Zitiervorschlag: Giovanni Ferri di S. Costante (Hrsg.): "L’ebreo protetto", in: Lo Spettatore italiano, Vol.3\39 (1822), S. 164-167, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.811 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

L’ebreo protetto

Zitat/Motto► Hoc natura praescribit, ut homo homini quicumque
sit, ob eam ipsam causam tantum quod is homo sit
consultum velit

(Cicer.).

Questo natura ne ingiunge, che un’uomo all’altro,
qual ch’egli siasi, per ciò solo provegga, perche
uomo egli è. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Ebene 3► Allgemeine Erzählung► N’andava io una volta a diporto per lo villaggio onde son parroco, narrava il buon Polemone, ed ecco altissime grida mi vennero ascoltate; e dirizzatomi alla parte di vêr la quale sonavano, vidi gran gente stretta insieme ed unita. Se io ben conosco me stesso, dico, che non ad appagar la mia curiosità, ma a portar la pace io v’accorsi. — Un misero Ebreo, che avea gran sembiante di esser vecchio oltre a sessanta anni, io scorsi, tra gente nemica e congiurata contro il suo nome, che lo malmenava schernendolo con vili e non meritate ingiurie. Già era egli in vista sì dolente e sì rotto, che io da non so qual pietà vinto, mi disposi a doverlo a sì grave tempesta sottrarre. — Per ventura l’autorità del parroco è molto più osservata in quello che in altri villaggi; onde che entrando io fra coloro che gli erano dattorno, tutti a me si volsero, pregando che racconciassi quella contesa, la quale se avesse continuato, troppo maggior danno ne poteva allo Israelita sopravvenire.

[165] Era costui, secondo che i miei popolani mi raccontavano, da moltissimi anni innanzi, usato di venire in contado comperando panni vecchi; e tutti con esso lui avevano sempre fatto mercato: ma perciocchè quel dì non aveva egli voluto pagar que’contanti che loro pareva convenevole a dimandare, gli aveva col dir di no sì forte crucciati ed accesi, che quelli ritornando con l’animo sopra tutte le male opinioni e volgari avute contro gli Ebrei, s’eran tra lor convenuti a far vendetta di tutti i torti che lor ne paresse aver ricevuti, e via dal villaggio a furia di clamori e di fischi e di beffeggiamenti isbandirlo.

Parvemi ragione che fosse udito lo sciaurato Giudeo come si sapesse scolpare: ma egli non potette per la sua sconcia loquela, che, quando a favellar cominciava, a cui riso, a cui schifo ed ira moveva. Ed avendogli io dato animo a parlare, disse, che non avendo la sua razza fermo albergo in veruna parte, egli più volte uscito della città, si avvolgea pel contado a raccogliere i vecchi panni per aver di che vivere: e questo, seguitava, è tutto quello che i miei fratelli possano procacciarsi. — In questo villaggio parecchie volte era egli venuto, ed aveva contrattato co’contadini, ed allora offeriva ad essi quanto poteva: proseguiva a parlare per dimostrare essere stata giusta la sua offerta, quando si levò d’ogni lato una voce: È un Ebreo, è un Ebreo.

Ciò non fa forza, diss’io; egli è un uomo, fatto e posto al mondo dal Creatore comune; e per conseguente è nostro fratello. Oh gran [166] Dio! e non sono abbastanza rigide e severe le tue ammonizioni, senza che i nostri simili ci debbano eziandio crescer doglia e gravezza? mirate, mirate quella sua faccia pallida e smorta, e co’segni delle passate miserie: vedetelo per lo mondo andar tapinando, scompagnato dalla sua consorte, da’suoi figliuoli, da’suoi amici, e da tutto ciò che cara e dolce gli potrebbe far condurre la vita: vedetel fra stranie genti, e contra di lui per cieco error fatte feroci, dimorar solo in forma di uno scacciato e ramingo, e privo del bene di che voi godete. Su dunque, ditemi: volete voi peggiorargli il cammino ch’ei fa verso l’eternità, e venirglielo, a proporzion ch’ei vi s’inoltra, seminando di bronchi e di spine? Ah! Provvidenza lo aiuti. Ormai per gl’infortuni è così inamarito il suo calice, che della misericordia e del pianto, anzi che degli altrui scorni ed onte, diventò degno.

Ah uomo infelice! proseguiva io verso il Giudeo, il pan del pianto tu mangi; molto hai tu patito; e piaccia al cielo che basti. Eccoti un piccolo aiuto (e porsigli in mano una moneta): vatti con Dio, esci tosto da questi termini, e fa costoro col tuo perdono arrossar delle villanie che t’hanno oggi fatte. Insegni un Ebreo il primo comandamento della lor fede a’Cristiani. No, no, dissero molti che a canto m’erano già commossi e da pietà vinti, noi gli saremo amici: resti egli pure con esso noi, che a meritare il vostro perdono continueremo a dargli mangiare e bere e dormire a suo bell’agio entro le nostre case. Adunque, diss’io loro, questi non vi sia men che fratello, sì [167] che ‘l comun Padre, che la stirpe d’Israele affatica, si faccia il vostro pastore, e, confortando e reggendo la vostra vecchiezza, vi guidi all’eterno soggiorno di pace. ◀Allgemeine Erzählung ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1