Gazzetta urbana veneta: Num. 18

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Niveau 1

Num. 22

Sabbato 15. Marzo 1788.

Niveau 2

Il serenissimo principe Fa sapere ed è per ordine del Magistrato Eccellentissimo dei V. Savj alla Mercanzia. Avendo l’Eccellentissimo Senato col Decreto 27 Maggio 1786. incaricato il Magistrato nostro di far eseguire le più diligenti osservazioni e confronti per verificare l’effetto del Proclama, o sia Terminazione del giorno precedente in proposito dell’Estrazioni per Chiozza; sono gl’Illustrissimi, ed Eccellentissimi Signori V. Savj alla Mercanzia, mediante l’esecuzione prestata al Sovrano comando, venuti di rilevare, che per le discipline apposte dal Proclama, o sia Termin. medes. non si è conseguito l’effetto in essa contemplato. E però esecutivamente all’enunziato Decreto, sono devenuti all’estesa del presente Proclama. I. Che le Merci, che a tenor delle Sovrane Leggi devon essere direttamente tradotte a questa Dominante, continuino a capitare in essa per dovere poi colla scorta delle Bollette da rilasciarsi Gratis dai rispettivi Officj esser estratte, e trasferite sul luogo. II. Che negli officj delle rispettive Dogane ove occorresse, siano al sud. oggetto instituite le Bollette da rilasciarsi Gratis, c. f. instituendo contemporaneamente un Registro nel qual abbiasi ad esattamente descrivere di vola in volta quanto rispettivamente si estrae da Venezia per quella Comunità, con dichiarazione per altro, che per i Generi, che s’attrovano in presente abboccati, il rilascio di dette Bollette non abbia a verificarsi, che terminate le rispettive Condotte. III. Che i frutti secchi, che per ispezial privilegio della Com. di Chiozza nella quantità inserviente al di lei consumo, godono l’esenzione del Dazio d’ingresso, possano a tenor delle Leggi essere direttamente, e liberam. tradotti in Chiozza, provenienti da mare quanto da altro luogo ed anche dalla Dominante esenti dal Dazio c. f. IV. Che le Bollette Gratis, quali a tenor delle Sov. Deliberazioni dell’Eccellentissimo Senato avranno ad essere rilasciate dall’Officio della Dogana d’Uscita, ed altri Officj della Dominante siano di color verde, e fattone d’esse l’uso occorrente, dovranno esser fatte tenere al Deput. del Casello, il quale avrà debito di fedelm. custodirle in filza a parte pei confronti, che si rendessero necessarj. Si prescrive pure, che tutti quelli i quali vorranno estrar per Chiozza, e Territ. generi e merci, nel momento di ricercar la pred. Bol. gratis, abbiano l’obbligo d’indicare nel Manifesto, che sono tenuti far a norma delle Leggi, dove, e da chi è stato acquistato il genere, per cui ricercano la Bol. V. Resta ingionto l’ob. ai 4 Coad. dell’Of. Uscita Ord. di formar le Bol. predette, quali avranno ad essere per turno rilasciate, cioè un mese per cadauno, onde sia con equità distribuito il peso, e la risponsabilità. VI. Che li frutti secchi proc. da mare per uso della detta Com. giunti ch’ivi siano, sarà debito de’Patr. di Barca, dietro alla loro presentaz. all’Of. di Sanità, e consegno di Manifesto sim. al presentato all’Of. di Sanità, e per quei frutti secchi, che ad uso c. f. fossero introdotti da qualunque altro luogo, sarà debito dell’introduttore di notificar in iscritto con suo giuram. al Deput. sud. la summa introd. e da dove sono stati estratti. VII. Sarà esso Deput. munito da quest’Of. della Dogana d’Uscita, e da altri rispettivi Officj della Dom. di conveniente num. di Bol. d’ogni classe, delle quali avrà a rendere ai relativi Of. distinto conto, e colle quali dovrà scortare tutti i generi, o merci di qualunque sorte, niuna eccettuata, che fossero estratti da quella Com., per qualunque altro Luogo, nel qual incontro dovranno li Proprietarj quiditare nel Manifesto la quantità della roba che fosse per estraersi dalla Com. predetta. VIII. In tal caso saranno soggetti i generi stessi al pagam. del Dazio Uscita, che dovrà esser esatto dal Dep. sud. a norma delle Leggi. E quanto alli frutti secchi avrà lo stesso Deput. ad esigere oltre il Daz. Usc. anche quello d’Ingresso a norma della cor. stamp. Tariffa 1751, e Leggi relative, le quali Bol. dovranno esser di color giallo; e tali pagam. rapporto ai frutti secchi, si dovranno esiger dal Deput. stesso sulla base non solo de’Proprietarj, che si presenteranno a ricercar la Bol. ma su quella ancora de’riscontri della quantità, e qualità de’generi stessi, che gli verranno esibiti dalli Pub. Fanti Pesadori dell’Of. de’Giustizieri, li quali già per il loro Of. devono pesare tutti i frutti secchi, che passano in consumo, e commercio, per cui già hanno un’utilità dalle Leggi stabilita. IX. In forza di ciò saranno immancabilmente considerati come di contrab. tutti quei generi, che sog. a Bol. uscissero in commercio per qualsisia Luogo, e non fossero muniti della Bol. med. Sopra di che restano nuovam. incaricati della più esatta, e dilig. attenzione li rispettivi Ministri destinati a vegliare alla salvezza del pub. interesse. X. Dovrà esso Deput. al Casello spedir mensualm. all’Of. della Pub. Dog. d’Uscita in Ven. e ad altri rispet. Of. della Dom. una distinta ed esatta nota de’generi estratti da Chiozza in Commercio per i quali avrà dovuto rilasciare le rispet. Bol. ed insieme in confronto di questi l’importare del Dazio riscosso colla detrazione d’uno per cento, il qual sarà destinato per l’impiego ed opera, che avrà a prestare, com’è stato stabilito dalla Pub. Autorità col Decr. 27 Maggio 1786. E sarà poi dell’Of. pred. de’Signori Giustizieri di trasmettere parimenti di mese in mese alla Dog. d’Uscita sud. esatta ed autentica Nota firmata da’med. Giust. di tutti li frutti secchi, che fossero dalla Com. di Chiozza estratti in Com. XI. sarà in fine incombenza del Fed. Gov. prò tempore della Dog. d’Uscita sul fondam. delle carte, e riscontri indicati, l’estendere, e presentare di tre in tre mesi a questo Magistrato ed all’Inquisitore alle Dog. Mercantili un diligente Foglio comprensivo le Spediz. eseguite nel frattempo dalla Dom. per Chiozza, ed i generi estratti in Com. da quella Com. per qual. altro Luogo, colla descr. del Dazio sugli stessi riscosso, dal che poi verrà ad agevol. dedursi la qualità, e quantità passata in consumo di quella Popol. Riservandosi per fine la Pub. Autorità, salvi i Privil. della Com. di Chiozza, a norma della sua Costituzione, di aggiungere in avvenire sull’argomento quell’ulteriori providenze, e discipline, che fosse creduto convenirsi all’esigenza de’tempi, e delle circostanze. Addì 14 Feb. 1787 approvata con Decr. dell’Eccell. Senato. Pubblicata il dì Primo Marzo 1788.

