N. 2 Gasparo Gozzi Moralische Wochenschriften Klaus-Dieter Ertler Herausgeber Angela Fabris Mitarbeiter Alexandra Fuchs Mitarbeiter Alexandra Kolb Mitarbeiter Julia Marx Mitarbeiter Ingrid Scherk Mitarbeiter Angelika Hallegger Mitarbeiter Teresa Petrovitz Mitarbeiter Sarah Lang Gerlinde Schneider Martina Scholger Johannes Stigler Gunter Vasold Datenmodellierung Applikationsentwicklung Institut für Romanistik, Universität Graz Zentrum für Informationsmodellierung, Universität Graz Graz 20.07.2019 o:mws.3424 Gozzi, Gaspare: La Gazzetta veneta. Venezia, 1760 La Gazzetta Veneta 1 002 1760-02-09 Italien Ebene 1 Ebene 2 Ebene 3 Ebene 4 Ebene 5 Ebene 6 Allgemeine Erzählung Selbstportrait Fremdportrait Dialog Allegorisches Erzählen Traumerzählung Fabelerzählung Satirisches Erzählen Exemplarisches Erzählen Utopische Erzählung Metatextualität Zitat/Motto Leserbrief Graz, Austria Italian Autopoetische Reflexion Riflessione Autopoetica Autopoetical Reflection Reflexión Autopoética Réflexion autopoétique Reflexão Autopoética Philosophie Filosofia Philosophy Filosofía Philosophie Filosofía Italy 12.83333,42.83333 France Paris Paris 2.3488,48.85341 United Kingdom London London -0.12574,51.50853 Italy Venice Venice 12.33265,45.43713

N.o 2.

Sabbato addi 9. Febraro 1760.

Gazzetta VenetaChe contiene

Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.

Boezio Filosofo, mentre ch’egli innocentissimo ritrovavasi in prigione, andò innanzi una maravigliosa femmina, la quale giungeva col capo fino alle nuvole, e più sù ancora. Era costei la Filosofia, che confortandolo nelle sue calamità, gl’insegnò molte cose a poco a poco, da lui lasciate scritte nel Libro intitolato: Della Consolazione, il quale dura oggidì ancora, ma per le mani degli uomini, è letto, e lodato. Tale apparizione è veramente favolosa, e siffatta Donna altro non era fuorchè la mente di lui, la quale inzuppatasi con lungo studio, e con le continue considerazioni, nelle divine cognizioni della Morale Filosofia favellava al suo cuore, ond’egli dato un corpo allegorico alla ragionatrice mente, Filosofia la chiamò.

Tutto questo preambolo è detto per iscusare l’invenzione che sarà stampata qui sotto, la quale mi venne consegnata dal mio compagno, dicendomi, che va a proposito de’presenti fogli. Chi legge ne sarà Giudice.

F.

Trovavami Mercoledì verso sera nella mia stanza, pensando a’diversi ragionamenti ch’io avea uditi in più luoghi intorno al primo foglio della Gazzetta veneta. Dubitava fra me medesimo se dovessi proseguire nel modo stabilito dell’aggiungere alle notizie qualche cosa, che ricreasse i Leggitori, ovvero ogni cosa trattarsi in sul sodo, e con gravità, come se avessi a dettare un libro massiccio, e solenne. Imperocchè non sì tosto venne in luce il primo foglio, ch’io rincantucciatomi in più luoghi, per desiderio di prender norma dalla comune opinione, e compiacere il pubblico udiva di quà, che troppe vi sono le riflessioni in ischerzo, e colà, ch’egli si credeva nel leggerlo di trovarvi maggior passatempo e trastullo. Chi vorrebbe novellette piacevoli, chi, che lasciata fuori ogni altra cosa, le sole notizie fossero pubblicate, e altri, a cui non importa di case da fittare, di cose da vendere, o di siffatti interessi, vorrebbe ridere solamente. Che farò io dunque, diceva fra me, per appagare ciascheduno? e cui debb’io assecondare? Mentre ch’io stava pensoso, e con la penna ora in mano sospesa ed ora intingendola nelle spugne, senza risolvermi a formare parola in carta, ecco che di subito, non so donde, ne come entrata nella stanza mia, mi vidi a comparire innanzi una femmina di sì mirabile condizione, che a pena credo di poterla descrivere. Era la faccia sua di mutabile apparenza, per modo, che non potrei ben bene sapere, nè dire s’ella fosse giovane, o vecchia, bella, o brutta, bianca, o bruna, perch’ella avea tutte queste qualità l’una dietro all’altra, e in poco tempo dall’una all’altra passava. A questa improvvisa visione ognuno penserà, ch’io fossi tocco da una repentina paura, ma non fu vero; poiché quella sua continua mutabilità, e tramutazione, dettò in me tanta maraviglia, e sì quella novità mi prese il cuore, ch’io la guardava con infinito diletto, e non potea spiccare gli occhi da lei, sperando di vederla di tempo in tempo a cambiarsi. La veste sua era di più colori, e questi ancora divenivano altri colori in un momento. E che vi dirò io più? che quando la cominciò a favellar meco, ella mandava fuori della gola ora una vocina di femmina, e ora una vociaccia di maschio, e talvolta lieta, e tal altra malinconica favellava, sicchè il fatto suo era una grandissima stravaganza. Finalmente, avendomi ella guardato qualche tempo in faccia tramutandosi, e domandandole io chi ella fosse, e a che venuta, rispose: Sappi, che tu vedi davanti a te colei, che più di ciascun’altra donna è dal Pubblico amata, e quella, che nel corso dell’umana vita porgo soccorso di ricreazioni alle genti. Io sono colei, che ne’dilettevoli giardini, e ne’dorati Palagi non solo; ma anche fra Monti, e nelle Valli, e nelle Selve, so far trovare a’riguardanti il diletto; e pongo mano nelle tele dipinte, nelle invenzioni de’Poeti, de’Romanzieri, e nelle fatture degli Artefici, le quali, colà dove io non sono, riescono tutte nojose, e d’un tedio mortale. Per cagion mia si trovano le cose nuove, che se non foss’io il mondo sarebbe contento delle vecchie: ma quando delle nuove n’è stato ritrovato assai, fo porre mano alle antiche, e le torno a dissotterrare, e queste state dimenticate riescono, come nuove, e piacciono. E tu dei anche sapere più là, che tenendo io il cuore umano in un continuo esercizio, e in ammirazione ora di questa novità, e ora di quella, nè mai lasciandolo arrestare in una sola, lo mantengo voglioso, vivace, e operativo, sicchè non ha luogo in lui la noja, che proverebbe, s’egli stesse sempre saldo in uno stato. Guai a te, se non ti consigli meco, mentre che tu scrivi, guai a te. Ora per esempio veggo benissimo, che ti trovi impacciato in qual forma dei dettare questi tuoi fogli; ma se tu vuoi affidarti a me, spera, che le cose tue non avranno mal effetto. Oh! diss’io allora, tu se’appunto venuta per mio conforto, e poichè mi prometti cotanto, perchè non vuoi tu, ch’io t’ubbidisca? Io sarò tuo servo, e schiavo in eterno. Dimmi quello, ch’io debba fare. Allora ella preso un tuono maestoso, e fatta una faccia grave, e tramutato il suo vestito in più varj colori, che l’arcobaleno disse io sono la Varietà. Imita la faccia mia, e i miei vestimenti, e così detto disparve.

