Gazzetta urbana veneta: Num. 17
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Niveau 1
NUM. 17.
Mercordì 27. Febbrajo 1788.Niveau 2
Era giunta questa singolar nostra
Patria al colmo della floridezza nel suo commercio quando tra
desso e il governo dello Stato dividevano le loro cure i più
facoltosi e benemeriti Patrizj della Repubblica. Oratori in
Senato, e Mercanti nelle lor Abitazioni egualmente segnalavano
nel raffinamento della Politica, e nè fausti progressi della
Negoziazione. Allora il Rialto era una delle Borse più famose
del Mondo onde il particolare distintivo suo nome divenne
generico a’più famose del Mondo onde il particolare distintivo
suo nome divenne generico a’piú considerabili mercantili
Ridotti, come vedersi può nel Chiabrera; e i Palazzi degli
antichi nostri Signori erano tante Reggie per la copia e
preziosità di suppellettile, anzi poche Reggie gareggiar
potevano allora di ricchezza con essi, come attesta lo stesso
Storico Francese della Lega fatale di Cambray, benché poco
favorevole a questo Dominio, oggetto di tanti eccelsi sdegni
combinati per la sua distruzione. Vano sarebbe il ripetere quì
le cause notissime della decadenza del commercio Veneto. La
condizione de’tempi, l’innalzamento dell’altre Nazioni, sperar
non lasciano di vederlo risorgere all’antico suo perduto vigore,
ma non per questo mancano i mezzi di rinforzare in parte
l’attuale sua debolezza. Uno spirito d’unione che strignesse
filosoficamente in Società mercantili degli uomini differenti
trà loro di Religione, e di grado: un circolo de’tesori che
chiusi tengonsi negli Scrigni: un amor Nazionale, che scuotesse
dall’indolenza e rivolgesse al bene della propria Patria que’
Cittadini che possono sollevarla, diverrebbero efficaci rimedj
de’mali presenti. Sembra che il giorno apportatore d’un tanto
bene esser non possa lontano, e che lo annunzj come un’aurora
propizia che sorge ad appagare i voti del Patriotismo, la
Compagnia d’Assicurazioni stabilita in questa Città nel dì 20
dello scorso p. Gennajo il cui Piano riprodotto succintamente su
questo Foglio mostra un’intelligenza e una rettitudine degna del
più felice destino, e i nomi degli’Individui che la compongono
in un colpo d’occhio presentano il ravvivato genio dell’antica
Nobiltà Veneziana, ed i progressi della Tolleranza sì necessaria
alla prosperità del Commercio.
Elogio Funebre
Ora poiché i demeriti nostri resero
impotenti i tanti pub. voti alla pietà celeste innalzati per
vita così preziosa, l’amarissima accadutaci perdita sarà
negli Urbani Registri tramandata a’Posteri come una delle
più lacrimevoli disgrazie pubbliche, colle quali l’adorabile
braccio divino abbia posto in qualsivoglia tempo alle prove
più forti la nostra umile rassegnazione. Il fatalissimo
giorno delli 7 Decembre, che fu riservato a trafiggerci il
cuore con colpo sì atroce sarà sempre frà noi tenuto per
giorno infausto, e da essere in ogn’ annuo ritorno suo come
tale contemplato da noi, e dalle nostre future generazioni.
A quella sacra ed immortale memoria, a quelle gloriose
ceneri fatte della nostra Terra ospiti eterne, s’andran
preparando opportuni ampli tributi di celebrazione, e di
solenni pubbliche laudi. Colla virtuosa Matrona già tenera
indivisa compagna del perduto Signore, la quale del di lei
triennale soggiorno frà noi ci lasciò memorie così
pregievoli e rispettate, e coll’Eccellentissima Casa del
gran Personaggio, sarà in nome della Città riverente ed
afflitta esercitato lugubre Offizio testimonio fedele del
pianto, che si versa in seno di cadauna Famiglia, com’ ella
farebbe per il proprio Padre, e che si sparge dagli occhi
della Città ed Isola tutta, com’ella componesse una sola
Famiglia di figli orfani, e costernati. Letto dal Signor
Sindaco a questa prima convocazione di Consiglio del Mese, e dato acciò si registri a perpetua memoria.
