Gazzetta urbana veneta: Num. 18
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Num. 21
Governo
In senato.
Il caso ci viene descritto per vero, ma on sappiamo dove
sia nato. Correggasi su questo pericolo la Gioventù licenziosa,
e non turbi la pace di questi poveri Vecchi, che si comprano a
peso d’oro le Mogli, e di queste meschine, che per disperazione
di povertà sono costrette a vendere i loro amplessi a degli
schifosi cadaveri.
che
il suo Superiore fece scortare da Murano a Fusina il P.
Sartinara, e di là sino a Padova in buon Legno coperto a quattro
cavalli, colla medesima scorta. Giunse a quel Collegio di S.
Croce in vista d’ottima salute e di buon umore. Ci scrive un
Signore di quella Città che gli fu assegnata una stanza
nell’alto appartamento; ch’era guardato da due Padri perché dava
indizj di fantasia delirante, e mentre parlava con essi in men
d’un baleno aprì la finestra e si gettò in una corte selciata.
Variano i racconti sull’origine de’suoi delirii, e non
riportandone alcuno riferiremo queste parole d’un saggio
Religioso del suo Ordine. Egli contrasse dalla Natura la sua
indisposizione cui, sino ce a Dio piacque porse la Religione
tutti i più opportuni ripari. Dalla Copia tratta dall’autentico
registro de’morti della magnifica Città di Padova giuntaci
occlusa nell’accennata. Lettera apparisce, che il sud. Padre
aveva 53 anni d’età, e che si lanciò dalla finestra verso un’ora
di notte. Un altro Foglio non apportator di funeste ma di liete
notizie, ci fà sapere, che S. E. Proveditore, e li Cittadini a
ciò destinati si prestano per l’illuminazione de’fanali in
quella Città da incominciarsi nell’Ottobre v. e che dopo Pasqua
si darà mano al governo, e al seliciato d’una vasta parte del
Prato della Valle. Causa di Vacui. Nella Riduzione del Sereniss.
M. C. tenutasi nella scorsa Dom. fu posta e presa la Parte di
Grazia per i Vacui della Causa trà S. E. la N. D. Loredana M.
Grimani Ka. Morosini, e li N. N. H. H. LL. CC. Semitecolo.
Quando le Cause per la loro implicanza ed estensione non posson
essere spedite nel consueto periodo d’un Terzo Consiglio si
stende una informazione, che supplichevolmente presentasi agli
Eccellentissimi Capi del Consiglio a cui prende la lite, i quali
riconoscendola della natura di quelle, c’esigono l’accennata
Grazia aderiscono la richiesta delle Parti, e formano la
Scrittura, ce và presentata nell’Eccellentissimi Sig.
Consiglieri, e Capi della Quarantia Criminale. Se colle solite
ballottazioni viene secondata la petizione, uno degli
Eccellentissimi Consiglieri prefati la porta al Serenissimo M.
C. dalla cui Sovrana Autorità dipende l’approvazione alla quale
succede l’effetto. Questa ottenuta gli Eccellentissimi Capi del
Cons. di 40 al quale incamminata è la Causa destinano il Pender
de’Vacui, e si comincia la trattazione otto giorni dopo quello
in cui cade il Pender assegnato, introducendola l’Avvocato della
Parte al Taglio, il quale continua a perorare per quattro o sei
giorni, secondo il num. de’Vacui accordati. Gli risponde poi per
altrettanti giorni, l’Avvocato al Laudo, indi parlano due
Avvocati Avversarj, e questo chiamasi Secondo Consiglio. In tal
giorno segue il giudizio deffinitivo (salvo il Pristino se fosse
spazzo di taglio, e la questione lo esigesse) e se nasce una
patta nel dì susseguente trattasi la causa coll’usato metodo del
Terzo Consiglio. Succedente poi alla prima una seconda patta
bisogn’ attendere la mutazione della Quarantia e fare un nuovo
Pender. Per tutti i giorni assegnati alle dispute de’Vacui sono
sospesi gli altri Terzi Consigli mane. Gli Avvocati, che li
trattano hanno 3 mezzarole al giorno per cadauno a
sabbion corrente. Quelli del Secondo Consiglio hanno in prima 3