P.

Nel Manifesto da me Pubblicato pregai, che ciascheduno a cui occorresse, arrecasse le Notizie ad uno de’quattro luoghi assegnati. Gli apportatori non sono in ciò aggravati da veruna spesa, e quello, che desiderano, che sia saputo, si sa in brevissimo tempo, perchè coi fogli in diverse mani si sparge in due giorni; onde gl’interessi si concludono più speditamente, perchè più facilmente nascono le opportunità, quando le cose sono a notizia. Per esempio uno ha grandissimo bisogno d’una cosa, e smania per averla; ma non sa dove ritrovarla; e all’incontro un’altro ha la cosa desiderata, e vorrebbe venderla senza discapito; ma non sa a cui. Chi la brama la pagherebbe un prezzo convenevole: e intanto il professore, non sapendo più che farne, per isbrigarsi chiama a se uno Stracciajuolo, o un Ebreo, e ne fa quel contratto, che può con persone che ne debbono poi guadagnare. Ecco che il possessore ha venduto poco la roba sua, e quelle che l’avrebbe volentieri comperata n’è rimasto senza. E se mai viene ciò a Notizia all’uno o all’altro, nascono l’esclamazioni invano. Oh magari! o s’io l’avessi saputo! Questo foglio leva via tutte queste inconvenienze.

S.

Case da Fittare

Palazzo d’affittar con Magazzino di sotto da Oglio, con Porte in Casa, ed in strada, a S. Tomà, sopra il Campo delli Frari, presso la Scola della Passion, con tutte le sue comodità; paga all’anno Ducati 280. Per Regalia Zuccari Libre 24. Le chiavi sono da Girardo Rossi in Piscina a S. Agnese.

Casa d’affittar in Contrada di S. Gio: Grisostomo in Corte Morosina, paga all’anno duc. 140. Le chiavi sono in Cà Morosini in suddetta Corte.

Palazzo d’affittar a S. Vio sopra Cà Donà, paga all’anno duc. 280. Chi lo desidera in affitto, vada a Cà Foscarini a S. Tomà.

Una Casa d’affittare con tutte le sue comodità Riva, e Pozzo. In Campo a San Polo. Paga duc. 120. all’anno. Le chiavi sono a Cà Donà in detto campo.

San Bortolamio Calle della Biffa. Quarto appartamento da fittar con Terrazzi, Lastre, Pozzo, e sue comodità paga all’anno duc. 56.

Nello stesso luogo. Quinto appartamento da fittar, con Terrazzi, Lastre, Pozzo, e sue comodità, paga all’anno duc. 50.

Chi vuole o l’uno, o l’altro di questi due appartamenti, parli col Signor Tommaso Menegati Speziale da Medicine in Campo a San Bortolamio.

Case ricercate.

Si bramano due Camere fornite nella Contrada di San Polo, o in tal vicinanza, chi le avesse, e volesse darle a fitto, lasci l’avviso alla bottega da Caffè sulla riva del vino.

Cose da vendere.

Un Casino a S. Paternian, con quattro Camere, fornito di Tele di Vienna, con sofà, armarj, ed altro. Chi lo vuole parli a quel dalle Acque, all’insegna del Coraggio, sotto le Procuratie Vecchie.

Un Calesse a quattro ruote con molte comodità per viaggiare, fatto alla Tedesca. Chi lo vuole ne domandi al Casarini, che sta a San Fantino.

Si trovano due tabacchiere da vendere l’una di porcellana, e l’altra di pulito cristallo di monte, tutte due cerchiate d’oro. Il prezzo è di 40. zecchini l’una. Chi le desiderasse, ne domandi al Signor Antonio Zatta Stampatore, che sta al traghetto di San Barnaba.

Cose perdute.

Un Ritrattino, a miniatura di Donna, incorniciato d’oro. Intorno alla pittura si leggono queste parole E. M. T. M. F. Chi l’avesse trovato lo porti alla Bottega di Paolo Colombani in Merceria all’insegna della Pace, e n’avrà di mancia quattro zecchini.