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Lettre/Lettre au directeur

Ridete al caso strano, o faccie toste, Non è delitto a corbellar un oste.

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Exemple

A certa Osteria di questa Città sono capitati due Amici e compagni Giovedì della settimana passata, e ordinarono un pranzo limitato alla spesa di Lire cinque. Dopo ciò andarono non si sa dove, e vi sono tornati all’ora prefissa. Furono serviti a dovere, e ad ogni pietanza, ad ogni boccone parea che s’imbalsamassero, e sentir facevano all’oste la loro approvazione, il quale se la godeva, e sperava d’aver acquistato due buoni avventori. Finito ch’ebbero di desinare scesero all’entrata dell’Osteria, portar si fecero un’altra misura di vino, che fu posta sopra una tavola, tra due gotti lavati, e allora dissero all’oste mostrando ambidue le L. 5 che tenevano in mano: uno di noi ha da pagar tutto, l’altro anderà esente quando giunga primo a quel Capitello (cento passi fuori dell’osteria) e voi dovete far il piacere di dirigere questa corsa alle mosse. Accettò egli di buon grado l’impegno, gli Amici bevettero la metà del vino recato alla sua salute, poi guidati da lui uscirono in istrada, e si misero alla linea ch’egli segnata aveva con una bacchetta sul polveroso terreno. A quel segno l’attento regolatore maneggiò, contorse, e dispose sì bene gli analoghi atteggiamenti de’due cursori, che parevano corpo ed ombra, poi si mise dietro di loro e tenendo le mani una sulla destra, e l’altra sulla sinistra spalla di essi non vi movete, disse, s’io non grido: Andè. Stettero immobili sinché altamente suonò questa voce, e all’udirla si sciolsero come due Barbari Corridori, e per sessanta passi di strada tennero la vittoria indecisa, per la cui eguaglianza di velocità l’oste si sfiatava gridando bravi, e battendo fortemente le mani. A tale distanza essi si rivolsero verso di lui, gli fecero un baciamano, poi ripresero la loro corsa che non s’arrestò alla meta segnata ma continuò sinché l’oste li ebbe perduti di vista. Egli restò come un uomo di gesso, e della burla troppo tardi s’accorse. Cercò d’occultarla per non essere deriso, perché vantasi molto accorto, e si vergogna che colore gliel’ abbiano ficcata sì bene; ma il caso avvenne di giorno, in istrada, alla presenza di testimonj, e piuttosto che arrossire d’essere stato trappolato sì ingegnosamente, confessare dovrebbe, che alla seduzione di certi ritrovamenti cede anche la medesima furberia.
Padova li 9. Marzo 1788.

