Sabbato addi 22. Marzo 1760.
Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’ cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.
Meglio è fringuello in man, che in frasca tordo.
on sono ancora molte settimane passate, che venne in
Questa è una Lettera pervenutami alle mani poche ore fa. Risponderò ad essa nel foglio 15. avendo per ora tempo troppo ristretto.
Signor mio Osservandiss.
Vorrei che nel suo Foglio ella parlasse un poco della Gioventù, della quale ho molto da lagnarmi. A’miei tempi sono stato giovane ancor io, e mi ricordo, ch’io fui d’altro costume. Allora io usava d’essere obbediente, e a non fare nè più nè meno di quello, che volevano i miei vecchj. Ora io sono ubbidito, come se non parlassi, e trovo sordo ognuno alle mie parole. Pare, che le orecchie de’miei giovani di Casa non abbiano buco, che vada loro al cervello: e i più modesti mostrano d’ubbidirmi in atti, e in parole; ma fanno a modo loro. Quando si parla qualche cosa d’interessi prima sbadigliano, poi a poco a poco chiudono gli occhi, e dormono; e qualche volta, quando voglio cominciar tali discorsi, pare che s’accorgano avanti, e trovano una scusa per andar via, onde resto solo a filosofare con un Cameriere vecchio, che conosce la mia ragione. In breve non so più che fare. La prego di scrivermi qualche cosa per mia consolazione almeno privatamente: e intanto s’accerti, che sono di cuore.
trovasi la notizia d’una cosa, che potendo essere utile all’agricoltura arte cotanto necessaria, non sarà qui lasciata indietro.
Fu sperimentata un acqua preparata, come si dirà, ottima per inaffiare alberi, e piante, e per macerare le sementi prima di seminarle, infino a tanto, che rigonfino. Col mezzo di tale acqua crescono mirabilmente i legumi, e gli erbaggi, e acquistano soavissimo sapore, s’acquistano frutti in gran copia, e il grano si moltiplica a maraviglia.
La ricetta per fare tale acqua è questa. Prendi una parte di Salnitro, e due di Sale comune. Mettigli in un vaso di terra a fuoco, finchè si liquefacciano. Traggili poscia di là, e lascia raffreddare. Appresso sopra sedici once di tal materia, metti dieci bocce da tavola d’acqua; nella quale si scioglieranno i sali, e avrai così l’acqua preparata all’uso sopraccennato.
È cosa probabile, che innaffiando con tale acqua l’erbe, e lasciandole crescere per averne la semente, essa semente dovesse avere molto maggior virtù d’un seme non inaffiato.
Ragione di tale fertilità è senza verun dubbio l’unione del sal marino, e terrestre, i quali sono fratelli, e figliuoli d’una stessa origine, benchè ignota a noi; ed ora unendosi pare che ristabiliscano la loro natura intera, benchè imperfettamente. Ma senza cercare le cagioni, sperienza c’insegna, che le piante inaffiate con tale acqua nelle più asciutte notti, traggono a sè copiosissima rugiada, quando l’altre ad esse vicine si veggono inumidite a pena. Che i sali traggano a sè l’umidità dell’aria è cosa che si può notare ogni giorno, quando sono all’aria esposte. Che l’umidità dell’aria contribuisca molto alla fertilità, questo si sà dalla fertilità particolare, che deriva dalla pioggia; dalla neve, e dalla rugiada. Ed ecco, che la teorica prova bontà di tale acqua, quanto la pratica potrà manifestarla ad ognuno.
Tavolini di nuova invenzione, assai belli, di finto marmo di qualunque macchia, con carte da giuoco scolpite sopra, pur esse di finto marmo. Chi li desiderasse parli col Sig. Angelo Cimarol Pittore in calle dell’Ospital de’Mendicanti alla seconda Porta a mano dritta, ove abita il Professore. Il medesimo parimenti tiene in vendita, a chi volesse farne acquisto, quattro Quadri rappresentanti varie sorta d’Animali quadrupedi, volatili, ed acquatici di Pittore celebre.
