Citazione bibliografica: Giovanni Ferri di S. Costante (Ed.): "Le vittime della dissolutezza", in: Lo Spettatore italiano, Vol.2\83 (1822), pp. 427-429, edito in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Gli "Spectators" nel contesto internazionale. Edizione digitale, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.1088 [consultato il: ].


Livello 1►

Le vittime della dissolutezza

Citazione/Motto► Comment ne seroit pas toujours à vendre celle qui se
laisse acheter une fois ? Et dans l’opprobre ou bien-
tôt elle tombe, l’auteur de sa misere n’est-ce pas le
seducteur qui mit le premier ses faveurs à prix ?

J. J. Rousseau.

Come non dovrà essere ognor venale colei che si la-
scia comperare una volta? E nel vituperio in cui
ella cade ben presto, non è egli autore della costei
miseria il seduttore, il quale per primo ne statuì il
prezzo ai favori? ◀Citazione/Motto

Livello 2► Livello 3► Racconto generale► Quelle femmine, mi disse Eugenio, che insieme lunghesso la via vedete far vezzi e lusinghe ai disavveduti che passano per trarli a sè, sono state per addietro ornate delle attrattive doti dell’innocenza e della bellezza. Erano onorate e tenute care allora: adesso sono il vitupero e il rifiuto del mondo. Forse gli scherni e le male lingue degl’insensati e de’pravi le hanno disperate, e ridotte a tollerar la misera vita coll’abbominevole mestier dell’infamia. Oh quanto sono erranti ed ingiusti i giudizi degli uomini! Queste cattivelle sono vittima della lor seduzione, ed essi le vilipendono, oh Dio! laddove dovrebbero a quelle compatire e porgere aita.

Livello 4► Exemplum► Stando io sopra tali pensieri, soggiunse Eugenio, vidi moversi alla mia volta una giovinetta molto ben vestita, che al lampeggiar [428] degli occhi ed al ridere del bel viso parea contentissima. Prima che innanzi a me fosse giunta, le si appressò un giovane, e la prese per mano; ed ella di subito diventò smorta e sbigottita, e fieramente turbata. O indegno, gridò ella, non ti basta d’avermi spinta alla ruina, vuoi anche insultare alla sventura, di cui tu solo sei la fatal cagione? Tu sei bellissima, Flora mia, rispose colui, e mi par che tu stii molto bene acconcia de’panni e della persona. Di che dunque t’adiri? Questi sono i fregi del delitto, soggiunse la bella infelice con voce di rimprovero e di dolore, e m’hai tu ammaestrata di portarli. Per pietà lasciami stare. Lasciolla il malvagio seduttore, augurandole con un amaro e gelato riso la buona ventura. Io volsi gli occhi con compassione a questa sciaurata, e con dispetto e raccapriccio a quel nequissimo che della sua scelleratezza menava trionfo. Perchè, diss’io meco, non hanno le leggi alcuna pena posta a simili malfattori, e perchè la società li accoglie nel suo seno? ◀Exemplum ◀Livello 4

Livello 4► Exemplum► O maledetta in sempiterno questa detestabil casa, disse una di quelle meschine, passando di lungo l’uno di quei ricettacoli dannati alla sozzura: o maledetto il giorno ch’entrata ci sono la prima volta! Costei, preso me, che di là passava, per lo braccio: Venite, mi disse. La rimirai nel sembiante e vidi che era bella, e conobbi il suo viso non esser di quelli ne’quali mai non appar vergogna; chinava gli occhi, e parevano lagrimare. Nondimeno ella si faticava a più potere di far viso ridente. Le toccai la mano, e la trovai fredda e tremante. [429] Per la qual cosa se io mi sentii tratto e vinto dalla pietà, non è da dimandare. Per uno inconsiderato atto le strinsi la mano, e tutto tacito n’andava seco senza saper dove. Ma ultimamente rientrato in me, diedi qualche somma di denaro alla sventurata, e le dissi: Addio. Voi dunque non volete venire? essa ripigliò con voce smarrita. Noi deggio, risposi. Andatevene dunque, soggiunse, e mi lasciò il braccio. Sperava io però d’aver trovato un amico. Io intendeva di raccontarvi cose! Son misera, e lo sarò, ahimè! per sempre; ma mentre che durerammi il don vostro, a dispetto dell’acerba necessità che mi preme, io viverò senza colpa. Quando ebbi ciò udito non potei dall’infelice partirmi, la quale mi recitò tutta la vita sua. In somma il suo fallo era solo l’aver troppo data credenza ad un tristo e disleale, che fu principio e cagione della sua mina. Oh i consigli e l’aiuto che io le porsi, avessero virtù di rimetterla nella via del bene e dell’onore! ◀Exemplum ◀Livello 4 ◀Racconto generale ◀Livello 3 ◀Livello 2 ◀Livello 1