Chi avesse ritrovato un’Orologlio d’oro alla Francese con lavoro a fiori di Smalto nella Cassa, con sua Catena di Aziajo, e Picandoli, lo porti alla Sagrestia di Santa Marina, che li faranno contati Zecchini d’oro dodici di cortesia.

Chi avesse trovato un pezzo d’oro fatto in forma d’un picciolo Pesce, con un Rubinetto in testa, lo porti a Pietro Valsecchi, Caffettiere in Calle dalle Acque, che gli sarà data la cortesia corrispondente.

Persone desiderate.

Un Maestro della Lingua Todesca ed Inglese, cioè una Persona, che sappia e l’una, e l’altra Lingua, si compiacerà portarsi al Caffè di S. Soffia, Domenica, sarà 10. Febraro, mentre vi sarà uno, che desidera abboccarsi col medesimo.

Si vorebbe far ricopiare un Manuscritto Italiano con buon carattere. Chi ha tale abilità ne lasci una prova col suo ricapito alla bottega da Caffè sulla riva del vino.

Persone, ch’esibiscono la loro capacitá.

Sulla riva del vino appresso alla Spezieria del Paradiso abita una persona, nella cui famiglia si lavora in cuffie, fiori d’ogni qualità, e altri fornimenti, e abbigliamenti per le Donne. Da’vicini sarà insegnata l’abitazione a chi desiderasse tali lavori.

Libri nuovi, o sotto il Torchio.

Antonio Zatta Stampatore ha i Libri seguenti da vendere, Stampati (sic) da lui.

Manni, Domenico Maria, Veglie piacevoli, ovvero vite de’più bizzarri, e giocondi uomini Toscani, le quali posso servire di trattenimento in 8. Vol. 4. 1760. Lire 6.

Vita d’Arlotto Mainardi Piovano di S. Cresci, del Signor Domenico Maria Manni, e da lui in questa terza Edizione corretta, e accresciuta. Giuntovi un Canto in lode della pazzia di Bettina Veneziana, col suo Ritratto in Rame. In 8. 1760. L.1: 10.

L’Innocenza Vendicata, ovvero difesa della Vita interiore del Ven. D. Giovanni di Palafox, Vescovo d’Angelopoli ec. in 8. 1759. L. 2: 10.

Gordon Grammatica Geografica, ovvero Analisi Esatta, e breve della moderna Geografia, con figure in Rame. Edizione II. Veneta ricorretta, ed accresciuta, in 8. 1760. Lir. 3: 10.

Weitenaver, P. Ignatii Soe. Jesu, Lexicon Biblicum, in quo explicantur Vulgatae vocabula, & phrases quaecunque propter linguae Hebraicae, Gaecaeque peregrinitatem injicere moram legenti possunr. Ad usum corum omnium, qui absque magnorum Voluminum ambagibus divinae Scipturae Textum, &contextum intelligere, &Verbum Dei solide populo proponere desiderant. Accedunt Summarra Capitum omnium totius Codicis divini. Editio prima Veneta, multo correctior, & e mendatior, 8. 1760. Lir. 4.

Libri Stampati fuori di Venezia.

Dai Sign. Bousquet, e Chapius di Losana, è stata terminata l’Edizione del Libro intitolato: Memorie Aneddote spettanti alla Vita, e agli Studj di F. Paolo Servita, in 8. grande col Ritratto di F. Paolo, cavato da un egregio lavoro di Madreperla eseguito da Gaspero Baccellio, allievo del Sansovino.

La stessa opera traslatata in Francese da un celebre Professore di Losana, trovasi sotto il torchio.

Vetture, e Legni arrivati.

5. Febbraro. Nave nominata Madonna dei Carmini, e Santa Teresa, Capitan Zuanne Vianello, manca da Cipro li 18. Ottobre, da Rodi in Arcipelago li 30. Novembre, e dal Zante li 30. Decembre, Parcenevole D. Bernardo, e Giambattista Sola, con 447. Balle, Ballotti, z. Sachi, e I. Fag. Gotton.

I. Ballotto, e I. Coletto Seda. 3. Rodoli Zenie. I. Coletto Grana. I. Fag. Tellarie. 2. Sachi Anesi. 300. Libre Pasta. 8 Coffe Santuari. I. Pan Storas Rossa in Sacchetti i. 6. Cassette Laudano. I. Fagotto Strazze di Seda. 13. Cai. 15. Botte, 8. Car., 2. Bar. e 60. Barille Vin di Cipro.

Detto. Publica Galera, Scrivan Francesco Dasmani, manca da Corfù, li 16. Ottobre, da Casopo li 17. detto, da Porto Raguseo nella Valona li 24. detto, e da Castel Novo li 28. Novembre, Sopra Comito N. H. s. Bertucci Lorenzo Valier, con la sola Provigion della Publica Galera.

Detto. Publica Galera, Sotto Scrivan Nicolò Franceschini, manca da Corfù li 16. Ottobre, da Casopo li 17. detto, da Porto Raguseo nella Valona li 24. detto, e da Castel Nuovo li 28. Novembre, Sopra Comito N. H. f. Francesco Pasqualigo Conserva della sudetta, con la sola Provigion della Publica Galera.

Detto. Pieligo, Patron Mattio Bonasich, venuto da Fiume, con 450. Remi. 800. Brazioli. 2. Car. Ton Salato. 100. Palle. r., Carateletto Gripola.

6. Detto. Tartana nominata Santissimo Crocefisso, e la Madonna del Rosario, Capitan Conte Zorzi Ivanovich, manca da Durazzo 12. giorni, raccomandata al Capitan Conte Kav. Iseppo Ivanovich, con 1405. B. Tabacco.

Detto. Pieligo, Patron Francesco Lazzari, venuto da Castel Novo, con 104. Balle Lana. 3880. Pelle Montonine. 6. Colli Seda. 3. Colli Cera. 230. Pelle Cordoani.