Diana, ed Ercole, due Figure antiche di Bronzo d’Autor celeberrimo.
Un Quadro del Kav. Liberi. Marsia, che scortica il Satiro; adornato di 12. Figure.
Altro Quadro di Paolo Veronese; Istoria di S. Sebbastiano; adornato di 36. Figure.
Chi bramasse farne l’acquisto; si porti alla Bottega delle Piastrelle sotto alle Procuratie nuove, che li sarà dato notizia del Proprietario.
Chi avesse un bel Anello di Zaffiro circondato di Brigliantini, e volesse disfarsene per un prezzo onesto, ne dia parte al Sig. Paolo Colombani, che gl’indicherà il compratore.
È stato perduto la mattina delli 18. corrente fra le ore 14., e 15. un Sacchetto con Lire 124: monetta bianca, chi lo avesse ritrovato favorisca portarlo alla Bottega del Sig. Paolo Colombani, che ha commissione di dar due Zecchini di recognizione.
È stata perduta una Scarsella di Canevazza con entro Zecchini num. 10. Ducati d’Argento num. 8. un mezzo Filippo, ed altre piccioli monete, chi lʼavesse ritrovata la porti dal Reverendissimo Pievano di San Stin, che gli saranno dati di cortesia Zecchini num. due, come pure li giusti contrassegni.
Una Cagnetta Levriera Francese picciola di pelo negro, con qualche macchia bianca, che risponde al nome di Cisilla, perduta addì 18. Marzo, chi lʼavesse ritrovata la porti da Ciccio sotto le Procuratie nuove, che avrà un Zecchino di mancia.
Chi porterà a Casa Bergonzi in calle della Malvagìa a S. Gio: Grisostomo una Tabacchiera dʼArgento dorata probabilmente perduta ò nella Chiesa stessa di S. Gio: Grisostomo, o in quelle vicinanze, avrà i dovuti sicurissimi contrassegni, e la meritata corrispondente mancia.
È stata perduta una Cagnuola Levriera Francese bianca con tre segni di colore di Caffè, lʼuno sulla sommità della testa fra gli orecchi, lʼaltro sulla ganascia sinistra, un poco più chiaro, e lʼaltro in fondo della schiena vicina alla coda. Risponde al nome dʼArmellina. Chi lʼavesse ritrovata la porti alla Bottega di Paolo Colombani Librajo in Merceria, che gli sarà data una conveniente ricognizione.
E (sic!) stato perduto una Scatola dʼOro di forma a Cappa Lavorata, con una Figura sopra il coperchio che suona il Violin, chi lʼavesse ritrovata la porti allʼOrefice del S. Gaetano, che li saranno dati sei cechini di cortesia.
Un Patrizio Veneto abbisogna di un onorata ed abile Persona Veneziano, o almeno nato suddito Veneto, cui dar in consegna varie cose di sua economia: il Sig. Paolo Colombani Librajo, a chi a talʼeffetto se gli presentarà, farà noto il N. H. suddetto, onde al medesimo possa esibirsi.