Metatextualité

Non abbiamo aggiunto, né ommesso nulla nel fatto, regolando soltanto qualch’ espressione nella prosa, e ne’versi, che s’hanno a prendere come uno scherzo poetico, non come una massima.
Ristretto della Scrittura Veneta Società d’Assicuratori fermata li 28 dello scorso Febbrajo. Gl’ infrascritti venti Signori Negozianti, ed Assicuratori, sonosi congiunti formando una Compagnia di Sicurtà sotto le condizioni seguenti. I. La sua dita Veneta Società di Assicuratori. Principierà Primo Aprile p. v. e durerà per anni sei. II. Il Capitale sarà di Duc. cor. 200 ma. obbligandosi ogni Azionario per 10 ma. de’quali entro la metà del p. v. Marzo sarà nel Pub. B. G. scritto il 25 per cento alla dita sud. per il restante 75 per cento sarà ciascuno d’essi obbligato all’esborso in tutto, o vero in parte entro 2 mesi dal dì che gliene sarà data notizia da chi averà la direzione; e quello che mancasse al pagamento decaderà da ogni azione colla perdita di quanto avesse sborsato, assumendo gli altri Socj di supplire al difetto, ed in proporzione verificare la risponsabilità dell’intero capitale di Duc. 200 ma. né per ciò chi mancasse sarà sciolto dall’obbligo di supplire, in caso di danno, a quella porzione, che a lui toccasse. III. Eseguito il pagam. del 25 per cento, dovrà esser fatta l’unione de’Socj ed a bossoli e ballotte eleggersi 6 direttori, 2 col titolo di Cassieri, due con quello di Deputati alla deffinizione degli affari, e gli altri 2 di Firmatori. Li Cassieri, e Deputati dovrano respettivamente permanere per anni 2, a condizione che uno per cadauna di dette due ispezioni, che sarà quello che avrà avuti minori voti, abbia a dimetter il suo incarico al terminar del primo anno, ed in loro vece subentreranno altri 2, che saranno eletti nella Riduzione, e questi continueranno per l’intero corso d’anni 2. Li Firmatori continuar dovranno il loro uffizio per un sol anno, con dichiarazione, che anche per questi nella prima Riduzione sarà eletto alla detta ispezione un altro degli Assocciati, che subentrerà in capo alli 6 mesi del primo anno, il quale durerà un anno intiero, sortirà quello che avrà avuti minori voti, oggetto essendo della Società, che rimaner debba sempre nelle deputazioni uno de’vecchj, ed uno de’nuovi per il miglior servizio della medesima. Non potrà essere ballottato nello stesso uffizio di direzione quello, che sostenuto l’avesse, se non dopo che tutti gli Azionarj si fossero nella stessa deputazione impiegati. IV. Li Cassieri raccoglieranno tutti gli esborsi de’Socj, Premj, &c. e pagheranno spese, e danni con un ordine firmato dalli Deputati, disporranno del denaro entrato in B. G. con preciso debito di passare in esso a credito della Società ogni somma che arrivi a lire cento di Banco. V. Sarà in arbitrio de’Sig. Firmatori di toccare le sicurtà proposte dagli 8 infrascritti Mezzani; che perciò eglino saranno obbligati di preferire possibilmente la presente Società, e aver particolar riguardo alla specialità di essi Interessati, salvo il maggior vantaggio degli Assicuratori. Potranno però li Suddetti toccar anche negli altri Cancelli; ma qualora o alcuni degli 8 accennati, od altro Mezzano fuori di loro, non pagassero li premj de’Tocchi fatti sino al Decembre, metà entro al Luglio susseguente e il resto in Novembre, resta loro proibito di più