mezzarole alte e basse, e poi ne hanno tante quanti furono i
giorni de’vacui a sabbion cor. Dicesi, che gli Eccellentissimi
Capi della Quarantia C. V. destineranno il Pender delli 26
Aprile p. v. per la Causa sud. il che verificandosi si
comincierà a trattarla alli primi del susseguente Maggio. Ha
parte nella medesima dal canto della prenominata Kav. Morosini
l’Eccellentissimo Sig. Kav. e Proc. Manin come donatario
dell’Eccellentissima Moglie. La sera del giorno 10 del corrente
il celebre Cavaliere Pinetti Fisico Sperimentale della Reale
Corte di Francia, di cui tutti li fogli pubblici dell’Europa
hanno parlato con sommo vantaggio, diede finalmente un saggio
della sperimentata sua abilità. Levò di dosso la camicia ad un
Cavalier in poco men di tre minuti estraendola solamente dal
braccio sinistro senza sbottonare l’abito, con grandissima
agilità. A questa operazione, ce fece maravigliare tutte le
Persone di distinzione, che si trovavano nel Casino
dell’accennata gentilissima Dama succedettero varie altre
esperienze di nuova e sorprendente invenzione che dieder vieppiù
a conoscere il sommo valore di detto Cavaliere. Siamo quasi
certi, che nelle prossime Feste di Pasqua avremo nel Teatro di
Mestre questo raro, ed ingegnoso divertimento. Jeri Martedì S.
E. Reverendissima Monsignor Bernardino Marini eletto Vescovo di
Treviso, è partito per Roma alla sua consecrazione. Bastimenti
Arrivati e loro Carico.
Strà. Casino d’Affittare in Fossa Lovara co ogni sua
comodità paga all’anno Duc. cor. num. 45. Chi vi applicasse
parli col Colombani, che gli darà l’indirizzo. Ricapiti
per questo Foglio in Venezia Dal Colombani Librajo al Ponte di
Rialto. Alla Spezieria della Vigilanza al Ponte de’Dai. Dalla
Stamperia Zerletti Venezia.
Mercordì 12. Marzo 1788.
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Metatextuality
Sabbato della scorsa settimana
indiritte ci vennero altre due traduzioni dell’aria del
Signor Serin scritte da una penna medesima: la prima in
lingua Italiana, la seconda nel Veneziano dialetto.
L’Anonimo, che ce le mandò, sottoscrivesi vostro Assocciato.
Alla lettura del precedente Foglio avrà egli intesa la
nostra dichiarazione, e non potrà lagnarsi se non le trova
in questo stampate. Da un’altra mano ci giunse nel giorno
medesimo la seguente Lettera. Nelle poche sue linee si
scorge il carattere della letteratura. Così in varietà
d’argomenti ce ne venissero spesso di simili!
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Letter/Letter to the editor
Signor Gazzettiere. Questo è
il Secolo delle Gazzette, e va benissimo, che si
riempiano ad ogni costo. L’aria del Signor Serin con le
sue traduzioni occupò due colonne de’vostri Fogli. Ebbi
gusto veramente, che questo epigrametto imponente a
prima vista sia stato riconosciuto falso, e in
conseguenza contro il buon gusto. Le riflessioni del
Traduttore sono giuste, e sensate. Sono frequentissime
le composizioni, che brillano d’un falso splendore. Lo
scopo de’Poeti d’oggidì (giacché andiam di male in
peggio in fatto di Poesia) è d’abbagliare per poco.
Delle lor Muse son partigiane le Signore Donne, che
chiudono stupefatte le pupille all’abbaglio, e
s’acciecano. Bel miracolo degno d’Apollo si fu quello di
chiuder un Sonetto con questo verso; Tanto a notturni
augei nemico è il Sole, e voler, che s’intenda per Sole
il volto leggiadro di Nice. Povera verità! disgraziato
buon gusto! Miserabili testicciuole erigetevi in giudici
di moda, non mai di Poesia, di cui n’è la base
l’aggiustatezza, e il criterio. Basta di ciò. Se non vi
spiace inserite nel venturo vostro Foglio questo
Epigramma, ch’è di leggiadrissimo vivente Autor
Francese, ed invitate i bei Genj alla Traduzione.
