Zitiervorschlag: Antonio Piazza (Hrsg.): "Num. 40", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.3\040 (1789), S. 313-320, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2361 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Num. 40.

Mercordì 20 maggio 1789.

Ebene 2► Ebene 3► Brief/Leserbrief►

Notizie di Brescia

Con Lettera de’13. cor.

Ebene 4► Exemplum► Certo Giam. Caravaggio di Capriano abitante in Arano Terra di quella Provincia aggravato da mortale malattia nel p. p. Febbrajo, e spedito da’Medici, dopo essere stato munito de’SS. Sacramenti fece il suo pubblico testamento.

Dichiarò in esso d’esser colpevole di molti assalti alla pubblica strada, e di voler risarcire le persone da lui danneggiate. Che il primo furto lo commise nella Cappella della B. V. di Colorne vicina alle Fornaci Chiusura di Brescia in cui ritrovò da circa dieci Scudi Bresciani. Il secondo fu al ponte del Gatello ove rapì a Faustino Bespa violentemente Lire 20. Il terzo di Lire 10 a Francesco Cappellone. Il quarto di soldi 8 a Paolo Gaspari. Il quinto di L. 40 a Giov. Romano. Il sesto di cento scudi prezzo d’un pajo di Bovi appena venduti a Pietro Solsino da Corticelle. Tutti questi latrocinj furono da lui fatti colla forza alla strada, e molti altri de’quali non potè render conto.

A titolo dunque di restituzione ordinò che fosse dato il duplo a’nominati assaliti di quanto loro avea tolto, e del resto della sua facoltà dispose a favore de’poveri di Capriano sperando (son sue parole) di salvare in tal modo l’anima sua. Non lasciò egli alcun erede di sangue, e la di lui ultima volontà fu onninamente eseguita nel p. p. Marzo.

Quest’uomo commetteva gli espressi delitti o allo spuntare dell’alba, o all’imbrunir della sera. Nel corso del giorno impiegavasi a lavorare i campi. Non praticava alcuno, era esemplarissimo, e godeva del migliore concetto. Era stato beneficato da pochi mesi d’un’eredità di 6 mila Scudi Bresciani da un suo Zio Prete, che in istato lo mise di poter fare le riferite disposizioni.

È molto strana la volontaria pub-[314]blica di lui confessione, che diede un aspetto sì svantaggioso alla seconda sua vita, tanto diverso da quel della prima. Poteva egli risarcire con de’Legati, e in oltre beneficare le persone pregiudicate senza infamar il suo nome collo svelarne la causa. Ma s’ebbe in vista negli estremi momenti di sua esistenza la salvezza di persone innocenti, che potevano per sospetti perire, o soffrir nella riputazione a cagione delle sue colpe, l’atto fu degno della più cristiana Virtù, e merita l’ammirazione di chiunque lo sente. ◀Exemplum ◀Ebene 4

Sul fatto orribile di Manerbio descritto al Num. 37 di questa Gazzetta contiensi nella medesima Lettera il di più ch’ora riportiamo.

La donna sacrificata allo sfogo brutale, e al barbaro trastullo di que’dissoluti è giovine anzi che nò, moglie d’uno sciocco villano, ed in passato di non troppo corretti costumi; ma all’occasione della santa Pasqua di Risurrezione aveva cominciato a cangiar vita, e ad operare da buona cristiana.

Li cinque colpevoli detti nella prima relazione di differenti villaggi si asserisce in questa che son giovinotti da bel tempo di quella Terra, e che s’indussero all’azione di violenza, e di crudeltà perch’ella resistì a’loro tentativi; che trà gli sfoghi della loro fierezza l’hanno morsicata nelle coscie, nelle guancie, e nel petto; che lasciatala grondate di sangue, e sfinita, chiese quanto più forte potè soccorso dall’umana pietà, ma questo gli fu negato dal Chirurgo del Paese per non aver a denunziare alla Giustizia contro persone ch’entravano nella Vicinia a ballottare il suo annual onorario.

