Gazzetta urbana veneta: Num. 2

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Nivel 1

Num. 2

Mercordì 6. Giugno 1787.

Cose Cercate. Cominciamo a sperimentare gli effetti bramati del nostro Progetto. Un Anonimo, ed un’altra persona che sottoscrivesi con queste iniziali due lettere: O. V. farebbero di buon grado l’acquisto del Libro Francese quì sotto segnato, e della medaglia che accennaremo, quando trovando chi ne fosse in possesso, avesse questi l’intenzione di disfarsene ad un prezzo però discreto. Ambidue ricorrono al mezzo del nostro Foglio onde notificare la loro volontà, e dal medisimo aver, s’è possibile, qualche risponsiva notizia. Al caso che l’abbiano ci avviseranno chi sono perché il venditore possa trovarli, o faranno capo dal Colombani per istabilire il contratto. Tale è il tenore quasi simile de’ loro biglietti a noi indirizzati. Ecco il titolo del Libro: Les Eclipses, Poeme en fix Chants, dèdiè a Sa Majestè; par M. L’Abbè Boscovich, traduit en Franois par M. L’Abbè Barruel Vol. in 4. de 590. pages; prix 10. liv. broch. A Paris chez Valade, Imprimeur-Libraire, rue des Noyers. Noi non sappiamo di quest’Opera sennon che l’Originale è in versi latini, che arrivano al numero d’otto mila, e che i Giornalisti di Lipsia hanno detto: che quando il Boscovich canta gli astri, pare di vederlo a librarsi nelle loro Sfere. Sappiamo ancora che la Traduzione francese è in prosa: e bisogna che chi la cerca ne conosca il pregio, o ami la lettura delle cose di questa lingua, resa sì grata ed universale. La medaglia è la testa d’Onorio figlio di Teodosio il Grande, colla legenda D N Honorius P F Aug = Dominus Noster Honorius Pius Felix Augustus. È coronata d’un diadema ornato di perle e di gemme, col paludamento Imperiale al petto. Nel rovescio si legge dintorno Victoria auggg = Victoria Trium Augustorum, e al basso Comob = Constantinopoli moneta obsignata. Si vorrebbe di buona conservazione, in oro, ed a prezzo ragionevole; giacchè chi la brama accerta non essere rara: quando nol dicesse per tener basse le pretese di chi avendola volesse venderla. Per altro noi non crediamo sì agevole il ritrovarla quanto sembra che si lusinghi chi la ricerca. In questa Città dove può dirsi nacque, pare che il gusto delle Medaglie sia estinto, e le memorie onorevoli de’ Musei Soranzo, Tiepolo, Zeno, Patarol, ed altri non meno celebri, non servono che a rendere più deplorabile l’indigenza presente nelle Raccolte Numismatiche, dalle quali ha ricavati tanti lumi ed erudizioni, la letteratura e la Storia. Quantunque la serie più stimabile delle Medaglie sia stata sempre considerata dagl’intendenti quella in gran bronzo, oggi le più pregevoli son quelle d’ oro, e la perdita del gusto d’esse le ha poste alle condizione delle monete.

Il 3. Giugno 1787.

In serenissimo M. C. Podestà a Parenzo, dura mesi 16. E. Pietro Antonio Venier. Camerlingo e Cast. A Spalatro dura mesi 32. E. Lorenzo Cappello. Giudice al Procurator. E. Gasparo Donà. L’instituzione di questo Magistrato si fissa all’anno 1269., non trovandosi nel suo Capitolare Legge di data più antica. Fu destinato a giudicare le controversie riguardanti le Procuratie onde trasse il nome. Pompe. E. Benetto Trevisan Governator di Nave. Fu creata questa Magistratura dal Serenissimo M. C. nel 1499. per regolare il lusso, ed era composta di tre Savj, a cui successero dappoi li tre Proveditori che con tal titolo ora pure la rappresentano. Si rese stabile dall’autorità del Senato nel 1514., e ne riconfermò la condizione il M. C. nel 1517. S’ aggiunsero in appresso due Sopraproveditori Senatori, e formossi il Collegio. Sal. E. Marin Michiel. Il più antico documento sopra l’origine di questo Magistrato Senatorio non è anteriore all’anno 1243. Nel 1276. fu sistemato, e s’ estese alla durazione d’ anni due l’incarico di chi lo copre.

