Citation: Giovanni Ferri di S. Costante (Ed.): "I mendici generosi", in: Lo Spettatore italiano, Vol.3\05 (1822), pp. 21-23, edited in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): The "Spectators" in the international context. Digital Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.1093 [last accessed: ].


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I mendici generosi

Citation/Motto► Homo indigens, misericors

(Prov. 19).

Chi ha bisogno, ha compassione. ◀Citation/Motto

Level 2► Level 3► Exemplum► Tornando un giorno a casa in l’ora di pranzo, Metatextuality► raccontava Erasto ◀Metatextuality, trovai vicino alla porta a ragionar forte insieme un pover uomo ed una povera femmina; e, non veduto da loro, udii il primo che diceva all’altra: Mangialo; sii benedetta (egli la stimolava ad accettare un pezzuolo di pane che le porgeva con ambo le mani); mangialo tu sola. Oh! io nol torrò certo, rispose la donna: chè tu n’hai più bisogno di me, ed io posso farne di meno. Al picchiar ch’io feci all’uscio, si scossero essi, e si arretrarono alcuni passi: ed io, posta mano alla borsa per far loro elemosina, Tenete, dissi, buona gente, voi me ne parete in grande bisogno; e porsi loro un venti soldi, ch’essi presero, chiamando sopra di me tutte le benedizioni del cielo.

Entrato che fui in casa, mi venne voglia di vedere che facessero quei miseri dolenti; e fattomi alla finestra, vidi (Dio buono! che tenera vista fu quella pel mio cuore!) vidi l’uomo divorare quel tozzo coll’avidità di un lupo cui la fame ha cacciato dalle selve per cercarsi la preda nelle vicine campagne. Egli non era [22] più ritenuto dall’affetto coniugale, nè dal senso dei mali della sua compagna, la quale aveva accattato di che procacciarsi il sostentamento, e per conseguente potea ben egli sfamarsi con una crosta di pan nero.

Fattomi allora venire il mio piccolo Emilio, Guarda, gli dissi, quei duo là miserabili; e narrandogli la generosa gara di cui io era stato spettatore, gli vidi piovere dagli occhi le lagrime; e veramente troppo pietosa scena era questa al tenerello suo cuore. Tornatici innanzi al fuoco, Tu vedi, amico, gli dissi, in quanta miseria noi poveri mortali possiamo talvolta cadere. Tu, che cresciuto sei nella casa paterna, fra gli agi e le ricchezze, non hai avuto altro a vedere nella campagna che frutti ed abbondanza. Ivi i villanelli hanno pure a sudor di fronte onde tollerar la vita: ma la città è quella in cui si languisce nello stento più grande e nella estrema miseria. E se tu andassi, come io la notte vado, per le strade di questa metropoli, vedresti i tuoi simili, dalla stessa onnipotente mano di Dio creati, non avere di vitto nè di vestito, e ciò che è necessario alla vita; e spesse volte ancora, nel cuore dell’inverno, non possedendo abitazione certa, recarsi a gran ventura il trovare un ricovero sotto i portici de’ricchi, o in qualche porta degli altri cittadini, per ivi nei maggior freddi pernottare. E chi ci dice che quella infelice coppia non deggia la sopravvegnente notte trapassare in tal modo? E pure hanno in quella piccola quistione tanta altezza d’animo dimostrata per un bocconcel di pane, che io [23] starei mallevadore dell’innocenza de’loro costumi. Forse che nati ed educati in alcuna onorata e comoda condizione, malignità di fortuna gli ha messi a torto in sì basso e misero stato. E pesò ci conviene, quanto è in noi, prestare a quelli sussidio e conforto. Dopo tali parole ci affacciammo alla porta per dimandarli della condizion loro ed aiutarli: ma che? essi n’erano iti via: di che molto m’increbbe, e più ad Emilio, cui mi convenne consolare con la speranza che quei generosi mendici si sarieno fatti rivedere. ◀Exemplum ◀Level 3 ◀Level 2 ◀Level 1