Che si trovò caritatevol persona che prestò ogni possibil soccorso a quell’infelice. Giunta la notizia dell’abbominevole avvenimento al Tribunale della Giustizia si diede mano immediatamente alla formazione del Processo, che restò compilato in poch’ore col decreto dell’arresto de’cinque rei.

Esaminati li quattro arrestati confessarono prontamente il loro delitto come se si trattasse d’una bizzaria giogiovanile; ma dalla misura del meritato castigo s’accorgeranno della gravità della colpa. Conchiudesi con queste parole.

Tutti gli uomini dabbene fremono al racconto dello strano e barbaro trattamento fatto a quella infelice, e benediscono la paterna sollecita cura di chi presiede all’esercizio della vendicatrice Giustizia, per la celerità con cui si compì il Processo, e si eseguì l’arresto de’rei. Questi, perchè benestanti, tentarono di farsi aprire la prigione con un Decreto di grazia appoggiato alla rinunzia della misera donna; rinunzia che s’è poi scoperto essere stata carpita col maneggio, e colle minaccie.

Essa è qui in Brescia inferma in questo Ospitale ov’è curata ed assistita con tutta la carità. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Vicenza. 15. Maggio 1789.

Cornedo luogo di questa Provincia vicino a Valdagno successe un incendio che poteva produrre non poche più fatali conseguenze. I villani son troppo arditi per temere del fuoco. In una di quelle primarie famiglie fu acceso il fuoco, per fare che con prestezza i bachi da seta venissero grandi quanto più fosse possibile; e senz’avvertenza nel p. sc. Lunedì tutti si misero a letto lasciando sul ristretto focolare una quantità di legna ardenti, che agevolmente dilatarono la fiamma comunicandola al pavimento, ch’es- [315] sendo da selciare arse ben presto. Erano le 3 della notte quando tristo caso successe, e ognuno di quella casa saporitamente dormiva. Il fuoco prese forza, e da’caduti accesi tizzoni s’attaccò al basso a tre carratedi foglie avanzate dall’Inverno ove giacevano gli animali. Tutto fu in momenti una fiamma. La Madre con due figli ebbero appena tempo di salvarsi in camicia; ma una povera figlia in freschissima età, già vicina a congiungersi in matrimonio restò miseramente in preda dell’incendio fatale. A questa gravissima irreparabile perdita, che non si può sentire senza un freddo ribrezzo, s’aggiunse per quella sventurata Famiglia la distruzione di tutte le sue sostanze. Molti denari, sei botti di vicino, e tutto il resto. Non potè sottrarre alle fiamme che quattro bovi. Al suono di campana a martello accorsero que’villici, che a gran istento poterono preservare le case vicine. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Oggi fu aperta la nostra Fiera in cui, secondo il solito, li mercanti, e chincaglieri staranno a godere il passeggio delle Signore.

Nella settimana corrente partirà per la sua Residenza di Londra rappresentata per questa Serenissima Repubblica il Nob. Sig. Orazio Lavezzari, che per i suoi singolari talenti onorevolmente sostenne quella di Torino con reciproca soddisfazione del naturale suo Principe, e di quella Corte Reale.

In M. C. 17. cor.

Pod. e Cap. a Crema. Reggim. c. p. dura m. 16. Elez. dello Scrutinio conferm. dal M. C.

s. Gir. Maria Soranzo di s. Pietro.

Fin. s. Ottavio Trento.

Pod. a Ceneda dura m. 16.

s. Vic. Ant. Bragadin qu: Zuanne.

Fin s. Giac. Contarini q: Ales.

Pod. a Portogruer dura m. 16.

s. Nadal Zorzi Morosini qu: Marin

Fin. s. Paolo Dona qu: Marin.

Camerlingo a Brescia dura m. 16.

s. Pi. Dom. Contarini qu: Carlo

Fin. s. Franc. da Mosto qu: Giac.

Miniscalco a Udine dura m. 32.

s. Ant. Barbaro qu: Pietro

Fin. s. Giacinto Corner qu: Ant.