Detto. Tartana nominata Natività del Signor, Capitan Zorzi Camenarovich, manca da Durazzo 17. giorni, e da Castel Novo 10. giorni, raccomandata a Capitan Paolo Camenarovich, con 7. Fag. Zenie. 84. Maurizze Semenza di Lin. 696. Balle Tabacco in Fogia. 2. Fag. Grana. 338. Fagotti, e mezzo Lana. 40. Ballette Chiussoline Pelle 796. 5. Balle Cordoani Pelle 1329.

Addi 7. di Febbrajo la mattina fu portata da una Maschera alla Bottega di Paolo Colombani una polizza con questo indirizzo:

Al Stimatis. Sig. Osservandiss. il Sig. Veneto Gazzettiero.

La sostanza d’essa polizza a un dispresso è tale.

Si duole chi scrive, che in Venezia ci sieno più case da fittare di quelle, che si trovano nel primo foglio della Gazzetta.

Rispondo, ch’io non noterò mai altro, fuorchè quelle, che mi vengono lasciate segnate a’quattro stabiliti luoghi, e non ispiccherò mai i bullettini da’cantoni di quelle, che possono già essere fittate senza mia saputa.

Si lamenta, che non sono veri i prezzi delle Mercanzie.

Rispondo, che sono veri. Me ne fanno fede persone peritissime; le quali dicono, che i prezzi s’intendono sempre in grosso, e non si computa ogni picciola differenza, se pure vi si trovasse.

Si querela, che non si trovano i successi più notabili di Venezia, che così s’usa in Londra, a Parigi, e in Ollanda.

Rispondo, che quando succederà qualche cosa notabile vi farà collocata; e che io non sono il Destino da far succedere.

Minaccia, che vi sarà alcun altro, che farà la Gazzetta Veneta.

A ciò non tocca il rispondere a me.

Dice, che tali avvisi mi vengono da persona, che mi vuol bene, e ch’io gli prenda in buon grado.

Anzi gliene sono obbligato, e lo novero fra più cari amici, benchè nol conosca, perchè parla schietto; e m’ha dato cagione di notar qui questo picciolo avvenimento.

S.

Al quale aggiungo, essere in questa notte degli 8. di Febbrajo uscito di vita un uomo d’anni centosedici, e detto Giovanni Riva. Pochi sono dalla natura favoriti di tale temperamento, ma pure alcuni si trovano. Io mi ricordo d’avere parlato con un Padre converso de’Minori Conventuali, il quale abitava alla Motta, e quando parlai seco avea centododici anni. Morì di la a due anni. Cotesto buon Fraticello badava all’orto suo, e innaffiava l’erbe, e lavorava il terreno cotidianamente. Dall’essere un poco curvo in fuori, non si vedeva in lui segno di debolezza.

Leggesi nel Dizionario del James la relazione d’un Cerusico, il quale narra, che il Padre suo continuamente adoperava lo zucchero sulle vivande non solo, ma anche nel vino. Questi giunto agli anni 60. in circa della vita sua, senza altro indizio di vecchiaja, che di quattro denti cadutigli, s’ammalò gravemente (sic), nè si sapea di qual male, ma una gagliardissima febbre gli dava travaglio. Cessata a poco a poco essa febbre, si scoperse, che gli erano nati quattro nuovi denti, ne’luoghi voti. Visse poi molti anni, e morì oltre a cento, se bene mi ricordo, da un male ardentissimo, e acuto; onde il figliuol suo dà piuttosto la colpa a’Medici, che furono alla sua assistenza, che al male. Fu stampato in Parigi un libro in due Tomi, di segni incerti della morte, ove si narrano varj casi di persone credute morte e seppellite vive. Non so se delle persone che passano un secolo, si possa sospettare che non sieno morte affato.

Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 8. Febbrajo 1760.

Lione Ducati- 59. 1/4 Banco per Scudi d'Oro Sole N. 100. da Lire 3. l'uno.

Bisenzone Soldi- 132 1/2 per un Scudo sa Carantani 93.

Roma Scudi Oro Stampe 62 1/2 per Ducati 100. Banco.

Napoli Ducati Regno 121 per Ducati 100. Banco.

Firenze Scudi- 80. Oro da Lir. 7 1/2 per Ducati 100. Banco.

Livorno Pezze da 8/r 103 3/4 per Ducati 100. Banco.

Milano Soldi- 156 1/2 per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.

Genova Soldi- 95 1/4 per un Scudo da Lir. 4:12 Fuori Banco.

Anversa grossi- 93 1/2 per un Ducato Banco.

Amsterdam grossi- 90 1/2 per un Ducato Banco.

Amburgo Reistaleri- 91 ¾ per Ducati 100. Banco.

Londra Sterlini- 50 7/8 per un Ducato Banco.

Augusta grossi- 99 5/8 per un Ducato Banco.

Vienna Fiorini- 191 1/2 per Ducati 100. Banco.

Ancona

Bari nulla in questa settimana.

Lecce

Prezzi delle Merci a Rialto addì 8. Febbrajo 1760.

Caffè d’Alessandria- Duc. 50. per 100. Libre.

Cera lavorata- soldi 48. la Libra.

Cera in formelle- soldi 48. la Libra.

Garofoli a- Lir. 17. la Libra.

Cannella a- Lir. 24. la Libra.

Caccao di Caracca- Duc. 58. il 100.

detto di Portogallo- Duc. 48. il 100.

Gottoni di Smirne Duc. 17. il 100.

- Salonicchio Duc. 18 1/2 il 100.

- Gottoni di Cipro Duc. 19 1/2 il 100.

Zucchero verzin Duc 20. il 100.

Mascabà Duc. 17. il 100.

Raffinà Duc. 24. il 100.

