Citazione bibliografica: Giovanni Ferri di S. Costante (Ed.): "Il fine d’autunno", in: Lo Spettatore italiano, Vol.3\59 (1822), pp. 259-261, edito in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Ed.): Gli "Spectators" nel contesto internazionale. Edizione digitale, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.831 [consultato il: ].


Livello 1►

Il fine d’autunno

Livello 2► Livello 3► Il punto più ragguardevole dell’anno per chi ama le cose della natura, mi diceva Eugenio, è il cader dell’autunno. Egli in questo suo dipartirsi ha sempre qualche nuovo argomento a farci parer più cari i doni della natura stessa, ed a render noi più sensibili: talchè pare senta per quella ciò che sentiamo noi per un amico quando da lui ci spicchiamo, e non gli abbiam fatto appieno vedere nè sperimentare quanto caro egli e pregiato a noi fosse, nè si sa se avremo a rivederlo, tutto che al suo ritorno sia statuito il termine. Poichè, in mezzo a tanti avvenimenti della vita, chi può mai antivedere se fra lo spazio della lontananza s’avanzi morte, e dai più cari ne divella?

Oh! di quanta tristezza son io compreso, quando al declinar dell’autunno rimando la vista in quei luoghi che al tempo festevole e dovizioso della natura sì spesso a sè mi tiravano, ed or son deserti! Dove fur bei giardini e bei suoli di fiori e di frutte coperti, or sono vedove frasche e disfiorate pianure. Ai pergolati ingombri già dai pampini e dall’indorate uve non restano che nudi sermenti. Ove n’andò il canto degli augelli che sì soave da quella selvetta udivasi, la quale or tace altamente? Voi [260] ancora, o già fronzuti ed ombrosi alberi, sotto i quali era io usato ripararmi in su ‘l caldo, in breve non sarete che spogliati tronchi ed oscuri. Ve’quella vietta per la quale, senza averla a cercare, io spesso mi metteva, come avendo perduta ogni cosa verde e fiorita che dai lati avea, mi fa penare a ritrovarla. Questo gran mutamento, che dopo non lunga assenza mi si offerisce agli sguardi, vuol dimostrarmi il ratto andar del tempo, e il fugace e successivo corso delle cose del mondo che non m’era ancor noto.

Ahi dolenti pensieri! a’quali mi trasportano la mente quelle secche foglie ch’io veggio cuoprire il terreno, quasi che mi vogliano far vedere la condizione de’mortali che non sono meno delle foglie onde son i boschi rivestiti; e fra me dico:

Livello 4► Citazione/Motto► Essi avran poco andare ad esser morti.

Petrarca. ◀Citazione/Motto ◀Livello 4

Perciocchè quando fien caduti, non altrimenti che queste foglie levate dal ramo e sotto ai nostri piè calpeste, essi saranno senza dimora da una sopravvegnente generazion ristorati, la quale sarà similmente da un’altra nuova scacciata. E come che l’umano orgoglio tenga gran conto del nostro essere, natura non contrassegna affatto il nostro mancare, ma se ne va l’usata sua via, per modo che un sol momento basta a spegnere ogni nostra memoria.

L’estremità dell’autunno, continuava Eugenio, è il tempo della considerazione, per li mesti sentimenti che destaci; ma per me più che per altrui è la stagione del desiderio e del pianto, [261] come quella che miseramente rapì la mia Enrica, la sola che di tutti i miei figli mi rimaneva. La madre, che morì quand’ella nacque, lasciolla come in legato all’amor mio: ma una lenta malattia consume la vita di lei, che già faceva mostra delle più pellegrine virtù! Gran cosa è per me vedere morire i fiori che la mia Enrichetta soleva andare con certo amoroso istinto uno da altro scegliendo. Quanto mi commuove il fioco garrir del fanello ch’ella mi voleva far ascoltare come l’elegia dell’anno! Questa veduta della natura che si muore, mi torna alla mente la figlia mia, che con i suoi vezzi innamorava allor maggiormente quando il fiero morbo ne avea già scolorati i fiori. Lo squallor della terra incomincia, ma per racconsolarci essa ci ha fatta gran copia di frutta: così la mia Enrichetta, prima di andar sotterra, mi ha per conforto lasciata grandissima ricordanza della sua tenerezza e della virtù sua. Da così fatti sensi mi si deriva nel cuore sì dolce e sì soave malinconia, che io con qualunque diletto del mondo non iscambierei. ◀Livello 3 ◀Livello 2 ◀Livello 1