenne, che comunicatosi l’incendio alla parte superiore della Polacca, potè riuscirgli un ricupero di circa 240. Colli esistenti nella parte inferiore del Bastimento, ch’era sott’acqua. Questa disgrazia interessa la Piazza di Trieste, e quelle di Venezia, Livorno ed Amsterdam per le assicurazioni fattevi, oltre diversi Proprietarj di effetti non assicurati. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Fu ricercato a noi se sia vero, che per aver mangiato de’funghi hanno perduta la vita alcune persone alla Battaglia distante sette miglia da Padova. Di questo funesto caso s’è già sparsa voce in questa Città nello scorso mese, ma alcuni lo posero tra le invenzioni, e mancandoci notizie scritte si stimò bene il non accennarlo. Ora in conseguenza della dimanda abbiamo una proccurataci informazione, che pur troppo ratifica la disgrazia. Quattro o cinque furono i morti, altri ammalati. Intervenne alla visione de’cadaveri l’Illustr. Offizio della Sanità di Padova.

L’avversione a questo cibo di quelli, che non ne vogliono mai, profonderà maggiormente ne’loro cuori le sue radici; e chi se ne diletta dovrà su questo nuovo funesto esempio usare con maggior attenzione delle prove, che assicurano da ogni sospetto.

Nel Prodromo, che ristampato abbiamo dell’Opera su’Bagni d’Abano, si fece menzione onorevole del Sig. March. Gian Ant. Dondiorologio, ch’era del numero degli Assocciati di qualità a questo Foglio. Compiacquersi la riconoscenza, e la stima nostra d’una tale occasione, e speravamo d’averne altre in appresso da celebrare il nobil e benefico suo genio quando ci giunse la dolorosa notizia della sua morte. L’abbiamo allora taciuta, come saputa troppo tardi, ed ora la palesiamo a chi non la seppe, perchè ci stimola un amico a chiedere informazioni sulla sua disposizione testamentaria intorno a’Bagni d’Abano delle quali preghiamo chi può favorirci.

Teatri.

Tutto lo strepito del fanatismo, della prevenzione, dello spirito di partito, può bene metter sossopra un Teatro, chiamar delle repliche, voler gli Attori a rassegna per affogliarli di bravi, e stordirli d’applausi di mano, ma non farà mai il gran prodigio di cangiar in buona una cosa cattiva, o di persuader in contrario quegli spettatori tranquilli, che non si sgangherano per secondare il frastuono della parzialità, o dell’ignoranza. Quando le cose piacciono non c’è bisogno del romore degli apparecchiati tamburi: la pubblica approvazione forma il loro destino, questa avvia il concorso, hanno utilità le Imprese, e vengono onorati gli Attori.

Tale è il caso presente dell’Opera Giocosa a S. Moisè. Fu sincero, giusto, universale il favorevol giudizio che d’essa decise alla prima Recita: per ciò alle repliche non mancò mai numerosa udienza, e non c’è chi si trovi scontento d’averla udita. È una gran verità non istimata quanto si deve da’direttori di simili Spettacoli, che la Musica è la loro anima, e che bisogna pensar prima a’Maestri poi al resto. Chi non la intende così, e si fida al valor della Compagnia, e alla ricchezza delle decorazioni paga sovente il fio del suo inganno. [731] Qual conto facevasi nella prima Opera, della Signora Caravoglio? Come si parlava di Lei? Tutti lo fanno. Ed ora non sembra più quella, risorse dalle cadute a’voli, dal disprezzo agli elogj in grazia della musica, che si adattò alla sua abilità. Qual confronto trà la figura, che faceva il Signor Morelli, e quella che fa al presente? Chi meglio di lui eseguir potrebbe i suoi pezzi cantabili, e particolarmente l’aria dell’Atto Secondo? Ci vogliono i suoi talenti, i suoi fisici doni per ispiegare quel bello, quel semplice sì grato a’sensi, che passa al cuor dagli orecchi, ma che valsero in prima le sue cognizioni, i personali suoi pregj, se in vece di disegnargli un campo da esercitarli, gli si aprì una voragine da inghiottirli? Musica, e poi Musica. Senza questa i grandi diventan piccoli, e per questa i piccoli compariscon mediocri.

