Zitiervorschlag: Giovanni Ferri di S. Costante (Hrsg.): "I viaggi", in: Lo Spettatore italiano, Vol.3\40 (1822), S. 168-173, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.812 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

I viaggi

Zitat/Motto► Je ne sache point de meilleure école pour faconner la
vie, que de lui proposer incessamment la diversité
de tant d’autres vies, opinions et usanres; et de
lui faire gouter une si perpetuelle varietè de notre
nature

(Montaigne).

Io non conosco scuola migliore per ben costumare la
vita, che l’aver sempre innanzi all’occhio la diver-
sità di tante altre maniere di vivere, di opinioni,
di usanze; e il considerare la continuata varietà di
forme della nostra natura. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Volete voi vero filantropo divenire? Fa d’uopo viaggiare. Perciocchè così solamente correggonsi i nazionali pregiudizi, i quali sovente non ci fanno riguardare tutti gli uomini come fratelli. Ebene 3► Exemplum► Almerico era preoccupato in favore della sua nazione, tanto che avvisava andare quella innanzi a quante altre ne rammenta l’antica e la moderna istoria. Chi nato fosse in altro paese, gli sembrava un essere inferiore, con cui non usava del pari che per condiscendenza e generosità. Quando uscì la prima fiata dal cielo natio, la veduta di nuovi oggetti e di costumanze straniere alla sua patria eccitò in esso una meraviglia mista a disprezzo di tutto quel che alle sue massime opposto vedea; e a questo falso giudizio univa un compassionevole sdegno verso gente di così poca sufficienza e conoscimento. Ma poscia che egli vi ebbe alquanto vissuto, giunse di grado in grado a [169] scorgere il suo errore, e rendè giustizia al merito forestiero: si persuase che ogni nazione è ne’suoi usi autorevole; perciocchè se gli altri popoli imbevuti fossero della stessa nazional prevenzione, avrebbero egual diritto a dispregiare gli usi e le cose cui egli tributava una giusta ammirazione ed una convenevole stima. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Mentre che i viaggi suscitano in noi di molte affezioni di filantropia, possono ancora di preziose cognizioni arricchirci; ma la più parte de’viaggiatori non cerca che di soddisfare ad una lor vana curiosità, ignorando che se i viaggi istruiscono, fa duopo anche essere istruito per saperli fare. Ebene 3► Exemplum► Quale utilità ha potuto Erronio de’suoi viaggi trarre? Egli vi si è messo senza conoscere i costumi della sua nazione, i principii del suo governo, i progressi delle scienze e delle arti. Laonde è egli andato più per iscorrere i paesi, che per vedere i popoli; e non avendo di che fare comparazione, non può più le cose che le persone considerare. Dopo essersi renduto lo scherno de’forestieri per la sua ignoranza, diverrà per la sua presunzione bersaglio alla censura de’suoi concittadini; perchè la farragine delle cose vedute lo farà essere ardito a parlare di tutto, benchè di nulla egli sappia giudicare. ◀Exemplum ◀Ebene 3

A dimostrare che i viaggi come danno ai buoni ingegni perfezione, così compimento danno alla spiacevolezza degli sciocchi, Ebene 3► Exemplum► vaglia ancora l’esempio di Fongaio. Egli nella sua città era pur tenuto un uomo senza ingegno e senza dottrina, ma di buona ragione e libero da ogni maniera di presunzione. Ora che vuol dire [170] questo, che egli è nominato sempre per le sue ridicole cose? Fongaio, per aver alcun tempo fatto dimora nella metropoli, non è più quel di prima. Alla sua tornata le semplici dimande fattegli da’curiosi l’hanno lusingato e renduto sopra modo altiero della sua importanza. Ad ogni cosa onde egli è dimandato, fa le risposte franche e precise. Niente gli è ignoto: la Corte, la città, la politica, la guerra, l’economia, tutto sa egli, tutto ha tra mani; e si direbbe che con li gioielli e con gli abbigliamenti della volubil moda abbia nella metropoli fatto acquisto di spirito, di buon gusto ed intendimento. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Ebene 3► Exemplum► Artifilo non ha, come Erronio, impresi i suoi viaggi correndo, nè senza fondamento di cognizioni; ma ne ha ritratto ben poco frutto, perchè, inteso ad un solo oggetto, non cercava che monumenti, scritti e medaglie. Quando s’imbatteva in qualche sapiente, chiaro per ingegno e per dottrina, lo pregava di porre il suo nome ed una sentenza nel suo libro di ricordi. Quest’uso è certamente lodevole; ma non sarebbe egli assai più proficuo il raccogliere esempi di probità, di virtù, d’animo grande, e il prendere conoscenza del più onesti uomini di ciascun luogo? ◀Exemplum ◀Ebene 3 Deve parlarsi de’monumenti, dice un filosofo, ma di quelli che servono alla pubblica utilità: consacrati all’orgoglio, o ad una falsa gloria, mi risvegliano idee melanconiche; poichè altro io non vi ravviso che chiare testimonianze dell’umana fragilità. Mentre gli archi trionfali ancora stanno, i vincitori sparirono. Io prepongo un ceppo di vite [171] ad una colonna; ed amerei meglio arricchire la mia patria di una sola pianta alimentatrice, che dello scudo d’argento di Scipione o della statua di Minerva.

