Gazzetta urbana veneta: Num. 17

Permalink: https://gams.uni-graz.at/o:mws.3212

Livello 1

NUM. 17.

Mercordì 27. Febbrajo 1788.

Livello 2

Era giunta questa singolar nostra Patria al colmo della floridezza nel suo commercio quando tra desso e il governo dello Stato dividevano le loro cure i più facoltosi e benemeriti Patrizj della Repubblica. Oratori in Senato, e Mercanti nelle lor Abitazioni egualmente segnalavano nel raffinamento della Politica, e nè fausti progressi della Negoziazione. Allora il Rialto era una delle Borse più famose del Mondo onde il particolare distintivo suo nome divenne generico a’più famose del Mondo onde il particolare distintivo suo nome divenne generico a’piú considerabili mercantili Ridotti, come vedersi può nel Chiabrera; e i Palazzi degli antichi nostri Signori erano tante Reggie per la copia e preziosità di suppellettile, anzi poche Reggie gareggiar potevano allora di ricchezza con essi, come attesta lo stesso Storico Francese della Lega fatale di Cambray, benché poco favorevole a questo Dominio, oggetto di tanti eccelsi sdegni combinati per la sua distruzione. Vano sarebbe il ripetere quì le cause notissime della decadenza del commercio Veneto. La condizione de’tempi, l’innalzamento dell’altre Nazioni, sperar non lasciano di vederlo risorgere all’antico suo perduto vigore, ma non per questo mancano i mezzi di rinforzare in parte l’attuale sua debolezza. Uno spirito d’unione che strignesse filosoficamente in Società mercantili degli uomini differenti trà loro di Religione, e di grado: un circolo de’tesori che chiusi tengonsi negli Scrigni: un amor Nazionale, che scuotesse dall’indolenza e rivolgesse al bene della propria Patria que’ Cittadini che possono sollevarla, diverrebbero efficaci rimedj de’mali presenti. Sembra che il giorno apportatore d’un tanto bene esser non possa lontano, e che lo annunzj come un’aurora propizia che sorge ad appagare i voti del Patriotismo, la Compagnia d’Assicurazioni stabilita in questa Città nel dì 20 dello scorso p. Gennajo il cui Piano riprodotto succintamente su questo Foglio mostra un’intelligenza e una rettitudine degna del più felice destino, e i nomi degli’Individui che la compongono in un colpo d’occhio presentano il ravvivato genio dell’antica Nobiltà Veneziana, ed i progressi della Tolleranza sì necessaria alla prosperità del Commercio.

Metatestualità

Il seguente Piano venne esteso dalli Sig. Petronio Buratti, Corrado Rech, Pietro Van Autgardem, o Amedeo Svajer, eletti Deputati al Commercio.

Livello 3

Capitolo I.