Gareggia in fortuna, nel vario genere dello Spettacolo, con questo Musicale Teatro quello Comico a San Luca. Ad onta della sua grandezza, Domenica non bastò al concorso. Ad onore della Signora Laura Checatti si gettò un Sonetto. Replicare le si fece il duello due volte. Tanto è vero che i segni del comune aggradimento furono spontanei ed ingenui alla pima recita, che continuan le repliche con pienezza di spettatori e d’applausi, e si pagano a caro prezzo i palchetti. Molti però ne dicono male, forse perchè non fissano quel punto di vista, che guidarli dovrebbe al Teatro. Quando è detto Rappresentazione Tragica spettacolosa, quando si tratta d’Amazzoni, e si veggono in quadro dipinte sopra il cartello le figure, e le azioni per invogliare il Popolo che s’incanta ad esaminarle, non si deve aspettare una Composizione regolare, nè in conseguenza assoggettarla a certi giudizj. Per le cose belle, o almeno credute tali da’Comici, essi non fanno le spese, che costano le decorazioni di questa. Però chi ha pratica de’nostri Teatri non s’è lagnato di trovarla qual’è, e non iscemò il suo divertimento con riflessioni degne di cose migliori. Passiamo a più alto ed amplo Soggetto.

L’Argomento del Dramma serio il Motezuma, è tratto dalla Storia del Mestico del Solis. L’Autore è stato scrupolosissimo (si dice nel Libretto) in proccurare che non vi fosse cosa, che molto si allontanasse dalla storica verità. Si desidererebbe leggendolo di trovar meno fedeltà, e più interesse nell’azione, più scioltezza, e sugo ne’recitativi, più spirito ed armonia nelle arie. È ben da credere, che riprodotta quest’Opera con musica di varj Maestri siasi assoggettata al consueto destino delle mutilazioni, de’cangiamenti, degli arbitrj, ma fu cosa spiacevole per chi la lesse, onde intendere che dicessero gli Attori, il non trovarvi un pezzo che veramente fosse poetico, e lo scoprire ne’versi più felici, non un’ingegnosa imitazione, ma una cattiva copia.

Quanto al musicale centone non hanno gl’intelligenti ritrovate parti originali, nuove, di quelle ch’esigono il silenzio, l’attenzione, e spargono la compiacenza, e il diletto. Sarebbe caduto lo spettacolo se non lo sosteneva la Signora Banti. Questa donna inimitabile, organo il più perfetto della musicale armonia, che mai siasi udito dalle nostre scene, ci aveva dati in passato de’saggj sufficienti d’un sommo merito, e ben si aspettava molto da Lei, ma non quel tanto con cui giunse a superare ogni speranza, a stordire, a violentare all’applauso le mani più dilicate, e le labbra più difficili ad aprirsi per l’esaltazione del merito. Si vede quanto il tempo, e l’arte abbiano aggiunto alla solidità de’naturali suoi pregj. Si può concepire l’estensione, e i raffinamenti della sua bravura, all’udirla, ma il descriverli non è possibile. Però accenniamo soltanto i voli d’un Aquila che sormonta le nuvole, e domina sicuramente le altezze più pe-[732]ricolose; e assicurar possiamo chi ha un orecchio, e un’anima che sente, che se altro non ci fosse di grande, e di buono nello Spettacolo a San Benedetto, la sola Banti meriterebbe ogni sera un pieno Teatro; anzi il solo Rondeau, che le si fa replicare nell’Atto secondo, vale la spesa d’entrata. Compiacente al pubblico universal desiderio, reca nuovi piaceri colle varietà proprie di sì gran maestra dell’Arte, e muove l’Udienza a’trasporti nel farle applauso.

Si ritrovò il Sig. Senesino qual era nell’anno scorso, e si spera maggior diletto dal canto suo nell’Opera del Carnovale, ove il genio del Sig. Anfossi potrà sollevarlo a più felice destino.

Quanto al Tenore così diverse son le opinioni, che non osiamo di pronunziare la nostra. Sembra, che nelle cose soggette a’sensi i calcoli esser dovrebbero d’approssimazione, ma in questo caso si passa dal sì al nò, dal bianco al nero. Nel bollore di tale discordia è prudenza il tacere per ora, ed aspettare altra occasione che di lui possa decidere.

