Citation: Giovanni Ferri di S. Costante (Ed.): "L’invidia", in: Lo Spettatore italiano, Vol.2\79 (1822), pp. 409-412, edited in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): The "Spectators" in the international context. Digital Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.1084 [last accessed: ].


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L’invidia

Citation/Motto► Insitum est mortalibus natura, recentem aliorum fe-
licitatem aegris oculis introspicere, modumque for-
tunae a nullis magis exigere, quam quos in aequo
viderunt

Tacit..

Riguardare con occhi torti l’altrui novella felicità; ed
a soli quelli che in basso stavano, desiderar tempe-
ranza e fortuna, è natural qualità degli uomini. ◀Citation/Motto

Level 2► Level 3► Exemplum► Pochi sono più miseri di me, dicevami Lividio, mio antico compagno di collegio, dopo molti anni di assenza che non ci eravamo più veduti. Questo motto perchè aveva faccia di menzogna, mi fece meraviglia, e dissi: E qual male è il vostro? Voi avete una casa bene stante ed onorata, avete una moglie bella e buona, avete una salute che parete un fiore. Egli è vero, Lividio rispose, quello che voi dite; ma voi non sapete quanti dispiaceri e avversità ho dovuto sostenere. Ho aspirato a certi carichi, nei quali poteva io fare qualche pro al mio paese, e ne sono stato respinto: ho fatte spesse volte azioni di vero amatore della patria per acquistarmi la pubblica fama, e non ci è stato uno che me ne abbia saputo grado: ho fatto conoscere, ardisco dire, delle prerogative che mi potevano fare stimare da’miei concittadini, e nessuno ne ha fatto conto. Ma poco mi dorrebbe di questo torto, se io non vedessi satisfare a ogni lor desiderio, godere di molta [410] fortuna e della pubblica riputazione, persone che non valgono il fango ch’io calpesto, o che al più mi sono uguali. Troppo mi è forte udir sempre commendare il loro ingegno non vero e le loro false virtù, e spesso ancora doversi applaudire.

Avete ragione, diss’io, o Lividio, di dire che non ci vive più misero uomo di voi, perchè vi siete lasciato entrare addosso il maledetto spirito dell’invidia. Io, l’invidia, sclamò Lividio: e chi ha mai sì vile e sì biasimevol passione sentita? quello che voi chiamate invidia, altro non è che il dispregio di questa gente. Io non cerco, soggiunsi, che voi v’accusiate d’una passione che non fu mai confessata. Assai v’ha di tal gente che non pur vuole altrui persuadere, ma eziandio persuade a se stessa che dispregia quelli ai quali invidia. Ma entrate in voi stesso; consigliatevi colla propria ragione e imparate a conoscervi. Voi non siete felice, perchè altri felici vi sono: voi non sentite bene, se non quando il potete pareggiare al male altrui; e così fate a modo de’rettili che i più soavi sughi dell’erbe in veleno convertono, in vece d’imitare i chimici, i quali dal più potente veleno traggono i farmaci più efficaci. E perchè voi vi avete ad aggravare dell’ingegno e dell’altrui fortuna, quasi che tali vantaggi sieno detratti ai vostri, e v’impediscano il godimento di quelli che possedete? Se cieca e folle passione si trova, è questa certamente, la quale nè il proprio cerca nè l’altrui bene, ed in vece di approssimarsi al suo segno, se ne allontana. L’invidia vuole calcare gli altrui meriti, e non fa altro [411] colle sue offese che sollevarli; essa divulga e commenda ciò che vorrebbe distruggere, e viene così a riconoscere altamente quella maggioranza che l’avvilisce e tormenta. ◀Exemplum ◀Level 3

Lividio non parve vinto dalle mie ammonizioni, nè doveva io sperarlo; perchè la più indomita passione è l’invidia. Gli altri vizi stanno tutti insieme con qualche buona qualità, che se bene si adopera, può rimeritare stima e benivolenza: ma l’invidia si trova divisa da tutte le bontadi, perchè ella mira ad un abbominevole segno per vie malvagie; e non ama più il proprio bene che l’altrui male. L’invidia e l’unico vizio che può sempre operare e per tutto, e l’unico che non ha mai potuto trovar posa per mancanza di chi la stimoli o la nutrichi. Se ne veggono in ogni parte gli effetti, e tutti sono a pericolo di esserne assaliti. Ma ciò che rende l’invidia sì difficile ad esserne corretta, egli è perchè ha in sè assai stupidezza; perocchè se l’invido potesse saviamente pensare, non vorria certo una passione in sè pascere, la quale mai non ottiene il suo scopo, e non produce che vergogna, travaglio e perturbazione.

Son ancor più gli uomini senza interesse che quelli senza invidia, disse la Rochefoucault; il che non suona altro, se non che la più vasta passione è l’invidia. In fatti l’interesse non può aggiungere che a certi termini e non più oltre. Il numero di chi possa sperar di occupare il luogo di un potente abbattuto, o ricogliere gli avanzi della fortuna di un ricco impoverito, non è grandissimo: ma l’impero dell’invidia è [412] incircoscritto, perchè non ha bisogno di molto aiuto nè d’estrinseche occasioni a mostrar sua potenza. Essa or nasce da orgoglio ed or da infingardia; e chi trova un luogo dove questi affetti non sieno?

L’interesse richiede qualità che pur non sono a tutti concedute: e perciò l’altrui rovina non gli gioverà niente, se non ha accorgimento a cogliere il suo tempo, se non ha ardire di occupare, se non ha destrezza a perseguire. Ma la fredda malignità dell’invidia usa il suo mestiere nella pigrizia e nel non fare, dentro un certo stordimento d’animo e nell’occulte latebre della viltà. Colui che è vinto agli assalti dell’interesse, è come da una digiuna tigre addentato, e può pure il nemico scuoprire e schermirsene: ma chi cade nei lacci dell’invidia, è oppresso da non conosciuti nè visti assassini, e muor come soffocato da un vapor venefico, senza conoscere il pericolo che gli soprasta, nè potervi riparare.

L’interesse cercando le più volte vantaggio, inviluppasi ne’cimenti; e chi vuole acquistare, spesso ha da perdere del suo. Se rompe guerra a chi gli è superiore e non vince, rimane pesto senza potersi rilevare. Ma l’invidia opera senza rischio e senza spesa: nè ci vuol fatica nè ardimento a seminare scandali, sospetti e calunnie. Un menzognero ha tutto l’agio a celarsi, e non gli è uopo avvedimento a mandare attorno la maldicenza. ◀Level 2 ◀Level 1