Zitiervorschlag: Giovanni Ferri di S. Costante (Hrsg.): "L’esecuzione", in: Lo Spettatore italiano, Vol.3\48 (1822), S. 214-216, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.820 [aufgerufen am: ].


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L’esecuzione

Zitat/Motto► En la justice méme, tout ce qui est au delà de la mort
simple, me semble pure cruauté

(Montaigne).

Crudeltà solamente mi par che sia tutto ciò che alla
semplice morte s’aggiunge, eziandio nella giustizia. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Ebene 3► Allgemeine Erzählung► Non avete voi veduto mai giustiziare, mi disse in Londra il mio amico Goodman: or venite, che buon luogo troveremo in qualche balcone. Oh! che stupore e ribrezzo mi venne, quando vidi che levate su erano logge per comodo di onorevoli persone e dabbene, acciocchè far giustizia, non altrimenti che uno spettacolo indifferente, possan indi acconciamente vedere! Anche lassù si manda a prendere il posto per tempo, e a farvi far la guardia con quella cura che a vedere morire un grande rappresentator di tragedia si converrebbe.

Quando fummo al fiero teatro giunti, Riguardiamo attentamente, soggiunse Goodman, ogni atto de’rei: vediamo se tutti porteranno in viso le note del loro delitto, e, comechè tutti sieno ad una morte tratti, se tutti verranno con animo diverso. — Guardate in negri panni quel condannato, grande e forte della persona: costui muore per avere assassinata spietatamente la sua bella moglie ed innocente. Non glie ne duole, non glie ne cal punto nè poco, e con viso [215] imperturbato e sicuro vien quinci e quindi guardando chi ‘l guarda. Vedete quel ladrone di strade che porta i segni e l’assisa del suo mestiere fino a questo punto terribile: ancora vuol parer bello co’nastri su in cappi, e co’fiocchi e co’fiori. Quello andator di notte è turbator della pubblica pace se ne va con la testa alta ed audace, qual era nel commettere il fallo, e par che minacci di suo sdegno il giustiziere, se non fa bene l’uffizio suo. Ecco là un ladro domestico mostrar compunzione altissima del suo maleficio: eccogli appresso un falsator di moneta, il più pentito e contrito uomo che mai ci morisse.

Mi sembra, dissi a Goodman, che il contegno di questi rei non corrisponda al loro stato; e che quelli che meno colpe hanno, ne sieno più rimorsi dalla coscienza. — E non veggiamo noi, rispose Goodman, accadere in tutta la vita quello che or si vede alle forche? Misero ed afflitto si dimora un onest’uomo che per un crudele errore s’è lasciato trascorrere a spegnere un suo pari, e sempre lo tormenta e io raccapriccia il sangue che gli ricorda d’avere sparso; laddove un conquistatore, il quale a soddisfacimento della sua delle ambizione ha condotte a morte centomila creature umane, non drizza eziandio una volta l’animo agli sterminii, le cui cagioni mossero dalla sua volontà.

Finito l’orrendo spettacolo: A misurar bene, dissi a Goodman, le varie grandezze de’misfatti pur ora vendicati, io mi meraviglio della legge che qui è spietata: conciossiachè i supplizii non vadano di pari con i delitti, se lo [216] sciagurato che invola quaranta scellini pate la pena di un fellone che di notte tempo ci vada aprendo per forza le case, e del più perfido assassino che rubi le strade. ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1