Il Primo Ballo ebbe applauso, e finito che fu si volle fuori il Traffieri, e le Parti principali, alla ratifica d’attestati d’aggradimento. Piacque nel Secondo la Contraddanza. Ben inteso, e ricco il Vestiario, e degne le Scene del celebre Sig. Cav. Fontanesi.

Spicca molto più che nell’altre il sublime suo genio, l’esattezza del suo disegno, la maestà de’suoi pensieri, il bello dell’arte sua risultante dall’insieme delle parti arditamente connesse, nella superba Scena rappresentante la Sala nell’Atto Secondo, che per l’artifizio de’chiari e oscuri allontana il vicino, avvicina il lontano, e fa errare la vista ingannata nel prospetto d’un animata tela.

Lunedì si ebbe a Sant’Angiolo una nuova Commedia del noto Autore di quella Compagnia intitolata La bugia vive poco. Non annojò, non dispiacque, fu applaudita ad alcune situazioni, ma i segni decisivi, che sogliono succedere alle prime recite, non le promisero un propizio successo. Don Pietro Re di Navarra salito al trono in fresca etade, s’introduce sotto il nome d’un Duca nel Castello d’un Grande, che vive lontano dalla Corte, per fare all’amor con sua Figlia. È ricevuto dal di Lei Padre, benchè di severa onestà, perchè il nome da lui preso ad imprestito è quello stesso dello sposo destinatole coll’assenso del Genitore di esso, che vive pure in altra solitudine. Ecco la bugia favorita da un accidente su cui si pianta l’azione. Il Re s’innamora davvero, e le sue amabili qualità gli acquistano il dominio del cuore della sua bella Adelaide, che in lui non vede che il Duca destinatole in isposo. Regalata d’un anello col suo ritratto, bench’abbia promesso di custodirlo in secreto, lo porta in dito per inavvertenza. Torna dall’Armata un suo Fratello Uffiziale, che conduce il vero Duca a ricevere la sua mano. L’equivoco de’nomi intreccia una scena interessante trà lui e la Serva. Viene sua Sorella, le vede l’anello, conosce il ritratto, intende la finzione, ed ecco la bugia di poca durata. Verificato sì presto il titolo, e finita per così dir la Commedia, s’accorsero gl’intelligenti, che l’Autore erasi esposto ad un brutto impegno empir dovendo quasi un vacuo di quattro Atti. Egli s’ingegnò di farlo col silenzio del Fratello, e del Duca sulla finzione del Re, e col ritrovato di presentare a quella Famiglia il Duca stesso sotto nome del Re, come il Re s’era presentato col suo. Da questo pensiero dell’Uffiziale secondato dall’Amante, e promesso Sposo di sua Sorella, nasce il nuovo intrigo dell’azione per cui si tira innanzi sino all’ [733] Atto quarto che termina bene. Un buon dialogo, qualche tratto di morale opportuno, il ridicolo sparso dal Sig. Martelli, ch’è sempre eguale nell’abilità, come lo è ne’caratteri che gli si addossano, delle scene che interessano, l’esattezza, e la bravura degli Attori, un Colonnello indorato come una pillola, delle Guardie riccamente vestite; tutte queste cose concorsero a non far troppo sentire la languidezza d’un’azione di cui abbiamo presentata una semplice idea.

Metatextualität► Da tre Lettere di Brescia di quest’ordinario riconfermata ci viene la notizia, che quell’Orologio della Torre alla Palata, è ridotto al nuovo Piano, e non dovevamo mai temere dalla mano che ce l’ha spedita quella contraddizione così falsamente assoluta. In prova del vero mandate ci furono le due seguenti Tabelle a stampa. ◀Metatextualität

Tabella
Delle Ore Europee corrispondenti alle 23. d’Italia

Gennajo. Per tutto il mese a ore 4

Febbrajo. Dal 1 ai 15 - 4e mez.

Dai 16 all’ultimo 5

Marzo. Dal 1 ai 15 - 5

Dai 16 all’ultimo 5e mez.

Aprile. Dal 1 ai 15 - 6

Dai 16 all’ultimo 6e mez.

Maggio. Per tutto il mese 7

Giugno. Dal 1 ai 15 - 7

Dai 16 all’ultimo 7e mez.