Citazione/Motto

A fondo di questa Negoziazione Duc. 4 cento mila cor. Le Azioni 8 cento da Duc. 500 l’una per la cui sola summa saranno risponsabili li Sig. Socii ciascuno per le sue rispettive Azioni. II. La Ditta sarà Compagnia Veneta di Sicurtà, principierà primo Marzo p. v. e continuerà per anni dieci. III. Alla sua direzione per tutto il decennio li Sig.Con. Ang. M. Revedin, e Zuanne Lazaro Presidenti Cassieri, e li Sig. Jacob Vita Vivante, Gio. Diego Marinovich, e Gio. Franc. Capellis Deputati alli Tocchi. E se per qualunque caso alcuno d’essi non potesse supplire all’incarico, colla plularità de’voti della Comp. verrà eletto il suo successore. IV. Entro il p. v. Feb. dovrà ogni Socio scrivere in B. G. il trenta per cento dell’importo delle sue Azioni alli sud. Presid. Cassieri. Da questa summa di Duc. 120 m. ne verranno estratti 80 m. da investirsi in Zecca a prò della Compagnia, il qual Capitale debba restare intatto durante il corso della medesima a maggior suo decoro. Li altri Duc. 40 m. resteranno nel Pub. B. G. a disposizione de’Sig. Pres. Cassieri onde prontamente supplire ad ogni occorrenza. In caso di qualunque straordinario bisogno, se mai le scadenze de’danni prevenissero l’introito de’premj, assorbendo il fondo di Cassa di Duc. 40 m. ad ogni ricerca delli Sig. direttori all’Assemblea degli Azionarj, un mese dopo l’intimazione dovrà ognuno d’essi scrivere in B. G. la propria Taugente a conto del 70 per cento rimanente che al bisogno è tenuto di corrispondere. E se spirato un tal termine alcuno d’essi non avesse supplito decaderà da ogni suo diritto, e il Capitale suo e gli utili futuri d’esso passeranno a vantaggio degli Azionarj che avranno supplito a tempo a peso de’quali caderà l’altrui difetto, proporzionatamente alle loro Azioni. V. La scelta del Luogo atto alle Riduzioni ed amministrazione di tal affare, come pur all’unione della general Assemblea: lo stabilire il ministero, gli onorarj &c. apparterranno alli cinque Pres. e Deputati sud. VI. Li Tocchi di Sicurtà saranno firmati da tutti e tre li prenominati Deputati, e in mancanza d’alcuno d’essi, per malattia, o absenza suppliranno li Presid. VII. Le Sicurtà saranno fatte tanto all’uso Veneto, che d’ogni estera Piazza non eccedendo però in alcun rischio Duc. 30 m. per i viaggi dell’Isole e Levante, e 20 m. per tutti gli altri luoghi, eccettuato solo i viaggi per l’Indie Orientali. Ma se per motivo di Sicurtà sopra qual si voglia si verificasse un rischio maggiore delli Duc. 30 m. e 20 m. le Assicurazioni aver debbano pieno valore. Avranno facoltà li sud. Signori di far Assicurazioni anche sopra Vita, ma per un anno e alla summa limitata di Duc. 5 ma fu cadauna Vita, e siano fatte d’anno in anno. VIII. Saranno per ora in libertà li Sig. Deput. e Pres. di far li Tocchi in qualunque de’Cancelli de’Sig. Mezzani di Sicurtà, i quali se non pagassero li Premj fatti fino a tutto Dec. di ciascun anno nel mese di Marzo, ad onta della sicurezza d’esiger i danni della Compagnia, saranno privi d’ulteriori utilità provenienti dalla medesima, vietandosi alli Deputati di far più verun Tocco ne’loro Cancelli, ed obbligandoli ad usare verso di essi gli atti Giudiziarj per astringerli al pagamenti. IX. Accordasi alli Presid. Deput. la facoltà degli accordi convenevoli all’interesse sociale esortandoli a valersi degli Arbitri nelle controversie irreconciliabili; o se la necessità lo esigesse sostenere qualunque Causa in nome della Società investendosi di ampla generale Procura ad Lites &c.

Metatestualità

Il resto nel Foglio venturo.

Livello 3

Elogio Funebre
All’Eccellentissimo Signor
Niccolò Erizzo 2.0 Kavalier
Composto dal Nob. Sig. Spiridion Teotochi di Corfù.

