L’Osservatore veneto: Numero LVI
Permalink: https://gams.uni-graz.at/o:mws-103-497
Ebene 1
N° LVI
A dì 15 agosto 1761.
Zitat/Motto
Orationes habebant semper ad publicum totius
Græciæ conventum, unde brevi innotescebant.Sermoneggiavano dov’era grande e pubblica
Græciæ conventum, unde brevi innotescebant.
Luc., Herod.
Sermoneggiavano dov’era grande e pubblica
adunanza di Greci, e in poco tempo diveni
vano famosi.
Ebene 2
Ebene 3
Fremdportrait
Un uomo di lettere oggidì per lo più, secondo la condizione di tal qualità di genti, non molto abbondante de’beni della fortuna, prima ch’egli sia conosciuto dal mondo ha a stentare pel corso di parecchi anni. Quando comincia ad uscir fuori, come il rondinino, del nido, e a pigolar intorno, a pena ci è chi voglia credere ch’egli sappia nè poco nè molto. Acquistasi col tempo uno o due amici, i quali tengono dal suo partito e fanno fede a due o tre altri loro pari che non è una oca; ma se il suo nome va divulgandosi fra quindici o venti persone, con ornamento di qualche piccola lode, tosto egli avrà un centinaio per uno, i quali levano i pezzi di lui,’e lo atterrano col dire ch’è un barbagianni. Il pover uomo tanto più si affatica dì e notte sudando e vegliando, squaderna libri, logora fogli, penne, si consuma il cervello, per tentar di oltrepassare con la fama sua gli ostacoli che gli vengon fatti; ma mentre che sta in solitudine fra le meditazioni, la polvere e i tarli, ecco che il suo nome si nasconde sempre più, e a poco a poco giunge agli anni maturi, e finalmente chiude gli occhi, che a pena si sa che sia stato al mondo. S’egli lascia di che, un figliuolo o un nipote o altri gli fa scolpire sulla sepoltura che fu uomo di lettere: e se non si trova eredità alcuna, come avviene per lo più, va tutto in ossa e terra, e non si sa più se sia stato vivo fino al dì del Giudizio. Un tempo altre erano le usanze, e gli uomini di lettere poteano rendersi solenni in un giorno o due a tutta una nazione.
Questa fu poi l’usanza di molti, i quali divennero celebrati e famosi in brevissimo tempo; perchè aprivano il saper loro da principio ad un’adunanza di popolo! Oggidì non si potrebbe valersi più di questa usanza; e chi andasse ad un teatro dove sono raccolte infinite genti, per cantare o proferire storie o sermoni, verrebbe cacciato con la frusta o legato per pazzo.
Ebene 4
Exemplum
Erodoto, pensando che a’giuochi olimpici erano raccolte genti da tutte le parti della Grecia fece prova di sè cantando la sua storia a quell’adunanza; e tanta fu la grazia della sua voce, che i libri suoi vennero intitolati dal nome delle nove Muse. In questa maniera divenne più noto a tutti di qualsivoglia vincitore nei giuochi; sicchè non vi era più uomo greco a cui riuscisse nuovo negli orecchi il nome di Erodoto. Chi lo avea udito, chi avea sentito a parlar di lui, sicchè non appariva in verun luogo che non fosse mostrato a dito e non si dicesse: Sapete voi chi è costui? Egli è Erodoto, quegli che scrisse in greco le storie de Persiani, quegli che celebrò in libri le vittorie de’Greci.
Metatextualität
Quanto ho detto fino a qui, mi è uscito del cervello a proposito di una lettera che ho ricevuta due dì fa, nella quale non so chi mi scrive una sua nuova deliberazione. Pubblicherò la lettera medesima, ch’è capricciosa e degna di andare alle mani delle genti.
Ebene 3
Brief/Leserbrief
All’Osservatore.
Ebene 4
Exemplum
Senza acquistare qualche reputazione al mondo non posso vivere. Standomi sempre occulto, mi par di essere un’ombra di uomo, non uomo che viva. Parecchi anni sono passati, che io vivo al buio fra libri e carte, e ancora non è chi sappia ch’io sono sulla terra. Ho una qualità che può rendermi famoso. Buona voce e qualche intelligenza della musica. Composi da molti anni in qua diverse canzoni e poemi, e sono stato tentato più volte di pubblicargli; ma venni atterrito da’librai, i quali mi affermano con loro giuramento che anche di que’libri che sembrano essere lodati se ne vendono così pochi, ch’è una meschinità a dirlo. “Canzoni e poemi! S’egli se ne vendono un centinaio di copie, si potrà dire che sia una maraviglia.” – “Come?” diss’io, “un centinaio? E in quanto tempo?” – “In un anno.” – “E il nome mio avrà a stare un anno ad andare fra cento persone? Questo è un azzopparlo, non farlo correre. Io ho intenzione che sia conosciuto più presto.” La medesima sentenza mi fu data da tutti i librai; ond’io per disperato rientrai in casa mia, e cominciai a considerare quello che far dovessi per rendermi noto in poco tempo. Udite risoluzione che ho presa. Ho compero un vestito nuovo con certe frange di argento, ch’è una signoria a vederlo; mi son posto in collo un liuto, e legatomi a canto una bisaccia con tutte le mie scritture, e di qua ad un’ora m’imbarco per andare di città in città a cantare io medesimo le mie canzoni ed i miei poemi. Non vi potrei dire quanto io sia intrinsecamente consolato della presa risoluzione. In poche settimane voi udirete il nome mio celebrato in tutti i lati. Ogni giorno mi si cambieranno gli ascoltatori: oggi canterò a cento, domani ad altri cento, in dieci dì a un migliaio; fate vostro conto quanti saranno in un anno che avranno uditi i miei componimenti, e come presto sarò conosciuto dall’universale.