Luglio. Per tutto il mese 7

Agosto. Per tutto il mese 6e mez.

Settembre. Dal 1 ai 15 - 6

Dai 16 all’ultimo 5e mez.

Ottobre. Per tutto il mese 5

Novembre. Dal 1 ai 15 - 4e mez.

Dai 16 all’ultimo 4

Decembre. Per tutto il mese 4

Tabella
Delle Ore Europee corrispondenti alle 24. d’Italia.

Gennajo. Per tutto il mese a ore 5

Febbrajo. Dal 1 ai 15 - 5e mez.

Dai 16 all’ultimo 6

Marzo. Dal 1 ai 15 - 6

Dai 16 all’ultimo 6e mez.

Aprile. Dal 1 ai 15 - 7

Dai 16 all’ultimo 7e mez.

Maggio. Per tutto il mese 8

Giugno. Dal 1 ai 15 - 8

Dai 16 all’ultimo 8e mez.

Luglio. Per tutto il mese 8

Agosto. Per tutto il mese 7e mez.

Settembre. Dal 1 ai 15 - 7

Dai 16 all’ultimo 6e mez.

Ottobre. Per tutto il mese 6

Novembre. Dal 1 ai 15 - 5e mez.

Dai 16 all’ultimo 5

Decembre. Per tutto il mese 5

S’accordano egualmente le tre preaccennate Lettere, ad istabilire il danno dello scoppio della polvere non a 3. mila Ducati, come ci scrisse il contradditore della notizia sull’Orologio, ma ad 800. allo in circa.

Avviso

Dalla Calcografia di Antonio Zatta e Figli Stampatori e Libraj Veneti si è stampato in mezzo Foglio imperiale il solo Assedio della Città e Fortezza di Bello Assedio della Città e Fortezza di Belgrado, che vedesi delineato in Pianta, tutte le recenti operazioni fattevi dagli Ottomani, e dall’esercito Cesareo prima della presa, con le trincee, fortini ec. erette dal celebre Generalissimo Barone de Laudon, e questo per facilitarne l’acquisto agli Amatori, vendendosi al solo prezzo di un Paolo la Copia. Chi poi vorrà quello in foglio imperiale colli due Prospetti in alzato della Città e Fortezza di Belgrado sì dalla parte di Acqua [734] che di Terra, mancando questi nell’accennato mezzo Foglio, potrà averlo al già individuato prezzo di Paoli 2. Romani.

Le presenti insorte rivoluzioni nel Brabante e Fiandre Austriache han dato motivo che li detti Zatta mettano sotto l’incisione la Carta Geografica di que’Paesi, la quale hanno oggi data in luce delineata con tutta precisione in Foglio imperiale, e vendono al solito prezzo di Paoli due e mezzo Romani la Copia.

Li suddetti Libraj Zatta avendo fatto recentemente acquisto delle seguenti Opere, ne rendono inteso il pubblico letterato, affinchè chi volesse acquistarle sappia ove ricorrere per averle.

Dialoghi e Sermoni sopra varj soggetti per ammaestramento de’Giovani studenti di Rettorica. 8. vale Paoli 2. baj. 5

Della pubblica felicità, trattato economico-polittico di Ludovico Antonio Muratori. 8. Paoli 4.

Almanacco per tutti, ossia nuovo metodo per ritrovare le lunazioni, le feste mobili, l’epatta, l’aureo numero, ec. Paoli 5.

Baumeisteri, M. Friderici Christ., institutiones philosophie rationalis. 8. Paoli 2.

Ejusdem methaphisica complectens ontologiam, cosmologiam, psycologiam & theologiam naturaiem. 8. Paoli 3.

Bastimenti arrivati.

3 Novembre.

Piel. P. Ant. Pescante da Cervia con 600 st. pignoli in iscorza.

5 Detto.

Piel. P. Tom. Gaenazzo da Sebenico con 4 cai oglio.

Brac. Pat. Mat. Benussi da Sebenico con simil carico.

Brac. P. Ant. Benussi da Cattaro con 55 bar. fighi. 3 m. Castradina.

Un casson cand. di sevo.

Piel. P. Tom. Duimovich dalla Brazza con 2573. bar. e 104 mogliazzi fighi 34 st. mandole colle scoraa.