toccare a’Cancelli difettivi, e sarà incarico delli Deputati di costringere legalmente li Mezzani al pagamento. Venendo dagli Esteri con messe sicurtà, alla presente Società, a qualunque de’Mezzani si ordinasse l’adempimento, la provigione sarà divisa tra gli 8 detti Cancelli. Avranno facoltà di far ogni Tocco di sicurtà marittima, terrestre, di vita; non oltrepassando mai nelle assicurazioni a mese il periodo di 12, e vietandosi soltanto le Assic. per l’Indie Orientali. Non eccederà il loro Tocco la summa di Duc. 20 ma. cor. per li viaggi di Levante e Ponente di qua dallo Stretto, e sino a Lisbona; di 10 ma. per quei di Ponente di là dello Stretto, e di 5 m. a per il Baltico, e viaggi d’America. Verificandosi però talvolta una maggior somma toccata dalle somme limitate, resterà la Società risponsabile per quel di più che realizzato si trovasse da’Tocchi. In caso di malattia, o altro impedimento d’alcuno de’Firmatori, potrà sostituirsi uno de’Cassieri, o de’Deputati. Nel tempo li Sig. Associati saranno in uffizio di Firmatori non potranno far alcun Tocco di sicurtà per le loro specialità, né sotto il proprio o altrui nome aver interesse alcuno d’Assicurazioni. Il resto Mercordì p. v. Libri. Modesto Fenzo Stampatore in Venezia ha posto sotto ai suoi Torchj un’Operetta atta a dilettare utilmente, e a edificare lo spirito di chi vorrà leggerla. Consiste questa in un Istoria graziosa, instruttiva, e singolarissima di un tal Monsieur Pompeo Brankvill, esposta sotto il ben appropriatole nome del Comune Disinganno, perché valevole a disingannare l’Uomo in tanti famigliari suoi pregiudizj. L’Editore mosso dalle istanze di non pochi sensati Soggetti a procurarsi l’Originale Manoscritto dal Nobile Signore Abate Gavard ec., Soggetto già cognito per altre sue Opere, ha altresì stabilito di non volere in questa Edizione risparmiare cosa veruna, che possa meritarsi l’approvazione, e la benevolenza del Pubblico, e perciò ne espone l’Associazione. Tutta l’Opera sarà divisa in 4. volumetti, che saranno tascabili. Il primo, e secondo sono già sortiti; li altri successivamente saranno dispensati uno per ciaschedun Mese fino al suo intiero compimento. In Aprile cioè sarà dispensato il Terzo, e l’ultimo in Maggio. Per li Signori Associati il prezzo sarà di soldi 30. da pagarsi al ricevimento di ciaschedun Tomo, che sarà legato in cartoncino bianco. Le Associazioni si faranno alla Stamperia in Calle della Madonna a S. Angelo: oppure al Negozio del Sig. Pietro Savioni sul Ponte dei Berretteri. Esposizione per carta. Al Corpus Domini

Mercordì e Giovedì 12 e 13 cor.

Oratore il P. Pietro di Venezia M. R. A San Salvatore

Venerdì e Sabbato 14 e 15 cor.

Oratore il Rever. Canonico Biffis Priore. In questo eccelso Tempio, che forse sull’antico disegno del celebre Giorgio Spaventi riformato poi dal solido genio del gran Tullio Lombardo, a cui s’è unito quello di Jacopo Sansovino per renderlo, com’ è a parere di molt’ intendenti, il più stimato e superbo di quanti ne abbiamo in questa Città, si espone il Venerabile quattro volte all’anno, due per li Canonici Regolari, che lo uffiziano, e due per la Scuola del Ss. Sacramento. Da qualche giorno s’è compiuta l’opera dell’interno rinnovato suo imbiancamento per cui comparisce più bello. A San Luca

Dom. Lunedì, e Martedì, 16, 17, e 18 cor.