Eteroritratto

Sostenuto, già trascorreva il quart’anno, sul Veneto Levante con nuovo luminoso titolo un comando supremo in autorità, ed in virtù; promossa, e stabilita la felicità sulla P. a Provincia, e diffusi per tutta la sua estesa gli effetti d’instancabile provvidenza, inconcussa giustizia, e paterna clemenza; aperto, e libero, anche nel silenzio dell’ore più solitarie, nelle faticose meditazioni de’più gravi politici affari, ne’travagli di una scomposta salute, l’ascolto più sofferente, e benigno a quasivoglia ricorrente; pervenuti colle più profuse beneficenze i desiderj, non che le instanze de’supplicanti; decise i quotidiane lunghissime udienze, non per dovere del Posto eminente, ma per pietoso concorso a voti unanimi de’litiganti, in compromissarj giudizj, spinosissime controversie, e così estinti crudeli odj fraterni, restituita la pace frà discordi famiglie, e rassicurati in miseri tempi co’ diritti de’creditori l’equo sollievo degli obbligati; temperata ne’delegati importantissimi Criminali solla sensibil umanità l’inflessibil Giustizia; frenate le violenze, trasformate le Popolazioni Orientali dell’Isola nostra da gente feroce nata, e cresciuta nelle stragi delle fazioni in mansueti agricoltori, ed in pastori innocenti; richiamate le numerose schiere de’Proscritti alla grazia, sicché non più infesti alla pubblica sicurezza, deposte l’armi, e la forza cangiaronsi in utili coltivatori; riparate con opera magnifica e dispendiosa in gelosissimo sito le mura della Città; fabbricate ampie solide strade campestri vitali all’interna comunicazione, ai trasporti, all’agricoltura, alla nazionale ricchezza; promossa e sostenuta la costruzione di più Edifizj depositarj di biade garanti dell’abbondanza; introdotto sopra tale prezioso genere di prima necessità, e protetto con Leggi opportune il libero giovevolissimo traffico; avvalorati i migliori sistemi per la confluenza de’viveri, e moderazione de’prezzi; difesa la generale salute coll’avere attirato, e imprigionato nel nostro Porto, combattuto ed estinto in due infetti Legni il Contagio; soppressi micidiali abusi colla nuova forma impressa in più Città all’organizzazione, e regola de’Corpi urbani; circoscritti in discreto numero, e presidiati con ottime discipline i Procuratori del Foro; rianimato con eccellenti provvidenze il Pubb. Erario, sostegno del Trono, e difesa de’sudditi; trattata con religioso Patrizio zelo a Pubb. Economia, e con regia pietà i pubblici debitori; sbandito, e costantemente rispinto ogni privato omaggio, a riserva delle parole espresse da una verace riconoscenza, e da un tenero ossequio; onorato in ambi li Riti con cristianissimo zelo il Culto; applaudita, assistita, e animata l’esimia condotta di due ottimi e prestantissimi Rettori l’Eccellentissimo Sig. Niccolò Erizzo 2.0 già fino dalli più verdi anni onorato nella Regia di Berlino dal gran Federico, lodato nell’Imp. Città di Vienna, e Costantinopoli, presente alle cospicue Legazioni del memorabile suo Genitore, poi assunto a Senatorie amplissime Magistrature, Kavalier della Stola d’oro, Ambasciatore al Sommo Pontefice, Savio grande, ed in fine Prov. Estraord. all’Isole ripiene ancora dall’alto nome del celebre Generale suo Zio paterno, dopo sofferto con dolorosa commozione frenata dalla saggezza l’insospendibil distacco d’un’illustre adorata Consorte, e di due egregie carissime Figlie, distacco che sotto le fallaci apparenze d’una riunione sollecita ricuopriva l’orrendo arcano d’un’eterna separazione, dopo incontrati con invitta fermezza più assalti di morte, vittima illustre degl’indefessi studj, e delle pertinaci fatiche consecrate al ben dello Stato nella sublime sua dignità, erede del paterno destino nello spirare in servizio pubblico, lungi dall’invitto suolo natio, deposte le spoglie dell’umanità, che aveva onorata colle virtù, instruita con li esempj, beneficata coll’opere, il Padre della Patria, l’ornamento d’un augusto Senato, l’Oratore facondo, il grand’uomo di Stato, il Padre de’sudditi, l’anima pura, ingenua, libera, generosa volò a’premj eterni acclamata, benedetta, esaltata lasciando vedova la Provincia, in lutto i Popoli, e noi tutti immersi in giustissimo, e amarissimo pianto. Il serale annunzio l’avventò al nostro cuore col tuono guerriero delle sue navi quel Grande del cui valore tanto parlano le Nazioni, e delle cui virtù d’ogni genere tanto i sudditi, e che onorò con maravigliosa concordia quella celebre vita, con inquieta e tenera assiduità quegli estremi pericoli, con lacrime pie e generose sì dura morte.
Ora poiché i demeriti nostri resero impotenti i tanti pub. voti alla pietà celeste innalzati per vita così preziosa, l’amarissima accadutaci perdita sarà negli Urbani Registri tramandata a’Posteri come una delle più lacrimevoli disgrazie pubbliche, colle quali l’adorabile braccio divino abbia posto in qualsivoglia tempo alle prove più forti la nostra umile rassegnazione. Il fatalissimo giorno delli 7 Decembre, che fu riservato a trafiggerci il cuore con colpo sì atroce sarà sempre frà noi tenuto per giorno infausto, e da essere in ogn’ annuo ritorno suo come tale contemplato da noi, e dalle nostre future generazioni. A quella sacra ed immortale memoria, a quelle gloriose ceneri fatte della nostra Terra ospiti eterne, s’andran preparando opportuni ampli tributi di celebrazione, e di solenni pubbliche laudi. Colla virtuosa Matrona già tenera indivisa compagna del perduto Signore, la quale del di lei triennale soggiorno frà noi ci lasciò memorie così pregievoli e rispettate, e coll’Eccellentissima Casa del gran Personaggio, sarà in nome della Città riverente ed afflitta esercitato lugubre Offizio testimonio fedele del pianto, che si versa in seno di cadauna Famiglia, com’ ella farebbe per il proprio Padre, e che si sparge dagli occhi della Città ed Isola tutta, com’ella componesse una sola Famiglia di figli orfani, e costernati.