Riflessione del Trad. Questo è un complimento poco
obbligante alla Signora alla quale è indirizzato. Le si dice
ch’ella é buona, ch’ella è tenera, che hà dello spirito, che
basta conoscerla per amarla; ma non le si dice mai ch’ella sia
bella. Grande ingiuria ad una donna! Più: Si mette in dubbio la
sua costanza; e finalmente volendola da questa imputazione
difendere col dirle che da trent’anni continua ad odiar lui che
l’ama, schiettamente le si dice che è vecchia; poiché
calcolandone almeno altri quattordici prima ch’egli cominciasse
a richiederle amore, ne conterebbe buoni quarantaquattro. Hà poi
questa brevissima Anacreontica, o sia Madrigale all’uso degli
Epigrammi di Marziale il difetto di posar tutto il suo merito
sul falso. Chi la incolpa di incostanza, di volubilità intende
questo in conto d’amore; Chi vuole scusarnela mette innanzi una
costanza d’odio verso l’Amante. Non si può forse odiar uno per
cinquant’anni continui, ed amarne poi dodici, e canti nel corso
delle stesso periodo? La difesa adunque non abbatte l’accusa, e
quindi il pensiero è falso. Cielo! Oh! quanto è lunghi
quest’Aria del Signor Serin dalle graziose, e ben ragionate
Ariette del nostro gran Metastasio! In Senato 23 Corrente. Aggiunto
allo Studio di Padova. E. Alv. Barbarigo. Esposizione per
Carta. A Santa Sofia
Metatextualité
Il seguente Piano venne esteso dalli Sig.
Petronio Buratti, Corrado Rech, Pietro Van Autgardem, o
Amedeo Svajer, eletti Deputati al Commercio.
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Capitolo I.
Citation/Devise
A fondo di questa Negoziazione Duc. 4 cento
mila cor. Le Azioni 8 cento da Duc. 500 l’una per la cui
sola summa saranno risponsabili li Sig. Socii ciascuno
per le sue rispettive Azioni. II. La Ditta sarà
Compagnia Veneta di Sicurtà, principierà primo Marzo p.
v. e continuerà per anni dieci. III. Alla sua direzione
per tutto il decennio li Sig.Con. Ang. M. Revedin, e
Zuanne Lazaro Presidenti Cassieri, e li Sig. Jacob Vita
Vivante, Gio. Diego Marinovich, e Gio. Franc. Capellis
Deputati alli Tocchi. E se per qualunque caso alcuno
d’essi non potesse supplire all’incarico, colla
plularità de’voti della Comp. verrà eletto il suo
successore. IV. Entro il p. v. Feb. dovrà ogni Socio
scrivere in B. G. il trenta per cento dell’importo delle
sue Azioni alli sud. Presid. Cassieri. Da questa summa
di Duc. 120 m. ne verranno estratti 80 m. da investirsi
in Zecca a prò della Compagnia, il qual Capitale debba
restare intatto durante il corso della medesima a
maggior suo decoro. Li altri Duc. 40 m. resteranno nel
Pub. B. G. a disposizione de’Sig. Pres. Cassieri onde
prontamente supplire ad ogni occorrenza. In caso di
qualunque straordinario bisogno, se mai le scadenze
de’danni prevenissero l’introito de’premj, assorbendo il
fondo di Cassa di Duc. 40 m. ad ogni ricerca delli Sig.
direttori all’Assemblea degli Azionarj, un mese dopo
l’intimazione dovrà ognuno d’essi scrivere in B. G. la
propria Taugente a conto del 70 per cento rimanente che
al bisogno è tenuto di corrispondere. E se spirato un
tal termine alcuno d’essi non avesse supplito decaderà
da ogni suo diritto, e il Capitale suo e gli utili
futuri d’esso passeranno a vantaggio degli Azionarj che
avranno supplito a tempo a peso de’quali caderà l’altrui
difetto, proporzionatamente alle loro Azioni. V. La
scelta del Luogo atto alle Riduzioni ed amministrazione
di tal affare, come pur all’unione della general
Assemblea: lo stabilire il ministero, gli onorarj
&c. apparterranno alli cinque Pres. e Deputati sud.
VI. Li Tocchi di Sicurtà saranno firmati da tutti e tre
li prenominati Deputati, e in mancanza d’alcuno d’essi,
per malattia, o absenza suppliranno li Presid. VII. Le
Sicurtà saranno fatte tanto all’uso Veneto, che d’ogni
estera Piazza non eccedendo però in alcun rischio Duc.