Guardiano l’Illustr. Sig. Gius. Rigamonti. Oratori. La Domenica il M. R. P. Celestino di S. Giuseppe Bolognese, Predicatore Quadragesimale, Lunedì, e Martedì il M. R. P. . . . . . . . di S. Tom. d’Aquino Milanese, compagno del Predicatore sud. Domani 16 cor. sarà Domenica delle Palme nella Chiesa P. e C. di San Simon Grande si espone una venerata Reliquia d’alcune stille del Sangue Prezioso di G. C. Si ha per tradizione, che sia una porzione di quello, che illeso rimase trà le fiamme del fatale incendio, che consunse il Santuario della Chiesa di S. Marco sotto il Dogado di Giacomo Tiepolo. Queste adorabili goccie avute in dono dal Doge Renier Zeno furono poi dalli discendenti di sua Famiglia abitante nella summentovata Parrocchia donate alla Chiesa di essa, a condizione d’esporle ogn’ anno nell’accennato giorno. Tale Reliquia si serba all’Altare della B. V. del Rosario, in custodia di marmo con due porticelle, e le chiavi sono affidate al Piovano pro tempore. Ordine della Funzione. Alle ore 16 circa preparasi una regolare distinta Processione coll’Aste, e Pennello della Scuola del Venerabile, Crocifisso, e torcie accese. Il Reverendissimo Piovano interviene in Piviale violato, col seguito del Primo e Secondo Prete, parati, e di altri due Titolati con cotta, e stola violata. Avvicinati al sud. Altare si cantano dalli Musici alcuni Versetti, indi uno de’Titolati leva dalla Custodia la Reliquia, che dopo breve adorazione ed incensamento viene consegnata nelle mani del Piovano, ed allora si stende la Processione, la quale fatto il giro del Campo grande, per la Porta maggiore rientra in Chiesa, nel cui mezzo ergesi un magnifico Palco illuminato d’intorno da otto grosse torcie, su cui si pone per tutto il resto del giorno all’adorazione de’Fedeli la preziosa Reliquia. Nel dopo pranzo l’Oratore Quaresimale fa la Predica, che corre in tal giorno, e finisce alle 23. Rinnovasi dappoi la Processione col giro stesso della mattina, e la funzione ha il suo termine con una solenne Benedizione. Nella stessa Domenica S. S. scende nella Ducale Basilica alla Processione, e alla Messa, e il dopo pranzo alla Predica, che sarà detta quest’ anno dall’Oratore di S. Moisè M. R. P. Giordano Rossi, poi và a prendere le consuete Indulgenze alla Pietà ed al Santo Sepolcro. Mercordì p. p. il Reverendissimo Piovano di San Basso Prese il possesso della nuova sua dignità di Canonico di San Marco. Elezione militare. Nell’Eccellentissimo Collegio la mattina del giorno 7 del mese corrente fu innalzato al grado di Soprantendente Generale della Cavalleria, con rango e prerogative di Brigadiere con voti 19 e 6 il Nob. Sig. Conte Colonello Santonini in competenza degl’ Illustrissimi Sig. Colonnelli Theri, Gregorina, e Carrara. Avviso ad un Anonimo. Se v’hà un Paese dove pubblicamente permettasi di fomentare il vizio, e dove un Gazzettiere non abbia riguardo di presentare alla discola Gioventù delle lezioni da ben dirigere i suoi furti amorosi, colà rivolgetevi, Signore, che la vostra relazione vedrà la luce, giacché in vece di cercar d’occultarla avete la smania di renderla nota a chi non sa nulla, e ci fate il torto di credere che sia a proposito per questo Foglio. In senato.

13 Corrente.

All’Adice E. Zuanne Paruta. Beni Comunali E. Franc. Vendramin.

Capi dell’Ecc. Cons. di X.
per il mese corrente.