Brac. P. And. Spolar da Trieste con 21 bar. chiodi.

6 Detto.

Checchia Cap. Franc. Maddalena manca da Cipro li 14 Luglio, e d’Alessandria il primo Ottobre. Parc. Sig. Pietro Tironi, con 30 scaffasci e 4 bal. zaffroni 89 bal. 14 fardi e 12 coffe Caffè. Un scaffascio e un ballotto droghe. 10943 oche natron, un bar. cera gialla, 2 scas. sal armoniaco, 8 scaf. Incenso, 2 scaf. gomma, una bal. una balletta, e un fag. droghe, 34 o cuoj salati, 76 cai e 46 bar. vin di Cipro. Di ritorno una cassetta Contaria, 4 specchi rotti, 4 lumiere rotte.

7 Detto.

Tartanon P. Franc. Davanzo d’Ancona con 2 Bal. Lana 8100 pesci stocfiks, 6 bar. miel. 28 bar. salamoni, 2 bar. ferro v.

Tartanon P. Romualdo Mazzuccato da Pesaro con 54 sac. grippola 14 sacchetti mandole, 7 ballette tele gottonine.

8 Detto.

Tartanon P. Vic. Mondaini da Pesaro con 74. sac. grippola in sorte. 31 bar. e 3 mez. bar. Salamoni. 51 sac. mandole. Un ballotto Libri 4 sac. spongie.

11 Detto.

Piel. P. Mat. Minich da Cattaro con 42675 lib. Castradina, 2 fag. rame v. 189 mogliazzi e mastelladi fighi, 5 cassoni cand. di sevo.

Piel. P. Gir. Cindre da Spalato e Traù con 2. bar. sevo 4 cai oglio 9 cassoni cand. di sevo 2 bal. becchine e boldroni.

Trab. P. Bart. Supisich da Zara con 4 boccie tabacco 3 cai oglio, un gruppo talari.

Tartanon P. Dom. Tagliapietra dalla Motta di Friul con 450 st. formento.

12 Detto.

Battello P. Nad. Vianello da Trieste con 20 bar. uva da Smirne per Chiozza.

Bat. P. Ant. Vianello da Trieste con 11 arnasi oglio 8 bar. arg. vivo 7 col. tele 7 bar. trementina una cassetta aghi, una bal. pel. di vitello 17 col. chiodi 3 cas. acciaj, 15 bar. e 7 baze fil di ferro.

Trab. P. Luigi Vianello manca da Corfù li 19 Ottobre. Parc. Sig. Ant. Vianello con cai 101 e 5 carat. Oglio.

Checchia Cap. Michel Belucci manca da Lisbona li 3 Ottobre, Parc. Sig. Giov. Carminati qu. Gius. con 159 cas. zuccaro, 300 sac. salnitro, 367 fascj cannette d’India. 851 pezzo Legno Fernabuco, una cassetta Radice Ipocana, 5 barilotti e una cassetta vino. 400 bottiglie vino alla rinfusa.

Bergantino Buon Genio Cap. Gius. Biffon manca da Cattanea li 20. Sett. e da Messina li 19. Ott. Parc. Signor Stef. Pedrini, con 100. bar. Uva da Lipari. 45 sac. sem. di lino. 1200 cant. cenere. 55 cas. arancie di Portogallo. 104 cas. limoni. 35 bar. aringhe salate. 2 fiaschetti spir. di Bergamotto. 2 sacchettini polv. di cocciniglia. 8 barilotti vino di Malaga. Una pezza tela indiana.

Trab. P. Mat. Scarpa manca da S. Maora li 28. Sett. Parc. Sig. Gian Domenico e Nipoti Sagramora con 183. mog. di Sale.

Brac. P. Giac. di Giac. Viezzoli da Trieste con 14 bal. Griso. Un bar. anici. 6 bar. colofonio. 9. sac. gripola. 9 bar. arg. vivo. 4 bar. acciughe. Una bot. cera gialla. Una bal. panni. 5 cas. tele 16 col. Filati. 3 bar. latta raschiata. 31 col. chiodi. 30. fascj ferro. 4 cas. acciaj. 9. bar. fil di ferro. 5 col. merci. Un bar. antimonio. 4. bal. tabacco.