Eccolo. A’ une Dame, sur la traduction du traité de la
mort par Sherlok. Si esamini, si cribri questo epigramma, si
troverà sempre giusto, e delicato. Una sola Traduzione,
che comparisca, anch’ io spedirò la mia.
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“Ӕglé,
vôtre funeste Livre Renferme un froid poison, dont
on ne peut guérir. En nous apprenant à mourir, Le cruel nous ravit tout le plaisir de
vivre. Helas! nos tristes jours panchent vers leur
couchant. Pour apprendre á mourir est-il besoin d’un
maitre? Que tout autre intérec céde au plaisir
touchant De recueillir les fleurs que le présent
fait naitre. L’amour est nôtre vie: oui, vivre c’est
aimer: C’est rendre un autre heureux, et c’est
l’être soi-même. Vous donc, qui sûtes m’ enflammer,
Achevez mon bonheur, aimez-moi, comme, j’ aime. Mais
si tous mes soupirs ne peuvent attendrir Le cœur,
sans qui je ne puis vivre, Cruelle, prêtez-moi vôtre
funeste Livre, Afin que j’ apprenne a mourir. ”
Metatextuality
I lamenti dell’Adriaca Ninfa per
la fuga del suo diletto Augellino hanno svegliato al canto
le Muse. Ci rincresce di dover protestar all’Autore del
grazioso Veneziano Sonetto, che la sua chiusa ottener non
farebbegli le necessarie licenze; e che quand’ancora fossimo
in Paese da superar quest’ ostacolo ci guaderemmo bene
dall’introdurre ne’nostri Fogli ogni espressione, ogni
scherzo, ogni equivoco atto a contaminar l’innocenza, o ad
offendere l’onestà. In luogo suo ne diamo un altro giuntoci
allo stesso tempo.
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Clori, tu piangi invan. Ah ti
rincora E richiama al tuo sen la cara pace. Quell’ Augellin,
di cui‘l fuggir ti spiace L’udrai tu ancor a salutar
l’aurora. Fuggì, gli è vero, da’tuoi laccj fuora, Cantando
libertà con trillo audace; Ma che però? Ben tu lo sai, che
piace D’ un nobil cor la servitude ancora. Eccolo tra que’
rami in traccia d’esca; Ma sì pigro svolazza, e così a
stento Che ben mi par la libertà gl’ incresca. Va, sospira,
lo chiama, e un bel portento Bella Ninfa sarà, se non
s’invesca: Tanto è il poter d’un femminil lamento.
Metatextuality
È nostra intenzione di non dare
alcun vantaggioso, o contrario giudizio sulle Composizioni
originali, o tradotte, che somministrate ci vengono. Tacendo
il nostro sentimento lasciamo altrui tutto il merito di
censurare o laudar giustamente: così il Pubblico sarà meglio
servito, e noi avremo qualche sollievo se i belli ingegni a
cui diamo moto continueranno a favorirci, come
benignamente hanno cominciato.
In senato.
8 Corrente
Aggiunto alle Valli Veronesi E. Pietro Maria Lonfadini. All’Eresia E. Zuanne Querini Kav. Nel Foglio di Mercordì p. si legga per Estraordinario a S. Maura E. Agostino Soranzo non Barbarigo.In M. C.
