Citation: Giovanni Ferri di S. Costante (Ed.): "Il matrimonio", in: Lo Spettatore italiano, Vol.2\18 (1822), pp. 95-101, edited in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): The "Spectators" in the international context. Digital Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.1008 [last accessed: ].


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Il matrimonio

Citation/Motto► Conjugium mihi bonum videtur, non propter solam
filiorum procreationem, sed etiam propter ipsam
naturalem in diverso sexu societatem

Div. Augustinus.

Buona cosa a me pare il maritaggio, non per la sola
generazion de’figliuoli, ma eziandio per la stessa
natural società dei sessi diversi. ◀Citation/Motto

Level 2► Pochi ne fa felici il matrimonio, perchè pochi il contraggono con desiderio di divenir tali.

L’ammogliarsi da saggio, egli è fare una scelta con senno, con maturità, per amore e senza interesse di una donna, la quale si scelga ancora marito col medesimo intendimento.

Mercatare e non maritarsi, è il toglier moglie per la dote di lei; e pigliarla per la sola bellezza, non è similmente un maritarsi, ma un soddisfare al suo desiderio.

Chi ama si lascia sempre vedere da quella parte per la quale può mostrarsi con più vantaggio. Un uomo che s’ingegna di piacere altrui, studia di celare i difetti suoi; della qual cosa è miglior maestra la donna. Il perchè spesse fiate incontra che duo avendo lungo tempo penato a ingannarsi, finalmente si sposano, e si gastigano l’un l’altro di tal vicendevole infingimento per tutto il tempo della lor vita.

Quei che fanno sembianti di volersi bene per isposarsi, sposansi per aversi in odio.

[96] È il vero che avanti allo sposarsi bisogna conoscersi, non così che mai la conoscenza passi in dimestichezza. Level 3► Exemplum► Di molto lontano è giunto stamane Lelio. Ha egli a fare qualche cosa? Nol sa per anco. Il suo padre è per parlargli di un matrimonio, e la sera stessa se ne ferma il contratto. E con chi? io non conosco chi sia la persona, come nemmeno ei la conosce. Ma ciò non importa: non sarà domani che avranno fatte le nozze. Per l’opposito dieci anni Alberto e Leonilla hanno praticato insieme pur sempre sotto la fede d’una promessa, e con tutto ciò non si sposeranno. E perchè? Si conoscono troppo: è grande impedimento al matrimonio una lunga conoscenza. ◀Exemplum ◀Level 3

Sono più le volte che il matrimonio annodasi per vanità e per ricchezze, che per saviezza e per affezione: Level 3► Exemplum► e questo venne a mostrarsi in Vanilla, alla quale occorse per buona sua ventura di potere eleggersi il marito. Moltissimi donzelli, ricchi dei doni della fortuna e della natura, ornati di virtù e d’ingegno, si studiarono d’innamorarla colla speranza di ottenere la sua mano. Quale è l’uomo che ha avuto la palma sopra tanti valorosi rivali? Egli è Licida, cadetto di chiaro sangue, ma di povero stato, e privo di meriti e di gentilezza. In quel poco tempo ch’egli ha passato a vagheggiare Vanilla, dato vista che si degnava di a lei dechinare e farsela moglie, quantunque i suoi maggiori avrebbono avuto vergogna di vedere l’illustre lor sangue mescersi a sangue plebeo. Licida dunque divenuto marito, più volentieri riceve atti di suggezione, che segni d’amore [97] dalla sua moglie. Vanilla non è perciò la compagna della sua vita, ma una schiava cui si è egli degnato di far partecipe del suo letto. Delle depressioni e degli orgogliosi atti che sofferisce, si consola la pazza nell’udirsi dar titoli illustri, per li quali s’avvisa d’andare innanzi alle maggiori sorelle.

O Corilo, quale scelta avete voi fatta? Voi eravate sì difficile in giudicare della bellezza; voi foste duro e selvatico ai vezzi che vi faceva una amorosissima donna, e voi sposate Floriana: chi l’avrebbe creduto? Floriana vecchia, brutta e milensa. Ma costei ha dieci mila scudi di rendita, voi mi dite. A queste parole, io mi disdico. Ricca scelta, sì, Corilo, ma vilissima scelta avete voi fatta. ◀Exemplum ◀Level 3

Molti al bianchir de’capelli si consigliano di tor moglie. E veramente mostra che grande accorgimento aveva quel vecchio il quale si rimaneva dal torla, e perchè non gli piacevan le vecchie, e perchè altresì esso per la ragione medesima non sarebbe piaciuto alle giovani.

Ma i vecchi che si vogliono maritare, hanno il più per costume di far mostra e pompa de’loro agi e de’loro beni, e quindi di commendare la buona lor complessione, non altrimenti che se tutti questi vantaggi li facessero ingiovanire. Per quanta follía si trovi nell’animo delle donne, dice S. Evremont, esse non sono pur tanto pazze che trovino un vecchio da portargli amore.

Level 3► Exemplum► Predicava Geranzio le delizie del celibato e le noie del matrimonio, e con cuore sempre freddo ed insensibile egli è pervenuto ai sessanta [98] anni. Oltre questa età egli si è dato ad amare, e coi settanta, che già gli soprastanno, domani avrà fatto le nozze: e con chi? con Madina fresca giovane, ma notissima fraschetta. Ecco bella sorte che s’aspetta a un uomo dell’età sua. Ai falsi indifferenti non si conviene di meglio. ◀Exemplum ◀Level 3

A voler nel matrimonio viver lieto, si richiede un amore che sappia d’amicizia; cioè che sia nato da stima e da virtù, e che abbia i rispetti e le sollecitudini e tutti gli andamenti dell’amicizia.