Lane di Salonicchio Duc. 150. il Mier.

- di Albania Duc. 145. il Mier.

Salonicchj- Lir. 8:10. la pezza.

Oglj di Corfù per Mier Duc.108.

- di Zante per Mier Duc. 100.

- di Morea per Mier Duc. nulla B. V

- Mosti per Mier Duc. 101.

Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.

A San Marco. Nella bottega da Caffè di Florian.

A Rialto. Nella bottega di Caffè sulla Riva del Vino.

A San Steffano. Nella bottega da Caffè in Campo.

In Merceria. Nella bottega di Paolo Colombani Librajo.

Sulla Riva degli Schiavoni alla Bragola. In Bottega di Giuseppe Foccheri Cartajo.

Con Privilegio.

Chi volesse il Foglio numero I. lo troverà dal solo Paolo Colombani, e così sarà sempre degli altri Fogli che restanno indietro. I nuovi saranno ne’consueti Posti.

N.o 2. Sabbato addi 9. Febraro 1760. Gazzetta VenetaChe contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico. Boezio Filosofo, mentre ch’egli innocentissimo ritrovavasi in prigione, andò innanzi una maravigliosa femmina, la quale giungeva col capo fino alle nuvole, e più sù ancora. Era costei la Filosofia, che confortandolo nelle sue calamità, gl’insegnò molte cose a poco a poco, da lui lasciate scritte nel Libro intitolato: Della Consolazione, il quale dura oggidì ancora, ma per le mani degli uomini, è letto, e lodato. Tale apparizione è veramente favolosa, e siffatta Donna altro non era fuorchè la mente di lui, la quale inzuppatasi con lungo studio, e con le continue considerazioni, nelle divine cognizioni della Morale Filosofia favellava al suo cuore, ond’egli dato un corpo allegorico alla ragionatrice mente, Filosofia la chiamò. Tutto questo preambolo è detto per iscusare l’invenzione che sarà stampata qui sotto, la quale mi venne consegnata dal mio compagno, dicendomi, che va a proposito de’presenti fogli. Chi legge ne sarà Giudice. F. Trovavami Mercoledì verso sera nella mia stanza, pensando a’diversi ragionamenti ch’io avea uditi in più luoghi intorno al primo foglio della Gazzetta veneta. Dubitava fra me medesimo se dovessi proseguire nel modo stabilito dell’aggiungere alle notizie qualche cosa, che ricreasse i Leggitori, ovvero ogni cosa trattarsi in sul sodo, e con gravità, come se avessi a dettare un libro massiccio, e solenne. Imperocchè non sì tosto venne in luce il primo foglio, ch’io rincantucciatomi in più luoghi, per desiderio di prender norma dalla comune opinione, e compiacere il pubblico udiva di quà, che troppe vi sono le riflessioni in ischerzo, e colà, ch’egli si credeva nel leggerlo di trovarvi maggior passatempo e trastullo. Chi vorrebbe novellette piacevoli, chi, che lasciata fuori ogni altra cosa, le sole notizie fossero pubblicate, e altri, a cui non importa di case da fittare, di cose da vendere, o di siffatti interessi, vorrebbe ridere solamente. Che farò io dunque, diceva fra me, per appagare ciascheduno? e cui debb’io assecondare? Mentre ch’io stava pensoso, e con la penna ora in mano sospesa ed ora intingendola nelle spugne, senza risolvermi a formare parola in carta, ecco che di subito, non so donde, ne come entrata nella stanza mia, mi vidi a comparire innanzi una femmina di sì mirabile condizione, che a pena credo di poterla descrivere. Era la faccia sua di mutabile apparenza, per modo, che non potrei ben bene sapere, nè dire s’ella fosse giovane, o vecchia, bella, o brutta, bianca, o bruna, perch’ella avea tutte queste qualità l’una dietro all’altra, e in poco tempo dall’una all’altra passava. A questa improvvisa visione ognuno penserà, ch’io fossi tocco da una repentina paura, ma non fu vero; poiché quella sua continua mutabilità, e tramutazione, dettò in me tanta maraviglia, e sì quella novità mi prese il cuore, ch’io la guardava con infinito diletto, e non potea spiccare gli occhi da lei, sperando di vederla di tempo in tempo a cambiarsi. La veste sua era di più colori, e questi ancora divenivano altri colori in un momento. E che vi dirò io più? che quando la cominciò a favellar meco, ella mandava fuori della gola ora una vocina di femmina, e ora una vociaccia di maschio, e talvolta lieta, e tal altra malinconica favellava, sicchè il fatto suo era una grandissima stravaganza. Finalmente, avendomi ella guardato qualche tempo in faccia tramutandosi, e domandandole io chi ella fosse, e a che venuta, rispose: Sappi, che tu vedi davanti a te colei, che più di ciascun’altra donna è dal Pubblico amata, e quella, che nel corso dell’umana vita porgo soccorso di ricreazioni alle genti. Io sono colei, che ne’dilettevoli giardini, e ne’dorati Palagi non solo; ma anche fra Monti, e nelle Valli, e nelle Selve, so far trovare a’riguardanti il diletto; e pongo mano nelle tele dipinte, nelle invenzioni de’Poeti, de’Romanzieri, e nelle fatture degli Artefici, le quali, colà dove io non sono, riescono tutte nojose, e d’un tedio mortale. Per cagion mia si trovano le cose nuove, che