9 Detto.
Avvogador di Comun Elez. dello Scrutinio conferm. dal M. C. E. Angelo Maria Priuli della Quarantia Criminal. Finisce E. Franc. Lodov. Curti. Pod. e Capit. a Rovigo Reggim. con pena dura m. 16. E. Flaminio Corner qu: Camillo F. E. Pietro Donà. Podestà a Cavarzere dura m. 16. E. Zuanne Contarini di E. Girolamo F. E. Ant. And. Pizzamano. Pod. e Capit. in Adria dura m. 16 E. Rizzardo Balbi di E. Antonio. F. E. Giulian Contarini. Podestà a Lonigo dura m. 16 E. Seb. Barozzi qu. Niccolò F. E. Gian And. Pasqualigo. Prov. alle Biade E. Ang. Maria Labia qu. Paolo Ant. Pieggio E. Pietro Capello Quinto. F. E. Paolo Contarini. Signori di Notte al Criminal Sest. S. Marco. E. Lor. Pizzamano qu. Dom. F. E. Zuanne Soranzo qu. Seb. Offiziale al Formento a S. Marco E. Zuanne Corner qu. Pietro Franc. F. E. Giac. Corner qu. Zuanne. Prov. Al Cottimo d’Alessandria. E. Seb. Soranzo qu. Z. Franc. F. E. Leon. Nic. Foscolo. Domenica di sera delli 9 corrente nel Casino d’Orfeo a San Benedetto si diede una superba Accademia composta dell’arie, e suonate seguenti. Prima Parte Sinfonia del Sig. Capucci Sinfonia di Monsieur Diters. Aria Buffa del Sig. Crespi La Musica del Sig. Anfossi. Sinfonia d’Haydn. Aria con recitativo del Sig. Angelo Fabio. La Musica del Signor Maestro Gazzaniga. Sinfonia del Sig. Schuster. Terzetto del Sig. Maestro Alessandri eseguito da’Signori Crespi, e Fabio. Sinfonia d’Haydn. Aria del Sig. Babbini. La Musica del Sig. Cimarosa in occasione dell’Apertura del Nobilissimo Teatro di Vicenza. Concerto di Violoncello del Sig. Cavedaschi. Duetto della Signora Luigia Crespi, e del Sig. Matteo Babbini. La Musica del Sig. Bianchi. Concerto di Violino del Sig. Francesco Vaccari Modanese. La Composizione del Sig. Giarnovich. Seconda Parte. Sinfonia del Sig. Maestro Martini. Aria del Sig. Fabio. La Musica del Martini Sud. Sinfonìa d’Haydn. Rondeau della Sign. Luigia Crespi. La Musica del Sig. Bertoni. Sinfonìa del Sig. Luigi Cherubini con parti obbliate. Duetto del Sig. Matteo Babbini, e della Signora Luigia Crespi. La Musica del Cherubini. Sinfonìa del Martini. Gioventù Scorretta, Vecchiezza Sensitiva. Fu paragonato il Matrimonio ad un Edifizio, che non ha di bello se non la porta per cui vi si entra: fu detto, e ridetto che i due giorni di felicità, che trovano gli uomini in esso sono quello in cui si sposano, e l’altro in cui restano vedovi: i malcontenti maritati alzano al Cielo i loro lamenti per tutta la Terra, sospirano invano la perduta lor libertà, e interrogati quale sia il beato di loro, ch’abbia la donna buona rispondono esser questa: Come l’Araba Fenice, Che vi sia ciascun lo dice, Dove sia nessun lo sà. Sostengono rabbiosamente, cha la meno trista sia la più buona, e ne dicono tante e tante sulle calamità del loro stato da far perdere la voglia di sperimentarlo al resto della razza umana, che per ciò non isgomentasi, e intrepidamente popola il Mondo di miserabili, giacché in cento matrimonj ve n’ha uno appena di signorile, e novantanove, altri beni non contano, che quei di Natura e d’Amore, che ben presto cedono agli stenti, e alla fame. Con tutto ciò spezzata dalla morte questa catena, che sì pesante e dura si dice, dopo tanti strepiti, tante lamentazioni, tante proteste, un’infinità di Vedovi offrono la mano ad un’altra: lo stato di libertà è una violenza per essi: non ponno star senza Moglie, smaniano fin che trovano la seconda, la terza, e la quarta, e non pochi con una piede nella fossa affrettano il momento d’entrarvi con l’altro spinti dalla gagliardia della loro nuova comperata metà. Che contradizione trà le parole, e le azioni degli uomini! Abbiamo annunziato, non ha molto, un matrimonio di questa natura, per cui Bara Tono fece buona giornata, ora possiamo parlare d’un altro molto analogo a quello.Level 3
Example
Un Vecchio d’anni 75, non
orbo affatto ma che ci vede pochissimo, attaccato dalla
paralisia, costretto a raccomandar ad un bastone i suoi
passi, è rimasto vedovo d’una saggia Consorte, che forse
per vendicarsi delle amorose di lui infedeltà, non lo ha
nominato nemmeno nel suo Testamento. Irritato egli da
questo preteso torto pensò di vendicarsi
coll’ammogliarsi in secondo voto, e parlar fece ad
alcune ma tute recisero le sue speranze con un nò alla
Spartana, senza complimenti, o riguardi. Fermo nella sua
risoluzione prese al di lui servizio un’onesta
Giovinetta verso cui usò tutte le diligenze possibili
onde ridurla ad acconsentire al matrimonio propostole,
ma questa ad onta della sua povertà, non poteva
risolversi al sacrifizio della sua giovinezza. Trovò
egli però la via di superare la sua renitenza
arricchendola poco a poco d’ornamenti preziosi, e
facendola padrona di Casa. Disposto l’animo suo con
questi atti di generosità ad essere più pieghevole,
venne poi alla seducente proposizione di farle una
donazione di tutto il suo a patti ch’Ell’accettasse la
sua tremola mano. Alla gran tentazione non seppe
resistere quella Serva Padrona, fu stesa la Scrittura
legale da un Notajo Pubblico, e poi strinsesi il nodo.