Uscita.

E. Lorenzo Boldù. Li tre Visdomini all’Uscita, chiamavansi Uffiziali alla Tavola di Uscita a’ tempi che fu instituita questa Magistratura nel Secolo XIII. L’esazione sulle imposizioni delle Mercanzie ch’ escono appartiene ad essa. Dieci Savj. E. Franceso Loredan. Per Decreto dell’ Eccell. Senato nell’anno 1477. s’ instituì questo Collegio a cui spetta l’aumento delle Decime. 5. Quarantia Civil Nova. E. Bortolo Priuli 6. E. Giulio M. Sodarini. E. Roberto Boldù. E. Francesco Trevisan. E. Girolamo Antonio Soranzo. Questi sono li primi cinque ballottati nell’ anno corrente al loro Consiglio, che giudica in appellazione le Cause della Terraferma. Della sua origine e prerogative, parleremo in altra occasione. Oratorj. Trà le instituzioni, che hanno molt’ onorato l’umanità, la più degna della pubblica vigilanza, e delle lodi del Mondo, fu sempre quella degli Ospitali, ove l’impossente vecchiaja, le vittime innocenti dell’incontinenza, gl’indigenti ammalati, i mutilati commiserevoli, e tant’ altre sventurate Creature, trovano asilo e sostegno. Quest’oggetto di pubblica carità fu contemplato dal sempre saggio Governo Veneto fino ne’Secoli da noi più lontani, trovandosi memoria d’ un Ospitale eretto nella estremità della Piazza vicino al Palazzo Ducale, sino dal 976. per opera di San Pietro Orseolo Doge di Venezia, denominato Ospitale di S. Marco, il quale fu poi trasportato nel 1581., per il Decreto della fabbrica delle Procuratie Nuove, nell’ ora così detto Campo Rusolo. In ogni Secolo posteriore vi fu qualche nuova erezione o ristauramento: e fanno fede dell’antica magnificenza e pietà, le superbe Fabbriche che al prellodato fine innalzate furono, e tuttora esistono; monumenti gloriosi della religione e del zelo de’ nostri Antenati. In questo pregio comune a tutte le colte Nazioni, si distinse però Venezia coll’ introdurvi ciò che poteva chiamare agli Ospitali concorso di gente, e dare al fiore della Nazione ed agli Stranierei di qualità, un decente trattenimento. L’Ospitale di S. Lazzaro de’ Mendicanti, quello della Pietà, degl’Incurabili, ed l’Ospitaletto de’ Poveri Derelitti, frequentemente veggono piene le loro Chiese d’ intelligenti uditori, e fanno gustare i più be’ pezzi di Musica sacra de famosi Maestri, e l’abilità sorprendente di tante e tante Fanciulle, che nel canto e nel suono de’ musicali Strumenti, gareggiano co’ più abili professori. L’Oratorio intitolato Susanna diede argomento a queste parole. Fu esso ricantato nella scorsa Domenica 3. corrente nell’Ospitale de’ Mendicanti. In qualch’ altro opportuno incontro noi faremo menzione della sua fondazione. Il Maestro di Cappella fu il celebre Signor Giuseppe Gazzaniga Veronese (non Napoletano) che in Chiesa e in Teatro, tante e tante volte ottenne i più giusti applausi. La Signora Giovanna Pavan rappresentò la Parte di Susanna, e possiamo asseriere ch’essa fece molt’ onore alla bella musica del Maestro. Senza paragonarla ad Orfeo, come fece in un Sonetto, il Sig. A. G. “Ch’ Averno impietosì col suo lamento” noi ce ne rallegriamo con questa bravissima Fanciulla, a cui desideriamo occasioni di far sempre più conoscere, il suo valore.

