Cita bibliográfica: Anonym [Eliza Haywood] (Ed.): "Avvertimento", en: La Spettatrice, Vol.1\00 (1752), pp. 3-6, editado en: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Los "Spectators" en el contexto internacional. Edición digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2260 [consultado el: ].


Nivel 1►

Avvertimento.

Nivel 2► Metatextualidad► Questo libro è stato ricevuto in Inghilterra con tale applauso, che fu necessario farne una seconda edizione poco dopo pubblicata la prima: han creduto in quel paese di scoprire gli originali, di cui l’Autore fa il ritratto, e pubblica gli avvenimenti, ma sono sempre incerte le discoperte di tal natura, e per gli stranieri di poca importanza. Il libro non ha bisogno di questo soccorso, è stimabilissimo per sè stesso, tanto per le riflessioni morali eccellenti che contiene, quanto per le storie, che servono di fondamento ad esse, narrate in una maniera la più semplice, e la più naturale. LʼAutrice ha lasciato il meraviglioso a i compositori di Romanzi, e si è contentata di dipingere i costumi, e le usanze della propria Nazione. Ecco il giudizio che dà di quest’Opera l’Autore della Bi-[4]blioteca Britannica nel tomo xxiii parte II. ◀Metatextualidad Nivel 3► Cita/Lema► Retrato ajeno► L’Autrice di quest’Opera ha rischiato assaissimo di comparir sotto un titolo, che immantinente risveglia l’idea di un libro eccellente, il cui confronto potevasi temere molto disavantaggioso. Per sostenere il carattere di spettatrice, e non far disonore allo Spettatore, di cui si dice sorella, vi bisognano de’talenti particolari. Senza di questi è da temersi, che uno Scrittore il quale con sì giusta ragione si è acquistata tanta riputazione, non rinunzj questa parentela, e non faccia conoscere questa sua pretesa sorella per una figlia supposta, e non mai della sua famiglia. E’ probabile, che la spettatrice medesima abbia fatti questi riflessi, che tanto facilmente si presentano allo spirito, ed abbia preveduto il pericolo della sua impresa. Ma se la cosa è cosi, bisogna ch’ella piena d’una nobile confidenza abbia creduto di poter sostenere un Nome sì grande, e fare un’Opera, se non uguale a quella di suo Fratello, almeno che se le avvicini, con quella proporzione che passa tra i talenti, e la capacità dʼun uomo, il cui spirito è reso colto dagli studj, e quella dʼu-[5]na donna, che manca di questo vantaggio. Se si considera la spettatrice in questo punto di vista, bisogna confessare, chʼella non si è ingannata nella idea vantaggiosa, che ha concepito di sè medesima, e della sua abilità. Il suo libro non solamente è degno della sorella dello Spettatore, ma vi si trovano in oltre molti pezzi, che suo fratello avrebbe per gloria di aver composti, e che gli farebbero onore del pari a quelli, che abbiamo di lui. Potrebbe forse sospettarsi, chʼella avesse gli scritti del Defonto, e che non abbia fatto altro, che mettere in opera alla sua maniera, i materiali di già raccolti dallo Spettatore per continuare la sua Opera. E’ però cosa certa, che la Sorella, ed il Fratello hanno pescato nellʼacqua medesima. Quegli si è proposto di correggere de’suoi difetti lʼuno e lʼaltro Sesso, ma quella prende particolarmente di mira quei del bel Sesso. Per ottener questo effetto, tutti e due mettono in opera tutto il buono, e tutto il dilettevole, che può fornire il buon senso, lo spirito, e la pratica del Mondo; con questa differenza, che negli scritti del Fratello si trova più di sapere; che la Sorella pare meglio [6] istruita di tutte le piccole storie, che racconta in una maniera molto graziosa, senza nominare gli Originali; e le accompagna con Riflessioni giudiziose egualmente che delicate. Pare che l’Opera vada sempre più diventando perfetta, e si vede, che in vece di decadere, come fanno la maggior parte de’Scrittori periodici, 1’ultime parti sono più eccellenti delle prime. ◀Retrato ajeno ◀Cita/Lema ◀Nivel 3 ◀Nivel 2 ◀Nivel 1