30 m. per i viaggi dell’Isole e Levante, e 20 m. per
tutti gli altri luoghi, eccettuato solo i viaggi per
l’Indie Orientali. Ma se per motivo di Sicurtà sopra
qual si voglia si verificasse un rischio maggiore delli
Duc. 30 m. e 20 m. le Assicurazioni aver debbano pieno
valore. Avranno facoltà li sud. Signori di far
Assicurazioni anche sopra Vita, ma per un anno e alla
summa limitata di Duc. 5 ma fu cadauna Vita, e siano
fatte d’anno in anno. VIII. Saranno per ora in libertà
li Sig. Deput. e Pres. di far li Tocchi in qualunque
de’Cancelli de’Sig. Mezzani di Sicurtà, i quali se non
pagassero li Premj fatti fino a tutto Dec. di ciascun
anno nel mese di Marzo, ad onta della sicurezza d’esiger
i danni della Compagnia, saranno privi d’ulteriori
utilità provenienti dalla medesima, vietandosi alli
Deputati di far più verun Tocco ne’loro Cancelli, ed
obbligandoli ad usare verso di essi gli atti Giudiziarj per astringerli al pagamenti. IX.
Accordasi alli Presid. Deput. la facoltà degli accordi
convenevoli all’interesse sociale esortandoli a valersi
degli Arbitri nelle controversie irreconciliabili; o se
la necessità lo esigesse sostenere qualunque Causa in
nome della Società investendosi di ampla generale
Procura ad Lites &c.
Metatextualité
Il resto nel Foglio venturo.
Niveau 3
Elogio Funebre
All’Eccellentissimo
Signor
Niccolò Erizzo 2.0 Kavalier
Composto dal
Nob. Sig. Spiridion Teotochi di Corfù.
Hétéroportrait
Sostenuto, già trascorreva il
quart’anno, sul Veneto Levante con nuovo luminoso titolo
un comando supremo in autorità, ed in virtù; promossa, e
stabilita la felicità sulla P. a Provincia, e diffusi
per tutta la sua estesa gli effetti d’instancabile
provvidenza, inconcussa giustizia, e paterna clemenza;
aperto, e libero, anche nel silenzio dell’ore più
solitarie, nelle faticose meditazioni de’più gravi
politici affari, ne’travagli di una scomposta salute,
l’ascolto più sofferente, e benigno a quasivoglia
ricorrente; pervenuti colle più profuse beneficenze i
desiderj, non che le instanze de’supplicanti; decise i
quotidiane lunghissime udienze, non per dovere del Posto
eminente, ma per pietoso concorso a voti unanimi
de’litiganti, in compromissarj giudizj, spinosissime
controversie, e così estinti crudeli odj fraterni,
restituita la pace frà discordi famiglie, e rassicurati
in miseri tempi co’ diritti de’creditori l’equo sollievo
degli obbligati; temperata ne’delegati importantissimi
Criminali solla sensibil umanità l’inflessibil
Giustizia; frenate le violenze, trasformate le
Popolazioni Orientali dell’Isola nostra da gente feroce
nata, e cresciuta nelle stragi delle fazioni in mansueti
agricoltori, ed in pastori innocenti; richiamate le
numerose schiere de’Proscritti alla grazia, sicché non
più infesti alla pubblica sicurezza, deposte l’armi, e
la forza cangiaronsi in utili coltivatori; riparate con
opera magnifica e dispendiosa in gelosissimo sito le
mura della Città; fabbricate ampie solide strade
campestri vitali all’interna comunicazione, ai
trasporti, all’agricoltura, alla nazionale ricchezza;
promossa e sostenuta la costruzione di più Edifizj
depositarj di biade garanti dell’abbondanza; introdotto
sopra tale prezioso genere di prima necessità, e
protetto con Leggi opportune il libero giovevolissimo
traffico; avvalorati i migliori sistemi per la
confluenza de’viveri, e moderazione de’prezzi; difesa la
generale salute coll’avere attirato, e imprigionato nel
nostro Porto, combattuto ed estinto in due infetti Legni
il Contagio; soppressi micidiali abusi colla nuova forma
impressa in più Città all’organizzazione, e regola
de’Corpi urbani; circoscritti in discreto numero, e
presidiati con ottime discipline i Procuratori del Foro;
rianimato con eccellenti provvidenze il Pubb. Erario,
sostegno del Trono, e difesa de’sudditi; trattata con
religioso Patrizio zelo a Pubb. Economia, e con regia