Sparsa la notizia fece nascere secondo il
solito le derisioni, e le risa, e pochi giorni dappoi
quattro Giovinastri, di que’ che diconsi da buon tempo,
alle due della notte picchiarono alla porta dello
Sposino da tre quarti di Secolo. Và a rispondere la sua
fresca metà, aprendo un finestrino sul pavimento che
guarda sopra la porta. Interrogando chi fosse ode dire:
è in casa il Signor Cornelio vostro Marito? Ella si
ritirò prudentemente senza rintuzzare il compreso
oltraggio. Tornata a fianco del Vecchio resistì lunga
pezza alle sue dimande, ma poi fu costretta a dirgli
arrossendo la verità. s’accese all’udirla di tutto il
fuoco della defunta sua giovinezza, e strascinandosi in
una vicina camera prese un archibugio, riaprì il
finestrino, e in atto si mise di vendicare il torto
ricevuto con una strage. Ma il bastone a cui
sostenevasi, lo sdegno che palpitar lo faceva, la
Consorte che trattenevalo, in aggiunta alle sue fisiche
indisposizioni l’hanno imbarazzato talmente, che
strammazzò sul legno, e sul fucile vittima d’un’ira
impotente. Io dal suolo ove steso giaceva, ed a portarlo
sul letto; e molto più a calmare le foranie del suo
risentimento. Giunse a tanto a forza di blandimenti, e
carezze; poi diedegli la pappa coll’oglio di mandorle, e
li conciliò il sonno. Egli crede tuttora, che
l’attentato suo non sia noto, e non ne parlò mai con
alcuno. Pur troppo si sà, e fece ridere: ma se le forze
non mancavano al suo disegno non riderebbe ci se la gode
a sue spese.
Metatextuality
La seguente
Lettera è scritta in data delli 2 cor. dal Reverendissimo P.
Superiore del Collegio de’Somaschi di S. Croce di Padova.
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Letter/Letter to the editor
Il P. D. Giov. Sartirana
giunto qui jeri sera da Venezia per passar quindi a
Milano a cagione di qualche disordine in cui si trovava
la sua salute da più di tre mesi, poco dopo il suo
arrivo sorpreso da un funesto accidente finì quasi
istantaneamente di vivere restandoci appena spazio
bastante ad amministrargli l’estrema unzione. Noi tutti
oltre la costernazione somma in cui ci pose la subitezza
ed atrocità del caso, sentimmo un dolor acerbissimo in
veder rapito nell’ancor fresca età d’anni forse 48 a noi
un Amico caro, alla Congregazione nostra un utilissimo
operajo. Versato egli non mezzanamente nelle più nobili
discipline lesse già la Teologia in S. Maria Sacrata di
Milano, e professò la Filosofia dapprima come Ripetitore
nel Collegio Sallio di Como, poi come Lettore in S. Zena
di Verona, quindi alla Colombina di Pavia, e finalmente
nel Patriarcale Seminario di Murano, ove diede parecchi
pubblici saggi del suo non ordinario valore. Gli anni
suoi sì bene spesi in servigio della sua Religione, ed
in pubblico vantaggio, ed insieme un incolpabil tenore
di vita ci porgono una dolce speranza, che Iddio Signore
siasi degnato d’usare misericordia alla di lui anima. Io
per ciò caldamente la raccomando a’pii suffragj di V. P.
