O praeclarum munus aetatis, si quidem id aufert anobis quod est in adolescentia vitiosissimum! . . . . Apex autem senectutis est auctoritas. Quae sunt igitur voluptates corporis cum auctoritatis praemiis comparandae?
(
O bellissimo dono di questa età, posciachè ne toglie
quel che nella giovinezza è viziosissimo! . . . Ma il
maggior pregio della vecchiezza si è l’autorità. Quali
sono dunque i piaceri del corpo da compararsi coi
premii dell’autorità.
arlasi sempre della vecchiezza, dicea
Uno de’maggiori vantaggi di che godono i vecchi, è la libertà: la quale ci sottrae alla tirannia delle passioni, e ne dimostra quanto sia bene il saper vivere senza di quelle, e quanto piacere arrechi sentire in sè tanta forza da riportarne vittoria. E se in gioventù si giudica male della vecchiezza, egli è perchè non si pensa aver la natura a ciascuna età conceduto senso ed appetito conveniente.
La vecchiezza ne libera ancora dalla tirannia dell’opinione, la quale fa sempre pensare ai giovani di vivere secondo la stima degli altri. Perlochè la nostra felicità non è cosa vera, essendo noi non a nostro, ma ad altrui senno governati. L’attemparci però ci rende a noi stessi; e questa cosa ancora non è senza dolcezza: prendiamo allora a risguardarci e riconoscere, ed in questa guisa perveniamo a sottrarci dalla illusione e dalla fortuna. Al mondo è tolta la facoltà di gabbarci, perchè già sappiamo chi sia egli e chi noi. Sono i vecchi nell’arbitrio di vivere saviamente, e di acconciamente esentarsi da quelle noie che al mondo dalla opinione procedono.
Comodo ancora della età provetta è l’esperienza; perchè dalle cose andate prendiamo argomento per le presenti, e gli stessi errori ci ammaestrano e ci tornano quell’intelletto che le prosperità rade volte ne lasciano. Ella è la parte della vita sacra alla verità ed alla conoscenza del vero merito delle cose.
Utile grande è da riputare pure della vecchiaia l’autorità e la reverenza che l’età verde e la matura gli porta, laddove per vizio o vergogna non se ne renda indegna. Lo instillare, altrui questi liberi sensi, lo essere reputato, e richiesto e usato a consigli, è sì dolce appagamento e sì degno orgoglio, che è da preferirsi a tutti i piaceri dei giovani. Nè reverenza solamente di sè mettono in altrui i vecchi, ma benevolenza altresì ed affezione. Mostratemi ove sia ben nato giovine, il quale essendo egli amico d’alcun vecchio, non gli si senta più affettuoso e più sollecito che non suole a verun altro di sua condizione e della sua età. Se quello gioisce, egli nol vede senza commovimento; ed ogni sorriso ch’egli apre, gliel manda al cuore. Il nostro rispetto pei vecchi è opera di natura, e però non è mai diviso dall’amore. È questo un sentimento che anche i popoli meno civili provano ed esaltano: e come il nome di padre secondo l’opinion loro, suona il titolo più
Fonte viva di piaceri è in vecchiezza il ripensamento dei bene spesi anni, e la coscienza di aver ragione al rispetto ed alla obbedienza de’nostri simili, ragione fondata non sul nostro bisogno, ma sul merito nostro, nè sulla presente fievolezza nostra, ma su le bene operate cose nel tempo passato del nostro vigore. La vecchiezza dell’uomo virtuoso, a dispetto della mancanza dei sensi, non è mai rincrescevole: la dolcezza del bene operato non gli può mai mancare. Quantunque non abbia più le forze della gioventù, non si duole però d’averla spesa malamente; il pensier lieto di averla in bene operar consumata gli è soavissimo guiderdone. In questa guisa la realtà del nostro benessere presente assicura la durazione del benesser nostro futuro.
Il vecchio va sempre riandando colla memoria tutti gli accidenti de’giorni suoi; e i diversi stati e le parecchie fortune del tempo che più non torna, formano per esso un fonte perenne di piaceri e delizie. Perciocchè gli studi seguitati nella giovinezza riescono a diletto ed onor dell’età senile; e gli anni in lecito traffico esercitati, e la comodità e l’abbondanza presente lo rallegrano oltremodo: che se egli sia stato
Ultimamente una vena di dilettevoli cose, la quale ai vecchi non vien mai manco, è la sua famiglia e i suoi figliuoli virtuosamente per loro allevati e di loro solleciti.