Lo scopo dunque dei viaggi vuoi essere di accattar lumi per divenire utile a sè e agli altri. Quelli che così migliori e più saggi divengono, ad un fiume rassembrano, il cui corso quanto dalla sua fonte più si dilunga, tanto più s’aumenta: ma di rado incontra che una lunga lontananza effetto sì felice produca. Correre di paese in paese, spinto dall’impulso di una cieca curiosità, non è di un filosofo, ma di un vagabondo; e diventando cosmopolita si diviene a tutti i paesi straniero. Ebene 3► Exemplum► Così avviene a Viario, il quale, tornato dopo venti anni nella sua patria, sembra persona nuova. I compagni della sua gioventù, che far dovevano la sua principal compagnia, lo raffigurano appena; nè egli più di loro si compiace, perchè i suoi gusti, le sue abitudini, le sue opinioni sono troppo cangiate. Rammenta ognora ciò ch’era usato d’amare negli estranii paesi; e quindi ciò che fatta avrebbe la felicità di sua vita, se egli sì lungamente vissuto non fosse lungi dal paese nativo, ora lo noia e gl’incresce. Ultimamente avverrà che i suoi concittadini, non trovando in lui se non se un uomo estranio e disdegnoso, lo tratteranno indifferentemente, e forse ancora lo schiferanno ed avranlo in odio. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Altri sembra che viaggi imprendano per pubblicarne i giornali, i quali spesse volte hanno composto prima coll’aiuto d’altri libri; Ebene 3► Exemplum► e questi mi rammentano un mercatante inglese nominato [172] Blockson, con cui un dì mi trovai nella Diligenza di Bristol. Ogni anno, ci disse, faceva egli un viaggio di piacere e di vaghezza per ben conoscere l’Inghilterra: ed ecco la sua maniera di riguardarla. Noi traversammo sull’alba di gran passo non ben mi sovviene quale città, su cui dopo avere Blockson gittato uno sguardo per lo cristallo della carrozza, con aria di perfetta soddisfazione ci contò il suo piacere di avere guatata quella città, per la quale non era giammai passato, e che da lungo tempo desiderava di conoscere. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Nè meno ridicoli, nè meno assurdi sono molti viaggiatori che pretendono dopo un giro di pochi giorni fatto in un vasto paese, giudicare de’suoi costumi, degli usi, delle leggi, de’progressi nelle scienze, lettere ed arti.

Di tutti i viaggiatori i più degni di nostra lode son quelli che vanno oltre monti e mari per apprendere gl’istituti più atti a render migliore la sorte dell’umanità. Ebene 3► Exemplum► Sempre onorata sia la tua memoria, o virtuoso Howard. Tu visitasti tutta l’Europa, non per ammirarne la magnificenza dei palagi e dei tempii, non per misurarne dell’antica grandezza le rovine, nè per medaglie e manoscritti raccorre; ma fu tuo intendimento penetrare nella oscurità delle prigioni, scorrere gl’infetti recinti degli ospedali, e comparare i mali e i danni degli uomini d’ogni paese. Lietissimo fine coronò la tua filantropica andata; poichè la tua eroica intrepidezza fe’ arrossire di loro crudel trascuranza principi e ministri, e addolcire alquanto l’amara condizione di tante vittime della corruzione e della miseria. ◀Exemplum ◀Ebene 3

[173] Mercè dei progressi della civil coltura, i governi stessi commisero viaggi, non per trovar nuove terre, ma per perfezionare le scienze e le arti, per arricchire la lor patria di nuovi frutti, per portare nelle più remote regioni il beneficio delle cognizioni umane e delle arti ristoratrici. Ebene 3► Exemplum► Mostrossi degno d’esser eletto regolatore di siffatti filantropici viaggi il celebre Anson. Con molta commozione si legge nella sua relazione, come avendo afferrato ad un’isola, i cui abitanti al solo vederlo preser la fuga, egli lasciò molti doni su quella spiaggia per compenso dello spavento che il suo aspetto avea lor messo. Quanto l’umanità di quest’opera lo onora! e qual contrasto ha con la barbarie di quelli che l’esterminio e la schiavitù nel Nuovo Mondo portarono! ◀Exemplum ◀Ebene 3

L’ultimo secolo, fra i titoli di gloria, deve certo vantar, come uno de’primi, questi viaggi filosofici. Essi rendono immortali chi gl’imprese: Bacco e Triptolemo, dall’antichità deificati, non fecero miglior cosa. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1