M. R. e a quelli di cotesta Famiglia Religiosa,
protestandomi con tutto l’ossequio.
Metatextuality
Le altre notizie,
che abbiamo sopra questo tristo argomento sono,
6 Marzo cor.
Piel. Par. Gir. Tomaseo dalla Brazza con 9 cai di Vino a se medesimo. Carattelli olive salate a Dom. Bagnolo, 3 Carat. Oglio del Patr. e Marin. Piel. Capit. Giorgio Lazzari da Ceffalonia, e Corfù, Raccom. a Paolo Lazzari. Alli Enselman 55 Cai oglio A Paolo Lazzari 4 Cai detto Port. Capit. e Marin. 8 Cai detto. Piel. Capit. Gius. Florio dal Zane racom. a Pietro Florio con A Pietro Florio 3 Cai olio. A Salomon Costanini 4. A Demet. Damugliano 22. A Giacob Giacur 5. A Jacob Curiel 3. A Marco Verona 6. Ad Ales. Rastopolo 4. A Rech e Laminitz 5. A Costantino Cattivrà 4. Port Capit. e Marin. 10. di Tramesso 7 Mogliazzi. In tutto Barrile N. 425. Piel. Pat. Zuanne Tagliadin da Sebenico e Spalatro.Da Sebenico.
2 Cai cerchiati Catrame, e 10 Mazzi ferro grezzo alla rifusa.Dai Lazzaretti.
18 Bal. Cordovani in Pel. 3518, 36 Schiavinotti da cavallo, 54 Barili e Cadice Susini, un Fag. Cera. Dalla Città di Spalatro 4 Cai Oglio del Pat. e Marin. 4 dei Mercanti, e 2 Barilotti di Tramesso. 49 Bar. Sevo, e 3 panetti. 15 Caffe Cand. Sevo. 23 Bar. grippola. 3985 Pel. Becchine. 550 Pel. Boldroni. 2 Fag. Pel. concie in oglio di pesce. 4. Bar. carne salata. 2 Bar. miel. Un Carat. Pelo sujno. Da Zara 4 Sacchi Lana Morlacca. 2. Rot. Rassa da tingere in più cavezzi, un Fag. Cera gialla, e uno di Spongie.Ad. 8 detto
Piel. Capit. Zorzi Marovich da Durazzo. Al Co. Luca Jvanovich 1290. Bal. Tabacco. Maurisse 46 Sem. di Lino. Bergantino Capit. Aniello Caffiero da Messina. A chi presenterà 104 Botti Agro di Limon 132 Casse Limoni 130 m. Limoni alla rifusa. 119 Casse Naranze. mezza Botte Vino. un Barilotto Moscato, un Fiasco spirito di Limon. Port. e tramessi 6 Scat. Robe dolci 4. Sacci Pestacchj. Pignatte di terra alla rifusa. Tartana Capit. Marco Tripcovich da Maina e Durazzo, rac. a sé medesimo. A chi presenerà, de’Mercanti 85 Cai Oglio. Port. Capit. e Marin. 12 Cai detto. A chi presenterà 80 m. a Vallonia c.aDa Durazzo
Un migliajo Bisatti salati10 Detto
Brac. Pat. Matteo Cherin da Traù con 9 Cai Oglio de’Mercanti di 85 Barile c.a. Prezzi delle Biade Il Formento a L. 28. Il Sorgo Turco a L. 21. Mancano le ricerche, e c’è apparenza d’un maggiore ribasso.Level 3
Letter/Letter to the editor
Signor Gazzettiere. Ella è
supplicata di pubblicare sulla di lei Gazzetta, che in
Padova vi è persona, che cerca impiego di Scrittura.
Egli (è vero ce a lui non tocca il dirlo) hà buon
carattere, e s’impegna in questo, ed altro, come potrà
far vedere venendo ricercato. Egli è persona libera
senza famiglia sicché potrà ovunque fosse chiamato
portarsi sì per fattura provisionale, che per
istabilirvisi. Il suo ricapito è dal Signor Giuseppe
Saglieri al Caval d’oro. Intanto se gli protesta.