Chi ‘l crederebbe? Molti si vergognano di parer amanti delle lor mogli; tra’quali è Belmonte che scornasi di andare a grado alla gentil Adelaide, pensando che, dovendola avere per moglie, sia men che bene prendersi cura di lei: non pertanto egli l’ama; ma gl’incresce di mostrarlo, perchè Adelaide non gli è per essere altro che moglie. Similmente nel suo segreto Norbarte adora la sua cara sposa Cariclea; ma perciocchè non gli pare convenevolezza il farne sembiante, egli le sta in contegno come nel serraglio fa il Soldano alle sue schiave.

Certo la donna deve essere soggetta all’uomo, ma egli alla ragione.

Ancora il marito deve onorare la sua donna, ma non con certi convenevoli, nè con alcuni riguardi che stanno con gli ufficii, e che vanno con la indifferenza, perchè le squisite reverenze le quali importano più cortesia che affetto, danno da suspicare alla donna, non egli del poco amor che le porta, la voglia con le osservanze cambiare.

[99] Non basta che il marito abbia cara la moglie; ingegnisi di farla buona, e amore gli detterà gli argomenti, senza ch’egli debba assumere ufficio di predicatore. La correzione che meno sente di correzione, è quella che sempre giova di più.

O felice il marito al quale non è mestier comandare, ma i consigli sono avuti per comandamenti! Chiunque non si brighi di acquistar la grazia e la benevolenza della sua consorte, non possederà questa beatitudine.

Dispettissima e sconcia cosa è che uno sciocco presuma di soprastare a savia ed avveduta donna; e peggio ancora farebbe colei, la quale, intenta a mostrare d’aver sopra il marito un impero assoluto, lui con avvilirlo schernisse, e facesse schernire per le brigate.

Level 3► Exemplum► I Romani, che comandavano a tutto il mondo, dicesi che obbedissero alle donne loro. Ma la signoria di quelle era edificata in su le virtù domestiche, non in su la galanteria: e questa è la ragione perchè a certi antichi popoli giovava tanto la potenza delle femmine, laddove al dì d’oggi e fatta origine di scandali e di sciagure. ◀Exemplum ◀Level 3

Più volte ai coniugati è principio di pena e di rammarichi la gelosia; per la qual cosa dovrebber le mogli essere più disposte a perdonare: perchè quale di esse non ne ha porta qualche volta cagione?

Vero è che alla donna appartiene ancora in questo badare alle apparenze, le quali sono per esse doveri; perchè ciascheduno può ben con Cesare dire: Necessario è che non sia la mia donna nè di sospetto pure tacciata.

[100] Il marito geloso reca fastidio; il non geloso, umiliazione.

Fama è che le Russe prendano in testimonianza d’amore le battiture de’loro mariti; il che pare più ragionevole che non è delle femmine fra i nostri popoli più civili, le quali si recano a oltraggio ogni menomo segno di gelosia. La niuna cura che l’uomo piglia de’suoi rivali, torna sempre in danno di quel bene che si dee volere alla propria donna.

Non istà sempre amore a lato di gelosia. Level 3► Exemplum► Perchè Aminta è geloso? Ha egli diritto sul cuor di Sofronia? egli non se ne cura: che gli deve dunque calere, s’ella lo ami o no? Ah! non le dimanda già amore; ma estimando egli che ne’costumi della sua moglie sieda il suo onore, vuole ch’ella gli porti fede, come che egli si rechi a gloria di spesso violarla. ◀Exemplum ◀Level 3

Level 3► Exemplum► Aleria, più per consiglio altrui che per amore o desiderio suo, s’è congiunta a Melisso. E pure s’egli fa solamente buon viso ad altra bella donna, ella se ne turba e infuria; e guai se ad alcuna, fuor che a lei, facesse un piacevole motto, un atto gentile, una lieta ed onesta accoglienza. Ella se l’avrebbe sì forte per male, che mai non gli darebbe più pace nè bene. Si rammarica costei tutto dì di lui, che non l’ha cara, che non ne tiene quel conto onde è degna. Se egli esce di casa, egli toma infedele. Ma dunque Aleria da che n’è andata a marito, se ne sarà innamorata? No; ella ingelosisce, e non è amante; non teme di perdere l’affetto dello sposo, ma teme che gli manchi la signoria che vuole avere di lui. ◀Exemplum ◀Level 3

[101] Alquante dell’essere lasciate da’mariti spesso si danno pace: e se da loro si strania l’amante, ne vanno disperate; avvegnachè quella perdita non possa ripararsi, e questa sì.

Una moglie alla quale avvenne per mala sorte d’avere un marito volubile, deve almeno studiarsi di restargli amica, e aspettare che più amoroso le torni. Quante donne delle quali tuttora ai mariti caleva, divennero loro odiose per troppo tormento, con che travagliano l’uomo che è loro infedele!

Se è vergogna ai coniugati il far mostra del loro amore palesemente, perchè vorranno essi far manifesto il lor odio?

Se non si svelano i diletti, non si avrebbero a rivelare eziandio le gravezze del matrimonio. ◀Level 2 ◀Level 1