Gazzetta urbana veneta: Num. 18
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Niveau 1
Num. 22
Sabbato 15. Marzo 1788.
Niveau 2
Il serenissimo principe Fa sapere ed è
per ordine del Magistrato Eccellentissimo dei V. Savj alla
Mercanzia. Avendo l’Eccellentissimo Senato col Decreto 27 Maggio
1786. incaricato il Magistrato nostro di far eseguire le più
diligenti osservazioni e confronti per verificare l’effetto del
Proclama, o sia Terminazione del giorno precedente in proposito
dell’Estrazioni per Chiozza; sono gl’Illustrissimi, ed
Eccellentissimi Signori V. Savj alla Mercanzia, mediante
l’esecuzione prestata al Sovrano comando, venuti di rilevare,
che per le discipline apposte dal Proclama, o sia Termin. medes.
non si è conseguito l’effetto in essa contemplato. E però
esecutivamente all’enunziato Decreto, sono devenuti all’estesa
del presente Proclama. I. Che le Merci, che a tenor delle
Sovrane Leggi devon essere direttamente tradotte a questa
Dominante, continuino a capitare in essa per dovere poi colla
scorta delle Bollette da rilasciarsi Gratis dai rispettivi
Officj esser estratte, e trasferite sul luogo. II. Che negli
officj delle rispettive Dogane ove occorresse, siano al sud.
oggetto instituite le Bollette da rilasciarsi Gratis, c. f.
instituendo contemporaneamente un Registro nel qual abbiasi ad
esattamente descrivere di vola in volta quanto rispettivamente
si estrae da Venezia per quella Comunità, con dichiarazione per
altro, che per i Generi, che s’attrovano in presente abboccati,
il rilascio di dette Bollette non abbia a verificarsi, che
terminate le rispettive Condotte. III. Che i frutti secchi, che
per ispezial privilegio della Com. di Chiozza nella quantità
inserviente al di lei consumo, godono l’esenzione del Dazio
d’ingresso, possano a tenor delle Leggi essere direttamente, e
liberam. tradotti in Chiozza, provenienti da mare quanto da
altro luogo ed anche dalla Dominante esenti dal Dazio c. f. IV.
Che le Bollette Gratis, quali a tenor delle Sov. Deliberazioni
dell’Eccellentissimo Senato avranno ad essere rilasciate
dall’Officio della Dogana d’Uscita, ed altri Officj della
Dominante siano di color verde, e fattone d’esse
l’uso occorrente, dovranno esser fatte tenere al Deput. del
Casello, il quale avrà debito di fedelm. custodirle in filza a
parte pei confronti, che si rendessero necessarj. Si prescrive
pure, che tutti quelli i quali vorranno estrar per Chiozza, e
Territ. generi e merci, nel momento di ricercar la pred. Bol.
gratis, abbiano l’obbligo d’indicare nel Manifesto, che sono
tenuti far a norma delle Leggi, dove, e da chi è stato
acquistato il genere, per cui ricercano la Bol. V. Resta
ingionto l’ob. ai 4 Coad. dell’Of. Uscita Ord. di formar le Bol.
predette, quali avranno ad essere per turno rilasciate, cioè un
mese per cadauno, onde sia con equità distribuito il peso, e la
risponsabilità. VI. Che li frutti secchi proc. da mare per uso
della detta Com. giunti ch’ivi siano, sarà debito de’Patr. di
Barca, dietro alla loro presentaz. all’Of. di Sanità, e consegno
di Manifesto sim. al presentato all’Of. di Sanità, e per quei
frutti secchi, che ad uso c. f. fossero introdotti da qualunque
altro luogo, sarà debito dell’introduttore di notificar in
iscritto con suo giuram. al Deput. sud. la summa introd. e da
dove sono stati estratti. VII. Sarà esso Deput. munito da
quest’Of. della Dogana d’Uscita, e da altri rispettivi Officj
della Dom. di conveniente num. di Bol. d’ogni classe, delle
quali avrà a rendere ai relativi Of. distinto conto, e colle
quali dovrà scortare tutti i generi, o merci di qualunque sorte,
niuna eccettuata, che fossero estratti da quella Com., per
qualunque altro Luogo, nel qual incontro dovranno li Proprietarj
quiditare nel Manifesto la quantità della roba che fosse per
estraersi dalla Com. predetta. VIII. In tal caso saranno
soggetti i generi stessi al pagam. del Dazio Uscita, che dovrà
esser esatto dal Dep. sud. a norma delle Leggi. E quanto alli
frutti secchi avrà lo stesso Deput. ad esigere oltre il Daz.