Li 14 Decembre 1787 S. V.

Letto dal Signor Sindaco a questa prima convocazione di Consiglio del Mese, e dato acciò si registri a perpetua memoria.

Livello 3

Lettera/Lettera al direttore

Signor Gazzettiere. Sino a tanto che non giunge la bella Traduzione implorata dalla vostra Gazzetta N. 15. del giustamente rinomato Nob. Signor Co: Carlo Roncalli di Brescia, io che non mi picco d’essere bell’ingegno poetico vi spedisco le quì sotto registrate quali mi sono sul fatto cadute dalla penna colle aggiunte brevissime riflessioni. Potranno, se non altro, se così ci piace, occupare una colonna del futuro vostro Foglio, e sono Vostro Affet. Assocciato.

Livello 4

Aria del Signor Serin.

Hèlene est bonne, Hèlene est tendre, Son espit est fair pour charmer; Qui l’entend veut encor l’entendre, Et qui la connoit doit l’aimer: On dit qu’elle est un peu changeante, Mais sur ce point je la dèfends; J’ai droit de la juger constante; Elle me hait depuis trente ans.

Traduzione Italiana.

Buona sei, Filli, e amorosa, Uno spirto hai tu che incanta; T’ode un’alma, e più vogliosa D’ascoltarti brama ognor. Il conoscerti è un’amarti: Ma creduta se’incostante; Io ragione hò di scusarti; Da sei lustri m’odj ancor.

Traduzione Veneziana.

Nène xè bona quanto se pol dar, Nène xè dolce come ‘l marzapan, El so spirito, e vezzo cortesan Par fatti a posta per inamorar. Chi per sorte la sente un dì parlar Per ronarla a sentir darìa un Milan, E xè costretto amarla ogni Cristian Che l’arriva a conoscer, e trattar. Eppur de Nene qualcun va disendo (te, Che la pecca un pocchetto de incostan- Ma no cè vero, e in questo la defendo. E sentì quala gran rason mesà Giudicarla a roverso anzi costante, Sta Nène m’odio da trent’anni in (qua.
Riflessione del Trad. Questo è un complimento poco obbligante alla Signora alla quale è indirizzato. Le si dice ch’ella é buona, ch’ella è tenera, che hà dello spirito, che basta conoscerla per amarla; ma non le si dice mai ch’ella sia bella. Grande ingiuria ad una donna! Più: Si mette in dubbio la sua costanza; e finalmente volendola da questa imputazione difendere col dirle che da trent’anni continua ad odiar lui che l’ama, schiettamente le si dice che è vecchia; poiché calcolandone almeno altri quattordici prima ch’egli cominciasse a richiederle amore, ne conterebbe buoni quarantaquattro. Hà poi questa brevissima Anacreontica, o sia Madrigale all’uso degli Epigrammi di Marziale il difetto di posar tutto il suo merito sul falso. Chi la incolpa di incostanza, di volubilità intende questo in conto d’amore; Chi vuole scusarnela mette innanzi una costanza d’odio verso l’Amante. Non si può forse odiar uno per cinquant’anni continui, ed amarne poi dodici, e canti nel corso delle stesso periodo? La difesa adunque non abbatte l’accusa, e quindi il pensiero è falso. Cielo! Oh! quanto è lunghi quest’Aria del Signor Serin dalle graziose, e ben ragionate Ariette del nostro gran Metastasio!

Metatestualità

Debbo anche aggiungere, che questo pensiero, tal quale egli è, neppur mi comparisce nuovo. Sovienmi d’averlo trovato in altro Poeta Italiano di cui non mi ricordo il nome.
In Senato 23 Corrente. Aggiunto allo Studio di Padova. E. Alv. Barbarigo.

In M.C. 24 detto.