Giovanni Trento Veneziano fabbricatore di Cioccolata, dopo aver viaggiato per varie parti dʼEuropa, ed osservate le varie maniere di manipolare una tale derrata, riconosciuta per la migliore quella, che usasi in Amsterdam, è giunto in tal genere a quella maggior perfezione, che possa desiderarsi, Consiste in tre cose principalmente la singolarità del lavoro: Nella cuocitura del Caccao, da lui praticata col forno in una maniera da altri non conosciuta: Nellʼincludervi il Buttiro di detto Caccao, chʼegli da sè prepara in modo specifico, e nello sciropare lo Zucchero in varie guise a misura della maggiore, o minore grassezza, e bontà del medesimo. Lʼabbrustolatura del Caccao, come sopra, le dà il sapore assai grato, ed aumenta la rendita nella macinatura. Il Buttiro suddetto la rende nutritiva, salubre, delicata, soave, e lo Zucchero sciropato fa sì, che non si vedano deposizioni, per lo più arenose, come si suole il più delle volte in fondo alla chicchera ritrovare. Lʼarte sua di manipolare le cose suddette, e la cognizione, chʼegli ha di scegliere i migliori ingredienti fa sì, che la sua Cioccolata fu sempre dapertutto preferita ad ogni altra. Anche in questa Serenissima Dominante sortì la stessa fortuna presso quelli, che lʼhanno gustata, e si và di giorno in giorno aumentando lo spaccio. E gli ne fabbrica, e ne vende per conto suo, e si esibisce di lavorarne per altri, bensì con qualche maggior mercede, ma il picciolo aumento della spesa vien compensato dalla maggior rendita, che collʼarte sua ne produce. Chi vuol servirsi dellʼopera sua sappia, chʼegli abita a SantʼAngiolo in calle della Cortesia sopra la Bottega da Acque al primo piano, e chi volesse della sua Cioccolata la troverà al Caffè di S. Marciliano , ove fatto è già lʼinviamento con piena sattisfazione di tutti quelli, che ne hanno fatto l’assaggio.
Avvisasi in oltre il Pubblico, che sendo il Buttiro di Caccao per le sue qualità benefiche assai conosciuto, ed usato, il suddetto Giovanni Trento ha lʼarte di fabbricarlo in modo, che mai irrancidisce, come allʼincontrario accade pur troppo quando non sia con tal perfezione manipolato, ed i Signori Speziali ne possono fare testimonianza.
Una Casa verso le Fondamente nuove, che pagasse cinquanta in sessanta Ducati, con Riva in casa. Chi lʼavesse dʼaffittar, o sapesse suggerirla porti lʼavviso dal Sig. Colombani in Merceria, ove si sarà indirizzo con chi abbi a trattare.
Una, o due Camere fornite con tutta la pulizia, e tenute da persone oneste, e proprie sono da dare in affitto vicino alla Canonica di S. Marco, chi ne avesse bisogno ne domandi conto al Sig. Giovanni Minelli, che sta in calle della Madonna a SantʼAngiolo, o a Paolo Colombani Librajo, i quali gli esporrano le persone, con cui dovranno trattare.
Appartamento di Palazzo dʼaffittar in Rio alla Croce, con sette camere, e con tutte le sue commodità, paga allʼanno Duc. 75.
Parli chi vuole con lʼOrefice al S. Domenico a Rialto.
Palazzin dʼaffittar, ed anche da vender, in contrada di S. Pietro di Castello in quinta Valle, e questo con pepian deʼmezzadi, e magazzeni per uso anche di cucina, con suo forno, pozzo, ed orto, con due soleri, per affitto paga Duc. 70.
Chi ne desidera per lʼuna, o per lʼaltra ragione farne l’acquisto, parli con il Sig. Zuanne Belli Causidico, stà di casa in calle del Dose a San Maurizio.
Un Casin bellissimo dʼaffittar posto in calle della Nave a S. Lucia, sopra la Laguna, con suo pontil, con due soleri, e pepian, tutto abitabile, con Giardin, con una Sala bellissima, con sua corte e Pozzo, salizada, e con suo Magazzen, paga all’anno Duc. 100.
Più unʼaltra Casa vicina al suddetto Casin, paga allʼanno Duc. 40:
Cameron, e tre camere fornite in calle delli Spechieri vicino al Galliner, recapito dal Spechier in calle larga a S. Marco.
Chi applicasse a prender in affitto per lungo tempo una grossa Tenuta di Beni alla Cava Zuccarina nelle pertinenze della Piave.
Chi a due altre mediocri Tenute, lʼuna ai Masi, e lʼaltra alla Frassinella nel Polesine, al Sig. Paolo Colombani Librajo si rivolga, quale gli addittarà il Padrone di quella, e di queste, con cui trattando averà motivo di soddisfarsi, e di restar contento.