Avvocato ai Consigli.

s. Ant. Maria Romieri di s. Dom.

Fin. s. Franc. Foscolo di s. Daulo Augusto.

Sigg. di Notte al Civil.

s. Iseppo Priuli di s. Ales.

Fin. s. Dom. Alv. Corner qu: Marc’Ant.

Giud. al Mag. di Procurator.

s. Nic. Zorzi qu: Gir.

Fin. s. Marco Balbi qu: And.

Giud. al Forastier

s. Ottavian Zane qu: Zuanne.

Fin. s. Ger. Sagredo qu: Z. Francesco.

Offiz. alla Dogana da Mar.

s. Lor. Pizzamano qu: Zorzi

Luogo di s. Marchiò Querini el. a Cattaro.

Prov. al Sal.

s. Orazio Dolce fù Consiglier

Fin. s. Pietro Carlo Beregan.

Fu accettato il Reggim. di Bergamo da s. Pietro Pisani qu: Vettor.

Libri usciti di fresco da’torchi Veneti.

S. Thome Aquinatis summa totius Theologie. Patavj typis seminarii. T. 12. 1789. 12.

Correa. Dissertatio theologico canonica pro pleno jurepatronatus comunitatis urbaniensis super Archidiaconatum. Apud Fracasso. 1789. 8vo.

Manzoni. Continuazione delle lezioni Catechistiche. T. 14to. ed ultimo. [316] Presso il Piotto 1789. 12.

Burlamaqui juris naturalis elementa, T. primus. Apud J. Antonio Pezzana. 1789. 8vo.

Du Guet. Spiegazione del Libro di Giobbe. T. 5to. Presso il Locatelli. 1789. 12.

Storia dell’Anno 1788. Presso il Pitteri. 8vo.

Crevier. Storia degl’Imperatori. 1789. 8vo. T. primo. Presso il Pitteri.

Goudar. Grammatica Francese. Presso il Palese. 1789. 12.

La felicità del matrimonio. Presso il Pasquali. 1789. 8vo.

Gioseffo Flavio. Delle Antichità Giudaiche. T. 6to. Presso il Chellero. 1788. 8vo. si continua.

Tissot. Lettere Mediche. Presso l’Orlandelli nel Negozio del qu. Francesco Pezzana. 1789. 8vo.

Becattini. Storia ragionata dei Turchi ed Imperatori. T. 6to. Presso il Pitteri. 1789. 8vo. si continua.

O Euvres du Roi de Prusse Frederic II. Histoire de son temps. T. 2do. Presso il Storti. 1789. 8vo. si continua.

Campadelli. Discorsi sacri sopra le Domeniche. Presso il medesimo. 1788. 4to.

Canciani. Leges barbarorum. Presso il Colletti. T. 4to. fol. si continua.

Encyclopedie. Continuation de la . . . Commerce T. III. II. partie. A Padoue 1789. 4to.

Bordoni. Dodici orazioni di Cicerone tradotte in toscano. F. primo. Presso il Curti 1789. 12.

Alcune favole. Presso il Graziosi. 1789. 12.

Arnaud. Basilio. Presso il suddetto 1784. 8vo.

Lucretius. De rerum natura ad usum Delphini. 1788. 4to.

Detto trad. dal Marchetti col testo dirimpetto. T. 2. 8vo. Londra.

Lopez. Lucerna mystica. 1782. 4to.

Pringle. Osserv. sopra le malattie d’armata. 1781. 4to.

Cinquanta ragioni che indussero S. A. Sereniss. Antonio Ulrico ad abjurare il Luteranesimo, trad. dal Mozzi. 1789. 8vo.

Lientaud. Comp. della Medicina pratica. T. 2. 1789. 8vo.

Muratori. Filosofia morale. 1781. 8vo.

Boriglioni. Dottrina cristiana. T. 2. 1789. 12.

F. Gaetano da Bergamo. Umilità del cuore. 1781. 12.

Sarnando. Mondo santificato. 1781. 12.