pietà i pubblici debitori; sbandito, e costantemente
rispinto ogni privato omaggio, a riserva delle parole
espresse da una verace riconoscenza, e da un tenero
ossequio; onorato in ambi li Riti con cristianissimo
zelo il Culto; applaudita, assistita, e animata l’esimia
condotta di due ottimi e prestantissimi Rettori l’Eccellentissimo Sig. Niccolò Erizzo 2.0 già
fino dalli più verdi anni onorato nella Regia di Berlino
dal gran Federico, lodato nell’Imp. Città di Vienna, e
Costantinopoli, presente alle cospicue Legazioni del
memorabile suo Genitore, poi assunto a Senatorie
amplissime Magistrature, Kavalier della Stola d’oro,
Ambasciatore al Sommo Pontefice, Savio grande, ed in
fine Prov. Estraord. all’Isole ripiene ancora dall’alto
nome del celebre Generale suo Zio paterno, dopo sofferto
con dolorosa commozione frenata dalla saggezza
l’insospendibil distacco d’un’illustre adorata Consorte,
e di due egregie carissime Figlie, distacco che sotto le
fallaci apparenze d’una riunione sollecita ricuopriva
l’orrendo arcano d’un’eterna separazione, dopo
incontrati con invitta fermezza più assalti di morte,
vittima illustre degl’indefessi studj, e delle pertinaci
fatiche consecrate al ben dello Stato nella sublime sua
dignità, erede del paterno destino nello spirare in
servizio pubblico, lungi dall’invitto suolo natio,
deposte le spoglie dell’umanità, che aveva onorata colle
virtù, instruita con li esempj, beneficata coll’opere,
il Padre della Patria, l’ornamento d’un augusto Senato,
l’Oratore facondo, il grand’uomo di Stato, il Padre
de’sudditi, l’anima pura, ingenua, libera, generosa volò
a’premj eterni acclamata, benedetta, esaltata lasciando
vedova la Provincia, in lutto i Popoli, e noi tutti
immersi in giustissimo, e amarissimo pianto. Il serale
annunzio l’avventò al nostro cuore col tuono guerriero
delle sue navi quel Grande del cui valore tanto parlano
le Nazioni, e delle cui virtù d’ogni genere tanto i
sudditi, e che onorò con maravigliosa concordia quella
celebre vita, con inquieta e tenera assiduità quegli
estremi pericoli, con lacrime pie e generose sì dura
morte.
Li 14 Decembre 1787 S. V.
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Lettre/Lettre au directeur
Signor Gazzettiere. Sino a
tanto che non giunge la bella Traduzione implorata dalla
vostra Gazzetta N. 15. del giustamente rinomato Nob.
Signor Co: Carlo Roncalli di Brescia, io che non mi
picco d’essere bell’ingegno poetico vi spedisco le quì
sotto registrate quali mi sono sul fatto cadute dalla
penna colle aggiunte brevissime riflessioni. Potranno,
se non altro, se così ci piace, occupare una colonna del
futuro vostro Foglio, e sono Vostro Affet. Assocciato.
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Aria del Signor Serin.
Hèlene est bonne, Hèlene est tendre, Son espit est fair pour charmer; Qui l’entend veut encor l’entendre, Et qui la connoit doit l’aimer: On dit qu’elle est un peu changeante, Mais sur ce point je la dèfends; J’ai droit de la juger constante; Elle me hait depuis trente ans.Traduzione Italiana.
Buona sei, Filli, e amorosa, Uno spirto hai tu che incanta; T’ode un’alma, e più vogliosa D’ascoltarti brama ognor. Il conoscerti è un’amarti: Ma creduta se’incostante; Io ragione hò di scusarti; Da sei lustri m’odj ancor.Traduzione Veneziana.
Nène xè bona quanto se pol dar, Nène xè dolce come ‘l marzapan, El so spirito, e vezzo cortesan Par fatti a posta per inamorar. Chi per sorte la sente un dì parlar Per ronarla a sentir darìa un Milan, E xè costretto amarla ogni Cristian Che l’arriva a conoscer, e trattar. Eppur de Nene qualcun va disendo (te, Che la pecca un pocchetto de incostan- Ma no cè vero, e in questo la defendo. E sentì quala gran rason mesà Giudicarla a roverso anzi costante, Sta Nène m’odio da trent’anni in (qua.Metatextualité
Debbo anche aggiungere, che questo
pensiero, tal quale egli è, neppur mi comparisce nuovo.
