Référence bibliographique: Giovanni Ferri di S. Costante (Éd.): "L’influenza dell’abito", dans: Lo Spettatore italiano, Vol.4\18 (1822), pp. 138-141, édité dans: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Éd.): Les "Spectators" dans le contexte international. Édition numérique, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.882 [consulté le: ].


Niveau 1►

L’influenza dell’abito

Citation/Devise► La vesta onora voi; adunque onorate lei

(Agn. Pandolfini). ◀Citation/Devise

Niveau 2► Gli uomini reputano tanto le vestimenta; che par sian persuasi che il loro valore consista in quelle. Niveau 3► Exemplum► Se non volete un rifiuto, non vi parate innanzi a Fiorvillo in abito disinvolto. Vi dovete acconciare, ornare ed arredar sontuosamente, a voler che la sua porta vi venga aperta. Fiorvillo e il suo portiere altro merito estimar non sanno che l‘abito. Voi siete stato in tutta dimestichezza con Grandonio, ed egli vi dee esser tenuto di molti servigi, nè voi vi siete cambiato; e pure quando in lui vi abbatteste che andava in gala, egli, con un bel piegarsi da via, vi schivò, nè vi guatò pure in viso. Voi reputato avete ingiurioso un tal portamento: come siete ingiusto! Il torto è vostro. Paragonate il vostro abito con quello di Grandonio. ◀Exemplum ◀Niveau 3

Chi vuol sapere quanto importi dell’abito alle femmine, s’ingegni di coglierle disadorne. Niveau 3► Exemplum► E per vero ieri mi venne fatto di sorprender Clori tutta quanta nella sua negligenza; ed appena se ne accorse, che per non farsi vedere, fece atto di ritirarsi, tutta confusa, ed anche turbatetta e perduta d’animo, e cangiata di voce fuor del costume; tanto che non parea veramente quella Clori sì vivace negli occhi, [139] negli atti e nel sembiante, perciocchè non s’arrischiava di levar gli occhi a guardarmi, nè di far mostra della persona e del suo portamento. Adunque una bella donna che sia così sprovvedutamente sorpresa, non crede di avere quanto fa duopo per piacere altrui. ◀Exemplum ◀Niveau 3

Oh! quanti sono coloro che vestendo un abito ad una età o ad un mestiere conveniente, giudicano così di rinvestirsene il carattere e la maestria. Niveau 3► Exemplum► Vilfeda, uomo di pace e d’ozio, avendo voluto ascriversi alla milizia, quando ebbe la divisa in dosso, gli parve di esser fatto tutt’altro, e mostrò più sicurezza ed ardire di un paladino: ma al non preveduto apparir del nemico cadde di animo, e si persuase che di tutta la sua vaglia tre parti stavano nella divisa. Con tutto questo, passati alcuni anni, il governo gli concedette di abbellirla di certi ricami, ed immantinente egli si reputò non meno che un generale, e tutto l’esercito ne lo chiamò senza ridere, e daddovero. Tanto fa forza l’abito nell’immaginazione degli uomini! ◀Exemplum ◀Niveau 3

Ma da questa influenza non seguita già sempre nocimento; chè certe fiate cagiona giovevole raffrenamento a coloro i quali non dubiteriano di far vergogna a se stessi, e temono di farla alle vestimenta. Metatextualité► Io ho veduto nella Svizzera un esempio, unico forse, dell’influenza dell’abito, e mi par degno ch’io lo ricordi. ◀Metatextualité Niveau 3► Exemplum► Capitato io a Zurigo, n’andai a casa d’un ricco mercatante, detto messer Zerlando, al quale era stato io raccomandato, e mi furono fatte maggiori cortesie che io per avventura non mi pensava. Un dì m’invitò ch’io n’andassi seco [140] ad una sua villa a desinare, non molto lontano dalla città, cui aveva egli fornita di parecchie cose bastanti ad intrattenere e soddisfare la curiosità d’un viaggiatore. Ivi fattici entrar nel giardino pieno di piante non comunali, ci menò strada strada nel museo di storia naturale, ed ultimamente in quello di antichità, dove aveva un armario di legno d’India tutto quanto di metallo dorato guernito. Un di quei convitati mi disse: Quest’armario conserva le più pregiate cose di Zerlando, in guisa ch’egli lo chiama il suo tesoro, e nol fa vedere che a persone ch’egli reputi assai. Or vi potrei dimandar questa grazia, dissi a Zerlando, il quale rispose: Io già n’andava ad aprirvelo. Ed in questo veggendolo trarre di borsa una chiavetta, introdurla nella serratura, e frattanto levarsi in superbia: Bisogna ben, fra me dissi, che gran cose contenga questo tesoro, posciachè un uomo tanto modesto sembra inorgogliarsi del possederlo. S’aprì finalmente quest’armario, e con mio grande stupore altro non vi vidi che uno sdrucito cappello, un abito ben grosso ed un paio di zoccoli. Ecco, ci disse poi, tengo io più conto di questo tesoro che di tutte le altre ricchezze del mio gabinetto. Con quell’abito e con quei zoccoli venni in queste parti. Figlio di un misero contadino, temendo non la mia sorte fosse, come quella del padre mio, di vivere delle mie braccia, come uscii di fanciullo, abbandonai la casa mia, e mi misi a pellegrinare per molti paesi, talvolta anche senza trovare il ricetto, nè il bisognevole. Fu fortuna ch’io m’avvenni in un povero maestro [141] di scuola, il quale, sentendomi di buona disposizione, m’insegnò leggere e scrivere; e da lui riconosco tutto il mio avanzamento, perciocchè egli mi agevolò ad entrare per sostituto ad un mercatante, il quale avendomi dopo associato alla sua mercatanzia, mi diede in moglie la sua figliuola. Quindi la fortuna mi ha levato più alto che io non avrei sperato; ma la mercè di quest’abito e di questi zoccoli non ho mai traviato dalla virtù: onde son più di profitto essi a me, che non era lo schiavo a Filippo, perchè mi tornano di continuo alla memoria la mia prima condizione infelice. Per la qual cosa ogni dì vengo a riveder il mio armario, acciocchè quello che vi è dentro mi levi dal cuore ogni mossa d’orgoglio, e mi tenga stretto alle sante leggi dell’umanità, che spesso gli agi ne traggono di mente. ◀Exemplum ◀Niveau 3

Fui molto meravigliato della virtù e nobiltà d’animo che mostrava costui, la quale gli aveva fatto sormontare anche i pregiudizi de’suoi natali; laddove ora non si troverebbe uomo che volesse conservare siffatte testimonianze dell’antica sua sorte. E quanti in vece di farne tesoro si affaticherebbono a spegnerne anche il minimo ricordo. Ve ne sono pur troppo di così scioccamente orgogliosi, che mettono nel grado di cotai testimoni della prima loro fortuna i propri parenti medesimi. Eglino sono così disumani, che non solo si vergognano di quelli, ma spesso li rinegano. ◀Niveau 2 ◀Niveau 1