Il Confessore delle Monache. 1782. 12.

Il Buon Fattore, e la buona Gastalda. 1788. 8vo.

Picirilli. Vero modo di parlare con Dio. 1788. 12.

Massini. Vita di Maria Vergine. 1788. 12.

Liguori. Confessore diretto. 1785. 12.

Detto. Riflessioni sacre diverse 1786. 12.

Detto. Opere spirituali. Parti due in una. 1788. 12.

Fracastori, Flaminij, aliorumque Carmina. 1782. 12.

Figlucci. Catechismo. 1788. 8.

Musschemobrock. Elementa physice. T. 2. 1781. 8vo.

Tutti questi presso il Remondini.

Marivaux. Vita di Marianna. T. primo. Presso il Riosa. 1789. 8vo. si continua.

Apologisti della religione (Continuazione degli) T. 14to. 15to. 16to. Presso il Palese 1787. 8vo.

Ebene 3► Storia universale (Continuazione della) T. 53mo. 54mo. Presso il Foglierini. 1788. 4to.

Condillac. Logica trad. Presso il medesimo 1788. 4to.

[317] Salignac. Educazione delle fanciulle. Presso lo stesso 1788. 8vo.

Posta nel Foglio num. 38 la Memoria presentata all’Eccellentissimo Collegio dal Sig. Cav. d’Henin, ora conviene riprodurre in questo quanto decretò l’Eccellentissimo Senato relativamente alla medesima.

Zitat/Motto► “Che sia permesso a’Savj del Consiglio di far chiamare alle Porte del medesimo l’Incaricato d’affari di Francia, a cui per un Segretario di questo Consiglio sia comunicato quanto segue.

Che con vera compiacenza aveva il Senato rilevato dall’Articolo di Dispaccio scritto ad esso Sig. Incaricato d’affari dal Segretario di Stato Sig. Co. di Montmorin con incarico di comunicarlo, la soddisfazione manifestata da S. M. Cristianissima per gli ordini rilasciati dalla Repubblica al Comandante della Squadra nella decorsa Campagna, d’impiegarsi cioè a mantenere la libertà de’Mari, ed a prevenire gli abusi del corso, a danno della Navigazione delle Potenze amiche.

Che tanto più ora contento il Senato di queste sue disposizioni, quanto che poterono renderrsi utili specialmente ai Legni sudditi di S. M. Cristianissima, cui professava la più perfetta amicizia, e procurarono nello stesso tempo al Cav., e Procurator Emo incaricatone dell’esecuzione, espressioni di tanta laude, ed approvazione.

Che mentre il Senato ben volentieri si disponeva a render inteso il suo Comandante di sì graziose significazioni, quali saranno di conforto, e di maggior stimolo al naturale di lui zelo, ricercava il Sig. Incaricato di manifestare alla sua Corte il pieno aggradimento, con cui si erano accolte, avvertendolo inoltre, che la Repubblica in ogni occasione cercherà di far riscontrare al suo Sovrano esser giusta, e fondata la fiducia ch’egli ripone nella sua amicizia, e corrispondenza; che ad esso Sig. Incaricato finalmente, che con sì grati modi, simili a quelli soliti da lui usarsi in ogni occasione, si era prestato coll’accetta sua Memoria 27. dello scorso Aprile ad eseguire il grazioso comando della sua Corte, si raffermavano li sensi più pieni di considerazione, ed affetto.”

Dispaccio per il Capitanio Estraordinario delle Navi.

