Lo Spettatore italiano: L’orgoglio
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Niveau 1
L’Orgoglio
Citation/Devise
Superbiam,
verborum praesertim, iracundi oderunt,
prudentes irridentLa superbia, specialmente delle parole, è abbominata
prudentes irrident
Tit. Liv.~k.
La superbia, specialmente delle parole, è abbominata
per gli stizzosi, e per li
savii schernita.
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Varie sono le qualità dell’orgoglio, e varie le forme che veste. Evvi
un orgoglio semplice, vero e naturale, il quale va a fronte scoperta e manifestamente apparisce,
Quell’orgoglio che del valore è figliuolo, è comportato; per la qual cosa comportano a
Cicerone ed a Buffon e ad altri valentuomini, l’aver essi così di sè ragionato, come ne ragionano i
posteri: ma sarebbe stato meglio che maggior modestia avesser serbata. Al pubblico sta il dare
altrui fama ed onore: ed è un far contro la sua autorità il farsi diritto da sè. Che se fondamento
manca a questo naturale orgoglio, sente forte di un misero furore, d’una schernevol pazzia che
talvolta è adulata per metterla in novelle e prenderne giuoco.
L’orgoglio più comunale si disinfinge e cela; perchè, non ostante il travedere dell’amor
proprio, sente egli la sua insufficienza, e con ogni studio s’ingegna di apparere. È abborrito
parimenti e disprezzato questo fallace orgoglio, se peravventura è conosciuto; a che non si pena
molto, per essere gli uomini tutti quanti orgogliosi. Certi altri vizi sono meglio scorti da chi più
n’è di lungi: ma nell’orgoglio l’opera sta altrimenti; perchè la persona che più ne abbonda, più di
lieve sentelo e ritrovalo in altrui; ond’è che l’orgoglio è il maggior nemico dell’orgoglio; e
quelli eziandio che nol patiscono, tengono per una quasi virtù il mostrare orgoglio agli orgogliosi.
In tutte le forme viene l’orgoglio, e talora va in quella della modestia e della
umiltà.
Tutte le altre passioni, perciocchè intendono ai personali diletti, o ad aver fama e gloria,
o ad accattar la benivoglienza altrui, godono molte fiate del loro intento: ma l’orgoglio vive di
contraddizioni e di repugnanze, conciossiachè avendo uopo della buona opinion d’altrui, egli sia per
tal modo disposto, che non la può mai acquistare. L’ira si dice che sia un furor breve; l’orgoglio
si può dire che sia un furor lungo e continuo.
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Exemple
siccome si vede in Morgante. Ha egli di se medesimo buona opinione, e
parla di sè; come ne pensa. Dic’egli, senza molto circuito di parole, che ha ingegno, intelletto e
talenti; ma più, perch’egli il crede, che per farlo altrui credere, lo va dicendo.
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Exemple
Di buona fede afferma Belmonte, avere perfezionata la tragedia, la
quale Alfieri aveva lasciato nella culla: gli pare che egli se non innanzi, per certo
stia con quel sommo poeta a paro a paro, non s’accorgendo che la fortuna delle sue tragedie, non al
suo tragico ingegno, ma all’arte de’maestri di macchine e di scene è da riferire.
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Exemple
Divenuto era Batillo1nella più frivola arte singulare; nè alcuno niegava quella
essere per lui stata a compimento condotta; se ciò non fosse che ad udirlo nominarsi il Dio del
Ballo, e porsi a paragone coi maggior uomini de’tempi loro, Voltaire e Federico, conveniva ridere
per forza. Nè contento a questi termini, presumeva egli che il decimottavo doveva esser intitolato
il secolo di Batillo. Odiare no, ma schernire e vilipendere si fa questo pazzo orgoglio.
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Exemple
E veramente non è sì modesto nè sì umil uomo, come nella depressa sua
condizione parea che fosse, Borilio, al quale era noioso a sostenere l’orgoglio de’nobili, de’ricchi
e delle persone de’grandi officii. Eragli forte ad immaginare come si potesse inorgoglire la gente;
perchè tutti ebbero per fermo, Borilio se a stato venisse, dover essere la più savia e conoscente
persona che mai ci fosse. In grande stato è venuto, ed è sì arrogante fatto che n’è andato in
proverbio. Nè quest’orgoglio ha preso dalla buona sua ventura; egli lo aveva ancor per l’addietro,
ma nol mostrava, perchè suspicava di riceverne scorno, e s’umiliava per togliere altrui la voglia
d’umiliarlo. Di questo sforzato nascondimento della sua superbia egli traeva la mercede dal
biasimare coloro che avevan copia di farla palese, e credeva di far sì col deprimerli, che non si
vedessero troppo sopra di lui sollevati. Sotto sembianti in somma di vituperar l’orgoglio come
follia, egli s’assottigliava di dare altrui ad intendere ch’egli ne fosse sgombro e salvo del tutto.