E. Agostino Barbarigo E. Paolo Antonio Crotta E. Ang. Maria Gabriel. Cambj

14 Marzo 1788.

Lione cinquantanove e un quarto. Parigi cinquantotto e tre quarti. Roma sessantatre e tre ottavi. Napoli cento e dicianove. Livorno cento e due. Milano cento e cinquantaquattro. Genova novantadue e un quarto. Amsterdam novantadue e sette ottavi. Londra centuno e un ottavo. Augusta centuno e mezzo. Vienna cento e novantadue e mezzo. Partenze Marittimi. Per Spalatro Antonio Grismondo tra giorni 15. Per Cherso Matteo Fornarich tra giorni 15. Per Po’ e Lombardia Battista Rossi tra un mese. Per Zara e Sebenico Pietro Menego tra giorni 15. Per Napoli e Livorno Antonio Pernisich tra un mese. Per Corfù e Zante Pietro Lipovas tra un mese. Per Roterdam Sust Cristenten tra un mese. Per Corfù Simon Bernetich tra un mese. Per Lisbona Michele Bellucci tra un mese. Per Cadice, Marsiglia, e Genova, Domenico Bonsignori ebbe proroga per un mese. Per Cattaro Matteo Marchesini entro giorni 15. Pe [sic] Costantinopoli Leon. Davanzo ebbe proroga d’un mese. Per Cipro e Alessandria Simon Budonich ebbe proroga d’un mese. Per Amburgo Sep. Ollosen tra un mese. D’Affittare. Una Casa grande alle Rive di Mestre in vicinanza del Teatro, che può servir di Casino di Compagnia paga all’anno Duc. 150. Chi vi applicasse parli col Custode delle Rimesse del Pasquali appresso la detta Casa. Casa grande nuova in Contrada di San Giac. dall’Orio in Ruga Vecchia rimpetto alla Porta grande della Chiesa, con tutte le sue comodità, riva, corte, 4 Magazzini, e consistente in 3 Appartamenti. Chi la volesse tanto unita, che separata in appartamenti parli col Signor Giovanni Bolis Mercante da legname in Barbaria delle tole. Magazzino sotto l’Eccellentissima Casa Sanudo a San Polo con due rive, una particolare del Magaz. e l’altra comune in Corte di Cà Sanudo, con suolo di tavole rinnovato in altezza per l’escrescenza dell’acqua salse. Paga all’anno Duc. 40 da L. 6 : 4 Chi vi applicasse si porti a trattare in Cà Sanudo.

Niveau 3

Exemple

Miser chi mal oprando si confida Ch’ ognor star debba il malefizio occulto . . .  Un uomo di campagna, che probabilmente si sarà dirozzato nella Città, ha saputo in questa, due mesi sono, truffare due orologj a due Orologiaj sotto le Procuratie Vecchie, fingendosi appresso ambidue, il Servitore de’proprietarj delli medesimi, e pagando il prezzo delle fatture in essi fatte. Bisogna che costui sapesse molto bene operar il male quando giunse a ficcarla alli nostri Bottegaj, che non possiamo dir cucchi senza far loro una spaccata ingiustizia. Egli passeggiava in Piazza Giovedì sera, e fu riconosciuto da un tale, che si trovò presente quando il secondo orologiajo rimase ingannato. Questi corse subito ad avvisarlo onde uscito di bottega accoppiassi ad esso, e gli riuscì di trovare il truffatore, a cui disse senza complimenti, venite con me. Colui risposegli, mo che? mi conoscete? e l’Orologiajo soggiunse sì certo. Quanto fu destro nel commetter la colpa tanto fu stolido nell’andare incontro al castigo. Seguì il bottegajo, entrò nella sua officina, e colà preso alle strette in presenza di testimonj confessò il suo delitto, e restituì l’orologio carpito, che seco aveva. Intanto n’ebbe l’avviso l’altro orologiajo, che corse a sorprenderlo anch’esso, ma non gli trovò il capo toltogli, e minacciollo di darlo in mano de’birri. Spaventato il delinquente gli diede 3 zecchini che in borsa teneva, le fibbie d’argento, e il suo nuovo gabbano, poi scortato da chi ebbe com. passione di lui se ne andò per il ponte del Cavalletto, e disperse la folla che raccolta s’era in quel sito a vederlo, pena gravissima per chiunque non abbia una di quelle rare fronti, che non arrossiscono mai.
Trovasi di passaggio in questa Città il giovine Principe Galitzin, che dicesi sia diretto in qualità di volontario all’Armata di S. M. L’Imperatore. È alloggiato alla Locanda del Sig. Petrillo. Morti. Il Signor Andrea Curz professore di violino ed altri musicali strumenti, rapito quasi instantaneamente da un colpo d’apoplesia, e compianto da chiunque lo conosceva per la dolcezza del suo carattere, e per l’onestà de’suoi sentimenti.