Usc. anche quello d’Ingresso a norma della cor. stamp. Tariffa
1751, e Leggi relative, le quali Bol. dovranno esser di color
giallo; e tali pagam. rapporto ai frutti secchi, si dovranno
esiger dal Deput. stesso sulla base non solo de’Proprietarj, che
si presenteranno a ricercar la Bol. ma su quella ancora
de’riscontri della quantità, e qualità de’generi stessi, che gli
verranno esibiti dalli Pub. Fanti Pesadori dell’Of.
de’Giustizieri, li quali già per il loro Of. devono pesare tutti
i frutti secchi, che passano in consumo, e commercio, per cui
già hanno un’utilità dalle Leggi stabilita. IX. In forza di ciò
saranno immancabilmente considerati come di contrab. tutti quei
generi, che sog. a Bol. uscissero in commercio per qualsisia
Luogo, e non fossero muniti della Bol. med. Sopra di che restano
nuovam. incaricati della più esatta, e dilig. attenzione li
rispettivi Ministri destinati a vegliare alla salvezza del pub.
interesse. X. Dovrà esso Deput. al Casello spedir mensualm.
all’Of. della Pub. Dog. d’Uscita in Ven. e ad altri rispet. Of.
della Dom. una distinta ed esatta nota de’generi estratti da
Chiozza in Commercio per i quali avrà dovuto rilasciare le
rispet. Bol. ed insieme in confronto di questi l’importare del
Dazio riscosso colla detrazione d’uno per cento, il qual sarà
destinato per l’impiego ed opera, che avrà a prestare, com’è
stato stabilito dalla Pub. Autorità col Decr. 27 Maggio 1786. E
sarà poi dell’Of. pred. de’Signori Giustizieri
di trasmettere parimenti di mese in mese alla Dog. d’Uscita sud.
esatta ed autentica Nota firmata da’med. Giust. di tutti li
frutti secchi, che fossero dalla Com. di Chiozza estratti in
Com. XI. sarà in fine incombenza del Fed. Gov. prò tempore della
Dog. d’Uscita sul fondam. delle carte, e riscontri indicati,
l’estendere, e presentare di tre in tre mesi a questo Magistrato
ed all’Inquisitore alle Dog. Mercantili un diligente Foglio
comprensivo le Spediz. eseguite nel frattempo dalla Dom. per
Chiozza, ed i generi estratti in Com. da quella Com. per qual.
altro Luogo, colla descr. del Dazio sugli stessi riscosso, dal
che poi verrà ad agevol. dedursi la qualità, e quantità passata
in consumo di quella Popol. Riservandosi per fine la Pub.
Autorità, salvi i Privil. della Com. di Chiozza, a norma della
sua Costituzione, di aggiungere in avvenire sull’argomento
quell’ulteriori providenze, e discipline, che fosse creduto
convenirsi all’esigenza de’tempi, e delle circostanze. Addì 14
Feb. 1787 approvata con Decr. dell’Eccell. Senato. Pubblicata il
dì Primo Marzo 1788.