Trattemimenti Accademici.
Ecco la copia fedele d’ un Biglietto, che ci fu indirizzato.

“Lunedì 4. corrente ebber termine le Recite nella nuova Accademia degli per ora detti Seguaci di Talia stabilita in casa del Signor Antonio Tassini. Nelle poche Rappresentazioni, che furono prodotte da essa Accademia, si distinse il Nob. Signor Alessandro Zanchi pareggiandosi co’ più provetti nell’Arte Comica. Il N. U. Vincenzo Grimani, e Nob. Signor Giacomo Trevisan furono applauditi, e non promettono, che una felice riuscita. S’aprirà quest’ Accademia nell’ Agosto venturo ed in allora seguendo le traccie ben avenzate dell’ altre Accademie, sarà in grado di produr Tragedie, Drammi, e completi Intermezzi in Musica. Carte Pubbliche. Lunedì prossimo passato al Magistrato Eccellentissimo alle Acque si espose al pubblico incanto “L’escavazione dell’Imbonitura nel canale, che conduce alle rive de’ pubblici Forni nell’Jsoletta di Sant’Elena, al minor offerente.” Poesie. Nello stesso giorno si vide esposto in questa Città un Sonetto stampato a Padova dalli Conzatti in lode dell’illustrissimo Signor Giambattista Bratti che fu laureato in ambe le Leggi nel sacro Collegio di Padova, dedicato ad un suo Zio. Per chi sà conoscere il leone dall’unghia, basterà il Primo quaderno. “In Voi, Signor, distinto a chiare note Io ravviso il carattere parlante, In Pro del degno amabile Nipote, Non sol di Zio, ma ancor di Padre amante.” Oltre al medesimo comparve una Composizione di Franceso Fillaretto, da lui chiamata Canzone Anacreontica, che fece disperar i leggitori per non poter intendere cos’ abbia voluto dire. È dedicata al Nob. Sig. Luigi Marconi.

Sensa.

Tuttoché il giovedì passato spirasse in consueto termine della Fiera, e si cominciasse il Venerdì a dar mano in fretta al disfacimento della Fabbrica provvisionale, nondimeno l’interna illumiazione durò anco la notte della susseguente Domenica, e intorno agli scheletri delle botteghe, vi fu sino a giorno passeggio. Jeri si fece l’ultima recita dell’Opera a pieno Teatro. Anco questa volta il Pacchierotti lascia trà noi la più grata memoria della sua melodrammatica declamazione, e del raffinamento dell’arte sua nel cantare. Egli ha sostenuto il Personaggio di Zamti con quella tragica dignità che richiede, ed ha fatto passare ne’cuori sensibili tutte le mozioni da cui sentirsi penetrato doveva, secondo il Si vis me flere  . . .  d’ Orazio. S’anco prescindasi da tutto il resto , questo è sempre un gran elogio per lui. Il Babbini dà nella sua partenza il conforto di rigodere a Padova della sua rara capacità, a que’ tanti che colà si porteranno per la prossima Fiera del Santo, Il carattere di Gengis-Kan fu da esso mirabilmente rappresentato. Nelle parti cantanti usò egli tutta quella maestria che non appartiene che alla sua grand’ abilità, e lo costituisce il più bravo Tenore de’ giorni nostri, o almeno tale da non temer qualunque confronto. Il meglio poi di questo celebre Personaggio e l’accoppiamento d’un sommo merito ad un’ingenua modestia; ed una naturale bontà che lo rende pieghevole, anco a fronte de’ suoi diritti. A questo suo docile temperamento il Pubblico è debitore dello Spettacolo grato che jeri ebbe fine. Son note le sue ragioni delle quali s’ è tanto parlato.

Cause.