se non foss’io il mondo sarebbe contento delle vecchie: ma quando delle nuove n’è stato ritrovato assai, fo porre mano alle antiche, e le torno a dissotterrare, e queste state dimenticate riescono, come nuove, e piacciono. E tu dei anche sapere più là, che tenendo io il cuore umano in un continuo esercizio, e in ammirazione ora di questa novità, e ora di quella, nè mai lasciandolo arrestare in una sola, lo mantengo voglioso, vivace, e operativo, sicchè non ha luogo in lui la noja, che proverebbe, s’egli stesse sempre saldo in uno stato. Guai a te, se non ti consigli meco, mentre che tu scrivi, guai a te. Ora per esempio veggo benissimo, che ti trovi impacciato in qual forma dei dettare questi tuoi fogli; ma se tu vuoi affidarti a me, spera, che le cose tue non avranno mal effetto. Oh! diss’io allora, tu se’appunto venuta per mio conforto, e poichè mi prometti cotanto, perchè non vuoi tu, ch’io t’ubbidisca? Io sarò tuo servo, e schiavo in eterno. Dimmi quello, ch’io debba fare. Allora ella preso un tuono maestoso, e fatta una faccia grave, e tramutato il suo vestito in più varj colori, che l’arcobaleno disse io sono la Varietà. Imita la faccia mia, e i miei vestimenti, e così detto disparve. P. Nel Manifesto da me Pubblicato pregai, che ciascheduno a cui occorresse, arrecasse le Notizie ad uno de’quattro luoghi assegnati. Gli apportatori non sono in ciò aggravati da veruna spesa, e quello, che desiderano, che sia saputo, si sa in brevissimo tempo, perchè coi fogli in diverse mani si sparge in due giorni; onde gl’interessi si concludono più speditamente, perchè più facilmente nascono le opportunità, quando le cose sono a notizia. Per esempio uno ha grandissimo bisogno d’una cosa, e smania per averla; ma non sa dove ritrovarla; e all’incontro un’altro ha la cosa desiderata, e vorrebbe venderla senza discapito; ma non sa a cui. Chi la brama la pagherebbe un prezzo convenevole: e intanto il professore, non sapendo più che farne, per isbrigarsi chiama a se uno Stracciajuolo, o un Ebreo, e ne fa quel contratto, che può con persone che ne debbono poi guadagnare. Ecco che il possessore ha venduto poco la roba sua, e quelle che l’avrebbe volentieri comperata n’è rimasto senza. E se mai viene ciò a Notizia all’uno o all’altro, nascono l’esclamazioni invano. Oh magari! o s’io l’avessi saputo! Questo foglio leva via tutte queste inconvenienze. S. Case da Fittare Palazzo d’affittar con Magazzino di sotto da Oglio, con Porte in Casa, ed in strada, a S. Tomà, sopra il Campo delli Frari, presso la Scola della Passion, con tutte le sue comodità; paga all’anno Ducati 280. Per Regalia Zuccari Libre 24. Le chiavi sono da Girardo Rossi in Piscina a S. Agnese. Casa d’affittar in Contrada di S. Gio: Grisostomo in Corte Morosina, paga all’anno duc. 140. Le chiavi sono in Cà Morosini in suddetta Corte. Palazzo d’affittar a S. Vio sopra Cà Donà, paga all’anno duc. 280. Chi lo desidera in affitto, vada a Cà Foscarini a S. Tomà. Una Casa d’affittare con tutte le sue comodità Riva, e Pozzo. In Campo a San Polo. Paga duc. 120. all’anno. Le chiavi sono a Cà Donà in detto campo. San Bortolamio Calle della Biffa. Quarto appartamento da fittar con Terrazzi, Lastre, Pozzo, e sue comodità paga all’anno duc. 56. Nello stesso luogo. Quinto appartamento da fittar, con Terrazzi, Lastre, Pozzo, e sue comodità, paga all’anno duc. 50. Chi vuole o l’uno, o l’altro di questi due appartamenti, parli col Signor Tommaso Menegati Speziale da Medicine in Campo a San Bortolamio. Case ricercate. Si bramano due Camere fornite nella Contrada di San Polo, o in tal vicinanza, chi le avesse, e volesse darle a fitto, lasci l’avviso alla bottega da Caffè sulla riva del vino. Cose da vendere. Un Casino a S. Paternian, con quattro Camere, fornito di Tele di Vienna, con sofà, armarj, ed altro. Chi lo vuole parli a quel dalle Acque, all’insegna del Coraggio, sotto le Procuratie Vecchie. Un Calesse a quattro ruote con molte comodità per viaggiare, fatto alla Tedesca. Chi lo vuole ne domandi al Casarini, che sta a San Fantino. Si trovano due tabacchiere da vendere l’una di porcellana, e l’altra di pulito cristallo di monte, tutte due cerchiate d’oro. Il prezzo è di 40. zecchini l’una. Chi le desiderasse, ne domandi al Signor Antonio Zatta Stampatore, che sta al traghetto di San Barnaba. Cose perdute. Un Ritrattino, a miniatura di Donna, incorniciato d’oro. Intorno alla pittura si leggono queste parole E. M. T. M. F. Chi l’avesse trovato lo porti alla Bottega di Paolo Colombani in Merceria all’insegna della Pace, e n’avrà di mancia quattro zecchini. Chi avesse ritrovato un’Orologlio d’oro alla Francese con lavoro a fiori di Smalto nella Cassa, con sua Catena di Aziajo, e Picandoli, lo porti alla Sagrestia di Santa Marina, che li faranno contati Zecchini d’oro dodici di cortesia. Chi avesse trovato un pezzo d’oro fatto in forma