Ristretto
della Scrittura Veneta Società d’Assicuratori fermata li 28
dello scorso Febbrajo. Gl’ infrascritti venti Signori
Negozianti, ed Assicuratori, sonosi congiunti formando una
Compagnia di Sicurtà sotto le condizioni seguenti. I. La sua
dita Veneta Società di Assicuratori. Principierà Primo Aprile p.
v. e durerà per anni sei. II. Il Capitale sarà di Duc. cor. 200
ma. obbligandosi ogni Azionario per 10 ma. de’quali entro la
metà del p. v. Marzo sarà nel Pub. B. G. scritto il 25 per cento
alla dita sud. per il restante 75 per cento sarà ciascuno d’essi
obbligato all’esborso in tutto, o vero in parte entro 2 mesi dal
dì che gliene sarà data notizia da chi averà la direzione; e
quello che mancasse al pagamento decaderà da ogni azione colla
perdita di quanto avesse sborsato, assumendo gli altri Socj di
supplire al difetto, ed in proporzione verificare la
risponsabilità dell’intero capitale di Duc. 200 ma. né per ciò
chi mancasse sarà sciolto dall’obbligo di supplire, in caso di
danno, a quella porzione, che a lui toccasse. III. Eseguito il
pagam. del 25 per cento, dovrà esser fatta l’unione de’Socj ed a
bossoli e ballotte eleggersi 6 direttori, 2 col titolo di
Cassieri, due con quello di Deputati alla deffinizione degli
affari, e gli altri 2 di Firmatori. Li Cassieri, e Deputati
dovrano respettivamente permanere per anni 2, a condizione che
uno per cadauna di dette due ispezioni, che sarà quello che avrà
avuti minori voti, abbia a dimetter il suo incarico al terminar
del primo anno, ed in loro vece subentreranno altri 2, che
saranno eletti nella Riduzione, e questi continueranno per
l’intero corso d’anni 2. Li Firmatori continuar dovranno il loro
uffizio per un sol anno, con dichiarazione, che anche per questi
nella prima Riduzione sarà eletto alla detta ispezione un altro
degli Assocciati, che subentrerà in capo alli 6 mesi del primo
anno, il quale durerà un anno intiero, sortirà quello che avrà
avuti minori voti, oggetto essendo della Società, che rimaner
debba sempre nelle deputazioni uno de’vecchj, ed uno de’nuovi
per il miglior servizio della medesima. Non potrà essere
ballottato nello stesso uffizio di direzione quello, che
sostenuto l’avesse, se non dopo che tutti gli Azionarj si
fossero nella stessa deputazione impiegati. IV. Li Cassieri
raccoglieranno tutti gli esborsi de’Socj, Premj, &c. e
pagheranno spese, e danni con un ordine firmato dalli Deputati,
disporranno del denaro entrato in B. G. con preciso debito di
passare in esso a credito della Società ogni somma che arrivi a
lire cento di Banco. V. Sarà in arbitrio de’Sig.
Firmatori di toccare le sicurtà proposte dagli 8 infrascritti
Mezzani; che perciò eglino saranno obbligati di preferire
possibilmente la presente Società, e aver particolar riguardo
alla specialità di essi Interessati, salvo il maggior vantaggio
degli Assicuratori. Potranno però li Suddetti toccar anche negli
altri Cancelli; ma qualora o alcuni degli 8 accennati, od altro
Mezzano fuori di loro, non pagassero li premj de’Tocchi fatti
sino al Decembre, metà entro al Luglio susseguente e il resto in
Novembre, resta loro proibito di più toccare a’Cancelli
difettivi, e sarà incarico delli Deputati di costringere
legalmente li Mezzani al pagamento. Venendo dagli Esteri con
messe sicurtà, alla presente Società, a qualunque de’Mezzani si
ordinasse l’adempimento, la provigione sarà divisa tra gli 8
detti Cancelli. Avranno facoltà di far ogni Tocco di sicurtà
marittima, terrestre, di vita; non oltrepassando mai nelle
assicurazioni a mese il periodo di 12, e vietandosi soltanto le
Assic. per l’Indie Orientali. Non eccederà il loro Tocco la
summa di Duc. 20 ma. cor. per li viaggi di Levante e Ponente di
qua dallo Stretto, e sino a Lisbona; di 10 ma. per quei di
Ponente di là dello Stretto, e di 5 m. a per il Baltico, e
viaggi d’America. Verificandosi però talvolta una maggior somma
toccata dalle somme limitate, resterà la Società risponsabile
per quel di più che realizzato si trovasse da’Tocchi. In caso di
malattia, o altro impedimento d’alcuno de’Firmatori, potrà
sostituirsi uno de’Cassieri, o de’Deputati. Nel tempo li Sig.