Sovienmi d’averlo trovato in altro Poeta Italiano di cui non
mi ricordo il nome.
In M.C. 24 detto.
Pod. e Cap. a Treviso Reg. con pena dura m. 16 elez. dello Scrut. conferm. dal M.C. E. Giamb. Poli qu. Giacomo. Fu dispensato da questo Reg. Teodoro Correr Pod. a Caorle dura m. 16. E. Zil io Minio. Finisce E. Daniel Contarini. Pod. a Valle dura m. 16. E. Silv. Balbi F. E. Zuanne Minio. Tesorier a Palma dura m. 24. E. Ales. Morosini. F. E. Zuan. Cicogna. Auditor Nuovo. E. Giac. Pasqualigo F. E. Franc. Doná. SiG. di Notte civil Sest. di S. Marco E. Dom. Alv. Corner. F. E. Zuan. Barbaro. Cottimo d’Alessandria E. Agost. Barbaro. F. E. Ant. M. Mosto. Cottimo di Londra E. Nic. Longo. F. E. Ant. Contarini. Domenica p. p. l’Eccellentissimo Sig. Pietro Gradenigo nel suo Palazzo in Rio Marin diede una lautissima cena a dieci Dame e ventisei Cavalieri nella quale sia per la sontuosità, ricchezza, e buon gusto dell’apparecchio, che per la scelta, e rarità delle vivande spiccò il genio grandioso di quest’ illustre Famiglia. Furono lautamente trattati ad una seconda tavola alcuni suoi Amorevoli. Dopo la cena vi fu una Musicale Accademia corrispondente in ogni sua parte alla magnificenza della mensa, e decorata dal canto di due virtuose ed ornatissime Dame, ch’erano nel numero de’Convitati. Cambj22 Febbrajo corrente.
Lione cinquantanove e un quarto. Roma sessantadue e sette ottavi. Napoli cento e diciotto e un terzo. Livorno centuno e un quarto. Milano centuno e un quarto. Genova novantadue e tre quarti. Amsterdam novantadue. Parigi cinquantotto e tre quarti. Londra cinquantanove e cinque ottavi. Augusta centuno e tre quarti. Vienna vento e novantadue. La Società, che formò l’Impresa del Nobilissimo Teatro di S. Samuele nello scorso Autunno e susseguente Carnovale, unitasi a Conferenza, con qualche varietà negl’Individui, stabilì di dare un’Opera seria nel Teatro medesimo per la p. v. Fiera dell’Ascensione sotto la direzione del Signor Michele Dall’Agata. Bastimenti Arrivati.18 corrente.
Piel. P. Lor. Giotta da Macasca con 6 cai Oglio, 2 di ragione de’Mercanti e 4 del Pat. e Marin.19 Detto
Brac. P. Zuane Sbisà da Macasca con 4 cai Oglio del Pat. e Marin. Piel. Cap. And. Radimiri da Cattaro e Castel Nuovo raccom. ad Elia Radimiri. A chi spetta lib. mille Castradina fumata. lib. 2500 scoranze in sacchi, e a rifuso e 7 sacchi dette. Un Casson vetro rotto, un fag. cera gialla. 30 fag. Pel. Boldroni, diversi Cavezzi Rassa di tingere. 11 Cassoni Cand. di Sevo e 3 Cassette. Ad Elia Radimiri 3 cai Oglio. Port. Capit. e marin. cai 5. Oglio Piel. Pat. Spirid. Marassi da Cattaro raccom. a Pietro Tomich. A Michiel Minich 2 cai Oglio. A Pietro Tomich 112 Mogliazzi e Mastelladi fighi A chi spetta 54 Fag. pelli Boldroni 15 Cassoni Candele e 2 Cassette, lib. 500 Boggiane, un Bariletto Carne salata, un Fagottin Seta, un Barilotto vino. Piel P. And. Postich da Macasca con 100 Corbe: Carbon 8 m2. Cornoleri, 800 Subie. Piel. Pat. Valerio Benuzzi da Spalatro. Dal Lazzaretto 45 Barili Susini e 5 Cadice detti di tramesso. Dalla Città 2 Balle Pelli Becchine. 4 cai Oglio del Pat. e Marin. Piel. Pat. Biasio Privilegio da Spalatro. Dalla Città Un cao Oglio de’Mercanti. 3 cai detto del Pat. e Marin. 2 Casse Cand. di Sevo, 10 Barile Sevo. Brac. P. Matteo Sbisà da Macasca con 2 cai Oglio di Mercanti 4 del Pat. e Marin. 4 cai Oglio, 10 Bar. detto di tamesso, 47 Bar. Olive alate, 3 bar. Susini di tramesso, e una campana rotta20 Detto
