Lo Spettatore italiano: Il perdono
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Niveau 1
Il perdono
Citation/Devise
Pro peccato
magno paululum supplicii satis est patri. Teren.~k
Basta a un padre per un delitto anche grave un leggero castigo.
Niveau 2
Niveau 3
Récit général
Al fuoco, al fuoco: s’udì di mezza notte per la mia contrada gridare,
raccontava Eugenio; perchè io uscito fuori, vidi ardere la casa d’un onorato mercatante mio vicino,
la cui famiglia era campata dall’incendio, ma quella cascava in cenere. Menai a casa mia quegli
sventurati; e fattici alla finestra a guatar tanto danno, ci venne veduto uno spettacolo molto più
crudel del fuoco: ed era, che alcuni scellerati le cose non tocche dal fuoco rubavano. O Nina, disse
lo sconsolato marito, io mi credea ieri l’uomo più fortunato del mondo, ed oggi sono il più
miserabile. Non vi disperate, diss’io: nessuno sotto sì buona stella ci nasce che non gli si
ecclissi mai. Quanto sarebbe stato il vostro infortunio più grave, se la vostra bella Nina fosse tra
le fiamme rimasa! E non potea, continuò la donna, anche il nostro Luigino pericolarvi? e se lo
stringea forte in grembo. Ben si confortarono a queste parole, e ne dieder segno con un cotal riso
ne’loro occhi apparito, quasi dimentichi della presente sciagura. O amici, io dissi, troppo miglior
fortuna vi si converrebbe: ma come che or diserti siate, fate cuore, che Dio vi può bene
tornare a felice stato. Ahimè! gridò Nina, il padre mio, mio padre! . . . ; e, quasi d’alcun rifugio
cercando, ricoverò nelle braccia del marito, l’unico rifugio che le avanzava. In questo sopravvenne
un vecchio: O Enrico, dicendo, ho udito il fiero vostro accidente; e me n’è sì forte doluto, che fin
da ora, della rapina che fatta m’avete, vi do il perdono: era la mia figliuola un tesoro che non
intendeva di dare a voi; ma poscia ch’ella da sè vi si è data, e voi l’amate e cara l’avete, intendo
che vostra sia del tutto, con quella dote che le ho finora niegata. Giù n’aspetta il legno: venitevi
a stare in casa mia fin che sia rifatta e racconcia la vostra. E questo detto, corse ad abbracciar
la figlia ed il genero. Sgombrò allor dalle mie stanze ogni mestizia, e fummo tutti da inestimabil
gioia soprappresi: ma vie più Nina ed Enrico, i quali, vinti dalla gratitudine, non potendo altro,
teneramente piangevano. E quando mi si dipartirono: Vedete, dissi ad Enrico, una disgrazia conduce
talvolta alla felicità. Sì, rispose egli, io benedico l’incendio che ci ha renduto un padre.