Associati saranno in uffizio di Firmatori non potranno far alcun
Tocco di sicurtà per le loro specialità, né sotto il proprio o
altrui nome aver interesse alcuno d’Assicurazioni. Il resto
Mercordì p. v. Libri. Modesto Fenzo Stampatore in Venezia ha
posto sotto ai suoi Torchj un’Operetta atta a dilettare
utilmente, e a edificare lo spirito di chi vorrà leggerla.
Consiste questa in un Istoria graziosa, instruttiva, e
singolarissima di un tal Monsieur Pompeo Brankvill, esposta
sotto il ben appropriatole nome del Comune Disinganno, perché
valevole a disingannare l’Uomo in tanti famigliari suoi
pregiudizj. L’Editore mosso dalle istanze di non pochi sensati
Soggetti a procurarsi l’Originale Manoscritto dal Nobile Signore
Abate Gavard ec., Soggetto già cognito per altre sue Opere, ha
altresì stabilito di non volere in questa Edizione risparmiare
cosa veruna, che possa meritarsi l’approvazione, e la
benevolenza del Pubblico, e perciò ne espone l’Associazione.
Tutta l’Opera sarà divisa in 4. volumetti, che saranno
tascabili. Il primo, e secondo sono già sortiti; li altri
successivamente saranno dispensati uno per ciaschedun Mese fino
al suo intiero compimento. In Aprile cioè sarà dispensato il
Terzo, e l’ultimo in Maggio. Per li Signori Associati il prezzo
sarà di soldi 30. da pagarsi al ricevimento di ciaschedun Tomo,
che sarà legato in cartoncino bianco. Le Associazioni si faranno
alla Stamperia in Calle della Madonna a S. Angelo: oppure al
Negozio del Sig. Pietro Savioni sul Ponte dei Berretteri.
Esposizione per carta. Al Corpus Domini Capi dell’Ecc. Cons. di X.
E. Agostino Barbarigo E. Paolo Antonio
Crotta E. Ang. Maria Gabriel. Cambj
Trovasi di passaggio in questa Città il giovine Principe
Galitzin, che dicesi sia diretto in qualità di volontario
all’Armata di S. M. L’Imperatore. È alloggiato alla Locanda del
Sig. Petrillo. Morti. Il Signor Andrea Curz professore di
violino ed altri musicali strumenti, rapito quasi
instantaneamente da un colpo d’apoplesia, e compianto da
chiunque lo conosceva per la dolcezza del suo carattere, e per
l’onestà de’suoi sentimenti.
Niveau 3
Lettre/Lettre au directeur
Ridete al caso strano, o
faccie toste, Non è delitto a corbellar un oste.
Padova li 9. Marzo 1788.
Niveau 4
Exemple
A certa Osteria di
questa Città sono capitati due Amici e compagni
Giovedì della settimana passata, e ordinarono un
pranzo limitato alla spesa di Lire cinque. Dopo
ciò andarono non si sa dove, e vi sono tornati
all’ora prefissa. Furono serviti a dovere, e ad
ogni pietanza, ad ogni boccone parea che
s’imbalsamassero, e sentir facevano all’oste la
loro approvazione, il quale se la godeva, e
sperava d’aver acquistato due buoni avventori.