4. Corrente.

Possiamo per la semplicità del punto dar luogo al Terzo Consiglio Mane all’Eccell. Collegio dei Quindici, in cui si vide il Messer Grande Zanella a fronte del N. U. E. Niccolò Corner Provveditor alle Gambarare, pretendere per diritto della sua Carica l’immunità sopra il dazio di certa sua tela presa sotto alle giurisdizione del Proveditor nominato. Il suo torto fu deciso da un laudo di 9. 3. e una non sincera: ma l’esempio è sempre confortativo per chi vive soggetto a questo Dominio Sereniss., dove l’infimo de’ sudditi, può far valere le sue ragioni contro gli stessi che lo rappresentano nella loro potestà delegata. Gli Avvocati al Laudo furono li Signori Vincenzo Bagolin ed Alessandro Silvestrini; l’Interruttore Giamb. Brancaleoni. Alli 10. del corrente mesi si aprirà il magnifico Teatro di Mestre e vi sarà Cavalchina. Nel giorno seguente poi si porrà in iscena il Dramma Giocoso intitolato: Chi si veste di altrui presto si spoglia. Parti cantanti: Rosalinda Pelizzoni, Luigia Marchesi, Giuseppa Pelizzoni, Franceso Morella, Girolamo Vedova, Ancillo Fava, Petronio Marchesi. La musica del celebre Cimarosa. I Balli composti da Alberto Cavos. Il Primo: La caccia riservata, il Secondo: La Fabbrica della Teriaca. Ballerini. Innocente Parodi e Luigia Banchetti, Gaetano Ghirardini e Domenica Ferri, Gio: Bat. Ponci e Faustina Degrandi, Gio: Bat. Banchetti ed Elissabetta Banchetti. Fuori de’ concerti Antonia Torri assoluta e Pietro Pinuci, e Marianna Bellazzi Grotteschi. Siamo obbligati moltissimo a chi ci favorì la bella Composizione poetica sulle Nozze de’ Nobili Sposi Pepoli e Cappello, e non avendo potuto darle luogo nel Foglio presente, attesa la sua lunghezza, l’abbiamo destinata a quello del p. v. Sabbato. È morta la N. D. Cat. Baglioni, Figlia del qu. Paolo Baglioni prestantissimo Senatore, la cui recente perdita sarà sempre di dolorosa memoria a’ buoni Sudditi di questo Governo in cui ebbe tanta parte non meno ne’gloriosi suoi Reggimenti, che nelle gravissime Magistrature Venete, e nell’eccelso Cons. di X., ove segnalò la fermezza dell’animo suo nell’amministrazione della più retta giustizia. Lunedì prossimo venturo sarà li undici corrente, con Sovrana permissione, faranno prova in regatta del loro valore, li due gondolieri Sugole e Pale che servono la N. D. Gradenigo Ruzzini, contro Spagnoletto e Simia al servizio di S. E. la Signora March. Spinola. Questa sfida doveva aver effetto nella vicina scorsa Domenica, ma lo impedì un insorto contrasto. Il Popolo si rallegra all’idea di questo suo favorito Spettacolo, e vi sarà certamente in terra e in acqua gran movimento e concorso. Venezia 1787.