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Hétéroportrait
Altro non respirando l’orgoglio che esclusione degli altri e
preferenza di se stesso, nulla concede, tutto pretende, e non vede più oltre che i suoi meriti.
Sempre ingiusto e odioso, egli è incontanente posposto e messo in non cale da coloro medesimi
a’quali egli vorrebbe farsi reputare e coltivare. Gli orgogliosi non possono amici possedere, perchè
non soffrono uguali; nè dimandar mai consiglio, perchè non giudicano nessuno maggior di sè in
prudenza: quindi conviene che lor basti la compagnia de’loro pensieri, e del senno che
hanno recato seco in questo mondo.
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Exemple
Queste, o Altorio, son le cose che adopera la passion che vi
signoreggia, e di cui spesse volte doluto vi siete. Ma piacerebbevi egli daddovero di sottrarvi alla
sua tirannia? Procacciate di potervi guatare con gli occhi altrui. Fate a casa vostra una specie di
prova a vedere qual personaggio voi rappresentate in sul teatro del mondo. Prima d’ogni altra cosa
vi bisogna nella camera vostra porre uno specchio che vi rappresenti gli atti vostri, e l’aspetto e
il portamento. Che se tutto quanto tritamente considerandovi, vi avvedeste peravventura di non esser
bello, nè grande, nè forte più che sieno tutte le altre persone, troverete che siete un uomo come
gli altri, e nulla più. E poichè fra le umane creature sarete conto, considerate qual luogo vi
dovete tenere; riandate i titoli del vostro casato e cercate i registri delle vostre entrate: dai
quali dove vi venga ricolto sanamente che voi non siete nè il più nobile, nè il più ricco uomo della
terra, avrete ragione di non orgogliosamente calpestarla, non altrimenti che se fosse
vostra. Appresso specchiatevi da capo, e quanto potete, atteggiatevi altero e tracotante; statevi
accigliato, rabbuffato e spirante orgoglio da tutta la persona. Fatto ciò, cangiate aspetto, ornate
ogni vostro atto de’più bei modi che sappiate trovare, e studiate se più l’uno che l’altro andamento
vi stia bene, e se più nei soavi ed umani sembianti che nei bruschi e disdegnosi spiriate dell’uomo.
Non è da pretermettere una cosa; cioè che voi con giusta bilancia libriate la mente vostra,
l’accorgimento e l’ingegno e le altre doti, insieme con quelle d’altrui; e trovando il vostro tesoro
nè pieno nè grande più che lo altrui, conoscerete chiaro che non di menare orgoglio, ma di portare
umiltà avete materia. Ma l’esser umile è troppo mal sicura cosa, voi direte, o Altorio: è avuto in
dispregio chi non estima, quanto deve, se stesso: chi s’umilia, è umiliato. — Deh! Altorio, come
sconciamente fatta immaginate voi questa virtù? non istà ella nel deprimersi e vilificarsi; nè
dell’altezza e nobiltà d’animo, la quale non è da confondersi con l’orgoglio, è ella nemica. Quelli
che sono d’animo altieri, pregiano se stessi; e sentendo la dignità dell’uomo, l’onorano negli
altri. L’orgoglioso, purchè appaiano commendevoli le sue opere, non dimanda più oltre: e vestito
delle non sue virtù, non ad aver probità si travaglia, ma il bene che da quella deriva. Nè poggia
egli in alto col suo valore, ma con abbassamento dell’altrui grandezza. Magnificenza delle altre virtù è l’umiltà che così vi sgomenta: da costei ricevono lume ed ornamento, oltre a
quello che da sè hanno. Il rispetto che si vuole avere agli altri, ed il conoscere che nessuno
orgoglio conviensi a’mortali, fa l’umile e il mansueto andare ricoprendo i suoi pregi.
1L’italiano Vestris, il più famoso ballerino dell’Opera di Parigi.