Piel. P. Zuan: Chiribiri da Spalato, Traù e Zara con 5 cai Oglio 48. bar. zibibo 179 mastelladi e 1800. barileti fighi. 178 star. Mandole colla scorza. 15. sac. polv. di Grippola. 400. pel. Becchine e Boldroni. 5 bar. miel.

Brac. P. And. Bonifacio da Trieste con una Bal. pel. di Vitello. 4 bot. tabacco, 3. cas. tele. 6 bar. antimonio. 2 bal. Libri. 6 bar. ottoni. 2 bar. ferramenta. 74 col. e 7 bar. chiodi. 3 bar. fil di ferro. 8 baze fil di ferro. 3 pezze tele tovagliate. 2 pez. tele damascate. Una cassetta e un pacco Quadri.

13 Detto.

Piel. P. Giov. Ghezzo da Trieste con 15 bar. uva. 25 cas. limoni. 2 m. e mezzo fighi per Chiozza.

Per l’Ingresso di S. E. il Sig. Pietro qu. Vettor Pisani alla carica di Capitanio e Vice Podestà di Bergamo si vide l’altr’jeri esposto in questa Città un Sonetto di lode.

Altri applausi poetici vidersi jeri stampati, e messi a vista del Pubblico ad onore di S. E. il Sig. Cattarin Corner, che ha gloriosamente compiuto il Generalato di Palma.

Notizie Sacre.

14 Novembre. S. Veneranda V. e M. Nella Chiesa delle RR. MM. Domenicane al Corpus Domini, v’è un altare a cui si venera una mano di detta Santa; il primo privilegiato a sollievo delle anime de’defunti. A prò dell’anima d’ogni persona, che muore in questa Città si fa celebrare una Messa a quell’altare.

V’è colà una Scuola di divozione eretta l’anno 1632.

Jeri fu dato in successore al defunto Reverendis. Piovano di questa Parrocchia di S. M. Maddalena il Reverend. D. Paolo Spinelli. Voti di sì 9. di nò 1.

Forastieri a questa Locanda della Regina d’Inghilterra.

Li Signori Batersby, Acton, e Remont Cavalieri Inglesi co’loro Domestici.

Monsignor Michele Poniatowski Arcivescovo di Gnesna, Primate della Polonia, è partito l’altr’jeri di notte alla volta di Roma.

Si ricerca.

Una Cameriera di fresca età abile per lavori d’ago, e per tenere in governo ogni sorte di biancheria. La persona che vi applicasse si presenti a Pietro direttore della Locanda della Regina d’Inghilterra al Ponte de’Fuseri, ed accomodando avrà un convenevole stabilimento.

Da comprare.

L’Opera in due Tomi stampata in Venezia dal Graziosi intitolata Storia degli Stabilimenti Europei in America.

Chi avendola volesse privarsene la porti, o mandi al Caffè di Floriano, che a prezzo discreto verrà acquistata.

Problema.

"Se ad un Giovane, che spinto si senta dal desio di seguir l’orme di Minerva rechi maggior impedimento le ricchezze, o la povertà.

Addizione
All’Articolo Teatri.

Jeri a S. Gio: Grisostomo si rappresentò per la prima volta un Dramma Tragico di questo titolo: Le due Regine scritto da un Cittadino di questa Patria felice. Non abbiamo potuto esserne spettatori. Dal seguente avviso si vedrà il suo destino.

Commedie per questa Sera.

A S. Gio: Grisostomo.

Li Artigiani Commedia di Carattere di Veneto Autore.

A S. Luca.

Replica delle Amazzoni.

A S. Angiolo.

Replica. La bugia vive poco, mai più rappresentata.

Morti.

Il N. H. s. Gab. Zorzi qu. Almorò della Parrocchia di Santa Giustina d’anni 76. Era Podestà a Cologna.

Ricapiti per le Notizie ed Assocciazioni di questo Foglio.

A S. Bartolommeo in calle stretta dal Colombani Librajo.

A S. Giuliano dal Curti Librajo appresso il Caffè di Menegazzo

Si paga un Zecchino all’anno anticipato, o diviso in Semestri, ed ogni Assocciato è servito due volte alla Settimana alla sua abitazione, o ricapito.

Le Assocciazioni si ricevono in qualunque tempo. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1