d’un picciolo Pesce, con un Rubinetto in testa, lo porti a Pietro Valsecchi, Caffettiere in Calle dalle Acque, che gli sarà data la cortesia corrispondente. Persone desiderate. Un Maestro della Lingua Todesca ed Inglese, cioè una Persona, che sappia e l’una, e l’altra Lingua, si compiacerà portarsi al Caffè di S. Soffia, Domenica, sarà 10. Febraro, mentre vi sarà uno, che desidera abboccarsi col medesimo. Si vorebbe far ricopiare un Manuscritto Italiano con buon carattere. Chi ha tale abilità ne lasci una prova col suo ricapito alla bottega da Caffè sulla riva del vino. Persone, ch’esibiscono la loro capacitá. Sulla riva del vino appresso alla Spezieria del Paradiso abita una persona, nella cui famiglia si lavora in cuffie, fiori d’ogni qualità, e altri fornimenti, e abbigliamenti per le Donne. Da’vicini sarà insegnata l’abitazione a chi desiderasse tali lavori. Libri nuovi, o sotto il Torchio. Antonio Zatta Stampatore ha i Libri seguenti da vendere, Stampati (sic) da lui. Manni, Domenico Maria, Veglie piacevoli, ovvero vite de’più bizzarri, e giocondi uomini Toscani, le quali posso servire di trattenimento in 8. Vol. 4. 1760. Lire 6. Vita d’Arlotto Mainardi Piovano di S. Cresci, del Signor Domenico Maria Manni, e da lui in questa terza Edizione corretta, e accresciuta. Giuntovi un Canto in lode della pazzia di Bettina Veneziana, col suo Ritratto in Rame. In 8. 1760. L.1: 10. L’Innocenza Vendicata, ovvero difesa della Vita interiore del Ven. D. Giovanni di Palafox, Vescovo d’Angelopoli ec. in 8. 1759. L. 2: 10. Gordon Grammatica Geografica, ovvero Analisi Esatta, e breve della moderna Geografia, con figure in Rame. Edizione II. Veneta ricorretta, ed accresciuta, in 8. 1760. Lir. 3: 10. Weitenaver, P. Ignatii Soe. Jesu, Lexicon Biblicum, in quo explicantur Vulgatae vocabula, & phrases quaecunque propter linguae Hebraicae, Gaecaeque peregrinitatem injicere moram legenti possunr. Ad usum corum omnium, qui absque magnorum Voluminum ambagibus divinae Scipturae Textum, &contextum intelligere, &Verbum Dei solide populo proponere desiderant. Accedunt Summarra Capitum omnium totius Codicis divini. Editio prima Veneta, multo correctior, & e mendatior, 8. 1760. Lir. 4. Libri Stampati fuori di Venezia. Dai Sign. Bousquet, e Chapius di Losana, è stata terminata l’Edizione del Libro intitolato: Memorie Aneddote spettanti alla Vita, e agli Studj di F. Paolo Servita, in 8. grande col Ritratto di F. Paolo, cavato da un egregio lavoro di Madreperla eseguito da Gaspero Baccellio, allievo del Sansovino. La stessa opera traslatata in Francese da un celebre Professore di Losana, trovasi sotto il torchio. Vetture, e Legni arrivati. 5. Febbraro. Nave nominata Madonna dei Carmini, e Santa Teresa, Capitan Zuanne Vianello, manca da Cipro li 18. Ottobre, da Rodi in Arcipelago li 30. Novembre, e dal Zante li 30. Decembre, Parcenevole D. Bernardo, e Giambattista Sola, con 447. Balle, Ballotti, z. Sachi, e I. Fag. Gotton. I. Ballotto, e I. Coletto Seda. 3. Rodoli Zenie. I. Coletto Grana. I. Fag. Tellarie. 2. Sachi Anesi. 300. Libre Pasta. 8 Coffe Santuari. I. Pan Storas Rossa in Sacchetti i. 6. Cassette Laudano. I. Fagotto Strazze di Seda. 13. Cai. 15. Botte, 8. Car., 2. Bar. e 60. Barille Vin di Cipro. Detto. Publica Galera, Scrivan Francesco Dasmani, manca da Corfù, li 16. Ottobre, da Casopo li 17. detto, da Porto Raguseo nella Valona li 24. detto, e da Castel Novo li 28. Novembre, Sopra Comito N. H. s. Bertucci Lorenzo Valier, con la sola Provigion della Publica Galera. Detto. Publica Galera, Sotto Scrivan Nicolò Franceschini, manca da Corfù li 16. Ottobre, da Casopo li 17. detto, da Porto Raguseo nella Valona li 24. detto, e da Castel Nuovo li 28. Novembre, Sopra Comito N. H. f. Francesco Pasqualigo Conserva della sudetta, con la sola Provigion della Publica Galera. Detto. Pieligo, Patron Mattio Bonasich, venuto da Fiume, con 450. Remi. 800. Brazioli. 2. Car. Ton Salato. 100. Palle. r., Carateletto Gripola. 6. Detto. Tartana nominata Santissimo Crocefisso, e la Madonna del Rosario, Capitan Conte Zorzi Ivanovich, manca da Durazzo 12. giorni, raccomandata al Capitan Conte Kav. Iseppo Ivanovich, con 1405. B. Tabacco. Detto. Pieligo, Patron Francesco Lazzari, venuto da Castel Novo, con 104. Balle Lana. 3880. Pelle Montonine. 6. Colli Seda. 3. Colli Cera. 230. Pelle Cordoani. Detto. Tartana nominata Natività del Signor, Capitan Zorzi Camenarovich, manca da Durazzo 17. giorni, e da Castel Novo 10. giorni, raccomandata a Capitan Paolo Camenarovich, con 7. Fag. Zenie. 84. Maurizze Semenza di Lin. 696. Balle Tabacco in Fogia. 2. Fag. Grana. 338. Fagotti, e mezzo Lana. 40. Ballette Chiussoline Pelle 796. 