Carico Dei Vascelli. Addì 18. Maggio. Pinco, Nominato il Veloce Capitan Biasio Milatovich, manca da Corfù li 2. Maggio, raccomandato a D. Pietro Florio con 35. Cai, e 6, Car. Oglio. 140. Miera, e 835. Libbre Valonia, e Atrezzi Pubblichi. Detto. Pielego, Nominato Natività della Madonna, e l’Anime del Purgatorio, Patron Iseppo Florio, manca dal Zante il primo Maggio, e da Corfù li 4. corrente, raccomandato a D. Pietro Florio con 37. Cai, e 7. Car Oglio. Detto. Sciambecco, Nominato Santissimo Redentor, e la Madonna del Carmine, Capitan Paolo Lucovich, manco dal Zante li 16. Aprile, e da S. Maora li 25. detto, raccomandato a D. Niccolò Lucovich con 103. Mozza, e 6. Misure Sal. Detto. Pielego, Nominato Sacra Famiglia, Patron Piere Sbutega, manca da Ceffalonia di 2. Aprile, e da S. Maora li 18. Detto, e da Corfù li 27. Detto, raccomandato a D. Jacob Mulli con 45. Cai Moscato, 3. Car. e 1. Cao Miel. 200. Stera Semenza di Lin. 680. Pezze Formaggio Salato. 1. Cao Oglio. 118. Mozza Sal. Detto. Pielego, Patron Francesco Coletti, venute da Almissa Spalatro, e Zara con 3. Cai Vin. 6. Cai detto Vesto. 4. Fag. Gripola. 1. Bar Ferro Vecchio, 1. Mier Vero Rotto. 2500. Tocchi Porcina Salata. 15. Bar See colato. 1. Fag. Pelle di Lepre. 1. Cassetta Pelo di Suin. Detto. Bracera, Patron Battista Ragusin, venuto da Trieste con 1. Bar Colofomo. 6. Botte, e 4. Fag. Cera Zalla. 33. Pezzi Piombo. 4. Casse Tele. 1. Bar. Spile. 5. Botte Chiodi. 1. Botta Fil di Ferro. 1. Bar Padelle. Detto. Pielego, Patron Francesco Spolar, venuto da Trieste con 25. Casse Acque di Cilla. 3. Bar. Chiedi. 42. Miera Valonia. Detto. Pielego, Patron Andrea Bonifazio, venuto da Trieste con 2. Balle Griso. 3. Balle Giunchi. 1. Bar. Tamisi. 3. Colli Ottoni. 5. Cassee Acque di Cilla. 1. Balla Libri. 1. Botta, e 126. Fag. Cera Zalla. 4. Mazzi Lamarini. 12. Colli Chiodi. 1. Bar. Fil di Ferro. 1. Bar Ferro Vecchio. Detto. Battello, Patron Domenico Zenaro venuto da Trieste con 100. Stara Carobbe, Detto. Battello, Patron Antonio Viannello, venuto da Trieste con 60. Stera Carobbe. Detto Tartanon, Patron Francesco Davanzo, venuto da Ancona, e Pesaro con 148. caratade Pozzelana. 10. Botte Lume di Rocca. Detto. Tartanon, Patron Vicenzo Mondaini, venuto da Gesenatico con 100. Miera Solfere Grezzo. 1. Cassa Cera Coladure. Detto. Pielego, Patron Zuanne Gallo, venuto da Spalatro, e Zara con 10. Belle Lana Calcina. 209. Fag. Cera Zalla. 1. Balla Corni di Cervo. 1. Balla Corni di Buffolo. 3. Balle Cordoani, e Montoni Bianchi, e Zalli. Pelle 539. 1. Balla Pelle di Lepre. 4. Balle Pelle di Orso, e Gatti. 2. Fag. Rame Vecchio. 1. Fag. Pelle Fuine, e Gatti. 11. Bar. Seo. 3. Arnasi Vin. 2. Arnasi dette Vasto. 21. Detto. Battello, Patron Zusanne Vianello, venuto da Trieste con 60 Casse Limoni per Chiozza. 22. Detto: Pielego, Patron Zuanne Rovere, venuto da Trieste con 6. Casse Acqua di Cilla. 2. Car. e 13. Balle Cera Zalla. 50. Pezzi Riombo. 1. Balla, e 6. Rod. Griso 2. Cassette Candele di Seo. 1. Bar. Lengue. 1. Pacco Crena. 1. Pacco Fazzoletti. 9. Colli, e 1. Fag. Telarie, 3. Colli Terlisi. 