Lo Spettatore italiano: Le tombe e i fiori
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Livello 1
Le tombe e i fiori
Citazione/Motto
Hominem mortuum, inquit lex in duodecim tabulis,
in urbe ne sepelito, neve uritoUn cadavere umano, così dice la legge delle dodici
in urbe ne sepelito, neve urito
(Cicer. lib. 2. de Legib.).
Un cadavere umano, così dice la legge delle dodici
tavole, tu nè il seppellirai,
nè il brucerai nella
città.
Livello 2
In alcuni luoghi dell’Inghilterra e della Svizzera tengono la pietosa
usanza di allevar fiori ed arboscelli in su le tombe; e mi accadde di veder questo spezialmente in
Swansea territorio di Galles, là dove ciascun sabato i più prossimi parenti del sepolto ne vanno la
sera ad attendere a questa coltura. Secondo l’età di chi ci è pianto si eleggono i fiori; sicchè la
viola e il tassobarbasso significano fanciullezza; la rosa e la madreselva rispondono all’età
giovine ed alla matura, e su le tombe dei vecchi stanno il fiorrancio e la sempreviva: ed è tanta la
tenerezza delle madri, e la pietà dei figli e degli amanti e degli amici, che non è iperbole il dire
che quelle piante e quei fiori crescono con l’essere innaffiati di lagrime. Spira per tutto il
funeral luogo un aere odoroso; perchè non è suolo altrove sì pieno di fiori olezzanti come quivi; e
guai a quell’empia mano che fosse ardita di sol uno svellerne, ch’ella non saria di
meno dannata che di sacrilegio.
Naturale è in noi il desiderio di vivere nella memoria di quelli che noi abbiamo lasciati: e
per simil guisa i doveri che verso i parenti e gli amici perduti ci sono imposti, molto bene
convengono a recarci alla mente le doti e le virtù da noi forse in essi non considerate, e a
ricordarci quel giorno che a noi si avvicina, e che già è arrivato a quelli che noi amavamo. Non era
senza dolcezza quel sentimento che per quel tristo albergo io provava, sicchè ne andava fra me
dicendo: O tombe tanto più stabili, quanto meno magnifiche, voi chiudete via più felici spoglie che
non i superbi mausolei, dove con fasto e senza onore si stanno quelli che furono la tribulazion
della patria, laddove ne potevano essere la consolazione! Beati coloro la cui salma, dopo una vita
innocente, avrà tra voi riposo, lungi dalle cittadine pompe, dagli egoisti e dagli sconoscenti!
Livello 3
Esempio
Una sera quivi venutone io nell’ora che sì dolente ed affettuoso
officio rendesi ai defunti, mi sentii primamente tocco da reverenza per siffatto compianto, in guisa
che non osai farmi innanzi; ma tratto poi dalla curiosità, mi condussi fra quegli amici degli
estinti. Si tacevano essi, ma fornivano pure il loro dovere, a cui certamente non fa luogo o inno o
cantilena, perchè l’opera dice tutto, ed amore e venerazione e rimembranza e fedeltà vi favellano.
Fra gli altri osservai una fanciulla tutta intenta al suo lavoro, ed io la richiesi di dirmi cui
ella piangesse. Da prima non diemmi risposta, come se non volesse porsi con uno straniero a
ragionare: ma durando io pure a richiederla, ella mi si volse, ed avea il più bel viso, ma il più
mesto ed afflitto ch’io mai vedessi. Versando dirotto pianto, e con una voce che pareva
rimproverarmi di quell’importunità, mi disse: Io ne vengo qui ogni sabato per isterpar l’erbe sulla
tomba del mio amato fratello. Ah! non fu degno il mondo di posseder tanta virtù. Possa egli fiorire
nel cielo, come questa rosa fiorisce sulla sua tomba! Possa io tosto impetrare di esser seco
eternamente! Qui la interruppero i singhiozzi; ed a me; per poterla consolare, venne meno la voce.
Livello 3
Esempio
Quinci fissai li miei sguardi in certe piante, con più studio che
tutte le altre coltivate, di un sepolcro ch’era in su la cima d’un collicello, sopra cui un altro
n’era più piccolo della stessa forma. Mi fu detto che una giovine donna, morta di
parto, quivi col suo bambino, che le costò la vita e di poco le sopravvisse, giacea sepolta. Fiori
aromatici eran l’emblema di quel bambino che appena aveva aperti gli occhi alla luce. Tornava il
padre da terminare il dolente e gradito officio che quel dì gli toccava; e mostrava d’aver trovato
qualche conforto nell’aver operato per la diletta sua consorte quello che dopo la loro separazione
gli era conceduto.