“Quell’approvazione, e laude, che il Senato replicatamente v’ha manifestata per lo zelo, ed utile impegno, con cui sostenete nelle più difficili circostanze il pesante incarico del comando di codesta Pubblica squadra, e per la prudenza, vigilanza, e decoro con cui specialmente nella decorsa Campagna, comparsa faceste delle Pubbliche Forze per mantenere la libertà de’mari, e prevenire gli abusi del corso a danno della navigazione, prova una vera compiacenza di vederla aggradita anche dalla Corte di Francia, che grata si dichiara al favore da voi ne’noti incontri donato ai sui sudditi Legni, comendando la prudente, e plausibile vostra direzione. Resici noti questi cortesi sentimenti dall’unita Memoria prodottaci dall’Incaricato d’Affari di questa Corona, colla precisa graziosa sua ricerca in nome del suo Sovrano, perchè vi sieno comunicati, il Senato, mentre coll’unito officio di risposta lo riscontra della pronta sua adesione a compiacerlo, vi rimette in copia la Memoria stessa, onde vi sia di conforto nel laborioso vostro esercizio, ed animi sempre più il natural vostro zelo ad impiegarsi in onore, e vantaggio della Patria riconoscente ai lunghi vostri servigi.” ◀Zitat/Motto ◀Ebene 3

Trasunto di due Lettere di Verona in data 16. e 18. corrente.

Jeri in un sito che si chiama Novagie un certo Bianchini scannò sua moglie. Era uscito da pochi giorni dal Castello di S. Pietro ove chiuso si tenne per iscorretto vivere, e dicesi che ricuperasse la libertà ad instanza della med. sua consorte. Se così è l’ha egli compensata assai bene. In questo punto s’è sparsa voce, che sia seguito il suo arresto, e che trà poch’ore sarà in queste carceri.

Una Pitocca, che per lo più elemosinava sotto i Portici de la Brà giorni sono gettò nell’Adige una sua creatura ove affogossi. Scoperto il delitto fu presa, e prigionata. Si dice ch’ell’asserì d’averlo commesso per non saper come alimentarla.

Un’altra donna di Brandolino Luogo sul Lago di Garda, vedova con due creature, e innamorata d’un tale che ricusava di prenderla per essere aggravata delle medesime pensò di toglierli l’ostacolo gettandole spietatamente nel Lago ove perirono vittima della sua sfrenata passione. Si assicura ch’essa pure sia presa, ed attendesi il suo arrivo in questa Città. Ogni giorno si conduce gente nelle prigioni. Nella settimana scorsa v’erano chiuse in esse 180 persone, ora ve ne saranno più di 200. È da stupire che il braccio armato della vigilante Giustizia sì pronto a vendicare il sangue innocente, e le offese alla Società, non ispaventi questi empj che insultano la sua forza commettendo delitti mentre se ne puniscono.

Anche i fallimenti succedonsi rovinosamente per tanti poveri galantuomini, che civilmente restano assassinati. Oltre quello di cui già s’è parlato, l’altr’jeri se ne udì un altro di grandissima summa, e si teme in Piazza qualch’ulteriore vicina disgrazia, che colle altre concorra a desolare il nostro commercio.

La seconda Lettera de’18, tra molti fatti domestici di poca importanza così riferisce.

Trà l’orrore the c’inspirano i delitti, e i danni che ci cagiona l’umana malizia abbiamo il conforto d’essere attualmente governati da un saggio, intelligente, e giusto Pub. Rappresentante qual’è S. E. Giulio Antonio Mussati. Ogni mattina a ora di Terza, e ogni dopo pranzo alle 22 è immancabilmente nella sua camera d’Udienza ad ascoltare chiunque ricorre alla sua potestà. La Nobiltà egualmente che il Popolo sono soddisfattissimi del suo zelo, della sua previdenza, della sua rettitudine. Queste virtù le ha egli messe sì utilmente in pratica nel precedente suo Reggim. di Chiozza ove dalla gratitudine di quella Popolazione furono innalzati alla sua gloria monumenti che lo ricorderanno a’futuri Secoli, che dobbiamo ragionevolmente prometterci que’vantaggi reali, che derivano dal potere diretto da un animo fermo nel volere il bene dei Sudditi al suo governo affidati. Già n’ebbimo un saggio nell’arresto di molti malviventi, che inquietavano i passaggieri sulle pubbliche strade.