6. Bar. Ottoni. 2. Bar. Ferramenta. 15. Mazzi Bande Nere. 4. Casse Azzali. 4. Bar. Chiodi. 1. Botta Merci. Detro. Pielego, Patron Niccolò Marchini, venuto da Trieste con 3. Miera Strazze. 1100. Libbre Ferro Vecchio. 23. Detto. Battello, Patron Giacomo Bognolo, venuto da Goro caon 1. Botta Bira. 6. Bariletti, e 6. Barile Vin di Malega. 12. Casse Pasta. Detto Pielego, Patron Zuanne Fiorentin, venuto da Veggia con 2. Sacchi Galla. 1. Sacco Gripola. 1. Fagottin Pelle di Eepre. 1. Rod. Rassa in più Cavezzi. 600. Libbre Rettagli di Pelle. 1. Fag. Rame Vecchio. 500. Libbre Vero Rotto. 500. Libbre Strazze. 24. Detto. Pielego, Patron Iseppo Turchi, venuto da Rimini con 4. Miera Carne Salara. 22. Ceste Formagielle. 2. Balle Pelle Agnelline. 1. Fag. Lume d’Otton. Detto, Pielego, Patron Antonio Pitteri, venuto da Piran con 21. Cai Oglio. 9. Mastelle Menole Salate. 2. Fag. Cera Brusata. Detto. Pielego, Patron Francese Raffaeli, venuto da Piran con 14. Cai Oglio. Detto. Tartanon, Patron Romoaldo Mazzucato, venuto da Pesaro con 3. Balle Pelle Lanute. 3. Sacchi Mandole. 5. Balle Lana della Campagna di Roma. 1. Sacco Polvere di Gripola. 6. Casse Acqua di Nocera. 3. Balle Libri. Detto. Pielego, Patron Niccolò Danelon, venuto da Parenzo con 16. Cai Vin. Detto. Pielego, Patron Mattio Calegari, venuto da Parenzo con 26. Cai Vin. Detto. Pielego, Patron Cristofolo Millicovich, venuto da Spalatro, e Sebenico con 2460. Tocchi Porcina Salata. 558. Pezze Formaggio Morlaco. Detto. Bracera, Patro Nardo Sbisà, venuto dalla Brazza, e Spalatrocon 2. Cai Oglio, 27. Fag., e 1. Fagottin Cera Zalla. Sacco Pelle di Lepre. Detto. Pielego, Patron Iseppo Franzosetto, venuto da Lussin, e Umago con 6. Miera Strazze. 6. Miera Vero Rotto. 7. Miera Ferro Vecchio. 1. Fag. Cera Zalla. 1. Fag. Pelle di Lepre, e Ceniglio. 3. Fag. Rettagli di Pelle. 1. Fag. Latton Vecchio, e Rame Vecchio. 3. Miera Cai Vecchi. 25. Detto. Pielego, Patron Niccolò Derin, venuto da Capo d’Istria con 17. Cai Oglio. 4. Bar. Vero Rotto. 1. Fag. Galla. Detto. Pielego, Patron Tommaso Pescante, venuto da Primier con 1. Botta Cola. 1. Fag. Rame. 1. Balletta Tele. 1. Bar Cera Zalla. 1. Bar Cera Coladure. Detto. Tartanon, Patron Felice Pasi, venuto da Fermo con 164. Sacchi Polvere di Gripola. 1. Fag. Carne Salata. 27 Detto. Battello, Patron Rocco Vianello, venuto da Trieste con 9. Miera Naranze per Chiozza. 28. Detto. Pielego, Nominato Madonna del Rosario, e S. Antonio, Patron Mattio Mersa, manca da Durazzo 23. giorni, raccomandato a Capitan Niccolò Begovich con 118. Balle e mezza Cordoani, e Montoni Pelle 24057. 90. Balle Lana. 28. Balle Pelle di Lepre. 39. Balle Cera. 3. Balle Pelle di Lepre, e Esiste 1. Fag. Bombaso, e alcune Pelle Salvatiche. 13. Cai, e 79. Ludri Oglio. 10. Balle Corni di Cervo. 1. Mezza Balla Pelle Damaschini Zalli. 30. Balle Cordoani Pelle 5900. 