Pod. e Cap. a Treviso Reg. con pena dura m. 16 elez. dello Scrut. conferm. dal M.C. E. Giamb. Poli qu. Giacomo. Fu dispensato da questo Reg. Teodoro Correr Pod. a Caorle dura m. 16. E. Zil io Minio. Finisce E. Daniel Contarini. Pod. a Valle dura m. 16. E. Silv. Balbi F. E. Zuanne Minio. Tesorier a Palma dura m. 24. E. Ales. Morosini. F. E. Zuan. Cicogna. Auditor Nuovo. E. Giac. Pasqualigo F. E. Franc. Doná. SiG. di Notte civil Sest. di S. Marco E. Dom. Alv. Corner. F. E. Zuan. Barbaro. Cottimo d’Alessandria E. Agost. Barbaro. F. E. Ant. M. Mosto. Cottimo di Londra E. Nic. Longo. F. E. Ant. Contarini. Domenica p. p. l’Eccellentissimo Sig. Pietro Gradenigo nel suo Palazzo in Rio Marin diede una lautissima cena a dieci Dame e ventisei Cavalieri nella quale sia per la sontuosità, ricchezza, e buon gusto dell’apparecchio, che per la scelta, e rarità delle vivande spiccò il genio grandioso di quest’ illustre Famiglia. Furono lautamente trattati ad una seconda tavola alcuni suoi Amorevoli. Dopo la cena vi fu una Musicale Accademia corrispondente in ogni sua parte alla magnificenza della mensa, e decorata dal canto di due virtuose ed ornatissime Dame, ch’erano nel numero de’Convitati. Cambj

22 Febbrajo corrente.

Lione cinquantanove e un quarto. Roma sessantadue e sette ottavi. Napoli cento e diciotto e un terzo. Livorno centuno e un quarto. Milano centuno e un quarto. Genova novantadue e tre quarti. Amsterdam novantadue. Parigi cinquantotto e tre quarti. Londra cinquantanove e cinque ottavi. Augusta centuno e tre quarti. Vienna vento e novantadue. La Società, che formò l’Impresa del Nobilissimo Teatro di S. Samuele nello scorso Autunno e susseguente Carnovale, unitasi a Conferenza, con qualche varietà negl’Individui, stabilì di dare un’Opera seria nel Teatro medesimo per la p. v. Fiera dell’Ascensione sotto la direzione del Signor Michele Dall’Agata. Bastimenti Arrivati.

18 corrente.

Piel. P. Lor. Giotta da Macasca con 6 cai Oglio, 2 di ragione de’Mercanti e 4 del Pat. e Marin.

19 Detto

Brac. P. Zuane Sbisà da Macasca con 4 cai Oglio del Pat. e Marin. Piel. Cap. And. Radimiri da Cattaro e Castel Nuovo raccom. ad Elia Radimiri. A chi spetta lib. mille Castradina fumata. lib. 2500 scoranze in sacchi, e a rifuso e 7 sacchi dette. Un Casson vetro rotto, un fag. cera gialla. 30 fag. Pel. Boldroni, diversi Cavezzi Rassa di tingere. 11 Cassoni Cand. di Sevo e 3 Cassette. Ad Elia Radimiri 3 cai Oglio. Port. Capit. e marin. cai 5. Oglio Piel. Pat. Spirid. Marassi da Cattaro raccom. a Pietro Tomich. A Michiel Minich 2 cai Oglio. A Pietro Tomich 112 Mogliazzi e Mastelladi fighi A chi spetta 54 Fag. pelli Boldroni 15 Cassoni Candele e 2 Cassette, lib. 500 Boggiane, un Bariletto Carne salata, un Fagottin Seta, un Barilotto vino. Piel P. And. Postich da Macasca con 100 Corbe: Carbon 8 m2. Cornoleri, 800 Subie. Piel. Pat. Valerio Benuzzi da Spalatro. Dal Lazzaretto 45 Barili Susini e 5 Cadice detti di tramesso. Dalla Città 2 Balle Pelli Becchine. 4 cai Oglio del Pat. e Marin. Piel. Pat. Biasio Privilegio da Spalatro. Dalla Città Un cao Oglio de’Mercanti. 3 cai detto del Pat. e Marin. 2 Casse Cand. di Sevo, 10 Barile Sevo. Brac. P. Matteo Sbisà da Macasca con 2 cai Oglio di Mercanti 4 del Pat. e Marin. 4 cai Oglio, 10 Bar. detto di tamesso, 47 Bar. Olive alate, 3 bar. Susini di tramesso, e una campana rotta