In Padova nel Borgo detto dei Vignali appresso il Santo evvi una Nobile moderna Carrozza da Reggimento, di Veludo cremese fornita ec., coʼsuoi fornimenti ancora per un tiro da otto Cavalli, chi volesse vederla per farne lʼacquisto, e così questi, dallʼIllustriss. Sig. Giuseppe Vanzi di colà, quale hà le necessarie commissioni nel proposito, gli sarà il tutto fatto vedere.
Adi 16. Marzo. Tartanon, Patron Niccolò Nascinben, venuto da Ancona, e Pesaro, con 45. Balle Gotton. 2. Balle Pelo di Capra. 4. Balle, e 1. Fag. Pelle di Volpe. 1. cassetta Perle di Albastro. 1. Baul Libri, e Divozioni. 2. Balle Libri. 1. cassa Figure di Giesso, e Libri. 1. Bar. Ferro vecchio.
Detto. Pieligo, Patron Antonio Quarantaotto, venuto da Rovigno, con 12. cai Oglio. 10. Bar. Sardelle salate.
Detto. Nave Atta nominata Gallera S. Marco, Capitan Giacomo Calvi, manca da Londra li 4. Decembre, e da Napoli li 4. Febbraro, e da Praù li 25. detto Parcenevole D. Anastasio Sciatti, con 290. Panni Piombo. 2382. Bocconi Legno Campeggio. 30. Bar. Retrigerio. 254. Botte. 68. Bar. e 11. Quartarioli Zuccaro. 2. Balle Cambelotti. 2. casse Mazenini.
Balle Stoffe. 3. Botte Pevere Garofolà. 10. Sacchi Radica di China. 1. Scatola inbalatta Briglie da Cavallo. 36. Barile Vin. 1. Barilotto. 1. cassa, e 1. Coletto Scincaglie.
24700. Stelle di corno a refuso.
Barile, 1. Carateletto, 1. cassettina, 1. Barilotto, e 1. Cesta Terraglie. 1. Cassa, 1. cassettina, e 2. cassette Pipe. 350. Libre Contaria di Ritorno.
Detto. Chechio, nominato Madonna del Rosario, e San Giuseppe. Capitan Biasio Cacace Napolitano, manca dalli Scoglietti 40. giorni, e da Palermo li 19. Gennaro, e da Saragosa 1. Mese raccomandato a se medesimo, con 2494 Cantara Cenere in Sacchi a refuso. 30. Pezzi Pietra. 2. Tavolini di marmo. 1. cassa Pello di Conio. 50. Bar. Tarantella. 2. Bar. Polvere di Cipro.
Detto. Trabacolo, Patron Antonio Scarpa, venuto da Muggia, con 130. Mozza Sal.
Detto. Pieligo, Patron Bernardo Stradi, venuto da Capo dʼIstria, con 13. cai Oglio. 4. Rodoli Grizzo. 1. cassa, e 1. Fag. Cera Vecchia, e Nuova.
Detto. Pieligo, Patron Battista Bratti, venuto de Capo dʼIstria, con 7. cai Oglio.
Si fa sapere, che la Casa in corte della Malvagia a S. Angelo, è di già affittata.
Però la Carozza resta ancora da vendere.
Lione Ducati- 59 3/4 Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno.
Bolzano Soldi- nulla in questa settimana.
Roma Scudi Oro Stampe 62 1/2 per Ducati 100. Banco.
Napoli Ducati Regno 120 1/2 per Ducati 100. Banco.
Firenze Scudi- 80 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco.
Livorno Pezze da 8/r 103 3/4 per Ducati 100. Banco.
Milano Soldi- 156 per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.
Genova Soldi- 95 per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco.
Anversa grossi- 94 per un Ducato Banco.
Amsterdam grossi- 90 5/8 per un Ducato Banco.
Amburgo grossi- 91 1/4 per un Ducato Banco.
Londra Sterlini- 51 1/4 per un Ducato Banco.
Augusta Taleri- 98 1/2 per 100. Ducati Banco.
Vienna Fiorini- 190 1/4 per Ducati 100. Banco.
A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.
In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.
Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.
In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.
Con Privilegio.