Metatextualität
Addio. Di luogo in luogo vi scriverò le mie avventure, e da qui in poi mi sottoscriverò col mio nome, il quale non vien da me giudicato degno di essere manifestato, se prima non si pubblica da sè per le città e per le castella, nelle quali intendo di dargli fra poco quella solennità che rende l’uomo immortale. Addio di nuovo.
Ebene 3
Brief/Leserbrief
All’Osservatore.
Ebene 4
Exemplum
Senza acquistare qualche reputazione al mondo non posso vivere. Standomi sempre occulto, mi par di essere un’ombra di uomo, non uomo che viva. Parecchi anni sono passati, che io vivo al buio fra libri e carte, e ancora non è chi sappia ch’io sono sulla terra. Ho una qualità che può rendermi famoso. Buona voce e qualche intelligenza della musica. Composi da molti anni in qua diverse canzoni e poemi, e sono stato tentato più volte di pubblicargli; ma venni atterrito da’librai, i quali mi affermano con loro giuramento che anche di que’libri che sembrano essere lodati se ne vendono così pochi, ch’è una meschinità a dirlo. “Canzoni e poemi! S’egli se ne vendono un centinaio di copie, si potrà dire che sia una maraviglia.” – “Come?” diss’io, “un centinaio? E in quanto tempo?” – “In un anno.” – “E il nome mio avrà a stare un anno ad andare fra cento persone? Questo è un azzopparlo, non farlo correre. Io ho intenzione che sia conosciuto più presto.” La medesima sentenza mi fu data da tutti i librai; ond’io per disperato rientrai in casa mia, e cominciai a considerare quello che far dovessi per rendermi noto in poco tempo. Udite risoluzione che ho presa. Ho compero un vestito nuovo con certe frange di argento, ch’è una signoria a vederlo; mi son posto in collo un liuto, e legatomi a canto una bisaccia con tutte le mie scritture, e di qua ad un’ora m’imbarco per andare di città in città a cantare io medesimo le mie canzoni ed i miei poemi. Non vi potrei dire quanto io sia intrinsecamente consolato della presa risoluzione. In poche settimane voi udirete il nome mio celebrato in tutti i lati. Ogni giorno mi si cambieranno gli ascoltatori: oggi canterò a cento, domani ad altri cento, in dieci dì a un migliaio; fate vostro conto quanti saranno in un anno che avranno uditi i miei componimenti, e come presto sarò conosciuto dall’universale.
Metatextualität
Addio. Di luogo in luogo vi scriverò le mie avventure, e da qui in poi mi sottoscriverò col mio nome, il quale non vien da me giudicato degno di essere manifestato, se prima non si pubblica da sè per le città e per le castella, nelle quali intendo di dargli fra poco quella solennità che rende l’uomo immortale. Addio di nuovo.
Metatextualität
Un’altra gentilissima lettera mi fu consegnata ne’passati giorni, scrittami non so da chi, perchè tiene occulto non solo il nome, ma lasciami in dubbio se sia uomo o donna. Sia egli o ella chiunque si voglia, protesto di essergli o esserle grandemente obbligato, e pregolo o pregola ad iscusarmi se per al presente non rispondo alla sua richiesta. Prometto di farlo; e spero che la mia promessa avrà forza di non movere a sdegno contro di me un’anima così piena di gentilezza e di grazia, alla quale mi raccomando.
Talvolta pare che la Fortuna faccia accadere in un tratto mille cose che si assomigliano l’una coll’altra. Posso dire che in questa settimana sia la voga delle polizze. Un’altra me n’è capitata con dentrovi una canzonetta; e chi la scrive mi chiede ch’io gli dica s’è vera l’opinione contenuta ne’versi che da lui mi vengono mandati. Lascio indietro la polizza, e pubblico i versi.
Ebene 3
Laccio d’Amore non è catena,
Ma mette l’anima in libertà.
No, non è libera, finchè la frena
Fra tante regole la società.
Quando ritrova fida compagna,
S’apre contenta, mesta si lagna,
Allor è libera, laccio non ha.
Laccio d’Amore non è catena,
Ma mette l’anima in libertà.