Furono presi e carcerati Lunedì i quattro Ladri assalitori del gondoliere di Cà Foscarini ai Carmini. Tre sono marinaj, come indicava il vestito, il quarto và in divisa, ma sarà uno di que’finti Uffiziali, che coprono la loro infamia con mentiti militari segni.

Notizie Sacre.

16 Maggio. S. Giov. Nepumuceno. [319] Solennità in questa Chiesa Parroc. di San Polo ov’è il suo Altare di fini marmi fabbricato a spese di quel Piovano Carminati di felice memoria. Ad esso si venera una Reliquia del S. M. donata nel 1740 da Federico figlio primogenito di Augusto III. Re di Polonia, che allora si trovava in questa Città ed abitava nella Contrada sud. il quale fece anche una investita di soldo, perch’ogn’anno si celebrasse tal festa, che viene preceduta da un ottavario con esposizione del SS. e Discorso morale. Nel giorno della festività si canta Messa Solenue, e Vespero in Musica. Il Panegirico fu recitato dal N. V. Ab. Avogadro ex Gesuita.

La Cantata fatta eseguire jersera dalla Nobilissima Società de’Filarmonici per la gloriosa esaltazione a Doge di Venezia del Serenissimo Lodovico Manin ha per titolo L’unione del Senno e della Fortuna. Il Coro introdotto in essa è di Genj tutelari di varie suddite Provincie. L’edizione della medesima fatta da questo stampatore Sig. Carlo Palese è pregiatissima per solidità e bianchezza di carta, per ridente appariscenza di carattere, per armonica disposizione di parole, e per i fregj che l’adornano senza ingombrarla. Il frontispizio in rame è decorato di vago ben disegnato contorno. La Copia presentata a Sua Serenità ricca d’oro, e di pietre preziose fu veramente dono degno d’un Principe, e il finissimo lavoro a trapunto dello Stemma della Ducale Famiglia, e dell’Emblema Accademico dell’offerente splendidissima Società meritò l’ammirazione della più incontentabile intelligenza. il merito di questa meravigliosa manifattura è del Sig. Franc. De Fabris ricamatore che ha già servito con pienissima soddisfazione la società Mercantile nella simile passata occasione, e che da molt’anni gode in questa Capitale d’una somma riputazione nell’arte sua giustamente accordatagli.

Per mancanza di spazio riserbiamo al Foglio v. la descrizione di questo superbo spettacolo, in cui avranno gli estimatori del valore poetico del Sig. Butturini nuovi argomenti di lode.

Personaggi che agiscono nel Dramma l’Ipermestra per la corrente Fiera dell’Ascensione in questo Nob. Teatro a S. Benedetto.

Danao. Sig. Angiolo Fantozzi.

Ipermestra. Sig. Ter. Marcioletti.

Linceo. Sig. Giov. Tajana.

Elpinice. Sig. Maria Catenacci.

Plistene. Sig. Mich. Cavana.

Adrasto. Sig. Filip. Martinelli.

Nel Primo Ballo eroicomico Alessio ed Eloisa o sia il Disertore.

Il Re. Sig. Giov. Banchetti.

Riccardo. Sig. Pietro Marchisi.

Alessio. Sig. Pietro Arigiolini Compositore.

Eloisa. Mademoiselle Jeanne Bacelli.

Lisetta. Sig. Ter. Marsoratti.

2 Pastorelle. Sig. Elena Bossi e Brigida Cappelletti.

Bertrand. Sig. Giov. Marsili.

Custode delle Prigioni. Sig. Ant. Zanetti.

Il Secondo Ballo Campestre è intitolato Le due Rivali o sia la prova del vero Amore ed in esso la Sig. Barelli viene moltissimo applaudita, e replica la sua operazione a veramente universale richiesta.

Le scene sono del celebre Sig. Cav. Francesco Fontanesi. Il Vestiario del Sig. Giov. Triestini.

[320] Il Placito mentovato nell’antecedente Foglio contro il Capeto incominciò Lunedì non jeri.

Dal Librajo, che trovasi in Sensa si vende la seguente Operetta in forma d’ottavo, al prezzo di l. 2: 10. venete ben legata.