5. Balle Cordoani Pelle 1329. Addi 7. di Febbrajo la mattina fu portata da una Maschera alla Bottega di Paolo Colombani una polizza con questo indirizzo: Al Stimatis. Sig. Osservandiss. il Sig. Veneto Gazzettiero. La sostanza d’essa polizza a un dispresso è tale. Si duole chi scrive, che in Venezia ci sieno più case da fittare di quelle, che si trovano nel primo foglio della Gazzetta. Rispondo, ch’io non noterò mai altro, fuorchè quelle, che mi vengono lasciate segnate a’quattro stabiliti luoghi, e non ispiccherò mai i bullettini da’cantoni di quelle, che possono già essere fittate senza mia saputa. Si lamenta, che non sono veri i prezzi delle Mercanzie. Rispondo, che sono veri. Me ne fanno fede persone peritissime; le quali dicono, che i prezzi s’intendono sempre in grosso, e non si computa ogni picciola differenza, se pure vi si trovasse. Si querela, che non si trovano i successi più notabili di Venezia, che così s’usa in Londra, a Parigi, e in Ollanda. Rispondo, che quando succederà qualche cosa notabile vi farà collocata; e che io non sono il Destino da far succedere. Minaccia, che vi sarà alcun altro, che farà la Gazzetta Veneta. A ciò non tocca il rispondere a me. Dice, che tali avvisi mi vengono da persona, che mi vuol bene, e ch’io gli prenda in buon grado. Anzi gliene sono obbligato, e lo novero fra più cari amici, benchè nol conosca, perchè parla schietto; e m’ha dato cagione di notar qui questo picciolo avvenimento. S. Al quale aggiungo, essere in questa notte degli 8. di Febbrajo uscito di vita un uomo d’anni centosedici, e detto Giovanni Riva. Pochi sono dalla natura favoriti di tale temperamento, ma pure alcuni si trovano. Io mi ricordo d’avere parlato con un Padre converso de’Minori Conventuali, il quale abitava alla Motta, e quando parlai seco avea centododici anni. Morì di la a due anni. Cotesto buon Fraticello badava all’orto suo, e innaffiava l’erbe, e lavorava il terreno cotidianamente. Dall’essere un poco curvo in fuori, non si vedeva in lui segno di debolezza. Leggesi nel Dizionario del James la relazione d’un Cerusico, il quale narra, che il Padre suo continuamente adoperava lo zucchero sulle vivande non solo, ma anche nel vino. Questi giunto agli anni 60. in circa della vita sua, senza altro indizio di vecchiaja, che di quattro denti cadutigli, s’ammalò gravemente (sic), nè si sapea di qual male, ma una gagliardissima febbre gli dava travaglio. Cessata a poco a poco essa febbre, si scoperse, che gli erano nati quattro nuovi denti, ne’luoghi voti. Visse poi molti anni, e morì oltre a cento, se bene mi ricordo, da un male ardentissimo, e acuto; onde il figliuol suo dà piuttosto la colpa a’Medici, che furono alla sua assistenza, che al male. Fu stampato in Parigi un libro in due Tomi, di segni incerti della morte, ove si narrano varj casi di persone credute morte e seppellite vive. Non so se delle persone che passano un secolo, si possa sospettare che non sieno morte affato. Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 8. Febbrajo 1760. Lione Ducati- 59. 1/4 Banco per Scudi d'Oro Sole N. 100. da Lire 3. l'uno. Bisenzone Soldi- 132 1/2 per un Scudo sa Carantani 93. Roma Scudi Oro Stampe 62 1/2 per Ducati 100. Banco. Napoli Ducati Regno 121 per Ducati 100. Banco. Firenze Scudi- 80. Oro da Lir. 7 1/2 per Ducati 100. Banco. Livorno Pezze da 8/r 103 3/4 per Ducati 100. Banco. Milano Soldi- 156 1/2 per un Scudo di Soldi 117. Imperiali. Genova Soldi- 95 1/4 per un Scudo da Lir. 4:12 Fuori Banco. Anversa grossi- 93 1/2 per un Ducato Banco. Amsterdam grossi- 90 1/2 per un Ducato Banco. Amburgo Reistaleri- 91 ¾ per Ducati 100. Banco. Londra Sterlini- 50 7/8 per un Ducato Banco. Augusta grossi- 99 5/8 per un Ducato Banco. Vienna Fiorini- 191 1/2 per Ducati 100. Banco. Ancona Bari nulla in questa settimana. Lecce Prezzi delle Merci a Rialto addì 8. Febbrajo 1760. Caffè d’Alessandria- Duc. 50. per 100. Libre. Cera lavorata- soldi 48. la Libra. Cera in formelle- soldi 48. la Libra. Garofoli a- Lir. 17. la Libra. Cannella a- Lir. 24. la Libra. Caccao di Caracca- Duc. 58. il 100. detto di Portogallo- Duc. 48. il 100. Gottoni di Smirne Duc. 17. il 100. - Salonicchio Duc. 18 1/2 il 100. - Gottoni di Cipro Duc. 19 1/2 il 100. Zucchero verzin Duc 20. il 100. Mascabà Duc. 17. il 100. Raffinà Duc. 24. il 100. Lane di Salonicchio Duc. 150. il Mier. - di Albania Duc. 145. il Mier. Salonicchj- Lir. 8:10. la pezza. Oglj di Corfù per Mier Duc.108. - di Zante per Mier Duc. 100. - di Morea per Mier Duc. nulla B. V - Mosti per Mier Duc. 101. Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie. A San Marco. Nella bottega da Caffè di Florian. A Rialto. Nella bottega di Caffè sulla Riva del Vino. A San Steffano. Nella bottega da Caffè in Campo. In Merceria. Nella bottega di Paolo Colombani Librajo. Sulla Riva degli Schiavoni alla Bragola. In Bottega di Giuseppe Foccheri Cartajo. Con Privilegio. Chi volesse il Foglio numero I. lo troverà dal solo Paolo Colombani, e così sarà sempre degli altri Fogli che restanno indietro. I nuovi saranno ne’consueti Posti.