60. Balle Montoni Pelle 11980. 1. Balla Pelle di Lepre, e altri Pellami. 75. Balle Lana Calcina. 29. Detto. Pielego, Nominato Madonna di Scopò, e S. Spiridion, Patron Zuanne Petrecevich, manca da Calamata li 27. Marzo, raccomandate al Co: Luca Ivanovich con 56. Cai, e 10. Car. Oglio. 150. Pezze Formaggio Moriotto. Detto. Bracera, Patron Niccolò Spagna, venuto da Trieste con 1. Ballotto Pelle di Lepre. 7. Botte Mandole. 5. Car. Orzo. 3. Botte Sugo di Limon. 957. Pezze, e 25. Tocchi Formaggio Moriotto. 5. Colli Ottoni. 1. Botta Terlisi. 7. Colli Tele. 3 Botte Cera Zalla. 1. Bar. Antimonio. 1. Bar Legnami. 1. Bar Lime. 27. Casse Azzali. 1. Bar Chiodi. 1. Botta Padelle. 1. Balla Droghe. 2. Casse Merci. 15. Casse Acqua Mineral. 1. Cassetta con entro una Spinetta. Detto. Bracera, Patron Giacomo di Giacomo Viezzoli, venuto da Trieste con 14. Pezze Griso. 3. Botte Sugo di Limon, 6. Sacchi Mandole. 1. Botta Filadi. 4. Casse Tele. 1. Botta Scatolami. 3. Colli Ottoni. 6. Casse Rasoi. 1. Bar. Lime. 35. Casse Acqua di Cilla. 6. Bar. Chiodi. 5. Fassi Ferro. 1. Bar. False. 2. Bar. Fil di Ferro. 1. Bar. Padelle. 1. Cassa Merci. Detto. Bracera, Patron Cristofolo Spolar, venuto da Trieste con 2. Bar. Argento Vivo. 30. Pezze Griso. 16. Casse Acqua di Cilla. 1. Ballotto Crena. 2. Botte Colla. 2. Botte, e 12. Sacchi Cera Zalla. 1. Cassa Fazzoletti. 2. Balle, e 1. Pacco Tele. 2. Botte Terlisoni. 4. Bar. Legnami. 2. Botte Curizioli. 5. Colli Ottoni. 21. Pezzi Piombo. 2. Bar. Padelle. 11. Colli Chiodi. 7. Casse Azzali. 1. Botta 14. Bar., e 6. Bazze Fil di Ferro. 23. Fassi Ferro. 1. Pacco Biancaria, e Abiti Usati. Detto. Pielego, Patron Andrea Radimiri, venuto da Cattaro con 101. Fag. Cordoani, e Montoni in mazzi 1010. 1. Fag. Boldroni. 8. Rod. Rassa in più Cavezzi. 1. Fag. Seda Filata. 2. Cassette, e 1. Cillela Cera Coladure. 1. Caffetta Cera Zalle. 1. Fag. Rame Vecchio. 3. Cai Oglio. 1. Specchio Vecchio. Detto. Pielego, Patron Zuanne Fransozetto, venuto da Spalatro Traù, e Zara con 10. Miera Strazze. 7. Miera Ferro Vecchio, e Vero Rotto. 1. Balla, e 241. Pelle Boldroni. 11. Bar. Miel. 18. Cassette Rosolin per Transito. Primo Giugno. Patron Raimondo Voltolina, venuto da Francavilla con 44. Cai Oglio. 17. Sacchi, e 3. Sacchetti Galla. 3. Balle Carta Pecora. 2. Ballette Pelle Soati Bianchi. Detto. Pielego, Patron Zuanne Ferrara, venuto da Zara con 6460. Libbre Surro. Pezze Formaggio Morlato.

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Si ricevono le assocciazioni, e le notizie per questa Gazzetta dal Librajo Paolo Colombani alli Scalinetti del Ponte di Rialto, ove pure si vende al prezzo di soldi cinque. La sera, e ne’ giorni festivi, si troverà in campo a S. Bartolommeo al Caffè, dove le notizie saranno egualmente ben consegnate. A Padova dalli Fratelli Conzatti Libraj.
Dalla Stamperia Zerletti Venezia.