La moda ossia dell’uso e dell’abuso de’Busti, che adornano il Bel Sesso, opera recentemente pubblicata in Parigi con figure miniate.

Bastim. arriv. 9. cor.

Tartana Cap. Marianno Caffiero ven. da Trapani. Alli Sigg. Angeloni e Gheno e Comp. Sale salme 240.

Polacca Capit. Xaverio Caffiero ven. da Trapani. Alli Sigg. sud. sale salme 336. Portata del Capit. e Marin. Pasta ceste 130. e fag. 10.

Piel. P. Dom. Vianello ven. da Samo e Ceffalonia. Al Sig. Giov. Antipa Moscato da Samo Bot. 89. Detto da Ceffalonia Bot. 20. Oglio B. 10. Al Sig. Giov. Vanautgarden detto Bot. 2. Port. del Pat. e Marin. detto carat. 5.

10 Detto.

Checchia nom. La Domenica Capit. Gioach. Pugnaletto ven. da S. Maura. Alle Pubb. Galere fale Mog. 153. Al Sig. Val. Comello Oglio Bot. 9. Al Sig. Anast. Collich. Bot. 4. al Sig. Eman. Jacur Bot. 10. Al Sig. Ant. Molena Bot. 20. Al Sig. Jacob Jacur Bot. 10. Alli Sigg. Fratelli Arnasolo Bot. 2. Al Cap. Dom. Daltin Bot. 5. Port. Capit. e Marin. Carat. 6.

13. Detto.

Polacca Capit. Giambatt. Paturzo ven. da Napoli e Trapani. Alli Sigg. Angeloni, Gheno e Comp. Sale salme 408. Al Sig. Pietro Scipioni Terra rossa Bot. I. Storace in pane di ritorno cassette una. Al Sig. Pietro Alberti roba da uso casse 2. Port. Capit. e Marin. Sughero mazzi 60.

14. Detto.

Piel. P. Giov. Viezzoli ven. da Trieste con 3. bar. Griso. 54. cas. acqua di Cilla. una cas. Terlisi. 7. colli cera gialla 12. bar. chiodi. una cas. e 3. pezze tele. un bar. arg. vivo. 4. bar. coltellini.

Peota P. Vic. Laja ven. d’Ancona con 6. cas. pignoli.

Piel. P. Carlo Busetto ven. da Piran con 110. mog. di sale.

Piel. P. Ant. Marcich ven. da Pago con carico di sale.

Bergantino nom. Tommaso e Dorotea Cap. Ricardo Focheringham Inglese, manca da Lisbona li 21. Marzo, rac. a’Sig. Frat. CC. Revedin con 10. cas. telarie d’India. 90. cas. zuccaro. 272. sac. caccao. 95. fardi salsaperiglia. un fusto vino.

Piel. P. Gir. Cindre ven. da Spalato e Zara con 228. pelli di bue. 906 dette becchine. 42. mazzi ferro alla rinfusa. una bal. becchine e boldroni. una bal. pel. agnelline. un casson cand. di sevo. 10. sac. cera gialla. 735. toc chi porcina salata. una cassetta Rosolio di transito.

Piel. P. Giov. Ghezzo da Trieste con 8. bal. e 2. fag. tele.

Peota P. Ant. Picello da Ancona con una cas. acqua di Nocera. 49. sac. polv. di gripola.

Piel. P. Biagio Florio manca dal Zante 16. giorni, rac, al Sig. Pietro Florio con 108. cai e 13. carat. oglio.

Polacca Cap. Atan. Malama manca da Scimi li 6. Aprile e da S. Maura li 28, rac. al Sig. Men. Vivante con 1360 cant. valonia. 3. fag. storace. 40. bal. spongie. 45. sac. cera gialla. 8. fag. pelo di Gambello. una coffa otton vecchio. 24 coffe origano. 11. cai oglio.

Metatextualität► (Il resto Sabbato.) ◀Metatextualität ◀Ebene 2 ◀Ebene 1