Finito ch’ebbero di desinare scesero all’entrata
dell’Osteria, portar si fecero un’altra misura di
vino, che fu posta sopra una tavola, tra due gotti
lavati, e allora dissero all’oste mostrando
ambidue le L. 5 che tenevano in mano: uno di noi
ha da pagar tutto, l’altro anderà esente quando
giunga primo a quel Capitello (cento passi fuori
dell’osteria) e voi dovete far il piacere di
dirigere questa corsa alle mosse. Accettò egli di
buon grado l’impegno, gli Amici bevettero la metà
del vino recato alla sua salute, poi guidati da
lui uscirono in istrada, e si misero alla linea
ch’egli segnata aveva con una bacchetta sul
polveroso terreno. A quel segno l’attento
regolatore maneggiò, contorse, e dispose sì bene
gli analoghi atteggiamenti de’due cursori, che
parevano corpo ed ombra, poi si mise dietro di
loro e tenendo le mani una sulla destra, e l’altra
sulla sinistra spalla di essi non vi movete,
disse, s’io non grido: Andè. Stettero immobili
sinché altamente suonò questa voce, e all’udirla
si sciolsero come due Barbari Corridori, e per
sessanta passi di strada tennero la vittoria
indecisa, per la cui eguaglianza di velocità
l’oste si sfiatava gridando bravi, e battendo
fortemente le mani. A tale distanza essi si
rivolsero verso di lui, gli fecero un baciamano,
poi ripresero la loro corsa che non s’arrestò alla
meta segnata ma continuò sinché l’oste li ebbe
perduti di vista. Egli restò come un uomo di
gesso, e della burla troppo tardi s’accorse. Cercò
d’occultarla per non essere deriso, perché vantasi
molto accorto, e si vergogna che colore gliel’
abbiano ficcata sì bene; ma il caso
avvenne di giorno, in istrada, alla presenza di
testimonj, e piuttosto che arrossire d’essere
stato trappolato sì ingegnosamente, confessare
dovrebbe, che alla seduzione di certi ritrovamenti
cede anche la medesima furberia.
Metatextualité
Non abbiamo aggiunto, né ommesso
nulla nel fatto, regolando soltanto qualch’ espressione
nella prosa, e ne’versi, che s’hanno a prendere come uno
scherzo poetico, non come una massima.
Mercordì e Giovedì 12 e 13 cor.
Oratore il P. Pietro di Venezia M. R. A San SalvatoreVenerdì e Sabbato 14 e 15 cor.
Oratore il Rever. Canonico Biffis Priore. In questo eccelso Tempio, che forse sull’antico disegno del celebre Giorgio Spaventi riformato poi dal solido genio del gran Tullio Lombardo, a cui s’è unito quello di Jacopo Sansovino per renderlo, com’ è a parere di molt’ intendenti, il più stimato e superbo di quanti ne abbiamo in questa Città, si espone il Venerabile quattro volte all’anno, due per li Canonici Regolari, che lo uffiziano, e due per la Scuola del Ss. Sacramento. Da qualche giorno s’è compiuta l’opera dell’interno rinnovato suo imbiancamento per cui comparisce più bello. A San LucaDom. Lunedì, e Martedì, 16, 17, e 18 cor.