Piel. P. Ant. Rismondo da Traù con 4 cai Oglio del Pat. e Marin. di Barile 45. Barc. Pat. Pietro Sponza da Cattaro rac. a sè medesimo A chi spetta 2 ma. Castradina, un Bar. Carne salata 10 ma. Boggiana, 21 Lengue. 2 cai Oglio del Pat. e Marin. Piel. Cap. Pietro Zaratin da Macasca rac. a sé med. con tre cai Oglio del Pat. e Marin. Bastimenti di Partenza. Cap. Dom. Bonsignori per Genova, Marsiglia, e Cadice entro un mese. Cap. Simon Budunich per Alessandria e Cipro trà otto giorni. Cap. Zuane Bergamin per Salonicchio trà un mese. Cap. Giac. Dobrilovich per Brindisi trà un mese. Cap. Pio Lion per Londra trà un mese. Cap. Quintilio Marino per Livorno trà un mese. Cap. Zuanne Milesi per Alessandria tra un mese. Prezzi delle Biade. Qualche picciolo ribasso in quello del Formento. Impieghi Pubblici. Jeri nell’Eccellentissimo Collegio seguì l’elezione di Capitano a Schio delle Ordinanze de’Sette Comuni a favore del Signor N. Bonagenti ch’ebbe Voti 23 per il sì e 4 per il nò. Il Signor N. Bertoldo suo competitore n’ ebbe 13 e 10. Notizia incerta. S’ è sparsa una voce di cui non sappiamo quale sia il fondamento, che alli primi del p. v. Marzo rivedremo in questa Città l’Augusta Cesarea Maestà di Giuseppe II. Al posto di Canonico di San Marco vacato per la morte del Reverendissimo Piovano di Sant’Eustachio, jeri fu eletto dal Serenissimo nostro Doge il Reverendissimo D. Cesare Scolari Piovano di San Giuliano nella cui Contrada vi furono la sera feste, e fuochi di gioja. Avvisi particolari del Gazzettiere.Metatextualité
Scuserà l’Autore della Confutazione delle due Lettere a
favore del Giocator Nero se per non annojare maggiormente
una gran parte de’Leggitori di questo Foglio, che non
intendono il giuoco degli Scacchi, ci dispensiamo dal
pubblicarla. Abbiamo riferito quanto basta d’ambe le Parti,
ed ora è giusto il lasciarci in pace su questo argomento. La
persona, che ci avvertì dello sbaglio preso sull’altrui
relazione nell’annunziare l’Accademia Musicale del giorno 17
cor., dicendo d’essere Membro imparziale d’ambedue le
Compagnie degli Orfei e de’Rinnovati, e Leggitor favorevole
di questa Gazzetta, asserisce nel suo Biglietto a noi
scritto d’aver udita in certa Riduzione un’accusa, che non
può far torto se non a chi l’ha inventata. È questa fondata
sulla ingiuriosa supposizione, che qualch’oggetto
d’interesse abbia diretta la nostra penna a cangiar il nome
per far onore a una Società co’pregj d’un’altra. Se nel
corso de’nove mesi da noi passati in questo penoso uffizio
vi fu mai alcuno che giungesse a violentare il nostro
sentimento colle promesse, o coi doni, il sospetto è
scusabile: ma se non v’ hà chi di tanto possa vantarsi senza
creare una nera impostura, il farci credere capaci d’atti di
viltà ridonda in aggravio di coscienza in chi lo pensa, e lo
dice. Alli primi del p. v. mese di Marzo sarà
infallibilmente stampato il promesso Frontispizio e l’Indice
delle materie contenute nelli Fogli 61 dell’anno passato.
Quod differtur non auffertur. Sentiamo il peso d’un pubblico
impegno ma la dilazione del suo adempimento é giustificata
dalle nostre incessanti occupazione.