Citazione bibliografica: Giovanni Ferri di S. Costante (Ed.): "Le rimembranze", in: Lo Spettatore italiano, Vol.4\30 (1822), pp. 198-201, edito in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Gli "Spectators" nel contesto internazionale. Edizione digitale, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.894 [consultato il: ].


Livello 1►

Le rimembranze

Citazione/Motto► Conscientia bene actae vitae, multorumque benefac-
torum recordatio jucundissima est

(Cicer. De Sen.).

Molto è gioconda cosa il saper d’esser ben vivuto, e
il membrare assai lodevoli azioni. ◀Citazione/Motto

Livello 2► Livello 3► Rari sono coloro, diceva il saggio Eudosio, che in riandando i primi anni della lor vita non siano dolcemente commossi: imperciocchè è dolce il richiamarsi alla mente gl’innocenti giuochi dell’infanzia, i suoi passeggieri affanni e i caldi desii; nè altro argomento con tanto diletto c’intertiene, quanto le piccole vicende della scuola e del collegio ne fanno. E quale è quel vecchio che non rivolga l’animo, con senso frammisto di compiacenza e di pena,

Livello 4► Citazione/Motto► Al dolce tempo della prima etade,

Petr. ◀Citazione/Motto ◀Livello 4

quando egli era fiorito in volto, ardito in cuore, destro e aitante della persona?

La rimembranza fa grate eziandio le cose di poco momento; e quelle stesse avventure della nostra giovinezza che poco o nulla ci calsero, tornano al pensiero siccome importanti, e ne toccano il cuore. Uomini dello stesso paese, che appena si sono conosciuti di vista, se a caso insieme s’avvengono in regione straniera, ben tosto s’affratellano e stringonsi in amicizia. Così interviene che alcuni oggetti, a’quali [199] quando erano presenti non avevamo mai posto mente, acquistano poi merito e valore nel rammemorarli. Le canzoni che nella nostra fanciullezza udimmo cantare; il ruscelletto, sulle cui fiorite sponde andavamci a diporto; le ruine stesse di un edificio già stato per noi visto quasi che intero: queste ed altrettali memorie sono ripiene di un sentimento di tenerezza e di melanconia, innanzi al quale i piaceri e le cure ambiziose scompaiono e si disperdono.

Dolce è la stessa ricordanza de’mali sofferti; ed osserva il romano Oratore che le vicende più acerbe e dolorose onde travagliati siamo, in dolce diletto convertonsi, allorchè sono passate. Livello 4► Exemplum► E così Enea, confortando i suoi compagni, dice loro: Che la rimembranza dei durati affanni sarà un giorno ad essi grata e soave. I quai detti quanto sian veri, ben coloro il sanno che ebbero con vecchi militari dimestichezza: conciossiachè i combattimenti, gli assedii e i perigli d’ogni sorte, che nello scontro delle armi aveangli per avventura di spavento riempiuti, offrono lor poi larga materia di conversazione e di piacere per tutto il resto del viver loro. E finalmente i sofferti mali, quando nè colpa nostra ce li recò, nè rimproverar ci possono di viltà o di delitti, tale piacere in rimembrarli ne porgono, che altri pochi diletti fanno altrettanto. ◀Exemplum ◀Livello 4

Nota un filosofo, che niuno nelle sue vuote immaginazioni è malvagio: e non potrebbesi dire egualmente che ciascuno nelle sue rimembranze si è buono? E nel vero noi non ricordiamo con particolar compiacenza se non se [200] onorati fatti, piaceri innocenti e lodevoli avvisi. Ma se vogliam esser sicuri di molti avere di tali contenti, conviene ripensare ognora che a ciascuna azion nostra una rimembranza o dolce od amara è congiunta. Così fatto pensiero sarebbe la regola migliore per tutta la vita, imperciocchè attenti e solleciti ci renderebbe a compiere i nostri officii, e a schivare ogni cagione di affanni e di rimordimenti. Quelli che hanno perduto i loro più cari, ben sanno di quanto peso allor siano le più tenui memorie; avvegnachè una parola un poco aspra, un breve mal umore verso di essi mentre vivevano, ci travagliano, come farebbono delitti gravissimi; e se la morte ha tolto il riparare alle nostre mancanze, esse ci perseguono senza posa. Si darebbe talvolta quanto si ha di caro al mondo, per risarcire i torti onde abbiam potuto offendere quelli che più per noi non esistono.

Questa considerazione che dalle rimembranze la sorte dipende di nostra vita, varrebbe altresì ad infrenare quegli inquieti e maligni affetti i quali così il nostro come l’altrui riposo perturbano. Chi mai ha cuore sì duro da conservare l’odio del suo nemico eziandio oltre il sepolcro? La ricordanza dei contrasti anche giusti avuti cogli estinti offresi a un animo gentile con qualche rimprovero onde sentesi accusato. Nulla tanto amareggia la vita d’un onest’uomo, quanto il ricordarsi del male da esso operato, anche coll’intenzione di fare il bene, non sapendo egli darsi pace d’essere stato ingannato. Quegli che virtuosamente operò, rinviene più di felicità nelle sue rimembranze, che il malvagio tra tutti i favori della fortuna.

[201] In questa età mia, continuò il vecchio Eudosio, sono soprattutto dolci e care le rimembranze, imperciocchè in esse sta allora la nostra felicità, e quasi direi tutto il viver nostro. Privi di forza e vigore, inetti ad operare, ogni nostro piacere è riposto nel richiamare al pensiero i preteriti diletti, le avventure della giovinezza, e quegli avvenimenti dei quali o parte o testimoni noi fummo. Allorchè ci avviciniamo al termine della vita, vano è lo sperare che avvenga cosa di grande rilievo in pro nostro, e troppo tardi giungono per noi le vicende del mondo. Così senza la speranza dell’avvenire, senza la contentezza del presente, ci è forza volgere lo sguardo al passato, e raccogliere colla memoria quanto havvi di lieto e consolante. Felici coloro i quali di grate ricordanze hanno fatto tesoro che basti ai bisogni di quella età in cui fa duopo pascersi delle cose già acquistate! In questa guisa passano lietamente i giorni estremi. Nella gioventù, sebbene travagliata ella sia, la speranza di miglior fortuna ne porge conforto, ed anche fra vizi si acqueta la coscienza colla intenzione di pentirsi. Ma nella vecchiaia la vita non ha più che prometterci: la felicità non può nascere che dalle nostre rimembranze, e queste non ci derivano liete e soavi che dalla sola virtù. ◀Livello 3 ◀Livello 2 ◀Livello 1