Guardiano l’Illustr. Sig. Gius. Rigamonti. Oratori. La Domenica il M. R. P. Celestino di S. Giuseppe Bolognese, Predicatore Quadragesimale, Lunedì, e Martedì il M. R. P. . . . . . . . di S. Tom. d’Aquino Milanese, compagno del Predicatore sud. Domani 16 cor. sarà Domenica delle Palme nella Chiesa P. e C. di San Simon Grande si espone una venerata Reliquia d’alcune stille del Sangue Prezioso di G. C. Si ha per tradizione, che sia una porzione di quello, che illeso rimase trà le fiamme del fatale incendio, che consunse il Santuario della Chiesa di S. Marco sotto il Dogado di Giacomo Tiepolo. Queste adorabili goccie avute in dono dal Doge Renier Zeno furono poi dalli discendenti di sua Famiglia abitante nella summentovata Parrocchia donate alla Chiesa di essa, a condizione d’esporle ogn’ anno nell’accennato giorno. Tale Reliquia si serba all’Altare della B. V. del Rosario, in custodia di marmo con due porticelle, e le chiavi sono affidate al Piovano pro tempore. Ordine della Funzione. Alle ore 16 circa preparasi una regolare distinta Processione coll’Aste, e Pennello della Scuola del Venerabile, Crocifisso, e torcie accese. Il Reverendissimo Piovano interviene in Piviale violato, col seguito del Primo e Secondo Prete, parati, e di altri due Titolati con cotta, e stola violata. Avvicinati al sud. Altare si cantano dalli Musici alcuni Versetti, indi uno de’Titolati leva dalla Custodia la Reliquia, che dopo breve adorazione ed incensamento viene consegnata nelle mani del Piovano, ed allora si stende la Processione, la quale fatto il giro del Campo grande, per la Porta maggiore rientra in Chiesa, nel cui mezzo ergesi un magnifico Palco illuminato d’intorno da otto grosse torcie, su cui si pone per tutto il resto del giorno all’adorazione de’Fedeli la preziosa Reliquia. Nel dopo pranzo l’Oratore Quaresimale fa la Predica, che corre in tal giorno, e finisce alle 23. Rinnovasi dappoi la Processione col giro stesso della mattina, e la funzione ha il suo termine con una solenne Benedizione. Nella stessa Domenica S. S. scende nella Ducale Basilica alla Processione, e alla Messa, e il dopo pranzo alla Predica, che sarà detta quest’ anno dall’Oratore di S. Moisè M. R. P. Giordano Rossi, poi và a prendere le consuete Indulgenze alla Pietà ed al Santo Sepolcro. Mercordì p. p. il Reverendissimo Piovano di San Basso Prese il possesso della nuova sua dignità di Canonico di San Marco. Elezione militare. Nell’Eccellentissimo Collegio la mattina del giorno 7 del mese corrente fu innalzato al grado di Soprantendente Generale della Cavalleria, con rango e prerogative di Brigadiere con voti 19 e 6 il Nob. Sig. Conte Colonello Santonini in competenza degl’ Illustrissimi Sig. Colonnelli Theri, Gregorina, e Carrara. Avviso ad un Anonimo. Se v’hà un Paese dove pubblicamente permettasi di fomentare il vizio, e dove un Gazzettiere non abbia riguardo di presentare alla discola Gioventù delle lezioni da ben dirigere i suoi furti amorosi, colà rivolgetevi, Signore, che la vostra relazione vedrà la luce, giacché in vece di cercar d’occultarla avete la smania di renderla nota a chi non sa nulla, e ci fate il torto di credere che sia a proposito per questo Foglio. In senato.13 Corrente.
All’Adice E. Zuanne Paruta. Beni Comunali E. Franc. Vendramin.Capi dell’Ecc. Cons. di X.
per il mese
corrente.
E. Agostino Barbarigo E. Paolo Antonio
Crotta E. Ang. Maria Gabriel. Cambj 14 Marzo 1788.