20 Detto

Piel. P. Ant. Rismondo da Traù con 4 cai Oglio del Pat. e Marin. di Barile 45. Barc. Pat. Pietro Sponza da Cattaro rac. a sè medesimo A chi spetta 2 ma. Castradina, un Bar. Carne salata 10 ma. Boggiana, 21 Lengue. 2 cai Oglio del Pat. e Marin. Piel. Cap. Pietro Zaratin da Macasca rac. a sé med. con tre cai Oglio del Pat. e Marin. Bastimenti di Partenza. Cap. Dom. Bonsignori per Genova, Marsiglia, e Cadice entro un mese. Cap. Simon Budunich per Alessandria e Cipro trà otto giorni. Cap. Zuane Bergamin per Salonicchio trà un mese. Cap. Giac. Dobrilovich per Brindisi trà un mese. Cap. Pio Lion per Londra trà un mese. Cap. Quintilio Marino per Livorno trà un mese. Cap. Zuanne Milesi per Alessandria tra un mese. Prezzi delle Biade. Qualche picciolo ribasso in quello del Formento. Impieghi Pubblici. Jeri nell’Eccellentissimo Collegio seguì l’elezione di Capitano a Schio delle Ordinanze de’Sette Comuni a favore del Signor N. Bonagenti ch’ebbe Voti 23 per il sì e 4 per il nò. Il Signor N. Bertoldo suo competitore n’ ebbe 13 e 10. Notizia incerta. S’ è sparsa una voce di cui non sappiamo quale sia il fondamento, che alli primi del p. v. Marzo rivedremo in questa Città l’Augusta Cesarea Maestà di Giuseppe II. Al posto di Canonico di San Marco vacato per la morte del Reverendissimo Piovano di Sant’Eustachio, jeri fu eletto dal Serenissimo nostro Doge il Reverendissimo D. Cesare Scolari Piovano di San Giuliano nella cui Contrada vi furono la sera feste, e fuochi di gioja. Avvisi particolari del Gazzettiere.

Metatestualità

Scuserà l’Autore della Confutazione delle due Lettere a favore del Giocator Nero se per non annojare maggiormente una gran parte de’Leggitori di questo Foglio, che non intendono il giuoco degli Scacchi, ci dispensiamo dal pubblicarla. Abbiamo riferito quanto basta d’ambe le Parti, ed ora è giusto il lasciarci in pace su questo argomento. La persona, che ci avvertì dello sbaglio preso sull’altrui relazione nell’annunziare l’Accademia Musicale del giorno 17 cor., dicendo d’essere Membro imparziale d’ambedue le Compagnie degli Orfei e de’Rinnovati, e Leggitor favorevole di questa Gazzetta, asserisce nel suo Biglietto a noi scritto d’aver udita in certa Riduzione un’accusa, che non può far torto se non a chi l’ha inventata. È questa fondata sulla ingiuriosa supposizione, che qualch’oggetto d’interesse abbia diretta la nostra penna a cangiar il nome per far onore a una Società co’pregj d’un’altra. Se nel corso de’nove mesi da noi passati in questo penoso uffizio vi fu mai alcuno che giungesse a violentare il nostro sentimento colle promesse, o coi doni, il sospetto è scusabile: ma se non v’ hà chi di tanto possa vantarsi senza creare una nera impostura, il farci credere capaci d’atti di viltà ridonda in aggravio di coscienza in chi lo pensa, e lo dice. Alli primi del p. v. mese di Marzo sarà infallibilmente stampato il promesso Frontispizio e l’Indice delle materie contenute nelli Fogli 61 dell’anno passato. Quod differtur non auffertur. Sentiamo il peso d’un pubblico impegno ma la dilazione del suo adempimento é giustificata dalle nostre incessanti occupazione.
Esposizione per Carta. A Santa Sofia

Martedì, Mercordì, e Giovedì 26, 27, 28 cor.

Guardiano il Sig. Franc. Posterla. Oratore il Sig. Ab. D. Lor. Martinelli. Morti. Niccolò Corner fu di Giacomo. Il Circospetto Sig. Conte Andrea Sanfermo, universalmente compianto per i talenti de’quali era fornito, per la bontà del suo cuore e per il breve corso de’giorni suoi. Il Reverendissimo Sig. D. Carlo Franzoni Piovano di S. Eustacchio nato in Contrada li 28 Maggio 1736 Eletto al Piovanato li 4 Dec. 1771 e al Canonicato di S. Marco li 5. Nov. 1772. Il Fedele Signor Carlo Plateo.

Correzione ne’Cambj.

Milano 154, Londra 49 non 59. Augusta 100 non 101.