Lione cinquantanove e un quarto. Parigi cinquantotto e tre quarti. Roma sessantatre e tre ottavi. Napoli cento e dicianove. Livorno cento e due. Milano cento e cinquantaquattro. Genova novantadue e un quarto. Amsterdam novantadue e sette ottavi. Londra centuno e un ottavo. Augusta centuno e mezzo. Vienna cento e novantadue e mezzo. Partenze Marittimi. Per Spalatro Antonio Grismondo tra giorni 15. Per Cherso Matteo Fornarich tra giorni 15. Per Po’ e Lombardia Battista Rossi tra un mese. Per Zara e Sebenico Pietro Menego tra giorni 15. Per Napoli e Livorno Antonio Pernisich tra un mese. Per Corfù e Zante Pietro Lipovas tra un mese. Per Roterdam Sust Cristenten tra un mese. Per Corfù Simon Bernetich tra un mese. Per Lisbona Michele Bellucci tra un mese. Per Cadice, Marsiglia, e Genova, Domenico Bonsignori ebbe proroga per un mese. Per Cattaro Matteo Marchesini entro giorni 15. Pe [sic] Costantinopoli Leon. Davanzo ebbe proroga d’un mese. Per Cipro e Alessandria Simon Budonich ebbe proroga d’un mese. Per Amburgo Sep. Ollosen tra un mese. D’Affittare. Una Casa grande alle Rive di Mestre in vicinanza del Teatro, che può servir di Casino di Compagnia paga all’anno Duc. 150. Chi vi applicasse parli col Custode delle Rimesse del Pasquali appresso la detta Casa. Casa grande nuova in Contrada di San Giac. dall’Orio in Ruga Vecchia rimpetto alla Porta grande della Chiesa, con tutte le sue comodità, riva, corte, 4 Magazzini, e consistente in 3 Appartamenti. Chi la volesse tanto unita, che separata in appartamenti parli col Signor Giovanni Bolis Mercante da legname in Barbaria delle tole. Magazzino sotto l’Eccellentissima Casa Sanudo a San Polo con due rive, una particolare del Magaz. e l’altra comune in Corte di Cà Sanudo, con suolo di tavole rinnovato in altezza per l’escrescenza dell’acqua salse. Paga all’anno Duc. 40 da L. 6 : 4 Chi vi applicasse si porti a trattare in Cà Sanudo.Niveau 3
Exemple
Miser chi mal oprando si
confida Ch’ ognor star debba il malefizio occulto . . .
Un uomo di campagna, che probabilmente si sarà dirozzato
nella Città, ha saputo in questa, due mesi sono,
truffare due orologj a due Orologiaj sotto le Procuratie
Vecchie, fingendosi appresso ambidue, il Servitore
de’proprietarj delli medesimi, e pagando il prezzo delle
fatture in essi fatte. Bisogna che costui sapesse molto
bene operar il male quando giunse a ficcarla alli nostri
Bottegaj, che non possiamo dir cucchi senza far loro una
spaccata ingiustizia. Egli passeggiava in Piazza Giovedì
sera, e fu riconosciuto da un tale, che si trovò
presente quando il secondo orologiajo rimase ingannato.
Questi corse subito ad avvisarlo onde uscito di bottega
accoppiassi ad esso, e gli riuscì di trovare il
truffatore, a cui disse senza complimenti, venite con
me. Colui risposegli, mo che? mi conoscete? e
l’Orologiajo soggiunse sì certo. Quanto fu destro nel
commetter la colpa tanto fu stolido nell’andare incontro
al castigo. Seguì il bottegajo, entrò nella sua
officina, e colà preso alle strette in presenza di
testimonj confessò il suo delitto, e restituì l’orologio
carpito, che seco aveva. Intanto n’ebbe l’avviso l’altro
orologiajo, che corse a sorprenderlo anch’esso, ma non
gli trovò il capo toltogli, e minacciollo di darlo in
mano de’birri. Spaventato il delinquente gli diede 3
zecchini che in borsa teneva, le fibbie d’argento, e il
suo nuovo gabbano, poi scortato da chi ebbe com.
passione di lui se ne andò per il ponte del Cavalletto,
e disperse la folla che raccolta s’era in quel sito a
vederlo, pena gravissima per chiunque non abbia una di
quelle rare fronti, che non arrossiscono mai.